853 resultados para Romanzo storico


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L'elaborato tratta la strage di Ustica, l'aspetto storico e quello geopolitico al tempo della vicenda, così come il tema della memoria. Infine la tesi contiene un'intervista al noto scrittore bolognese Loriano Macchiavelli.

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Il seguente elaborato presenta una proposta di traduzione verso lo spagnolo di una selezione di canzoni che criticano i regimi dittatoriali in alcuni paesi lusofoni, quali il Portogallo, il Brasile e l'Angola. Questo elaborato è composto da 19 canzoni in lingua portoghese con le rispettive traduzioni, tre riassunti storici che riguardano la dittatura di ogni paese e un'analisi traduttologica dell'intero lavoro. Sia i riassunti che l'analisi sono scritti in portoghese. Durante il processo di traduzione sono stati presi in considerazione, oltre al significato letterale dei testi, gli aspetti musicali tipici del linguaggio poetico come le rime, il ritmo ed il numero di sillabe, prestando particolare attenzione alla scelta lessicale. Le canzoni scelte per quest'antologia affrontano temi come l'oppressione, l'esilio, l'emigrazione, la povertà e le condizioni di vita precarie dell'epoca o semplicemente raccontano avvenimenti importanti di quel momento storico. Tra gli autori di queste canzoni ci sono famosi musicisti come Chico Buarque, José (Zeca) Afonso , Waldemar Bastos ed altri compositori meno conosciuti, almeno in Italia, ma i cui testi sono ugualmente interessanti e pieni di emozione.

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Ho deciso di documentarmi e di scrivere riguardo la traduzione del Corano e la sua storia in Occidente, in particolare in Italia, per poter comprendere meglio la cultura e il punto di vista di un popolo tanto simile quanto diverso dal mio. In seguito alla mia esperienza personale in Giordania e agli studi svolti fin’ora, mi sono resa conto di come la conoscenza di questo testo, anche se parziale, sia indispensabile per chiunque desideri entrare in contatto col mondo arabo. Riconoscendo le mie lacune in materia e intenzionata a proseguire con lo studio della lingua araba, ho deciso di rimediare scrivendo una tesi che potesse essere uno strumento utile per me, ma anche per tutti gli studenti futuri che, come me, desidereranno approfondire lo studio della cultura araba, oltre a quello della lingua. Dopo una breve introduzione sulla struttura e sulle origini storico-religiose del testo maomettano, proseguirò dunque la mia tesi sulla traduzione del Corano, concentrandomi sulle primissime versioni tradotte in Occidente e, in particolare, sulla prima traduzione italiana del testo sacro all’Islam. Fondamentale per lo studio del Corano e della sua traduzione è stato lo studio della storia, specialmente l’analisi del XVI secolo. Il passaggio dalla fine del Medioevo all’inizio dell’Età moderna porta infatti una serie di cambiamenti, rivoluzioni tecnologiche e filosofiche uniche nella storia europea e mondiale. Oltre ad aver ricercato la storia e tutte le informazioni utili sulle prime traduzioni del Corano in Europa, mi sono anche documentata sulle versioni più moderne, citando sia quelle di traduttori europei in generale, che quelle di autori italiani. Infine ho confrontato le due versioni de ‘Il Corano’ tradotte in lingua italiana da Bausani e Riccardo Hamza Piccardo: il primo studioso attento e traduttore esperto, il secondo religioso che rifiuta la traduzione classica per la traduzione interpretativa.

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L’elaborato si prefigge di indagare il rapporto tra Italia e Unione Sovietica, analizzandolo da un punto di vista artistico. In particolare, verranno esaminati il lavoro e la filosofia dei gruppi italiani CCCP – Fedeli alla linea e Offlaga Disco Pax e due opere del fumettista Igort, precisamente Quaderni ucraini e Quaderni russi. Partendo da un esame del storico-sociale degli anni ’80 prima e degli Anni Zero del nuovo millennio poi, si indagherà sul legame che i due gruppi e l’autore hanno con l’URSS (o meglio, con il suo mito) e come e perché ne abbiano subito l’influenza. Ripercorrendo i momenti chiave della storia dei CCCP, analizzando i testi degli Offlaga Disco Pax e esaminando due fumetti di Igort verrà messo in luce un immaginario che mescola Italia e soviet, con l'obiettivo di trovare un punto d'incontro tra due realtà le cui divergenze sono più evidenti delle affinità.

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Abstract Questo elaborato consta della traduzione di un libro di ricette scritto in lingua tedesca, il cui titolo originale è “Die besten Kochrezepte aus Omas Zeiten”. Questa tesina propone una traduzione delle varie ricette, onde offrire uno sguardo alla cucina tedesca antica e casalinga, nonché alle differenze storiche, linguistiche, culturali che queste hanno con i piatti italiani e nostrani. A questo scopo, infatti, è stato fornito un identikit storico-culturale sull'origine e le curiosità di ogni piatto, aggiungendo nella maggior parte dei casi anche un commento alla traduzione, alla lingua e al lessico utilizzato. Questo lavoro è incentrato sull'immagine “sociale” e culturale della “Nonna” tedesca, o più in generale della massaia, abile preparatrice di deliziosi manicaretti. Ogni piatto è ordinato secondo una sezione, che scandisce l'ordine delle pietanze e le suddivide nelle varie categorie, facilitandone il riconoscimento e il confronto con piatti italiani.

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Obiettivo del lavoro è quello di legare tra di loro due aspetti che storicamente sono sempre stati scollegati. Il primo è il lungo dibattito sul tema “oltre il PIL”, che prosegue ininterrottamente da circa mezzo secolo. Il secondo riguarda l’utilizzo dei sistemi di misurazione e valutazione della performance nel settore pubblico italiano. Si illustra l’evoluzione del dibattito sul PIL facendo un excursus storico del pensiero critico che si è sviluppato nel corso di circa cinquanta anni analizzando le ragioni assunte dagli studiosi per confutare l’utilizzo del PIL quale misura universale del benessere. Cogliendo questa suggestione l’Istat, in collaborazione con il CNEL, ha avviato un progetto per individuare nuovi indicatori da affiancare al PIL, in grado di misurare il livello non solo della crescita economica, ma anche del benessere sociale e sostenibile, con l’analisi degli indicatori riferiti a 12 domini di benessere individuati. Al progetto Istat-CNEL si è affiancato il progetto UrBES, promosso dall’Istat e dal Coordinamento dei sindaci metropolitani dell’ANCI, che hanno costituito una rete di città metropolitane per sperimentare la misurazione e il confronto sulla base di indicatori di benessere urbano equo e sostenibile, facendo proprio un progetto del Comune di Bologna e di Laboratorio Urbano (Centro di documentazione, ricerca e proposta sulle città), che ha sottoposto a differenti target un questionario on line, i cui risultati, con riferimento alle risposte fornite alle domande aperte, sono stati elaborati attraverso l’utilizzo di Taltac, un software per l’analisi dei testi, al fine di individuare i “profili” dei rispondenti, associando i risultati dell’elaborazione alle variabili strutturali del questionario. Nell’ultima parte i servizi e progetti erogati dal comune di Bologna sono stati associati alle dimensioni UrBES, per valutare l’impatto delle politiche pubbliche sulla qualità della vita e sul benessere dei cittadini, indicando le criticità legate alla mancanza di dati adeguati.

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La suddivisione in aree assistenziali per intensità di cura e non in reparti e unità operative, consente al personale medico e sanitario una migliore gestione del paziente, ponendolo al centro del suo percorso di cura, evitando dispersioni, sprechi di tempo, di spazio, di risorse e consentendo una ottimizzazione del proprio lavoro. I settori su cui questo elaborato tende a focalizzarsi maggiormente, sono le aree a media e bassa intensità. Tali aree ospitano pazienti i quali necessitano di monitoraggio dei propri parametri fisiologici vitali, ma non in modo invasivo e costante come al contrario avviene in aree assistenziali ad intensità più alta. Si tratterà in particolare di quali dispositivi sono i più adatti per essere impiegati all’interno di tali aree. Si vuole sottolineare l’importanza della “modularità” di questi dispositivi, ovvero la possibilità di rilevare solo ed esclusivamente i parametri che realmente servono al medico per comprendere il quadro clinico del paziente in fase di stabilizzazione. I dati rilevati vengono poi generalmente trasmessi a un accentratore attraverso Bluetooth o altri standard a corto raggio. La cartella clinica del paziente viene aggiornata automaticamente e il personale sanitario può accedere in qualsiasi momento allo storico dei dati, ottimizzando il proprio lavoro. Per descrivere lo stato dell’arte dei dispositivi ne vengono riportati due esempi: Win@Hospital dell’azienda pisana Winmedical e EverOn dell’azienda israeliana EarlySense. L’integrazione dei dati medicali di questi dispositivi, così come per tutte le apparecchiature biomedicali presenti all’interno degli ospedali, avviene per mezzo di standard quali HL7 e sulla base di profili di integrazione definiti da IHE.

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La tesi si pone l’obiettivo di approfondire i restauri operati nel corso del tempo sulla fortezza di San Leo a seguito del sisma del 1786 ed affronta il delicato e complesso tema delle finiture delle superfici architettoniche esterne. La ricerca si è sviluppata a partire dall’analisi storico-critica delle vicende relative alla fortezza e alla città di San Leo, approfondendo le caratteristiche dell’architettura militare di transizione di Francesco di Giorgio Martini dal momento della sua fondazione nel Montefeltro, al fine di ricostruire la possibile sequenza delle fasi costruttive, anche attraverso la comparazione con altri esempi di fortificazioni sul territorio. L’analisi comparata delle fonti dirette e indirette, delle tracce murarie attraverso un accurato rilievo geometrico del complesso monumentale ottenuto con l’ausilio di molteplici tecniche di misura (topografiche, dirette, fotogrammetriche) opportunamente integrate in un unico sistema di riferimento, e il rilievo critico con tavole tematiche sulle superfici architettoniche, ha permesso di osservare sotto una nuova luce il singolare progetto di restauro elaborato da Giuseppe Valadier per la fortezza di San Leo. Esso rappresenta un’anticipazione della disciplina, maturata nell’ambiente colto romano dell’epoca, e fondata sulla presa di coscienza dei valori del manufatto architettonico. Si è provveduto a catalogare e descrivere più di 150 fonti documentarie, in gran parte inedite, collocate in un arco temporale che va dal Cinquecento, al periodo Moderno e Contemporaneo con le perizie del Genio Civile e della Soprintendenza. Sono state inoltre ordinate cronologicamente e descritte almeno 50 rappresentazioni iconografiche e cartografiche storiche. L’approccio analitico multidisciplinare, e la raccolta di informazioni storico-documentali, è stato completato da un’ultima fase di analisi, utile a determinare la stratificazione e la cronologia degli interventi. Sono state condotte indagini fisiche e chimiche su campioni, prelevati in loco durante il mese di novembre del 2008 sotto l’egida della Soprintendenza, al fine di determinare la formulazione e la microstuttura dei materiali, con particolare attenzione ai materiali lapidei, agli intonaci e alle coloriture, limitando le indagini a quelle strettamente necessarie. Le indagini strumentali sono state effettuate presso il Laboratorio di Scienza e Tecnologia dei Materiali (LASTM) del Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali (DICAM) dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna, Scuola di Ingegneria e Architettura, seguendo procedure sviluppate dai gruppi di lavoro presso la struttura. Al fine di determinare la composizione chimica dei materiali sono state eseguite calcimetrie e diffrattometrie a raggi x, mentre per quanto riguarda la struttura e la microstruttura sono state eseguite delle analisi granulometriche. L’interpretazione dei dati, ottenuti dalla lettura organica delle fonti, ha permesso di inquadrare i differenti trattamenti superficiali esterni in relazione all’epoca di realizzazione.

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Lo scopo del presente lavoro è gettare la massima luce possibile (in base ai documenti disponibili), sia dal punto di vista teorico che storico, su due questioni che la ricerca schopenhaueriana ha già da tempo considerato come decisive: la frequenza, da parte del giovanissimo Schopenhauer, delle lezioni di Fichte e la genesi, lo sviluppo e infine l’abbandono del filosofema della «coscienza migliore». Il lavoro è perciò diviso in due sezioni: «Analisi degli appunti» e «La coscienza migliore». Schopenhauer frequentò a Berlino, nel semestre invernale 1811-12, quattro lezioni di Fichte «Sullo studio della filosofia», e poi i corsi «Sui fatti della coscienza» e «Sulla dottrina della scienza». Nei suoi appunti concernenti queste lezioni, Schopenhauer ha registrato non soltanto l’esposizione di Fichte, ma anche le sue osservazioni e obbiezioni. L’analisi di questi appunti, condotta nella prima parte, consente perciò di documentare dettagliatamente il primo incontro del giovane Schopenhauer con la filosofia di Fichte e di indicare i punti specifici dell’esposizione di quest’ultimo che possono aver costituito un riferimento teorico significativo per il successivo sviluppo della filosofia schopenhaueriana. La seconda parte del lavoro è dedicata all’analisi dei Manoscritti giovanili di Schopenhauer, redatti dal 1804 al 1814, e soprattutto al filosofema della «coscienza migliore». Il tema della prima parte e il tema della seconda parte del lavoro sono in stretta relazione, in quanto, come è dimostrato nel corso dell’indagine, l’ascolto dei corsi di Fichte mosse Schopenhauer a elaborare i principi fondamentali del filosofema in questione. Quest’ultimo costituisce il primo tentativo di sistema di Schopenhauer. Attraverso l’analisi di tale filosofema si muove perciò un’indagine sistematica sui primissimi esperimenti teorici del giovane Schopenhauer, mettendo in evidenza il percorso e gli influssi attraverso i quali il filosofo tedesco è gradualmente giunto alle sue posizioni definitive concernenti il sistema della volontà di vivere. Nel lavoro si dimostra che la preferenza di Schopenhauer per il sistema della volontà di vivere rispetto al tentativo di sistema della coscienza migliore è necessitato da un’esigenza di coerenza verso quelle che Schopenhauer stesso considera le istanze irrinunciabili del criticismo kantiano. Al tempo stesso, si mostra come il filosofema della «coscienza migliore» abbia costituto, nelle riflessioni del giovane Schopenhauer, un importantissimo “esperimento teorico”, il cui fallimento fornì l’impulso fondamentale per l’elaborazione del sistema della volontà di vivere.

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In questo lavoro sono presentate le principali caratteristiche delle previsioni meteorologiche mensili, nonché il progresso scientifico e storico che le ha coinvolte e le tecniche adibite alla loro verifica. Alcune di queste tecniche sono state applicate al fine di valutare ed analizzare l'errore sistematico (o bias) e l'RMSE di temperatura a 850 hPa (T850), altezza geopotenziale a 500 hPa (Z500) e precipitazioni cumulate del modello GLOBO, utilizzato presso l'Istituto per le Scienze dell'Atmosfera e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche per formulare previsioni mensili. I risultati mostrano la progressione temporale dell'errore, che aumenta nelle prime due settimane di integrazione numerica fino a stabilizzarsi tra la terza e la quarta. Ciò mostra che il modello, persa l'influenza delle condizioni iniziali, raggiunge un suo stato che, per quanto fisiologicamente distante da quello osservato, tende a stabilizzarsi e a configurarsi quindi come sistematico (eventualmente facilitandone la rimozione in fase di calibrazione delle previsioni). Il bias di T850 e Z500 presenta anomalie negative prevalentemente lungo le zone equatoriali, e vaste anomalie positive sulle aree extra-tropicali; quello delle precipitazioni mostra importanti sovrastime nelle zone continentali tropicali. La distribuzione geografica dell'RMSE (valutato solo per T850 e Z500) riscontra una generale maggiore incertezza nelle zone extra-tropicali, specie dell'emisfero settentrionale e nei mesi freddi.

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Oggetto di questa tesi sono l’analisi e il commento dei temi e delle difficoltà che si presentano nella traduzione di un testo letterario dal tedesco all’italiano. Il lavoro è stato condotto su brani estratti dal romanzo Toskana für Arme: Liebeserklärung an ein italienisches Dorf di Uli T. Swidler, pubblicato in Germania nel 2009 dalla Kindler Verlag e ad oggi inedito in Italia. Sono state analizzate le caratteristiche del testo originale, sia in termini di genere che di contenuti, secondo le linee guida già stabilite nella teoria della traduzione, ed è stato stabilito un approccio traduttivo. La traduzione è stata disposta in un testo a fronte allo scopo di facilitare un confronto con il testo di partenza e di evidenziare determinate scelte. Essa è stata inoltre accompagnata da un commento al lavoro traduttivo riguardante le diverse tipologie di problemi riscontrati e di considerazioni fatte. Ulteriore oggetto di trattazione è stato il tema del confronto culturale che emerge chiaramente dal romanzo. In primo luogo tale concetto è stato illustrato secondo la sua definizione psicologica e antropologica, e in seguito sono state analizzate le specificità del rapporto interculturale che lega tedeschi e italiani, con un’attenzione particolare agli stereotipi che lo contraddistinguono storicamente e soprattutto a quelli che risultano dal testo preso in esame.

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Muffin, brownie e cupcake hanno conosciuto negli ultimi anni in Italia un vero boom: grazie a programmi e reality televisivi, ma non solo, anche editoria e social network hanno giocato un ruolo importante. In questo lavoro i tre dolci verranno trattati dal punto di vista storico per poi analizzare le differenze tra ricettari anglosassoni e italiani. In seguito verrà proposta una traduzione di alcune ricette di muffin, brownie e cupcake dall'inglese all'italiano insieme a un commento. Infine, verrà proposta un'analisi culturale del fenomeno dolci anglosassoni sotto diversi aspetti anche grazie a dati raccolti tramite interviste a bakery e cuochi in Italia.

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Il presente elaborato si pone l'obiettivo di fornire una proposta di traduzione del romanzo per ragazzi "Cette fille a du style". Il primo capitolo presenta una panoramica dell'evoluzione dei personaggi femminili nella letteratura per ragazzi in Italia e in Francia, sicuramente breve e non esaustiva ma volta a mostrare come i libri abbiano accompagnato le ragazze e come le ragazze siano cambiate con loro. A questa segue la presentazione dell'autrice del libro, della casa editrice e infine del romanzo in questione attraverso un'analisi tematica e stilistica, con particolare attenzione alla questione della serialità. Il secondo capitolo è costituito dalla proposta di traduzione del romanzo, che sarà commentata nel capitolo successivo. L'ultimo capitolo affronta la questione della traduzione dal punto di vista del genere, inizialmente riferita all'intera produzione letteraria e in seguito approfondita per il romanzo oggetto di questa tesi. La sezione successiva ha come scopo quello di fornire una breve panoramica del linguaggio della moda, dalla sua nascita fino alle sue più recenti evoluzioni, cui fa seguito un’analisi mirata degli aspetti traduttivi risultati particolarmente ostici e le relative soluzioni. Infine, si è ipotizzato un possibile inserimento della traduzione di "Cette fille a du style" all’interno del panorama editoriale italiano, confrontando le opere della stessa autrice già tradotte nel nostro Paese.

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L'obiettivo della mia tesi di laurea è quello di proporre la traduzione in italiano di "La fragilidad de las panteras", un romanzo scritto dall'autrice madrilena María Tena. Il lavoro si divide in quattro capitoli. Il primo contiene una presentazione dell'autrice e delle sue opere, con un paragrafo dedicato alla trascrizione dell'intervista rilasciatami da María Tena a Madrid. Il secondo capitolo presenta un'analisi dettagliata dell'opera e delle sue caratteristiche principali: la trama, i personaggi, lo spazio e il tempo in cui si svolgono le vicende, lo stile dell'autrice e i temi trattati. Il terzo capitolo è interamente dedicato alla proposta di traduzione del romanzo, mentre nel quarto e ultimo capitolo viene descritta la metodologia traduttiva utilizzata, analizzando i principali problemi incontrati durante la fase di traduzione e le strategie impiegate per risolverli.

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La mobilità parlamentare è un indicatore dello stato di salute del sistema politico italiano. Dopo un brvee excursus storico della mobilità in Italia dal Regno d'Italia ai giorni nostri, si mostra un'analisi dei dati inerenti la Prima e la Seconda Repubblica italiana che dimostrano un fenomeno ora molto intenso per numero e modalità di migrazioni fra gruppi parlamentari. Vengono illustrate le principali sanzioni previste dalla normativa di altri Paesi europei ed extraeuropei, per concludere con l'illustrazione delle modifiche proposte alla Camera (e al Senato ) per far fronte a questo fenomeno. Al momento le proposte pur convergendo su alcuni punti, non sembrano ancora pronte per poter essere attuate.