941 resultados para Traduzione, Kolumne, ironia, realia, Harald Martenstein


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Il presente elaborato contiene una proposta di traduzione dal tedesco di sei «Kolumnen» (rubriche giornalistiche) del giornalista e scrittore tedesco Harald Martenstein, capaci di offrire spunti di riflessione su temi attuali legati alla cultura tedesca, e non solo, anche a un potenziale pubblico italiano. Inoltre presenta un’ampia riflessione sulle tecniche di traduzione dell’ironia, caratteristica inconfondibile dell’autore, e dei «realia», termini culturo-specifici riferiti alla cultura tedesca.

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Questa tesi, nata da alcuni incontri avvenuti in questi tre anni di università, si propone di favorirne un altro. Nella traduzione di Fettnäpfchenführer Russland: Was sucht der Hering unterm Pelzmantel? di Veronika Wengert, infatti, si intersecano tre mondi, proprio quelli che hanno accompagnato la mia carriera universitaria: quello russo, descritto dall’autrice, quello tedesco, di cui il protagonista è rappresentante, e quello italiano, destinatario ideale della traduzione. Scopo dell’elaborato è quindi proporre a un ipotetico lettore italiano la traduzione dal tedesco di tre capitoli del libro, per me molto significativi per conoscere la cultura russa. Un incontro trilaterale per niente semplice, se si pensa che questo Fettnäpfchenführer, una “guida anti-gaffe per la Russia”, non è ascrivibile in un genere testuale definito e presenta funzioni testuali diverse, nonché molti riferimenti alla cultura tedesca e, ovviamente, alla realtà russa. Dopo un breve excursus su autrice e opera in questione, vengono analizzate alcune teorie della traduzione e altri aspetti interessanti, riguardanti soprattutto l’ironia e i realia. La traduzione italiana è affiancata dal testo originale tedesco, per facilitare il confronto e il riconoscimento delle strategie traduttive utilizzate, che vengono analizzate nel paragrafo successivo. Nella conclusione si ribadisce l’importanza della traduzione come ponte fra culture.

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Questa tesi è costituita dalla traduzione di alcuni estratti del romanzo "Chengwei Heping Fandian", dell'autrice cinese Chen Danyan, corredata da un commento traduttivo incentrato soprattutto sulla traduzione dei realia e dei chengyu dal cinese all'italiano. Il commento prende inoltre in considerazione le ambientazioni e gli aspetti storico-culturali che fanno da sfondo alle vicende del romanzo, in particolare l'Hotel della Pace di Shanghai e la Campagna dei "Cinque anti" portata avanti dal regime maoista.

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Il presente lavoro affronta il problema della traduzione dei termini culturo-specifici nella letteratura contemporanea di lingua tedesca ambientata nella DDR. L’analisi della produzione narrativa della Wendeliteratur consente di osservare come il lessico e le espressioni tipiche della DDR vengano utilizzati nelle opere letterarie in funzione citazionale per denotare e connotare la realtà della Germania dell’Est. Attraverso un approccio integrato che coniuga i contributi teorici degli studi sulla traduzione con gli aspetti della pratica traduttiva il lavoro indaga il tema dei realia attraverso una presentazione delle ricerche esistenti, propone una classificazione specifica per i realia della DDR e procede a una ricognizione delle strategie e dei procedimenti traduttivi concreti, che consente di evidenziare le diverse scelte adottate dai traduttori. Attraverso un’analisi ermeneutica dei testi e lo strumento dell’isotopia come indicatore di coerenza le traduzioni italiane delle opere della Wendeliteratur sono oggetto di un’analisi critica. I risultati dell’analisi vengono infine utilizzati come riferimento per la traduzione dei realia nel racconto di F.C. Delius, Die Birnen von Ribbeck.

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"Ricordi di scuola", il più celebre e personale tra i romanzi del giornalista, scrittore, umorista, nonché vignettista Giovanni Mosca, è il diario di un giovane maestro delle scuole elementari nella Roma fascista degli anni ’30. Il libro presenta uno stile semplice, fresco e lineare e racconta gli episodi di un maestro elementare e dei suoi alunni. La figura prevalente è sicuramente quella del maestro, un uomo “speciale” dalla personalità gentile, disponibile e per nulla severo, come ci si potrebbe aspettare, data l’epoca in cui il romanzo è ambientato, dimostrandosi comprensivo ed indulgente con i propri alunni senza però dimenticare la sua funzione educativa. Dal punto di vista della didattica il maestro Mosca si mostra diverso, quasi “rivoluzionario”. E’ un maestro che non dà voti e non boccia, che critica il nozionismo, i problemi astrusi e le poesie a memoria. Il racconto si compone di ventuno episodi, nei quali l’autore non nasconde la sua simpatia nei confronti degli alunni per la loro fantasia e la loro candida immaginazione e la sua ironia e la sua disapprovazione nei confronti degli adulti, di quei “grandi” che pensano di possedere la saggezza e la verità, ma che spesso si rivelano personaggi più immaturi e fragili dei loro stessi alunni. L’elaborato si compone di: introduzione al libro, traduzione di alcuni capitoli in lingua spagnola e analisi delle difficoltá traduttive incontrate durante la stesura.

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Questo elaborato consiste in una proposta di traduzione e un commento relativo alle scelte traduttive adottate di due estratti dal libro Der Dativ ist dem Genitiv sein Tod. Temi principali del libro sono la lingua tedesca, la sua grammatica e l'uso più o meno sbagliato che ne viene fatto. Entrambi gli argomenti vengono trattati dall'autore con ironia e semplicità e la proposta di traduzione si ripropone di mantenere lo stile pieno di sfumature che caratterizza i testi di Bastian Sick.

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Questo elaborato nasce da un interesse personale, quello per il romanzo Educazione Siberiana e per l'autore Nicolai Lilin. Da qui è nata un'idea di analisi del romanzo da un punto di vista culturale e traduttologico, nonostante l'opera sia scritta in italiano. Il titolo dell'elaborato descrive la traduzione come lettura ideale: il traduttore, come figura che si pone tra due lingue e due culture, rappresenta infatti il lettore ideale di un'opera tradotta, poiché ha a disposizione le conoscenze della cultura di partenza e di quella di arrivo. Per questo motivo, è attraverso il suo lavoro che tale opera può essere trasmessa ad un lettore medio. Il lettore medio potenzialmente può non conoscere nulla della lingua e della cultura originaria. Come "russista" e studentessa di traduzione, madrelingua italiana, mi sono posta nella posizione di lettrice ideale, che dispone di un bagaglio culturale che va oltre la cultura che si acquisisce in base alle proprie origini. L'obiettivo di questa tesi è perciò quello di effettuare una rilettura del romanzo attraverso i realia, cioè termini e concetti che fanno riferimento ad aspetti propri di una cultura, in questo caso quella russa, per i quali spesso non esiste una traduzione ufficiale e che prevedono, da parte del traduttore, una grande conoscenza della cultura di partenza. Tuttavia mentre il lettore medio critica la veridicità dei racconti crudi e spesso violenti presenti nel romanzo, il traduttore-lettore ideale si rende conto di come alcuni realia della cultura russa siano stati riportati in maniera imprecisa nella lingua italiana. Si analizzeranno quindi i realia trattati in maniera imprecisa, i realia che funzionano e i linguaggi culturali dell'opera a partire dall'articolo di presentazione del romanzo e la sua trasposizione cinematografica.

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Il presente elaborato ha l'obiettivo di mostrare una proposta di traduzione dallo slovacco del libro “Nám sa ešte nechce spať“ dell'autore Daniel Hevier e di promuovere la letteratura e la cultura slovacca in Italia. La prima parte è dedicata alle informazioni sull'autore e sul libro, la seconda parte sulla proposta di traduzione e, infine, nella terza parte verrà presentato il commento della traduzione, in cui verranno prese in analisi le principali problematiche traduttive, con particolare attenzione ai punti critici e più significativi di questo progetto.

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Questa tesi è dedicata alla traduzione dallo slovacco all’italiano di quattro fiabe popolari slovacche di Dobšinský in una versione per bambini adattatata da Elena Slobodová e pubblicata nel 2012 con il titolo Slovenské rozprávky [Fiabe slovacche]. L’adattamento si basa sull’opera Prostonárodné slovenské povesti [Leggende popolari slovacche] pubblicata da Dobšinský tra il 1880 e il 1883. Le fiabe di Dobšinský sono considerate la monumentalizzazione della fiaba popolare slovacca nella sua forma classica e costituiscono una componente importante del patrimonio culturale slovacco. Quindi, benché l’autrice abbia rimosso quegli elementi non adeguati per bambini, nelle fiabe adattate sono presenti molte tracce della lingua arcaica e molti realia relativi alla cultura slovacca. La tesi comprende un’introduzione, cinque capitoli e le conclusioni. Il primo capitolo è dedicato alla traduzione della letteratura per l’infanzia, in particolare delle fiabe. Il secondo capitolo riguarda la vita di Dobšinský e la genesi delle Prostonárodné slovenské povesti nel contesto storico-culturale del Romanticismo slovacco. Inoltre, in questo capitolo vengono analizzate le modalità in cui le fiabe popolari sono entrate a far parte della letteratura per l’infanzia e sono state adattate per la radio e la televisione. Il terzo capitolo consiste nell’analisi del testo di partenza non solo dal punto di vista della struttura delle fiabe, ma anche in relazione alle differenze tematiche e linguistiche che sussistono tra il testo originale di Dobšinský e la versione adattata. Del terzo capitolo fa parte anche un glossario con i termini arcaici, letterari, enfatici, dialettali e colloquiali, le espressioni idiomatiche e i realia. Il quarto capitolo contiene la proposta di traduzione in italiano delle fiabe Zlatovláska, O dvanástich mesiačikoch, Popolvár najväčší na svete a Nebojsa. Nel quinto capitolo vengono commentate le strategie e le difficoltà traduttive.

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Il contenuto principale della tesi consiste nella traduzione delle pagine 20-24 del testo "Städtebau für Mussolini. Auf dem Weg zu einem neuen Rom" di Harald Bodenschatz.

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L’elaborato analizza forme di humour e di language-play, valutandone uso e traduzione in un episodio della serie Modern Family, sitcom famosa per la sua comicità che mescola ironia, giochi di parole e elementi culturali tipici del panorama americano. L’elaborato si articola in quattro capitoli: nel primo si presenta una descrizione della serie, dei suoi personaggi e delle motivazioni del suo successo; il secondo tratta invece di humour, di language-play e della loro traduzione; nel terzo, dopo un breve accenno alle difficoltà del doppiaggio, si affronta la traduzione di Verbally Expressed Humour on Screen (VEH); infine, il quarto capitolo è dedicato all’analisi contrastiva della versione originale e di quella doppiata dell’episodio, articolata secondo tre categorie: language-play, non-specific Verbally Expressed Humour e riferimenti culturali. In appendice, la trascrizione della versione originale e di quella doppiata con i relativi tempi di entrata e di uscita.

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Tutkielman tavoitteena on tutkia, millaisia käännösstrategioita DVD-tekstittämisessä suositaan reaalioita eli kulttuurisidonnaisia käsitteitä käännettäessä. Lähtökohtana on, että osaa strategioista voidaan käyttää reaalioiden kulttuurisen erilaisuuden korostamiseen, osaa taas tämän erilaisuuden häivyttämiseen. Nämä kaksi kategoriaa eivät kuitenkaan kata kaikkia mahdollisia strategioita, minkä vuoksi myös neutraalit strategiat otetaan tutkielmassa huomioon. Tutkielman aineisto koostuu Suomessa nimillä Ruuvit löysällä ja Pikku-Britannia tunnettujen brittiläisten sketsisarjojen DVD-julkaisuista. Molemmat tutkituista julkaisuista käsittävät yhden tuotantokauden. Formaatiltaan sketsisarjat perustuvat lukuisiin lyhyisiin kohtauksiin, joissa käsitellään useita eri aihealueita. Tämän vuoksi ne soveltuvat erinomaisesti reaalioiden tutkimukseen. Tutkittava kääntämisen laji on DVD-kääntäminen, koska sen merkityksen voidaan katsoa kasvaneen DVD:n lisääntyneen suosion myötä. Tutkielman teoriatausta muodostuu reaalioiden, käännösstrategioiden ja tekstityksen teoriasta. Näistä osa-alueista ensimmäisessä korostuu kulttuurin vaikutus kieleen ja siten myös kääntämiseen, kun taas toinen pohjautuu sekä tekstitason kotouttavista ja vieraannuttavista käännösstrategioista että sanatason lokaaleista strategioista esitettyyn teoriaan, ja kolmannessa nousevat esille sanan ja kuvan yhteistyö sekä muut tekstittämiseen vaikuttavat tekijät, kuten rajallinen käytettävissä oleva tila ja aika. Yhdessä teorian eri osa-alueet mahdollistavat tutkimuksen, jossa voidaan tarkastella kulttuuristen, kielellisten ja audiovisuaalisten piirteiden vaikutusta reaalioiden kääntämiseen. Tutkielmassa käytetään kvalitatiivista ja kvantitatiivista tutkimusmenetelmää. Kvalitatiivinen menetelmä perustuu käännösstrategioiden käyttötapojen kuvaamiseen tutkimalla tutkimusaineistosta transkriboituja reaalioiden käännöksiä yksittäisissä tapauksissa. Analyysissa otetaan huomioon ensisijaisesti reaalioiden tekstuaalinen ja audiovisuaalinen konteksti sekä niiden oletettu tunnistettavuus käännösten kohdekulttuurissa. Tätä analyysia täydennetään kaikkien havaittujen reaalioiden kääntämistä kuvaavalla kvantitatiivisella menetelmällä. Tutkielman tulokset viittaavat siihen, että erilaisten käännösstrategioiden välillä on huomattavia eroja siinä, millä tavoin ja miten usein niitä käytetään. Lisäksi tulokset osoittavat odotetusti sen, että kotouttavat ja vieraannuttavat strategiat eivät sulje toisiaan pois, vaan niitä molempia voidaan käyttää saman käännöksen sisällä. Kokonaisuutena tutkielmassa tuodaan ilmi monia aihealueen tutkimiseen liittyviä haasteita aina kulttuurin määrittelystä audiovisuaalisen aineiston analysoimiseen asti. Avainsanat: Kulttuurisidonnaiset käsitteet, käännösstrategia, tekstittäminen, kotouttaminen, vieraannuttaminen

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Pro gradu –tutkielman aiheena on kulttuurin ominaispiirteiden kääntäminen. Teksteissä kulttuurin jälki voi näkyä monin eri tavoin. Tutkielman kohteena ovat erityisesti käännösstrategiat, joita kääntäjät käyttävät kohdatessaan kulttuurisidonnaisia viittauksia. Tutkielma nostaa esiin myös niitä tekijöitä, jotka vaikuttavat siihen, minkälaisia käännösstrategioita kääntäjät valitsevat. Näistä tekijöistä tutkielma keskittyy kääntämisen normeihin. Tutkielma pureutuu kulttuurisidonnaisten viitteiden kääntämiseen tarkastelemalla kahta suomalaista kaunokirjallista teosta ja niiden käännöksiä. Tutkielman aineistona ovat Matti Yrjänä Joensuun kaksi rikosromaania ja näiden käännökset. Teoksista toinen on vuonna 1983 suomeksi julkaistu Harjunpää ja poliisin poika, jonka englanninkielinen käännös Harjunpaa the stone murders julkaistiin vuonna 1986. Toinen teos on vuonna 2003 julkaistu Harjunpää ja pahan pappi ja sen käännös The Priest of Evil vuodelta 2006. Tutkielman tavoitteena on selvittää, minkälaisia kulttuurisidonnaisia viittauksia romaanit sisälsivät, minkälaisia käännösstrategioita kääntäjät käyttivät kääntäessään näitä viittauksia ja mikä voisi selittää heidän strategisia valintojaan. Tutkielma pyrkii vastaamaan kysymykseen siitä, voisiko jonkin kääntämistä koskevan normin olemassa olo selittää kääntäjien strategisia valintoja. Tutkielman tavoitteena on myös selvittää, suositaanko kääntämisessä englannin kieleen niin kutsuttuja kotouttavia käännösstrategioita ja ovatko käännösstrategiat ja kääntämistä koskevat normit muuttuneet kahdenkymmenen vuoden aikana. Näihin kysymyksiin vastaamiseksi suomenkielisistä teksteistä on etsitty kaikki kulttuurisidonnaisia viittauksia sisältävät tekstinkohdat. Näitä vastaavat kohdat on sitten etsitty käännöksistä ja suomen- ja englanninkielisiä kohtia on vertailtu keskenään. Molemmat suomenkieliset romaanit sisältävät runsaasti kulttuurisidonnaisia viittauksia. Suurimman kulttuurisidonnaisten viittausten ryhmän muodostivat molemissa romaaneissa henkilöiden nimet. Romaanin sisälsivät myös runsaasti viittauksia maantieteeseen, erityisesti kulttuurimaantieteeseen, ja yhteiskuntaan. Sitä vastoin viittaukset suomalaiseen kulttuuriin ja historiaan olivat vähäisempiä. Tutkielma osoittaa, että kääntäessään suomesta englannin kielelle suomalaisen rikoskirjallisuuden kääntäjät saattavat käyttää enemmän vieraannuttavia strategioita kuin kotouttavia strategioita ja että he suosivat vieraannuttavia strategioita kasvavassa määrin. Harjunpään ja pahan papin kääntäjä käytti enemmän vieraannuttavia strategioita kuin Harjunpään ja poliisin pojan kääntäjä kaksikymmentä vuotta aikaisemmin. Tutkielman tulokset eivät tue väitettä siitä, että käännettäessä englannin kielelle suosittaisiin kotouttavia strategioita. Näyttää siltä, että vieraannuttavia strategioita on käytetty enemmän ja käytetään yhä enenevässä määrin. Lisääntyvän vieraannuttamisen taustalla voi olla useita syitä, kuten suomalaisen kulttuurin lisääntynyt tunnettuus maailmalla, rikosromaanin genren vaatimukset tai muutokset kääntäjäyhteisön arvoissa. Tutkielman tulosten perusteella näyttää siltä, että ainakin muutoksia normeissa ja arvoissa on tapahtunut. Lisätutkimuksen avulla voitaisiin selvittää, pätevätkö tutkielman tulokset muihin romaaneihin ja niiden käännöksiin tai muihin genreihin käännettäessä suomesta englantiin. Lisätutkimus voisi nojautua laajempaan ja erilaisia tekstejä kattavaan aineistoon. Jatkotutkimus voisi myös sisältää kääntäjien haastatteluita tai kyselyitä kääntäjille. Näiden avulla voitaisiin saada lisäselvyyttä syistä heidän strategisille valinnoilleen. Asiasanat: Käännöskirjallisuus – kaunokirjallisuus Kääntäminen – suomen kieli – englannin kieli Kääntäminen – strategia Kääntäminen - normi

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The interpretation of irony in this study is seen as being crucially dependent on the notion of coherence. Coherence depends on a complex interplay of contextual features, which is why all interpretations must be seen as socio-cultural processes. An utterance is perceived as coherent if it makes sense and if it hangs together. Incoherent utterances can result in an ironic interpretation; however, the incoherence must also be perceived as being intentional, and intentionality in turn is a sign of the ironist's rejecting stance. The study does not encompass the notion of irony of fate nor situational irony that is unintentional. Irony is defined in this study as a combination of five components. It is seen as (1) a negative attitude that reflects (2) the intention of the ironist, and (3) has a target and most often (4) a victim too. Essential to irony is its fifth component, the fact that one or more of these four components must be inferred from co- or context. The componential definition of irony is crucial in deciding whether an interpretation is ironic or not, and the definition makes it possible to discern the differences as well as the similarities between different kinds of irony. The method of the study is experimental: 12 Finnish newspaper texts that could be considered to be ironic were interpreted by 107 informants. The interpretation of one of the texts was based on unelicited feedback given by readers of a weekly magazine. The responses were analyzed to determine (a) whether the texts were perceived as being coherent or incoherent and (b) whether the informants appealed to any of the five components of irony. The results of the analyses of the informants' responses indicate that differences between the ironic and non-ironic interpretations of the texts can be explained in terms of whether or not the informant regarded the text as being coherent. The thesis also discusses the shortcomings of other accounts of irony: the Gricean theory of conversational implicature, speech act theory, irony as rhetoric, irony as pretense, irony as echoic mention, and irony as framing. In contrast to these other accounts, the study focuses on irony as a textual phenomenon and underlines the importance of socio-cultural context in the interpretation of irony. Key words: irony, coherence, incoherence, the componential definition of irony, interpretation of linguistic utterances.

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Analisi contrastiva delle modalità di traduzione in finnico dei Tempi verbali e delle perifrasi aspettuali dell italiano (Italian Philology) The topic of this research is a contrastive study of tenses and aspect in Italian and in Finnish. The study aims to develop a research method for analyzing translations and comparable texts (non-translation) written in a target language. Thus, the analysis is based on empirical data consisting of translations of novels from Italian to Finnish and vice versa. In addition to this, for the section devoted to solutions adopted in Finnish for translating the Italian tenses Perfetto Semplice and Perfetto Composto, 39 Finnish native speakers were asked to answer questions concerning the choice of Perfekti and Imperfekti in Finnish. The responses given by the Finnish informants were compared to the choices made by translators in the target language, and in this way it was possible both to benefit from the motivation provided by native speakers to explain the selection of a tense (Imperfekti/Perfekti) in a specific context compared with the Italian formal equivalents (Perfetto Composto/Perfetto Semplice), and to define the specific features of the Finnish verb tenses. The research aims to develop a qualitative method for the analysis of formal equivalents and translational changes ( shifts ). Although, as the choice of Italian and Finnish progressive forms is optional and related to speaker preferences, besides the qualitative analysis, I also considered it necessary to operate a quantitative one in order to find out whether the two items share the same degree of correspondence in frequency of use. In this study I explain translation choices in light of cognitive grammar, suggesting that particular translation relationships derive from so-called construal operations. I use the concepts of cognitive linguistics not only to analyze the convergences and divergences of the two aspectual systems, but also to redefine some general procedures related to the phenomenon of translation. For the practical analysis of the corpus were for the most part employed theoretical categories developed in a framework proposed by Pier Marco Bertinetto. Following this approach, the notions of aspect (the morphologic or morphosyntactic, subjective level) and actionality (the lexical aspect or objective level, traditionally Aktionsart) are carefully distinguished. This also allowed me to test the applicability of these distinctions to two languages typologically different from each other. The data allowed both the analysis of the semantic and pragmatic features that determine tense and aspect choices in these two languages, and to discover the correspondences between the two language systems and the strategies that translators are forced to resort to in particular situations. The research provides not only a detailed and analytically argued inventory about possible solutions for translating Italian tenses and aspectual devices in Finnish that could be of pedagogical relevance, but also new contributions about the specific uses of time-aspectual devices in the two languages in question.