ENERGETICA. Agenzia per la promozione e costituzione delle Comunità Energetiche.

ENERGETICA è un servizio dedicato ai cittadini del Comune di Bologna che fornisce supporto sui temi dell’energia per facilitare e accelerare il processo di adesione alle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) da parte dei cittadini stessi. Il servizio si configura come uno sportello energetico phygital: un luogo fisico e digitale (una piattaforma dedicata) attraverso il quale i cittadini vengono coinvolti e informati in merito ai vantaggi delle comunità energetiche, al loro funzionamento e alle modalità con cui entrare a farne parte. I consulenti - figure chiave del servizio - forniscono le informazioni richieste e svolgono un’azione di sensibilizzazione riguardo al tema delle comunità energetiche. Il trattamento dei dati personali dei singoli cittadini e la cessione del loro consenso permette ai consulenti di creare le liste di comunità, cioè liste di interesse attraverso le quali i cittadini vengono associati tra di loro allo scopo di costituire piccole comunità energetiche sul territorio. La piattaforma serve da strumento per programmare le consulenze, attraverso, ad esempio, videochiamate o appuntamenti in sede presso l’agenzia. Si possono quindi conoscere gli altri cittadini appartenenti alla propria comunità energetica e stabilire un contatto che duri nel tempo. L’obiettivo della costruzione di una rete sociale è inoltre quello di sensibilizzare sul tema e condividere con altri la propria esperienza. Lo sportello svolge anche un ruolo di promozione di eventi legati a ENERGETICA, con momenti di partecipazione e condivisione per la comunità. La scoperta e l’attuazione di realtà come quelle delle CER risulta importante per il raggiungimento di obiettivi sostenibili ormai inderogabili. L’adesione a progetti comunitari, che agevolano la condivisione e la partecipazione ad azioni comuni da parte dei cittadini, come nel caso delle CER, gettano le basi per una concreta inversione di rotta e per il raggiungimento di obiettivi sostenibili.

Efficientamento dei flussi logistici e re-layout del magazzino in ottica lean: il caso SCM group

Con questo elaborato si è analizzata la situazione della Logistica di Produzione allo stato AS IS, dalla quale sono emerse una serie di criticità che provocano inefficienze e sprechi in termini di movimentazioni e risorse. A fronte delle criticità riscontrate, per prima cosa è stata eseguita una mappatura per quanto riguarda la modalità di alimentazione dei vari materiali presenti in azienda. Dopo aver definito una serie di criteri standard da seguire, si è proceduto al cambio dei vari codici nella modalità di alimentazione più appropriata ed alla eventuale ricollocazione dei materiali nell’area di magazzino specifica. In seguito, si è passati alla seconda parte delle attività richieste su direttiva aziendale: la mappatura di tutti i codici con due modalità di alimentazione specifiche (chiamate Kanb e Kit) ed il conseguente dimensionamento dei metri lineari necessari per l’eventuale realizzazione di un’area di magazzino ad hoc per questi materiali. In seguito, si è stabilito per ogni codice quale sia la tipologia di contenitore più adatta ad esso e di conseguenza la migliore collocazione nella nuova area di magazzino che verrà realizzata. Infine, si è realizzata una proposta di Layout del magazzino che comprenda anche la nuova area di dedicata alla tipologia di materiali sopra citati. Tutte queste attività sono state realizzate tenendo sempre conto dei principi e dei concetti della Lean Production in merito alla riduzione degli sprechi, in questo caso inerenti alla movimentazione e gestione dei materiali. L’obiettivo che si vuole raggiungere tramite la nuova area di magazzino è l’aumento dell’efficienza per quel che riguarda l’approvvigionamento delle linee produttive.

Analisi e riprogettazione dei flussi logistici interni: il caso Marposs Spa

Le aziende per rispondere ai bisogni dei clienti, che oltre ad essere plurimi sono imminenti, devono possedere un solido sistema logistico. In particolare, la logistica interna resta una delle aree con maggiore potenziale di miglioramento, in quanto le aziende riescono ad esercitare un migliore controllo sui propri processi. Per tale ragione l’azienda Marposs Spa, leader nella fornitura di strumenti di precisione per la misura, ispezione e testing, intende agire sulla leva dei flussi logistici interni, puntando alla loro ottimizzazione. Infatti, lo scopo del presente elaborato è quello di gestire e riorganizzare i flussi logistici interni in maniera efficiente, fornendo una risposta al dubbio aziendale riguardante lo stoccaggio dei codici presso le ubicazioni errate. Dubbio lecito, considerando la presenza in azienda di circa 100.000 codici materiali, distribuiti su 80 magazzini, in 2 principali stabilimenti, per un totale di 38.000 m². Attraverso l’analisi dettagliata delle quantità movimentate tra i vari magazzini aziendali e la successiva costruzione della From-to chart dei flussi AS-IS, si identificano i codici da esaminare. A questi si aggiunge lo studio dei codici ubicati nei magazzini dello stabilimento 1, al fine di ottimizzare, con la revisione del layout, i flussi logistici interni. La creazione di un nuovo magazzino “codici comuni”, da posizionare centralmente nell’area produttiva dello stabilimento 1, e la successiva distribuzione a raggiera della merce presso i tavoli di lavoro, permette la riduzione complessiva delle movimentazioni. Parallelamente si estraggono, attraverso la formulazione di due criteri, i codici che necessitano il cambio ubicazione (e quindi di stabilimento), quelli per i quali la posizione viene consolidata e quelli che conviene porre centralmente nell’area produttiva. Si calcolano, infine, i benefici economici, temporali e di movimentazione, utilizzando le From-to charts differenziali relative.

HBIM to Virtual Reality Workflow for Industrial Archaeology Immovable Assets’ Management: A Case Study

As a witness on the industrialization in Bologna, since its first generation was born in the late 1760, the Battiferro lock has been coping with the innovation that the city experienced throughout the centuries, until it has lost its functionality due to the technological development for which Bologna’s canals were gradually covered starting from the 1950s under Giuseppe Dozza ’s administration, as part of the reconstruction, reclamation and urban requalification that was carried out in the aftermath the World War II and which involved the whole city. The interest of the research carried out on this case study was primarily to reintroduce the landmark that is still intact, to what is considered to be the fourth generation of the industrial revolution, namely in the construction field, which is recognized as Construction 4.0, by means of the Historic (or Heritage) Information Modeling HBIM and Virtual Reality (VR) application. A scan-to-BIM approach was followed to create 3D as-built BIM model, as a first step towards the storytelling of the abandoned industrial built asset in VR environment, or as a seed for future applications such as Digital Twins (DT), heritage digital learning, sustainable impact studies, and/or interface with other interfaces such as GIS. Based on the HBIM product, examples of the primary BIM deliverables such as 2D layouts is given, then a workflow to VR is proposed and investigated the reliability of data and the type of users that may benefit of the VR experience, then the potential future development of the model is investigated, with comparison of a relatively similar experience in the UK.

Effect Of Particles Of Ashes Produced From Sugarcane Burning On The Respiratory System Of Rats.

The practice of burning sugarcane obtained by non-mechanized harvesting exposes workers and the people of neighboring towns to high concentrations of particulate matter (PM) that is harmful to health, and may trigger a series of cardiorespiratory diseases. The aim of this study was to analyze the chemical composition of the micro-particles coming from sugarcane burning residues and to verify the effects of this micro-particulate matter on lung and tracheal tissues. Micro-particulate matter (PM10) was obtained by dissolving filter paper containing burnt residues in NaCl solution. This material was instilled into the Wistar rats' nostrils. Histological analyses (hematoxylin and eosin - HE) of cardiac, lung and tracheal tissues were performed. Inflammatory mediators were measured in lung tissues by using ELISA. The chemical composition of the particulate material revealed a large quantity of the phthalic acid ester, high concentrations of phenolic compounds, anthracene and polycyclic aromatic hydrocarbons (PAH). Histological analysis showed a reduction in subjacent conjunctive tissue in the trachea, lung inflammation with inflammatory infiltrate formation and reduction of alveolar spaces and a significant increase (p<0.05) in the release of IL-1α, IL-1β, IL-6, and INF-γ in the group treated with PM10 when compared to the control group. We concluded that the burning sugarcane residues release many particles, which have toxic chemical compounds. The micro-particulate matter can induce alterations in the respiratory system.

Role Of The Different Sexuality Domains On The Sexual Function Of Women With Premature Ovarian Failure.

Women with premature ovarian failure (POF) often manifest complaints involving different aspects of sexual function (SF), regardless of using hormone therapy. SF involves a complex interaction between physical, psychological, and sociocultural aspects. There are doubts about the impact of different complaints on the global context of SF of women with POF. To evaluate the percentage of influence of each of the sexuality domains on the SF in women with POF. Cross-sectional study with 80 women with POF, matched by age to 80 women with normal gonadal function. We evaluated SF through the Female Sexual Function Index (FSFI), a comparison between the POF and control groups using the Mann-Whitney test. Component exploratory factor analysis was used to assess the proportional influence of each domain on the composition of the overall SF for women in the POF group. SF was evaluated using FSFI. Exploratory Factor Analysis for components was used to evaluate the role of each domain on the SF of women with POF. The FSFI score was significantly worse for women with POF, with a decrease in arousal, lubrication, orgasm, satisfaction, and dyspareunia. Exploratory factor analysis of SF showed that the domain with greater influence in the SF was arousal, followed by desire, together accounting for 41% of the FSFI. The domains with less influence were dyspareunia and lubrication, which together accounted for 25% of the FSFI. Women with POF have impaired SF, determined mainly by changes in arousal and desire. Aspects related to lubrication and dyspareunia complaints have lower determination coefficient in SF. These results are important in adapting the approach of sexual disorders in this group of women. Benetti-Pinto CL, Soares PM, Giraldo HPD, and Yela DA. Role of the different sexuality domains on the sexual function of women with premature ovarian failure. J Sex Med 2015;12:685-689.

Respostas agudas de parâmetros biomecânicos à utilização de diferentes tamanhos de palmar no nado crawl

Universidade Estadual de Campinas . Faculdade de Educação Física

Efeitos de diferentes tamanhos de palmares nos indicadores tecnicos do nado crawl em esforços maximos de 50 e 100m

Universidade Estadual de Campinas . Faculdade de Educação Física

Avaliação da resistencia da força explosiva atraves de testes de saltos verticais

Universidade Estadual de Campinas. Faculdade de Educação Física

Atividades aquaticas para crianças portadoras de deficiencias : uma proposta de adaptação ao meio-liquido

Universidade Estadual de Campinas . Faculdade de Educação Física

Relationship between periodontitis and rheumatoid arthritis and the effect of non-surgical periodontal treatment

This study analyzed the association of periodontal disease (PD) and rheumatoid arthritis (RA). Seventy-five 35-60-year-old patients were assigned to 5 groups according to the presence (+) or not (-) of PD and RA and the treatment received (TR+) or not (TR-) for PD. Group 3 uses total prosthesis (TP). Clinical and laboratory evaluations were performed at baseline, 3 and 6 months of follow-up by probing pocket depth, bleeding on probing and plaque index for PD, HAQ, DAS28, SF-36 and laboratory: AAG, ESR, CRP for RA. Statistically significant differences for PD after 3 (p=0.0055) and after 6 months (p=0.0066) were obtained in Group 1 (RA+PD+TR+) and 2(RA+PD+TR-); significant reduction in the % of BOP after 6 months (p=0.0128) and significant reduction in the % of Pl after 3 (p=0.0128) and 6 months (p=0.0002) in Group 1. Statistically significant differences between Groups 1 and 3 (RA+TP) for DAS28 at baseline and after 3 months were observed, but not after 6 months. No other parameters for RA were significantly affected. The relationship between RA and PD disease activities is not clear, but the importance of periodontal treatment in the control of inflammation to avoid tooth extraction is evident.

Estudo das características cefalométricas em adolescentes brasileiros portadores de Padrão Face Longa

OBJETIVO: definir valores cefalométricos esqueléticos e dentários para adolescentes brasileiros com Padrão Face Longa. MÉTODOS: a amostra foi constituída de telerradiografias em norma lateral de 30 pacientes com Face Longa, sendo 17 do sexo feminino e 13 do masculino; e 30 pacientes face Padrão I, 15 do sexo masculino e 15 do feminino, no estágio de dentadura permanente durante a adolescência. As características do Padrão Face Longa foram definidas clinicamente, pela análise facial. As seguintes grandezas cefalométricas foram avaliadas: (1) Comportamento sagital das bases apicais (SNA, SNB, ANB, NAP, Co-A, Co-Gn); (2) Comportamento vertical das bases apicais (SN.PP, SN.PM, ângulo goníaco, AFAT, AFAI, AFAM, AFP, AFATperp, AFAIperp); (3) Comportamento dentoalveolar (1-PP, 6-PP, 1-PM, 6-PM, 1.PP, IMPA); e (4) Proporção entre as alturas faciais (AFAIPerp/AFATPerp, AFAI/AFAT, AFAM/AFAI). RESULTADOS E CONCLUSÕES: o erro vertical na Face Longa concentra-se no terço inferior. A maxila apresenta uma maior altura dentoalveolar e a mandíbula, com morfologia mais vertical, mostra maior rotação no sentido horário. Essas características morfológicas e espaciais acarretam alterações sagitais e verticais no esqueleto e alterações verticais dentoalveolares. No sentido sagital, os ângulos de convexidade facial estão aumentados. No sentido vertical, as alturas faciais anteriores total e inferior estão aumentadas. O componente dentoalveolar está mais longo.

Influência da proporção entre as alturas do ramo mandibular e dentoalveolar posterior na inclinação do plano mandibular

OBJETIVO: avaliar a existência de correlação entre a proporção da altura do ramo mandibular (AR) com a altura dentoalveolar posterior total (ADAPT) e a inclinação do plano mandibular (PM). MÉTODOS: dois examinadores avaliaram 81 telerradiografias laterais de pacientes, com idades a partir de 18 anos, do arquivo do curso de especialização em Ortodontia e Ortopedia Facial da Faculdade de Odontologia da UFBA. As radiografias foram digitalizadas, os pontos marcados e as medidas obtidas através do programa Radiocef 1.0. Mediu-se a inclinação do plano mandibular para caracterizar o padrão vertical da face e dividir as radiografias em três grupos: grupo de face normal (GN), de 22º a 28º, de face curta (GC), menor que 22º, e de face longa (GL), maior que 28º. A inclinação do plano palatino serviu como critério de exclusão, sendo que valores abaixo de -2,5° ou acima de 3,5º foram excluídos. Desta forma, 46 telerradiografias laterais totalizaram a amostra. RESULTADOS: a AR diferiu entre GC e GL, porém não houve diferença estatisticamente significante para as alturas dentoalveolares posteriores. Houve baixa correlação entre a AR e a ADAPT nos grupos, no entanto, a correlação da proporção entre essas alturas com a inclinação do PM mostrou-se estatisticamente significante e negativa. CONCLUSÃO: este é um fator a ser levado em consideração na avaliação do PM, quando do diagnóstico e tratamento das displasias verticais dentofaciais.

Evaluation of recycled tiles and OSB ceiling materials in closed broiler house prototypes

This study aimed at evaluating the thermal performance of a modular ceiling system for poultry houses. The reduced- and distorted-scale prototypes used ceiling modules made of reforested wood and were covered with recycled long-life package tiles. The following parameters were measured for 21 days: tile internal surface temperature (ST), globe temperature and humidity index (WBGT), and radiant heat load (RHL). Measurements were made at times of highest heat load (11:00 am, 13:00 pm, and 03:00 pm). Collected data were analyzed by "R" statistics software. Means were compared by multiple comparison test (Tukey) and linear regression was performed, both at 5% significance level. The results showed that the prototype with the ceiling was more efficient to reduce internal tile surface temperature; however, this was not sufficient to provide a comfortable environment for broilers during the growout. Therefore, other techniques to provide proper cooling are required in addition to the ceiling.

Scavenging processes of atmospheric particulate matter: a numerical modeling of case studies

Below cloud scavenging processes have been investigated considering a numerical simulation, local atmospheric conditions and particulate matter (PM) concentrations, at different sites in Germany. The below cloud scavenging model has been coupled with bulk particulate matter counter TSI (Trust Portacounter dataset, consisting of the variability prediction of the particulate air concentrations during chosen rain events. The TSI samples and meteorological parameters were obtained during three winter Campaigns: at Deuselbach, March 1994, consisting in three different events; Sylt, April 1994 and; Freiburg, March 1995. The results show a good agreement between modeled and observed air concentrations, emphasizing the quality of the conceptual model used in the below cloud scavenging numerical modeling. The results between modeled and observed data have also presented high square Pearson coefficient correlations over 0.7 and significant, except the Freiburg Campaign event. The differences between numerical simulations and observed dataset are explained by the wind direction changes and, perhaps, the absence of advection mass terms inside the modeling. These results validate previous works based on the same conceptual model.