643 resultados para Misura, rumore, Mosfet, amplificatore
Resumo:
Progettazione dell'amplificatore, allestimento del banco di misure e misurazione del rumore di drain nei MOSFET di potenza
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L'attività di tesi consiste sia nella calibrazione di un banco di misura per analisi di rumore a basse frequenze nei dispositivi MOSFET di potenza, sia nella valutazione dei relativi e successivi dati sperimentali (con particolare attenzione anche ai processi di stress e recupero applicati ai dispositivi).
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Tra tutte le tecniche sviluppate per il recupero di segnali, i metodi basati sul principio di rilevazione sincrona, utilizzati dagli amplificatori lock-in, sono largamente i più usati in tutti i campi della ricerca scientifica. Gli amplificatori lock-in sono strumenti utilizzati per rilevare e misurare segnali in ambienti in cui il rumore di fondo può essere di diversi ordini di grandezza più grande del segnale che si intende misurare. In questo lavoro viene presentato un metodo per realizzare un amplificatore lock-in digitale su scheda hardware NI ELVIS II+ e software LabVIEW. In seguito viene descritto come, attraverso test opportuni, sono state analizzate le performance del sistema realizzato e sono state confrontate con i sistemi disponibili commercialmente. Infine, l’amplificatore lock-in realizzato è stato poi utilizzato in un esperimento di misura spettroscopica dell’energia di gap di un campione di Germanio per mezzo dell’effetto fotoelettrico interno.
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La dinamica dell'assetto di un satellite artificiale rappresenta uno degli aspetti più delicati della missione che esso stesso andrà a svolgere in orbita attorno ad un qualche corpo celeste, quale appunto il pianeta Terra. Il seguente lavoro di tesi si propone di analizzare la causa di una delle principali componenti di disturbo dell'assetto appena menzionato, preponderante per satelliti dalle piccole dimensioni, fornendo la spiegazione, validata attraverso una simulazione, della messa a punto di un metodo sperimentale per la valutazione della stessa. La componente in questione è la coppia di disturbo magnetica, ed è generata dall'interazione tra il campo magnetico terrestre ed il cosiddetto 'dipolo magnetico residuo' del satellite stesso, ossia quel campo magnetico che esso, in modalità operativa e non, risulta generare a causa del materiale ferromagnetico presente al suo interno, e delle correnti elettriche circolanti nei vari cavi conduttori. Ci si è dunque occupati dell'analisi e messa a punto di un metodo che possa consentire sperimentalmente di rilevare l'entità del dipolo residuo. Il lavoro di simulazione è stato svolto prendendo in considerazione le dimensioni e le possibili caratteristiche del dipolo residuo del micro-satellite ESEO (European Student Earth Orbiter), sviluppato da studenti di diverse università europee ed ora in fase di progetto dettagliato (fase C) presso i laboratori dell'azienda ALMASpace S.r.l. di Forlì. Il metodo in esame consiste nel rilevare il campo magnetico generato dal satellite, posto all'interno di un sistema tridimensionale di bobine di Helmholtz per avere una zona libera da campi magnetici esterni. Il rilevamento del dipolo avviene per mezzo di un magnetometro a tre assi, e dalla suddetta misura si può pervenire alla conoscenza delle componenti del dipolo stesso, quali posizione, orientamento ed intensità; siccome però la misura del magnetometro non è ideale, ma risulta affetta da errori, per una più corretta caratterizzazione del dipolo è necessario utilizzare un numero maggiore di magnetometri (oppure, il che è lo stesso, un unico magnetometro spostato mano a mano) in punti diversi attorno al satellite in modo da avere più misure di campo magnetico e poter così sfruttare una procedura numerica di ottimizzazione per risalire alle componenti del dipolo. Questa intera parte di calcolo è stata realizzata in MatLab®, simulando quindi le misure ottenute dai magnetometri, 'sporcandole' con i predetti errori, ed utilizzando le funzioni di minimizzazione lsqnonlin ed fmincon per verificare la funzionalità del sistema; si sono infatti analizzati i grafici rappresentanti i livelli di errore commessi dall'algoritmo di stima sulle varie componenti del dipolo, per le tipologie di errore dei magnetometri menzionate in precedenza. Si è così cercato di suggerire una configurazione ottimale di magnetometri in grado di fornire una stima caratterizzata da un buon compromesso tra numero di magnetometri da utilizzare non troppo elevato ed errore derivante accettabile.
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Si vuole dimostrare la fattibilità di realizzazione di una serie di misuratori di portata fluidi da applicare principalmente per le misure di portata dei fluidi di un motore in prova al banco. Queste portate di interesse riguardano: liquido di raffreddamento, tipicamente acqua a una temperatura prossima ai 100°C, olio lubrificante, tipicamente ad una temperatura di 150°C, aria di aspirazione, BlowBy, aria che filtra dalle fasce elastiche e dalla camera di combustione passa in coppa e quindi presenta goccioline e vapori d'olio, e possibilmente EGR. La prima fase consiste nel valutare ciò che offre il mercato per rendersi conto di quali sono i livelli di prestazione di misura dei sensori commerciali e il loro prezzo. Dunque, oltre alla consultazione di datasheet, segue una richiesta di preventivi ai fornitori di tali prodotti. Conclusa la fasce di analisi di mercato sopra descritta si avvia la fase di design del misuratore. Dopo l'analisi il principio di misura ottimale risulta quello ultrasonico. In particolare è opportuno effettuare una prima distinzione fra misuratori per liquidi e per gas, i quali naturalmente presenteranno differenze geometriche sia per la compatibilità con l'impianto nel quale verranno montati sia per le caratteristiche del fluido di cui interessa la misura. Disegnata a CAD la geometria i due tubi vengono stampati in 3D, dopodichè vengono montati i trasduttori per la generazione e la ricezione degli ultrasuoni. Si effettuano le prove di laboratorio, per liquidi e poi per gas, nel primo caso misurando la portata acqua messa in circolo da una pompa, nel secondo caso misurando la portata aria di un Ducati al banco motori. I dati acquisiti da varie prove vengono poi elaborati tramite Matlab, e si ricavano conclusioni in termini di rumore, accuratezza, ripetibilità ed infine di conferma che è fattibile realizzarli ad un costo contenuto ma che per riuscirci è necessario molto più sviluppo e ottimizzazione.
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The measurement of losses in high efficiency / high power converters is difficult. Measuring the losses directly from the difference between the input and output power results in large errors. Calorimetric methods are usually used to bypass this issue but introduce different problems, such as, long measurement times, limited power loss measurement range and/or large set up cost. In this paper the total losses of a converter are measured directly and switching losses are exacted. The measurements can be taken with only three multimeters and a current probe and a standard bench power supply. After acquiring two or three power loss versus output current sweeps, a series of curve fitting processes are applied and the switching losses extracted.
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Traditional methods of isolated MOSFET/IGBT gate drive are presented, and their pros and cons assessed. The best options are chosen to meet our objective— a small, high speed, low cost, low power isolated gate drive module. Two small ferrite bead transformers are used for isolation, one transmits power at 2.5MHz, the other sends narrow set reset pulses. On the secondary these pulses drive a transistor totem pole to ensure high current drive, and the value is held by CMOS buffers with positive feedback. An alternative design for driving logic level devices uses only an HC buffer on the secondary. Double sided SMDconstruction (primary one side, secondary on the other) yields an upright module 40x18x5mm. Propagation delaywas 20ns, and rise/fall time 15ns with a 1nF load. The design places no limits on frequency of operation or duty cycle. Power supply requirementswere 5V@20mA for operation below 100kHz, dominated by magnetising current.
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We propose a unified model for large signal and small signal non-quasi-static analysis of long channel symmetric double gate MOSFET. The model is physics based and relies only on the very basic approximation needed for a charge-based model. It is based on the EKV formalism Enz C, Vittoz EA. Charge based MOS transistor modeling. Wiley; 2006] and is valid in all regions of operation and thus suitable for RF circuit design. Proposed model is verified with professional numerical device simulator and excellent agreement is found. (C) 2010 Elsevier Ltd. All rights reserved.
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We propose a compact model for small signal non quasi static analysis of long channel symmetric double gate MOSFET The model is based on the EKV formalism and is valid in all regions of operation and thus suitable for RF circuit design Proposed model is verified with professional numerical device simulator and excellent agreement is found well beyond the cut-off frequency
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In this work a physically based analytical quantum threshold voltage model for the triple gate long channel metal oxide semiconductor field effect transistor is developed The proposed model is based on the analytical solution of two-dimensional Poisson and two-dimensional Schrodinger equation Proposed model is extended for short channel devices by including semi-empirical correction The impact of effective mass variation with film thicknesses is also discussed using the proposed model All models are fully validated against the professional numerical device simulator for a wide range of device geometries (C) 2010 Elsevier Ltd All rights reserved
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In this paper, we show the limitations of the traditional charge linearization techniques for modeling terminal charges of the independent double-gate metal-oxide-semiconductor field-effect transistors. Based on our recent computationally efficient Poisson solution for independent double gate transistors, we propose a new charge linearization technique to model the terminal charges and transcapacitances. We report two different types of quasistatic large-signal models for the long-channel device. In the first type, the terminal charges are expressed as closed-form functions of the source- and drain-end inversion charge densities and found to be accurate when the potential distribution at source end of the channel is hyperbolic in nature. The second type, which is found to be accurate in all regimes of operations, is based on the quadratic spline collocation technique and requires the input voltage equation to be solved two more times, apart from the source and drain ends.
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Although the recently proposed single-implicit-equation-based input voltage equations (IVEs) for the independent double-gate (IDG) MOSFET promise faster computation time than the earlier proposed coupled-equations-based IVEs, it is not clear how those equations could be solved inside a circuit simulator as the conventional Newton-Raphson (NR)-based root finding method will not always converge due to the presence of discontinuity at the G-zero point (GZP) and nonremovable singularities in the trigonometric IVE. In this paper, we propose a unique algorithm to solve those IVEs, which combines the Ridders algorithm with the NR-based technique in order to provide assured convergence for any bias conditions. Studying the IDG MOSFET operation carefully, we apply an optimized initial guess to the NR component and a minimized solution space to the Ridders component in order to achieve rapid convergence, which is very important for circuit simulation. To reduce the computation budget further, we propose a new closed-form solution of the IVEs in the near vicinity of the GZP. The proposed algorithm is tested with different device parameters in the extended range of bias conditions and successfully implemented in a commercial circuit simulator through its Verilog-A interface.
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The effect of scaling (1 μm to 0.09 μm) on the non-quasi-static (NQS) behaviour of the MOSFET has been studied using process and device simulation. It is shown that under fixed gate (Vgs) and drain (Vds) bias voltages, the NQS transition frequency (fNQS) scales as 1/Leff rather than 1/L2eff due to the velocity saturation effect. However, under the practical scaling guidelines, considering the scaling of supply voltage as well, fNQS shows a turn around effect at the sub 100 nm regime. The relation between unity gain frequency (ft) and fNQS is also evaluated and it is shown that ft and fNQS have similar trends with scaling.
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A robust numerical solution of the input voltage equations (IVEs) for the independent-double-gate metal-oxide-semiconductor field-effect transistor requires root bracketing methods (RBMs) instead of the commonly used Newton-Raphson (NR) technique due to the presence of nonremovable discontinuity and singularity. In this brief, we do an exhaustive study of the different RBMs available in the literature and propose a single derivative-free RBM that could be applied to both trigonometric and hyperbolic IVEs and offers faster convergence than the earlier proposed hybrid NR-Ridders algorithm. We also propose some adjustments to the solution space for the trigonometric IVE that leads to a further reduction of the computation time. The improvement of computational efficiency is demonstrated to be about 60% for trigonometric IVE and about 15% for hyperbolic IVE, by implementing the proposed algorithm in a commercial circuit simulator through the Verilog-A interface and simulating a variety of circuit blocks such as ring oscillator, ripple adder, and twisted ring counter.