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Resumo:
Nella prima parte si analizza il metodo dell'entropia delle parole in un testo per recuperare quelle più rilevanti in base alla distribuzione delle stesse all'interno dell'opera. Nella seconda parte viene studiata l'analisi della semantica latente e le sue basi statistiche, algebriche e analitiche. Infine vengono effettuati degli esperimenti con l'utilizzo del software InfomapNLP sulla Divina Commedia.
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Scopo di questa tesi è di valutare le tecnologie diffuse ai giorni nostri che possano consentire la realizzazione di un software per l’esplorazione virtuale dei musei della musica. Lo studio si sofferma inizialmente sulla definizione di istituto museale, per capire precisamente i possibili requisiti e servizi che deve offrire un’applicazione ad essi dedicata. Con un’analisi di questi requisiti vengono poi valutati i dispositivi attualmente disponibili in commercio, tenendo in cosiderazione le caratteristiche hardware e software, oltre a valutare la diffusione in mercato di tali piattaforme. Buona parte dello studio è dedicato alle scelte progettuali possibili per sviluppare il software, indicando per entrambi gli strumenti e gli ambienti di sviluppo e analizzando vantaggi e svantaggi dei diversi approcci. L’orientamento verso una delle scelte progettuali è poi seguita da un approfondimento sulle tecnologie da adottare per l’implementazione delle funzionalità valutate in sede di analisi dei requisiti, fornendo alcune documentazioni e dimostrazioni di fattibilità.
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Il contesto generale nel quale è inserito tale elaborato di tesi è la tecnologia RFID; se ne fa una disamina completa, partendo dalla ricostruzione delle tappe storiche che hanno portato alla sua diffusione. Viene data particolare enfasi alle differenze esistenti tra le varie tipologie, alle frequenze a cui possono operare i dispositivi e agli standard legislativi vigenti. Vengono enunciati inoltre i costi dei dispositivi e le critiche verso la tecnologia. L'obiettivo della tesi è quello di valutare la possibilità di realizzare un meccanismo di monitoraggio a breve raggio di dispositivi dotati di rfid: per questo la visione che si da della tecnologia è il più completa possibile. La prerogativa di lunga durata richiesta dal sistema ha portato a valutare se potesse essere utile integrare un meccanismo di recupero energia; per questo si prosegue con una disamina dell'energy harvesting, fornendo dettagli su tutte le fonti da cui è possibile recuperare energia e casi pratici di meccanismi realizzati, sia che questi siano già presenti sul mercato, sia che siano solo risultati di ricerche e prototipi. Si conclude quindi il lavoro valutando le effettive possibilità di realizzazione del sistema, evidenziando le scelte consigliate per una migliore esecuzione.
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Scopo di questa tesi è analizzare e sviluppare la parte preposta al controllo dell’integrità dei dati (Check&SODA), facente parte di un nuovo plugin per piattaforma Eclipse che supporti il progettista durante le attività di progettazione con SODA, tramite una componente grafica Graph&SODA.
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Nel corso degli ultimi venti anni si è assistito ad un incremento generalizzato della disoccupazione in Europa in particolare di quella giovanile: nel 1997 in molti paesi europei il tasso di disoccupazione della classe 15-24 anni è doppio rispetto a quello degli adulti. Questo lavoro si propone di dare una descrizione realistica del fenomeno della disoccupazione giovanile in Italia come risultante dalle prime 4 waves dell’indagine European Household Community Panel indagando la probabilità di transizione dallo stato di disoccupazione a quello di occupazione. Nell’ambito di un’impostazione legata alla teoria dei processi stocastici e dei dati di durata si indagheranno gli effetti che episodi di disoccupazione precedenti possono avere sulla probabilità di trovare un lavoro, in particolare, nell’ambito di processi stocastici più generali si rilascerà l’ipotesi di semi-markovianità del processo per considerare l’effetto di una funzione della storia passata del processo sulla transizione attuale al lavoro. La stima della funzione di rischio a vari intervalli di durata si dimostra più appropriata quando si tiene conto della storia passata del processo, in particolare, si verifica l’ipotesi che la possibilità di avere successo nella ricerca di un lavoro è negativamente influenzata dall’aver avuto in passato molte transizioni disoccupazione-occupazione-disoccupazione.
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La ricerca indaga la praticabilità di uno sviluppo urbano a crescita zero quale risposta al consumo di territorio ed allo sprawl urbano. Con ciò si intende il soddisfacimento del fabbisogno abitativo di un determinato arco temporale all'interno del tessuto urbano consolidato, operando tramite la densificazione della città, costruendo all'interno dei vuoti urbani e degli spazi di risulta, ed evitando di consumare ulteriore terreno agricolo. Lo studio viene declinato prendendo ad oggetto dell'analisi la città di Faenza e come orizzonte temporale il 2032. Il tema prevalente della ricerca riguarda la destinazione residenziale che, in base al principio della mixitè, viene portata anche nelle aree produttive e artigianali nel tentativo di contrastare la monofunzionalità dei settori urbani. Calcolate le quantità edilizie necessarie a soddisfare le esigenze abitative previste, sono stati ipotizzati numerosi interventi all'interno di alcuni tra i vuoti precedentemente catalogati; i progetti sono compresi all'interno di comparti per cui sono definite le diverse destinazioni d'uso in percentuali differenti a seconda della situazione urbana in cui sono inseriti. Di tutti gli interventi proposti, ne sono stati estratti due, localizzati in aree analoghe per vocazione e caratteristiche. Su questi si è effettuato un approfondimento progettuale alla scala architettonica quale verifica delle possibilità offerte dall'approccio urbanistico che ha guidato il masterplan.
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Background. Outcome of elderly acute myeloid leukemia (AML) patients is dismal. Targeted-therapies might improve current results by overcoming drug-resistance and reducing toxicity. Aim. We conduced a phase II study aiming to assess efficacy and toxicity of Tipifarnib (Zarnestra®) and Bortezomib (Velcade®) association in AML patients >18 years, unfit for conventional therapy, or >60 years, in relapse. Furthermore, we aimed to evaluated the predictive value of the RASGRP1/APTX ratio, which was previously found to be associated to treatment sensitivity in patients receiving Zarnestra alone. Methods. Velcade (1.0 mg/m2) was administered as weekly infusion for 3 weeks (days 1, 8, 15). Zarnestra was administered at dose of 300-600 mg BID for 21 consecutive days. Real-time quantitative-PCR (q-PCR) was used for RASGRP1/APTX quantification. Results. 50 patients were enrolled. Median age was 71 years (56-89). 3 patients achieved complete remission (CR) and 1 partial response (PR). 2 patients obtained an hematological improvement (HI), and 3 died during marrow aplasia. 10 had progressive disease (PD) and the remaining showed stable disease (SD). RASGRP1/APTX was evaluated before treatment initiation on bone marrow (BM) and/or peripheral blood (PB). The median RASGRP/APTX value on BM was higher in responder (R) patients than in non responders (NR) ones, respectively (p=0.006). Interestingly, no marrow responses were recorded in patients with BM RASGRP1/APTX ratio <12, while the response rate was 50% in patients with ratio >12. Toxicity was overall mild, the most common being febrile neutropenia. Conclusion. We conclude that the clinical efficacy of the combination Zarnestra-Velcade was similar to what reported for Zarnestra alone. However we could confirm that the RASGPR1/APTX level is an effective predictor of response. Though higher RASGRP1/APTX is relatively rare (~10% of cases), Zarnestra (±Velcade) may represent an important option in a subset of high risk/frail AML patients.
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It is believed that the way of being and the communicative-relational skills of every individual have multifactorial origins, including the quality of primary relationships with caregivers. For some time, the need for health care professionals to possess specific communicative and interpersonal skills has been highlighted. To the degree course in Nursing, like to all other degree programs related to health, access is granted to students who have large individual differences, both in terms of personality, and in terms of relational skills. Each academic year, therefore, the people responsible for the didactic organization of every course, are faced with having to prepare a training plan capable of addressing communicative-relational aspects and, at the same time, of being adequate to the real attitudes of incoming students. Thus, the need for appropriate tools for measuring the personological and vocational traits considered specific to health professions was born. This study has a twofold objective. On one hand, it aims at selecting a battery of psychological tests to detect psychological and attitudinal patterns, to facilitate the coordinators of graduate courses in their didactic organization and planning of educational training; on the other hand, it seeks to assess the correlations between communicative-relational skills (Relational-Communicative style, according to the model of patient-centered medicine-TRS) (Mucchielli’s Test of Spontaneous Attitudes – usual kind of attitude in dual relationships), personality traits (Alexithymia), styles of attachment to parental figures (PBI), and the capability of recognizing facial emotions, in a sample of students enrolled in the first year of a degree in Nursing.