999 resultados para comercio minorista de centro urbano


Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

Há anos vem-se questionando o papel da representação gráfica na arquitetura, diante das novas tecnologias gráficas computacionais e novos processos projetivos delas decorrentes. Entretanto, o desenho à mão livre ainda se mostra atuante no processo projetivo, marcado por um olhar atento, uma percepção individual e um tempo de execução que permite imersão, entrega e reflexão. Este artigo apresenta uma análise a partir de um olhar mais atento ao desenho de projetos do arquiteto Paulo Mendes da Rocha, como contribuição para a discussão sobre o papel do desenho analógico no processo projetivo. Foram selecionados alguns projetos do arquiteto: Projeto para o Concurso de remodelação do centro urbano de Santiago (Chile); Estádio Serra Dourada; Edifício Jaraguá, Caetano de Campos; Ginásio do Clube Atlético Paulistano (1958); Residência no Butantã (1964); residência Fernando Millan (1970) e Museu Brasileiro da Escultura (1986). Este artigo apresenta estudos de leitura sobre os desenhos originais do arquiteto com o objetivo de detectar as intenções projetuais, conceitos e características do projeto. Foram feitas marcações gráficas sobre os desenhos originais, evidenciando uma leitura particular do pesquisador que permitiu uma melhor compreensão dos projetos.

Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

Prima di parlare di lotto zero, credo sia opportuno inquadrare in modo più preciso il significato che riveste la Secante per Cesena. La Secante è senza dubbio l’opera più rilevante e strategica in assoluto degli ultimi decenni ed è destinata a incidere in modo profondo (almeno così ci auguriamo) sulla vita della città, contribuendo a migliorarla sensibilmente. A questa arteria è affidato il compito di raccogliere tutto il traffico di attraversamento di Cesena, e specialmente quello rappresentato dai mezzi pesanti, che gravita principalmente sulla via Emilia, creando da tempo una situazione difficile, ma che negli ultimi anni è divenuta pressoché insostenibile: sono molte migliaia i veicoli che ogni giorno percorrono questa strada che già dalla fine degli anni Sessanta ha cessato di essere periferica e che ai giorni nostri fa ormai parte del centro urbano. La Secante, una volta completata, porrà un rimedio definitivo a questa situazione: secondo le previsioni, sarà in grado di smaltire in modo efficiente circa 40mila veicoli al giorno e, quindi, di rispondere alle necessità di circolazione della città per almeno i prossimi 20-30 anni. Proprio per l’importanza che il nuovo asse di collegamento riveste, diventa fondamentale garantirne la massima fruibilità, dedicando estrema attenzione non solo alla funzionalità della struttura in sé ( per altro progettata con criteri d’avanguardia, soprattutto per la parte in galleria, che si configura come il primo eco-tunnel italiano ), ma anche al complesso delle opere di collegamento con la viabilità preesistente: svincoli, nodi stradali, nuove connessioni. È in questo quadro che si inserisce il cosiddetto “lotto zero”, cioè quel tratto stradale che prolungherà il primo lotto della Secante verso Forlì e avrà una lunghezza pari a circa 1 chilometro. Entrando nel dettaglio, questo lotto dovrà portare il traffico in uscita dalla Secante dalla via comunale San Cristoforo alla via Provinciale San Giuseppe, sicuramente più idonea a sopportare l’importante mole di traffico veicolare e meglio collegata alla viabilità principale. Il lotto zero si congiungerà con la via Emilia attraverso la già esistente rotatoria davanti al cimitero di Diegaro. Naturalmente, il nuovo tratto sarà dotato di barriere acustiche: si è pensato a strutture in lamiera di acciaio, con funzioni fonoassorbenti e fonoisolanti, per una lunghezza totale di circa 310 metri. Il costo complessivo dell’opera si aggira intorno ai 25 milioni di euro. Il Comune di Cesena considera questo intervento irrinunciabile, e per questo si stanno valutando le soluzioni più opportune per una sua realizzazione in tempi ragionevolmente brevi. Non a caso, per accelerare le procedure già nel 2004 l’Amministrazione Comunale di Cesena e l’Amministrazione Provinciale di Forlì – Cesena hanno deciso di finanziare direttamente il progetto, e sono stati avviati contatti con i ministeri delle Infrastrutture e dell’Ambiente per sollecitarne l’approvazione e la conseguente disponibilità di fondi. D’altro canto, non si può dimenticare che il lotto zero s’inserisce nella necessità più complessiva di un nuovo assetto della viabilità del territorio, che troverà una risposta definitiva con il progetto della cosiddetta via Emilia bis. Si tratta di un intervento prioritario non solo per Cesena, ma per tutta la Romagna, e che acquisisce un significato ancor più rilevante alla luce del recente progetto relativo alla Civitavecchia-Orte-Cesena-Ravenna-Mestre. In quest’ottica, il lotto zero assume una funzione indispensabile per armonizzare la grande circolazione che gravita sul nodo cesenate, destinato a diventare ancora più rilevante nel momento in cui si svilupperà la dorsale autostradale appenninica, la futura E45/E55.

Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

Questa tesi ha come oggetto la riqualificazione energetica e funzionale della scuola media statale “P. Amaducci” di Bertinoro e la realizzazione, all’interno della stessa area, di una scuola elementare che condivida, con la struttura esistente, spazi per attività parascolastiche e sportive. Il lotto di intervento è situato ai margini del centro urbano, circondato da un’area identificata dalla pubblica amministrazione come di possibile espansione residenziale; esso presenta diverse criticità, tra cui la poca sicurezza dei percorsi pedonali, la frammentarietà del sistema degli spazi aperti, la mancanza di adeguate aree di sosta e di parcheggio. Grazie alla sua posizione elevata e alla collocazione all’interno di un ambito di interesse paesaggistico, dall’area si gode di un’ampia visuale sul territorio circostante, caratterizzato dalla coltivazione della vite. L’attuale scuola media statale “P. Amaducci”, realizzata nel 1990, è un edificio di circa 17800 mc con disposizione planimetrica a corte aperta, sviluppato su tre piani, ad est del quale nel 2000 è stato collocato un edificio a blocco di 12000 mc, che ospita un palazzetto dello sport di rilevanza provinciale. Nonostante la sua recente costruzione, la struttura presenta diverse carenze progettali, tra cui lo sfavorevole orientamento delle aule per la didattica, che determina un elevato livello di discomfort, la scarsa prestazione energetica che colloca l’edificio in classe energetica E, e il generale sovradimensionamento del complesso e dei singoli spazi interni (circa 180% di spazio in più rispetto a quanto previsto dal D.M.del 1975 sull’edilizia scolastica. La scuola era originariamente progettata per ospitare tre sezioni, per un totale di 225 alunni; attualmente è frequentata da solo 132 studenti, con conseguente mancata utilizzazione di una parte consistente dell’edificio. Gli obiettivi dell’intervento sono quelli fissati dall’Amministrazione comunale e consistono essenzialmente in: - Riunificazione della scuola media con la scuola elementare in un unico polo scolastico, mettendo in comune una serie di ambienti quali l'auditorium, la mensa, le aule speciali, l’adiacente palazzetto dello sport. - Realizzazione di un ampliamento per la nuova scuola elementare, con capacità di 10 aule. Esso andrebbe realizzato a monte dell'attuale scuola media favorendo un ingresso separato dei due ordini di scuola. - Revisione di alcune soluzioni progettuali ed energetiche errate o non funzionali presenti nell'attuale struttura. A seguito di alcune analisi effettuate sulla popolazione di Bertinoro e sull’accesso ai plessi scolastici dalle frazioni vicine (Fratta Terme, Capocolle, Panighina) è emersa la scarsa dinamica demografica del comune, la quale ha suggerito di prevedere la riduzione degli spazi destinati alla scuola media e l’utilizzo dei locali eccedenti per ospitare aule per la didattica ad uso della nuova scuola elementare, prevedendo inoltre l’uso congiunto degli spazi per attività parascolastiche tra le due scuole (mensa, biblioteca, auditorium e palestra) e progettando un ampliamento per ospitare le altre attività necessarie al funzionamento della nuova scuola elementare. Il progetto ha assunto la sostenibilità e il minimo impatto sull’ambiente come principi generatori gli elementi del contesto naturale come risorse: mantiene l’edificio adagiato sul declivio del terreno e valorizza la vista verso la vallata circostante, in modo da aprirlo sul paesaggio. Per limitare una delle criticità funzionali rilevate, il progetto si è proposto di separare i percorsi pedonali da quelli carrabili inserendo zone filtro con la funzione di proteggere l’accesso al polo scolastico e al palazzetto dello sport e, al fine di evitare la promiscuità delle utenze, di differenziare altimetricamente gli ingressi dei diversi edifici e di prevedere due parcheggi, uno a monte dell’area (di pertinenza della nuova scuola primaria), e uno a valle (ad uso degli utenti della scuola secondaria di primo grado e della palestra). Nella nuova configurazione spaziale dell’edificio esistente, le aule per la didattica sono collocate sul fronte principale orientato a sud-est e dotate di ampie aperture provviste di schermature studiate sulla radiazione solare locale. Per raggiungere un ottimo livello di illuminamento si è “scavato” un canale di luce all’interno dell’edificio, che fornisce alle aule un apporto di luce naturale aggiuntivo rispetto a quello che entra dalle facciate. Sul fronte nord-ovest si localizzano invece le aule speciali e i servizi, affacciati sulla corte. L’ingresso e il vano scala esistenti, in rapporto al volume ridimensionato della scuola media, risultano così in posizione baricentrica. La tesi presenta due diverse ipotesi di ampliamento, che prevedono entrambe la collocazione dei nuovi volumi a monte dell’edificio esistente, connessi ad esso tramite lo spazio dell’ingresso e la localizzazione di quattro aule per la didattica in una parte dell’edificio esistente. Il primo progetto di ampliamento si propone di ridefinire e valorizzare la corte interna attraverso l’inserimento a monte dell’edificio esistente di un volume su un solo piano, che si va ad inserire nel profilo della collina, secondo il principio del minimo impatto sul paesaggio circostante. Il secondo progetto di ampliamento punta invece sulla continuità visiva tra gli spazi aperti e il paesaggio: per questo si è collocato il nuovo volume, che si sviluppa su due piani (nella ricerca di un ottimale rapporto di forma) in adiacenza all’edificio esistente,dando luogo ad un ampio spazio verde su cui si affacciano le aule esposte a sud-est.

Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

La ricerca nasce da un lavoro di campo condotto nella provincia turca di Iğdır, un altopiano al confine con l'Armenia e il Nakhichevan, vicino alla Georgia e all'Iran, ma morfologicamente isolato dal resto della Turchia. Dopo due secoli alquanto turbolenti, la società locale è oggi caratterizzata dalla presenza di un’ampia componente turco-azera (sciita) e di un’altrettanto ampia componente turco-curda (sunnita shafiita). Inizialmente, la ricerca propone un’analisi diacronica di alcune rappresentazioni europee dell’altopiano, con particolare attenzione alle migrazioni (James Clifford, 1997, Routes: Travel and Translation in the Late Twentieth Century), ai confini, ai limiti e alle frontiere, quest’ultime intese come orizzonti dell’immaginario (Vincent Crapanzano, 2003, Imaginative Horizons: An Essay in Literary-Philosophical Anthropology). Quindi, prendendo spunto dall’inserimento nella società di Iğdır di un insegnante originario della Turchia centrale, analizzo la pratica dello spazio pubblico come fenomenologia delle forme di appartenenza e di resistenza ai gruppi locali. In questa sezione, dopo un capitolo di disamina dell’etnia azera, lo studio affronta i modi di abitare il territorio, con una prospettiva che unisce il centro urbano di Iğdır e, attraverso una fitta rete stradale e sociale, il paese di Ortaköy — alla cui analisi dell'organizzazione sociale dello spazio, delle forme di appartenenza e di resistenza, dedico l’ultima riflessione.

Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

La tesi si propone di individuare per la città di Cavezzo ed il suo centro urbano, colpito dal sisma del 20 maggio 2012, le strategie per la ricostruzione e la definizione delle proprie forme urbane. In particolare, ci si concentrerà sul nuovo luogo dell'identità urbana, ovvero piazza Matteotti, da sempre spazio pubblico riconosciuto, per il quale si propone un intervento di riqualificazione. Questo avverrà tramite il progetto dello spazio teatrale, che, si inserisce nel contesto, come nuovo elemento di lettura e connessione. Il primo capitolo di questo volume raccoglie alcune informazioni relative al territorio della città di Cavezzo, necessarie alla comprensione delle scelte progettuali, descritte per la scala urbana, nel capitolo secondo. Infine, la seconda parte del volume affronta i temi progettuali per piazza Matteotti e gli approfondimenti, ad essa legati, sullo spazio teatrale, sulle sue forme e sulla sua struttura.

Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

La tesi si propone di individuare per la città di Cavezzo ed il suo centro urbano, colpito dal sisma di maggio 2012, le strategie per la ricostruzione e la definizione delle proprie forme urbane. In particolare, nel sistema delle piazze urbane del centro storico, ci si concentra sulla ridefinizione di Piazza Martiri della Libertà, oggi piazza del mercato che si presenta come un grande parcheggio asfaltato e privo di identità, sulla quale si affaccerà la nuova sede comunale ospitata nelle ex scuole elementari. Questo avviene tramite il progetto di un portico, elemento unificatore di un contesto frammentato e generatore di un nuovo ordine spaziale. Il primo capitolo di questo volume raccoglie alcune informazioni relative al territorio e alla storia della città di Cavezzo, nel capitolo secondo si affronta il tema del terremoto mentre nel terzo capitolo si ripercorre una sintesi dell'ampio tema della piazza correlata da casi studio. Infine gli ultimi capitoli affrontano i temi progettuali del ridisegno del centro di Cavezzo e della riqualificazione di piazza Martiri della Libertà con il progetto di un edificio polifunzionale che circonda una piazza coperta.

Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

Siguiendo los pasos de la narrativa latinoamericana del siglo XIX, en los años 30 y 40 en Venezuela, la literatura canónica propuso un trazado más o menos claro de los lugares de heroísmo y villanía involucrados en la refundación nacional. La apuesta iniciada por la intelectualidad del país, desde diciembre de 1935, se dirigía a la construcción de una nación moderna cuya imagen se solidificaba no sólo por medio de la narrativa de ficción, sino también en los registros masivos fundamentados en la oralidad, en los medios de comunicación en general y, particularmente, en fotografías e imágenes reproducidas por revistas de alta circulación, periódicos e, inclusive, en proyecciones audiovisuales. Como ocurre en estos ejercicios de organización nacional, inevitablemente, salieron a la luz por entonces, ciertas subjetividades nómades que generaron su propia discursividad ética y estéticamente ajena a las demandas del canon. Escrituras que crearon, en su interior un espacio de resistencia frente a todos los esfuerzos de normatización propuestos desde el poder. Aquí se inscribe el texto Mujeres (1943), de Isolda Calzadilla, una suerte de novela guión cinematográfico donde se deja en evidencia no sólo la conciencia en el uso del lenguaje de parte de la autora, sino además, la necesidad de replantearse los márgenes del centro urbano, de abrir las posibilidades de desarrollo subjetivo a las mujeres y de mostrar el envés de un mapa modernizante que llega a borrarse por completo detrás de la fachada.

Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

La necesidad de estudiar la presencia de metales pesados en el suelo radica en su impacto como indicador de contaminación ambiental. Se determinó la presencia de Cu, Zn, Pb y Cd en suelos donde se distribuyen especies vegetales en un corredor ecológico. Entre los municipios de Soledad de Graciano Sánchez y San Luis Potosí (México) fueron establecidos 30 puntos distribuidos en cinco prácticas dominantes de usos de suelo: agropecuario, residencial rural, comercio y servicios, residencial urbano y minero. Los muestreos se realizaron en cuatro épocas durante 2009 y 2010 (verano, otoño, invierno y primavera). Se encontró un efecto significativo del uso del suelo en cuanto a los niveles de Cu (p = 0,000), Pb (p = 0,043) y Cd (p = 0,010). En el caso del Zn, el uso del suelo (p = 0,000) y la estación (p = 0,059) fueron significativos. El uso del suelo minero mostró las mayores concentraciones de metales y el agrícola las menores. Los niveles de los cuatro metales se encuentran en el rango marcado como alto por la EPA y por otras fuentes técnicas. En el caso de Pb y Cd no rebasan los estándares NOM-147- SEMARNAT-SSA1. Estos resultados reflejan el potencial indicativo del uso del suelo en la evaluación de la calidad ambiental, sin embargo, se requiere continuar con un monitoreo de metales pesados en la zona.

Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

Evaluar la contaminación por metales pesados en los ecosistemas permite conocer la capacidad bioindicativa de especies vegetativas. El objetivo fue determinar la concentración de metales pesados en Prosopis laevigata, Acacia spp. y Schinus molle bajo el efecto de usos suelo y temporalidad. El área se sitúa en la colindancia de los Municipios de Soledad de Graciano Sánchez y San Luis Potosí fragmentada por usos de suelo: agropecuario, comercio y servicios, residencial urbano y minero. Fueron tomadas muestras de hojas de las tres especies en las estaciones de verano, otoño, invierno y primavera y se evaluó la concentración de metales pesados a través de la técnica de ICP-MS. Los análisis estadísticos indicaron niveles de Aluminio (Al) > Cinc (Zn) > Plomo (Pb) > Cobre (Cu) > Titanio (Ti) > Vanadio (V) > Arsénico (As) > Cromo (Cr) > Cadmio (Cd) > Cobalto (Co). Los elementos Al, As, Cd, Cr, Pb y Ti presentaron niveles por encima del umbral normal en vegetación. El uso de suelo tuvo efecto significativo con Al, Ti, Cd, As y Pb; los árboles ubicados en los usos de suelo minero, comercio y servicios tuvieron la mayor concentración. La especie tuvo efecto significativo con Al y Pb siendo Acacia spp. el que presentó la mayor capacidad de acumulación. La temporada del año impactó significativamente en la acumulación de As, Cd, Co, Cu, Cr y Ti en las tres especies. La dinámica antropogénica de los diferentes usos de suelo genera partículas y residuos con metales pesados impactando en la disponibilidad y acumulación en las especies evaluadas. Se contribuye a evaluar el impacto ambiental en el sistema fragmentado recomendando dar continuidad a este tipo de estudios.

Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

La modernización por la cual transita el mundo se ve reflejada en numerosos factores; económicos, sociales, tecnológicos y hasta políticos, que influyen directamente sobre el sector comercial, donde el nivel de competitividad entre las empresas tiende a intensificarse continuamente. Los desafíos que debe afrontar el sector son complejos y más aún cuando los medios para revertir tal situación resultan escasos. En este escenario, aquellos comercios que no cuenten con la flexibilidad y herramientas necesarias para hacerles frente les resultará cada vez más difícil la subsistencia. Con el tiempo han surgido diversas propuestas que intentan dar respuestas a la problemática especificada. Este trabajo, enfocado particularmente en el comercio minorista, pretende profundizar una de ellas. El objetivo es plantear la calidad en la atención al cliente a modo de estrategia competitiva, para lo cual propondremos como herramienta la Norma IRAM 9900:2006: “Buenas Prácticas Comerciales".

Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

En Argentina, la reflexión académica sobre la cuestión social tomó como prioridad a las villas miseria. Asimismo, el eje centro-periferia resultó clave en la articulación del imaginario social hegemónico sobre las villas. En la asociación entre villas y periferias, las representaciones se organizaron de acuerdo a una distancia física, pero también moral respecto de un centro urbano. Dichas conexiones entre periferia, villas y espacios relegados, suponen una serie de obstáculos epistemológicos. El primero de ellos reside en las dificultades propias de una lectura moral sobre los territorios urbanos relegados. El segundo responde a una lógica sociocéntrica: si la villa fue retratada en función de la realidad histórico-social de las principales urbes industrializadas del país, ¿hasta qué punto es aplicable dicho concepto en ciudades de menor tamaño, con una tradición urbana diferente? Producto de un estudio etnográfico sobre las ocupaciones de tierras y la conformación de asentamientos en Comodoro Rivadavia, el artículo pretende analizar cómo los imaginarios urbanos sobre la “villa" afecta los discursos locales sobre el modo en que la cuestión social se expresa en el territorio. En los relatos sobre los asentamientos, la villa es una categoría que solamente es invocada cuando se pretende evaluar moralmente a determinados espacios urbanos relegados.

Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

El presente trabajo de investigación se basa en el análisis de solvencia y sustentabilidad fiscal de seis de los dieciocho municipios de la Provincia de Mendoza, aquellos que componen el área Metropolitana del Gran Mendoza: Capital, Godoy Cruz, Guaymallén, Luján de Cuyo, Maipú y Las Heras. Este centro urbano está ubicado al oeste de la República Argentina, en el piedemonte de la Cordillera de Los Andes. El Gran Mendoza se extiende de forma casi regular hacia el Nordeste, Este y Sur. Se trata de la cuarta aglomeración del país con 1.230.000 habitantes y ninguna de estas localidades departamentales del Gran Mendoza es dominante en la composición demográfica, ya que la población se distribuye uniformemente en toda el área.

Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

El propósito principal de éste trabajo tiene que ver con los procesos de modelado del espacio social, utilizando como campo de estudio los efectos sobre la morfología urbana generados por la implantación del sistema de transporte Masivo Transbarca en la ciudad venezolana de Barquisimeto. La investigación se apoya en buena medida en las teorías de la morfología social elaboradas por el sociólogo E. Durkheim y desarrolladas sobre todo en el campo del urbanismo por M. Halbwachs. En ellas se vincula la morfología social con su sustrato material, la forma urbana, desde una perspectiva sociológica. De igual manera se consideran categorías conceptuales como fragmentación y segregación, según otros enfoques (M. Castells y Reales). El trabajo se desarrolla según una metodología empírica, realizando análisis cuantitativos de los fenómenos que se consideran indicativos (el mercado de vivienda, por ejemplo) y comprobando su relación con la cualificación del espacio urbano donde destacan los procesos de remodelación de la centralidad que resultan de la implantación del Transporte Masivo. Desde esta perspectiva, la solución al transporte colectivo adquiere una dimensión que trasciende su papel como pieza fundamental para el buen funcionamiento de la ciudad moderna en crecimiento, con independencia de que sea capaz de ofrecer una solución a ese desafío, para convertirse en un instrumento de ordenación de la ciudad que afecta a la morfología social y urbana, que supone profundas alteraciones del centro urbano propiamente dicho, que implica una redistribución de los grupos sociales en el espacio reformado de la ciudad: un proceso de remodelación y transformación del espacio funcional y social, presentado como una solución a los problemas de movilidad. También en Venezuela, como en otras partes, la evolución de la morfología social está relacionada con profundos cambios ocurridos en los sustratos físico-estructurales de las ciudades, que a su vez se vinculan con la dinámica de los procesos de globalización que nutren la dinámica interna de construcción y reconstrucción de esos espacios. SUMMARY The main purpose of this work deals with modeling processes of social space, using as a field of study the effects on urban morphology generated by the implementation of the transport system Transbarca Mass in the Venezuelan city of Barquisimeto. The research was based largely on theories of social morphology developed by sociologist E. Durkheim and developed primarily in the field of urban M. Halbwachs. They linked the social morphology with its substrate material, urban form, from a sociological perspective. Similarly conceptual categories are considered as fragmentation and segregation, as other approaches (M. Castells and Royals). The work is developed as an empirical methodology, performing quantitative analysis of the phenomena that are considered indicative (the housing market, for example) and checking its relation to the qualification of urban space which include remodeling processes resulting from the centrality the implementation of mass transportation. From this perspective, collective transport solution acquires a dimension that transcends its role as a cornerstone for the functioning of the modern city growing, regardless of who is able to offer a solution to this challenge, to become an instrument of City management affecting the social and urban morphology, reflecting profound alterations in the city center itself, which implies a redistribution of social groups in the city renovated space: a process of renovation and transformation of social and functional space presented as a solution to mobility problems. Also in Venezuela, as elsewhere, the development of social morphology is associated with profound changes in the physical and structural substrates of cities, which in turn are linked to the dynamics of globalization processes that nourish the internal dynamics construction and reconstruction of these areas.

Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

La Gestión Forestal Sustentable es la principal herramienta para garantizar la compatibilidad entre producción y conservación en todos los bosques, y mas especialmente en los que exhiben niveles máximos de diversidad, como los tropicales humedos. En ellos existe un gran desconocimiento sobre la gestión de los recursos maderables de pequeña dimensión y los no maderables (PFNM) con mercado local. La madera redonda de pequeño diámetro es un recurso forestal de bajo valor económico extraído tradicionalmente por los pobladores locales de las zonas tropicales húmedas para construir sus viviendas. Los fustes de mejor calidad se obtienen del bosque de varillal, o bosques sobre arena blanca, altamente oligotroficos, sin potencial agrícola, escasos, dispersos, de pequeña superficie, gran fragilidad y alto porcentaje de endemismos. En el entorno de los centros urbanos de la Amazonia peruana, esta madera supone uno de los principales ingresos económicos para la población local, al ser extraida para su comercialización en dichos centros urbanos. Esto supone un riesgo de sobre-explotacion cuyos efectos se desconocen hasta el momento. Para acercarnos la situacion ambiental, social y económica asociada al varillal, se han realizado inventarios botanicos y de estructura forestal, se ha descrito el sistema de aprovechamiento tradicional y cuantificado sus efectos y, finalmente, se han realizado encuestas orientadas a analizar la situación social y economica de las comunidades locales que extraen y comercializan sus productos. El aprovechamiento tradicional del varillal es una actividad de bajo impacto que no emplea maquinaria y se centra en la extracción de fustes con diámetro normal entre 5 y 15 cm y características especificas de longitud, forma de fuste y calidad de la especie. Los resultados ponen de manifiesto la relevancia de la distancia existente entre el punto de extracción y el punto de venta, asi como la gran influencia que tiene la situación social y económica en la gestión sustentable del varillal. Todo ello pone en evidencia que si existe un cierto efecto negativo de la extracción intensa y continuada que han sufrido los varíllales mas próximos al centro urbano. Para favorecer una Gestión Forestal Sustentable que reduzca este efecto negativo es esencial llevar a cabo una adecuada planificación comunal que permita establecer una secuencia ordenada de zonas de corta y un cronograma para su gestión y aprovechamiento que evite la extracción repetida en un mismo varillal. ABSTRACT Sustainable forest management is the main tool to ensure compatibility between production and conservation in all forests, and especially in those exhibiting the maximum levels of diversity, such as tropical rain. Within them there is a great ignorance about the management of small sized timber and non-timber resources (PFMN) in the local market. The small-diameter round timber is a forest resource of low economic value extracted traditionally by local people of the humid tropics to build their homes. The better quality shafts are obtained from varillal forest or forests on white sand, highly oligotrophic, no agricultural potential, few, scattered, small size, fragility and high percentage of endemic species. In the environment of the urban centres of the Peruvian Amazon, this wood is one of the main incomes for the local population, since it is extracted for marketing in these urban centres. This poses a risk of overexploitation whose effects are unknown so far. To approach the environmental, social and economic situation associated to the varillal, botanical and forest structure inventories have been conducted, traditional harvesting systems described and their effects quantified and targeted surveys have eventually been conducted to analyse the social and local economic situation of the communities that extract and sell the products. The traditional use of varillal is a low-impact activity that does not use machinery and focuses on the extraction of shafts with a normal diameter of between 5 and 15 cm and specific characteristics in length, stem form and quality of the species. The results highlight the importance of the distance from the extraction point and the sale point, and the great influence of the social and economic situation in the sustainable management of varillal. This demonstrates that there is indeed a negative effect caused by the intense and continuous extraction that varillales closest to the city centre have suffered. To encourage a Sustainable Forest Management to reduce this negative effect is essential to conduct proper community planning in order to establish an ordered sequence of areas and a chronogram for their management and use, to avoid a repeat extraction in the same varillal.

Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

La fragmentación espacial de una ciudad, que será el principal enfoque de la presente Tesis, ocurre cuando una entidad pequeña se ve obligada a adecuar sus relaciones ante la inminente presencia de un entorno urbano de mayor peso que se aproxima y densifica. Este tipo de fragmentación se analizará tomando en cuenta tres factores (especulación, desorganización y falta de protección) que moldean el desarrollo de procesos urbanísticos modernos en las grandes metrópolis Latinoamericanas, particularmente en la Ciudad de México. La Ciudad de México tuvo un desarrollo altamente competitivo, que ha sido también el catalizador de un largo y sostenido crecimiento urbano. Con el pasar del tiempo, la capital ha sobrepasado las expectativas de los más visionarios. El estudio detallado del asentamiento de Tacubaya (el cual conforma una parte dinámica de la Ciudad de México), permitirá al lector evaluar el extravagante crecimiento que ocurre en la Ciudad de México y los asentamientos que lo rodean, en la primera mitad del siglo XX. Tacubaya, así como muchos de los pequeños poblados preexistentes que se ubicaban en las afueras de la gran urbe, fue alcanzado y engullido por la mancha urbana, sufriendo importantes cambios en su núcleo urbano. Sin embargo, partes de esta antigua centralidad han persistido junto con una parte de los elementos urbanos que la estructuraban; monumentos y riquezas históricas, los cuales han facilitado la reinvención de su centro urbano, sobreviviendo tanto a los abates del tiempo como a las oleadas de nuevos pobladores. El lugar que permanece es un centro urbano sumamente fragmentado, permeado por: una incesante superposición de tejidos y elementos estructuradores olvidados, poblaciones flotantes y de paso que desestabilizan las zonas residenciales, estratos sociales cada vez más apartados. Pensaríamos que las circunstancias que envuelven la demarcación la han dejado en caos, sin embargo, para la sorpresa de muchos, Tacubaya se sigue adaptando a pesar de todos los obstáculos. ABSTRACT In urbanism, the type of spatial fragmentation, that will be the main focus of this Thesis, occurs when a stronger and denser environment takes over a smaller entity, forcing it to adapt its functional relations. This type of fragmentation will be analyzed taking into account three specific factors (speculation, disorganization, and lack of protection) that mold the development of modern urbanistic processes in large Latin American cities, particularly in Mexico City. Mexico City had a highly competitive and bright development, which served as catalyst in a long and sustained urban growth. With the passing of time, the capital has outgrown the measures, previsions and administrative limits created by the government and its visionaries. The detailed study of the Tacubaya settlement (which conforms a vibrant part of Mexico City) will allow the reader to appreciate the exceptional and rare growth that occurs in Mexico City and in the settlements that surround it, in the first half of the 20th century. Tacubaya as well as many other small preexisting settlements located on the outskirts of the city, has been engulfed by the urban expansion suffering important changes in its urban core. Parts of the ancient centrality have persisted along with its structural urban elements, due mainly to monuments and other historical entities that have facilitated the reinvention of the downtown area, helping it survive not only the passing of time, but also the incrementing population. The city that now exists is fragmented beyond recognition. Tacubaya is permeated by an endless fabric overlay created by forgotten structural elements, floating populations that affect the residential zones, and a polarized society that diverges with every passing day. We may think that the circumstances that surround the city have left it in shambles; however, to the surprise of many, Tacubaya is still adapting in spite of all the obstacles.