903 resultados para Giustizia del lavoro
Resumo:
Riassunto Il linfoma è una delle neoplasie più diffuse nel gatto. Questa neoplasia è stata classificata in base alla localizzazione anatomica nella forma Mediastinica (che interessa il timo e/o i linfonodi mediastinici), Alimentare, Multicentrica (che interessa diversi linfonodi e/o la milza e/o il fegato, Extranodale (che coinvolge i reni, SNC o la cute). Le cellule neoplastiche sono caratterizzate da diverse sottopopolazioni, che sono definite tramite immunofenotipizzazione ottenuta mediante tecniche immunoistochimiche (IHC), così che possano essere classificate come cellule B o T o non B/non T. I gatti infetti dal virus della leucemia felina (FeLV, Gammaretrovirus) presentano elevata incidenza di linfomi rispetto ai gatti non infetti. I meccanismi proposti di sviluppo neoplastico sono mutagenesi inserzionali o stimolazione persistente delle cellule immunitarie dell’ospite da parte di antigeni virali, i quali possono promuovere la trasformazione in senso maligno dei linfociti. Lo scopo di questo lavoro è stato esaminare i rilievi patologici, l’espressione di FeLV e l’immonofenotipo (B, T, nonB/nonT) nei reni felini affetti da linfoma. Abbiamo effettuato colorazione Ematossilina- Eosina ed Immunoistochimica per FeLV gp70, CD3 e CD79. Nello studio sono stati inclusi i tessuti di 49 gatti presentati all’Unità Operativa di Anatomia Patologica e Patologia Generale del Dipartimento di Scienze Medico Veterinarie dell’Università degli studi di Parma. Il 39% dei casi (19/49) sono caratterizzati dalla presenza di lesioni linfomatose a livello renale. Questa popolazione è costituita dal 52,6% 3 (10/19) maschi e dal 47,4% (9/19) femmine. L’età è compresa tra 8 mesi e 17 anni ed in particolare 26,6% (5/19) sono giovani (0-2 anni), 47,4% (9/19) sono adulti (2-10 anni) e 26,3% (5/19) sono anziani (>10 anni). Per quanto riguarda la classificazione anatomica la forma renale appare primitiva in 5 casi (25%), in 8 casi (42%) appare secondaria a linfomi multicentrici, in 3 casi (15,7%) a linfomi mediastinici e in altri 3 casi (15,7%) a linfomi gastrici e intestinali. Per quanto riguarda l’immunofenotipizzazione sono risultati CD3 positivi il 73,7% (14/19) e CD3 negativi il 27,3% (5/19); CD79 alpha positivi il 26,3% (5/19) e CD79 alpha negativi il 73,7% (14/19); l’espressione della proteina gp70 è stata individuata nel 78,9% (15/19) delle neoplasie renali, mentre il 21,1% (4/19) non presentava espressione della proteina. Nei 4 anni presi in considerazione nello studio si evince un’elevata incidenza della localizzazione anatomica renale sul totale di linfomi osservati. Non si è notata correlazione statistica tra linfomi renali, età e sesso dei soggetti presi in esame ma vi è un’elevata percentuale di animali adulti ed anziani affetti dalla patologia. Nella valutazione fenotipica dell’infiltrato neoplastico si è osservata l’elevata espressione di CD3, caratterizzando i linfociti come appartenenti alla sottopopolazione T. Inoltre si è evidenziato come un elevato numero di cellule neoplastiche esprimano gp70; ciò permette di affermare che i linfociti neoplastici sono infettati dal virus FeLV, il quale inoltre è in attiva replicazione. I marker CD3 e gp70 sono risultati fortemente correlati statisticamente; si può affermare perciò che l’espansione clonale dei linfociti T è correlata alla presenza e replicazione del virus.
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In questo elaborato si tratterà il metodo di analisi e modellazione post-sismica del terreno attraverso l’utilizzo dei dati GPS e dati SAR. Si prenderanno in esame due eventi sismici: il grande terremoto di Tohoku in Giappone del marzo 2011, con particolare attenzione alla conseguente formazione di un grande tsunami, e la sequenza sismica umbro-marchigiana del settembre/ottobre 1997. In tale contesto verranno descritti i diversi strumenti di monitoraggio e i modelli delle sorgenti sismiche, i quali hanno il compito di determinare importanti informazioni per la più rapida valutazione possibile del rischio sismico e per la corretta pianificazione delle attività umane e del territorio. Obiettivo della tesi è descrivere l’efficacia dell’utilizzo congiunto della tecnica di monitoraggio GPS e l’Interferometria Differenziale SAR. Grazie all’analisi ed alla conseguente modellazione dei dati raccolti nei due eventi sismici descritti in questo lavoro si dimostra l’importanza di tali tecniche per comprendere al meglio i fenomeni sismici. Nel primo capitolo verranno descritte le tecniche di monitoraggio GPS e SAR e le successive tecniche di analisi e modellazione dei dati al fine di avere una previsione dell’evento preso in considerazione. Nel secondo capitolo si esamineranno le peculiarità dell’evento sismico giapponese (2011) e delle elaborazioni condotte per caratterizzare lo tsunami provocato dalla rottura del fondale oceanico. Nel terzo capitolo si analizzerà la sequenza sismica umbro-marchigiana del 1997 prestando attenzione allo sviluppo della rete geodetica del territorio nazionale italiano con riferimenti allo sviluppo della Rete Integrata Nazionale GPS (RING). Nel quarto capitolo verrà descritto in modo introduttivo la struttura del software Bernese GNSS v. 5.2; un software di elaborazione dati usato in ambito scientifico per l’analisi di reti GNSS per il controllo delle deformazioni.
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L’obiettivo della tesi è quello di fare una panoramica sulla strategia BIM e quindi sulla digitalizzazione del processo costruttivo. Grazie alla analisi di un caso di studio, altro obiettivo è quello di analizzare e valutare la metodologia BIM 4D/5D, ossia la gestione dei tempi e dei costi di realizzazione dell’opera. Nella prima fase si affronta il tema del BIM, con una analisi sull’evoluzione degli strumenti di elaborazione e rappresentazione digitale del progetto architettonico, su come questi strumenti si differenzino sia dal punto di vista operativo che concettuale rivoluzionando il flusso di lavoro odierno. Quindi, partendo da un’analisi che e ritrae l’estrema frammentazione del settore delle costruzioni, si va ad analizzare come il BIM aumenti e favorisca la collaborazione delle parti interessate, armonizzando l’intero processo costruttivo dell’opera. Si prosegue con l'esame della diffusione e del livello di maturità degli strumenti BIM, di come i privati e le amministrazioni pubbliche, a livello mondiale, stiano spingendo per favorire l’adozione della metodologia BIM. Inoltre si analizzano le dinamiche dell’interoperabilità, delle metodologie e protocolli di interscambio dati, che sono un elemento chiave per il successo del BIM per via dei numerosi strumenti, specializzati nelle varie discipline del settore edile. Nella terza parte, dedicata al Project Management di un caso di studio, si verifica la bontà delle metodologie teorizzate attraverso la realizzazione di un modello virtuale in Revit. Dal modello realizzato dal laureando sono estrapolate le informazioni necessarie alla gestione, e tramite il software STRVison CPM, si elaborano i principali documenti per la progettazione e gestione del cantiere: il CM, il CME, i tempi operativi, il cronoprogramma Gantt. Obbiettivo è constatare l’effettivo livello di maturità della strategia BIM 4D e 5D e la reale possibilità di un impiego capillare nel panorama italiano del settore delle costruzioni.
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La diagnostica strutturale è un campo in continuo sviluppo e attualmente sono numerosi gli studi tendenti alla definizione di tecniche e metodi in grado di fornire parametri che possano identificare, in modo sempre più accurato, lo stato di sicurezza di una struttura. Stato di sicurezza è un termine globale che si riferisce alla capacità portante di una struttura e alla sua resistenza alle sollecitazioni esterne, siano esse statiche o dinamiche. Per tanto, un qualsiasi danneggiamento strutturale potrebbe in varia misura influenzare tale stato. Per quanto riguarda i ponti stradali, negli ultimi anni l’attenzione è stata focalizzata allo studio di metodi di individuazione del danno a partire dai risultati ottenuti dal monitoraggio delle vibrazioni mediante accelerometri. Questo è stato possibile grazie agli avanzamenti raggiunti nell’identificazione modale e nei sensori per il monitoraggio strutturale. Questo lavoro si pone come obiettivo quello di proporre una nuova metodologia di analisi dei dati ottenuti da indagini sperimentali che possono essere svolte in sito. La definizione di tale metodologia è affidata a simulazioni numeriche volte a rappresentare stati di danneggiamento avanzati su elementi strutturali. In una prima fase verranno analizzati elementi semplificati rappresentativi di strutture esistenti, come ad esempio travi da ponte in calcestruzzo armato. In una seconda fase, il metodo verrà testato su modelli più complessi che tengano conto della tridimensionalità del problema, oltre alle variazioni sezionali e di materiali degli elementi che lo compongono.
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L'obiettivo che il presente lavoro di tesi si pone consiste nella realizzazione e sperimentazione di una infrastruttura software in grado di monitorare il traffico passante attraverso un nodo di uscita della rete Tor a fini di intelligence proattiva.
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Il presente elaborato si propone come scopo quello di analizzare il primo episodio della serie televisiva statunitense “The Man in the High Castle” e di proporne una traduzione nella forma del sottotitolaggio. L'elaborato si compone di tre capitoli: Il primo capitolo si presenta come una parte più teorica, nella quale analizzo la traduzione audiovisiva in generale per poi passare a parlare del sottotitolaggio e di alcuni aspetti che caratterizzano questa disciplina; con particolare attenzione nei confronti di quelle ferree regole su cui si basa il lavoro del “sottotitolatore”. Nel secondo capitolo contestualizzo la serie televisiva e l’episodio da me sottotitolato, presentando anche una panoramica sul genere del quale il romanzo originale è uno dei capolavori. Infine, nel terzo capitolo commento il mio lavoro svolto sull'episodio, specificando qual è il target verso cui sto indirizzando il mio prodotto e quali sono le mie scelte traduttive dinanzi alle difficoltà incontrate nel portare a termine un lavoro così intrigante, ma al contempo nuovo per me. In appendice è presente la tabella con i sottotitoli da me creati e la trascrizione dell'audio originale dell'episodio.
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Questo lavoro si prefigge di analizzare il fenomeno del Child Language Brokering (CLB), ossia la mediazione linguistica interculturale ad opera di bambini e adolescenti, immigrati o figli di immigrati, che si trovano spesso a tradurre per i genitori, i membri della propria comunità etnica di appartenenza e i rappresentati delle istituzioni locali del paese ospitante. L’obiettivo principale è quello di mettere in luce questo fenomeno, ancora pressoché invisibile e trascurato, sulla scia del progetto In MediO PUER(I) realizzato dall’Università di Bologna. Nel primo capitolo si propone una panoramica sulla situazione migratoria a livello nazionale e internazionale e si traccia un breve excursus sullo stato dell’arte della ricerca in materia di CLB. Nel secondo capitolo, invece, ci si concentra su episodi reali di mediazione a opera di bambini avvenuti nell’ambito del centro “Welcome”, realtà forlivese che opera nell’ambito dell’integrazione, del sociale e dell’educazione. Dopo aver analizzato gli aspetti più peculiari delle interazioni, nel terzo capitolo si illustreranno le conclusioni tratte dall’analisi dei dati presentati, sottolineando maggiormente la necessità di ulteriori approfondimenti del fenomeno del CLB, sia a livello nazionale che internazionale.
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Pratica riabilitativa innovativa che associa alle cure tradizionali l’interazione con l’animale, la terapia con il mezzo del cavallo ha riscosso negli ultimi anni un notevole successo ed è oggi una realtà sempre più popolare e riconosciuta anche in Italia. Autorità nel campo e nella ricerca rimangono però Paesi quali Stati Uniti, Francia e Belgio, a cui si devono molte delle pubblicazioni scientifiche a riguardo. Il presente elaborato ha per oggetto una riflessione sulla lingua speciale impiegata nel settore, con particolare attenzione alla multidisciplinarità e alla pluriappartenenza che ne caratterizzano la terminologia in contesti di comunicazione esperto-esperto e che possono generare notevoli difficoltà traduttive. Punto di riferimento per l’analisi linguistica è il volume “Thérapies avec le cheval”, scritto ed edito dalla F.E.N.T.A.C. (Fédération nationale de thérapies avec le cheval), di cui sono stati tradotti alcuni estratti a dimostrazione di quanto osservato. Il lavoro si articola in sei capitoli: il primo traccia una panoramica del settore della TMC in Italia, con rimandi alla realtà francese; il secondo, dedicato allo studio della terminologia, presenta una prima sezione incentrata sulla multidisciplinarità e una seconda sulla pluriappartenenza; il terzo capitolo contiene il testo a fronte tratto dal volume già menzionato e il quarto la proposta di traduzione; il quinto è di commento alle scelte traduttive; il sesto è riservato alle conclusioni.
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Il lavoro è suddiviso in tre parti, tutte e tre con la cucina come filo conduttore. La prima parte è un'analisi del rapporto tra cucina e cultura e delle caratteristiche comuni a cucina e linguaggio in quanto elementi fondamentali di una cultura. La seconda è un'introduzione alla cucina slovacca, con una visione d'insieme delle sue basi, dei suoi piatti principali e ingredienti base, e delle ragioni storiche e geografiche che hanno influenzato tale tradizione culinaria. La terza parte è un'analisi traduttologica del testo culinario e delle sue caratteristiche peculiari, con commento traduttologico alla traduzione effettuata dal candidato di testi culinari (ricette) dallo slovacco in italiano.
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Il presente elaborato offre una proposta di traduzione commentata di quattro scene del dramma di Larry Kramer, “The Normal Heart”. La tesi consiste di tre capitoli: il primo di questi si concentra sulla biografia e sulla produzione artistica dell'autore, con un focus particolare su The Normal Heart, di cui analizzo le tematiche, e sul contesto storico-sociale in cui l'opera si inserisce. Questo capitolo offre inoltre un excursus sulla letteratura sull'AIDS e presenta le quattro scene di cui propongo la traduzione nel secondo capitolo. È nel terzo e ultimo capitolo che viene poi esposta un'analisi commentata della traduzione, in cui sono messe in luce le difficoltà relative alla traduzione e le strategie con le quali ho risolto i problemi traduttivi. In particolar modo, vengono presi in considerazione il rispetto del criterio della “recitabilità” e i problemi relativi alla traduzione del linguaggio colloquiale, delle forme verbali che non hanno equivalenti precisi nella lingua d'arrivo e delle espressioni volgari. Seguono infine le conclusioni, in cui espongo alcune riflessioni personali sul lavoro eseguito.
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Il presente elaborato nasce dalla proposta di traduzione del documentario “C’era una volta un trenino azzurro”, il quale ripercorre il tragitto del trenino che fino al 1968 collegava le città umbre di Spoleto e Norcia e che è oggi una via di mobilità dolce promossa in particolar modo dalla Confederazione Mobilità Dolce (Co.Mo.Do.). La varietà dei paesaggi attraversati, le difficoltà tecniche e gli astuti escamotage messi in atto per superarle sono stati il punto di partenza per una riflessione metaforica in cui quest’avventuroso viaggio si riflette nell’altrettanto interessante e complesso viaggio della traduzione. Allo stesso modo, il genere audiovisivo del documentario viene descritto sulla base di un confronto tra i suoi elementi e le caratteristiche fondamentali dell’attività di traduzione. Inoltre, si osservano brevemente i caratteri della traduzione audiovisiva, con un’attenzione particolare alle tecniche del voice-over e della sottotitolazione. Per concludere, viene analizzata la traduzione proposta, seguendo le fasi attraverso cui il lavoro è stato svolto.
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Il presente elaborato propone un approccio alla traduzione per l’infanzia e, più concretamente, è la proposta di traduzione del libro "Una princesa en motocicleta" di Raquel Garrido Martos. L’elaborato si presenta, inoltre, come proposta editoriale per una casa editrice italiana che si dedichi alla rottura degli stereotipi e alla prevenzione della discriminazione per un’educazione paritaria. Dunque, questo lavoro si propone anche come contributo all’abbattimento di modelli sessisti prestabiliti, al fine di garantire al giovane pubblico la libertà di creare una propria identità. La struttura del presente elaborato è divisa principalmente in quattro capitoli. Il primo presenta l’autrice, la casa editrice spagnola e la possibile casa editrice italiana per l’eventuale pubblicazione del libro e la tematica principale del racconto. Il secondo capitolo è la proposta di traduzione, mentre il terzo presenta un’analisi alla traduzione, cioè la spiegazione delle difficoltà riscontrate dal punto di vista fonetico, lessicale e morfosintattico e le rispettive soluzioni traduttive. Il quarto capitolo descrive in breve l’esperimento di lettura effettuato sul campo, dal quale sono derivate alcune scelte di traduzione. Infine, nella conclusione, si traggono delle brevi considerazioni relative al processo di traduzione.
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Il seguente elaborato, composto da quattro capitoli, ha come obiettivo principale la presentazione di una proposta di traduzione commentata del racconto giallo "A perdição do sorriso cromado" dello scrittore portoghese Ricardo Miguel Gomes. Nel commento alla traduzione, vengono analizzati nel dettaglio come il traduttore ha affrontato la traduzione stessa e le problematiche linguistiche e culturali riscontrate durante il lavoro. Inoltre, nella prima parte dell'elaborato, viene illustrata la storia del genere giallo o poliziesco in generale per poi entrare più nel dettaglio esaminando lo sviluppo di tale letteratura in Italia e in Portogallo.
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Con il progetto si intende fornire testi funzionali a scopo turistico - promozionale che possono essere presentati ad un pubblico di madrelingua tedesca in una situazione reale e concreta. Tutte le traduzioni riguardano testi museali, il lavoro si limita alla mera traduzione dei testi, senza particolari sforzi nella localizzazione dei siti web che andrebbero oltre gli elementi testuali.
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La tesi ha l'obiettivo di analizzare e tradurre in un modello di simulazione il processo di evasione di ordini dal sito di stoccaggio di un’azienda di e-commerce al fine di valutarne le possibili evoluzioni. In prima analisi sono stati evidenziati i principali motivi che spingono i clienti a preferire gli store online rispetto a quelli fisici e come alcuni dei vantaggi siano il frutto dell’efficienza della gestione dell’outbound. Si è passati, quindi, all’esame del caso di studio, alla scomposizione delle singole fasi di lavorazione degli ordini e alla loro traduzione in linguaggio Arena. Il modello ottenuto è stato valutato grazie alla comparazione dei risultati di statistiche automatiche e manuali, frutto della simulazione, con i dati reali. La fase finale ha riguardato, invece, la valutazione in termini di efficienza di una possibile evoluzione del sistema che consiste nell’introduzione di un robot addetto al packing: il modello è stato modificato e le statistiche del caso as-is sono state confrontate con quelle frutto della nuova simulazione. Con i dati utilizzati è stato dimostrato come un unico robot garantisca prestazioni superiori rispetto allo stato attuale e risulti più che sufficiente per la mole di lavoro di una giornata tipo. Nei periodi dell’anno caratterizzati da un aumento esponenziale degli acquisti, tuttavia, potrebbe essere necessario affiancare alla soluzione automatica quella manuale.