964 resultados para traduzione dal portoghese
Resumo:
L’idea del presente elaborato nasce da due elementi principali: l’attualità del tema in Giappone ma anche in Europa, e l’esistenza nella lingua giapponese di strutture grammaticali e sintattiche propriamente “maschili”. L’analisi della figura della donna nella società giapponese moderna è trattata attraverso un breve excursus che va dalla mitologia alla Seconda Guerra Mondiale. Il mito presenta la femminilità come valore, e genera una società matriarcale. Tuttavia, l’influenza delle religioni e lo sviluppo del sistema feudale ben presto orientano la società verso un rigido patriarcato. Nonostante la Restaurazione Meiji abbia dato impulso ai primi movimenti di riforma in materia di diritti delle donne, è solo durante il periodo Taishō che la società assimila influenze progressiste e vedute più aperte, e lo status della donna diviene oggetto di riforme e conquiste. Nella seconda metà degli anni Trenta il clima oppressivo in vista della Seconda Guerra Mondiale predilige ancora una volta il ruolo femminile tradizionale plasmato dalla cultura patriarcale. Per la prima volta, durante l’Occupazione statunitense viene proposto un modello femminile alternativo, che sembra promuovere un’immagine diversa della donna. Tuttavia, tale fenomeno indietreggia non appena mutano le priorità degli Stati Uniti in Giappone. In seguito, lo studio della figura della donna nella società è trattata tramite l’analisi della Costituzione del 1946 e delle leggi in materia di famiglia, istruzione e occupazione. Tale analisi risulta interessante in quanto riflette l’andamento altalenante che caratterizza la società giapponese nell'ambito dell’eguaglianza di genere. Inoltre, è riportata l’analisi critica delle leggi in materia di eguaglianza di genere e pari opportunità in ambito lavorativo. L’analisi delle leggi permette di comprendere le tendenze delle nuove generazioni emerse negli ultimi anni, in particolare lo stile di vita della donna del Giappone contemporaneo.
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Questo elaborato consiste in una proposta di traduzione e un commento relativo alle scelte traduttive adottate di due estratti dal libro Der Dativ ist dem Genitiv sein Tod. Temi principali del libro sono la lingua tedesca, la sua grammatica e l'uso più o meno sbagliato che ne viene fatto. Entrambi gli argomenti vengono trattati dall'autore con ironia e semplicità e la proposta di traduzione si ripropone di mantenere lo stile pieno di sfumature che caratterizza i testi di Bastian Sick.
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Lo scopo di questo elaborato è di presentare le caratteristiche principali della localizzazione videoludica, dal punto di vista teorico e pratico. Un'analisi approfondita del processo di localizzazione di videogiochi è seguita dalla parte consacrata a "Grandpa", gioco open source che ho tradotto per un concorso di localizzazione. Gli ultimi capitoli sono dedicati alla mia proposta di traduzione, all'analisi del testo e al commento.
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L’idea del presente elaborato è nata a seguito di una esperienza di tirocinio presso l’agenzia di traduzioni New Service Communication, specializzata nella traduzione di brevetti. Durante questo stage ho potuto apprendere questo nuovo tipo di traduzione, che non avevo mai affrontato nel mio percorso di studi, e tradurre il brevetto europeo EP 2 442 329. Di conseguenza, lo scopo del presente elaborato è quello di delineare i tratti principali della traduzione brevettuale, mettendo in luce le caratteristiche per la quale quest’ultima si discosta dagli altri tipi di traduzione. In particolare, nel capitolo 1, dopo una breve presentazione finalizzata a definire il brevetto per invenzione, sarà descritto il sistema brevettuale di tipo europeo, saranno enunciati i requisiti di brevettabilità di un’invenzione e illustrate le varie parti di un documento brevettuale, facendo riferimento a quello europeo da me tradotto. Successivamente, nel capitolo 2 saranno delineati i tratti principali del linguaggio dei brevetti dal punto di vista lessicale e morfosintattico e le caratteristiche di questo tipo di traduzione. Per concludere il capitolo, saranno esposte le diverse fasi dell’iter di traduzione dei brevetti e gli strumenti traduttivi. Infine, nel capitolo 3, saranno presi in esame gli errori commessi durante la traduzione del brevetto europeo EP 2 442 329 con l’aiuto delle correzioni effettuate dal revisore. A questo proposito, saranno forniti esempi per garantire una migliore comprensione del capitolo.
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In questo lavoro è presentata una proposta di traduzione del racconto Und nun schieben sie mich ab (Biondi, 1985: 168- 174), di Franco Biondi, un autore di origini italiane residente in Germania dal 1965 (Amodeo, 2007: 6). Data la sua biografia, Biondi è un autore emblematico tanto della letteratura italiana della migrazione, quanto della letteratura dell’immigrazione in Germania, a testimonianza di come questa letteratura sia riuscita a superare i confini letterari nazionali per entrare a far parte di una «letteratura mondiale della transculturalità» (Amodeo, 2000: 327) . Considerati il terreno comune su cui si sono sviluppate le opere di autori di varie nazionalità in Germania, e l’eterogeneità dei contesti letterari e sociali degli autori italiani nei vari Paesi, si è ritenuto più efficace focalizzare i capitoli teorici del lavoro sulla letteratura dell’immigrazione in Germania, con un’attenzione particolare agli autori di origine italiana. La proposta di traduzione sarà preceduta da un inquadramento storico degli albori della letteratura dell’immigrazione in Germania, nata negli anni Sessanta del Novecento. Da lì si procederà presentando gli sviluppi di questa letteratura fino agli anni più recenti: si partirà dalla letteratura dell’immigrazione in Germania prodotta da autori di varie nazionalità, entrando poi nel merito degli autori di origine italiana attivi in Germania. Il terzo capitolo è dedicato a Franco Biondi, di cui saranno presentate una breve biografia e le opere più significative. Il quarto e il quinto capitolo sono dedicati interamente al racconto Und nun schieben sie mich ab (Biondi, 1985): in particolare, il quarto capitolo contiene un’analisi del tema e del contenuto del racconto, contestualizzato poi all’interno della raccolta “Passavantis Rückkehr” (Ibid.) e dell’opera dell’autore; in questo capitolo inoltre viene presentata un’analisi linguistica e stilistica del racconto. Il quinto capitolo contiene la proposta di traduzione, seguita da un commento della traduzione e delle strategie utilizzate.
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Questa tesi si incentra sulla traduzione dall’italiano all’inglese di un insieme di testi turistici estrapolati dal sito web www.mamoiada.org di Raffaele Ballore. Si tratta di uno dei pochi siti dedicati alla promozione del mio paese natale, Mamoiada. I testi che ho tradotto ricoprono diversi domini linguistici: si inizia fornendo delle informazioni tecniche su come raggiungere l’abitato, per poi proseguire con testi relativi alla storia, alle tradizioni e alle usanze tipiche, e concludersi con testi di carattere gastronomico. Mamoiada è un piccolo paese situato nell’entroterra della Sardegna, ricco di storia e tradizioni. Ha vissuto l’occupazione di diversi popoli, fra cui i Romani, ed è conosciuto per le sue feste, in particolare per il Carnevale. Chi si reca a Mamoiada si può inoltre deliziare il palato con i piatti tipici di cui si parlerà nei testi.
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Breve introduzione alla cultura tradizionale, concentrandosi su confucianesimo e taoismo; approfondimento in ambito economico sulle tendenze del mercato del lusso in Cina; traduzione di parte dell'articolo di 刘 聪 “中国奢侈品市场走向成熟: 挖掘长线潜能", tratto dal bi-settimanale Fortune China. Il tutto per comprendere lo sviluppo e le caratteristiche del mercato del lusso cinese.
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Questo elaborato si basa sulla proposta di traduzione del saggio letterario giornalistico "Antisemiten sind mir egal" di Maxim Biller pubblicato sulla Zeit (Nº 41/2014) il 18.10.2014. L'idea di usare questo testo è nata da una lezione di letteratura tedesca svolta quest'anno durante il secondo semestre dal professor Giovanni Nadiani. Sicuramente questa traduzione è stata fin dall'inizio una grande sfida vista la difficoltà del testo dovuta al tema legato all'attualitá e ricco di riferimenti alla cultura tedesca e israeliana, per i quali si è rivelato necessario l'uso delle note a piè di pagina con l’obiettivo di agevolare la comprensione al lettore italiano. Una volta superate le difficoltà iniziali, sviluppare questo elaborato si è rivelato molto interessante e mi ha arricchita molto sia a livello personale sia a livello formativo. Per poter rendere il testo tradotto in modo adeguato, il traduttore deve prima comprendere il messaggio originario. La comprensione del linguaggio è possibile solo se emittente e destinatario condividono il contesto situazionale e la cultura di riferimento. Per riuscire a comprendere totalmente il messaggio, i destinatari del testo tradotto potrebbero avere difficoltà interpretative. Da qui l’esigenza di aggiungere parti esplicative per colmare e sanare le divergenze tra cultura di partenza e di arrivo. Questo lavoro è stato lungo e impegnativo ma anche fonte di grande soddisfazione e uno stimolo ad approfondire non solo la mia conoscenza della lingua tedesca, ma anche quella della mia lingua madre. Infine spero con la mia proposta di traduzione di essere riuscita ad avvicinare il pubblico italiano a questo saggio, che mette in discussione una tematica di grande attualità e su cui è sempre bene riflettere.
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Il presente elaborato consiste in una proposta di traduzione di un racconto breve dello scrittore iracheno Fuʼad al-Takarli dal titolo Ḫazīn al-Lāmarʼiyāt. Nel capitolo primo verranno illustrati vita e opere principali dell'autore. Nel capitolo secondo verrà invece brevemente ripercorsa la storia del racconto breve arabo dalle sue origini. Il capitolo terzo conterrà il testo originale del racconto e la relativa traduzione a fronte, con il rispettivo commento a piè di pagina. L'elaborato si chiude con la bibliografia.
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Traduzione del racconto "Gaffa" di Judith Hermann. Breve introduzione riguardo a "Jetlag Café", la collezione di racconti da cui è tratto Gaffa, alla vita dell'autrice e al genere letterario "Kurzgeschichte", seguita dal testo originale e dalla traduzione vera e propria, con un commento volto a spiegare le mie scelte traduttive.
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L’elaborato che segue vuole essere una guida che permetta al lettore di muoversi attraverso il campo intricato e appassionante della traduzione dei nomi parlanti nella letteratura per bambini e per ragazzi, utilizzando come spunto di riflessione la serie di Fairy Oak di Elisabetta Gnone. Il lettore viene guidato in un percorso che parte dalle origini dei nomi parlanti, le quali affondano nella vita quotidiana e nella letteratura del passato, e passa per una breve analisi di questa branca della teoria onomastica e di alcune teorie di traduzione, fino ad arrivare ad un esempio pratico. Lo spunto pratico per una riflessione in ambito traduttivo è tratto dai testi della saga di Fairy Oak, una serie di romanzi per ragazzi composta da una trilogia e da una quadrilogia (Il Segreto delle Gemelle, L'Incanto del Buio, Il Potere della Luce e Capitan Grisam e l'Amore, Gli Incantevoli Giorni di Shirley, Flox Sorride in Autunno). L’elaborato si concentrerà sulla trilogia e in particolare verrà messo in evidenza il ruolo dei nomi dei personaggi e dei luoghi. L’autrice italiana, Elisabetta Gnone, si è dedicata con grande cura alla creazione di antroponimi e toponimi, che descrivono e formano parte dei peronaggi e dei luoghi. Proprio questi nomi parlanti hanno presentato una sfida per i traduttori e rappresentano un esempio chiaro di come possano coesistere diversi approcci traduttivi o come, invece, a volte la strategia da adottare sia quasi obbligata dal contesto e dal destinatario della traduzione d’arrivo. Dagli esempi e dalle ricerche traduttologiche emerge che, nonostante sia impossibile definire una strategia univoca, è sempre possibile giungere a una soluzione, tramite un’attenta negoziazione.
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L'oggetto di questo elaborato è la proposta di traduzione di alcuni passaggi tratti dal terzo capitolo dal manuale Linguistic Imperialism di Robert Phillipson. L'autore ha scritto un saggio di linguistica applicata che discute dell'esistenza dell'imperialismo linguistico e delle conseguenze che ha sulla realtà linguistica moderna. Il terzo capitolo, in particolar modo, descrive i fondamenti teorici su cui si basa l'intera teoria.
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Questo lavoro di traduzione nasce dal mio interesse per la traduzione dall’arabo all’italiano. Purtroppo, attualmente non sono moltissimi i libri tradotti dall’arabo ed è ancora scarso (rispetto ad altri paesi) l’interesse verso la vera letteratura araba, ed in particolar modo verso il genere del racconto breve. Oggigiorno, gli scaffali delle maggiori librerie in Italia riservano un angusto spazio ai libri tradotti dall’arabo. Certo, molto è stato realizzato in comparazione alla prima metà del Novecento, grazie anche all’assegnazione del premio Nobel per la letteratura nel 1988 a Naguib Mahfouz, evento che ha incentivato l’interesse verso gli scrittori in lingua araba. Tuttavia, sono convinta che si può stimolare in misura maggiore la lettura di romanzi e racconti che provengono dal così chiamato “Mondo arabo”, in riferimento a una vasta area geografia che comprende diversi stati, con un differente patrimonio culturale ma accomunati dall’uso della stessa lingua. A questo scopo, ho scelto di tradurre due racconti brevi di due diversi autori, entrambi dall’Egitto tracciando inizialmente la nascita di questo genere sino a delineare il suo valore odierno. Si tratta di due racconti che si allontanano dal modello de Le Mille e una notte, e diversamente da quest’ultime non godono della stessa notorietà. Non presentano tratti di esotismo che tanto affascinano i lettori occidentali e non si inseriscono tra le ultime tendenze letterarie. Si tratta di racconti fuori dagli schemi classici proposti dei racconti arabi già tradotti. Per tali motivi ho deciso di tradurli, in quanto sono convinta fermamente che la letteratura araba non sia solamente Naguib Mahfouz o Khalil Gibran (autori eccezionali senza dubbio), ma sia ricca di molti altri scrittori ancora da essere scoperti.
Proposta di traduzione di quattro scene dell'opera teatrale La souffrance d'Alexandre di Jean Louvet
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Con questo elaborato intendo presentare la mia proposta di traduzione delle scene 1, 5, 7 e 9 dell'opera teatrale La Souffrance d'Alexandre di Jean Louvet e il relativo commento. L'elaborato si divide in tre capitoli: nel primo introduco l'autore Jean Louvet, parlando del suo teatro e del suo stile. Nel secondo capitolo presento l'opera La souffrance d'Alexandre, e nel terzo propongo la mia traduzione accompagnata dal relativo commento in cui illustro ogni problematica traduttiva incontrata e motivo ogni mia scelta traduttiva.
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L’obiettivo del presente lavoro è illustrare la creazione di due corpora bilingui italiano-inglese di libretti d’opera di Giuseppe Verdi, annotati e indicizzati, e descrivere le potenzialità di queste risorse. Il progetto è nato dalla volontà di indagare l’effettiva possibilità di gestione e consultazione di testi poetici tramite corpora in studi translation-driven, optando in particolare per il genere libretto d’opera in considerazione della sua complessità, derivante anche dal fatto che il contenuto testuale è fortemente condizionato dalla musica. Il primo corpus, chiamato LiVeGi, si compone di cinque opere di Giuseppe Verdi e relativa traduzione inglese: Ernani, Il Trovatore, La Traviata, Aida e Falstaff; il secondo corpus, nominato FaLiVe, contiene l’originale italiano dell’opera Falstaff e due traduzioni inglesi, realizzate a circa un secolo di distanza l’una dall’altra. All’analisi del genere libretto e delle caratteristiche principali delle cinque opere selezionate (Capitolo 1), segue una panoramica della prassi traduttiva dei lavori verdiani nel Regno Unito e negli Stati Uniti (Capitolo 2) e la presentazione delle nozioni di Digital Humanities e di linguistica computazionale, all’interno delle quali si colloca il presente studio (Capitolo 3). La sezione centrale (Capitolo 4) presenta nel dettaglio tutte le fasi pratiche di creazione dei due corpora, in particolare selezione e reperimento del materiale, OCR, ripulitura, annotazione e uniformazione dei metacaratteri, part-of-speech tagging, indicizzazione e allineamento, terminando con la descrizione delle risorse ottenute. Il lavoro si conclude (Capitolo 5) con l’illustrazione delle potenzialità dei due corpora creati e le possibilità di ricerca offerte, presentando, a titolo d’esempio, due case study: il linguaggio delle protagoniste tragiche nei libretti di Verdi in traduzione (studio realizzato sul corpus LiVeGi) e la traduzione delle ingiurie nel Falstaff (attraverso il corpus FaLiVe).