730 resultados para Politica energetica - China
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Este trabajo explica las razones por las cuales China se estrecha sus vinculos con Afirca. El tema principal es el inicio de la relacion sino-sudanesa y la evolucion de esta hasta el fin de la guerra civil en Sudan.
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La República Popular China ha buscado fortalecer su posición en el sistema internacional lo cual implica potencializar sus capacidades en lo económico, lo político y lo estratégico. La relación que establece con Sudán se convierte en un escenario útil porque le permite alcanzar dichas capacidades. Simultáneamente Sudán se benefició de esta relación en lo económico, al ser China su principal comprador de petróleo, y en lo político al recibir protección contra sanciones internacionales provenientes del Consejo de Seguridad de las Naciones Unidas.
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Incluye Bibliografía
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Pós-graduação em Relações Internacionais (UNESP - UNICAMP - PUC-SP) - FFC
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La tesi analizza i collegamenti tra la dimensione interna e la dimensione esterna del diritto europeo dell’energia al fine valutare l’efficacia e la coerenza della politica energetica europea in un approccio realmente globale ed integrato. Lo scopo della ricerca è quello di interrogarsi sull’evoluzione della competenza dell’Unione in tema di energia e su quale possa essere il suo contributo allo studio del diritto dell’Unione. L’analisi mira a chiarire i principi cardine della politica energetica europea ed i limiti che incontra l’azione dell’Unione nella disciplina dei settori energetici. Nonostante la centralità e l’importanza dell’energia, tanto per il buon funzionamento del mercato interno, quanto per la protezione dell’ambiente e per la sicurezza internazionale, la ricerca ha riscontrato come manchi ancora in dottrina una sufficiente elaborazione dell’energia in chiave organica e sistematica. L’analisi è svolta in quattro capitoli, ciascuno dei quali è suddiviso in due sezioni. Lo studio si apre con l’indagine sulla competenza energetica dell’Unione, partendo dai trattati settoriali (CECA ed Euratom) fino ad arrivare all’analisi delle disposizioni contenute nel Trattato di Lisbona che prevedono una base giuridica ad hoc (art. 194 TFUE) per l’energia. Lo scopo del primo capitolo è quello di fornire un inquadramento teorico alla materia, analizzando le questioni riguardanti l’origine del ‘paradosso energetico’ ed i limiti della competenza energetica dell’Unione, con un sguardo retrospettivo che tenga conto del dinamismo evolutivo che ha caratterizzato il diritto europeo dell’energia. Nel corso del secondo capitolo, la ricerca analizza l’impatto del processo di liberalizzazione sulla struttura dei mercati dell’elettricità e del gas con la graduale apertura degli stessi al principio della libera concorrenza. L’analisi conduce ad una ricognizione empirica sulle principali categorie di accordi commerciali utilizzate nei settori energetici; la giurisprudenza della Corte sulla compatibilità di tali accordi rispetto al diritto dell’Unione mette in evidenza il difficile bilanciamento tra la tutela della sicurezza degli approvvigionamenti e la tutela del corretto funzionamento del mercato interno. L’applicazione concreta del diritto antitrust rispetto alle intese anticoncorrenziali ed all’abuso di posizione dominante dimostra la necessità di tener conto dei continui mutamenti indotti dal processo di integrazione dei mercati dell’elettricità e del gas. Il terzo capitolo introduce la dimensione ambientale della politica energetica europea, sottolineando alcune criticità relative alla disciplina normativa sulle fonti rinnovabili, nonché gli ostacoli al corretto funzionamento del mercato interno delle quote di emissione, istituito dalla legislazione europea sulla lotta ai cambiamenti climatici. I diversi filoni giurisprudenziali, originatisi dalle controversie sull’applicazione delle quote di emissioni, segnalano le difficoltà ed i limiti della ‘sperimentazione legislativa’ adottata dal legislatore europeo per imporre, attraverso il ricorso a strumenti di mercato, obblighi vincolanti di riduzione delle emissioni inquinanti che hanno come destinatari, non solo gli Stati, ma anche i singoli. Infine, il quarto ed ultimo capitolo, affronta il tema della sicurezza energetica. Nel corso del capitolo vengono effettuate considerazioni critiche sulla mancanza di collegamenti tra la dimensione interna e la dimensione esterna del diritto europeo dell’energia, evidenziando i limiti all’efficacia ed alla coerenza dell’azione energetica dell’Unione. L’inquadramento teorico e normativo della dimensione estera della politica energetica europea tiene conto del processo di allargamento e della creazione del mercato interno dell’energia, ma viene inserito nel più ampio contesto delle relazioni internazionali, fondate sul delicato rapporto tra i Paesi esportatori ed i Paesi importatori di energia. Sul piano internazionale, l’analisi ricostruisce la portata ed i limiti del principio di interdipendenza energetica. Lo studio si concentra sulle disposizioni contenute nei trattati internazionale di cooperazione energetica, con particolare riferimento ai diversi meccanismi di risoluzione delle controversie in tema di protezione degli investimenti sull’energia. Sul piano interno, la ricerca pone in evidenza l’incapacità dell’Unione di ‘parlare con una sola voce’ in tema di sicurezza energetica a causa della contrapposizione degli interessi tra i vecchi ed i nuovi Stati membri rispetto alla conclusione degli accordi di fornitura di lunga durata con i Paesi produttori di gas. Alla luce delle nuove disposizioni del Trattato di Lisbona, il principio solidaristico viene interpretato come limite agli interventi unilaterali degli Stati membri, consentendo il ricorso ai meccanismi comunitari previsti dalla disciplina sul mercato interno dell’elettricità e del gas, anche in caso di grave minaccia alla sicurezza degli approvvigionamenti energetici.
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la tesi analizza e sviluppa le politiche energetiche nei paesi emergenti con particolare riferimento al caso indiano
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Análisis de la participación de China en organismos multilaterales en materia ambiental es un documento de investigación que muestra un análisis sobre la evolución de un pensamiento industrializado relacionado con el desarrollo de una conciencia ambiental. Se pretende demostrar que existe una incoherencia en la aplicación de normatividades tanto a nivel interno como externo, bajo un análisis que inicia con la década de los cincuenta hasta nuestros días.
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Este trabajo analiza el proceso vivido por la República Popular de China después de 1976, bajo el modelo de Apertura Económica implementado por Deng Xiaoping, las razones que llevaron al Estado a implementar un sistema de Mercado con características propias de China y el papel que jugó los Estados Unidos y los Organismos Internacionales en este proceso, bajo el modelo de Interdependencia Compleja
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In its open and private-based dimension, the Internet is the epitome of the Liberal International Order in its global spatial dimension. Therefore, normative questions arise from the emergence of powerful non-liberal actors such as China in Internet governance. In particular, China has supported a UN-based multilateral Internet governance model based on state sovereignty aimed at replacing the existing ICANN-based multistakeholder model. While persistent, this debate has become less dualistic through time. However, fear of Internet fragmentation has increased as the US-China technological competition grew harsher. This thesis inquires “(To what extent) are Chinese stakeholders reshaping the rules of Global Internet Governance?”. This is further unpacked in three smaller questions: (i) (To what extent) are Chinese stakeholders contributing to increased state influence in multistakeholder fora?; (ii) (how) is China contributing to Internet fragmentation?; and (iii) what are the main drivers of Chinese stakeholders’ stances? To answer these questions, Chinese stakeholders’ actions are observed in the making and management of critical Internet resources at the IETF and ICANN respectively, and in mobile connectivity standard-making at 3GPP. Through the lens of norm entrepreneurship in regime complexes, this thesis interprets changes and persistence in the Internet governance normative order and Chinese attitudes towards it. Three research methods are employed: network analysis, semi-structured expert interviews, and thematic document analysis. While China has enhanced state intervention in several technological fields, fostering debates on digital sovereignty, this research finds that the Chinese government does not exert full control on its domestic private actors and concludes that Chinese stakeholders have increasingly adapted to multistakeholder Internet governance as they grew influential within it. To enhance control over Internet-based activities, the Chinese government resorted to regulatory and technical control domestically rather than establishing a splinternet. This is due to Chinese stakeholders’ interest in retaining the network benefits of global interconnectivity.
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Esta investigación surge de la necesidad de resolver cuestiones importantes en materia de seguridad energética en Suramérica y analizar los atributos de poder de Brasil y Venezuela, buscando exponer el papel protagónico de ambos países, además de estudiar las iniciativas de integración de la región alrededor de la energía y de ver a estos dos actores como motores de dicha integración.
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Los biocombustibles o la materia orgánica del aserradero, la agricultura y los residuos transformados por un proceso químico en una fuente de energía, son ampliamente estudiados tras la década de los 70. Hoy son un tema de interés mundial guiado por los argumentos a favor y en contra de su producción y consumo.
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La integración energética propicia la disminución de asimetrías entre los países de la región y permite la consolidación del proceso de integración UNASUR, por medio de la voluntad política entre los Estados, creación de instituciones supranacionales que regulen el intercambio energético.
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Esta monografía tiene como propósito analizar la manera en que el gas influenció las relaciones bilaterales entre Rusia y la Unión Europea en el periodo del 2003 al 2008. La deficiencia de Fuentes energéticas propias en la Unión Europea, sobre todo de hidrocarburos, contribuyó a que en este periodo, la Federación Rusa alcanzara algunas de las metas que se había propuesto a nivel político y económico desde la llegada del presidente Vladimir Putin al poder, con el fin de hacer un reposicionamiento de Rusia a nivel regional, basado en la reciprocity (reciprocidad), donde Rusia brinda gas a la UE pero a su vez, la UE debe brindar seguridad en otros sectores. A través de la teoría de Barry Buzan Regional Security Complex se muestra la influencia del sector energético (energetic) en el campo político y económico en las relaciones bilaterales de estas dos unidades del sistema internacional.
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La política exterior energética rusa ha logrado direccionar de manera provechosa la producción y exportación de gas natural, de forma que le ha permitido posicionarse dentro del orden energético mundial como una potencia. Además ha construido fuertes relaciones con países dependientes del gas como Alemania, esto ha representado para Rusia la obtención de ganancias relativas en el ámbito político, permitiendo capacidad de interlocución con socios estratégicos dentro de la Unión Europea y en el ámbito económico, manteniendo una oferta estable de gas. El gas natural se configura como una herramienta de poder con importante valor geoestratégico puesto que le ha permitido a las naciones delinear sus políticas energéticas, defender el interés nacional y convertirse en jugadores estratégicos dentro de la estructura geopolítica.
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El cambio climático ha sido una de las mayores preocupaciones de los Estados en las últimas décadas como resultado de más de un siglo de explotación y empleo de un recurso natural no renovable que fue el motor del mundo en el siglo pasado y aún hoy mantiene a flote la economía de los países, el petróleo. En la actualidad, las reservas de petróleo han empezando a escasear. Por tanto, se han empezado a desarrollar estrategias para evitar una crisis energética global. La más importante la constituye la investigación y puesta en práctica de energías renovables y ambientalmente amigables como los biocombustibles. Los biocombustibles se perciben como una solución energética para el país. Sin embargo, la falta de articulación en la gestión de los actores de gobierno encargados de su puesta en práctica y de parámetros normativos fragmentarios al respecto, ocasiona una ausencia de políticas públicas de biocombustibles en Colombia; generando así que los compromisos ambientales y de reducción de emisiones de gas carbónico sean hoy, una meta por conquistar.