1000 resultados para INFECCIONES NOSOCOMIALES - DIAGNOSTICO
Resumo:
Trabalho Final do Curso de Mestrado Integrado em Medicina, Faculdade de Medicina, Universidade de Lisboa, 2014
Resumo:
Nosema spp. and Varroa destructor are common parasites of honey bee colonies. Beekeepers routinely treat colonies with the fungicide fumagillin to control Nosema and an array of miticides to control V. destructor. Interactions between these parasites and chemical treatments are poorly understood. We allocated honey bee colonies to distinct chemical treatment regimes and monitored parasite intensities in the subsequent year. Infections of Nosema and infestations of V. destructor were positively correlated. Fumagillin was effective at mitigating Nosema intensities only over the short term, suggesting that biannual application is essential. V. destructor intensities were higher in colonies that had been previously treated with miticides, reasons for this warrant further investigation.
Resumo:
Mode of access: Internet.
Resumo:
Mode of access: Internet.
Resumo:
Mode of access: Internet.
Resumo:
Tesis Universidad Central, 1866.
Resumo:
Contains 32 Spanish language pamphlets which use a Q and A (Question/Answer) format to provide information on various women's health topics.
Resumo:
The increasing in world population, with higher proportion of elderly, leads to an increase in the number of individuals with vision loss and cataracts are one of the leading causes of blindness worldwide. Cataract is an eye disease that is the partial or total opacity of the crystalline lens (natural lens of the eye) or its capsule. It can be triggered by several factors such as trauma, age, diabetes mellitus, and medications, among others. It is known that the attendance by ophthalmologists in rural and poor areas in Brazil is less than needed and many patients with treatable diseases such as cataracts are undiagnosed and therefore untreated. In this context, this project presents the development of OPTICA, a system of teleophthalmology using smartphones for ophthalmic emergencies detection, providing a diagnostic aid for cataract using specialists systems and image processing techniques. The images are captured by a cellphone camera and along with a questionnaire filled with patient information are transmitted securely via the platform Mobile SANA to a online server that has an intelligent system available to assist in the diagnosis of cataract and provides ophthalmologists who analyze the information and write back the patient’s report. Thus, the OPTICA provides eye care to the poorest and least favored population, improving the screening of critically ill patients and increasing access to diagnosis and treatment.
Resumo:
La Cartella Clinica Elettronica è lo strumento d’eccellenza per la condivisione e il recupero dei dati clinici e per la gestione organica e strutturata dei dati riferiti alla storia clinica di un paziente. Garantisce il supporto dei processi clinici (diagnostico-terapeutici) e d’assistenza nei singoli episodi di cura e favorisce la continuità di cura. In questo nuovo scenario acquista rilevanza il contributo degli infermieri ai processi sanitari e al percorso diagnostico-terapeutico di competenza medica, nonché l’affermarsi del processo assistenziale di specifica competenza infermieristica. Nasce l’esigenza di progettare e sviluppare un valido sistema informativo, indispensabile per documentare sistematicamente ogni attività infermieristica, ottenere informazioni utili per la pianificazione, la gestione e la valutazione dei percorsi assistenziali e per migliorare l’assistenza. Il seguente progetto di tesi sperimentale ha come obiettivo la digitalizzazione delle documentazione infermieristica,in accordo con le esigenze del personale clinico in un ambito realmente operativo di reparto ospedaliero, al fine di realizzare uno strumento informativo semplice ma efficace, in grado di rendere agevole la registrazione dell’attività clinica quotidiana. Per iniziare la trattazione, sono forniti elementi introduttivi e propedeutici ad una comprensione più esaustiva del sistema che verrà integrato con le schede infermieristiche digitali. Si procede con la descrizione delle fasi di sviluppo che hanno portato all’informatizzazione delle schede infermieristiche, analizzando sia gli studi preliminari che gli strumenti utilizzati per la loro realizzazione. Il lavoro si conclude con la presentazione e discussione di un prototipo al personale infermieristico referente, così da mostrare al cliente l’effettiva funzionalità della cartella infermieristica e il flusso di utilizzo per avere un riscontro preliminare su leggibilità ed organicità dei documenti.
Resumo:
La tecnica di Diffusion Weighted Imaging (DWI) si basa sullo studio del moto diffusivo delle molecole d’acqua nei tessuti biologici ed è in grado di fornire informazioni sulla struttura dei tessuti e sulla presenza di eventuali alterazioni patologiche. Il più recente sviluppo della DWI è rappresentato dal Diffusion Tensor Imaging (DTI), tecnica che permette di determinare non solo l’entità, ma anche le direzioni principali della diffusione. Negli ultimi anni, grazie ai progressi nella tecnica di risonanza magnetica, l’imaging di diffusione è stato anche applicato ad altri distretti anatomici tra cui quello renale, per sfruttarne le potenzialità diagnostiche. Tuttavia, pochi sono ancora gli studi relativi all’applicazione delle metodiche di diffusione per la valutazione della malattia policistica renale autosomica dominante (ADPKD). ADPKD è una delle malattie ereditarie più comuni ed è la principale causa genetica di insufficienza renale dell’adulto. La caratteristica principale consiste nella formazione di cisti in entrambi i reni, che progressivamente aumentano in numero e dimensioni fino a causare la perdita della funzionalità renale nella metà circa dei pazienti. Ad oggi non sono disponibili terapie capaci di arrestare o rallentare l’evoluzione di ADPKD; è possibile controllare le complicanze per evitare che costituiscano componenti peggiorative. Il lavoro di tesi nasce dalla volontà di indagare se la tecnica dell’imaging di diffusione possa essere utile per fornire informazioni sullo stato della malattia e sul suo grado di avanzamento. L’analisi di studio è concentrata sul calcolo del coefficiente di diffusione apparente (ADC), derivato dalle immagini DWI e valutato nella regione della midollare. L’obiettivo di questo lavoro è verificare se tale valore di ADC sia in grado di caratterizzare la malattia policistica renale e possa essere utilizzato in ambito clinico-diagnostico come indicatore prognostico nella progressione di questa patologia.
Resumo:
Lung cancer is the most common of malignant tumors, with 1.59 million new cases worldwide in 2012. Early detection is the main factor to determine the survival of patients affected by this disease. Furthermore, the correct classification is important to define the most appropriate therapeutic approach as well as suggest the prognosis and the clinical disease evolution. Among the exams used to detect lung cancer, computed tomography have been the most indicated. However, CT images are naturally complex and even experts medical are subject to fault detection or classification. In order to assist the detection of malignant tumors, computer-aided diagnosis systems have been developed to aid reduce the amount of false positives biopsies. In this work it was developed an automatic classification system of pulmonary nodules on CT images by using Artificial Neural Networks. Morphological, texture and intensity attributes were extracted from lung nodules cut tomographic images using elliptical regions of interest that they were subsequently segmented by Otsu method. These features were selected through statistical tests that compare populations (T test of Student and U test of Mann-Whitney); from which it originated a ranking. The features after selected, were inserted in Artificial Neural Networks (backpropagation) to compose two types of classification; one to classify nodules in malignant and benign (network 1); and another to classify two types of malignancies (network 2); featuring a cascade classifier. The best networks were associated and its performance was measured by the area under the ROC curve, where the network 1 and network 2 achieved performance equal to 0.901 and 0.892 respectively.
Resumo:
El consumo inapropiado de antifúngicos ha contribuido en años recientes al incremento global de la resistencia antifúngica y ha jugado un papel importante en los cambios epidemiológicos y en la etiología de las infecciones fúngicas. Además, el sobreuso de antifúngicos conlleva un riesgo de toxicidad asociada a los mismos y un muy significativo aumento en el gasto sanitario. Los programas de control del uso de antifúngicos consisten en intervenciones multidisciplinares, lideradas por especialistas en enfermedades infecciosas, microbiología clínica y farmacia, que establecen redes de cooperación y comunicación con los principales servicios prescriptores, con el fin de optimizar el tratamiento antifúngico y el manejo de las infecciones fúngicas invasivas. Sin embargo, la experiencia en el desarrollo de programas de optimización del uso de antifúngicos es muy limitada, pues la mayoría de los esfuerzos se han centrado en el control de los antibacterianos...
Resumo:
Las infecciones por hongos se han convertido en un tema de gran preocupación en todo el mundo, se estima que más de 40 millones de personas sufren infecciones por hongos, tanto en países desarrollados como en países en vías de desarrollo (Güngör, et al., 2013). Las micosis superficiales se encuentran entre las formas más frecuentes de infecciones en los humanos. Se estima que afectan un 20-25 % de la población mundial y su incidencia está constantemente en aumento (Vena, et al., 2012) (Havlickova, et al., 2008) (Das, et al., 2007). Actualmente, este tipo de infecciones son un frecuente motivo de consulta para el médico de familia (Hernández, et al., 2014) y el dermatólogo. Lo cual nos obliga a permanecer constantemente actualizados La candidiasis es la micosis emergente con mayor efecto en el ser humano debido a su frecuencia y a la gravedad de sus complicaciones (López-Martínez, R., 2010). La candidiasis superficial es una de las formas clínicas más comunes. Es característicamente crónica y recurrente, y, a veces, indica el comienzo de las formas graves de esta micosis (Pappas, et al., 2009). Las levaduras del género Candida son microorganismos pertenecientes a la microbiota normal de individuos sanos, principalmente en la mucosa oral, el tracto gastrointestinal y el tracto genitourinario femenino (Shao, et al., 2007). Sin embargo, estos hongos son responsables de diferentes manifestaciones clínicas, especialmente en pacientes inmunocomprometidos, que van desde infecciones de la piel y mucosas a infecciones sistémicas (Sardi, et al., 2013). Su importancia viene de la alta frecuencia con que colonizan e infectan el huésped humano (De Bernardis, et al., 2004), siendo el cuarto patógeno más común asociado con los casos de infección nosocomial (Wisplinghoff, et al., 2004)...
Resumo:
Lesión medular es cualquier alteración sobre la médula espinal. Dicha alteración puede producir alteraciones motoras, sensitivas y autonómicas por debajo del nivel de la lesión. La lesión medular es una situación clínica grave e irreversible en la actualidad, que conlleva una pérdida de la funcionalidad y de la independencia del paciente que la sufre, así como la aparición de una serie de secuelas y complicaciones desde la instauración de la misma: infecciones respiratorias, enfermedad tromboembólica venosa, disreflexia autonómica, complicaciones osteomusculares, patología dermatológica y úlceras por presión, dolor y espasticidad, intestino neurógeno y vejiga neurógena. Las complicaciones urológicas son el grupo de patologías más importantes y frecuentes que aparecen en el lesionado medular. La disfunción neurógena del tracto urinario inferior (DNTUI) es la alteración funcional del tracto urinario inferior debida a una lesión de su inervación. Las complicaciones urológicas de la DNTUI son alteraciones del tracto urinario superior, infecciones urinarias, litiasis urinaria, neoplasias del tracto urinario, alteraciones de la función sexual y lesiones anatómicas de la vejiga y la uretra...
Resumo:
Estudar a incidência e fatores de risco (tempo de doença e presença de hipertensão arterial sistêmica) para retinopatia diabética em 1002 pacientes encaminhados pelo Programa de Diabetes do Hospital Universitário Onofre Lopes no período de 1992 – 1995. Métodos: Estudo retrospectivo de pacientes com diagnóstico de diabetes mellitus encaminhados ao Setor de Retina do Departamento de Oftalmologia pelo Programa de Diabetes do Hospital Universitário e submetido, sob a supervisão do autor, a exame oftalmológico, incluindo medida da acuidade visual corrigida (tabela de Snellen), biomicroscopia do segmento anterior e posterior, tonometria de aplanação e oftalmoscopia binocular indireta sob midríase(tropicamida 1% + fenilefrina 10%). Foi realizada análise dos prontuários referente ao tempo de doenças e diagnostico clínico de hipertensão arterial sistêmica. Resultados: Dos 1002 diabéticos examinados (em 24 deles a fundoscopia foi inviável), 978 foram separados em 4 grupos: sem retinopatia diabética (SRD), 675 casos (69,01%); com retinopatia diabética não proliferativa (RDNP), 207 casos (21,16%); com retinopatia diabética proliferativa (RDP), 70 casos (7,15%); e pacientes já fotocoagulados (JFC), 26 casos (2,65%). Do total, 291 eram do sexo masculino (29%) e 711 do sexo feminino (71%). Os 4 grupos foram ainda avaliados quanto ao sexo, a faixa etária, a acuidade visual, tempo de doença, presença de catarata e hipertensão arterial sistêmica e comparados entre si. Com relação ao tipo de diabetes, 95 eram do tipo I (9,4%), 870 pacientes eram do tipo II (86,8%), e em 37 casos(3,7%) o tipo de diabetes não foi determinado. Conclusões: Comprovou-se que os pacientes com maior tempo de doença tinham maior probabilidade de desenvolver retinopatia diabética, e que a hipertensão arterial sistêmica não constituiu fator de risco em relação à diminuição da acuidade visual nos pacientes hipertensos