58 resultados para Florence (Italie) -- Chiesa di Santa Croce


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La Tesi è incentrata sulle figure di D. Dinis e Isabel d’Aragona, reali del Portogallo (fine del XIII-prima metà del XIV secolo), e si focalizza sul processo di creazione e trasmissione della memoria, elaborato e messo in atto dai sovrani nel corso della loro esistenza. L’atto finale di questo annoso processo fu la realizzazione dei loro monumenti funebri creati per essere conservati nella chiesa del monastero cistercense di São Bernardo e São Dinis di Odivelas, la tomba del re, e nella chiesa del monastero di Santa Clara e Santa Isabel di Coimbra, quella della regina. Infatti, in modo del tutto inedito rispetto alla tradizione precedente, i re commissionarono e videro in vita realizzati i sepolcri che avrebbero dovuto preservare la loro memoria per l’Eternità. Essi furono concepiti a priori come parte integrante del progetto monumentale più vasto costituito dagli edifici monastici che li avrebbero dovuti custodire. In tale prospettiva, è stata rivolta particolare attenzione alla storia del monastero di Odivelas, assurto a pantheon della Monarchia, seppure per breve tempo, e al monastero di Coimbra, ultima dimora della regina Isabel una volta fallito il progetto del pantheon reale a causa della guerra civile che sconvolse il regno del Portogallo tra il 1319 e il 1324. Oltre ai sepolcri reali, sono state prese in esame alcune opere di architettura e di scultura legate alla committenza regia – in coppia o individualmente –, in particolare tre tombe coeve, due delle quali destinate ad altrettanti membri della famiglia reale. All’interno di questa Tesi, i monumenti funebri esaminati sono stati considerati non solo come strumento privilegiato per la commemorazione del defunto, ma anche come forieri di un preciso messaggio indirizzato a tutti coloro che avrebbero fruito della loro visione. Così, l’iconografia dei sepolcri è stata analizzata alla luce della spiritualità e della religiosità dei sovrani, oltre che dal punto di vista stilistico e formale. Come premessa allo studio prettamente storico-artistico, inizialmente sono stati approfonditi i rapporti tra il regno del Portogallo e la Sede Apostolica al momento dell’ascesa al trono di D. Dinis e, successivamente, il tema della guerra civile che vide contrapporsi il re e il principe, il futuro Alfonso IV. A questo scopo, integra la Tesi un’Appendice documentaria che presenta 64 documenti, la maggior parte dei quali inediti. Questo studio intende dimostrare come il Portogallo dionisino si collochi pienamente nell’orbita culturale mediterranea e proporre nuove affermazioni, considerazioni ed ipotesi rispetto ai re Dinis e Isabel, alle loro vicende storiche e personali e alla memoria di sé che vollero trasmettere ai posteri.

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La fascia superiore dell’arco trionfale di S. Apollinare in Classe è stata accuratamente ispezionata durante l’ultimo intervento di restauro. Questa area musiva, col Cristo benedicente affiancato dai simboli degli Evangelisti, ritenuta omogenea e ascritta da tutti gli studiosi a un momento posteriore al VI secolo, è stata in buona parte ricondotta al periodo giustinianeo. I simboli degli Evangelisti e le nuvole limitrofe sono stati ricondotti ai mosaicisti bizantini attivi nella chiesa di San Vitale; mentre a una lavorazione successiva, determinata dalla necessità di reintegrare parti crollate, si deve attribuire il clipeo del Cristo e le nuvole circostanti. Il confronto fra le differenti morfologie delle nubi, le diverse tecniche esecutive e l’utilizzo di nuovi materiali, costituisce l’aspetto più visibile. Il restauro ha permesso di discriminare con certezza l’eterogeneità delle partiture e la convivenza di due interventi stilisticamente e cronologicamente differenti. Molteplici elementi mostrano come da un’esecuzione accurata si passi a una realizzazione sommaria; come dal rigore formale e materico iniziale, che comporta la selezione dei materiali più pregiati e delle tonalità cromatiche più funzionali, si passi ad una povertà materica e a una limitata gamma cromatica organizzate con semplificazione formale.

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La presenza di imponenti ruderi antichi a Palazzo Pignano era già conosciuta nel 1600, mentre per affrontare in modo scientifico il ritrovamento si dovette aspettare fino al 1963, con i radicali restauri all’interno della pieve protoromanica di San Martino: sotto la pieve fu rinvenuto un edificio rotondo a pianta centrale, e nella zona retrostante alla Pieve verso est furono scoperti, fra il 1969 e 1972, i resti della grandiosa Villa che oggi trattiamo. Vi fu una stasi nelle ricerche tra il 1972 e il 1977, quando fu eseguita una serie di sondaggi per definire le dimensioni e le caratteristiche del complesso abitativo. Nel 1988 uno scavo stratigrafico lungo il lato sud della Chiesa ha permesso di individuare una vasca battesimale a immersione. Tra gli anni 1999 e 2001 una campagna di rilievi e prospezioni con magnetometro Fluxgate ha permesso di precisare le varie fasi di vita della Villa: una ristrutturazione importante nella prima metà del V sec. d.C.; e poi l’insediamento nella zona della villa già in abbandono di capanne e sepolture, databili genericamente in un momento altomedioevale.

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Dissertação apresentada na Faculdade de Ciências e Tecnologia da Universidade Nova de Lisboa para obtenção do grau de Mestre Integrado em Engenharia do Ambiente, perfil Gestão e Sistemas Ambientais

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Dissertação apresentada na Faculdade de Ciências e Tecnologias da Universidade Nova de Lisboa, para obtenção do grão de Mestre em Conservação e Restauro Área de especialização: Vitral

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Dissertation presented to obtain the PhD degree in Biochemistry at the Instituto de Tecnologia Química e Biológica, Universidade Nova de Lisboa

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Dissertação de Mestrado em Ciência Política e Relações Internacionais. Especialização Globalização e Ambiente

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Etnográfica, Vol. IX, N.1, pp. 171-193

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The sub-fossil fauna from the Late Quaternary marine deposits of Santa Maria is made of more than 50 species of gastropods and bivalves, 19 of them collected recently and for the first time in the northern coast of the island (Lagoinhas Bay). The sub-fossil shells are found in deposits of beach sands, situated 2-3 meters above the present low tide. The carbonated sands from the basal part of the succession yield an autochthonous association of borers dominated by the bivalve Myoforceps aristata (Dillwin, 1817). Upwards, the marine sands contain concentrations of beach drift shells, including well-preserved supratidal and intertidal gastropods, among them a large number of Rissoidae. The bivalve fauna is dominated by disarticulated valves of Ervilia castanea (Montagu, 1803), a small infaunal coloniser of mobile sandy substrates. The composition of the fauna is made essentially of West European species, many of them common to the West Coast of Portugal. However, a few "warm guests" with West African or Caribbean affinities were also found, suggesting a close relation with some of the "Tyrrhenian" warm associations found in the Western Mediterranean.

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During a recent field work on the southern coast of the island of Santa Maria (Azores) a bulk sample of 37 shells and 25 fragments of Leptaxis vetusta was assembled from Late Pleistocene and Holocene slope deposits outcropping in the area. These specimens are the first of this rare subfossil species to be mentioned since the original descriptions of Arthur Morelet and Henri Drouet (1857). The purposes of our paper are a systematic and biometric description of L. vestuta. For the first time, the original type: locality was localized with accuracy over the southern downslopes of Pico do Facho, between Figueiral and Prainha. The subfossil specimens were collected in slope deposits and detritic fans, overlying a fossiliferous marine deposit situated over the 2-3 m abrasion platform of Praia and Prainha bay. The age and factors associated to the extinction of this species are discussed, including the destruction of the original laurel cover and the colonization by Otala lactea (Muller, 1774), a continental helicid introduced and widespread in Santa Maria.

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DISSERTAÇÃO DE DOUTORAMENTO EM HISTÓRIA CONTEMPORÂNEA INSTITUCIONAL E POLÍTICA DE PORTUGAL

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Dissertação apresentada para cumprimento dos requisitos necessários à obtenção do grau de Doutor em História (Especialidade em História Económica e Social Medieval)

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pp. 25-41

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pp. 105-125