134 resultados para Pholia magra


Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

La gestione delle risorse idriche è una questione fondamentale da affrontare alla luce di problemi sempre più attuali quali la scarsità della risorsa in determinati periodi dell’anno e la tutela dei corpi idrici rispetto ad approvvigionamenti che ne possano intaccare il naturale equilibrio. In effetti, gli ultimi anni sono stati caratterizzati da episodi di magra piuttosto rilevanti e con pochi paragoni nell’intero novecento...

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

Il traffico veicolare è la principale fonte antropogenica di NOx, idrocarburi (HC) e CO e, dato che la sostituzione dei motori a combustione interna con sistemi alternativi appare ancora lontana nel tempo, lo sviluppo di sistemi in grado di limitare al massimo le emissioni di questi mezzi di trasporto riveste un’importanza fondamentale. Sfortunatamente non esiste un rapporto ottimale aria/combustibile che permetta di avere basse emissioni, mentre la massima potenza ottenibile dal motore corrisponde alle condizioni di elevata formazione di CO e HC. Gli attuali sistemi di abbattimento permettono il controllo delle emissioni da sorgenti mobili tramite una centralina che collega il sistema di iniezione del motore e la concentrazione di ossigeno del sistema catalitico (posto nella marmitta) in modo da controllare il rapporto aria/combustibile (Fig. 1). Le marmitte catalitiche per motori a benzina utilizzano catalizzatori “three way” a base di Pt/Rh supportati su ossidi (allumina, zirconia e ceria), che, dovendo operare con un rapporto quasi stechiometrico combustibile/comburente, comportano una minore efficienza del motore e consumi maggiori del 20-30% rispetto alla combustione in eccesso di ossigeno. Inoltre, questa tecnologia non può essere utilizzata nei motori diesel, che lavorano in eccesso di ossigeno ed utilizzano carburanti con un tenore di zolfo relativamente elevato. In questi ultimi anni è cresciuto l’interesse per il controllo delle emissioni di NOx da fonti veicolari, con particolare attenzione alla riduzione catalitica in presenza di un eccesso di ossigeno, cioè in condizioni di combustione magra. Uno sviluppo recente è rappresentato dai catalizzatori tipo “Toyota” che sono basati sul concetto di accumulo e riduzione (storage/reduction), nei quali l’NO viene ossidato ed accumulato sul catalizzatore come nitrato in condizioni di eccesso di ossigeno. Modificando poi per brevi periodi di tempo le condizioni di alimentazione da ossidanti (aria/combustibile > 14,7 p/p) a riducenti (aria/combustibile < 14,7 p/p) il nitrato immagazzinato viene ridotto a N2 e H2O. Questi catalizzatori sono però molto sensibili alla presenza di zolfo e non possono essere utilizzati con i carburanti diesel attualmente in commercio. Obiettivo di questo lavoro di tesi è stato quello di ottimizzare e migliorare la comprensione del meccanismo di reazione dei catalizzatori “storage-reduction” per l’abbattimento degli NOx nelle emissioni di autoveicoli in presenza di un eccesso di ossigeno. In particolare lo studio è stato focalizzato dapprima sulle proprietà del Pt, fase attiva nei processi di storage-reduction, in funzione del tipo di precursore e sulle proprietà e composizione della fase di accumulo (Ba, Mg ed una loro miscela equimolare) e del supporto (γ-Al2O3 o Mg(Al)O). Lo studio è stato inizialmente focalizzato sulle proprietà dei precursori del Pt, fase attiva nei processi di storage-reduction, sulla composizione della fase di accumulo (Ba, Mg ed una loro miscela equimolare) e del supporto (γ-Al2O3 o Mg(Al)O). E’ stata effettuata una dettagliata caratterizzazione chimico-fisica dei materiali preparati tramite analisi a raggi X (XRD), area superficiale, porosimetria, analisi di dispersione metallica, analisi in riduzione e/o ossidazione in programmata di temperatura (TPR-O), che ha permesso una migliore comprensione delle proprietà dei catalizzatori. Vista la complessità delle miscele gassose reali, sono state utilizzate, nelle prove catalitiche di laboratorio, alcune miscele più semplici, che tuttavia potessero rappresentare in maniera significativa le condizioni reali di esercizio. Il comportamento dei catalizzatori è stato studiato utilizzando differenti miscele sintetiche, con composizioni che permettessero di comprendere meglio il meccanismo. L’intervallo di temperatura in cui si è operato è compreso tra 200-450°C. Al fine di migliorare i catalizzatori, per aumentarne la resistenza alla disattivazione da zolfo, sono state effettuate prove alimentando in continuo SO2 per verificare la resistenza alla disattivazione in funzione della composizione del catalizzatore. I principali risultati conseguiti possono essere così riassunti: A. Caratteristiche Fisiche. Dall’analisi XRD si osserva che l’impregnazione con Pt(NH3)2(NO2)2 o con la sospensione nanoparticellare in DEG, non modifica le proprietà chimico-fisiche del supporto, con l’eccezione del campione con sospensione nanoparticellare impregnata su ossido misto per il quale si è osservata sia la segregazione del Pt, sia la presenza di composti carboniosi sulla superficie. Viceversa l’impregnazione con Ba porta ad una significativa diminuzione dell’area superficiale e della porosità. B. Caratteristiche Chimiche. L’analisi di dispersione metallica, tramite il chemiassorbimento di H2, mostra per i catalizzatori impregnati con Pt nanoparticellare, una bassa dispersione metallica e di conseguenza elevate dimensioni delle particelle di Pt. I campioni impregnati con Pt(NH3)2(NO2)2 presentano una migliore dispersione. Infine dalle analisi TPR-O si è osservato che: Maggiore è la dispersione del metallo nobile maggiore è la sua interazione con il supporto, L’aumento della temperatura di riduzione del PtOx è proporzionale alla quantità dei metalli alcalino terrosi, C. Precursore Metallo Nobile. Nelle prove di attività catalitica, con cicli ossidanti e riducenti continui in presenza ed in assenza di CO2, i catalizzatori con Pt nanoparticellare mostrano una minore attività catalitica, specie in presenza di un competitore come la CO2. Al contrario i catalizzatori ottenuti per impregnazione con la soluzione acquosa di Pt(NH3)2(NO2)2 presentano un’ottima attività catalitica, stabile nel tempo, e sono meno influenzabili dalla presenza di CO2. D. Resistenza all’avvelenamento da SO2. Il catalizzatore di riferimento, 17Ba1Pt/γAl2O3, mostra un effetto di avvelenamento con formazione di solfati più stabili che sul sistema Ba-Mg; difatti il campione non recupera i valori iniziali di attività se non dopo molti cicli di rigenerazione e temperature superiori ai 300°C. Per questi catalizzatori l’avvelenamento da SO2 sembra essere di tipo reversibile, anche se a temperature e condizioni più favorevoli per il 1.5Mg8.5Ba-1Pt/γAl2O3. E. Capacità di Accumulo e Rigenerabilità. Tramite questo tipo di prova è stato possibile ipotizzare e verificare il meccanismo della riduzione. I catalizzatori ottenuti per impregnazione con la soluzione acquosa di Pt(NH3)2(NO2)2 hanno mostrato un’elevata capacità di accumulo. Questa è maggiore per il campione bimetallico (Ba-Mg) a T < 300°C, mentre per il riferimento è maggiore per T > 300°C. Per ambedue i catalizzatori è evidente la formazione di ammoniaca, che potrebbe essere utilizzata come un indice che la riduzione dei nitrati accumulati è arrivata al termine e che il tempo ottimale per la riduzione è stato raggiunto o superato. Per evitare la formazione di NH3, sul catalizzatore di riferimento, è stata variata la concentrazione del riducente e la temperatura in modo da permettere alle specie adsorbite sulla superficie e nel bulk di poter raggiungere il Pt prima che l’ambiente diventi troppo riducente e quindi meno selettivo. La presenza di CO2 riduce fortemente la formazione di NH3; probabilmente perché la CO2, occupando i siti degli elementi alcalino-terrosi lontani dal Pt, impedisce ai nitriti/nitrati o all’H2 attivato di percorrere “elevate” distanze prima di reagire, aumentando così le possibilità di una riduzione più breve e più selettiva. F. Tempo di Riduzione. Si è migliorata la comprensione del ruolo svolto dalla concentrazione dell’agente riducente e dell’effetto della durata della fase riducente. Una durata troppo breve porta, nel lungo periodo, alla saturazione dei siti attivi, un eccesso alla formazione di NH3 Attraverso queste ultime prove è stato possibile formulare un meccanismo di reazione, in particolare della fase riducente. G. Meccanismo di Riduzione. La mobilità dei reagenti, nitriti/nitrati o H2 attivato è un elemento fondamentale nel meccanismo della riduzione. La vicinanza tra i siti di accumulo e quelli redox è determinante per il tipo di prodotti che si possono ottenere. La diminuzione della concentrazione del riducente o l’aumento della temperatura concede maggiore tempo o energia alle specie adsorbite sulla superficie o nel bulk per migrare e reagire prima che l’ambiente diventi troppo riducente e quindi meno selettivo.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

Come noto, il testosterone (T) gioca un ruolo importante in differenti funzioni fisiologiche. Il ruolo del T nelle donne è tuttavia largamente sconosciuto. Recenti studi riportano un ruolo del T nella modulazione della funzionalità sessuale femminile. SCOPO: Indagare gli effetti del T nelle donne, su parametri metabolici, ossei e composizione corporea e studiare gli effetti del T sulla proliferazione e innervazione della vagina. METODI: 16 soggetti FtM ovariectomizzati sono stati sottoposti a terapia con TU 1000 mg im + placebo o dutasteride. Alla settimana 0 e 54 sono stati valutati: parametri metabolici e composizione corporea. 16 campioni di tessuto vaginale ottenuti da soggetti FtM trattati con T, 16 donne PrM e 16 donne M sono stati analizzati. Sono stati valutati: morfologia, contenuto di glicogeno, espressione del Ki-67, recettori per estrogeni e androgeni ed innervazione. RISULTATI: La somministrazione di T in soggetti FtM determina aumento del colesterolo LDL e riduzione delle HDL. L’HOMA si riduce significativamente nel gruppo TU e tende ad aumentare nel gruppo TU+D. L’ematocrito aumenta. BMI, WHR e grasso tendono a ridursi, la massa magra ad aumentare. Non riportiamo cambiamenti del metabolismo osseo. Nel tessuto vaginale di FtM osserviamo perdita della normale architettura dell’epitelio. La somministrazione di T determina riduzione della proliferazione cellulare. I recettori per E e il PGP 9.5 sono significativamente ridotti nei FtM. La presenza di recettori per A è dimostrata nello stroma e nell’epitelio. L’espressione di AR si riduce con l’età e non cambia con la terapia con T nella mucosa, mentre aumenta nello stroma dopo somministrazione di T. CONCLUSIONI: Non riportiamo effetti avversi maggiori dopo somministrazione di T. La terapia con T determina ridotta proliferazione dell’epitelio vaginale. I recettori per AR sono presenti sia nello stroma che nell’epitelio. T aumenta l’espressione di AR nello stroma.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

Nell’autunno del 2011 due eventi meteorologici estremi caratterizzati da intense precipitazioni hanno interessato la Liguria. Nella giornata del 25 ottobre si è verificato sul Levante ligure un evento alluvionale di rilevante entità, determinato dalla formazione di un intenso sistema convettivo che ha coinvolto l’area compresa tra il Tigullio, le Cinque Terre ed il bacino del Magra. Un altro episodio di forte maltempo si è verificato tra il 3 e il 9 novembre 2011, e in particolare il forte sistema convettivo che ha interessato Genova la mattina del 4 novembre, in cui avvenne l’esondazione in alcuni punti del torrente Bisagno e del rio Fereggiano. Tuttavia, nel corso del lungo periodo perturbato si sono registrati vari episodi di esondazione, localizzati principalmente in zone golenali agricole, anche sui versanti padani della regione, oltre a numerosi casi di smottamenti e frane. I casi sopra citati sono stati studiati facendo innanzitutto un’accurata analisi meteorologica a scala sinottica e alla mesoscala, esaminando in particolar modo i meccanismi che hanno portato l’innesco dei due sistemi temporaleschi. In secondo luogo, utilizzando anche dati osservativi disponibili, si è voluto mettere in evidenza la reale e significativa evoluzione nel tempo e nello spazio dei dati pluviometrici delle stazioni al suolo, e dei parametri fisici più importanti, come ad esempio la direzione e l’intensità del vento. Infine, utilizzando simulazioni numeriche dei modelli sviluppati all’ISAC-CNR di Bologna (BOLAM e MOLOCH), ci si è posti l’obiettivo di verificare la loro sensibilità alla risoluzione e ad altri aspetti numerici e fisici, in particolare per quanto riguarda i dati relativi alla precipitazione. I modelli, oltre a riprodurre la dinamica degli eventi in maniera fisicamente coerente anche se non del tutto accurata, sono stati utilizzati, previo confronto con le osservazioni, per verificare alcune ipotesi formulate relative ai processi fisici responsabili dell’intensità della precipitazione, come ad esempio la presenza del flusso (outflow) di aria fredda proveniente dalla cold pool in relazione con le correnti caldo-umide negli strati più bassi (Low Level Jet, LLJ), e la formazione di una zona di convergenza nella quale è più alta la probabilità che si sviluppino sistemi convettivi organizzati.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

Lo studio ha consentito la valutazione delle potenzialità di utilizzo di informazioni telerilevate da satellite, al fine di ottenere un DEM utilizzabile per simulazioni numerico - idrauliche. In particolare è stato utilizzato il DEM a scala globale fornito dalla missione SRTM (Shuttle Radar Topography Mission), per acquisire la geometria del tratto medio inferiore del fiume Po. Ottenuto l'andamento plano altimetrico del corso d'acqua sono state effettuate simulazioni in condizioni di piena eccezionale e deflusso medio allo scopo di valutarne affidabilità e precisione. Vengono infine proposti tre metodi di modifica della geometria, fornita da SRTM, in modo tale da migliorare la rappresentazione dell'alveo di magra ed incrementarne le performance.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

La tesi è suddivisa in tre parti. Nella prima parte si descrive il sistema dei canali bolognesi che derivano acqua dal bacino montano del Fiume Reno e dal Torrente Savena, e il sistema di gestione e di monitoraggio utilizzato dal Consorzio dei canali di Reno e Savena. Nella seconda parte si illustra una proposta di sistema di visualizzazione dei dati idro-pluviometrici che si sta valutando, assieme al Presidente del Consorzio e ad Arpa, per il monitor che il Consorzio intende installare al fine di illustrare al pubblico il monitoraggio e l’evoluzione degli eventi di piena e di scarsità idrica/siccità. Nella terza parte, infine, si effettuano la stima e un’analisi della correlazione tra due diversi indici di siccità, meteorologica ed idrologica, per il bacino del Reno chiuso a Casalecchio. Il sistema dell’intero bacino del Reno e della rete dei canali cittadini risulta molto complesso. Vista tale complessità del sistema, si è proposto di distinguere uno scenario di piena e uno scenario di magra. Tra le diverse informazioni da visualizzare nel monitor si intendono anche visualizzare informazioni relative alla disponibilità idrica alla scala del bacino in esame. Per questo è stata svolta l’analisi sugli indici di siccità Standard Precipitation Index (SPI) e Streamflow Drought Index per il bacino del Reno chiuso a Casalecchio . Tali indici hanno portato a dei risultati consistenti con le condizioni idro-metereologiche e con le informazioni sugli impatti al suolo disponibili per alcuni degli eventi più significativi presi in esame. In base ai risultati ottenuti è possibile affermare che gli indici SPI e SDI a scala di bacino hanno una buona correlazione che permette di poter considerare anche la sola caratterizzazione pluviometrica per identificare la situazione della disponibilità idrica del fiume a monte dell’opera di presa del Canale di Reno.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

A pesar de la inmensa cantidad de investigaciones que afirman que la mejor elección para adelgazar son los ejercicios de baja intensidad y larga duración, muchos trabajos científicos fueron mostrando que, paralelamente a la pérdida de grasa, algo no deseable también se estaba eliminando con este modelo de ejercicios en las personas no deportistas, la masa muscular. Uno de los errores básicos que se comete al analizar los caminos a elegir para el tratamiento de la obesidad es partir del principio de igualdad, esto es, aceptar que el obeso y el no obeso tienen necesariamente la misma capacidad de respuesta al estímulo de entrenamiento. La evidencia al presente muestra al sujeto obeso padeciendo una serie de trastornos que afectan tanto al tejido adiposo como al muscular, pero que además tiene un serio compromiso 1) del sistema neuroendocrino en aquellas hormonas vinculadas a la hipertrofia muscular y el uso de grasas, 2) del metabolismo asociado a sus lipoproteínas y, finalmente, 3) del metabolismo energético, el que está fuertemente limitado en la capacidad para la utilización de ácidos grasos. Así entonces, abordar el ejercicio en el sujeto con sobrepeso u obesidad con los tradicionales caminos seleccionados para una persona magra puede representar una carga de trabajo físico, pero muy lejos de significar el camino correcto para alcanzar el propósito deseado

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

A pesar de la inmensa cantidad de investigaciones que afirman que la mejor elección para adelgazar son los ejercicios de baja intensidad y larga duración, muchos trabajos científicos fueron mostrando que, paralelamente a la pérdida de grasa, algo no deseable también se estaba eliminando con este modelo de ejercicios en las personas no deportistas, la masa muscular. Uno de los errores básicos que se comete al analizar los caminos a elegir para el tratamiento de la obesidad es partir del principio de igualdad, esto es, aceptar que el obeso y el no obeso tienen necesariamente la misma capacidad de respuesta al estímulo de entrenamiento. La evidencia al presente muestra al sujeto obeso padeciendo una serie de trastornos que afectan tanto al tejido adiposo como al muscular, pero que además tiene un serio compromiso 1) del sistema neuroendocrino en aquellas hormonas vinculadas a la hipertrofia muscular y el uso de grasas, 2) del metabolismo asociado a sus lipoproteínas y, finalmente, 3) del metabolismo energético, el que está fuertemente limitado en la capacidad para la utilización de ácidos grasos. Así entonces, abordar el ejercicio en el sujeto con sobrepeso u obesidad con los tradicionales caminos seleccionados para una persona magra puede representar una carga de trabajo físico, pero muy lejos de significar el camino correcto para alcanzar el propósito deseado

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

A pesar de la inmensa cantidad de investigaciones que afirman que la mejor elección para adelgazar son los ejercicios de baja intensidad y larga duración, muchos trabajos científicos fueron mostrando que, paralelamente a la pérdida de grasa, algo no deseable también se estaba eliminando con este modelo de ejercicios en las personas no deportistas, la masa muscular. Uno de los errores básicos que se comete al analizar los caminos a elegir para el tratamiento de la obesidad es partir del principio de igualdad, esto es, aceptar que el obeso y el no obeso tienen necesariamente la misma capacidad de respuesta al estímulo de entrenamiento. La evidencia al presente muestra al sujeto obeso padeciendo una serie de trastornos que afectan tanto al tejido adiposo como al muscular, pero que además tiene un serio compromiso 1) del sistema neuroendocrino en aquellas hormonas vinculadas a la hipertrofia muscular y el uso de grasas, 2) del metabolismo asociado a sus lipoproteínas y, finalmente, 3) del metabolismo energético, el que está fuertemente limitado en la capacidad para la utilización de ácidos grasos. Así entonces, abordar el ejercicio en el sujeto con sobrepeso u obesidad con los tradicionales caminos seleccionados para una persona magra puede representar una carga de trabajo físico, pero muy lejos de significar el camino correcto para alcanzar el propósito deseado

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

La adolescencia es un período de crecimiento y desarrollo crítico e importante para la adquisición de hábitos saludables, en los que tanto la alimentación como la actividad física tienen un papel destacado. Junto con el primer año de vida, los requerimientos de energía y nutrientes son mayores que en cualquier otro periodo. Dentro de la nutrición, las vitaminas se ven involucradas en múltiples procesos celulares y tisulares, y sus deficiencias se vinculan a enfermedades crónicas degenerativas en la edad adulta como las cardiovasculares, cáncer, diabetes y osteoporosis, pero cuyos factores de riesgo se establecen a edades más tempranas. Las concentraciones sanguíneas de vitaminas están influenciadas en gran medida por la ingesta dietética, pero existen otros factores del individuo, entre los que cabe citar la composición corporal, la actividad física y condición física que, junto a la genética, podrían desempeñar un papel crucial. La presente memoria de Tesis Doctoral tiene como objetivo analizar el estado en vitaminas liposolubles y su relación con diversos factores de salud, entre los que destacan la composción corporal, hábitos dietéticos, actividad física y condición física en adolescentes Europeos. El trabajo está basado en los datos del estudio HELENA (“Healthy Lifestyle in Europe by Nutrition in Adolescence”). Se han analizado un total de 1089 adolescentes procedentes de diez ciudades en nueve paises europeos. Los principales resultados de este trabajo indican; a) La existencia de un estado deficiente en vitaminas liposolubles en adolescentes Europeos, especialmente de vitamina D, que alcanza valores del 80%. b) La estación del año, la latitud, el índice de masa corporal, la condición física, la ingesta de calcio dietético, los suplementos vitamínicos y la edad son las variables más relacionadas con el estado de vitamina D. c) A su vez, la capacidad cardiorrespiratoria puede predecir los niveles de vitamina D en los chicos, mientras que la fuerza muscular y masa magra parecen influir en los niveles de vitamina D en las chicas. La grasa corporal y el índice de masa corporal se correlaccionan negativamente con los niveles de vitamina D, especialmente en chicos. d) Un estado de vitamina D óptimo provoca una mejora de la masa ósea sólo cuando se tiene un nivel adecuado de actividad física. e) Se identifica la necesidad de establecer un consenso sobre los rangos aceptables y puntos de corte para las concentraciones sanguíneas de estas vitaminas en este grupo de población, ya que los actuales están extrapolados de la población adulta ABSTRACT Adolescence is a critical period of physiological growth and development as well as for the acquisition of healthy behaviors where both diet and physical activity play a major role. Apart from the first year of life, both energy and nutrient requirements are greatest during adolescence and the way to spend this energy by movement is also crucial. Vitamins are specifically involved in multiple cellular and tissue processes, and there is increasing evidence that deficiencies at these early ages could contribute to risk factors of chronic diseases like cardiovascular and cerebrovascular disease, cancer, diabetes and osteoporosis in adulthood, regardless data are scarce for younger ages. Vitamin concentrations are largely influenced by diet but other individual factors like body composition, physical activity or fitness together with genetics could play also an important role. The current thesis analyzes the liposoluble vitamin status in European adolescents and their relation with several health related factors, like body composción, dietary intake, physical activity and fitness. The work is based on data from the HELENA study ("Healthy Lifestyle in Europe by Nutrition in Adolescence"), for which a total of 1089 adolescents from ten different cities, in nine European countries were recruited. The main outcomes of this thesis are: a) There is a high liposoluble vitamin deficiency prevalence in European adolescents, specifically for vitamin D, which is presenting almost 80% of the adolescents. b) Season, latitude, BMI, fitness, dietary calcium intake, supplements intake and age are highly related to 25(OH)D concentrations found in European adolescents. c) Cardiorespiratory fitness may predict 25(OH)D concentrations in male adolescents, whereas upper limbs muscular strength and FFM may predict 25(OH)D concentrations in young females. Fat mass and BMI are inversely related to 25(OH)D concentrations, especially in males. d) The effect of 25(OH)D concentrations on bone mineral content in adolescents depends on physical activity levels. e) There is a need to establish a consensus on acceptable ranges and cut-offs of blood concentrations of these vitamins during adolescence, as currently they are extrapolated from adults.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

“Balance energético: controversias y nuevas observaciones”, es una revisión bibliográfica que trata sobre el balance energético en humanos. En este trabajo, aportamos nuevas observaciones para establecer un modelo completo de la ecuación del balance energético y de todos sus componentes de manera detallada. Explicamos además los mecanismos que lo regulan y las situaciones que pueden alterar su funcionamiento. Una vez entendida la ecuación del balance energético, proponemos pautas y protocolos que permitan afrontar una pérdida de grasa corporal de forma eficiente. Estas pautas tratan de evitar las adaptaciones metabólicas propias del proceso, minimizando la pérdida de masa corporal magra y rendimiento.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

Trabalho Final do Curso de Mestrado Integrado em Medicina, Faculdade de Medicina, Universidade de Lisboa, 2014

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

A preocupação acrescida com a condição e aparência física, refletem-se em cuidados com o estado de saúde e bem-estar e são, nos últimos anos, responsáveis pela expansão dos ginásios e health clubs.Mas, atividade física e a alimentação estão intimamente ligadas, tanto no que respeita à estética como também, com maiores preocupações, no que respeita à saúde. Daí que as duas vertentes estejam ligadas à imagem de pessoas saudáveis e vigorosas. Na verdade, a capacidade de rendimento do organismo melhora com a nutrição adequada. A avaliação da composição corporal é um importante aspeto na determinação da condição física e permite-nos observar as alterações fisiológicas produzidas pelos programas de atividade física e/ou alimentares, oferecendo informações quanto a sua eficiência ou possíveis correções a serem efetuadas. Pretendeu-se com o presente estudo caracterizar os hábitos alimentares e a composição corporal dos indivíduos praticantes de exercício físico num ginásio do Concelho de Coimbra. A amostra foi constituída por 50 indivíduos, 22 do sexo masculino e 28 do sexo feminino, com idades compreendidas entre os 18 e os 57 anos. Estes indivíduos têm em comum o facto de praticarem exercício físico num mesmo ginásio, de uma forma sistemática há pelo menos 6 meses. Para a caracterização dos hábitos de AF dos participantes no estudo foi utilizada a versão curta do International Physical Activity Questionnaire (IPAQ). Para avaliação nutricional recorreu-se ao Questionário Semiquantitativo de Frequência Alimentar (QSFA), elaborado pelo Serviço de Higiene e Epidemiologia da Faculdade de Medicina da Universidade do Porto. A conversão dos alimentos em nutrientes foi realizada recorrendo ao programa informático Food Processor Plus ® versão 7.0. Foram ainda avaliados os seguintes parâmetros antropométricos: peso, altura, perímetro abdominal, IMC, massa gorda e massa magra. As análises estatísticas foram efetuadas com recurso ao Programa Estatístico SPSS (Statistical Package for the Sciences) para o Windows, versão 20.0. O nível de significância estatística foi mantida em 5% (p<0,05). A análise dos dados permitiu retirar as seguintes conclusões: Os frequentadores de ginásio são na sua maioria indivíduos do sexo feminino (56%), jovens com uma idade média de 27±7 anos. A maioria dos participantes do estudo praticava EF (exercício físico) há 39 meses, no entanto no grupo existe uma grande variabilidade, existindo indivíduos que praticam EF há 6 meses, e outros que o fazem há 180 meses. Praticam EF com uma frequência média de 3,5±1,3 sessões/semana a que corresponde uma prática de EF 6,40±3,2 h/semana. A maioria apresentava um Perímetro Abdominal (PA) de 85,2±6,3 cm, Índice de Massa Corporal (IMC) normal (23,1± 2,6 kg/m2), valores de Massa Gorda (MG) (23,9%) e de Massa Muscular (MM) de 34,6±7,9%. Observou-se uma diminuição da MG com o tempo de prática de exercício de 25,3% (praticantes entre 6-12 meses) vs 20,9% (praticantes> 48 meses). Esta influência temporal, embora sem significado estatístico, verifica-se também relativamente ao perímetro abdominal e IMC, embora neste último numa razão inversa, caracterizada pelo seu aumento. O tipo de exercício praticado influencia a composição corporal: praticantes de exercício aeróbio apresentam um perímetro abdominal inferior (82,3±6,0 cm) aos praticantes de outro tipo de exercícios porém acompanhado de uma percentagem de massa gorda superior (29,4±6,0%).Os praticantes de exercício de resistência apresentam valores de MG de 16,0±7,4%. No estudo por nós realizado, constatou-se inadequação na quantidade energética consumida, face às necessidades efetivas da amostra. Embora a ingestão de hidratos de carbono, de fibra e de lípidos se apresente dentro dos limites recomendados a ingestão de proteína ultrapassa os valores recomendados.Os resultados obtidos mostram que o tipo de exercício bem como o tempo de prática de exercício influenciam a composição corporal. Verificou-se ainda que a alimentação dos participantes no estudo não é adequada do ponto de vista nutricional e para além disso os hábitos nutricionais não parecem influir na composição corporal da amostra. Mais estudos serão necessários para que os hábitos alimentares dos praticantes de exercício em ginásios e health clubs sejam bem conhecidos e os profissionais da área tenham mais informações e possam orientar melhor os praticantes de exercício físico regular em ginásios e health clubs de modo a otimizar os resultados pretendidos através de um aconselhamento nutricional individualizado.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

Nell’Ottobre 2015, a seguito di alcuni fenomeni di instabilità avvenuti in corrispondenza delle scarpate lato fiume in sponda sinistra del Po, nel tratto compreso tra Casalmaggiore (CR) e Dosolo (MN), l'Agenzia Interregionale per il fiume Po (AIPO) ha commissionato un' estesa campagna di indagini geognostiche. L'ampio database reso disponibile è stato utilizzato in questa tesi di laurea con l'obiettivo di sviluppare, in collaborazione con i tecnici AIPO, una valida procedura per analizzare i dissesti delle scarpate lato fiume in questo tratto del Po e per identificare gli eventuali interventi di messa in sicurezza più idonei. Lo studio proposto si prefigge i seguenti obiettivi: • La caratterizzazione geotecnica dei terreni costituenti le strutture arginali in esame ed il relativo substrato; • La definizione del modello geotecnico del sistema arginale; • La valutazione della stabilità dell'argine; • La individuazione degli interventi di messa in sicurezza delle scarpate. Attraverso l’elaborazione delle prove CPTU è stato possibile determinare la stratigrafia e i parametri geotecnici delle diverse unità stratigrafiche presenti nelle sezioni considerate significative. Sono state quindi effettuate una serie di analisi con il metodo all'equilibrio limite, verificando la stabilità delle scarpate in condizioni di magra ordinaria e in condizioni di rapido svaso. Tenendo conto che la maggior parte dei tratti analizzati aveva già manifestato segni di instabilità o comunque indicava condizioni prossime al limite dell’equilibrio, si è proceduto in "back analysis" alla individuazione dei parametri di resistenza al taglio operativi, tenendo conto della variabilità degli stessi nell'ambito di una stessa unità stratigrafica. Infine tenendo presente i criteri di progetto degli interventi normalmente adottati sulle sponde, è stato possibile procedere alla modellazione di interventi mirati ad aumentare il fattore di sicurezza, analizzandone i relativi vantaggi e svantaggi.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

A gyógyszeripar egyszerre tartozik a leginkább csodált és a legtöbbet kritizált iparágak közé. Az iparág produktumai életeket menthetnek, emberek millióinak könnyítik meg az életét, és a gyógyszereknek köszönhetően számos korábbi gyilkos kór vált ismeretlenné a fejlett országokban. Mindezek mellett azonban az iparágat számos kritika is éri: túl magas árakkal dolgozik, etikátlan promóciós praktikákkal él, magára hagyja a világ szegényeit, kétes etikai hátterű klinikai kísérleteket végez, és állami intézményekkel köt háttéralkukat. A CSR koncepciójának intenzív jelenléte az iparágban többek között a fenti ellentmondásokra adott válaszként is értelmezhető (erre utalnak a későbbiekben bemutatandó kvalitatív kutatás eredményei is). Az alábbi tanulmányban arra teszek kísérletet, hogy feltárjam, a magyar gyógyszeripar szereplői hogyan látják társadalmi felelősségüket, milyen programokat valósítanak meg CSR kezdeményezéseik során. Milyen kihívások várnak a gyógyszeripari cégek vezetőire, és milyen dilemmákkal szembesülnek társadalmi felelősségvállalásuk kapcsán? Mennyiben találhatók meg a nemzetközi kutatások által feltárt nézőpontok a hazai cégek CSR interpretációiban, illetve vannak-e a magyar gyógyszeriparnak sajátosságai ebben a tekintetben? / === / The pharmaceutical industry is among the most admired and most criticized of all. The pharmaceutical products can save lives, they make the lives of millions of people lot easier, and many legendary diseases were eradicated from the world thanks to the innovations of the industry. However, the industry receives many criticisms in the same time: the big pharma is often accused of working with high prices, applying immoral marketing practices, abandoning the poor, having a no money-no cure attitude, doing ethically questionable clinical trials, etc. This contradiction can be one reason why pharmaceutical industry is among the most CSR-oriented sectors. In this paper I investigate what the CSR initiatives and activities of the pharmaceutical companies look like in Hungary. How do the managers of these firms react to the challenges of the industry? What is their perception about the contradictions described in the previous paragraph? Are there Hungarian peculiarities regarding CSR principles and actions? During research I also wanted to identify patterns of CSR activities of the Hungarian pharmaceutical firms in order to create clusters that group companies with similar characteristics.