922 resultados para MIPv6 ABPS LISP Reti Mobilita Simulazione OMNeT INET
Resumo:
L'oggetto del mio studio sono i contenuti televisivi (pubblicit, programmi, promozioni televisive) che accompagnano i film archiviati nelle videocassette contenute nell'archivio della videoteca del Dipartimento delle Arti. Una prima fase del lavoro, di natura pratica, mi ha fisicamente portato in videoteca per studiare un campione di pi di 2500 videocassette in poco pi di un mese e raccogliere dati relativi a quali contenuti di natura televisiva vi si presentassero insieme al film archiviato. Ho visionato e censito, con la supervisione del dott. Gianmario Merizzi, circa 1800 cassette VHS, corrispondenti alla filmografia italiana e francese, raccolte e registrate in un periodo compreso tra gli anni '80 e i primi 2000. Dopo aver raccolto tutte le informazioni utili, ho eseguito un'analisi palinsestuale e pubblicitaria su un campione ridotto di 7 videocassette scelte secondo criteri ben precisi. L'analisi palinsestuale, con il supporto del correlatore, il prof. Luca Barra, ha rivelato i cambiamenti delle strategie di programmazione messe in atto dalle reti in risposta ai cambiamenti normativi, tecnologici e competitivi che hanno segnato la TV italiana negli anni '80 e '90; L'analisi pubblicitaria ha preso in esame i 25 messaggi pubblicitari contenuti nei 7 volumi approfonditi, descrivendone le dinamiche sia del messaggio pubblicitario stesso, sia di come questo si contestualizza all'interno della programmazione televisiva. Infine, ho dedicato un capitolo al valore archivistico dei contenuti della videoteca, raccogliendo le testimonianze del dott. Gianmario Merizzi e della dott.ssa Michela Giorgi, i quali mi hanno aiutato a ricostruire i momenti salienti della costituzione dell'archivio e a riflettere sul futuro incerto che questi servizi oggi affrontano, in un presente sempre pi virtuale e ipermediato.
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In questa tesi abbiamo analizzato il non backtracking PageRank, un algoritmo di classificazione variante del PageRank che non considera il backtracking, cio i cammini che tornano nel nodo da cui sono partiti al passo subito successivo. Lo scopo di questa variante ottenere una classificazione migliore in tutti quei problemi in cui il backtracking viene evitato. Siamo partiti introducendo il PageRank standard, per poi spiegare nel dettaglio il non backtracking PageRank e quali fossero le analogie e differenze tra i due. Ci siamo poi chiesti come risolvere computazionalmente il problema, studiando il risolutore di sistemi lineari GMRES e facendo delle osservazioni su come si possano ridurre il numero di iterazioni e il tempo di calcolo tramite il precondizionamento. Infine, abbiamo eseguito degli esperimenti sulle reti stradali di alcune citt e confrontato i risultati ottenuti tramite le diverse classificazioni.
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Il seguente elaborato affronta l'implementazione di un algoritmo che affronta un problema di controllo di processo in ambito industriale utilizzando algoritmi di object detection. Infatti, il progetto concordato con il professore Di Stefano si svolto in collaborazione con lazienda Pirelli, nellambito della produzione di pneumatici. Lo scopo dell'algoritmo implementato di verificare il preciso orientamento di elementi grafici della copertura, utilizzati dalle case automobilistiche per equipaggiare correttamente le vetture. In particolare, si devono individuare delle scritte sul battistrada della copertura e identificarne la posizione rispetto ad altri elementi fissati su di essa. La tesi affronta questo task in due parti distinte: la prima consiste nel training di algoritmi di deep learning per il riconoscimento degli elementi grafici e del battistrada, la seconda un decisore che opera a valle del primo sistema utilizzando gli output delle reti allenate.
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Analisi del mondo della guida autonoma dalle origini ad un ipotetico futuro. Introduzione ai concetti tecnici fondamentali della guida autonoma come machine learning e reti neurali. Approfondimento sul sistema di guida autonoma proprietario di Tesla chiamato "Full-Self Driving". Rapida carrellata su sistemi analoghi a quelli di Tesla sviluppati da Uber e Google.
Analisi di fattibilit di un impianto automatico per l'assemblaggio di stampati in materiale plastico
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La presente tesi tratta lo studio di fattibilit di un impianto automatico per lassemblaggio di stampati in materiale plastico. Lo sviluppo della tesi si basato sulla riproduzione a computer (utilizzando il software AutoMod) del layout futuro, delle movimentazioni di materiale e dellanalisi dei flussi che servono allimpianto e lutilizzo del personale a bordo dello stesso. Successivamente, sviluppato il modello, si andati a calcolare quale potesse essere il lotto ottimale di produzione che fosse in grado di individuare una produzione efficiente. Infine, stata fatta lanalisi dellinvestimento tramite foglio di calcolo Excel riportando i dati uscenti dal modello di simulazione insieme ad altri dati stimati e rilevati sul campo. Il programma ha come obiettivo lanalisi di fattibilit e la successiva decisione estratta dai dati sulla vantaggiosit o meno dellinvestimento ed in quanto tempo lazienda potr rientrare economicamente.
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La seguente tesi studia il processo WW osservato per la prima volta dallesperimento ATLAS nel 2017 facendo collidere due fasci di protoni con unenergia totale di 13 GeV. Grazie allanalisi dellevento (in un dominio da 0 a 500 GeV in momento trasverso) possibile misurare il valore (o trovare lintervallo di confidenza) di determinati coefficienti associati alla lagrangiana in EFT. Si pensa infatti che questo evento, reso possibile anche dalla lagrangiana del Modello Standard, possa avvenire sfruttando teorie oltre il Modello Standard sullaccoppiamento quartico tra bosoni vettori, identificati da operatori di dimensione otto. Lo scopo ultimo dellanalisi quello di trovare lintervallo di confidenza allinterno del quale ci si aspetta di trovare questi coefficienti (associati agli operatori di dimensione otto), con livello di confidenza del 95%. Tali misurazioni sono estremamente importanti per la fisica teorica in quanto permettono di verificare la veridicit dei modelli teorici e accertarsi che questi ultimi siano compatibili con i dati. Lo scopo di questa tesi antecedente alla misurazione e consiste, grazie alle simulazioni, nellapplicare dei processi di selezione e restringere il dominio delle distribuzioni dei dati (in momento trasverso), cos da ottimizzare le misurazioni. E' stato trovato infatti che se si restringe il dominio del momento trasverso si riesce a misurare un pi ampio e accurato range di valori per i coefficienti di EFT. Nello specifico questa tesi si occupata di studiare alcuni di questi coefficienti (M), trovando la miglior regione per lanalisi ([180,500] GeV) e, per ogni coefficiente, il limite inferiore con un C.L. del 95%.
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Il seguente elaborato di tesi prevede la simulazione del comportamento di quattro diversi layout di magazzino contenenti lo stesso numero di vani, ipotizzando uno stoccaggio della merce secondo il criterio delle classi. Inoltre stata analizzata linfluenza della variabile altezza sul tempo di ciclo dei singoli magazzini. I quattro layout analizzati sono stati: il layout tradizionale, il layout diagonal cross aisle, il layout fishbone e il layout leaf. Il primo un magazzino convenzionale, nel quale lintersezione dei corridoi genera sempre angoli retti, i restanti tre sono magazzini non convenzionali, ovvero lintersezione dei corridoi genera angoli particolari. Per ciascun magazzino stato realizzato un modello matematico discreto in grado di determinare la posizione di ogni singolo vano, la sua distanza dal punto I/O e la sua altezza da terra. Il modello matematico e la tipologia di gestione del magazzino sono stati successivamente implementati in un programma scritto su Microsoft Excel, mediante il linguaggio integrato VBA (Visual Basic for Application). Questo ha permesso di determinare i tempi di ciclo medi per ciascun magazzino, facendo il rapporto tra le distanze precedentemente calcolate e le velocit di traslazione e sollevamento del carrello elevatore. Per ottenere dalla simulazioni dei valori il pi possibile prossimi alla realt stata adottata la metodologia di Simulazione Monte Carlo e un numero di estrazioni pari a 1000. Dai risultati ottenuti emerso che il magazzino fishbone in grado di garantire i miglior tempo di ciclo e che i tempi di ciclo pi bassi si ottengono, a parit di vani presenti in un magazzino, aumentando le dimensioni in pianta piuttosto che aumentando laltezza del magazzino.
Specifiche generali dei biomateriali di interesse per l'ingegneria dei tessuti del distretto uterino
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Lo scopo di questa trattazione quello di fornire una panoramica sui metodi di ingegnerizzazione dellutero ad oggi sperimentati. Lobiettivo degli studi qui analizzati quello di creare in vitro uno scaffold per lutero umano con adeguate caratteristiche strutturali e determinati componenti al fine di permettere ai tessuti vicini di rigenerarsi e per poterne studiare le propriet in vivo. Gli scaffold analizzati sono a base di collagene, fatti di materiali sintetici o costituiti dalle dECM. Per effettuare la decellularizzazione delle ECM sono stati impiegati detergenti come SDS e Triton X-100 o alta pressione idrostatica. Le impalcature realizzate sono state poi valutate per quanto riguarda le propriet istologiche, IHC, strutturali e meccaniche e tramite angiografia stata esaminata la conservazione delle reti vascolari negli scaffold dECM. I risultati hanno confermato l'efficacia del protocollo di decellularizzazione tramite HHP o lutilizzo combinato di SDS e Triton X-100 per fornire scaffold dellutero con caratteristiche e componenti della ECM simili all'utero nativo. Per quanto riguarda i materiali sintetici, i polimeri sono risultati particolarmente idonei date le loro caratteristiche, quali elevata porosit e propriet biomeccaniche regolabili; per i materiali naturali invece, il collagene stato quello pi utilizzato e che ha portato ad ottimi risultati, anche in quanto componente principale dellECM. Gli studi in vivo hanno poi dimostrato la biocompatibilit e il potenziale rigenerativo degli scaffold e hanno suggerito un percorso di segnalazione come meccanismo di base per il processo rigenerativo. Tra i vari studi stato analizzato anche il primo protocollo di decellularizzazione efficiente basato sulla perfusione per ottenere scaffold dellintero utero umano. I risultati raccolti potrebbero essere impiegati in futuri studi di ingegneria del tessuto uterino umano che potrebbero portare allo sviluppo di nuovi trattamenti per pazienti sterili.
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Il fenomeno noto come Internet of Things costituisce oggi il motore principale dell'espansione della rete Internet globale, essendo artefice del collegamento di miliardi di nuovi dispositivi. A causa delle limitate capacit energetiche e di elaborazione di questi dispositivi necessario riprogettare molti dei protocolli Internet standard. Un esempio lampante costituito dalla definizione del Constrained Application Protocol (CoAP), protocollo di comunicazione client-server pensato per sostituire HTTP in reti IoT. Per consentire la compatibilit tra reti IoT e rete Internet sono state definite delle linee guida per la mappatura di messaggi CoAP in messaggi HTTP e viceversa, consentendo cos l'implementazione di proxies in grado di connettere una rete IoT ad Internet. Tuttavia, questa mappatura circoscritta ai soli campi e messaggi che permettono di implementare un'architettura REST, rendendo dunque impossibile l'uso di protocolli di livello applicazione basati su HTTP.La soluzione proposta consiste nella definizione di un protocollo di compressione adattiva dei messaggi HTTP, in modo che soluzioni valide fuori dagli scenari IoT, come ad esempio scambio di messaggi generici, possano essere implementate anche in reti IoT. I risultati ottenuti mostrano inoltre che nello scenario di riferimento la compressione adattiva di messaggi HTTP raggiunge prestazioni inferiori rispetto ad altri algoritmi di compressione di intestazioni (in particolare HPACK), ma pi che valide perch le uniche applicabili attualmente in scenari IoT.
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Con il crescente utilizzo delle reti wireless la sicurezza e l'affidabilit del servizio stanno diventando requisiti fondamentali da garantire. Questo studio ha come obiettivi il rilevamento di un attacco jammer e la classificazione della tipologia dell'attacco (reattivo, random e periodico) in una rete wireless in cui gli utenti comunicano con un access point tramite il protocollo random access slotted Aloha. La classificazione degli attacchi infatti fondamentale per attuare le dovute contromisure ed evitare cali di performance nella rete. Le metriche estratte, fra cui la packet delivery ratio (PDR) e la rispettiva analisi spettrale, il rapporto segnale rumore medio e la varianza dell'rapporto segnale rumore, sono risultate essere efficaci nella classificazione dei jammers. In questo elaborato stato implementato un sistema di detection e classificazione di jammer basato su machine learning, che ha permesso di ottenere una accuratezza complessiva del 92.5% nella classificazione ed una probabilit di detection superiore al 95% per valori di PDR inferiori o uguali al 70%.
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Il fatto che il pensiero sia pi rapido della comunicazione verbale o scritta un concetto ormai consolidato. Ricerche recenti, per, si stanno occupando di sviluppare nuove tecnologie in grado di tradurre lattivit neurale in parole o testi in tempo reale. proprio questo il campo delle Real-time Silent Speech Brain-Computer Interfaces, ovvero sistemi di comunicazione alternativi, basati sulla registrazione e sullinterpretazione di segnali neurali, generati durante il tentativo di parlare o di scrivere. Queste innovazioni tecnologiche costituiscono un traguardo fondamentale per la vita delle persone con paralisi o con patologie neurologiche che determinano linabilit a comunicare. Lobiettivo di questo elaborato quello di descrivere due applicazioni innovative nellambito delle Real-time Silent Speech-BCIs. I metodi di BCI confrontati nel presente elaborato sintetizzano il parlato attraverso la rilevazione invasiva o parzialmente invasiva dellattivit cerebrale. Lutilizzo di metodi invasivi per la registrazione dellattivit cerebrale giustificato dal fatto che le performance di acquisizione del segnale ottenute sono tali da controbilanciare i rischi associati alloperazione chirurgica necessaria per limpianto. Le tecniche descritte sfruttano delle Reti Neurali Ricorrenti (RNNs), che si sono dimostrate le pi efficaci nel prevedere dati sequenziali. Gli studi presentati in questa tesi costituiscono un passaggio fondamentale nel progresso tecnologico per il ripristino della comunicazione in tempo reale e sono i primi a riportare prestazioni di sintesi paragonabili a quelle del linguaggio naturale.
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Laumento della quantit di inquinanti emessi in atmosfera, legati allattivit antropica che si osservato negli ultimi anni, ha portato allemanazione di normative allo scopo di migliorare la qualit dellaria e mitigare il cambiamento climatico. I settori responsabili di queste emissioni sono molteplici ma quello dei trasporti risulta essere uno dei maggiori indagati, condizione che ha portato ad una maggiore complessit dei motori a combustione interna, cercando cos di ridurre limpatto che hanno sullambiente, il clima e la salute umana. Nonostante tutto, labbassamento continuo dei limiti massimi, relativi alla quantit di sostanze che possono essere emesse dai veicoli, ha spinto le case automobilistiche a ricercare nuovi sistemi di propulsione. In questo contesto di riduzione degli inquinanti, sta assumendo una posizione di rilievo la scelta di utilizzare lidrogeno come combustibile alternativo, concetto che verr approfondito in questa tesi. Tenendo presente che un ciclo motore suddiviso in 4 fasi: aspirazione, compressione, espansione e scarico, nellelaborato di questa tesi, verranno analizzate la sola compressione e successiva combustione sfruttando il software di simulazione AVL FIRE. Lo studio prevede la realizzazione di un modello in grado di descrivere e simulare in maniera realistica il fenomeno di combustione dellidrogeno e la definizione di una procedura per la caratterizzazione dei parametri di iniezione, prestando particolare attenzione allinfluenza che questi hanno sul processo di formazione della miscela in modo da giungere ad una configurazione ottimale. Inizialmente sar utilizzata una geometria con un iniettore a foro singolo posizionato centralmente, la quale progressivamente verr modificata allo scopo di ottenere una rappresentazione sempre pi simile alla condizione reale.
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Il lavoro proposto si pone lobiettivo di progettare limpianto di climatizzazione del Museo Nazionale della Resistenza, sito in Milano, sulla base dei criteri di riduzione delle emissioni climalteranti e valorizzando lutilizzo delle fonti energetiche rinnovabili presenti nel territorio, nella fattispecie attraverso lo sfruttamento dellacqua di falda e dellenergia solare. Il primo capitolo dedicato alla descrizione del processo di dimensionamento effettuato ed ai criteri di progettazione adottati. Lo sfruttamento diretto dellenergia solare avviene attraverso un impianto fotovoltaico integrato alla struttura museale; nel secondo capitolo viene stimata la sua capacit di produzione elettrica annuale. Vengono quindi messi a confronto i risultati ottenuti, calcolati sia su base mensile in relazione alla norma UNI 10349, sia attraverso una simulazione energetica di tipo dinamico condotta su base oraria mediante lutilizzo del software IES VE. Viene inoltre valutata la capacit della cella fotovoltaica nel convertire la radiazione incidente in energia elettrica ed analizzato il suo comportamento al variare delle condizioni operative. Nel terzo capitolo vengono studiati gli effetti dellirraggiamento estivo sulle pareti opache del museo, valutando la capacit delle murature di ritardare londa di flusso termico. inoltre effettuata una trattazione analitica per il calcolo dei parametri necessari a determinare il comportamento dinamico dellinvolucro. Attraverso la simulazione dinamica stato possibile stimare le richieste energetiche ed elettriche, estive e invernali, della struttura museale. La soluzione impiantistica proposta per la generazione di acqua calda e refrigerata, fa uso di gruppi polivalenti acqua-acqua con possibilit di condensare o evaporare con acqua di falda. Tale soluzione viene poi analizzata e confrontata con una pi versatile, ma meno efficiente, una pompa di calore aria-acqua.
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L'obiettivo di questo lavoro di tesi consiste nel descrivere sia il processo necessario per la creazione di osservazioni sintetiche di galassie simulate simili alla Via Lattea nella riga di emissione a 21 cm dell'idrogeno neutro (HI), sia il lavoro di analisi fondamentale che serve a confrontare in modo efficace l'output generato con delle osservazioni di galassie reali. Come prima cosa descritta la teoria quantistica che sta alla base dell'emissione a 21 cm di HI, illustrando l'importanza di tale riga di emissione nell'ambito dell'astronomia e come si possano ottenere informazioni fondamentali sulle sorgenti di questa radiazione a partire dai dati osservativi. Il lavoro poi si focalizza sull'utilizzo del software MARTINI per la creazione di osservazioni sintetiche della linea a 21 cm per una galassia simulata con propriet simili alla Via Lattea generata utilizzando il modello numerico SMUGGLE. Infine, si passa ad una breve descrizione dell'analisi dei dati sintetici creati, e al loro confronto con dei dati provenienti da osservazioni reali di galassie con propriet simili, per ottenere una valutazione qualitativa della bont del modello SMUGGLE impiegato nella simulazione numerica.
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Questo elaborato tratta lo studio e l'implementazione della modulazione Orthogonal Time Frequency Space (OTFS) in sistemi di tipo Joint Sensing and Communication (JSC), ossia sistemi in cui le funzionalit di comunicazione e "sensing" condividono lo stesso hardware e la stessa banda di frequenze. La modulazione OTFS una recente tecnica di modulazione bidimensionale, progettata nel dominio delay-Doppler, che sta riscuotendo particolare interesse nel panorama delle telecomunicazioni in quanto portatrice di alcuni importanti vantaggi nei sistemi delle reti cellulari. Rispetto alle moderne modulazioni multi-portante, come l'OFDM, l'OTFS si dimostra essere in grado di offrire prestazioni migliori e pi robuste in condizioni di connessioni ad alta velocit (High Mobility), con una maggiore efficienza spettrale, in quanto non prevede l'utilizzo di un prefisso ciclico per la gestione del problema dell'ISI. Un altro punto di forza importante della modulazione OTFS quello di risultare particolarmente adatta e compatibile con le applicazioni di JSC, soprattutto grazie all'estrema robustezza a grandi spostamenti Doppler, e la possibilit di fare "sensing" raggiungendo distanze decisamente maggiori rispetto all'OFDM, grazie all'assenza del prefisso ciclico. Tutto questo per viene al costo di un notevole incremento del sistema, con tempi di esecuzione molto elevati. Dopo aver presentato il sistema OTFS in generale e in ambito JSC, in un particolare scenario, lo si implementando in MATLAB sviluppando due versioni: una standard e una a complessit ridotta, in grado di raggiungere risoluzioni molto elevate in tempi di calcolo contenuti. Infine questo sistema, in grado di stimare i parametri radar di distanza e velocit radiale relativa, associati ad un certo target, stato simulato e i risultati relativi alle performance sulla stima dei parametri, in termini di RMSE e CRLB, sono stati riportati e posti a confronto con quelli ottenuti nel caso OFDM, a parit di scenario.