532 resultados para Prodotti vegani


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Pacchetto R per il supporto dell'analisi di dati spazio temporali. Il pacchetto fornisce due funzioni, le quali permettono di avviare due applicazioni web, sviluppate con il framework shiny, per la visualizzazione di dati con connotazione spaziale di tipo areale o puntuale. Le applicazioni generano, a partire dai dati caricati dall'utente, due grafici interattivi per la visualizzazione della distribuzione temporale e spaziale del fenomeno che i dati descrivono. Sono previsti, all'interno dell'interfaccia utente delle applicazioni, una serie di componenti che permettono di personalizzare i grafici prodotti.

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Lo scopo del presente elaborato è ottenere dati grezzi dai maggiori offerwalls affinché si renda possibile elaborarli ed analizzarli per metterli a disposizione delle figure che si occupano di account management di un potenziale Ad Network quale è MyAppFree. Il primo Ad Network competitor a venire integrato nel presente tool di Business Intelligence è OfferToro, seguito da AdGem, il quale è attualmente in fase di integrazione. Prima di presentare i risultati del tool, a cui è stato dedicato l’ultimo capitolo dell’elaborato, sono stati approfonditi ed analizzati ampiamente i concetti fondamentali per la comprensione del progetto insieme agli strumenti utilizzati per la costituzione dell’architettura software. Successivamente, viene presentata l'architettura dei singoli microservizi oltre a quella sistemistica generale, la quale tratta come le parti che compongono iBiT, interagiscono tra loro. Infine, l’ultima parte della trattazione è dedicata al funzionamento del Front End Side per la figura account manager, che rappresenta l’utente finale del progetto. Unita alle analisi dei risultati ottenuti tramite una fase di benchmark testing, metrica che misura un insieme ripetibile di risultati quantificabili che serve come punto di riferimento perché prodotti e servizi possano essere confrontati. Lo scopo dei risultati dei test di benchmark è quello di confrontare le versioni presenti e future del software tramite i rispettivi benchmark.

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Il presente lavoro di tesi è stato svolto presso Marr S.p.A.: azienda italiana leader nella distribuzione di prodotti alimentari alla ristorazione extra domestica. Il fulcro dell'attività di MARR S.p.A risiede nell'approvvigionamento dei prodotti ai clientii. Per assicurare un servizio efficiente e redditizio è necessaria un'attenta pianificazione logistica, perciò, il lavoro di questa tesi si è concentrato su due aspetti centrali dell'operazione di riordino merce: la predizione della domanda futura dei prodotti, sulla base di dati riferiti al passato e l'individuazione della quantità effettiva da riordinare all'interno dei magazzini dell'azienda. Si è quindi svolta un'attenta analisi dell'attuale gestione dell'approvvigionamento da parte dell'azienda, quindi, ne sono state messe in luce le principali criticità, le quali risiedono nel fatto che il processo di riordino viene eseguito in maniera manuale sulla base dell'esperienza del Responsabile Acquisti. quindi, sono state sviluppate delle proposte di miglioramento delle attività di riordino: attraverso l’applicazione di modelli previsionali, è stato calcolato, per un campione ristretto di prodotti, il loro fabbisogno mensile, successivamente, questi risultati sono stati integrati con i vincoli di tempo di copertura e minimo d’ordine. Sono stati definiti e calcolati alcuni indici che potessero esprimere il grado di miglioramento della performance aziendale. I risultati avuti attraverso il lavoro di tesi cosa dimostrano quanto l’utilizzo di metodi basati sulle serie storiche forniscano una stima dei volumi di vendita futura più affidabili confronto a quelli ottenuti utilizzando i dati di vendita del mese corrente come stima delle vendite future. Attraverso l’utilizzo dei metodi di Media Mobile, Smorzamento Esponenziale e di Holt-Winters si può arrivare ad un livello di precisione maggiore di quello in uso in MARR S.p.A. ed è possibile giungere ad un’ottimizzazione dei magazzini, riducendone la giacenza del 10%.

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Il Supply Chain Management è una rete di strutture che producono materie prime e le trasformano in prodotti finiti da consegnare ai clienti. Per gestire in maniera efficace l’impresa, l’intera struttura della catena di approvvigionamento deve seguire il flusso aziendale correttamente, in modo da non creare rallentamenti nella fornitura e causare problemi al soddisfacimento dei bisogni del cliente. Questo elaborato analizza tutte le componenti che influiscono sul successo di una supply chain, in particolare la funzione strategica degli acquisti, evidenziandone le principali problematiche che si possono riscontrare e le soluzioni che invece si possono applicare. Gli acquisti, che nascono dalla richiesta di un bisogno da soddisfare, sono da considerarsi un vantaggio competitivo e di redditività per un’azienda, in quanto incidono direttamente sul fatturato totale, motivo per cui sono stati oggetto dello studio. L’acquisto deve rispecchiare le specifiche tecniche e funzionali richieste, al fine di soddisfare i bisogni del cliente. Analizzando tale reparto presso l’azienda Termotecnica Industriale S.r.l., una Piccola Media Impresa (PMI) che si occupa di progettazione, fabbricazione ed installazione di caldaie industriali e generatori di vapore a recupero di calore, si è ricercato un nuovo modello di approvvigionamento da seguire. L’obiettivo di questa analisi è di sviluppare una strategia aziendale che gestisca in maniera corretta la catena di fornitura, ottenendo migliori condizioni contrattuali ed evitare problemi come gli acquisti a collo di bottiglia. E’ stato necessario, individuare una nuova metodologia che aiutasse i buyer a instaurare il giusto rapporto col fornitore selezionato, in funzione all’acquisto che si sta per compiere. Infatti per ogni tipologia di approvvigionamento ci sono approcci differenti da utilizzare con i fornitori per ottenere delle agevolazioni rispetto a quanto offerto in precedenza dello stesso.

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Presso i laboratori del DICAM dell’Università di Bologna, partner del progetto FIT4REUSE, si studiano materiali adsorbenti innovativi per la rimozione ed il recupero di ammonio e fosfato dalle acque reflue municipali, mediante processo di scambio ionico in continuo su letto fisso, con l’obbiettivo di separare e concentrare l’azoto e il fosforo al fine di ottenere prodotti utilizzabili come fertilizzanti. Nello specifico questo elaborato di tesi riporta lo studio di due geopolimeri per l’adsorbimento di azoto, il geopolimero Na1.2G e il K1.2G, e li confronta con il geopolimero G13 che finora ha mostrato le prestazioni migliori.

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La tesi si occupa di delineare una panoramica sul sistema dell'industria dei media e in particolare delle tendenze contemporanee produttive e di marketing volte ad attirare il maggior numero di consumatori. Si prende in esame il prodotto cinematografico dal punto di vista economico e di marketing delineandone i diversi processi: dal marketing mix alle tecniche di segmentazione, targeting e posizionamento fino alle diverse componenti del prodotto stesso che influenzano le scelte dei fruitori. Quest'ultimi esprimono esigenze diverse ed è per questo che è importante che si conosca la domanda a cui rivolgersi e saper comunicare nel modo più adeguato possibile. Nella contemporaneità lo spettatore è sempre più attivo e coinvolto poiché con la sovrabbondanza di offerta si cerca di produrre contenuti più complessi, serializzati e high concept proprio con l'obiettivo di attrarre. Nell'era della convergenza, come definita da Henry Jenkins, si parla di prosumer, ovvero di soggetti che partecipano attivamente al consumo dei prodotti producendo a loro volta contenuti. A queste dinamiche, il marketing contemporaneo risponde a sua volta con forme esperienziali e a forme virali che possano attirare l'attenzione. Analizzo a tal proposito la campagna marketing della serie tv Mr. Robot in quanto si inserisce all'interno della complessità produttiva e della transmedialità e il caso cinematografico della campagna di No Time to Die, l'ultimo film del franchise di 007, in era pandemica.

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la gestione ottimale del rischio alluvionale è un ambito di ricerca di grande rilevanza a livello nazionale e internazionale. Con riferimento alle alluvioni, infatti, sono state proposte in letteratura diverse tecniche innovative per la previsione e la mitigazione del rischio alluvionale. Tra di esse spiccano le tecniche speditive di mappatura della pericolosità idraulica ottenute attraverso l'utilizzo di descrittori geomorfici. Detti approcci derivano descrittori morfologici analizzando modelli digitali delle quote del terreno (DEM) ed in base ad essi forniscono una mappatura di pericolosità idraulica da alluvione. Che gioco svolge la risoluzione del DEM di partenza sull'accuratezza dei prodotti finali? La combinazione di DEM a diversa risoluzione migliora le prestazioni dei singoli dataset? Il lavoro di Tesi analizza l'importanza della risoluzione del DEM di partenza sull'accuratezza delle mappature conseguibili, utilizzando come riferimento l'area del bacino del Samoggia con chiusura a Calcara. I risultati ottenuti mostrano come: (a) le caratteristiche dei descrittori geomorfici considerati sembrano essere influenzate significativamente da quelle del DEM utilizzato come dato in ingresso e (b) DEM ad elevata risoluzione portino ad un aumento nell'accuratezza della mappatura di pericolosità.

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La ricerca, divisa in tre parti, analizza il frammento superstite del film collocandolo nell’ambito del filone dei film “seriali “che si affermano, anche in Italia, parallelamente alle più note esperienze americane, dove emerge un nuovo modello di donna audace ed indipendente. Lo studio si concentra sul restauro e sulla fonte letteraria del film, il romanzo scritto da Carolina Invernizio nel 1909, nonché sul contesto dei romanzi d’appendice a lungo denigrati dalla critica letteraria e oggetto di analisi storiografica e narratologica solo a partire dagli anni Settanta del Novecento. Viene inoltre esaminata la figura della poliziotta dilettante, progenitrice delle detective donne che popolano i prodotti della serialità contemporanea. Si constata che la dimensione filmica libera il personaggio della protagonista dalle maglie ancora retrive della letteratura d’appendice, restituendoci un'immagine femminile dai tratti dinamici e moderni.

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La possibilità di avere accesso alle piattaforme streaming consente all’utente di avere a disposizione un vasto catalogo pieno di contenuti multimediali provenienti da ogni parte del mondo. I prodotti audiovisivi, di cui cresce costantemente il numero di consumatori, sono diventati uno dei mezzi principali della globalizzazione e dello scambio tra i popoli: un film o una serie televisiva sono portatori di elementi originari e tipici della cultura del paese che li produce. In questo contesto, risulta evidente l’importanza della traduzione audiovisiva: il compito dei traduttori è tentare di facilitare il contatto tra le culture e la comprensione degli elementi che le caratterizzano, nel passaggio da una lingua a un’altra. Tuttavia, a causa dei limiti derivanti dalla natura audiovisiva di questi testi, non è sempre possibile ottenere un risultato che rispetti il testo di partenza e che allo stesso tempo sia comprensibile allo spettatore. Per questi motivi, i traduttori si trovano spesso costretti a valutare, a seconda della vicinanza tra le due culture, se mantenere, eliminare o gestire con strategie adatte i termini culturospecifici. Dopo aver contestualizzato brevemente le origini e le caratteristiche della traduzione audiovisiva, l’elaborato in oggetto si propone di descrivere gli adattamenti in italiano e in spagnolo di alcune espressioni, collocate in uno specifico contesto culturale, della serie tv statunitense The Marvelous Mrs. Maisel (Amy Sherman-Palladino, 2017), con l’obiettivo di identificare le tecniche di traduzione e il principale approccio, source-oriented o target-oriented, adottato.

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L’accresciuto settore online della produzione, distribuzione e promozione di libri, sia in formato cartaceo che digitale, sta influenzando sempre di più le case editrici e gli autori ad adottare un approccio multimediale, contribuendo a creare un vero e proprio mercato parallelo, i cui vettori sono rappresentati dalla modalità tradizionale a cui si sta sempre più fortemente affiancando quella digitale e multimediale . Questa tesi ha l’obiettivo di analizzare come nell’ambito editoriale il passaggio al digitale abbia comportato una serie di modifiche nei paradigmi con cui la casa editrice e gli autori si interfacciano con i lettori, dalla modalità con la quale i prodotti editoriali digitali sono creati ed immessi nel mercato, al rapporto di comunicazione tra i lettori, gli autori e le aziende del settore. La prima parte della tesi si articola all’interno del rapporto tra editoria e internet, di come si sviluppa la struttura dell’editoria digitale e di come i canali distributivi abbiano modificato la modalità con cui i prodotti editoriali vengono catalogati e venduti, utilizzando i siti web e gli store online delle case editrici e degli autori.Il secondo capitolo indaga in maniera approfondita come una casa editrice dovrebbe rivolgersi dunque al marketing digitale, le tecniche e i percorsi che dovrebbe affrontare per raggiungere o ingrandire il proprio bacino d’utenza. Il terzo capitolo approfondisce la modalità del dialogo che si è venuto ad instaurare tra il lettore e le piattaforme digitali, e di come siano utilizzate dalle case editrici stesse per comunicare con i lettori propri utenti, attraverso una multimedialità che rende il libro un contenuto liquido, ovvero che si dirama in più informazioni. Il quarto e ultimo capitolo analizza nello specifico il caso Amazon Publishing. Seguiranno conclusioni sull'attuale situazione del mercato editoriale e sviluppi futuri.

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Il telerilevamento satellitare costituisce una delle tecniche di osservazione maggiormente efficace nel monitoraggio e nello studio dell'estensione del manto nevoso. Il manto ricopre un ruolo di estrema importanza quale risorsa idrica per gli ecosistemi e per le applicazioni agricole e industriali. Inoltre, è un indicatore climatologico in un contesto di cambiamenti climatici regionali e globali. In questo senso, la copertura nevosa è da considerarsi come una importante risorsa economica e sociale. Lo scopo della presente tesi è di produrre mappe di copertura nevosa giornaliere per la stima dell'estensione del manto nevoso della regione Emilia-Romagna e di analizzare la sua variabilità spazio-temporale nel periodo 2000-2020. Le mappe sono state sviluppate sulla base dei prodotti di neve, M*D10A1, del sensore MODIS, che consistono in mappe di classificazione della copertura in funzione dell'indice NDSI. Inizialmente, è stato costruito un albero decisionale con criteri a soglia multipla in grado di rielaborare la classificazione della superficie del sensore e produrre mappe di copertura nevosa sulla base di tre classi: neve, no-neve e nube. L'accuratezza delle mappe è stata validata tramite test statistici effettuati confrontandole con i dati di altezza del manto nevoso in situ di 24 stazioni meteorologiche, per il periodo di compresenza dei dati 2000-2012. I risultati della procedura di validazione hanno mostrato come, in generale, vi sia buon accordo tra il dato satellitare e la rispettiva osservazione al suolo, soprattutto nei pressi di stazioni lontane da vegetazione sempreverde e/o di ambiente urbano. Infine, è stata valutata la variabilità climatologica dell'estensione del manto nevoso tramite l'elaborazione degli indici di neve SCF, SCD e diversi indici SCA. L'attenzione è stata particolarmente focalizzata sugli indici di massima estensione invernale del manto, del valore mediano e del numero di giorni con estensione superiore al 39.5% della regione.

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A partire dal suo cultural turn, la geografia si è dedicata ad oggetti apparentemente lontani dal suo campo disciplinare, come i prodotti di finzione di natura mediale, studiati secondo una prospettiva interdisciplinare, ma rivendicando una propria specificità metodologico-epistemologica, tale che permetta l’analisi dei processi di territorializzazione doppi (sia sulla Terra che nei media). Tra i prodotti culturali-mediali che alimentano un immaginario fortemente geografico, si distinguono oggi i Social e le canzoni, nei quali si assiste ad una mediazione del territorio e all’esposizione di processi territoriali configurativi che alimentano l’immagine del territorio stesso nel mediascape, favorendo anche un suo sviluppo, soprattutto in chiave turistica. L’area di Pavia e provincia, in Italia, fatica ad imprimersi nel panorama mediale nazionale, che ne ha veicolato, soprattutto tramite i media (audio)visivi, l’immagine di un territorio chiuso e autoriflettente, da cui si può solo passare o fuggire. Tale immagine è tuttavia ri-negoziata da prodotti realizzati da attori locali, come quelli dei due casi-studio di questo lavoro: la pagina Instagram paviacartoon, che offre un’originale contaminazione tra mondi finzionali cartoneschi e territorio locale, e la produzione/attività del gruppo dialettale I Fiö dla nebia. L’analisi geografica di questi prodotti mette in luce il loro originale carattere narrativo e configurativo, svelando un inedito potenziale turistico, particolarmente spendibile in un’ottica di sviluppo locale. Considerando come fondamentale l’analisi dei paesaggi mediali di un’area, soprattutto in un’ottica di sviluppo territoriale, si può osservare come l’immagine del territorio pavese, se adeguatamente filtrata con consapevolezza da uomini del territorio, e se supportata tramite scelte accurate sia politiche che di governance territoriale, possa essere oggetto di pratiche che gioverebbero allo sviluppo del territorio stesso, soprattutto in chiave turistica.

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Parallelamente al progressivo emergere delle esternalità negative prodotte dal paradigma economico predominante a livello globale, si è fatto strada il paradigma dello sviluppo sostenibile, che si prefigge di tenere conto in misura congiunta di tre dimensioni (economica, sociale e ambientale). Tuttavia, tale paradigma non coincide necessariamente con il più ampio e controverso concetto di sostenibilità ambientale. L’applicazione di tale concetto ai sistemi alimentari consente di leggere trasversalmente e collegare i temi che oggigiorno occupano i primi posti nelle agende politiche, nelle strategie aziendali e nel dibattito pubblico. La diffusione sempre maggiore del paradigma della sostenibilità ha portato il mondo aziendale a mettere a punto strategie di green marketing; tuttavia, determinate pratiche possono risultare ingannevoli nei confronti dei consumatori, traducendosi nel cosiddetto greenwashing. Alla luce di tale deriva negativa, si rende evidente l’importanza di ricostruire le filiere dei prodotti alimentari per poter attuare scelte di consumo più consapevoli. Nell’ambito dei sistemi alimentari, da una parte si è affermato a livello globale un modello agroindustriale, dall’altra è emerso un modello di filiera corta che si è declinato nelle molteplici forme dei cosiddetti alternative food networks. Considerando sia il mondo attuale che gli scenari futuri che si prospettano, in un mondo sempre più sovrappopolato, segnato da un progressivo aumento della domanda globale di cibo, dalla vulnerabilità che segue alla comparsa di sconvolgimenti di varia natura, dall’intensificarsi dei processi legati al cambiamento climatico e dalle innumerevoli sfide a questi connessi, scaturisce un cruciale interrogativo: quale sarà la strada più sostenibile da intraprendere, con una visione di lungo termine? Esiste una risposta esaustiva e una soluzione univoca, o bisognerà adottare una visione sistemica che guidi azioni compartecipate su più livelli?

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L’obiettivo di questo studio è quello di valutare la stabilità foto-ossidativa di oli vegetali esposti a luce ultravioletta di bassa intensità per tempi brevi (da 5 min a 8 ore); lo scopo è quello di monitorare le prime fasi di ossidazione. Per la realizzazione di questo studio, è stato messo a punto un sistema di foto-ossidazione al fine di poter adottare condizioni di analisi le più ripetibili possibili e al fine di poter escludere il possibile effetto della temperatura. I campioni di olio analizzati nel presente lavoro di ricerca, tre oli raffinati e un olio extravergine di oliva, sono stati posti in provette di vetro trasparente da 20 ml, caricati poi all’interno della camera di ossidazione in gruppi di quattro e lasciati sotto l’effetto della luce ultravioletta per diversi tempi ovvero 0, 5, 10, 20, 30, 60, 240 e 480 minuti. Sono stati presi in considerazione i seguenti parametri qualitativi di analisi per valutare lo stato ossidativo dei nostri campioni, e cioè il numero di perossido, la concentrazione di esanale e il valore di p-anisidina. Dai risultati ottenuti è stato possibile osservare che complessivamente, a livelli di insaturazione e di presenza di antiossidanti naturali differenti, l’impatto dell’esposizione alla luce è stato piuttosto simile. I tre oli raffinati hanno mostrato valori ossidativi più contenuti, mentre per l’olio EVO sono state rilevate concentrazioni più alte sia per i perossidi che per l’esanale. Questo è dovuto alla presenza di alcuni composti ad azione pro-ossidante e composti aromatici che permangono nel prodotto in quanto questo olio non subisce il processo di raffinazione. La p-anisidina per tutte e quattro gli oli testati è rimasta piuttosto costante e lineare nel tempo senza subire considerevoli variazioni. Questo sottolinea il fatto che le condizioni di stress foto-ossidativo impiegate non sono state sufficienti a determinare un aumento significativo dei prodotti di ossidazione secondaria.

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L’argomento di questa tesi nasce dall’idea di unire due temi che stanno assumendo sempre più importanza nei nostri giorni, ovvero l’economia circolare e i big data, e ha come obiettivo quello di fornire dei punti di collegamento tra questi due. In un mondo tecnologico come quello di oggi, che sta trasformando tutto quello che abbiamo tra le nostre mani in digitale, si stanno svolgendo sempre più studi per capire come la sostenibilità possa essere supportata dalle tecnologie emergenti. L’economia circolare costituisce un nuovo paradigma economico in grado di sostituirsi a modelli di crescita incentrati su una visione lineare, puntando ad una riduzione degli sprechi e ad un radicale ripensamento nella concezione dei prodotti e nel loro uso nel tempo. In questa transizione verso un’economia circolare può essere utile considerare di assumere le nuove tecnologie emergenti per semplificare i processi di produzione e attuare politiche più sostenibili, che stanno diventando sempre più apprezzate anche dai consumatori. Il tutto verrà sostenuto dall’utilizzo sempre più significativo dei big data, ovvero di grandi dati ricchi di informazioni che permettono, tramite un’attenta analisi, di sviluppare piani di produzione che seguono il paradigma circolare: questo viene attuato grazie ai nuovi sistemi digitali sempre più innovativi e alle figure specializzate che acquisiscono sempre più conoscenze in questo campo.