974 resultados para Interpretazione simultanea, Interpretazione consecutiva, Mancinismo, Preferenza manuale


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Il progetto di dottorato IMITES (Interpretación de la Metáfora entre ITaliano y ESpañol) si pone come obiettivo quello di analizzare l’interpretazione simultanea del linguaggio figurato nelle combinazioni italiano-spagnolo e spagnolo-italiano. Prevede l’analisi di una serie di dati estratti da discorsi pronunciati in italiano e spagnolo in occasione di conferenze tenutesi presso la Commissione europea, e le loro versioni interpretate in spagnolo e italiano rispettivamente. Le espressioni figurate contenute nei discorsi originali sono state allineate e messe a confronto con le versioni fornite dagli interpreti, con il duplice obiettivo di a) capire quali causano maggiori problemi agli interpreti e b) analizzare le strategie di interpretazione applicate da professionisti quali quelli della Direzione Generale Interpretazione (DG SCIC) della Commissione europea nell’interpretare metafore. Il progetto prevede anche la somministrazione di un questionario agli interpreti delle cabine spagnola e italiana del DG SCIC, con l’obiettivo di sondare la loro percezione delle difficoltà che sottendono all’interpretazione del linguaggio figurato, le indicazioni metodologiche ricevute (se del caso) dai loro docenti a tale riguardo e le strategie applicate nella pratica professionale. Infine, l’ultima fase del progetto di ricerca prevede la sperimentazione di una proposta didattica attraverso uno studio caso-controllo svolto su studenti del secondo anno della Laurea Magistrale in Interpretazione delle Scuole Interpreti di Forlì e Trieste. Il gruppo-caso ha ricevuto una formazione specifica sull'interpretazione delle metafore, mentre gruppo-controllo è stato monitorato nella sua evoluzione. L’obiettivo di questa ultima fase di ricerca è quello di valutare, da una parte, l’ “insegnabilità” di strategia per affrontare il linguaggio figurato in interpretazione simultanea, e, dall’altra, l’efficacia dell’unità didattica proposta, sviluppata in base all’analisi svolta su IMITES.

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La presente tesi rappresenta il primo studio dedicato all’interpretazione simultanea dal polacco all’italiano. La presente ricerca cerca di identificare il modo in cui interpreti di comprovata esperienza gestiscono alcune difficoltà tipiche della sintassi polacca fortemente divergenti da quella italiana. La scelta di studiare le catene nominali deriva dal confronto di quanto emerso dalle indagini sulla linguistica contrastiva con un’inchiesta tra gli interpreti accreditati presso le istituzioni europee per quella combinazione. Il primo capitolo è dedicato ad una panoramica sui contatti passati e presenti tra l’Italia e la Polonia e ad una riflessione sulla lingua polacca in chiave contrastiva con l’italiano. Il secondo capitolo si concentra sulla ricerca nell’ambito dell’interpretazione simultanea, in particolare sugli studi contrastivi e sulla discussione delle strategie usate dagli interpreti. Il terzo capitolo approfondisce il contesto di questo studio ovvero le istituzioni europee, il il multilinguismo e il regime linguistico al Parlamento Europeo. Il quarto capitolo include l’indagine del lavoro, condotta su un ampio corpus di dati. Sono stati infatti trascritti e analizzati tutti gli interventi tenuti in lingua polacca in occasione delle sedute parlamentari a Strasburgo e a Bruxelles del 2011 e del primo semestre 2009 e le relative interppretazioni in italiano (per un totale di oltre 9 ore di parlato per lingua). Dall’analisi è risultato che l’interprete nella maggior parte dei casi cerca, nonostante la velocità d’eloquio dell’oratore, di riprodurre fedelmente il messaggio. Tuttavia, qualora questo non risulti possibile, si è notato come gli interpreti ricorrano in maniera consapevole all’omissione di quelle informazioni desumibili o dal contesto o dalle conoscenze pregresse dell’ascoltatore. Di conseguenza la riduzione non rappresenta una strategia di emergenza ma una risorsa da applicare consapevolmente per superare le difficoltà poste da lunghe sequenze di sostantivi.

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Questa tesi nasce con l’intento di indagare il rapporto tra l’interpretazione di conferenza e il mondo del volontariato, nonché di esplorare le dinamiche personali e professionali che originano da tale incontro. Nel primo capitolo viene presentata una cornice storica del fenomeno del volontariato quale premessa del suo emergere e imporsi sia a livello sociale e culturale, che a livello legislativo e giuridico. Nel secondo capitolo di questo studio si propone un breve quadro della situazione italiana odierna a partire dall’ultimo Censimento Istat sulle istituzioni non profit. In seguito, si presentano i caratteri strutturali dell’attività di volontariato così come individuati dalla legge-quadro sul volontariato, per passare poi ad indagare la natura giuridica dell’attività di volontariato con l’intento di collocarla all’interno di schemi qualificatori che assicurino la più adeguata tutela degli interessi del volontario e del beneficiario. Il terzo capitolo presenta l’indagine sperimentale condotta su un campione di interpreti di conferenza professionisti al fine di analizzare l’attività pro bono eventualmente svolta a partire da fattori come il tempo dedicato al volontariato, la natura delle motivazioni, i rapporti con le organizzazioni per le quali prestano i propri servizi. Viene presentata, inoltre, l’attività organizzata degli interpreti volontari tramite una disamina di alcune associazioni di interpreti pro bono attive a livello internazionale, nonché l’opinione delle associazioni di interpreti riguardo all’attività pro bono dei propri membri. Per ultimo, ci si soffermerà sulle difficoltà e i limiti che ostacolano lo svolgimento dell’interpretazione pro bono e che costituiscono, in pratica, la fonte delle critiche mosse nei suoi confronti dagli interpreti e dalle associazioni di interpreti. A tale scopo, verrà presentato, a titolo esemplificativo, il caso del Forum Sociale Mondiale tenutosi a Porto Alegre nel 2005.

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Questa tesi si propone di offrire una visione approfondita della situazione del servizio di interpretazione giudiziaria nel Regno Unito. In particolare, alla luce della la Direttiva 2010/64/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio sul diritto all'interpretazione e alla traduzione, analizza il fallimentare passaggio di gestione dei servizi di legal interpreting dal National Register of Public Service Interpreters (NRPSI) a Capita Translation and Interpreting (Capita TI). Il lavoro è strutturato in tre capitoli. Il primo tratta i contenuti della direttiva relativi all'ambito di indagine: l'istituzione di registri, la figura dell'interprete giudiziario suggerita e il ruolo degli Stati membri. Il secondo capitolo contiene invece l'analisi dei due sistemi: NRPSI, organizzazione no-profit, indipendente e volontaria, e Capita TI, azienda fornitrice di servizi linguistici. Si vedrà, nello specifico, come sono composte, come lavorano, come funzionano i loro registri, secondo quali criteri vengono selezionati gli interpreti e in che modo corrispondono alle direttive dell'Unione Europea. Nel terzo e ultimo capitolo, si presenta la situazione dell'interpretazione giudiziaria nel Regno Unito. Si ricostruiscono inizialmente le motivazioni che hanno portato il Ministero della Giustizia inglese ad appaltare a terzi la gestione del servizio di interpretazione giudiziaria, In seguito, si espongono le problematiche insorte sin dalla firma del contratto tra Capita TI e il Ministry of Justice e le conseguenti reazioni dei servizi pubblici coinvolti e degli interpreti che hanno deciso di boicottare la nuova disposizione. Dopo aver illustrato le misure che, nel 2013, Capita e l'MoJ si sono impegnati ad attuare per invertire la disastrosa tendenza iniziale, si vedrà infine in quale modo queste hanno influito sull'ancora irrisolta situazione attuale.

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In questa tesi consideriamo il problema della percezione di immagini, e in particolare la sensibilità al contrasto del nostro sistema visivo. Viene studiato il modello classico di Retinex, che descrive l'immagine percepita come soluzione di un'equazione di Poisson. Questo modello viene reinterpretato utilizzando strumenti di geometria differenziale e derivate covarianti. La controparte neurofisiologica del modello è la descrizione della funzionalità del LGN, e della connettività che le lega. Questa viene modellata come un nucleo soluzione fondamentale dell'equazione di Laplace, con strumenti di teoria delle distribuzioni. L'attività dello strato di cellule è quindi soluzione dell'equazione di Laplace, ovvero la stessa equazione che descrive il Retinex. Questo prova che le cellule sono responsabili della percezione a meno di illuminazione.

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La definizione di «scrittura dell’interpretazione» comprime in una sola locuzione la descrizione dell’oggetto principale del nostro studio, ovvero il problema della trascrizione musicale, descritta, non tanto come un determinato genere musicale, quanto come una ragione di osmosi e interferenze tra il fatto compositivo e quello interpretativo. Ad una traversata di quel territorio ci si appresta incentrando la trattazione intorno alla figura e all’opera del giovane compositore e direttore Bruno Maderna, autore di diverse trascrizioni della cosiddetta musica antica (dall’Odhecaton A, Monteverdi, Viadana, Frescobaldi, Legrenzi, ed altri ancora). Attraverso gli esempi presentati si intende mostrare come l’approccio maderniano alla trascrizione musicale si giustifichi a partire dalla sua stessa teoria e pratica dell’interpretazione musicale, più che in base a concetti forti definiti sul versante della scrittura, quali ad esempio quelli di analisi e parodia. Pari attenzione si offre al contesto storico degli anni in cui egli gravita, opera e si afferma come musicista (1946-1952 circa), dedicando ampio spazio alle figure di Gian Francesco Malipiero, Angelo Ephrikian e Luigi Nono, autori a loro volta di trascrizioni e revisioni di opere del Cinquecento, del Seicento e del Settecento. Intorno ai loro rapporti viene fornita una documentazione significativa, in buona parte inedita o poco conosciuta dagli studiosi, resa disponibile grazie alle ricerche d’archivio di cui si avvantaggia la nostra trattazione.

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Nel mondo della traduzione non sempre si può guardare esclusivamente alla qualità del testo di arrivo: ci sono scenari traduttivi, come quello oggetto del presente elaborato, in cui è necessario tener conto di altri fattori, in primis i costi per il committente e la produttività del traduttore. Con questo elaborato intendo dimostrare che per lo scenario traduttivo preso in esame, ossia la traduzione per un sito web di una grande quantità di ricette da parte di traduttori diversi, l’ausilio di un programma di traduzione assistita è da preferire, per produttività, coerenza traduttiva e contenimento dei costi, alla traduzione manuale e al post-editing della traduzione automatica. Per tale scopo, ho tradotto una ricetta con ciascuna di queste metodologie di lavoro, così da poterle mettere a confronto e potermi pronunciare, a seguito di un'analisi approfondita, circa il metodo migliore per lo scenario descritto.

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This dissertation aims at investigating differences in phraseological patterns in translated and interpreted language, on the basis of the intermodal corpus EPTIC_01_2011 and focusing on Italian and French. First of all, an overview is offered of the main studies and theories about corpus linguistics and collocations: the notion of corpus is defined and a typology (focusing on intermodal corpora) is presented, before moving on to the linguistic phenomenon of collocation and its investigation through corpus linguistics methods. Second, the general structure of EPTIC_01_2011 is presented, including the ways in which its texts have been assembled, edited through ad hoc conventions and enriched with metadata. The methodology proposed by Durrant and Schmitt (2009), slightly edited to fit the present study, has been used to extract and compare noun+adjective/adjective+noun bigrams from a quantitative point of view. A subset of these data have then been extracted and analysed manually. The results of the study are presented through graphs and examples, with an in-depth discussion of the bigrams considered. Lastly, the data collected are analysed and categorised in terms of shifts occurring in translation and in interpreting, potential causes are discussed and ideas for further research and for the development of the EPTIC corpus are sketched.

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The aim of this dissertation is to investigate the differences in the phraseological patterns used by Italian and English translators and interpreters through the intermodal corpus EPTIC_01_2011. First, the most important studies and theories about corpus linguistics and collocations are introduced. After defining the notion of “corpus”, the different types of corpora are categorised, giving particular attention to the intermodal one. Then the dissertation focuses on a description of collocations, as defined by the main linguistics scholars, and it describes some attempts to apply corpus linguistics to the study of collocations. Secondly, EPTIC_01_2011 is presented, with a description of its structure and of the text editing process carried out applying specific editing conventions and adding a set of metadata before each text. The analysis of collocation candidate bigrams (adjective+noun/noun+adjective) from a quantitative point of view, was conducted applying a methodology adapted from Durrant and Schmitt (2009). Qualitative analysis was also performed on a subsection of the data. The results of the study are presented through examples and graphs, giving particular attention to the interpretation of the data analysed from a qualitative perspective. Finally, results are summarised and categorised, and suggestions are made concerning the diverging choices made in translation and interpreting. The final section concentrates on further studies that could be carried out in the future, as well as on suggestions for corpus enlargement.

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In dieser Masterarbeit wird ein, aus einer Interaktion bzw. einem gedolmetschten medizinischen Aufklärungsgespräch bestehendes Korpus mithilfe der Instrumente und der methodischen Vorgehensweise der Konversationsanalyse untersucht. Die Gesprächspartner sind ein privater Arzt, eine Patientin und ihre, als Dolmetscherin fungierende Tochter. Die Untersuchung des Gesprächsverhaltens der Ad-hoc-Dolmetscherin durch die Anwendung der participation framework Theorie dient zur Festlegung der folgenden, nicht a priori festgelegten Verhaltensmuster: Die Dolmetscherin nimmt de facto im Gespräch eine invasive Rolle ein, die auf die Umstände ihrer Zweisprachigkeit und ihres Verwandtheitsgrades zur Patientin zurückzuführen ist. Die Tochter der Patientin – eine ausgebildete Krankenpflegerin – agiert als Laiengesprächsdolmetscherin, da sie zu einem früheren Zeitpunkt als ihre Mutter ins Gastland ausgewandert ist und die Landessprache bereits gemeistert hat. Es wird also erstmals das Bild der medizinisch ausgebildeten dolmetschenden Tochter geprägt, die die markante Tendenz aufweist, eine Advocate- und Proxyrolle einzunehmen, welche konversational als nicht neutral eingestuft wird. Dies scheint trotzdem die Qualität des gedolmetschten Textes nicht zu beeinträchtigen, da die Kommunikation zumeist reibungslos verläuft, obwohl die widergegebenen Inhalte sichtlich manipuliert werden. Aus der Analyse der gewählten Gesprächssituation lässt sich schließen, dass diese Ad-Hoc Dolmetscherin, die – im Fall des behandelten Gesprächs aus beruflichen Gründen – im behandelten medizinischen Fachbereich ausreichendes Hintergrundwissen aufweist, verglichen mit jenen Ad-Hoc Dolmetschern, die nicht über dieses Wissen verfügen, trotz stellenweiser fehlerhafter Dolmetschung und Abänderung der gesprochenen Inhalte kaum Missverständnisse aufwirft und so einen vergleichsweise ungestörten Gesprächsfluss ermöglicht.

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Il presente elaborato consiste in un'analisi dell'insegnamento di "Tecniche di Presentazione Orale" (TPO) inteso come modello di studio ed esperienza vocale per studenti di Interpretazione di Conferenza. L'argomento in esame riveste ad oggi un ruolo marginale negli studi sulla comunicazione e sull'interpretazione ma è in realtà di grande importanza nell'ambito della formazione di futuri interpreti che agiranno sul mercato in qualità di professionisti della comunicazione. Dopo un'iniziale panoramica sulle ricerche finora condotte in materia di prosodia, seguita dalla descrizione della fonazione come processo anatomo-fisiologico e successivamente integrata da uno studio della pedagogia vocale in relazione agli obiettivi espressivo-comunicativi di un interprete in formazione, l'elaborato propone un'analisi dell'insegnamento di TPO incentrata sugli obiettivi perseguiti, le attività proposte e le eventuali prospettive future di sviluppo.

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Nel presente elaborato mi sono proposta di analizzare in che modo il testo viene percepito in maniera diversa da ognuno di noi, a seconda dell’esperienza estetica, e su come questo si rifletta sulla traduzione. Al fine di poter sviluppare tale questione, ho voluto esaminare la traduzione delle opere teatrali La vida es sueño di Pedro Calderón de La Barca e The tempest di William Shakespeare che è stata portata a termine rispettivamente da Pier Paolo Pasolini attraverso l’opera Calderón e da Giorgio Strehler insieme a Agostino Lombardo attraverso la messa in scena de La tempesta. Da un lato, Pasolini adatta e traspone il testo attraverso il suo modo di fare teatro, un “Teatro di Parola”, che non è solo impegno civile e dibattito critico, ma anche poesia e autoriflessione, in cui l’attore rappresenta un veicolo di idee. D’altro canto, la traduzione portata a termine da Giorgio Strehler e Agostino Lombardo è intesa come messa in scena, dove l’attore incarna il testo, con il fine di trasmettere la profondità del testo stesso. La prima parte è dedicata ad una riflessione su tematiche relative a quello che mi sono proposta di sviluppare nell’elaborato, come per esempio l’ermeneutica del testo, l’esperienza estetica, l’esistenza o meno di una traduzione definitiva. La parte centrale, invece, si concentra sulle due opere sopra citate, in particolar modo sui due approcci traduttivi differenti, che rappresentano due modi diversi di interpretare il testo.

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L’elaborato presenta una ricerca di tipo bibliografico su una serie di articoli estratti da riviste ed archivi elettronici dedicati alla traduzione, interpretazione, comunicazione, e linguistica. La ricerca vuole descrivere lo stato degli studi e delle ricerche relative alle espressioni fisse e a tutte le sottocategorie che vi appartengono: non esiste infatti un accordo unanime circa la loro definizione, classificazione ed uso all’interno della lingua. Il motivo principale che ha portato alla sua realizzazione è il fatto che le espressioni fisse sono fortemente presenti nel linguaggio quotidiano, e si tratta di segmenti composti da più parole che si presentano come un’unica unità di significato culturalmente connotate. Gli obiettivi consistono nel verificare, in primo luogo, se si fosse raggiunto un accordo circa la definizione e categorizzazione delle espressioni fisse; in secondo luogo, elencare le problematiche principali che implica la traduzione o interpretazione di un’espressione fissa; ed in terzo luogo individuare eventuali strategie o suggerimenti proposti dagli studiosi, anche in vista della formazione di traduttori ed interpreti. La prima parte dell’elaborato fornisce un inquadramento teorico dedicato alla definizione delle espressioni fisse e dei concetti di cultura e di intraducibilità. La seconda parte include la ricerca bibliografica vera e propria, e la terza parte propone: in primo luogo, alcune categorizzazioni possibili per descrivere gli articoli trovati; in secondo luogo analizza i problemi evidenziati dagli autori; ed in terzo luogo riassume le strategie e soluzioni elaborate dai diversi studiosi per agevolare traduttori e interpreti (professionisti o in formazione) nella traduzione delle espressioni fisse da una lingua-cultura a un’altra.

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Con questo progetto di tesi si è cercato di scoprire le ragioni alla base della fortissima presenza femminile all'interno dei corsi di laurea in Interpretazione. Il fenomeno è stato analizzato sia da un punto di vista scientifico che sociologico, con un'attenzione particolare agli stereotipi di genere. Infine è stato elaborato appositamente un questionario, sottoposto a studenti e studentesse dei corsi di laurea di Interpretazione e Ingegneria, con l'obiettivo di analizzare quanto ragazzi e ragazze siano consapevoli dell'esistenza di stereotipi di genere e su quali basi scelgano il loro percorso formativo.

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Il presente elaborato si propone di dimostrare che per la tipologia testuale presa in considerazione, ovvero il contratto, l’uso di un programma di traduzione assistita è da preferire alla traduzione manuale, per produttività e coerenza traduttiva. Primo obiettivo è dunque quello di svolgere un’analisi comparativa tra i due approcci traduttivi, evidenziando i vantaggi della traduzione assistita rispetto a quella manuale, e al tempo stesso analizzando e valutando i suoi possibili limiti. Inoltre, posto che SDL Trados Studio è il sistema CAT per eccellenza, ma che molto spesso non è alla portata dei tanti traduttori alle prime armi, l’elaborato si propone di offrire una valida alternativa ad esso: memoQ, uno dei programmi di traduzione assistita attualmente in più rapida espansione, che si sta inserendo sempre più all’interno del mercato della traduzione come valida alternativa a SDL Trados Studio.