978 resultados para 090 Manuscripts


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Die Arbeit beschriebt das Leben und Wirken Johann Schffers, des Erben der Mainzer Druckerei Johannes Fusts und Peter Schffer d.. Im Mittelpunkt stehen die 315 heute noch nachweisbaren Drucke. Neben der bibliographischen Erfassung der Titel, die ergnzt werden durch Hinweise zur Illustration und zur Typographie, wird versucht anhand dieser die Entwicklung und die Vernderungen in der Werkstatt aufzuzeigen. Von Interesse ist dabei, dass sich die historischen Ereignisse und religisen Strmungen teilweise parallel, teilweise zeitlich versetzt im Verlagsprogramm widerspiegeln.

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La ricerca dedicata allo studio propedeutico ad una nuova edizione critica del primo dei Libri medicinales di Aezio Amideno, medico vissuto nel VI secolo e attivo alla corte di Costantinopoli. Sono stati oggetto principale di studio 35 manoscritti contenenti, in parte o integralmente, il primo libro di Aezio; la collazione ha permesso di individuare numerosi codices descripti e soprattutto di procedere ad una nuova classificazione dei codici. Riguardo alla modalit di utilizzo delle fonti da parte di Aezio si potuto non solo accertare luso indiretto del testo galenico ed escludere la mediazione di Oribasio, ma sono state individuate nuove fonti, oltre a quelle tradizionalmente conosciute. Per la prima volta sono stati presi in esame sia il commento di Cristobal de Horozco ai sedici libri di Aezio che la traduzione latina di Giovanbattista Montano. Presente infine un saggio di edizione dei capitoli 1-10 e 124 delledizione Olivieri, il testo proposto presenta significative differenze rispetto a quello edito nel CMG.

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ZUSAMMENFASSUNG Die vorgelegte Dissertation enthlt zwei Teile. Der erste beinhaltet eine Einfhrung in die Flora Sdostasiens und die Untersuchungsgruppe Asteraceae-Senecioneae Cass. mit den Gattungen Cissampelopsis (DC.) Miq., Gynura Cass. und Crassocephalum Moench (Kapitel 1). Der zweite Teil besteht aus drei Manuskripten, die auf originalen Forschungsergebnissen basieren (Kapitel 2-4). In Kapitel 2 wird eine Revision der asiatischen Gattung Cissampelopsis vorgelegt. Die folgenden zwei Sektionen mit zehn Arten und zwei Varietten werden anerkannt: sect. Buimalia C. Jeffrey & Y. L. Chen mit C. buimalia (Buch.-Ham. ex D. Don) C. Jeffrey & Y. L. Chen, C. erythrochaeta C. Jeffrey & Y. L. Chen und C. calcadensis (Ramasw.) C. Jeffrey & Y. L. Chen sowie sect. Cissampelopsis mit C. glandulosa C. Jeffrey & Y. L. Chen, C. walkeri (Arn.) C. Jeffrey & Y. L. Chen mit var. walkeri und var. floccosa Vanijajiva & Kadereit (var. nov.), C. corifolia C. Jeffrey & Y. L. Chen, C. volubilis (Bl.) Miq, C. ansteadii (Tadul. & Jacob) C. Jeffrey & Y. L. Chen, C. spelaeicola (Van.) C. Jeffrey & Y. L. Chen und C. corymbosa (Wall. ex DC.) C. Jeffrey & Y. L. Chen. Schlssel, Artbeschreibungen, Fotographien von Bltenmerkmalen und Verbreitungskarten werden prsentiert. Kapitel 3 beinhaltet die Revision der palotropischen Gattung Gynura. Vierundvierzig Arten werden anerkannt, darunter die folgenden drei Neubeschreibungen: G. davisii Vanijajiva & Kadereit, G. siamensis Vanijajiva & Kadereit und G. villosus Vanijajiva & Kadereit. Gynura dissecta (F. G. Davies) Vanijajiva & Kadereit, G. annua (F. G. Davies) Vanijajiva & Kadereit und G. aurantiaca (Bl) DC. subsp. parviflora (F. G. Davies) Vanijajiva & Kadereit sind Neukombinationen. Ein Schlssel, Artbeschreibungen und Verbreitungskarten werden vorgelegt. In Kapitel 4 wird eine Analyse von Crassocephalum in Asien, einer aus Afrika eingeschleppten Gattung, prsentiert. Diese Untersuchung basiert auf umfangreicher Feldarbeit, Herbarstudien, Analysen der Pollen- und Samenfertilitt, Chromosomenzhlungen sowie ITS- und trnL-F-Sequenzen. Die Studie ergab, dass Crassocephalum in Asien mit zwei Arten und deren Hybrid vertreten ist. Die zwei Arten sind C. crepidioides (Benth.) S. Moore und C. rubens (Juss. ex Jacq.) S. Moore, wobei letztere einen Neufund fr Asien darstellt. Der Hybrid aus diesen beiden Arten resultiert aus einer Kreuzung von C. crepidioides (2n=40) als weiblichem und C. rubens (2n=40) als mnnlichem Elter.

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La tesi dedicata alla personalit artistica dellIllustratore, tra i protagonisti della miniatura bolognese degli anni trenta e quaranta del Trecento, cos felicemente soprannominato da Roberto Longhi. Dopo un capitolo dedicato alla vicenda critica dellartista, la tesi affronta il percorso artistico dellIllustratore nellambito della decorazione libraria bolognese del secondo quarto del XIV secolo. Ho trattato le opere attribuite alIllustratore insieme agli esempi contemporanei della miniatura bolognese, in modo da far emergere il ruolo di questo maestro nelle relazioni con il contesto cittadino. Nella successione cronologica dei manoscritti, emerge un nuovo sconvolgimento caotico che scardina lordine spaziale e compositivo delle opere iniziali debitrici del giottismo del Maestro del 1328. Il capitolo si conclude con alcune osservazioni sui rapporti tra il maestro e i suoi aiuti e sul rapporto con Buffalmacco. In questo capitolo sono inoltre presentate due nuove attribuzioni. Gli ultimi due capitoli sono un approfondimento sullinterazione tra il linguaggio figurativo dellartista e la funzione dellimmagine quale forma di comunicazione visiva in stretta relazione con i testi scritti che accompagnano e sui caratteri della committenza, l dove possibile definirli. La prima parte del terzo capitolo dedicata allillustrazione dei libri legales, mentre nella seconda parte si tratta di un caso particolare, le iniziali istoriate dellInferno e del Purgatorio di Dante Alighieri della Biblioteca Riccardiana di Firenze (ms. 1005), per molti aspetti riconducibili allillustrazione giuridica. La mia intenzione in questo capitolo di verificare come il caratteristico linguaggio narrativo espressivo e diretto dellIllustratore abbia risposto alla funzione delle immagini dipinte nei codici giuridici di offrire una struttura materiale alla memorizzazione visiva per via di luoghi e figure dei contenuti di studio del diritto comune. In appendice alla tesi si trova un catalogo dei manoscritti decorati da miniature dellIllustratore, comprensivo anche di una sezione per le opere di dubbia o erronea attribuzione.

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Im Mittelpunkt der Studie "The Sound of Democracy - the Sound of Freedom". Jazzrezeption in Deutschland (1945 - 1963) steht ein Korpus von 16 Oral-History-Interviews mit Zeitzeugen der deutschen Jazzszene. Interviewt wurden Musiker ebenso wie bildende Knstler, Journalisten, Clubbesitzer und Jazzfans, die die Jazzszene in den 1950ern bildeten. Die Interviews werden in einen Kontext zeitgenssischer Quellen gestellt: Zeitschriftenartikel (hauptschlich aus dem "Jazz Podium" ebenso wie Radiomanuskripte des Bayerischen Rundfunks.rnDie Ausgangsberlegung ist die Frage, was der Jazz fr sein Publikum bedeutete, mit anderen Worten, warum whlte eine studentische, sich selbst als elitr wahrnehmende Schicht aus dem groen Fundus an kulturellen Ausdrucksformen, die nach dem Zweiten Weltkrieg aus den USA nach Deutschland strmten, ausgerechnet den Jazz als persnliche Ausdrucksform? Worin bestand seine symbolische Strahlkraft fr diese jungen Menschen?rnIn Zusammenhang mit dieser Frage steht die berlegung: In welchem Mae wurde Jazz als dezidiert amerikanische Ausdrucksform wahrgenommen und welche Amerikabilder wurden durch den Jazz transportiert? Wurde Jazz bewusst als Werkzeug der Besatzer zur demokratischen Umerziehung des deutschen Volkes eingesetzt und wenn ja, in welcher Form, beziehungsweise in welchem Ma? Wie stark war die Symbolleistung und metaphorische Bedeutung des Jazz fr das deutsche Publikum und in welchem Zusammenhang steht die Symbolleistung des Jazz mit der Symbolleistung der USA als Besetzungs- bzw. Befreiungsmacht? rn

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The focus of this study is the relationship among three different manuscripts (Modena, Bibl. Estense, MS .R.4.4; Firenze, Bibl. Laurenziana MS Rediano 9; and London, BL, MS Harley, 2253) and the poetry they transmit. The aim of this research is to show the ways that the Bible was used in the transmission of the lyric poetry in the three literatures that they represent: Occitan (primarily through Marcabrus songs), Italian (through the love poetry of Guittone dArezzo), and Middle English (through the Harley love lyrics and the MS.s primary scribe), in a medieval European context.

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L'inno dedicato ai sette Amesha Spta parte della produzione avestica recenziore, e si compone in gran parte di porzioni testuali riprese da altri testi avestici a loro volta di formazione tardiva. Lo Yat si divide in tre parti principali: le stanze 0-10; 11-14; e infine la stanza 15 che comprende la formula di chiusura tipica degli inni avestici. La prima sezione (2.0-10) composta dalla formula di apertura, incompleta rispetto a quelle dei restanti inni, seguita dai primi sette capitoli di entrambi i Sh-rzag compresi i Gh. Le stanze centrali (11-14) si caratterizzano per l'assenza di passi gemelli, un elevato numero di hapax e di arcaismi formali e inoltre, una grande variabilit nella tradizione manoscritta. Si tratta di una formula magica per esorcizzare/allontanare demoni e stregoni, che doveva essere recitata per sette volte. Tale formula probabilmente rappresentava in origine un testo autonomo che veniva recitato assieme ad altri testi avestici. La versione a noi pervenuta comprende la recitazione di parte di entrambi i Sh-rzag, ma molto probabile che tale arrangement sia soltanto una sequenza recitativa che doveva coesistere assieme ad altre. Attualmente la formula magica viene recitata principalmente assieme allo Yasna Haptahiti, senza le restanti stanze dell'inno nella sua versione geldneriana. Il testo sembra nascere come formula magica la quale venne recitata assieme a diversi testi avestici come per esempio parti dello Sh-rzag. In un periodo impossibile da stabilire con certezza la versione viene fissata nella forma a noi pervenuta nella maggior parte dei manoscritti e per la sua affinit formale probabilmente interpretato come inno e perci incluso nell'innario avestico.

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Agostino Mitelli (1609-1660) una figura centrale nella vicenda artistica bolognese. Rinnova profondamente la quadratura, genere in cui opera maggiormente, e diventa il principale riferimento per le generazioni successive. Infatti ha un grande numero di allievi che si fanno interpreti del suo stile e le sue opere continuano ad essere studiate fino a Settecento inoltrato. Nel suo lavoro accorda una grande importanza al mezzo grafico, in cui eccelle e che considera strumento di verifica ed esercizio. Questa predilezione influenza anche i suoi seguaci: dopo la sua morte i suoi disegni diventano molto ricercati e vengono impiegati come repertori di soluzioni di quadratura ed elementi decorativi. Sono essi stessi strumento di studio e infatti ci pervenuto un grande numero di copie ed esercizi in stile mitelliano. L'analisi sistematica di questo materiale anonimo e poco studiato mi ha permesso di individuare alcune delle personalit di maggiore spicco tra i suoi seguaci, quali Domenico Santi, Giacomo Antonio Mannini e Marc'Antonio Chiarini. Per valutare l'influenza dell'opera di Agostino presso le generazioni successive centrale anche la produzione calcografica che analizzo a partire dalle quattro serie di elementi di ornato che egli stesso d alle stampe e che riscuotono molto successo, come provano le numerose ristampe, anche francesi. Dopo la sua morte vengono incise diverse imprese che si riallacciano al suo operato: la prima quella del figlio Giuseppe Maria Mitelli che pubblica alcuni suoi disegni. Seguono le serie di Santi, Buffagnotti, Mannini, Chiarini e diversi altri che comprendono anche quadratura e veduta e che spesso sono state riassemblate da editori e collezionisti. Anche le fonti affrontano la questione della dipendenza delle successive generazioni dagli stilemi di Agostino Mitelli, oltre a quelle a stampa ho studiato approfonditamente i manoscritti inediti dell'altro figlio di Agostino, Giovanni Mitelli, che forniscono molte nuove notizie.

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La ricerca consiste nelledizione e traduzione del trattato Practica musice di Franchino Gaffurio corredata da apparati critici e storico-contestuali. Si inizia con la biografia dellautore redatta secondo gli ultimi dati disponibili e si presenta una esposizione del contenuto del trattato con proposte di chiarimenti dei passi pi oscuri. Segue quindi uno studio dei cambiamenti intercorsi tra le parti del trattato come trasmesse nei manoscritti preparatori e la sua versione finale a stampa, seguito da una indagine sulle edizioni successive alleditio princeps, con tabelle sulle varianti tra le edizioni. Vengono quindi offerte la trascrizione interpretativa del testo latino del trattato (che pu essere considerata la pi corretta attualmente disponibile ed lunica a riportare numeri di partizione testuale) seguita dalla sua traduzione in italiano, con trascrizione degli esempi musicali. Il trattato, diviso in quattro libri, ha per argomenti rispettivamente il cantus planus e le scale modali gregoriane, la musica misurata e le figure della notazione, larte del contrappunto e la pi ampia casistica disponibile sulle proporzioni ritmiche.

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Oggetto di questa tesi lanalisi delle modalit di rappresentazione del trauma nel romanzo del Novecento e, in particolare, nelle opere di Samuel Beckett, Georges Perec e Agota Kristof. Fondamento dello studio sar una disamina dei procedimenti linguistici e narrativi di rappresentazione del trauma nelle prose degli autori citati, al fine tracciare le linee di unestetica in grado di descrivere le caratteristiche peculiari delle narrazioni in cui la dimensione antinarrativa della memoria traumatica assume il ruolo di principio estetico guida. Lanalisi si soffermer sulla cruciale relazione esistente, in tutti e tre gli autori, tra rappresentazione del trauma e sviluppo di strategie narrativi definibili come denegative. Lanalisi dei testi letterari condotta sulla base del corpus critico dei Trauma Studies, dellermeneutica della narrazione di stampo ricuriano e della teoria del linguaggio psicoanalitica e affiancata, ove possibile, da uno studio filologico-genetico dei materiali dautore. Alla luce di tali premesse, intendo rivalutare il carattere rappresentativo e testimoniale della letteratura del secolo scorso, in contrasto con la consuetudine a vedere nel romanzo novecentesco il trionfo dellantimimesi e il declino del racconto. Dal momento che le narrazioni traumatiche si costruiscono intorno e attraverso i vuoti di linguaggio, la tesi che siano proprio questi vuoti linguistici e narrativi (amnesie, acronie, afasie, lapsus, omissioni e mancanze ancora pi sofisticate come nel caso di Perec) a rappresentare, in modo mimetico, la realt apparentemente inaccessibile del trauma. Si tenter di dimostrare come questi nuovi canoni di rappresentazione non denuncino limpossibilit del racconto, bens una sfida al silenzio, celata in pi sottili e complesse convenzioni narrative, le quali mantengono un rapporto di filiazione indiretto per una via che potremmo definire denegativa con quelle del romanzo tradizionale.

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La tesi ha per oggetto la cultura ebraica cretese nei secoli XIV-XVI e, in particolare, linflusso esercitato su di essa dalla cultura e dalle tradizioni degli ebrei sefarditi e ashkenaziti che cominciarono a stabilirsi sullisola a partire dalla met del Trecento. La tesi si basa da un lato su fonti amministrative e notarili e, dallaltro, sui manoscritti ebraici prodotti o portati a Candia nel periodo considerato. Il primo capitolo tratta della comunit ebraica nel primo Cinquecento e porta nuove notizie a proposito della geografia della zudeca, delle sue sinagoghe, della sua composizione sociale, dellentit della sua popolazione e della biografia del principale leader spirituale e culturale attivo a Candia a quellepoca: Elia Capsali. Il secondo capitolo offre una panoramica sullimmigrazione ebraica a Candia nei secoli XIV-XV. Il terzo capitolo esplora alcune particolarit della liturgia sinagogale elaborata dagli ebrei candioti sotto linflusso della tradizione ashkenazita. Il quarto capitolo tratta di due liste di libri databili alla seconda met del Quattrocento (Bologna, Biblioteca Universitaria, ms. 3574 B) e suggerisce di considerarle come indicative del peso che ebbero alcuni immigrati ebrei catalani nella diffusione della cultura medica sefardita a Candia. Il quinto capitolo dedicato al medico, filosofo e astronomo Mosheh ben Yehudah Galiano, il quale visse a Candia tra la seconda met degli anni Venti del Cinquecento e il 1543. Lultimo capitolo tratta degli effetti provocati dallepidemia di peste del 1592-95 allinterno della zudeca di Candia.

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Non-melanoma skin cancers (NMSCs) are the most common malignancies after solid organ transplantation. Their incidence increases with time after transplantation. Calcineurin-inhibitors (CNIs) and azathioprine are known as skin neoplasia-initiating and -enhancing immunosuppressants. In contrast, increasing clinical experience suggests a relevant antiproliferative effect of mammalian target of rapamycin inhibitors, also named proliferation signal inhibitors (PSIs). We report the case of a cardiac allograft recipient with an impressive and consolidated reduction of recurrent NMSC, observed after conversion from CNI-therapy to a PSI-based protocol.

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With advances in pediatric cardiology and cardiac surgery, the population of adults with congenital heart disease (CHD) has increased. In the current era, there are more adults with CHD than children. This population has many unique issues and needs. They have distinctive forms of heart failure and their cardiac disease can be associated with pulmonary hypertension, thromboemboli, complex arrhythmias and sudden death. Medical aspects that need to be considered relate to the long-term and multisystemic effects of single ventricle physiology, cyanosis, systemic right ventricles, complex intracardiac baffles and failing subpulmonary right ventricles. Since the 2001 Canadian Cardiovascular Society Consensus Conference report on the management of adults with CHD, there have been significant advances in the field of adult CHD. Therefore, new clinical guidelines have been written by Canadian adult CHD physicians in collaboration with an international panel of experts in the field. Part III of the guidelines includes recommendations for the care of patients with complete transposition of the great arteries, congenitally corrected transposition of the great arteries, Fontan operations and single ventricles, Eisenmenger's syndrome, and cyanotic heart disease. Topics addressed include genetics, clinical outcomes, recommended diagnostic workup, surgical and interventional options, treatment of arrhythmias, assessment of pregnancy risk and follow-up requirements. The complete document consists of four manuscripts, which are published online in the present issue of The Canadian Journal of Cardiology. The complete document and references can also be found at www.ccs.ca or www.cachnet.org.

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With advances in pediatric cardiology and cardiac surgery, the population of adults with congenital heart disease (CHD) has increased. In the current era, there are more adults with CHD than children. This population has many unique issues and needs. They have distinctive forms of heart failure, and their cardiac disease can be associated with pulmonary hypertension, thromboemboli, complex arrhythmias and sudden death.Medical aspects that need to be considered relate to the long-term and multisystemic effects of single-ventricle physiology, cyanosis, systemic right ventricles, complex intracardiac baffles and failing subpulmonary right ventricles. Since the 2001 Canadian Cardiovascular Society Consensus Conference report on the management of adults with CHD, there have been significant advances in the understanding of the late outcomes, genetics, medical therapy and interventional approaches in the field of adult CHD. Therefore, new clinical guidelines have been written by Canadian adult CHD physicians in collaboration with an international panel of experts in the field. The present executive summary is a brief overview of the new guidelines and includes the recommendations for interventions. The complete document consists of four manuscripts that are published online in the present issue of The Canadian Journal of Cardiology, including sections on genetics, clinical outcomes, recommended diagnostic workup, surgical and interventional options, treatment of arrhythmias, assessment of pregnancy and contraception risks, and follow-up requirements. The complete document and references can also be found at www.ccs.ca or www.cachnet.org.

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The widespread use of artificial nestboxes has led to significant advances in our knowledge of the ecology, behaviour and physiology of cavity nesting birds, especially small passerines Nestboxes have made it easier to perform routine monitoring and experimental manipulation of eggs or nestlings, and also repeatedly to capture, identify and manipulate the parents However, when comparing results across study sites the use of nestboxes may also Introduce a potentially significant confounding variable in the form of differences in nestbox design amongst studies, such as their physical dimensions, placement height, and the way in which they are constructed and maintained However, the use of nestboxes may also introduce an unconsidered and potentially significant confounding variable clue to differences in nestbox design amongst studies, such as their physical dimensions, placement height, and the way in which they are constructed and maintained Here we review to what extent the characteristics of artificial nestboxes (e g size, shape, construction material, colour) are documented in the 'methods' sections of publications involving hole-nesting passerine birds using natural or excavated cavities or artificial nestboxes for reproduction and roosting Despite explicit previous recommendations that authors describe in detail the characteristics of the nestboxes used, we found that the description of nestbox characteristics in most recent publications remains poor and insufficient We therefore list the types of descriptive data that should be included in the methods sections of relevant manuscripts and justify this by discussing how variation in nestbox characteristics can affect or confound conclusions from nestbox studies We also propose several recommendations to improve the reliability and usefulness of research based on long-term studies of any secondary hole-nesting species using artificial nestboxes for breeding or roosting.