911 resultados para Conquista del Chaco
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Resumen basado en el de la publicaci??n
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Incluye Bibliografía
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Este trabalho visa contribuir com os estudos sobre a luta pela terra no contexto atual, qualificando os dados do Banco de Dados da Luta pela Terra (DATALUTA). Esta qualificação dos dados é um processo permanente dentro do Núcleo de Estudos, Pesquisas e Projetos de Reforma Agrária (NERA) e Rede DATALUTA. Nesta análise estudamos os tipos das manifestações do campo no processo de luta pela e na terra, com base nos registros da Comissão Pastoral da Terra (CPT), fazendo uma análise entre 2000 e 2011 no estado de São Paulo. Com isso, buscamos compreender a importância das manifestações dos movimentos socioterritoriais camponeses como um elemento da luta pela terra, no bojo da questão agrária brasileira. Para isso utilizamos dos conceitos geográficos de espacialização da luta, território material e imaterial e desenvolvimento territorial. Assim, relacionamos as manifestações como ações que espacializam a luta pela terra na conquista do território, reivindicando políticas públicas para o seu desenvolvimento colaborando para evidenciar o território imaterial camponês aliado ao paradigma da questão agrária
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Pós-graduação em Letras - IBILCE
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La tesi si pone come finalità quella di analizzare un comprensorio territoriale dal punto di vista insediativo, cercando di coglierne le peculiarità e i mutamenti nel lungo periodo attraverso un uso incrociato di fonti scritte e archeologiche. La ricerca ha preso avvio dall’analisi del Saltopiano, uno dei distretti di ambito rurale che si ritrova nelle fonti tra IX-XII secolo, in passato già affrontato dalla storiografia specialmente in relazione all’organizzazione istituzionale delle aree rurali tra Longobardia e Romania durante i secoli altomedievali. Attraverso l’esame delle fonti scritte edite si è cercato di ricostruire il quadro dell’organizzazione territoriale, partendo dalla disamina dei centri di potere laici ed ecclesiastici che a questa area avevano rivolto il proprio interesse patrimoniale e politico, ma proponendo in modo analitico i dati che forniscono indicazioni dirette in relazione all’organizzazione insediativa e quindi alla gestione del territorio dal punto di vista socioeconomico. E’ stato posto in risalto il carattere di un insediamento rurale a maglie larghe, secondo la scansione in fundi e la presenza di poli di accentramento importanti come pievi, castra, vici e con una compresenza, per quanto ristretta a pochi esempi significativi, di altre forme di organizzazione come la curtis e la massa. Con la prosecuzione dello studio del territorio in senso diacronico, prima la scomparsa del riferimento al Saltopiano, poi la progressiva conquista del contado da parte del Comune di Bologna ha determinato un vero e proprio mutamento nell’approccio di analisi. E’ stato dato spazio all’analisi di fondi inediti (conservati principalmente all’Archivio di Stato di Bologna) e specificamente legati alla realtà territoriale studiata. In primo luogo, sono stati esaminati gli estimi del contado (Galliera e Massumatico), una fonte già frequentata in passato da altri studiosi, soprattutto con un interesse dal punto di vista demografico e economico. Nel caso specifico, sono stati estrapolati dalle prime rilevazioni fiscali del 1235 e del 1245 e poi da quelle di primo Trecento i dati che restituiscono l’organizzazione del territorio in modo concreto. Partendo dalle riflessioni di studi svolti in passato, che avevano considerato il fondamentale inserimento di importanti famiglie cittadine nella gestione sempre più ampia dei beni agricoli nel contado è stata avviata l’analisi di un altro fondo inedito, quello dei registri del Vicariato di Galliera (in particolare quelli concernenti la denuncia dei “danni dati” sulle proprietà agricole), da cui emerge in modo evidente la presenza di famiglie come i Guastavillani, i Caccianemici, i Lambertini. Tali dati, in associazione a quelli tratti dagli estimi, hanno fornito elementi essenziali per la comprensione del territorio rurale nel suo complesso e nei rapporti di interdipendenza tra le diverse componenti sociali. Una terza parte della tesi è dedicata nella sua totalità all’analisi delle fonti materiali che forniscono dati per lo studio dell’insediamento medievale nel territorio compreso tra gli attuali comuni di S. Pietro in Casale e Galliera. Partendo da alcune ricerche preliminari compiute negli anni ’90 del secolo scorso, è stato impostato un progetto di ricerca archeologica articolatosi in due campagne di ricognizione di superficie e in una prima campagna di scavo tramite sondaggio presso la torre di Galliera, al fine di ricavare dati di prima mano in un’area pressoché inesplorata dal punto di vista archeologico. Nonostante i limiti riscontrati dal punto di vista pratico, a causa del terreno fortemente alluvionato, si sono raccolti dati specifici che aiutano a inquadrare questo comprensorio e a confrontarlo con altre aree della regione e in particolare del comitato bolognese studiate in ricerche analoghe, mettendone in evidenza le specificità e le caratterizzazioni. Inoltre, alcune importanti persistenze materiali (un sistema di torri di cui rimangono alcuni esempi ancora conservati in alzato) hanno permesso di gettare luce sul valore commerciale e quindi strategico dell’area, soprattutto in funzione del passaggio delle merci lungo una via fluviale fondamentale tra XIII-XIV secolo nel collegare Ferrara a Bologna.
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L’ucronia (Alternate History) è un fenomeno letterario ormai popolare e molto studiato, ma non lo sono altrettanto lo sue origini e i suoi rapporti con la storia “fatta con i se” (Counterfactual History), che risale a Erodoto e a Tito Livio. Solo nell’Ottocento alcuni autori, per vie largamente autonome, fecero della storia alternativa un genere di fiction: Louis Geoffroy con Napoléon apocryphe (1836), storia «della conquista del mondo e della monarchia universale», e Charles Renouvier con Uchronie. L’utopie dans l’histoire (1876), storia «della civiltà europea quale avrebbe potuto essere» se il cristianesimo fosse stato fermato nel II secolo. Questi testi intrattengono relazioni complesse con la letteratura dell’epoca di genere sia realistico, sia fantastico, ma altresì con fenomeni di altra natura: la storiografia, nelle sue forme e nel suo statuto epistemico, e ancor più il senso del possibile - o la filosofia della storia - derivato dall’esperienza della rivoluzione e dal confronto con le teorie utopistiche e di riforma sociale. Altri testi, prodotti in Inghilterra e negli Stati Uniti nello stesso periodo, esplorano le possibilità narrative e speculative del genere: tra questi P.s’ Correspondence di Nathaniel Hawthorne (1845), The Battle of Dorking di George Chesney (1871) e Hands Off di Edward Hale (1881); fino a una raccolta del 1931, If It Had Happened Otherwise, che anticipò molte forme e temi delle ucronie successive. Queste opere sono esaminate sia nel contesto storico e letterario in cui furono prodotte, sia con gli strumenti dell’analisi testuale. Una particolare attenzione è dedicata alle strategie di lettura prescritte dai testi, che subordinano i significati al confronto mentale tra gli eventi narrati e la serie dei fatti autentici. Le teorie sui counterfactuals prodotte in altri campi disciplinari, come la storia e la psicologia, arricchiscono la comprensione dei testi e dei loro rapporti con fenomeni extra-letterari.
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Il lungo processo che avrebbe portato Ottaviano alla conquista del potere e alla fondazione del principato è scandito da alcuni momenti chiave e da diversi personaggi che ne accompagnarono l'ascesa. Prima ancora che sul campo di battaglia, il figlio adottivo di Cesare riuscì a primeggiare per la grande capacità di gestire alleanze e rapporti personali, per la grande maestria con la quale riuscì a passare da capo rivoluzionario a rappresentante e membro dell'aristocrazia tradizionale. Non fu un cammino facile e lineare e forse il compito più difficile non fu sbaragliare gli avversari ad Azio, ma conservare un potere che gli fu costantemente contestato. Ancora dopo il 31 a.C., infatti, in più di un'occasione, Augusto fu chiamato a difendere la sua creatura (il principato) e a procedere a modificarne costantemente base di potere e struttura: solamente attraverso questa fondamentale, minuziosa, ma nascosta opera, egli riuscì a porre le basi per una struttura di potere destinata a durare immutata almeno per un secolo. In base a queste premesse, la ricerca è organizzata secondo un duplice criterio cronologico, inserendo -all'interno della cornice rappresentata dagli eventi- una partizione che tenga presente ulteriori cesure e momenti determinanti. Il proposito è quello di sottolineare come all'interno di un regno unitario, caratterizzato dalla permanenza di un unico sovrano, sia possibile intravedere l'alternarsi di situazioni storiche diverse, di rapporti di forze, alleanze e unioni in virtù delle quali si determinino orientamenti differenti nell'ambito tanto della politica interna quanto di quella esterna.
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El trabajo reflexiona sobre la experiencia de difusión y consumo de dos colecciones fotográficas del siglo XX: la primera reúne las imágenes tomadas por Grete Stern entre 1958-1964 a pueblos originarios del Gran Chaco y la segunda, las fotos obtenidas por Pedro Luis Raota cerca de 1978 en las colonias inmigrantes de Resistencia y localidades aledañas. Ambas colecciones atraviesan procesos disímiles de circulación y exhiben desde ópticas e intereses diferentes, realidades contrapuestas del Chaco. Por ello, el trabajo explora algunos de los contextos subjetivos y colectivos en los que ambas colecciones fueron utilizadas respectivamente como herramienta de investigación académica y material de exhibición estética. Se analiza especialmente la apropiación de estas imágenes por parte del sector hegemónico y se discute en qué medida las colecciones pertenecen a los sujetos representados y/o sus descendientes y por lo tanto deben ser “devueltas” a ellos.
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El proceso jurídico-administrativo abierto en 1993 ante los poderes del Estado Paraguayo para la reivindicación de una parte del territorio de los Totobiegosode, grupo local del pueblo Ayoreo, es experiencia singular en el país. En el proceso, los instrumentos jurídicos que garantizan derechos de los pueblos indígenas están sometidos a prueba no sólo en lo relativo a la coherencia de sus postulados, disposiciones y procedimientos, sino también en función a las constricciones del contexto socio-político. El trabajo expone el abordaje interdisciplinario de la gestión conjunta entre los Ayoreo Totobiegosode y profesionales no indígenas, como las distintas dimensiones administradas en la reivindicación territorial: étnica, ambiental, patrimonial cultural y de derechos humanos. La existencia de sub-grupos Totobiegosode sin contacto con la sociedad envolvente, y la transformación acelerada de la región del Chaco Paraguayo, son condiciones particulares de los trámites aún en curso.
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Vinal (Prosopis ruscifolia G.) es una especie de importancia forestal, nativa de la Región Fitogeográfica del Chaco Occidental, altamente tolerante al estrés salino. El objetivo de este trabajo fue poner a prueba la hipótesis de que la suplementación con CaSO4 disminuye la concentración de iones tóxicos en plántulas de vinal, e incrementa la concentración de prolina, permitiendo un ajuste osmótico. Las plántulas se cultivaron en solución nutritiva de Hoagland al 25%, con o sin la adición de 0,4 mol L-1 de NaCl, y con o sin suplementación de 5 ó 10 mmol L-1 de CaSO4. Se determinó la materia seca, composición mineral, contenido relativo de agua y concentraciones de prolina y azúcares solubles. Se utilizó un diseño experimental completamente aleatorizado con cinco repeticiones, y los resultados se analizaron con ANOVA y test de Tukey. Los resultados obtenidos en este trabajo confirman el rol protector del Ca+2, a través de la manutención de las concentraciones de Ca+2, K+ y Mg+2 en los tejidos, la inhibición de la absorción de Na+ y el ajuste osmótico mediante la síntesis de solutos osmocompatibles.
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La presente ponencia es producto de mi proyecto de tesis que se encuentra en pleno proceso de construcción. La educación posee una forma de organización tradicional que es la escuela. Y la escuela, como organización, regula formalmente las relaciones entre los diferentes actores que en su contexto interactúan, pero simultáneamente existen canales informales de comunicación que rara vez son descriptos pero si, asiduamente, utilizados por los sujetos escolares. Intuyo que las relaciones sociales se fundan en la comunicación - concebida como multidimensional - y que la educación como institución social que atraviesa el territorio de la organización escolar otorga un formato singular a los procesos comunicativos entre los actores escolares, quienes imprimen en sus cuerpos las señas de la cultura organizacional y las señas de su propia cultura. Esta investigación versa sobre la dimensión comunicativa del cuerpo en el contexto organizacional del Colegio de Educación Polimodal Nº 6, de la ciudad de Presidencia Roque Sáenz Peña, provincia del Chaco. La propuesta es la de explorar las dimensiones de la comunicación corporal, develando la perspectiva oculta que se vislumbra en el cruce de las nociones de cuerpo, comunicación y organización. En este caso se emplea el termino "Comunicación corporal" para que el cuerpo recupere el protagonismo en la interacción social y supere el segundo plano que le asigna el termino comunicación no verbal que tiene amplia difusión en la literatura académica. La comunicación no verbal(1) describe todos los acontecimientos de la comunicación humana que trascienden las palabras dichas o escritas pero que pueden interpretarse desde el lenguaje (Knapp, 1980:41). El cuerpo en tanto construcción social es permanentemente resignificado y es portador de un poderoso potencial comunicativo. Comunicación corporal que debe ser interpretada en un contexto determinado para poder develar los significados asignados y compartidos por un colectivo social. Las organizaciones son construcciones sociales formadas por sujetos que contribuyen entre si y cuya configuración pretende responder a necesidades que emergen en una determinada coyuntura histórica persiguiendo el logro de objetivos en común. Puede considerarse a la escuela como un espacio de cruce de culturas, este vivo, fluido y complejo cruce se produce entre las propuestas de la cultura pública, las determinaciones de la cultura académica, los influjos de la cultura social, las presiones cotidianas de la cultura escolar y las características de la cultura juvenil de los alumnos. En este escenario de tensiones esta involucrada la Educación Física ocupando posiciones que varían de una realidad escolar a otra.
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Las transformaciones ocurridas en el sector agrícola del Chaco en los ´90, constituyen un ejemplo concreto de procesos de desarrollo geográfico desigual. A partir de 1999 esta provincia, dejó de ser la principal productora algodonera argentina para incorporarse a la siembra de soja genéticamente modificada, convertida en el principal cultivo nacional. El reemplazo de una lógica productiva que sustentó la organización económica y social provincial durante más de cuatro décadas por otra que privilegió la eficiencia y los menores costos comparativos, suscitó conflictos y reacciones diferenciales en el sector según la vulnerabilidad selectiva de los actores involucrados. El objetivo del trabajo es profundizar en ese proceso de reemplazo, estableciendo las principales características de las transformaciones acontecidas y dimensionando tanto sus efectos, como las respuestas de los distintos agentes del sector (una mayoría de pequeños productores tradicionales apoyados por organizaciones no gubernamentales, una minoría de medianos y grandes productores empresarios y el gobierno provincial)
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Las prácticas laborales en empresas y pasantías configuran, en las últimas décadas, una de las estrategias promovidas desde los programas sociolaborales para mejorar el acceso de los jóvenes a ocupaciones dentro del sector formal de la economía. En este trabajo realizamos una discusión sobre el alcance y las particularidades de este tipo de intervenciones, focalizando el análisis en las características que asume la participación del sector empresarial. En el texto, luego de una breve revisión del estado del arte sobre el tema, presentamos los avances de un estudio en el que analizamos los primeros resultados de un programa que actualmente se implementa en la Ciudad de Resistencia (Provincia del Chaco) e incluye este tipo de acciones. Además de identificar los ejes teóricos-conceptuales que orientan la propuesta y sus principales componentes, intentamos caracterizar el perfil de aquellas organizaciones que se sumaron a la propuesta, los motivos que orientaron esta decisión y algunas de sus prácticas, como uno de los actores centrales del programa
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Las novelas de frontera de César Aira permiten interrogar ciertos movimientos de fin de siglo de la literatura nacional. Textos como Moreira, Ema la cautiva, "El vestido rosa", La liebre o La costurera y el viento extraen de los movimientos y los modos de la guerra contra el indio una teoría de la literatura nacional: escribir, en nuestra tradición, fue siempre salir al desierto. La narración de la conquista del desierto fue la traducción del puro avance estratégico sobre el terreno del indio. Resultado de una política vectorial, la literatura de fronteras del siglo XIX está hecha de movimientos direccionales dirigidos sobre blancos precisos, previamente representados en mapas militares y redes técnicas de información. Pero las aventuras de Aira nunca narran la linealidad de una búsqueda, porque sus líneas y argumentos narrativos no dependen de representaciones realistas del otro, sino de movimientos ficcionales que este trabajo intenta interrogar.