1000 resultados para cinese, traduzione, proposta di traduzione
Resumo:
Lo scopo di questa tesi è analizzare alcune esperienze traduttive in lingua straniera (inglese e francese) delle opere di Andrea Camilleri.
Resumo:
L’obiettivo principale del lavoro è quello di effettuare un’analisi delle maggiori influenze che la lingua catalana e la lingua spagnola ebbero sulla lingua sarda durante il lungo processo di dominazione spagnola in Sardegna che durò quasi quattro secoli: dal 1323 al 1714. Dopo una breve introduzione sui principali avvenimenti storici che ebbero luogo in Sardegna e in Spagna prima dell’inizio della dominazione, si cerca di analizzare in maniera più approfondita il processo di colonizzazione da parte del popolo aragonese e del popolo spagnolo in territorio sardo. Il contatto fra i due popoli, inizialmente basato su motivi storici e politici, si è trasformato con il passare degli anni e dei secoli in un contatto fra storie, culture, tradizioni e lingue. Continuando con una breve descrizione delle tre lingue si arriva al nucleo centrale del lavoro: la lingua catalana e la lingua spagnola influiscono sulla lingua sarda apportando numerosi cambiamenti soprattutto sul piano lessicale dando così origine alla lingua che attualmente si parla in Sardegna.
Resumo:
Lo scopo di questo lavoro è analizzare se e in quali modi il linguaggio metaforico viene utilizzato nella lingua giuridica italiana e tedesca. In particolare, l’analisi verterà su testi giuridici specifici, quali leggi e sentenze. In un primo momento verrà chiarito che cosa s’intende quando si parla di metafora e verrà illustrato come la concezione di metafora è cambiata nel corso degli anni. Saranno illustrate, quindi, le principali teorie sulla metafora, a partire da Aristotele, colui che coniò il termine, arrivando fino alle teorie di linguisti e filosofi dell’età moderna, facendo particolarmente attenzione all’opera Metaphors We Live By pubblicata nel 1980 dagli studiosi americani Lakoff e Johnson, la quale rappresenta un approccio cognitivista allo studio della metafora. In seguito, il lavoro si concentrerà sulla relazione tra metafora e linguaggi specialistici, citando le famose teorie di Boyd e di Kuhn, per poi soffermarsi sulle posizioni sul linguaggio metaforico nei linguaggi specialistici di autori tedeschi e italiani rispetto alle proprie lingue. Rimanendo in questo ambito, verrà approfondito, dopo una breve illustrazione delle caratteristiche della lingua giuridica, il rapporto tra la metafora e, appunto, la lingua giuridica, fornendo le teorie di linguisti e filosofi tedeschi e italiani, ma anche di giuristi stessi. Si passerà poi al cuore di questo lavoro, ovvero l’analisi dei testi giuridici, in cui si vedrà secondo quali criteri e con che scopi gli autori dei testi presi in esame sfruttano il linguaggio metaforico. L’analisi verterà su testi che Mortara Garavelli definisce testi normativi e testi applicativi, ma siccome l’autrice cita anche testi che definisce interpretativi, verrà condotto anche un confronto tra l’analisi compiuta in questo lavoro sui primi due tipi di testi giuridici e l’analisi compiuta da Veronesi in Wege, Gebäude, Kämpfe: Metaphern im deutschen und italienischen rechtswissenschaftlichen Diskurs sui testi di tipo interpretativo.
Resumo:
Dissertazione sull'immigrazione italiana in Francia dopo la seconda guerra mondiale, con una descrizione delle principali destinazioni scelte dagli italiani e le cause che hanno spinto gli italiani ad emigrare. In seguito vengono analizzate le condizioni di lavoro e i settori in cui gli italiani erano più impiegati, concludendo con una riflessione sull'integrazione all'interno della società francese degli italiani e più in generale sull'immigrazione di oggi
Resumo:
Il lavoro da me svolto si concentra sull’analisi testuale della poesia “A une passante” di Charles Baudelaire, contenuto all’interno della raccolta “Les fleurs du mal”, nella sezione dei “Tableaux parisiens”. Oltre ad essermi soffermata sulla da sempre affascinante, misteriosa e complessa figura e personalità del poeta, ho fornito un’interpretazione generale del sonetto, mettendo insieme punti di vista di grandi critici letterari e tenendo anche conto della visione di celebri traduttori (quali Antonio Prete e Riccardo Sonzogno), che si sono cimentati, con svariati metodi e approcci, alla traduzione della raccolta; ho poi dedicato una breve parentesi ad una visione più generale di ciò che è la traduzione e a come essa può venire concepita e distinta nei diversi ambiti. Ho analizzato nel dettaglio la figura della ‘passante’ all’interno della poesia e l’importanza che Baudelaire le attribuisce, in un’eterna alternanza tra timore reale e amore surreale. La poesia, infatti, è ricca di espressioni essenziali per comprendere la concezione della donna da parte del poeta, ma anche per l’esistenza stessa del ‘poète maudit’. Egli si trova, infatti, costretto a muoversi in uno spazio intermedio tra realtà e immaginazione, nel quale nemmeno i suoi occhi sono più capaci di distinguere ciò che il poète voyant è in grado di scorgere per definizione; per sfuggire alla piattezza e alla quotidianità parigina egli sogna allora un passaggio, un’illusione, un miracolo, un amore. E, sebbene non si tratti affatto di un incontro realmente accaduto, questa è l’unica possibilità che il poeta ha per non far svanire l’immagine di questa donna sconosciuta, che di certo l’avrebbe amato, e per non farla svanire tra la folla dalla quale ha preso vita: è solo immortalando questo momento che il ritratto della ‘passante’ potrà restare impresso per sempre nelle più grandi pagine della letteratura francese.
Resumo:
Le point de départ de ce mémoire a été tout d’abord de vouloir faire connaitre la littérature camerounaise qui malgré son essor, est encore assez méconnue et ensuite d’analyser les caractéristiques, les mutations et les différentes étapes de l’évolution du roman francophone au fil des années. Pour ce faire, nous avons tout d’abord illustré la situation historique, ethnique et linguistique du Cameroun. Ensuite, nous avons fait état de l’éclosion de la littérature camerounaise, le long éveil de la littérature camerounaise anglophone, analysé les deux générations de romanciers camerounais pour enfin conclure le mémoire avec l’étude de deux romans: Ville Cruelle d’Eza Boto et Le Fils d’Agatha Moudio de Francis Bebey. Nous nous focaliserons surtout sur l’analyse des thématiques les plus importantes de ces récits pour voir comment ces thématiques sont traitées dans les deux romans et découvrir les principales mutations qui sont survenues lors du passage d’une génération à l’autre.
Resumo:
Résumé L’apparition de l’internet au Cameroun offre une réelle occasion d’échange, surtout pour les jeunes. Les innovations de la toile sont à considérer à plusieurs niveaux, les linguistes sous tous les cieux ont actuellement à débattre du langage SMS et CHAT, qui est, d’après (Dejond ,2002) « un mélange d’anglicisme, d’abréviation, de sigles et de rebus d’écriture phonétique. On écrit comme on parle. » Cette forme d’écriture facile à transcrire est éloignée des normes orthographiques et grammaticales du français standard. En effet, le langage SMS et CHAT des jeunes camerounais n’obéit qu’à la norme dictée par l’imagination de ses adeptes. Il se caractérise par des phénomènes comme la troncation, l’élision vocalique et consonantique ou l’agglutination à l’intérieur des mots. L’un des phénomènes les plus marquants est l’introduction des chiffres allant de 1 à 9 dans la graphie de certains mots. Ces écritures simplifiées nécessitent souvent l’intuition ou la compétence linguistique des lecteurs pour décrypter le message, le but étant l’interprétation du contenu. De plus, le type de message est strictement communicatif ou expressif et non normatif. Ainsi, l’essentiel est de faire passer un message. Les règles, les principes ou les contraintes qui gouvernent la transcription orthographique d’un mot français sont relégués au second plan. L’écriture texto employé par les jeunes camerounais cherche parcimonieusement à en dire le plus avec un minimum de caractère. Pour cela, on chatte entre amis, parents ou avec des connaissances éparpillée de part le monde qui naissent de ces rencontres virtuelles.
Resumo:
Obiettivo del lavoro è quello di legare tra di loro due aspetti che storicamente sono sempre stati scollegati. Il primo è il lungo dibattito sul tema “oltre il PIL”, che prosegue ininterrottamente da circa mezzo secolo. Il secondo riguarda l’utilizzo dei sistemi di misurazione e valutazione della performance nel settore pubblico italiano. Si illustra l’evoluzione del dibattito sul PIL facendo un excursus storico del pensiero critico che si è sviluppato nel corso di circa cinquanta anni analizzando le ragioni assunte dagli studiosi per confutare l’utilizzo del PIL quale misura universale del benessere. Cogliendo questa suggestione l’Istat, in collaborazione con il CNEL, ha avviato un progetto per individuare nuovi indicatori da affiancare al PIL, in grado di misurare il livello non solo della crescita economica, ma anche del benessere sociale e sostenibile, con l’analisi degli indicatori riferiti a 12 domini di benessere individuati. Al progetto Istat-CNEL si è affiancato il progetto UrBES, promosso dall’Istat e dal Coordinamento dei sindaci metropolitani dell’ANCI, che hanno costituito una rete di città metropolitane per sperimentare la misurazione e il confronto sulla base di indicatori di benessere urbano equo e sostenibile, facendo proprio un progetto del Comune di Bologna e di Laboratorio Urbano (Centro di documentazione, ricerca e proposta sulle città), che ha sottoposto a differenti target un questionario on line, i cui risultati, con riferimento alle risposte fornite alle domande aperte, sono stati elaborati attraverso l’utilizzo di Taltac, un software per l’analisi dei testi, al fine di individuare i “profili” dei rispondenti, associando i risultati dell’elaborazione alle variabili strutturali del questionario. Nell’ultima parte i servizi e progetti erogati dal comune di Bologna sono stati associati alle dimensioni UrBES, per valutare l’impatto delle politiche pubbliche sulla qualità della vita e sul benessere dei cittadini, indicando le criticità legate alla mancanza di dati adeguati.
Resumo:
El objetivo de la presente investigación, el catálogo y estudio de las gramáticas de italiano destinadas a hispanohablantes de los siglos XVIII y XIX, se encuadra en el macrosector gramaticográfico de la historiografía lingüística, en el cual el estudio de las gramáticas de las lenguas dirigidas a hablantes nativos y a hablantes extranjeros, con los consiguientes cruces y trasvases de tradiciones gramaticales, es de significativo interés como destacan: (i) las tesis doctorales defendidas en los últimos quince años; (ii) los proyectos de investigación dirigidos y coordinados por prestigiosos estudiosos del sector; (iii) los congresos organizados para destacar y compartir las principales actualizaciones en torno a los estudios gramaticográficos; y (iv) las publicaciones que surgen de los tres puntos anteriores. El estudio presenta dos partes centrales: la primera (constituida por los capítulos 2 y 3) es la de catálogo y estudio de las diecinueve gramáticas que conforman el corpus en base a ocho áreas descriptivas (1. información catalográfica, 2. autor, 3. editor, 4. hiperestructura, 5. elementos peritextuales, gramaticales y didácticos, 6. variedad de textos y su secuencia didáctica, 7. caracterización, fuentes e influencias, y 8. localización); la segunda (capítulo 4) es la de estudio gramaticográfico de conjunto de los datos más relevantes de las areas de estudio utilizadas en las dos primeras partes. De este modo, daremos un panorama de conjunto sobre (i) la cronología de las obras y sus ediciones y rempresiones; (ii) la nacionalidad, profesión, condición religiosa, etc. de autores; (iii) la geografía de ediciones y editores; (iv) la descripción hiperestructural de las obras; (v) la estructura de los elementos peritextuales; (vi) las partes gramaticales y elementos que las componen; (vii) el verbo: definiciones y paradigma verbal; (vii) los elementos didácticos; (viii) las líneas de descripción gramatical; (ix) la localización de las gramáticas en las bibliotecas españolas.
Resumo:
La presente ricerca ha un duplice obiettivo. Primo, individuare i modi in cui lingue e identità culturali diverse sono state rappresentate al cinema. Secondo, identificare le diverse strade imboccate dai professionisti del doppiaggio italiano quando si trovano a confrontarsi con un film in cui si parlano più lingue. La ricerca propone un approccio multidisciplinare che combina i contributi teorici sviluppati nel campo degli studi di traduzione audiovisiva con le modalità di analisi più comunemente utilizzate dalla semiotica del cinema. L'analisi si basa su un campione di 224 film multilingue prodotti dall'inizio degli anni Trenta alla fine degli anni Duemila. Particolare attenzione viene indirizzata al quadro teorico all'interno del quale viene interpretato il ruolo che il multilinguismo assume al cinema. Vengono identificate tre funzioni principali: conflitto, confusione e resa realistica. Un altro elemento chiave nell'analisi è costituito dal genere cinematografico prevalente a cui è possibile ricondurre ciascuno dei film selezionati. Sono individuati tre generi principali: il film drammatico, la commedia e il thriller. Nel film drammatico il multilinguismo agisce come un veicolo che produce e accentua il conflitto, mentre nella commedia esso di solito diventa un dispositivo comico che crea confusione e umorismo. Nel cinema thriller, invece, il multilinguismo funziona essenzialmente come un veicolo di suspense. Per quanto riguarda le soluzioni traduttive adottate nel doppiaggio italiano del cinema multilingue, sono rilevate tre macro-strategie: la conservazione, la neutralizzazione e la riduzione dell'originale dimensione multilingue. Ciascuna di queste tre strategie è passata a vaglio critico. Se nel primo caso si tratta di un tentativo di riprodurre fedelmente le originali situazioni multilingue rappresentate nel film, negli altri due casi si tratta di soluzioni che risentono fortemente delle specificità del doppiaggio come modalità di traduzione degli audiovisivi (fattori ideologici ed economici, nonché il problema tecnico dell'armonizzazione delle voci per i personaggi bilingue).