890 resultados para Interacionismo interpretativo


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La tesi di ricerca si propone di indagare il riflesso che i principi/valori producono sul parametro nel sindacato di legittimità costituzionale, al fine di verificarne le implicazioni sulla legalità, in termini di prevedibilità e certezza. In particolare, delineata la connessione tra principi e valori costituzionali e, ricostruito, secondo la teoria dell'ordinamento, il rapporto tra valori e normatività,si analizzano i riflessi prodotti, sul piano interpretativo, dall’apertura del parametro costituzionale alla logica dei valori, enfatizzandone le ricadute sul controllo di costituzionalità delle leggi. Identificato il nesso tra principi e valori nella capacità funzionale dei primi di realizzare i diritti fondamentali, si è inteso rimarcare come la più estesa realizzazione dei principi-valori costituzionali potrebbe compiersi a spese della legge e della certezza del diritto, in una relazione inversamente proporzionale. Ciò apparirebbe evidente dall’ottica privilegiata della materia penale, per cui una legalità materiale, letta alla luce di criteri di adeguatezza e di ragionevole proporzione, seppur vicina alle esigenze di giustizia del caso concreto, se spinta in eccessi interpretativi rischia di invadere il campo del legislatore, unico deputato a compiere scelte di valore.

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La tesi si occupa di analizzare la produzione narrativa della scrittrice messicana di frontiera Cristina Rivera Garza. In particolare, si pone l'accento sull'uso della strategia dell'intertestualità. A partire dalle fondamentali teorie classiche di Julia Kristeva, Gérard Genette e molti altri, lo scopo è quello di proporre un nuovo modello interpretativo che possa considerare la peculiarità della letteratura ispano-americana e inglobare la particolarità della proposta narrativa della scrittrice in oggetto. Attraverso l'innovativo studio di Roberto González Echevarría, l'obiettivo è quello di analizzare non solo i rapporti che si stabiliscono tra opere che appartengono al sistema della letteratura, ma anche i produttivi rapporti che si stabiliscono fra testi letterari e testi che non appartengono al sistema della letteratura. In particolare si analizza: a) le relazioni tra Storia e narrazione nel romanzo storico messicano tra XX e XXI secolo; b) le relazioni tra cronaca (considerata come genere tout court e come insieme di notizie giornalistiche) e narrazione nel romanzo poliziesco messicano contemporaneo.

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La definizione di «scrittura dell’interpretazione» comprime in una sola locuzione la descrizione dell’oggetto principale del nostro studio, ovvero il problema della trascrizione musicale, descritta, non tanto come un determinato genere musicale, quanto come una ragione di osmosi e interferenze tra il fatto compositivo e quello interpretativo. Ad una traversata di quel territorio ci si appresta incentrando la trattazione intorno alla figura e all’opera del giovane compositore e direttore Bruno Maderna, autore di diverse trascrizioni della cosiddetta musica antica (dall’Odhecaton A, Monteverdi, Viadana, Frescobaldi, Legrenzi, ed altri ancora). Attraverso gli esempi presentati si intende mostrare come l’approccio maderniano alla trascrizione musicale si giustifichi a partire dalla sua stessa teoria e pratica dell’interpretazione musicale, più che in base a concetti forti definiti sul versante della scrittura, quali ad esempio quelli di analisi e parodia. Pari attenzione si offre al contesto storico degli anni in cui egli gravita, opera e si afferma come musicista (1946-1952 circa), dedicando ampio spazio alle figure di Gian Francesco Malipiero, Angelo Ephrikian e Luigi Nono, autori a loro volta di trascrizioni e revisioni di opere del Cinquecento, del Seicento e del Settecento. Intorno ai loro rapporti viene fornita una documentazione significativa, in buona parte inedita o poco conosciuta dagli studiosi, resa disponibile grazie alle ricerche d’archivio di cui si avvantaggia la nostra trattazione.

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Il settore suinicolo ricopre un ruolo rilevante nel contesto nazionale, con ricadute economiche e sociali di primaria importanza in varie regioni. Tuttavia da alcuni anni il settore si trova in crisi a causa dell’instabilità dei mercati internazionali, dello scarso coordinamento tra gli attori della filiera, della progressiva riduzione della redditività dei prodotti trasformati a Denominazione di Origine, della mancata valorizzazione dei tagli di carne fresca, nonché della difficoltà di aggredire i mercati esteri. Altre criticità riguardano la distribuzione del valore lungo la filiera e la scarsa efficacia delle politiche di coordinamento finora adottate. L'obiettivo della ricerca è quello di identificare gli elementi che possono garantire maggiore equilibrio di potere negoziale tra allevatori suinicoli e macellatori rispetto alla situazione attuale: verificati gli elementi critici che caratterizzano la relazione commerciale tra allevatori e macellatori, si avanzano alcune proposte operative utili al superamento delle fratture tra la componente agricola e quella dei macelli in Emilia Romagna. La struttura della tesi è la seguente: (capitolo 1) si descrive il quadro economico del settore suinicolo a livello internazionale e nazionale. Successivamente (capitolo 2) si passano in rassegna le teorie economiche utili a comprendere le ragioni alla base del malfunzionamento dei rapporti tra gli attori della filiera agroalimentare, mentre nel terzo capitolo è richiamato il quadro normativo comunitario, nazionale e regionale all’interno del quale tali relazioni si configurano. Nel quarto capitolo si elabora un modello interpretativo al fine di spiegare le fratture che oggi contraddistinguono le relazioni in essere tra gli attori della filiera: il “modello delle fratture”. Alla luce di questa concettualizzazione è stata svolta un’indagine diretta svolta presso gli operatori aderenti all’Organizzazione Interprofessionale del Gran Suino Italiano, i cui risultati hanno consentito di valutare l’efficacia del modello interpretativo e di fornire indicazioni migliorative della strategia di governance delle relazioni tra allevatori e macellatori.

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Lo scopo di questo lavoro è analizzare se e in quali modi il linguaggio metaforico viene utilizzato nella lingua giuridica italiana e tedesca. In particolare, l’analisi verterà su testi giuridici specifici, quali leggi e sentenze. In un primo momento verrà chiarito che cosa s’intende quando si parla di metafora e verrà illustrato come la concezione di metafora è cambiata nel corso degli anni. Saranno illustrate, quindi, le principali teorie sulla metafora, a partire da Aristotele, colui che coniò il termine, arrivando fino alle teorie di linguisti e filosofi dell’età moderna, facendo particolarmente attenzione all’opera Metaphors We Live By pubblicata nel 1980 dagli studiosi americani Lakoff e Johnson, la quale rappresenta un approccio cognitivista allo studio della metafora. In seguito, il lavoro si concentrerà sulla relazione tra metafora e linguaggi specialistici, citando le famose teorie di Boyd e di Kuhn, per poi soffermarsi sulle posizioni sul linguaggio metaforico nei linguaggi specialistici di autori tedeschi e italiani rispetto alle proprie lingue. Rimanendo in questo ambito, verrà approfondito, dopo una breve illustrazione delle caratteristiche della lingua giuridica, il rapporto tra la metafora e, appunto, la lingua giuridica, fornendo le teorie di linguisti e filosofi tedeschi e italiani, ma anche di giuristi stessi. Si passerà poi al cuore di questo lavoro, ovvero l’analisi dei testi giuridici, in cui si vedrà secondo quali criteri e con che scopi gli autori dei testi presi in esame sfruttano il linguaggio metaforico. L’analisi verterà su testi che Mortara Garavelli definisce testi normativi e testi applicativi, ma siccome l’autrice cita anche testi che definisce interpretativi, verrà condotto anche un confronto tra l’analisi compiuta in questo lavoro sui primi due tipi di testi giuridici e l’analisi compiuta da Veronesi in Wege, Gebäude, Kämpfe: Metaphern im deutschen und italienischen rechtswissenschaftlichen Diskurs sui testi di tipo interpretativo.

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La tematica dell’abuso del diritto in campo fiscale ha conosciuto, negli ultimi anni, una diffusione particolarmente rilevante. Questo lavoro, dopo una necessaria premessa introduttiva alla problematica, affronta l’abuso del diritto in campo tributario tramite l’analisi degli strumenti classici dell’ermenutica, constatando come si arrivi ad un intreccio tra lo strumento della clausola generale anti-abuso e il principio di divieto d’abuso del diritto sviluppatosi a livello europeo, concretizzazione del più ampio principio dell’effettività del diritto dell’Unione Europea. L’analisi prende a modello, da un lato, la clausola generale anti-abuso tedesca, adottata già nel primo dopoguerra, e le sue diverse modifiche legislative occorse negli anni, e dall’altro, il principio europeo di divieto d’abuso del diritto. L’esame congiunto rivela un cortocircuito interpretativo, posto che il principio europeo espone gli stessi concetti della clausola nazionale tedesca pre riforma, la quale, in seguito, alle sentenze Halifax e Cadbury Schweppes, ha subito un’importante modifica, cosicchè la clausola generale abbisogna ora del princìpio europeo per essere interpretata. La tesi evidenzia, inoltre, come tale circuito sia aggravato anche da tensioni interne alle stesse Istituzioni europee, posto che, nonostante l’esistenza di un principio di elaborazione giurisprudenziale, gli Stati Membri sono stati invitati ad introdurre una clausola generale anti-abuso, la cui formulazione rimanda al principio di divieto d’abuso del diritto elaborato dalla Corte di Giustizia.

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Negli ultimi anni la tecnologia ha svolto un ruolo sempre più importante nella formazione degli interpreti. All'interno del corso di Metodi e Tecnologie per l'Interpretazione si è quindi deciso di far conoscere agli studenti il software InterpretBank, programma sviluppato da Claudio Fantinuoli per assistere l'interprete durante tutte le fasi dell'interpretazione, dalla preparazione al lavoro in cabina. Le nuove generazioni di studenti usano quotidianamente le TIC e sono dunque molto recettivi alle innovazioni tecnologiche. Non avendo informazioni sul comportamento degli studenti nell'uso del software, si è deciso di condurre uno studio esplorativo che ha coinvolto un campione di studenti attualmente iscritti al corso di laurea magistrale in interpretazione. Dopo una fase formativa in cui gli studenti hanno imparato a conoscere e usare il software, si è svolta una simulazione finale nel corso della quale è stato osservato l'approccio degli studenti nell'uso di InterpretBank. La percezione del software da parte degli studenti è stata rilevata a mezzo questionario, i cui risultati sono stati confrontati con i dati raccolti durante la simulazione. Quanto emerso da questa analisi è poi stato confrontato con l'opinione di una giovane interprete freelance con esperienza presso le istituzioni europee. Dallo studio sono emersi dati interessanti. L'opinione degli studenti e dell'interprete riguardo al software è stata molto positiva. L'esperienza pratica nell'uso del software si è dimostrata utile per sviluppare negli studenti la consapevolezza del corretto uso del software. Sono emersi anche aspetti problematici. Gli studenti tendono infatti ad affidarsi troppo al software durante l'IS e il programma viene a volte percepito come fonte di distrazione che rende difficile concentrarsi sulla resa nel suo complesso. Si ritiene che un approccio graduale con esercizi mirati e l'esperienza pratica nell'uso del software possano aiutare gli studenti a comprendere come conciliare ricerca della terminologia e atto interpretativo, nonché ad imparare come suddividere l'attenzione durante l'IS.

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Questa tesi è un tentativo di analizzare il percorso artistico di Etta James, prendendo in considerazione le varie influenze che hanno contribuito a formare la sua personalità artistica a livello canoro ed interpretativo. Si parte da uno spaccato sull’importanza del gospel come genere propedeutico ad un’interpretazione efficace per l’artista afroamericano. Successivamente si passa all’immagine che Etta James si costruisce per sé e come questa influenza la sua vita, quali sono le canzoni che non le paiono in linea con la sua immagine e come mentre tenta di districarsi attraverso diversi altri generi, come blues, rock, funk. Poi viene analizzata la figura della madre biologica di James e come questa venga collegata indissolubilmente alla figura di Billie Holiday, e come trovare la maturità di affrontare quest’ultima farà in modo che anche il rapporto con la figura materna cambi. Viene analizzato uno dei più grandi successi della cantante, “At Last”, di cui lei è interprete ma non autrice, ma attraverso una grande abilità stilistica riesce a formare quello che sarà uno standard per gli artisti contemporanei. Ed infine si tirano le somme guardando al retaggio artistico che ha lasciato dietro di sé l’artista.

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Esta investigación tiene por objetivo esclarecer el sentido y usos de la estadística en el currículum de la Licenciatura en Trabajo Social de la Facultad de Humanidades y Ciencias Sociales-UNaM. Asumiendo el currículum como construcción social, el análisis que planteamos implica abordar tanto los aspectos formales del currículum, como los no formales. De modo que, adoptando un enfoque interpretativo y recurriendo al análisis de documentos (especialmente plan de estudios y materiales de cátedra), y a la realización de entrevistas a docentes de la carrera, nos proponemos identificar las expectativas de contribución del saber estadístico al proyecto de formación y detectar los usos de la estadística en el desarrollo del currículum así como aquellos que se esperan en la futura profesión.

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Este proyecto indaga sobre las “buenas enseñanzas” ideadas, adoptadas y aplicadas por los docentes del primer año de los profesorados que se dictan en la Facultad de Humanidades y Ciencias Sociales de la Universidad Nacional de Misiones. La investigación educativa de enfoque interpretativo es aplicada al mejoramiento de las prácticas de los docentes formadores. Aborda el ámbito didáctico y sus intersecciones con el campo profesional, y el desarrollo del currículum académico. Intenta reconstruir el saber práctico de los docentes y dotarlo de sentido partiendo de las experiencias cotidianas de enseñanza. El equipo investigativo interdisciplinario opera atendiendo el modo de producción del conocimiento; la centralidad de las prácticas e implicación crítica y la sinergia pedagógica de las actividades universitarias, éticas y cooperativas. Partiendo de aproximaciones sucesivas en el periodo 2011 - 2013 se preveé la construcción del proceso investigativo para delimitar el tema, contextualizarlo, realizar breves estudios, entrevistas y observaciones a docentes, discriminados positivamente. Como resultados pretendemos: a) identificar estrategias pedagógicas exitosas que favorezcan el ingreso y la permanencia del alumnado; b) aportar conocimientos al campo profesional, a la didáctica y al currículum universitario; c) socializar los hallazgos entre pares; y d) promover las buenas prácticas y la identidad docente universitaria.

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El presente proyecto es una continuación del proyecto de investigación: Producción de materiales teóricodidácticos en portugués: enfoque interdisciplinario (Cód. 16h286). El contexto de investigación es la Carrera de Profesorado en Portugués de la Facultad de humanidades y Ciencias Sociales – UNaM. El equipo de investigadores y auxiliares involucrados son docentes de las cátedras y graduados adscriptos, que planificarán y llevarán a cabo el trabajo de campo en disciplinas del Profesorado. Como lo indica el título uno de los propósito de la investigación es el de desarrollar materiales didácticos adecuados a las necesidades de las cátedras y estratégicos en la resolución de problemas de aprendizaje. Desde el paradigma interpretativo, se realizará una investigación aplicada e interdisciplinaria, en la que se utilizará el método etnográfico a fin de estudiar el contexto socio-cultural del estudiante y el análisis del discurso para analizar sus producciones, en procura de plantear resoluciones.

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El turismo como campo de investigación está en proceso de delimitación de sus fronteras con otros campos de conocimiento, campos disciplinares con trayectoria científica y mayor consolidación de su autonomía; consecuentemente con posibilidades de producir determinaciones sobre él. Si bien durante el proceso de constitución como tal, el turismo se nutrió de los aportes teóricos y metodológicos de múltiples disciplinas, hoy se hace evidente la necesidad de pensarse a sí mismo con mayor autonomía. Ello significa construir una mirada transdisciplinar orientada a la construcción de un corpus epistemológico específico que integre de modo coherente a cada una de las dimensiones de este particular objeto de estudio. Se cree oportuno entonces, efectuar el análisis del turismo como campo de investigación enfocado críticamente a descubrir, por una parte, puntos de encuentro disciplinares que permitan generar miradas integradoras y, por la otra, identificar rupturas teórico-metodológicas que promuevan nuevas orientaciones y perspectivas. Así, la investigación se concentra en el análisis del turismo como campo de investigación en el período comprendido entre 2001 y 2008 en nuestro país. Su principal anclaje está centrado en la producción efectuada por los docentes-investigadores dependientes de las universidades públicas miembros del CONDET1. Se trata de un estudio interpretativo, abordado desde la perspectiva de la teoría de los campos, a partir del cual se puedan identificar posiciones y miradas; puntos de encuentro a la vez que rupturas epistemológicas.

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En este proyecto proponemos un análisis interpretativo del proceso de elaboración y desarrollo curricular de contenidos estadísticos para la EGB3 en la provincia de Misiones. Para ese análisis curricular, adoptamos una perspectiva procesual del currículum, que destaca la relación entre las intenciones educativas y las “realidades curriculares” que tienen lugar en las escuelas. Considerando que en ese proceso intervienen prácticas y actores diversos en el marco de diferentes ámbitos de decisión (nacional, provincial, institucional y áulico), partiremos del proyecto macrocurricular y, atravesando las diferentes concreciones del currículum, nos proponemos esclarecer las proximidades o distanciamientos que se dan, tanto entre las expectativas curriculares planteadas en los distintos niveles de formulación, como entre éstas y las prácticas de desarrollo del currículum. Simultáneamente, con el propósito de comprender las prácticas curriculares, buscaremos develar los supuestos y valores que las sustentan, esclareciendo las condiciones materiales y socio-históricas que les dan sentido. Adoptando un enfoque interpretativo, realizaremos un estudio de casos (escuelas de la provincia), usando análisis de documentos curriculares (nacionales, provinciales, institucionales y planificaciones docentes) así como entrevistas a docentes, observación y análisis de clases y/o material didáctico.

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La Revista pone en juego un espacio cultural, en el hermoso sentido de que a la cultura, “nada de lo humano le es ajeno", desde lo más sencillo a lo más complejo, desde lo externo a lo más interno como el pensamiento y el sentimiento de los seres humanos. La Revista ha permitido conocer investigaciones sobre la vida cotidiana, las creencias, las costumbres, las producciones con sentido, el pensamiento, las creaciones, de los hombres, siempre conectadas a un entorno y a un tiempo. Espacio en el que cobran luz aspectos de la cultura mendocina que no están en ningún lugar, abordando temáticas que nadie había abordado. De los ochenta trabajos publicados en estos cinco números, el cuarenta por ciento están referidos a hechos artísticos mendocinos, sean individuales o institucionales como: fachadas mendocinas, el muralismo en Mendoza, el mercado del arte en Mendoza, el afiche callejero, la ópera de Cámara de Mendoza, los pioneros de la cerámica mendocina, búsqueda de nuestras raíces musicales, documentos musicales del siglo XIX en nuestra tierra. El digno interpretativo en las obras para canto y piano mendocinas, el Museo provincial de Bellas Artes, Los Establos de Su Majestad, Fernando Lorenzo y Alberto Rodríguez. La música de Carmen de Juan y la dramaturgia de Walter Neira. También, expresiones populares como: El gaucho Cubillos, el estado actual de la cumbia, la Fiesta Nacional de la Vendimia, la murga en Mendoza. Todo esto no es encierro en los límites de la propia realidad, es expresión de una preocupación de los investigadores y de la Facultad, de compromiso con lo social y la realidad a la cual nos debemos. Las investigaciones incluidas están referidas a temas de nuestro tiempo, como el problema ambiental, el diseño y el imperativo ecológico, la influencia del desarrollo tecnológico en la creación musical, el color y la comunicación, el póster científico, la ergonomía en la prevención de accidentes laborales, la resistencia en los tiempos del mercado, desafíos de la globalización, el rock argentino como expresión de resistencia, armas para la paz. Otras están vinculadas a las políticas educativas como: Ley Federal de Educación, el currículo, el diseño y la calidad educativa, enfoque cognitivista para la enseñanza inicial de los instrumentos musicales, el Sistema Nacional de Ciencia y Tecnología. En todo este recorrido encontramos una conjunción entre la creación y la memoria. Como dice Daniel Prieto Castillo “La memoria y la imaginación son la condición de arte. Fuente aquélla, horizonte ésta, conjunción perfecta, cuando se da. Imposible crear sin ellas". Hoy damos la independencia a Huellas. Ella hablará por sí misma. Ustedes podrán leer, disfrutar, comentar, criticar y valorar. Anhelamos que les transmita también la ganas de investigar y escribir. Los esperamos para el número seis.

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El intento del artículo es percibir cómo el cronista portugués Fernão Lopes (1385-1460) se apropia, en el último texto suyo, del discurso del castellano Pero Lopez de Ayala (1332-1407) en la Crónica de D. Juan I. La parte elegida para el examen fue el bienio de 1383-1384, antes, por lo tanto, de la Batalla de Aljubarrota (1385). La comparación de las crónicas citadas todavía ya fue realizada por investigadores renombrados, sin embargo mi trabajo sigue el camino por la reducción de escala, o sea, por un análisis interpretativo de un bienio especifico, con la finalidad de iniciar un análisis más abarcador del rasgo de la crónica medieval ibérica medieval, objeto de mi presente pesquisa.