1000 resultados para SISTEMA DE INVENTARIO DE PATRIMONIO


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La ricerca è volta a presentare un nuovo approccio integrato, a supporto di operatori e progettisti, per la gestione dell’intero processo progettuale di interventi di riqualificazione energetica e architettonica del patrimonio edilizio recente, mediante l’impiego di soluzioni tecnologiche innovative di involucro edilizio. Lo studio richiede necessariamente l’acquisizione di un repertorio selezionato di sistemi costruttivi di involucro, come base di partenza per l’elaborazione di soluzioni progettuali di recupero delle scuole appartenenti al secondo dopoguerra, in conglomerato cementizio armato, prevalentemente prefabbricate. Il progetto individua procedimenti costruttivi ecocompatibili per la progettazione di componenti prefabbricati di involucro “attivo”, adattabile ed efficiente, da assemblare a secco, nel rispetto dei requisiti prestazionali richiesti dalle attuali normative. La ricerca è finalizzata alla gestione dell’intero processo, supportato da sistemi di rilevazione geometrica, collegati a software di programmazione parametrica per la modellazione di superfici adattabili alla morfologia dei fabbricati oggetto di intervento. Tali strumenti informatizzati CAD-CAM sono connessi a macchine a controllo numerico CNC per la produzione industrializzata degli elementi costruttivi “su misura”. A titolo esemplificativo dell’approccio innovativo proposto, si formulano due possibili soluzioni di involucro in linea con i paradigmi della ricerca, nel rispetto dei principi di sostenibilità, intesa come modularità, rapidità di posa, reversibilità, recupero e riciclo di materiali. In particolare, le soluzioni innovative sono accomunate dall’applicazione di una tecnica basata sull’assemblaggio di elementi prefabbricati, dall’adozione di una trama esagonale per la tassellazione della nuova superficie di facciata, e dall’utilizzo del medesimo materiale termico isolante, plastico e inorganico, riciclato ed ecosostenibile, a basso impatto ambientale (AAM - Alkali Activated Materials). Le soluzioni progettuali proposte, sviluppate presso le due sedi coinvolte nella cotutela (Università di Bologna, Université Paris-Est) sono affrontate secondo un protocollo scientifico che prevede: progettazione del sistema costruttivo, analisi meccanica e termica, sperimentazione costruttiva, verifica delle tecniche di messa in opera e dei requisiti prestazionali.

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In questo lavoro di tesi si è progettato e sviluppato un sistema software originale ed innovativo, orientato in particolare a quelle tipologie di azienda che offrono servizi in outsourcing, per la gestione del personale impiegato nello svolgimento di attività appartenenti ad uno o più processi ceduti in outsourcing. Il sistema progettato offre una soluzione pratica che permette di migliorare la qualità e l’efficienza dei servizi offerti nei confronti del cliente, partendo da un’ottimizzazione del processo di gestione del personale operante presso i vari cantieri. La soluzione proposta mira in particolare alla gestione di processi riguardanti il settore logistico, che in questi ultimi anni ha assunto una valenza determinante con contorni strategici per qualsiasi tipo di impresa, sia essa di piccole, medie o grandi dimensioni, contribuendo ad aumentare la redditività dell’intero processo di business aziendale. Lo scopo principale del progetto è stato raggiunto, e adesso grazie a questo strumento è possibile raccogliere dati in tempo reale, in particolare riguardanti processi di produzione, effettuare monitoraggi continuativi a più livelli o accedere a una vasta gamma di informazioni aziendali sempre ben strutturate e ben aggiornate. Le informazioni raccolte in tempo reale rappresentano un patrimonio inestimabile per apportare dei correttivi ai processi, ridurre tempi, costi, scarti e aumentare rese, produttività ed efficienze.

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In quest’elaborato verranno trattate le caratteristiche fisiche, chimiche e morfologiche dei pianeti che compongono il Sistema Solare, escludendo però la Terra, in quanto lo studio del globo terrestre, seppur interessante, è argomento di geologia; per cui si è deciso di non descriverne le proprietà, anche se verrà usata la sua massa e il suo raggio come unità di riferimento per tutti i pianeti. Non verranno trattate questioni dinamiche come il problema di Keplero a piu` corpi e le risonanze orbitali, in quanto quest’argomento è già presente nell’elenco titoli degli elaborati delle laure triennali di Astronomia, per cui si esulerebbe dallo scopo di quest’elaborato; ci si limiterà dunque, soltanto ad accennare alcune questioni solo dove necessario. L’elaborato è suddiviso in varie sezioni: nella prima si farà un breve inventario di ciò che comprende il Sistema Solare e alle fasi della sua formazione che lo hanno portato alla sua attuale configurazione, nella seconda si analizzeranno le proprietà che definiscono i pianeti da un punto di vista fisico e le condizioni per cui assumono determinate caratteristiche, quali la forma, la temperatura di equilibrio, la presenza o meno di atmosfere e magnetosfere. Successivamente si passerà ad analizzare sommariamente, sotto le condizioni descritte nella sezione precedente, le proprietà caratteristiche di ciascun pianeta mettendo in evidenza analogie e differenze fra ciascun corpo. Dopo una breve sezione sui corpi minori e sulle decisioni che hanno portato a non considerare alcuni di questi corpi piu` come pianeti, si passerà a descrivere alcuni metodi di ricerca, grazie ai quali sono stati scoperti numerosi pianeti extrasolari. In appendice si riporteranno il significato di tutti i simboli e i valori delle costanti utilizzati spesso durante la stesura dell’elaborato.

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El objetivo del trabajo ha sido la revalorización del Canal Zanjón Cacique Guaymallén como un patrimonio cultural ambiental de los mendocinos. La metodología aplicada incluye el análisis de la trayectoria histórica del asentamiento del Gran Mendoza, el zanjón como parte de la cuenca del río Mendoza, como parte del sistema de drenaje, como parte del sistema de riego. Luego, el reconocimiento de los paisajes particulares del zanjón y una posterior catalogación y ordenación, con el fin de ser material útil al planificador territorial primero y al diseñador urbano después. A modo de conclusión el autor menciona la necesidad implícita de proteger, enriquecer e integrar a la vida y memoria urbanos el cauce, las márgenes, el entorno y el oasis al que da vida el zanjón; junto con la urgencia de proyectar a futuro nuevamente los cursos de agua como potenciales ordenadores del territorio y su rol central en la planificación urbana.

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El interés científico por Alberto Magno ha crecido enormemente a nivel mundial desde el final de los años ‘90. Esto se deja ver en la cantidad de estudios acerca de su obra y su repercusión, en la traducción de sus escritos del latín a las lenguas modernas, así como en el progreso del proyecto de largo plazo de la edición históricocrítica de sus obras completas Alberti Magni Opera Omnia. El último informe de investigación sumario de 1999 documenta el comienzo de este desarrollo. Se echa de menos una mirada panorámica sobre la continuación de su transcurso y sobre la presente situación de la investigación. Con la actual contribución se intentará remediar, en principio, este déficit en un punto importante. En una breve mirada retrospectiva sobre las primeras interpretaciones acerca del pensador Alberto Magno, entre otras, las de Martin Grabmann, Bernhard Geyer y Étienne Gilson, nosotros presentamos un primer y selectivo inventario concerniente a la hermenéutica de su comprensión en la investigación actual. Esta mirada panorámica muestra, con algunos ejemplos destacados, las líneas de desarrollo y los desplazamientos en la interpretación de la obra y el pensar del Doctor Universalis, al tiempo que resalta y aprecia los avances de la investigación en este campo, los cuales han sido favorecidos a través de su creciente interdependencia mundial.

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El presente trabajo se basa en una experiencia de extensión universitaria desarrollada en el territorio de Punta Indio, distrito de la provincia de Buenos Aires, Argentina, atendiendo a las necesidades detectadas en el sistema educativo distrital dependiente de la Dirección General de Cultura y Educación de la provincia mencionada. Se planteó como objetivo, el diseño de una estrategia local de construcción colectiva de desarrollo turístico en la región, a partir de la participación activa de los docentes y directivos de todas las escuelas del distrito. Esta iniciativa buscó fortalecer y construir practicas reflexivas con el entorno, priorizando lo local y valorizando la diversidad de miradas Las escuelas del distrito venían desarrollando proyectos institucionales vinculados a la revalorización del patrimonio natural y cultural (proceso de patrimonialización), antecedente que impulsó la formulación de propuestas educativas pensando en el desarrollo turístico de la región. El trabajo en territorio se inició con un diagnóstico participativo a través de encuentros con los docentes y directivos. Se identificaron y analizaron los factores limitantes y fortalezas desde las dimensiones ambiental, social, cultural y económica para fortalecer la gestión de proyectos turísticos y que estos formen en los alumnos una cultura emprendedora. Para ello, se desarrollaron espacios de reflexión y aprendizaje colectivo que generaron por consenso la implementación de una modalidad turística atravesada por el concepto de sustentabilidad. El cual permite la emergencia de un nuevo estilo de desarrollo: ambientalmente planificado; económicamente socialmente viable y justo; culturalmente políticamente respetuoso; democrático y participativo. Se trabajó a través de una metodología participativa mediante talleres contemplando los requerimientos de las escuelas. Se capacitaron docentes y directivos de las 35 instituciones educativas del distrito, en temas surgidos en las mesas de trabajo, tales como: metodología en la formulación de proyectos de investigación y desarrollo, turismo sustentable, territorial. Organización y gestión de emprendimientos e inteligencia Los resultados se vieron plasmados en la feria distrital de educación: 'Punta Indio es así'. La muestra fue realizada por los docentes y alumnos de todas las escuelas, donde se expusieron los proyectos elaborados con la presencia de autoridades y la comunidad local Concluyendo, el trabajo realizado pretendió aportar una estrategia educativa para que docentes y alumnos encuentren espacios propios de participación y producción colectiva y de esta manera empoderar a los jóvenes como sujetos de conocimientos y toma de decisiones

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El presente trabajo se basa en una experiencia de extensión universitaria desarrollada en el territorio de Punta Indio, distrito de la provincia de Buenos Aires, Argentina, atendiendo a las necesidades detectadas en el sistema educativo distrital dependiente de la Dirección General de Cultura y Educación de la provincia mencionada. Se planteó como objetivo, el diseño de una estrategia local de construcción colectiva de desarrollo turístico en la región, a partir de la participación activa de los docentes y directivos de todas las escuelas del distrito. Esta iniciativa buscó fortalecer y construir practicas reflexivas con el entorno, priorizando lo local y valorizando la diversidad de miradas Las escuelas del distrito venían desarrollando proyectos institucionales vinculados a la revalorización del patrimonio natural y cultural (proceso de patrimonialización), antecedente que impulsó la formulación de propuestas educativas pensando en el desarrollo turístico de la región. El trabajo en territorio se inició con un diagnóstico participativo a través de encuentros con los docentes y directivos. Se identificaron y analizaron los factores limitantes y fortalezas desde las dimensiones ambiental, social, cultural y económica para fortalecer la gestión de proyectos turísticos y que estos formen en los alumnos una cultura emprendedora. Para ello, se desarrollaron espacios de reflexión y aprendizaje colectivo que generaron por consenso la implementación de una modalidad turística atravesada por el concepto de sustentabilidad. El cual permite la emergencia de un nuevo estilo de desarrollo: ambientalmente planificado; económicamente socialmente viable y justo; culturalmente políticamente respetuoso; democrático y participativo. Se trabajó a través de una metodología participativa mediante talleres contemplando los requerimientos de las escuelas. Se capacitaron docentes y directivos de las 35 instituciones educativas del distrito, en temas surgidos en las mesas de trabajo, tales como: metodología en la formulación de proyectos de investigación y desarrollo, turismo sustentable, territorial. Organización y gestión de emprendimientos e inteligencia Los resultados se vieron plasmados en la feria distrital de educación: 'Punta Indio es así'. La muestra fue realizada por los docentes y alumnos de todas las escuelas, donde se expusieron los proyectos elaborados con la presencia de autoridades y la comunidad local Concluyendo, el trabajo realizado pretendió aportar una estrategia educativa para que docentes y alumnos encuentren espacios propios de participación y producción colectiva y de esta manera empoderar a los jóvenes como sujetos de conocimientos y toma de decisiones

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El presente trabajo se basa en una experiencia de extensión universitaria desarrollada en el territorio de Punta Indio, distrito de la provincia de Buenos Aires, Argentina, atendiendo a las necesidades detectadas en el sistema educativo distrital dependiente de la Dirección General de Cultura y Educación de la provincia mencionada. Se planteó como objetivo, el diseño de una estrategia local de construcción colectiva de desarrollo turístico en la región, a partir de la participación activa de los docentes y directivos de todas las escuelas del distrito. Esta iniciativa buscó fortalecer y construir practicas reflexivas con el entorno, priorizando lo local y valorizando la diversidad de miradas Las escuelas del distrito venían desarrollando proyectos institucionales vinculados a la revalorización del patrimonio natural y cultural (proceso de patrimonialización), antecedente que impulsó la formulación de propuestas educativas pensando en el desarrollo turístico de la región. El trabajo en territorio se inició con un diagnóstico participativo a través de encuentros con los docentes y directivos. Se identificaron y analizaron los factores limitantes y fortalezas desde las dimensiones ambiental, social, cultural y económica para fortalecer la gestión de proyectos turísticos y que estos formen en los alumnos una cultura emprendedora. Para ello, se desarrollaron espacios de reflexión y aprendizaje colectivo que generaron por consenso la implementación de una modalidad turística atravesada por el concepto de sustentabilidad. El cual permite la emergencia de un nuevo estilo de desarrollo: ambientalmente planificado; económicamente socialmente viable y justo; culturalmente políticamente respetuoso; democrático y participativo. Se trabajó a través de una metodología participativa mediante talleres contemplando los requerimientos de las escuelas. Se capacitaron docentes y directivos de las 35 instituciones educativas del distrito, en temas surgidos en las mesas de trabajo, tales como: metodología en la formulación de proyectos de investigación y desarrollo, turismo sustentable, territorial. Organización y gestión de emprendimientos e inteligencia Los resultados se vieron plasmados en la feria distrital de educación: 'Punta Indio es así'. La muestra fue realizada por los docentes y alumnos de todas las escuelas, donde se expusieron los proyectos elaborados con la presencia de autoridades y la comunidad local Concluyendo, el trabajo realizado pretendió aportar una estrategia educativa para que docentes y alumnos encuentren espacios propios de participación y producción colectiva y de esta manera empoderar a los jóvenes como sujetos de conocimientos y toma de decisiones

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Este trabajo está encuadrado en la tercera fase del proyecto "Arqueología Industrial: Patrimonio Minero-Metalúrgico madrileño", subvencionado por la Comunidad de Madrid. Se trata del inventario de antiguos hornos de fabricación de cal, existentes en localidades de la Sierra Norte (Lozoya). La fabricación de cal por medios artesanales tuvo una cierta importancia en el Alto Valle del Lozoya, sobre todo con vistas a su utilización para encalar las fachadas de las casas o como desinfectante. Se trabajaba en grupos reducidos, comercializándose en otros pueblos cercanos.

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El patrimonio histórico minero-metalúrgico, muy extenso y valioso en España, por la gran tradición que estas actividades han tenido en nuestro país y que se remonta s i n interrupción a la más remota antigüedad, está amenazado por e l abandono progresivo que han sufrido gran par te de nuestras cuencas mineras. Ante el despunte de iniciativas, todavía l ocales y poco generalizadas , encaminadas a la protección de este patrimonio, urge establece r una metodología de inventario , catalogación, uso y gestión que pueda ser asumida y aplicada por los distintos agentes sociales interesados . Para ello se propone también la validación de esta metodología en una provincia española (Ciudad Real), donde se realizaría esta labor de inventario y catalogación, estableciéndose acciones encaminadas a la protección, uso y gestión del patrimonio histórico minerometalúrgico .

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Se hace un estudio del monte de origen repoblación. Su especie principal es Pinus pinaster Ait., la secundaria es Pinus sylvestris L. y tiene presencia de Pinus nigra Arn. que no estaba prevista en el proyecto de repoblación, pero probablemente apareciera por mezcla de semillas. En los años 40 se cambió el uso del monte de agrícola a forestal, claro indicio de la baja productividad del suelo para el cultivo de cereales; de esta forma se dio a los propietarios de las distintas parcelas la oportunidad de incluir sus propiedades en el consorcio existente entre la entonces llamada Diputación Provincial de Madrid y Patrimonio Forestal del Estado, de manera que contarían con el apoyo tanto técnico como económico de la Administración Pública para la gestión del mismo. Es una observación totalmente objetiva que no es un monte económicamente rentable. Desde el punto de vista ambiental, el monte supone una masa protectora para la conservación de suelo. También cuenta con varios enclavados dedicados al pasto, que conlleva el paso de ganado vacuno y lanar, lo que supone un efecto negativo para el monte. Aunque el monte sigue siendo de propiedad particular por su cercanía a la población de Zarzalejo es frecuente el uso recreativo. Esto puede ser origen de conflictos para los propietarios ya que el tránsito de personas puede generar daños o requerir de mantenimientos que generen más gastos, en una propiedad que como ya hemos apuntado, es deficitaria. En conclusión podía sugerirse inversión en obras que mejoren el uso recreativo contando con ayuda económica por parte de alguna administración pública.

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La presente tesis doctoral describe los desarrollos realizados, y finalmente materializados en patentes con registro de la propiedad intelectual, para la integración de las nuevas tecnologías de documentación fotogramétrica y las bases de datos de los barredores láser terrestres, en los procesos de elaboración, redacción y ejecución de proyectos de restauración y rehabilitación arquitectónicos. Los avances tecnológicos aparecidos en control métrico, junto con las técnicas de imagen digital y los desarrollos fotogramétricos, pueden aportar mejoras significativas en el proceso proyectual y permiten aplicar nuevos procedimientos de extracción de datos para generar de forma sencilla, bajo el control directo y supervisión de los responsables del proyecto, la información métrica y documental más adecuada. Se establecen como principios, y por tanto como base para el diseño de dicha herramienta, que los desarrollos aparecidos sí han producido el uso extendido del sistema CAD (como instrumento de dibujo) así como el uso de la imagen digital como herramienta de documentación. La herramienta a diseñar se fundamenta por tanto en la imagen digital (imágenes digitales, imágenes rectificadas, ortofotografías, estéreo- modelos, estereo- ortofotografías) así como su integración en autocad para un tratamiento interactivo. En la aplicación de la fotogrametría a la disciplina arquitectónica, se considera de interés estructurar aplicaciones con carácter integrador que, con mayores capacidades de interactuación y a partir de información veraz y rigurosa, permitan completar o elaborar documentos de interés proyectual, ABSTRACT This doctoral thesis explains the developments carried out, and finally patented with intellectual property rights, for the integration of the new photogrammetric technology documentation and terrestrial scanner databases in the preparation, documentation and implementation processes of restoration projects and architectural renovation. The technological advances in metric control, as well as the digital image techniques and photogrammetric developments, can together bring a significant improvement to the projecting process, and, under the direct control and supervision of those in charge of the project, can allow new data extraction processes to be applied in order to easily generate the most appropriate metric information and documentation. The principles and, therefore, the basis for the design of this tool are that the developments have indeed produced the widespread use of the CAD system (as a drawing instrument) and the use of digital images as a documentation tool. The tool to be designed is therefore based on digital images (rectify images, orthophotos, stereomodels, stereo-orthophotos) as well as its integration in Autocad for interactive processing. In the application of photogrammetry to the architectural discipline, what interests us is to structure applications of an integrative nature which, with a greater capacity for interaction and from accurate and thorough information, enable the completion or elaboration of documents that are of interest to the project.

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La tesis trata la evolución de la conciencia de la conservación de los centros históricos y de los instrumentos de gestión utilizados en las políticas de rehabilitación del casco antiguo de Madrid, desde las primeras experiencias de los años ‘80 hasta el perfeccionamiento del complejo mecanismo contemporáneo. El proceso de rehabilitación ha demostrado ser extremadamente coherente en cuanto a los objetivos y en cuanto al tema de los instrumentos ha seguido la tendencia de diversificar y flexibilizar. En Madrid se ha utilizado el concepto de rehabilitación en sentido integral, abarca una amplia gama de acciones que implican por una parte, intervenciones directas sobre los edificios y por otra, la valorización del espacio público, de los edificios representativos, la introducción de dotaciones y también un componente social. El tema se analizará desde la perspectiva del barrio de Embajadores, un área muy especial del casco antiguo de la ciudad. Desde 1998 hasta la actualidad allí funciona el Área de Rehabilitación Integral con el nombre de Lavapiés. El barrio de Embajadores representa un caso de extrema complejidad dada su tradición, que mantiene hasta el momento, de barrio popular que ha tenido como consecuencia negativa un grave estado de deterioro de los edificios y de sus estructuras urbanas. Además, presenta una composición socio-cultural muy heterogénea ya que siempre ha alojado oleadas de inmigrantes que llegaban a la capital tanto de las provincias como del extranjero. Los ‘80 marcan en Madrid el inicio de la preocupación por la rehabilitación urbana y de los primeros intentos de definir unos mecanismos. Durante este período el barrio de Embajadores es escenario de los primeros proyectos piloto de rehabilitación. Se sientan las bases del sistema de subvenciones, que empujará hacia un modelo de rehabilitación generalizada. A principios de los años ‘90, la insatisfacción dejada por de los resultados obtenidos, la Administración decide reorganizar la estrategia y se procede a la rehabilitación integral por áreas, concentrando los esfuerzos geográfica y temporalmente. La idea ya se había utilizado diez años antes, pero sin encontrar nunca la voluntad política de aplicarla. En comparación con el casco antiguo, el barrio de Embajadores se dejó para el final del proceso para verificar los métodos en zonas más restringidas en cuanto a superficie y con menos problemas. Desde 1998 hasta hoy, período en que funciona el Área de Rehabilitación Integral de Lavapiés, los distintos tipos de actuaciones, de producción arquitectónica, urbanística y sociocultural, han mostrado su eficacia, de forma que los cambios que aportaron al barrio son evidentes para todos. Mientras que las Áreas de Rehabilitación del centro una vez alcanzados los objetivos, se preparan para su clausura, a nivel administrativo se están definiendo nuevas direcciones y nuevos objetivos para el casco antiguo: subastas para incentivar intervenciones de mejoramiento energético y del nivel de sostenibilidad de los edificios madrileños. La primera parte de la tesis establece las premisas presentando algunos puntos relevantes relativos al desarrollo histórico de los documentos y normativas más importantes que tendrán eco en el proceso de concienciación de la cultura de la conservación del patrimonio urbano de los centros históricos. Después, se habla de la experiencia de rehabilitación urbana en Europa, en España en general y en Madrid en particular, con referencia a los modelos de enfoque, al marco legislativo y a las experiencias relacionadas con el casco antiguo, y en definitiva a la creación de la conciencia de la rehabilitación y conservación de los centros de las ciudades. La segunda parte se centra en el caso de estudio, el barrio de Embajadores. En primer lugar, se presenta en detalle el barrio: ubicación, datos característicos, edificios representativos y flujos que generan, trama urbana, datos sobre la formación histórica, tipologías y características de construcción de los edificios y, para finalizar, algún dato demográfico para introducir la compleja problemática social. Más adelante se exponen las primeras experiencias de rehabilitación: dos proyectos piloto de intervención sobre las viviendas realizados en los años ‘80, uno privado y el otro público. La parte central del trabajo trata sobre la fase intensiva de rehabilitación, proceso puesto en marcha en el año ’98 y que corresponde al período en el que Embajadores es Área de Rehabilitación Integral. Se presentan y analizan los objetivos de la rehabilitación y luego los instrumentos de orden administrativo, normativo y legal que regulan las actuaciones en el barrio. Sucesivamente se afronta la rehabilitación de la parte residencial, en régimen privado y público, que fue el modelo principal que la Administración llevó a cabo. Se presenta todo el proceso, desde la decisión sobre el tipo de rehabilitación, las subvenciones y las soluciones técnicas adoptadas así como la rehabilitación de casos especiales de edificios, que por sus características, el alto nivel de degradación o porque ocupados por inquilinos con dificultades económicas, se realizó con intervención pública. Las enormes dificultades derivadas de la complicada gestión y de las incongruencias de las normativas también se analizan en este trabajo. El autor presenta un dosier de una veintena de trabajos llevados a cobo en el Barrio de Embajadores a lo largo de más de 15 años de experiencia profesional propia. Se intenta, en primer lugar, evaluar la actuación pública en comparación con la privada en cuanto a los modelos propuestos, a las problemáticas que generan y a los resultados obtenidos. Una segunda línea de argumentación se refiere a la relación que se establece entre los instrumentos que se promueven y los que obligan a la conservación y a la rehabilitación de los edificios. Quizás el elemento más interesante, por su conocida innovación, de la experiencia de la obligación de conservación a cargo de los propietarios y la introducción de una revisión periódica del estado de los edificios (ITE), que conduce a su mantenimiento permanente a lo largo del tiempo. El ultimo instrumento aparecido y de por si el más novedoso se refiere a la política de rehabilitación energética iniciada en los últimos años por el Ayuntamiento de Madrid. ABSTRACT Starting from the early experiences of the ‘80s and tackling the complex and improved contemporary techniques of development, the present thesis focuses on raising awareness of the conservation of urban heritage and deals with the evolution of rehabilitation policies adopted in the historical center of Madrid. The rehabilitation process has proven to be extremely coherent in terms of its objectives and, consequently, the subject of the instruments has forged ahead a trend of diversification and flexibility. Madrid has used the concept of rehabilitation in a comprehensive manner, encompassing a wide range of actions, which involved on the one hand, direct interventions on buildings and on the other, the appreciation of the public space with its representative edifices and endowments. Confident that the social components have not been neglected during the rehabilitation proceedings, the topic will be analysed in relation to the neighbourhood of Embajadores, an authentic area of the old town. From 1998 onwards, this quarter serves as a Comprehensive Rehabilitation Area under the name of Lavapies. Considering the tradition and popularity of the district, Embajadores represents a challenging case for rehabilitation projects, aiming to improve the severe state of deterioration of buildings and urban structures. Having a heterogeneous sociocultural dynamic, the neighbourhood has always hosted waves of immigrants who come to the capital both from other provinces and abroad. The 1980s in Madrid marked the beginning of concerns with urban regeneration and the first attempts to define feasible restoration techniques. During this period, the district of Embajadores has benefited from various pilot projects. The financial investments have significant effects on the overall environment, so the model of general rehabilitation has been encouraged throughout the years. In the early 90s, left by the dissatisfaction of the results obtained, the authorities proposed to reorganise the strategy and proceed to the full rehabilitation of areas, concentrating efforts geographically and temporally. The idea had already been used ten years before, but never encountered the political force to be implemented. Compared to the old town, the Embajadores neighbourhood has been left for the end of the process, which focused on verifying the methods in more restricted areas that caused fewer disruptions. For the Comprehensive Rehabilitation Area of Lavapies, the various types of administrative implementations from architectural to urban and socio-cultural productions have proved effective. The improvements experienced by the neighbourhood from 1998 are obvious to all. However, while the areas of rehabilitation of the city centre have achieved their objectives and prepare for closure, the administration is still generating new directions and new targets for the ancient surroundings: auctions to encourage the improvement of energy interventions and the sustainability level for the buildings of Madrid. Therefore, the first part of the thesis establishes the premises and introduces some relevant points concerning the entire city. It describes the historical development of urban projects, indicating the events that will echo in the rehabilitation process. This paper then turns to discuss the experience of urban regeneration in Spain, emphasising the case of Madrid with reference to models of approach, legislative frameworks and appreciation of the old structures. The second part reveals an in depth case study of the district of Embajadores. At first, the thesis provides insights into the neighbourhood: location, general data on representative buildings and propagated trends, urban, historical data on training, building typologies and characteristics. The section introduces some demographic data to complete the portrait of the elaborate social problems encountered in this district, also outlining the first experiences of rehabilitation: two pilot projects on housing intervention made in the 80s, one private and one public. The central part of the thesis deals with the intensive phase of rehabilitation developments launched in the year '98 when Embajadores joined the Comprehensive Rehabilitation Area. It analyses the goals of rehabilitation and the instruments of administrative, regulatory and governing legal proceedings of the neighbourhood. The following chapter addresses the privately and publicly founded plan of residential rehabilitation that constituted the main model conducted by the authorities. It describes the entire process: deciding the type of restoration, subsidies and technical solutions as well as the degree of rehabilitation for special buildings, which either have a high level of degradation or require public intervention when tenants face financial difficulties. The administrative difficulties caused by the enormous bureaucratic machinery and the inconsistencies in regulations are also discussed in this paper. Thus, a just evaluation of the public and private performances regarding the proposed models of rehabilitation, along with the problems they generate and the results obtained is desired throughout the thesis. A second line of argument concerns the relationship established between the instruments that are promoted and requiring conservation and the building restoration. Perhaps the most interesting and innovative element of the new rehabilitation policies is the owners' obligation to preserve their properties and the introduction of a periodic review for the state of the buildings (ITE). These thorough and meticulous regulations lead to an ongoing maintenance of constructions, preventing them from severe or sudden deteriorations.

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El sector de la edificación es uno de los principales sectores económicos con grandes repercusiones en el conjunto de la sociedad y en los valores culturales que entraña el patrimonio arquitectónico y, sin embargo, carece de una regulación acorde. La imparable evolución de las TIC y la cultura de la competencia han provocado la aparición de nuevos servicios y operadores. Por ello, el presente estudio, basado en un trabajo de investigación empírico, propone la caracterización de un sistema de información interorganizacional (SIIO) entre los diversos agentes que configuran la cadena de valor del sector de la edificación. El objetivo es la mejora de gestión en las interrelaciones entre los diferentes agentes de cara a abordar proyectos de edificación más complejos, contribuyendo, en particular, a la mejora de la calidad de la vivienda y, por tanto, a la calidad de vida de la sociedad en general.

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Los títulos de los proyectos de intervención en el patrimonio cultural tangible, como resultado del análisis de una muestra del inventario del fondo documental de la asociación española de empresas de restauración del patrimonio histórico (ARESPA), aporta la evolución de la terminología aplicada en los procesos de conservación. La restauración es una intervención frecuente, aunque en los títulos es común mencionar dos intervenciones. Sin embargo, para facilitar el inventario, catalogación y la consulta de la documentación, y teniendo en cuenta la complejidad del patrimonio construido, se propone especificar en los títulos los ámbitos físicos y los sistemas constructivos relacionados los estudios previos, las obras de emergencia, las intervenciones y el mantenimiento