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Conselho Nacional de Desenvolvimento Científico e Tecnológico (CNPq)

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Pós-graduação em Engenharia Elétrica - FEIS

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This paper analyzes the small and medium armored combat vehicle industry, in order to understand its modus operandi. We investigate the former largest Brazilian producer of small and medium armored combat vehicles, Engesa, and concluded that its world success was a result both of its privileged perception to occupy a market niche and of the special relationship among its CEO and the Brazilian Army. A combination of negative factors conduced the firm to its bankruptcy, in the beginning of the 1990s, but we also identified a huge business potential, which could be either occupied by Engesa, if it had not disappeared, or by a follower in this market.

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This study examined how the quality of Leader-Member Exchange (LMX) relationships was moderated by the Constructive-Developmental stage or Order of Consciousness of both leader and follower. Using student organization presidents and officers on a small, private, liberal arts college campus in the Midwest, the researcher used a sample of 37 students to study the impact developmental stage had on the leadership relationship. Using the Leader Member Exchange-Multi-Dimensional Measure (LMX-MDM), four dimensions of LMX were examined. The four dimensions were Affect, Contribution, Loyalty and Professional Respect. There was no significant relationship between Order of Consciousness and quality of LMX relationship. While there was no significant difference in LMX relationship based on gender of participants, there was a significant difference between how male presidents and officers perceived their relationship in the Loyalty dimension. Directions for further research and implications for practice were discussed.

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Descrizione, tema e obiettivi della ricerca La ricerca si propone lo studio delle possibili influenze che la teoria di Aldo Rossi ha avuto sulla pratica progettuale nella Penisola Iberica, intende quindi affrontare i caratteri fondamentali della teoria che sta alla base di un metodo progettuale ed in particolar modo porre l'attenzione alle nuove costruzioni quando queste si confrontano con le città storiche. Ha come oggetto principale lo studio dei documenti, saggi e scritti riguardanti il tema della costruzione all'interno delle città storiche. Dallo studio di testi selezionati di Aldo Rossi sulla città si vuole concentrare l'attenzione sull'influenza che tale teoria ha avuto nei progetti della Penisola Iberica, studiare come è stata recepita e trasmessa successivamente, attraverso gli scritti di autori spagnoli e come ha visto un suo concretizzarsi poi nei progetti di nuove costruzioni all'interno delle città storiche. Si intende restringere il campo su un periodo ed un luogo precisi, Spagna e Portogallo a partire dagli anni Settanta, tramite la lettura di un importante evento che ha ufficializzato il contatto dell'architetto italiano con la Penisola Iberica, quale il Seminario di Santiago de Compostela tenutosi nel 1976. Al Seminario parteciparono numerosi architetti che si confrontarono su di un progetto per la città di Santiago e furono invitati personaggi di fama internazionale a tenere lezioni introduttive sul tema di dibattito in merito al progetto e alla città storica. Il Seminario di Santiago si colloca in un periodo storico cruciale per la Penisola Iberica, nel 1974 cade il regime salazarista in Portogallo e nel 1975 cade il regime franchista in Spagna ed è quindi di rilevante importanza capire il legame tra l'architettura e la nuova situazione politica. Dallo studio degli interventi, dei progetti che furono prodotti durante il Seminario, della relazione tra questo evento ed il periodo storico in cui esso va contestualizzato, si intende giungere alla individuazione delle tracce della reale presenza di tale eredità. Presupposti metodologici. Percorso e strumenti di ricerca La ricerca può quindi essere articolata in distinte fasi corrispondenti per lo più ai capitoli in cui si articola la tesi: una prima fase con carattere prevalentemente storica, di ricerca del materiale per poter definire il contesto in cui si sviluppano poi le vicende oggetto della tesi; una seconda fase di impronta teorica, ossia di ricerca bibliografica del materiale e delle testimonianze che provvedono alla definizione della reale presenza di effetti scaturiti dai contatti tra Rossi e la Penisola Iberica, per andare a costruire una eredità ; una terza fase che entra nel merito della composizione attraverso lo studio e la verifica delle prime due parti, tramite l'analisi grafica applicata ad uno specifico esempio architettonico selezionato; una quarta fase dove il punto di vista viene ribaltato e si indaga l'influenza dei luoghi visitati e dei contatti intrattenuti con alcuni personaggi della Penisola Iberica sull'architettura di Rossi, ricercandone i riferimenti. La ricerca è stata condotta attraverso lo studio di alcuni eventi selezionati nel corso degli anni che si sono mostrati significativi per l'indagine, per la risonanza che hanno avuto sulla storia dell'architettura della Penisola. A questo scopo si sono utilizzati principalmente tre strumenti: lo studio dei documenti, le pubblicazioni e le riviste prodotte in Spagna, gli scritti di Aldo Rossi in merito, e la testimonianza diretta attraverso interviste di personaggi chiave. La ricerca ha prodotto un testo suddiviso per capitoli che rispetta l'organizzazione in fasi di lavoro. A seguito di determinate condizioni storiche e politiche, studiate nella ricerca a supporto della tesi espressa, nella Penisola Iberica si è verificato il diffondersi della necessità e del desiderio di guardare e prendere a riferimento l'architettura europea e in particolar modo quella italiana. Il periodo sul quale viene focalizzata l'attenzione ha inizio negli anni Sessanta, gli ultimi prima della caduta delle dittature, scenario dei primi viaggi di Aldo Rossi nella Penisola Iberica. Questi primi contatti pongono le basi per intense e significative relazioni future. Attraverso l'approfondimento e la studio dei materiali relativi all'oggetto della tesi, si è cercato di mettere in luce il contesto culturale, l'attenzione e l'interesse per l'apertura di un dibattito intorno all'architettura, non solo a livello nazionale, ma europeo. Ciò ha evidenziato il desiderio di innescare un meccanismo di discussione e scambio di idee, facendo leva sull'importanza dello sviluppo e ricerca di una base teorica comune che rende coerente i lavori prodotti nel panorama architettonico iberico, seppur ottenendo risultati che si differenziano gli uni dagli altri. E' emerso un forte interesse per il discorso teorico sull'architettura, trasmissibile e comunicabile, che diventa punto di partenza per un metodo progettuale. Ciò ha reso palese una condivisione di intenti e l'assunzione della teoria di Aldo Rossi, acquisita, diffusa e discussa, attraverso la pubblicazione dei suoi saggi, la conoscenza diretta con l'architetto e la sua architettura, conferenze, seminari, come base teorica su cui fondare il proprio sapere architettonico ed il processo metodologico progettuale da applicare di volta in volta negli interventi concreti. Si è giunti così alla definizione di determinati eventi che hanno permesso di entrare nel profondo della questione e di sondare la relazione tra Rossi e la Penisola Iberica, il materiale fornito dallo studio di tali episodi, quali il I SIAC, la diffusione della rivista "2C. Construccion de la Ciudad", la Coleccion Arquitectura y Critica di Gustavo Gili, hanno poi dato impulso per il reperimento di una rete di ulteriori riferimenti. E' stato possibile quindi individuare un gruppo di architetti spagnoli, che si identificano come allievi del maestro Rossi, impegnato per altro in quegli anni nella formazione di una Scuola e di un insegnamento, che non viene recepito tanto nelle forme, piuttosto nei contenuti. I punti su cui si fondano le connessioni tra l'analisi urbana e il progetto architettonico si centrano attorno due temi di base che riprendono la teoria esposta da Rossi nel saggio L'architettura della città : - relazione tra l'area-studio e la città nella sua globalità, - relazione tra la tipologia edificatoria e gli aspetti morfologici. La ricerca presentata ha visto nelle sue successive fasi di approfondimento, come si è detto, lo sviluppo parallelo di più tematiche. Nell'affrontare ciascuna fase è stato necessario, di volta in volta, operare una verifica delle tappe percorse precedentemente, per mantenere costante il filo del discorso col lavoro svolto e ritrovare, durante lo svolgimento stesso della ricerca, gli elementi di connessione tra i diversi episodi analizzati. Tale operazione ha messo in luce talvolta nodi della ricerca rimasti in sospeso che richiedevano un ulteriore approfondimento o talvolta solo una rivisitazione per renderne possibile un più proficuo collegamento con la rete di informazioni accumulate. La ricerca ha percorso strade diverse che corrono parallele, per quanto riguarda il periodo preso in analisi: - i testi sulla storia dell'architettura spagnola e la situazione contestuale agli anni Settanta - il materiale riguardante il I SIAC - le interviste ai partecipanti al I SIAC - le traduzioni di Gustavo Gili nella Coleccion Arquitectura y Critica - la rivista "2C. Construccion de la Ciudad" Esse hanno portato alla luce una notevole quantità di tematiche, attraverso le quali, queste strade vengono ad intrecciarsi e a coincidere, verificando l'una la veridicità dell'altra e rafforzandone il valore delle affermazioni. Esposizione sintetica dei principali contenuti esposti dalla ricerca Andiamo ora a vedere brevemente i contenuti dei singoli capitoli. Nel primo capitolo Anni Settanta. Periodo di transizione per la Penisola Iberica si è cercato di dare un contesto storico agli eventi studiati successivamente, andando ad evidenziare gli elementi chiave che permettono di rintracciare la presenza della predisposizione ad un cambiamento culturale. La fase di passaggio da una condizione di chiusura rispetto alle contaminazioni provenienti dall'esterno, che caratterizza Spagna e Portogallo negli anni Sessanta, lascia il posto ad un graduale abbandono della situazione di isolamento venutasi a creare intorno al Paese a causa del regime dittatoriale, fino a giungere all'apertura e all'interesse nei confronti degli apporti culturali esterni. E' in questo contesto che si gettano le basi per la realizzazione del I Seminario Internazionale di Architettura Contemporanea a Santiago de Compostela, del 1976, diretto da Aldo Rossi e organizzato da César Portela e Salvador Tarragó, di cui tratta il capitolo secondo. Questo è uno degli eventi rintracciati nella storia delle relazioni tra Rossi e la Penisola Iberica, attraverso il quale è stato possibile constatare la presenza di uno scambio culturale e l'importazione in Spagna delle teorie di Aldo Rossi. Organizzato all'indomani della caduta del franchismo, ne conserva una reminescenza formale. Il capitolo è organizzato in tre parti, la prima si occupa della ricostruzione dei momenti salienti del Seminario Proyecto y ciudad historica, dagli interventi di architetti di fama internazionale, quali lo stesso Aldo Rossi, Carlo Aymonino, James Stirling, Oswald Mathias Ungers e molti altri, che si confrontano sul tema delle città storiche, alle giornate seminariali dedicate all’elaborazione di un progetto per cinque aree individuate all’interno di Santiago de Compostela e quindi dell’applicazione alla pratica progettuale dell’inscindibile base teorica esposta. Segue la seconda parte dello stesso capitolo riguardante La selezione di interviste ai partecipanti al Seminario. Esso contiene la raccolta dei colloqui avuti con alcuni dei personaggi che presero parte al Seminario e attraverso le loro parole si è cercato di approfondire la materia, in particolar modo andando ad evidenziare l’ambiente culturale in cui nacque l’idea del Seminario, il ruolo avuto nella diffusione della teoria di Aldo Rossi in Spagna e la ripercussione che ebbe nella pratica costruttiva. Le diverse interviste, seppur rivolte a persone che oggi vivono in contesti distanti e che in seguito a questa esperienza collettiva hanno intrapreso strade diverse, hanno fatto emergere aspetti comuni, tale unanimità ha dato ancor più importanza al valore di testimonianza offerta. L’elemento che risulta più evidente è il lascito teorico, di molto prevalente rispetto a quello progettuale che si è andato mescolando di volta in volta con la tradizione e l’esperienza dei cosiddetti allievi di Aldo Rossi. Negli stessi anni comincia a farsi strada l’importanza del confronto e del dibattito circa i temi architettonici e nel capitolo La fortuna critica della teoria di Aldo Rossi nella Penisola Iberica è stato affrontato proprio questo rinnovato interesse per la teoria che in quegli anni si stava diffondendo. Si è portato avanti lo studio delle pubblicazioni di Gustavo Gili nella Coleccion Arquitectura y Critica che, a partire dalla fine degli anni Sessanta, pubblica e traduce in lingua spagnola i più importanti saggi di architettura, tra i quali La arquitectura de la ciudad di Aldo Rossi, nel 1971, e Comlejidad y contradiccion en arquitectura di Robert Venturi nel 1972. Entrambi fondamentali per il modo di affrontare determinate tematiche di cui sempre più in quegli anni si stava interessando la cultura architettonica iberica, diventando così ¬ testi di riferimento anche nelle scuole. Le tracce dell’influenza di Rossi sulla Penisola Iberica si sono poi ricercate nella rivista “2C. Construccion de la Ciudad” individuata come strumento di espressione di una teoria condivisa. Con la nascita nel 1972 a Barcellona di questa rivista viene portato avanti l’impegno di promuovere la Tendenza, facendo riferimento all’opera e alle idee di Rossi ed altri architetti europei, mirando inoltre al recupero di un ruolo privilegiato dell’architettura catalana. A questo proposito sono emersi due fondamentali aspetti che hanno legittimato l’indagine e lo studio di questa fonte: - la diffusione della cultura architettonica, il controllo ideologico e di informazione operato dal lavoro compiuto dalla rivista; - la documentazione circa i criteri di scelta della redazione a proposito del materiale pubblicato. E’ infatti attraverso le pubblicazioni di “2C. Construccion de la Ciudad” che è stato possibile il ritrovamento delle notizie sulla mostra Arquitectura y razionalismo. Aldo Rossi + 21 arquitectos españoles, che accomuna in un’unica esposizione le opere del maestro e di ventuno giovani allievi che hanno recepito e condiviso la teoria espressa ne “L’architettura della città”. Tale mostra viene poi riproposta nella Sezione Internazionale di Architettura della XV Triennale di Milano, la quale dedica un Padiglione col titolo Barcelona, tres epocas tres propuestas. Dalla disamina dei progetti presentati è emerso un interessante caso di confronto tra le Viviendas para gitanos di César Portela e la Casa Bay di Borgo Ticino di Aldo Rossi, di cui si è occupato l’ultimo paragrafo di questo capitolo. Nel corso degli studi è poi emerso un interessante risvolto della ricerca che, capovolgendone l’oggetto stesso, ne ha approfondito gli aspetti cercando di scavare più in profondità nell’analisi della reciproca influenza tra la cultura iberica e Aldo Rossi, questa parte, sviscerata nell’ultimo capitolo, La Penisola Iberica nel “magazzino della memoria” di Aldo Rossi, ha preso il posto di quello che inizialmente doveva presentarsi come il risvolto progettuale della tesi. Era previsto infatti, al termine dello studio dell’influenza di Aldo Rossi sulla Penisola Iberica, un capitolo che concentrava l’attenzione sulla produzione progettuale. A seguito dell’emergere di un’influenza di carattere prettamente teorica, che ha sicuramente modificato la pratica dal punto di vista delle scelte architettoniche, senza però rendersi esplicita dal punto di vista formale, si è preferito, anche per la difficoltà di individuare un solo esempio rappresentativo di quanto espresso, sostituire quest’ultima parte con lo studio dell’altra faccia della medaglia, ossia l’importanza che a sua volta ha avuto la cultura iberica nella formazione della collezione dei riferimenti di Aldo Rossi. L’articolarsi della tesi in fasi distinte, strettamente connesse tra loro da un filo conduttore, ha reso necessari successivi aggiustamenti nel percorso intrapreso, dettati dall’emergere durante la ricerca di nuovi elementi di indagine. Si è pertanto resa esplicita la ricercata eredità di Aldo Rossi, configurandosi però prevalentemente come un’influenza teorica che ha preso le sfumature del contesto e dell’esperienza personale di chi se ne è fatto ricevente, diventandone così un continuatore attraverso il proprio percorso autonomo o collettivo intrapreso in seguito. Come suggerisce José Charters Monteiro, l’eredità di Rossi può essere letta attraverso tre aspetti su cui si basa la sua lezione: la biografia, la teoria dell’architettura, l’opera. In particolar modo per quanto riguarda la Penisola Iberica si può parlare dell’individuazione di un insegnamento riferito alla seconda categoria, i suoi libri di testo, le sue partecipazioni, le traduzioni. Questo è un lascito che rende possibile la continuazione di un dibattito in merito ai temi della teoria dell’architettura, della sue finalità e delle concrete applicazioni nelle opere, che ha permesso il verificarsi di una apertura mentale che mette in relazione l’architettura con altre discipline umanistiche e scientifiche, dalla politica, alla sociologia, comprendendo l’arte, le città la morfologia, la topografia, mediate e messe in relazione proprio attraverso l’architettura.

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Synthetic Biology is a relatively new discipline, born at the beginning of the New Millennium, that brings the typical engineering approach (abstraction, modularity and standardization) to biotechnology. These principles aim to tame the extreme complexity of the various components and aid the construction of artificial biological systems with specific functions, usually by means of synthetic genetic circuits implemented in bacteria or simple eukaryotes like yeast. The cell becomes a programmable machine and its low-level programming language is made of strings of DNA. This work was performed in collaboration with researchers of the Department of Electrical Engineering of the University of Washington in Seattle and also with a student of the Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Biomedica at the University of Bologna: Marilisa Cortesi. During the collaboration I contributed to a Synthetic Biology project already started in the Klavins Laboratory. In particular, I modeled and subsequently simulated a synthetic genetic circuit that was ideated for the implementation of a multicelled behavior in a growing bacterial microcolony. In the first chapter the foundations of molecular biology are introduced: structure of the nucleic acids, transcription, translation and methods to regulate gene expression. An introduction to Synthetic Biology completes the section. In the second chapter is described the synthetic genetic circuit that was conceived to make spontaneously emerge, from an isogenic microcolony of bacteria, two different groups of cells, termed leaders and followers. The circuit exploits the intrinsic stochasticity of gene expression and intercellular communication via small molecules to break the symmetry in the phenotype of the microcolony. The four modules of the circuit (coin flipper, sender, receiver and follower) and their interactions are then illustrated. In the third chapter is derived the mathematical representation of the various components of the circuit and the several simplifying assumptions are made explicit. Transcription and translation are modeled as a single step and gene expression is function of the intracellular concentration of the various transcription factors that act on the different promoters of the circuit. A list of the various parameters and a justification for their value closes the chapter. In the fourth chapter are described the main characteristics of the gro simulation environment, developed by the Self Organizing Systems Laboratory of the University of Washington. Then, a sensitivity analysis performed to pinpoint the desirable characteristics of the various genetic components is detailed. The sensitivity analysis makes use of a cost function that is based on the fraction of cells in each one of the different possible states at the end of the simulation and the wanted outcome. Thanks to a particular kind of scatter plot, the parameters are ranked. Starting from an initial condition in which all the parameters assume their nominal value, the ranking suggest which parameter to tune in order to reach the goal. Obtaining a microcolony in which almost all the cells are in the follower state and only a few in the leader state seems to be the most difficult task. A small number of leader cells struggle to produce enough signal to turn the rest of the microcolony in the follower state. It is possible to obtain a microcolony in which the majority of cells are followers by increasing as much as possible the production of signal. Reaching the goal of a microcolony that is split in half between leaders and followers is comparatively easy. The best strategy seems to be increasing slightly the production of the enzyme. To end up with a majority of leaders, instead, it is advisable to increase the basal expression of the coin flipper module. At the end of the chapter, a possible future application of the leader election circuit, the spontaneous formation of spatial patterns in a microcolony, is modeled with the finite state machine formalism. The gro simulations provide insights into the genetic components that are needed to implement the behavior. In particular, since both the examples of pattern formation rely on a local version of Leader Election, a short-range communication system is essential. Moreover, new synthetic components that allow to reliably downregulate the growth rate in specific cells without side effects need to be developed. In the appendix are listed the gro code utilized to simulate the model of the circuit, a script in the Python programming language that was used to split the simulations on a Linux cluster and the Matlab code developed to analyze the data.

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Progetto SHERPA. Installazione e configurazione del Navigaton Stack su Rover terrestre. Utilizzo e configurazione di LMS151 Sick. Utilizzo e configurazione di Asus Xtion Pro. Progettazione di software per la localizzazione e l'inseguimento di persone tramite camera di profondita.

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Internet e il Web rappresentano una risorsa informativa immensa, utilizzabile anche per compiere indagini di mercato, soprattutto a fronte di nuovi fenomeni di consumo. Un caso emergente è rappresentato dai servizi di video streaming. La piattaforma presa in considerazione dal mio studio di analisi è Twitch, leader nel segmento di mercato dei video-giochi. Attraverso di essa milioni di follower seguono in tempo reali i comportamenti di gioco di migliaia di player, fra i quali i principali campioni mondiali di e-sports. La tesi ha esaminato, attraverso lo studio di fonti di letteratura e di mercato, le principali caratteristiche di relazione degli utenti. Su tale base è stato definito un campione attraverso uso delle API del sito, oggetto di studio finalizzato alla comprensione dei comportamenti di scelta da parte dei follower. Fra i vari esiti, emerge confermata la presenza e tutti i livelli di analisi della distribuzione power-law, tipica anche di Internet nel suoi complesso.

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Present models of long-term sensitization in Aplysia californica indicate that the enhanced behavioral response is due, at least in part, to outgrowth of sensory neurons mediating defensive withdrawal reflexes. Presumably, this outgrowth strengthens pre-existing connections by formation of new synapses with follower neurons. However, the relationship between the number of sensorimotor contacts and the physiological strength of the connection has never been examined in intact ganglia. As a first step in addressing this issue, we used confocal microscopy to examine sites of contact between sensory and motor neurons in naive animals. Our results revealed relatively few contacts between physiologically connected cells. In addition, the number of contact sites was proportional to the amplitude of the EPSP elicited in the follower motor neuron by direct stimulation of the sensory neuron. This is the first time such a correlation has been observed in the central nervous system. Serotonin is the neurotransmitter most closely examined for its role in modulating synaptic strength at the sensorimotor synapse. However, the structural relationship of serotonergic processes and sensorimotor synapses has never been examined. Surprisingly, serotonergic processes usually made contact with sensory and motor neurons at sites located relatively distant from the sensorimotor synapse. This result implies that heterosynaptic regulation is due to nondirected release of serotonin into the neuropil.

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Plasticity at the connections between sensory neurons and their follower cells in Aplysia has been used extensively as a model system to examine mechanisms of simple forms of learning, such as sensitization. Sensitization is induced, at least in part, by the transmitter serotonin (5-HT) and expressed in several forms, including facilitation of sensorimotor connections. Spike broadening has been believed to be a key mechanism underlying facilitation of nondepressed synapses. Previously, this broadening was believed to be dependent primarily on cAMP/protein kinase A (PKA)-mediated reduction of a noninactivating, relatively voltage-independent K$\sp{+}$ current termed the S-K$\sp+$ current (I$\sb{\rm K{,}S}$). Recent evidence, however, suggests that 5-HT-induced somatic spike broadening is composed of at least two components: a cAMP-dependent, rapidly developing component and a cAMP-independent, slowly developing component.^ Phorbol esters, activators of protein kinase C (PKC), mimicked the cAMP-independent component of 5-HT-induced broadening. Staurosporine, which inhibits PKC, had little effect on the rapidly developing component of 5-HT-induced broadening, but inhibited significantly the slowly developing component. These results suggest that PKC is involved in the cAMP-independent component of 5-HT-induced broadening. The membrane currents responsible for the slowly developing component of broadening were examined. Activation of PKC mimicked, and partially occluded, 5-HT-induced modulation of membrane currents above 0 mV, where a voltage-dependent K$\sp+$ current (I$\sb{\rm K{,}V}$) is significantly activated. This modulation was complex because it was associated with a reduction in the magnitude of I$\sb{\rm K{,}V}$, as well as a slowing of both activation and inactivation kinetics of I$\sb{\rm K{,}V}$. These results support the hypothesis that PKC modulates I$\sb{\rm K{,}V}$ and that this modulation contributes to the slowly developing component of 5-HT-induced broadening. Based on these results and others, a new scheme for 5-HT-induced spike broadening is proposed in which the modulatory effects are mediated via two second messenger/protein kinase systems converging and diverging on multiple ionic conductances.^ The relationship between spike broadening and synaptic facilitation was also examined. Pharmacological reduction of I$\sb{\rm K{,}V}$ by low concentrations of 4-aminopyridine (4-AP) led to spike broadening and facilitation of the nondepressed sensorimotor connections, indicating that spike broadening via the reduction of I$\sc{K,V}$ can facilitate the synaptic connection. Further analyses, however, revealed that 4-AP-induced facilitation has qualitative differences from 5-HT- and PKC-induced facilitation. These results suggest that 5-HT- and PKC-induced facilitation of nondepressed synapses is mediated, at least in part, by spike-duration independent (SDI) processes. Under certain conditions, the PKC inhibitor, staurosporine, significantly inhibited the 5-HT-induced facilitation of sensorimotor connections.^ Finally, it was found that activation of PKC increased a basal level of cAMP and that PKC caused desensitization of the 5-HT receptor, which may be a possible negative feedback mechanism through which an extracellular ligand, 5-HT, is regulated. These results suggest that these two second messenger/protein kinase pathways can interact in the sensory neuron. Thus, neuronal plasticity that may contribute to learning and memory appears to involve several complex and interactive processes. ^

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Neuronal outgrowth has been proposed in many systems as a mechanism underlying memory storage. For example, sensory neuron outgrowth is widely accepted as an underlying mechanism of long-term sensitization of defensive withdrawal reflexes in Aplysia. The hypothesis is that learning leads to outgrowth and consequently to the formation of new synapses, which in turn strengthen the neural circuit underlying the behavior. However, key experiments to test this hypothesis have never been performed. ^ Four days of sensitization training leads to outgrowth of siphon sensory neurons mediating the siphon-gill withdrawal response in Aplysia . We found that a similar training protocol produced robust outgrowth in tail sensory neurons mediating the tail siphon withdrawal reflex. In contrast, 1 day of training, which effectively induces long-term behavioral sensitization and synaptic facilitation, was not associated with neuronal outgrowth. Further examination of the effect of behavioral training protocols on sensory neuron outgrowth indicated that this structural modification is associated only with the most persistent forms of sensitization, and that the induction of these changes is dependent on the spacing of the training trials over multiple days. Therefore, we suggest that neuronal outgrowth is not a universal mechanism underlying long-term sensitization, but is involved only in the most persistent forms of the memory. ^ Sensory neuron outgrowth presumably contributes to long-term sensitization through formation of new synapses with follower motor neurons, but this hypothesis has never been directly tested. The contribution of outgrowth to long-term sensitization was assessed using confocal microscopy to examine sites of contact between physiologically connected pairs of sensory and motor neurons. Following 4 days of training, the strength of both the behavior and sensorimotor synapse and the number of appositions with follower neurons was enhanced only on the trained side of the animal. In contrast, outgrowth was induced on both sides of the animal, indicating that although sensory neuron outgrowth does appear to contribute to sensitization through the formation of new synapses, outgrowth alone is not sufficient to account for the effects of sensitization. This indicates that key regulatory steps are downstream from outgrowth, possibly in the targeting of new processes and activation of new synapses. ^

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La constitución del campo de la discapacidad expresa las condiciones históricas que responden a un concepto particular de hombre y de lo que una cultura pretende ofertar como condición de vida, sentido de vida para sus integrantes. Cada cultura instaura una promesa de proyección para que la existencia de cada uno encuentre una posición, valor y transcendencia. En esto radica el sustento filosófico de vida. Nos interesa para el caso del concepto de discapacidad ubicarla en el marco de la gestión social de su enunciado. Hay una separación abismal entre el discurso de Séguin, el apóstol de los sin razón y el discurso de Galton. Tal pareciera que Galton iba en búsqueda de ofrecer las condiciones para que el hombre alcanzara su perfectibilidad y la civilización el progreso, lo cual derivó en la comparación de los más avanzados en el proceso evolutivo y con ello se apoyó la diferenciación de umbrales de normalidad-anormalidad, en tanto que Séguin parecía seguidor de una ética de la fraternidad. Esta ética reconoce un mundo plural caracterizado por la heterogeneidad. Desde nuestra perspectiva la heterogeneidad requiere ser enfocada desde la diferencia, una diferencia que no se disuelva en los discursos de igualdad o equidad. Se trata de reconocer justamente las dimensiones de la diferencia, de explicitarla, comprenderla, investigarla y hacerla converger con el sentido originario de la educación. A cada diferencia le corresponde una posibilidad de vida dentro del mundo plural que posiblemente está por construirse. Se plantea en el trabajo un decálogo de reflexiones en los que se introduce una reconversión del significante “discapacidad" por la pluralidad de las formas de la existencia humana.

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In the last several years, micro-blogging Online Social Networks (OSNs), such as Twitter, have taken the world by storm, now boasting over 100 million subscribers. As an unparalleled stage for an enormous audience, they offer fast and reliable centralized diffusion of pithy tweets to great multitudes of information-hungry and always-connected followers. At the same time, this information gathering and dissemination paradigm prompts some important privacy concerns about relationships between tweeters, followers and interests of the latter. In this paper, we assess privacy in today?s Twitter-like OSNs and describe an architecture and a trial implementation of a privacy-preserving service called Hummingbird. It is essentially a variant of Twitter that protects tweet contents, hashtags and follower interests from the (potentially) prying eyes of the centralized server. We argue that, although inherently limited by Twitter?s mission of scalable information-sharing, this degree of privacy is valuable. We demonstrate, via a working prototype, that Hummingbird?s additional costs are tolerably low. We also sketch out some viable enhancements that might offer better privacy in the long term.