985 resultados para Early al-Andalus


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La WebQuest (WQ) ha sido valorada en la literatura como una poderosa herramienta digital que contribuye al desarrollo de procesos cognitivos de nivel superior, al desarrollo de competencias interpersonales y al desarrollo de competencias informacionales y digitales, tanto del alumnado como el profesorado. Esta herramienta metodológica está sustentada teóricamente en las corrientes constructivistas del aprendizaje, lo que, además, la hace ser plenamente pertinente a los postulados del EEES. En consideración a todas las virtudes que presenta la WQ, nos hemos propuesto innovar en nuestras prácticas docentes aprovechando este recurso digital y otros disponibles en la Web 2.0, definiendo para ello un proceso gradual que se comenzó a desarrollar en el año 2013-2014 y que contempla tres fases. En esta comunicación damos cuenta de la segunda fase cuyo objetivo central ha sido el diseño de WebQuest que cumplan con criterios de calidad. Para el diseño de estos objetos de aprendizaje se ha tenido en cuenta la plena accesibilidad del alumnado y la completa pertinencia de este recurso a las distintas disciplinas en las que se desempeñan los miembros que conforman esta Red, obteniendo dentro de los principales resultados la generación de un repositorio de WQ para ser utilizadas en educación superior.

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[ʻAbd al-Muḥsin al-Qayṣarī].

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O pensamento cultural medieval aparece-nos como herdeiro da Antiguidade Clássica, da sua filosofia, ciência, arte e mitos. Todos estes conceitos traduzem-se com facilidade para as elites intelectuais cristãs e muçulmanas, que os conservam e integram em elementos da sua própria cultura. A ideia do mar, em especial o mar dito ‘aberto’ como o Oceano Atlântico, é marcada pelo maravilhoso. Em plena Idade Média o Oceano Atlântico surge como território de Caos, envolto em mistério. O Oceano Atlântico é local das mais variadas manifestações do fantástico. Desta forma, as ilhas atlânticas, contidas neste vasto oceano, são elas próprias impregnadas de um carácter maravilhoso. Tentaremos, ao longo desta dissertação de mestrado, abordar a questão das ilhas atlânticas e das suas características a nível de imaginário. Este exercício será feito, sempre que possível, fazendo o cruzamento de fontes de origem islâmica e de origem cristã. Desta maneira, surgirá uma imagem comum em relação ao imaginário do Oceano Atlântico e, em especial, das ilhas neste contidas. O objetivo principal deste trabalho é verdadeiramente demonstrar pontos de aproximação entre relatos e mapas, de origem cristã e islâmica, ligados a ilhas fantásticas e, ao mesmo tempo, reais. Veremos que as duas categorias, do real e do imaginário, sobrepõem-se diversas vezes, sendo que não se conseguem muitas vezes distinguir a nível das fontes. Desta forma, relatos de navegações atlânticas como a de São Brandão (de origem celto-cristã) ou a dos Aventureiros de Lisboa (originária no al-Andalus,) são reveladoras das atitudes e ideias na Idade Média em relação ao Atlântico e às suas ilhas.

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Memoria de Sefarad,

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RIASSUNTO Premesse: Nonostante l’asma sia stata considerata per anni come un’unica malattia, studi recenti ne dimostrano l’eterogeneità. L’intento di caratterizzare tale eterogeneità ha condotto a studiare molteplici sottogruppi ovvero “fenotipi”. Nell’asma comune questo approccio è stato utilizzato da svariati anni, meno invece nell’asma occupazionale. Poco è noto anche riguardo alle caratteristiche della risposta infiammatoria nel corso dei test di provocazione bronchiale specifici (SIC) con isocianati valutata con metodiche non invasive; in particolare l’origine dell’incremento di ossido nitrico misurato ad un flusso espiratorio di 50 ml/s (FeNO50) precedentemente riscontrato, se sia alveolare o bronchiale, i livelli di dimetilarginina asimmetrica (ADMA) e la temperatura dell’aria espirata (EBT). Scopi dello studio: 1) verificare se anche per l’asma occupazionale (OA) da isocianati siano individuabili dei fenotipi o se essa ne rappresenti uno unico 2) studiare l’infiammazione delle vie aeree sperimentalmente indotta tramite:  la misurazione dell’NO frazionato mediante i parametri “flow-independent” che stimano sia la regione alveolare, ovvero la concentrazione di NO alveolare (CaNO), che la regione bronchiale ovvero il flusso di NO a livello bronchiale (JawNO), la concentrazione di NO a livello della parete bronchiale (CawNO) e la diffusione di NO all’interfaccia lume-parete bronchiale (DawNO);  la misurazione dell’ADMA nel condensato dell’aria esalata (EBC);  la misurazione dell’EBT. Materiali e metodi: Per lo studio sulla fenotipizzazione dell’asma da isocianati sono stati esaminati pazienti risultati positivi al test di provocazione bronchiale specifico con isocianati nel periodo compreso tra il 1988 e il 2013. Mediante l’utilizzo di un approccio multivariato dato dall’analisi gerarchica dei cluster e di un ampio pool di variabili appropriate abbiamo studiato se i soggetti affetti da asma professionale da isocianati rappresentino uno o più cluster. Mediante un altro approccio multivariato, dato dall’analisi delle k-medie, si sono individuate le caratteristiche che differenziano in maniera significativa i soggetti distribuiti nei diversi cluster. Per il secondo scopo dello studio dal 2012 al 2015 abbiamo reclutato soggetti afferiti presso il nostro centro per sospetta asma professionale. In questi pazienti in corso di sham-test e di SIC con isocianati fino a 24 post test sono stati monitorati e misurati: la funzionalità respiratoria incluso il test di provocazione bronchiale aspecifico con metacolina, l’NO frazionato, l’ADMA nell’EBC e l’EBT. Risultati: L’utilizzo dell’analisi gerarchica dei cluster ci ha portati a stabilire che i 187 pazienti studiati non costituiscono un unico gruppo omogeneo ma possono essere suddivisi in 3 cluster. L’applicazione poi del metodo multivariato delle k-medie, su tre cluster, ci ha consentito di individuare due cluster di pazienti sensibilizzati a TDI con prevalente risposta late al SIC e un cluster di pazienti sensibilizzati a MDI con prevalente risposta early al SIC. I soggetti appartenenti ai due cluster dei TDI differiscono fra di loro in maniera significativa per l’età alla diagnosi e all’esordio dei sintomi respiratori, la distribuzione per sesso, il BMI, la distribuzione in quanto abitudine al fumo, l’IT, il FEV1 basale % del predetto, l’età di inizio esposizione, gli anni di latenza e la durata dell’esposizione. Per quanto riguarda invece lo studio del profilo infiammatorio delle vie aeree abbiamo reclutato 25 pazienti, 18 maschi e 7 femmine. Nel gruppo dei SIC-positivi FeNO50 è aumentato significativamente a 24 ore dal test (mediana 111.8 ppb [IQR, 167.5]; p<0.05) se confrontato con lo sham (58.6 ppb [74.7]). I livelli di JawNO hanno manifestato il medesimo time-course con un incremento significativo post 24 ore dall’esposizione (6.6 nL/s [81]; p <0.05) se confrontato con lo sham (3.3 nL/s [3.7]). Non sono state riscontrate significative variazioni negli altri parametri. Non sono state riscontrate significative variazioni dell’ADMA nell’EBC e dell’EBT in entrambi i gruppi. Conclusioni: L’asma da isocianati è una patologia eterogenea come l’asma comune. Gli elementi principali che differenziano i cluster di asma professionale da isocianati sono l’agente sensibilizzante e il tipo di risposta al SIC (cluster 3 vs cluster 1 e 2). Anche nell’ambito dell’asma indotta dallo stesso agente (TDI) si sono evidenziati due cluster in cui quello con peggiore funzionalità respiratoria è rappresentato da soggetti più anziani alla diagnosi e con maggiore durata dell’esposizione. I motivi per cui l’asma occupazionale risulta essere eterogenea possono essere un differente meccanismo d’azione dei monomeri o una diversa suscettibilità degli individui appartenenti ai diversi cluster sia in termini di insorgenza della malattia sia in termini di evoluzione della stessa. L’assetto infiammatorio delle vie aeree nel corso del SIC non si caratterizza nei soggetti sensibilizzati ad isocianati né con un incremento dell’ADMA né con un incremento dell’EBT. Si riscontra invece un aumento di FeNO50 dovuto esclusivamente ad un aumentato flusso di NO dalla parete bronchiale al lume. Abbiamo perciò dimostrato che la misurazione del FeNO50 nel corso del SIC può fornire informazioni aggiuntive al monitoraggio funzionale spirometrico, anche perché la broncoostruzione e la risposta infiammatoria delle vie aeree si sono rivelate dissociate.

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The aim of these pages is to offer a view on the Jewish regulation of Lucena (Cordoba) in the 11th century. Through the legal texts originating from this place, which were conserved in the Cairo Genizah and later guarded at the Bodleian Library in Oxford, it is possible to observe the legal procedure of this group in relation to two essential issues: its consideration of dhimmis, due to its belonging to the ’ahl al-Kitāb or ‘people of the Book’ category, and the internal regulation of the community according to the problems emerged in it. In this article, therefore, the more frequent legal matters derived from the litigations conserved from this city until these dates will be studied.

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La historia de la moneda en la Castilla medieval ha estado siempre mediatizada por la convivencia no siempre armónica entre dos sistemas monetarios muy diferentes. Uno basado en la plata, de origen europeo, otro centrado en el oro, de raíces árabes. La necesidad de conectar y de establecer unas equivalencias entre ellos se convirtió pronto en una necesidad, máxime cuando las monedas de oro incrementaron sus variantes. En esta compleja situación aparecen mencales y maravedís citados conjuntamente en muchos fueros: Zorita, Uclés, Cuenca,... sin que su naturaleza quede del todo clara. Este artículo compara estas referencias y analiza las equivalencias que los unen. Como colofón al trabajo podemos afirmar que los maravedís citados en cada texto corresponden a monedas áureas de distinto peso y valor mientras el mencal es identificado con un ponderal de oro que los relaciona.

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Las Tablas Astronómicas de Alfonso X el Sabio fueron realizadas en la ciudad de Toledo entre 1263 y 1270 por dos de los colaboradores habituales del Rey, Yehuda ibn Moshé e Isaac ibn Sid, ambos judíos. El manuscrito original no se conserva pero sí contamos con una copia de principios del siglo XVI (Ms. 3306, B.N.) que nos ha transmitido los cánones y el prólogo de las Tablas, proporcionándonos información acerca de quien, donde y cómo se desarrolló el proyecto. El equipo de astrónomos reunido en torno al Rey se valió de la herencia clásica recogida a través del mundo árabe así como de las innovaciones que se habían producido en al-Andalus para crear una obra de gran trascendencia en el panorama científico posterior, difundiéndose en copias manuscritas e impresas por toda Europa durante cuatro siglos.

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Análisis de un fragmento lucano de la "versión occidental" de los Evangelios contenidos en el Codex Arabicus Monachensis Aumer 238, prestando especial atención al origen de la misma e indicando algunos aspectos de interés para ulteriores investigaciones.

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Esta tesis ha tomado los caracteres de un trabajo técnico, artístico y estadístico sobre el brocal de pozo andalusí y mudéjar, mediante un estudio de investigación y una práctica de campo, en el que se destaca la evolución de este objeto en al-Andalus desde el siglo X hasta aproximadamente el siglo XVI. El brocal se convirtió, al estar emplazado en estancias principales del patio de edificios religiosos o de viviendas islámicas, en el soporte y el marco idóneo de una rica y compleja decoración, y sus gruesas paredes también permitieron un mayor desarrollo y una mejor ejecución de textos epigráficos, que han sido en algunos casos concretos de gran relevancia a nivel histórico y artístico. Antes de la época islámica, el brocal, aparecía como una pieza escasa, en la mayoría de los casos elaborado con un material noble para cubrir pozos de agua sagrada en edificios grandes de carácter religioso. Posteriormente, fue un objeto muy frecuente en sus ejemplares andalusíes y mudéjares, utilizado en todo tipo de edificios públicos y privados, ejecutado en materiales nobles, como el mármol o la piedra caliza y en materiales comunes y baratos como el barro. En los brocales resulta a veces muy difícil determinar con precisión la fecha concreta de su elaboración, teniendo únicamente como referencia las características físicas del mismo, ya que este objeto ha estado bajo una enorme influencia…….. tanto anterior como posterior al período estudiado. El estudio presenta datos globales sobre cronología, procedencia, terminología, tipología, materiales, técnicas de elaboración, procedimientos de motivos decorativos y un análisis minucioso de éstos, permitiéndonos tener una raíz sólida que apoye el estudio preciso de cada brocal, siguiendo estrictamente en todos los casos una misma metodología. La investigación incluye un total de ciento nueve piezas, nueve brocales en material pétreo y cien ejemplos de material cerámico. Ante el número considerable de ejemplos estudiados, hemos decidido ordenar las fichas catalográficas en siete apartados, apareciendo así los brocales de material pétreo, seguidos de los de material cerámico, divididos éstos a su vez en circunscripciones territoriales, guardando siempre un orden cronológico dentro de cada apartado...

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Las alcazabas de al-Andalus han recibido la atención de los investigadores como el signo más evidente del pasado islámico en muchas ciudades hispanas. A pesar de los años transcurridos desde los primeros trabajos y las intervenciones de excavación realizadas en ellas, la mayoría de las publicaciones tienen carácter monográfico, centrándose en la descripción de su arquitectura, cronología y el examen parcial sus elementos. Unos estudios ocasionalmente acompañados del análisis de las fuentes textuales y epigráficas. Frente a los numerosos trabajos sobre determinadas alcazabas, es sorprendente la poca relevancia otorgada a su definición. Esto es así tanto desde un punto de vista formal, a partir de los restos conservados, como desde el de los testimonios de sus contemporáneos. Una apreciación extensible a sus funciones y su papel como sedes del poder político en los asentamientos urbanos donde se ubicaban. El acercamiento a estas cuestiones poco estudiadas se ha planteado en esta tesis de lo general a lo particular combinando el análisis de las fuentes textuales con la aplicación del método arqueológico. Se sitúa el caso de la alcazaba de Ciudad de Vascos (Provincia de Toledo) en un marco general para evaluar en qué medida puede ayudar a avanzar en el conocimiento de las alcazabas en las ciudades andalusíes. La tesis plantea dos tipos de objetivos. Los objetivos generales buscan responder cuestiones aún no satisfactoriamente resueltas que afectan al conjunto de alcazabas de al-Andalus: ¿Qué es una alcazaba? ¿Cuál era el significado la palabra árabe qaṣaba con el que aparecen en las fuentes árabes? ¿Cambió su significado a lo largo del tiempo? ¿Qué papel desempeñaron en las ciudades donde se asentaban? ¿Respondió su construcción a una finalidad concreta por parte del estado? ¿Cómo puede la metodología arqueológica responder a estas preguntas? Los objetivos particulares se centran en el caso de la alcazaba de Ciudad de Vascos, uno de los escasos ejemplos peninsulares excavado íntegramente con metodología arqueológica moderna: ¿Era la alcazaba de Ciudad de Vascos una qaṣaba? ¿Cómo evolucionó en el tiempo? ¿Qué implicaciones tuvo su construcción? ¿Cuáles eran sus funciones?...

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Évora revela, recentemente, noum espólio cerâmico bastante significativo e heterogéneo de cronologia medieval-islâmica. Neste espólio destaca-se uma tigela com uma técnica ornamental até agora nunca documentada na Península Ibérica. Ao expor e discutir os resultados do estudo estilístico e analítico efectuado sobre a peça, revelou-se a originalidade da técnica decorativa, caracterizada por uma cor de base castanho/castanho escuro sobre a qual está desenvolvida uma decoração em verde e branco. Este estudo pretende contribuir para um melhor conhecimento da cerâmica islâmica da Península Ibérica e, subsequentemente, do território português.