639 resultados para olio RTIL voltammetria ciclica microelettrodo platino frodi alimentari


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La modifica nelle abitudini alimentari della popolazione è un fenomeno a cui si è potuto assistere negli ultimi anni e che ha visto un incremento nel consumo di alcuni alimenti, e conseguentemente nutrienti, a discapito di altri. Mediante l'uso di un questionario si sono raccolti e analizzati dati relativi alle abitudini alimentari del campione (556 soggetti) l’eventuale influenza dei social network e del profilo instagram “jo_incucina” nella scelta delle assunzioni alimentari del campione (130 soggetti) ed infine l'aderenza alla Dieta Mediterranea Sono state inoltre effettuate delle interviste ad un piccolo campione di popolazione (10 soggetti) di età superiore a 75 per considerare le differenze tra i regimi alimentari seguiti in passato da questi soggetti, nel periodo dell’infanzia e adolescenza, e quelli attuali, per confrontarli poi con quelli della popolazione ed evincere le principali discrepanze. I risultati ottenuti hanno confermato i dati presenti in letteratura riguardo alle diverse modifiche nell'alimentazione degli ultimi decenni, legate in particolar modo all'incremento del consumo di grassi saturi e zuccheri semplici ed alla scarsa aderenza alla Dieta Mediterranea, soprattutto nel sesso maschile, che si contrappone alla forte convinzione di seguire una dieta adeguata e salutare riferita dal campione. Inoltre sebbene i social media siano un potente mezzo di comunicazione di massa, il loro ruolo nell'educazione alimentare sembra essere attualmente controverso e non così incisivo nel determinare veri e propri cambiamenti nelle scelte quotidiane della popolazione.

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Posto che le attuali scelte di produzione e consumo legate alle diete a livello globale hanno evidenziato numerosi impatti ambientali negativi, l’obiettivo di questa tesi è, dopo aver illustrato quali sono le strategie nate e che stanno nascendo a livello di governance globale, internazionale, nazionale e locale per contrastare il problema, analizzare il possibile ruolo della figura del dietista nelle politiche e nelle strategie alimentari urbane.

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Il Disturbo Evitante/Restrittivo dell’Assunzione di Cibo (ARFID) è un Disturbo della Nutrizione e dell’Alimentazione con tre possibili sottotipi, accomunati dalla persistente insoddisfazione di fabbisogni nutrizionali e/o energetici. Crescenti sono le prove di sovrapposizione con il Disturbo dello Spettro Autistico (ASD), per comuni difficoltà alimentari e sottostanti fattori di sensorialità e rigidità. Lo studio ha caratterizzato un campione di affetti da ARFID e da ASD in età evolutiva; i due gruppi sono stati confrontati per storia clinico-terapeutica e profili indagati ai test: BAMBI-R (Brief Autism Mealtime Behavior Inventory-Revised) per i comportamenti disfunzionali al pasto, SSP-2 (Short Sensory Profile-2) per le alterazioni della sensorialità e RBS-R (Repetitive Behavior Scale-Revised) per i comportamenti stereotipati e ristretti. Il gruppo con ARFID è stato inoltre analizzato per variabili antropometrico-nutrizionali e sottotipi clinici. I soggetti con ARFID presentavano età superiore e più frequenti tratti ansioso-fobici in comorbilità. Ai test sopracitati, gli affetti da ARFID e da ASD convergevano per numerosi aspetti; tuttavia, le difficoltà alimentari (in particolare, la selettività) prevalevano tra i primi, mentre maggiori livelli di sensibilità sensoriale e di comportamenti ristretti, stereotipati e compulsivi caratterizzavano i secondi. Tra i sottotipi clinici di ARFID, spesso co-occorrenti, prevaleva quello selettivo; i tre quadri erano perlopiù comparabili per le variabili indagate e non differivano per aspetti alimentari, comportamentali o sensoriali. In conclusione, gli affetti da ARFID e da ASD si distinguono per alcune peculiari caratteristiche ma collidono per numerose altre. Approfondire lo studio dei fattori implicati nelle difficoltà alimentari condivise, oltre che caratterizzare i fenotipi del DNA in campioni più numerosi, saranno obiettivi da perseguire per un’implementazione di interventi medico-nutrizionali sempre più specifici.

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Il lavoro svolto, inizialmente, si proponeva di ricercare e approfondire gli strumenti fondamentali per il funzionamento di una sala prova, con l’obbiettivo di riunire in un unico elaborato informazioni sia sulla teoria che sul dimensionamento. A tal fine, sono stati presi in esame il ventilatore cella, l’aspiratore dei gas di scarico, l’unità di trattamento aria, la torre di raffreddamento e gli scambiatori di calore. Successivamente, l’attività di tesi si è focalizzata sulla creazione di un modello tramite Microsoft Excel che, in base ai dati di partenza selezionati, restituisse un dimensionamento delle componenti precedentemente analizzate. Questo modello è stato poi impiegato durante l’allestimento di una nuova sala di prova presso l’azienda AlmaAutomotive. La scelta delle condizioni di esercizio è stata fatta sulla base delle specifiche richieste dell’azienda. I risultati ottenuti dal modello sono stati quindi confrontati con i dati di dimensionamento presenti su preventivi richiesti ad aziende terze e con i dati di targa di apparecchiature montate su celle, analoghe a quella in realizzazione, presenti in azienda. Questo confronto, nei casi esaminati, ha evidenziato una buona correlazione. È stato inoltre creato un modello Simscape che rappresentasse il funzionamento dei due scambiatori (liquido motore e olio motore) in condizione stazionaria a regime. I risultati ottenuti dal modello sono stati paragonati con i dati ottenuti dalle formule teoriche (utilizzando Matlab): il confronto ha evidenziato che il modello Simscape è stato strutturato e definito correttamente.

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Il presente elaborato di tesi espone uno studio scientifico che ha come obbiettivo quello di valutare un metodo sostenibile per il recupero della frazione fenolica presente nella sansa d’oliva vergine, il sottoprodotto solido dell’industria olearia. L’attività di ricerca ha riguardato prove sperimentali di estrazione di tali composti minori polari da sanse d’oliva vergini successivamente caratterizzate con metodi analitici (Folin-Ciocâlteu, UHPLC-DAD). Lo scopo finale di questo studio è l’ottenimento di un estratto idroalcolico caratterizzato per il contenuto in componenti polari ad attività riducente, quali le molecole fenoliche; si intende quindi ottenere un semilavorato ad alto valore aggiunto che possa essere conferito successivamente all’industria alimentare, cosmetica, farmaceutica, per la produzione di prodotti funzionali con proprietà bioattive. Questo studio è orientato verso un concetto di innovazione di metodi efficaci per la valorizzazione di questi scarti. Il lavoro compiuto ha confermato la possibilità di valorizzare la sansa d’oliva in maniera sostenibile in un’ottica di economia circolare, con ottenimento di estratti idro-alcolici interessanti in termini di contenuto in composti ad attività riducente riconducibili, con molta probabilità, soprattutto a molecole a struttura fenolica. Gli studi preliminari sulle sanse hanno permesso di individuare il campione ideale da sottoporre al processo di valorizzazione, ovvero la sansa trifasica ma, salvo un costo maggioritario in termini energetici durante la fase di evaporazione dell’estratto filtrato, grazie al metodo messo a punto, possono essere valorizzate sanse sia bifasiche che trifasiche denocciolate. Le tecnologie considerate, quali ad esempio presse, sistemi di centrifugazione ed evaporazione e solventi “green’’ quali l’etanolo, suggeriscono la possibilità di uno scale-up a livello industriale per la produzione di estratti caratterizzati per il contenuto in composti riducenti e fenolici.

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Al fine di produrre alimenti di origine animale in grado di soddisfare le richieste del consumatore da un punto di vista del valore nutrizione e della conservabilità del prodotto, si ricorre, in fase di formulazione dei mangimi, all’aggiunta di additivi tecnologici che possano stabilizzare il mangime, preservandolo dall’ossidazione lipidica. Lo scopo di questo lavoro di tesi è stato quello di valutare l’effetto antiossidante dell’olio essenziale di Rosmarinus officinalis, aggiunto a tre tipologie di olio (olio di lino, olio di salmone ed olio di germe di grano), confrontandolo con 3 additivi sintetici (il butilidrossianisolo (BHA), il butilidrossitoluene (BHT) e l’etossichina). Al fine di valutare l’effetto degli antiossidanti, i campioni di olio di controllo e quelli addizionati con i vari antiossidanti sono stati sottoposti a termossidazione in stufa a 60°C e campionati a 0, 7, 15 e 30 giorni. La stabilità ossidativa dei diversi oli è stata valutata mediante analisi compositive (acidi grassi totali e steroli totali) ed analisi dei composti primari (numero di perossidi) e secondari (composti volatili) dell’ossidazione.

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The energy spectrum of cosmic rays above 2.5 x 10(18) eV, derived from 20 000 events recorded at the Pierre Auger Observatory, is described. The spectral index gamma of the particle flux, J proportional to E(-gamma), at energies between 4 x 10(18) eV and 4 x 10(19) eV is 2.69 +/- 0.02(stat) +/- 0.06(syst), steepening to 4.2 +/- 0.4(stat) +/- 0: 06 (syst) at higher energies. The hypothesis of a single power law is rejected with a significance greater than 6 standard deviations. The data are consistent with the prediction by Greisen and by Zatsepin and Kuz'min.

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The surface detector array of the Pierre Auger Observatory is sensitive to Earth-skimming tau neutrinos that interact in Earth's crust. Tau leptons from nu(tau) charged-current interactions can emerge and decay in the atmosphere to produce a nearly horizontal shower with a significant electromagnetic component. The data collected between 1 January 2004 and 31 August 2007 are used to place an upper limit on the diffuse flux of nu(tau) at EeV energies. Assuming an E(nu)(-2) differential energy spectrum the limit set at 90% C. L. is E(nu)(2)dN(nu tau)/dE(nu) < 1: 3 x 10(-7) GeV cm(-2) s(-1) sr(-1) in the energy range 2 x 10(17) eV< E(nu) < 2 x 10(19) eV.

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We describe the measurement of the depth of maximum, X(max), of the longitudinal development of air showers induced by cosmic rays. Almost 4000 events above 10(18) eV observed by the fluorescence detector of the Pierre Auger Observatory in coincidence with at least one surface detector station are selected for the analysis. The average shower maximum was found to evolve with energy at a rate of (106 +/- 35-21) g/cm(2)/decade below 10(18.24) +/- (0.05) eV, and d24 +/- 3 g/cm(2)/ecade above this energy. The measured shower-to-shower fluctuations decrease from about 55 to 26 g/cm(2). The interpretation of these results in terms of the cosmic ray mass composition is briefly discussed.

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Data collected at the Pierre Auger Observatory are used to establish an upper limit on the diffuse flux of tau neutrinos in the cosmic radiation. Earth-skimming nu(tau) may interact in the Earth's crust and produce a tau lepton by means of charged-current interactions. The tau lepton may emerge from the Earth and decay in the atmosphere to produce a nearly horizontal shower with a typical signature, a persistent electromagnetic component even at very large atmospheric depths. The search procedure to select events induced by tau decays against the background of normal showers induced by cosmic rays is described. The method used to compute the exposure for a detector continuously growing with time is detailed. Systematic uncertainties in the exposure from the detector, the analysis, and the involved physics are discussed. No tau neutrino candidates have been found. For neutrinos in the energy range 2x10(17) eV < E(nu)< 2x10(19) eV, assuming a diffuse spectrum of the form E(nu)(-2), data collected between 1 January 2004 and 30 April 2008 yield a 90% confidence-level upper limit of E(nu)(2)dN(nu tau)/dE(nu)< 9x10(-8) GeV cm(-2) s(-1) sr(-1).

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O panorama da judicializa????o das pol??ticas p??blicas (JPP) no Brasil se expande e se diversifica, imprimindo uma presen??a marcante na cena p??blica nacional. Isto tem levado atores da gest??o p??blica a buscarem solu????es alternativas para o tratamento da judicializa????o, quando esta bate ?? porta dos ??rg??os do Executivo, ou mesmo, quando entra sem bater. O presente trabalho visa transpor o debate pouco f??rtil que superdimensiona o papel do ativismo do Judici??rio, para situar a judicializa????o como fen??meno que carrega ao mesmo tempo problemas e janelas de solu????o para demandas cidad??s. Busca-se responder ?? indaga????o: o manejo da judicializa????o atrav??s de solu????es de gest??o para o atendimento de decis??es judiciais e para a preven????o de novos conflitos poderia ser considerado uma pol??tica p??blica? Para tal, ?? proposto um percurso anal??tico (te??rico e emp??rico). S??o confrontados dois campos te??ricos: a teoria da judicializa????o e os modelos anal??ticos de Pol??ticas P??blicas (m??ltiplos fluxos e equil??brio pontuado). A metodologia inclui o estudo de casos m??ltiplos da judicializa????o da Sa??de, por??m com pretens??es de aplica????o geral ?? JPP, mesmo que ainda explorat??ria. Com base na compara????o de casos, ?? constru??da uma tipologia de problemas e solu????es e testada a aplicabilidade dos fluxos de Kingdon (Problemas, Alternativas e Pol??tica) na forma????o da agenda do manejo da judicializa????o. S??o tamb??m estudados os aspectos do deslocamento de arena que a judicializa????o representaria, e da constru????o dessa arena emergente. Ao fim, os achados e possibilidades s??o postos em di??logo com a teoria da judicializa????o das pol??ticas p??blicas, buscando-se perceber as janelas para o estabelecimento de agendas de pol??ticas p??blicas mais sens??veis aos fluxos de judicializa????o

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O presente artigo tem como objetivo principal investigar quais fatores influenciam o comportamento fiscal dos governos locais no Brasil. Para tanto, a pesquisa testa como fatores estruturais e, sobretudo, relativos ?? din??mica pol??tica influencia a prefeitura no desempenho respons??vel da pol??tica fiscal. A an??lise do impacto do sistema pol??tico sobre a gest??o fiscal se apresenta como um f??rtil objeto de estudo comparado, principalmente, devido ao amplo processo de descentraliza????o fiscal p??s Constitui????o de 1988, no qual, os munic??pios passaram a desempenhar papel de destaque, com aumento sens??vel das suas responsabilidades, seja no ??mbito das receitas quanto das despesas (Afonso & Ara??jo, 2000; Souza, 2004). No sentido de avan??ar nesta abordagem, a pesquisa utiliza como vari??vel dependente do comportamento fiscal das prefeituras brasileiras o ??ndice FIRJAN de Gest??o Fiscal (IFGF) que mede a disciplina e qualidade da gest??o or??ament??ria e financeira dos munic??pios brasileiros a partir de cinco medidas: receita pr??pria, gastos com pessoal, investimentos, liquidez e custo da d??vida. Assim, a utiliza????o do ??ndice de gest??o fiscal como vari??vel dependente desta investiga????o possibilita analisar de forma compreensiva o desempenho das prefeituras como tamb??m comparar os resultados fiscais dos gestores locais com base em um n??mero grande de observa????es, o que permite mais condi????es de generaliza????o. O pressuposto conceitual desta abordagem ?? que a compreens??o das pol??ticas p??blicas adv??m da intencionalidade das escolhas, isto ??, seus resultados s??o frutos de um processo de tomada de decis??es por atores pol??ticos que, em contextos democr??ticos, s??o afetados n??o apenas por fatores estruturais, como tamb??m por incentivos e constrangimentos de car??ter pol??tico

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High risk of recurrence/progression bladder tumours is treated with Bacillus Calmette-Guérin (BCG) immunotherapy after complete resection of the tumour. Approximately 75% of these tumours express the uncommon carbohydrate antigen sialyl-Tn (Tn), a surrogate biomarker of tumour aggressiveness. Such changes in the glycosylation of cell-surface proteins influence tumour microenvironment and immune responses that may modulate treatment outcome and the course of disease. The aim of this work is to determine the efficiency of BCG immunotherapy against tumours expressing sTn and sTn-related antigen sialyl-6-T (s6T). METHODS: In a retrospective design, 94 tumours from patients treated with BCG were screened for sTn and s6T expression. In vitro studies were conducted to determine the interaction of BCG with high-grade bladder cancer cell line overexpressing sTn. RESULTS: From the 94 cases evaluated, 36 had recurrence after BCG treatment (38.3%). Treatment outcome was influenced by age over 65 years (HR=2.668; (1.344-5.254); P=0.005), maintenance schedule (HR=0.480; (0.246-0.936); P=0.031) and multifocality (HR=2.065; (1.033-4.126); P=0.040). sTn or s6T expression was associated with BCG response (P=0.024; P<0.0001) and with increased recurrence-free survival (P=0.001). Multivariate analyses showed that sTn and/or s6T were independent predictive markers of recurrence after BCG immunotherapy (HR=0.296; (0.148-0.594); P=0.001). In vitro studies demonstrated higher adhesion and internalisation of the bacillus to cells expressing sTn, promoting cell death. CONCLUSION: s6T is described for the first time in bladder tumours. Our data strongly suggest that BCG immunotherapy is efficient against sTn- and s6T-positive tumours. Furthermore, sTn and s6T expression are independent predictive markers of BCG treatment response and may be useful in the identification of patients who could benefit more from this immunotherapy.

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Little is known on the expression of the tumour-associated carbohydrate antigen sialyl-Tn (STn), in bladder cancer. We report here that 75% of the high-grade bladder tumours, presenting elevated proliferation rates and high risk of recurrence/progression expressed STn. However, it was mainly found in non-proliferative areas of the tumour, namely in cells invading the basal and muscle layers. STn was also found in tumour-adjacent mucosa, which suggests its dependence on a field effect of the tumour. Furthermore, it was not expressed by the normal urothelium, demonstrating the cancer-specific nature of this antigen. STn expression correlated with that of sialyltransferase ST6GalNAc.I, its major biosynthetic enzyme. The stable expression of ST6GalNAc.I in the bladder cancer cell line MCR induced STn expression and a concomitant increase of cell motility and invasive capability. Altogether, these results indicate for the first time a link between STn expression and malignancy in bladder cancer. Hence, therapies targeting STn may constitute new treatment approaches for these tumours.

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OBJETIVO: Analisar os óbitos por causas externas e causas mal definidas em mulheres em idade fértil ocorridos na gravidez e no puerpério precoce. MÉTODOS: Foram estudados 399 óbitos de mulheres em idade fértil de Recife, PE, de 2004 a 2006. A pesquisa utilizou o método Reproductive Age Mortality Survey e um conjunto de instrumentos de investigação padronizados. Foram usados como fontes de dados laudos do Instituto Médico Legal, prontuários hospitalares e da Estratégia Saúde da Família e entrevistas com os familiares das mulheres falecidas. Óbitos por causa externa na gravidez foram classificados de acordo com a circunstância da morte usando-se o código O93 e calculadas as razões de mortalidade materna antes e depois da classificação. RESULTADOS: Foram identificados 18 óbitos na presença de gravidez. A maioria das mulheres tinha entre 20 e 29 anos, de quatro a sete anos de estudo, eram negras, solteiras. Quinze óbitos foram classificados com o código O93 como morte relacionada à gravidez (13 por homicídio - O93.7; dois por suicídio - O93.6) e três mortes maternas obstétricas indiretas (uma homicídio - O93.7 e duas por suicídio - O93.6). Houve incremento médio de 35,0% nas razões de mortalidade materna após classificação. CONCLUSÕES: Os óbitos por causas mal definidas e no puerpério precoce não ocorrem por acaso e sua exclusão dos cálculos dos indicadores de mortalidade materna aumentam os níveis de subinformação.