972 resultados para Linguaggio inclusivo,Accessibilità,Disabilità
Resumo:
Negli ultimi anni i modelli VAR sono diventati il principale strumento econometrico per verificare se può esistere una relazione tra le variabili e per valutare gli effetti delle politiche economiche. Questa tesi studia tre diversi approcci di identificazione a partire dai modelli VAR in forma ridotta (tra cui periodo di campionamento, set di variabili endogene, termini deterministici). Usiamo nel caso di modelli VAR il test di Causalità di Granger per verificare la capacità di una variabile di prevedere un altra, nel caso di cointegrazione usiamo modelli VECM per stimare congiuntamente i coefficienti di lungo periodo ed i coefficienti di breve periodo e nel caso di piccoli set di dati e problemi di overfitting usiamo modelli VAR bayesiani con funzioni di risposta di impulso e decomposizione della varianza, per analizzare l'effetto degli shock sulle variabili macroeconomiche. A tale scopo, gli studi empirici sono effettuati utilizzando serie storiche di dati specifici e formulando diverse ipotesi. Sono stati utilizzati tre modelli VAR: in primis per studiare le decisioni di politica monetaria e discriminare tra le varie teorie post-keynesiane sulla politica monetaria ed in particolare sulla cosiddetta "regola di solvibilità" (Brancaccio e Fontana 2013, 2015) e regola del GDP nominale in Area Euro (paper 1); secondo per estendere l'evidenza dell'ipotesi di endogeneità della moneta valutando gli effetti della cartolarizzazione delle banche sul meccanismo di trasmissione della politica monetaria negli Stati Uniti (paper 2); terzo per valutare gli effetti dell'invecchiamento sulla spesa sanitaria in Italia in termini di implicazioni di politiche economiche (paper 3). La tesi è introdotta dal capitolo 1 in cui si delinea il contesto, la motivazione e lo scopo di questa ricerca, mentre la struttura e la sintesi, così come i principali risultati, sono descritti nei rimanenti capitoli. Nel capitolo 2 sono esaminati, utilizzando un modello VAR in differenze prime con dati trimestrali della zona Euro, se le decisioni in materia di politica monetaria possono essere interpretate in termini di una "regola di politica monetaria", con specifico riferimento alla cosiddetta "nominal GDP targeting rule" (McCallum 1988 Hall e Mankiw 1994; Woodford 2012). I risultati evidenziano una relazione causale che va dallo scostamento tra i tassi di crescita del PIL nominale e PIL obiettivo alle variazioni dei tassi di interesse di mercato a tre mesi. La stessa analisi non sembra confermare l'esistenza di una relazione causale significativa inversa dalla variazione del tasso di interesse di mercato allo scostamento tra i tassi di crescita del PIL nominale e PIL obiettivo. Risultati simili sono stati ottenuti sostituendo il tasso di interesse di mercato con il tasso di interesse di rifinanziamento della BCE. Questa conferma di una sola delle due direzioni di causalità non supporta un'interpretazione della politica monetaria basata sulla nominal GDP targeting rule e dà adito a dubbi in termini più generali per l'applicabilità della regola di Taylor e tutte le regole convenzionali della politica monetaria per il caso in questione. I risultati appaiono invece essere più in linea con altri approcci possibili, come quelli basati su alcune analisi post-keynesiane e marxiste della teoria monetaria e più in particolare la cosiddetta "regola di solvibilità" (Brancaccio e Fontana 2013, 2015). Queste linee di ricerca contestano la tesi semplicistica che l'ambito della politica monetaria consiste nella stabilizzazione dell'inflazione, del PIL reale o del reddito nominale intorno ad un livello "naturale equilibrio". Piuttosto, essi suggeriscono che le banche centrali in realtà seguono uno scopo più complesso, che è il regolamento del sistema finanziario, con particolare riferimento ai rapporti tra creditori e debitori e la relativa solvibilità delle unità economiche. Il capitolo 3 analizza l’offerta di prestiti considerando l’endogeneità della moneta derivante dall'attività di cartolarizzazione delle banche nel corso del periodo 1999-2012. Anche se gran parte della letteratura indaga sulla endogenità dell'offerta di moneta, questo approccio è stato adottato raramente per indagare la endogeneità della moneta nel breve e lungo termine con uno studio degli Stati Uniti durante le due crisi principali: scoppio della bolla dot-com (1998-1999) e la crisi dei mutui sub-prime (2008-2009). In particolare, si considerano gli effetti dell'innovazione finanziaria sul canale dei prestiti utilizzando la serie dei prestiti aggiustata per la cartolarizzazione al fine di verificare se il sistema bancario americano è stimolato a ricercare fonti più economiche di finanziamento come la cartolarizzazione, in caso di politica monetaria restrittiva (Altunbas et al., 2009). L'analisi si basa sull'aggregato monetario M1 ed M2. Utilizzando modelli VECM, esaminiamo una relazione di lungo periodo tra le variabili in livello e valutiamo gli effetti dell’offerta di moneta analizzando quanto la politica monetaria influisce sulle deviazioni di breve periodo dalla relazione di lungo periodo. I risultati mostrano che la cartolarizzazione influenza l'impatto dei prestiti su M1 ed M2. Ciò implica che l'offerta di moneta è endogena confermando l'approccio strutturalista ed evidenziando che gli agenti economici sono motivati ad aumentare la cartolarizzazione per una preventiva copertura contro shock di politica monetaria. Il capitolo 4 indaga il rapporto tra spesa pro capite sanitaria, PIL pro capite, indice di vecchiaia ed aspettativa di vita in Italia nel periodo 1990-2013, utilizzando i modelli VAR bayesiani e dati annuali estratti dalla banca dati OCSE ed Eurostat. Le funzioni di risposta d'impulso e la scomposizione della varianza evidenziano una relazione positiva: dal PIL pro capite alla spesa pro capite sanitaria, dalla speranza di vita alla spesa sanitaria, e dall'indice di invecchiamento alla spesa pro capite sanitaria. L'impatto dell'invecchiamento sulla spesa sanitaria è più significativo rispetto alle altre variabili. Nel complesso, i nostri risultati suggeriscono che le disabilità strettamente connesse all'invecchiamento possono essere il driver principale della spesa sanitaria nel breve-medio periodo. Una buona gestione della sanità contribuisce a migliorare il benessere del paziente, senza aumentare la spesa sanitaria totale. Tuttavia, le politiche che migliorano lo stato di salute delle persone anziane potrebbe essere necessarie per una più bassa domanda pro capite dei servizi sanitari e sociali.
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A presente tese busca estabelecer relações entre as práticas participativas institucionalizadas no Brasil, no recente período democrático, e o desenvolvimento em suas dimensões econômica, social, jurídica e política, com ênfase em seu caráter inclusivo ou distributivo, além de sustentável. Este é o modelo de desenvolvimento referido aqui como abrangente, ressaltando, ainda, que neste conceito as diferentes dimensões e atributos do desenvolvimento são considerados não como etapas sucessivas ou causais, mas como elementos constitutivos que se complementam em favor de uma integridade conceitual. Por sua vez, as práticas participativas aqui consideradas são as que se desenrolam em instâncias híbridas que pertencem tanto ao Estado como à sociedade civil e por isso são tratadas preferencialmente como interfaces socioestatais. A partir da observação de uma amostra desses arranjos, propõe inicialmente as seguintes questões: (a) a participação social tem contribuído com o Estado na elaboração, implementação e controle de programas e políticas públicas inclusivos e de relevância para o modelo de desenvolvimento proposto? (b) a crescente formalização institucional da participação, tendente a um certo grau de centralização ou coordenação, contribui para a sua racionalidade e efetividade ou pode antes contribuir para a sua burocratização e a descaracterização de sua genuinidade? As hipóteses propostas são a de que a participação potencializa o desenvolvimento abrangente e que este só é realizável como fruto de uma gestão cooperativa entre a estrutura estatal e o conjunto de cidadãos, própria da democracia participativa e que a institucionalização pode contribuir para a racionalidade e organicidade no tratamento dos pactos elaborados nessas instâncias, além de contribuir para a consolidação de um capital social e institucional.
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El RD 1393/2007 por el que se establece la ordenación de las enseñanzas universitarias oficiales, indica, entre otros aspectos, que la formación en cualquier actividad profesional debe contribuir al conocimiento y desarrollo de los principios de accesibilidad universal, diseño para todos y todas, igualdad entre hombres y mujeres y la protección del medioambiente. Atendiendo a estas necesidades formativas que deben ser recogidas en los títulos de grado, desde la Universidad de Alicante se ha puesto en marcha a través del Secretariado de Desarrollo de Campus del Vicerrectorado de Campus y Sostenibilidad el proyecto “Campus Accesible Campus Igualitario” para potenciar un campus inclusivo que tenga en cuenta esta perspectiva tanto en el espacio urbano como en el arquitectónico. El objetivo de esta comunicación es exponer la metodología seguida para potenciar el proceso de enseñanza aprendizaje de estas competencias básicas, que deberían estar incluidas en todos los planes de estudio. Para ello se expone un modelo de taller práctico que pretende potenciar la adquisición de las competencias necesarias sobre igualdad y accesibilidad en el espacio urbano y arquitectónico, así como desarrollar el pensamiento crítico y constructivo para que cada estudiante que se gradúe en nuestra universidad pueda contribuir a la construcción de una sociedad más inclusiva.
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Este artículo aborda el fenómeno del turismo como objeto de los estudios internacionales y se propone comprender la naturaleza del poder construido desde el turismo en la esfera internacional. A tales efectos, se desarrollan lecturas del turismo internacional desde diversas teorías de las Relaciones Internacionales recorriendo un amplio espectro inclusivo del paradigma realista (teorías realista, de la dependencia y de la hegemonía), internacionalista (teorías de los regímenes internacionales y de la interdependencia) y universalista (teorías de las reglas sociales internacionales, de la sociedad mundial, pluralista, de la democracia internacional y de la globalización). Mediante tal ejercicio se espera revelar aspectos poco advertidos del fenómeno turístico en su dimensión global.
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La Red de investigación en docencia universitaria “Universidad, docencia, genero e igualdad” persigue avanzar en la calidad e innovación de las enseñanzas universitarias a partir de la inclusión de la perspectiva de género. Se busca dar cumplimiento a las directrices generales de los nuevos planes de estudio respecto del principio de igualdad de oportunidades entre hombres y mujeres en la formación universitaria (Real Decreto 1393/2007. BOE nº 260, 30 de octubre de 2007). En la tercera edición de la Red, y dada su composición multidisciplinar, se desarrollaron dos líneas de investigación: por un lado, se continuó trabajando en el mantenimiento del “Portal web con recursos docentes con perspectiva de género”, proyecto financiado por el Instituto de la Mujer (PACUI, 2012) e iniciado en el curso 2012-2013, incrementándose en un 36% la colección de recursos; y, por otro, se inició una nueva línea de investigación con la que se busca desarrollar una herramienta informática de ayuda para la redacción de textos con lenguaje inclusivo.
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O acto de projectar para a média da população (padronização do Homem) é uma realidade que ainda hoje está incorrectamente enraizada na nossa sociedade «globalizante». Tanto o objecto criado, como o espaço concebido pelos projectistas, impõem restrições na utilização universal, inclusiva, a todos os cidadãos. Estamos perante uma sociedade e um design «exclusivo», por oposição à sociedade inclusiva e ao design inclusivo. Há que inverter esta situação e caminhar para a universalidade do design, no fundo, o Design Inclusivo. O design assume-se assim como um processo inter/multi/transdisciplinar de concepção de espaços/objectos para todos os utentes/utilizadores, e que deverá consubstanciar-se através de dados provindos do Design Centrado no Utilizador (target do estudo).
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Introduction Les lésions induites par les rayons UV peuvent causer des blocages dans la réplication de l'ADN. Ces dommages sont éliminés par le processus moléculaire très conservé de réparation par excision de nucléotides (NER). Nous avons précédemment démontré que la protéine ATR, une kinase majeure impliquée dans le stress réplicatif, est requise pour une NER efficace, et ce exclusivement durant la phase S. Des résultats subséquents ont suggéré que ce prérequis n’était pas lié à la réponse induite par ATR, mais plutôt d’une conséquence globale causée par la présence de stress réplicatif. En ce sens, nous mettons l’emphase qu’après irradiation UV, le complexe RPA joue un rôle crucial dans l'activation des mécanismes de NER ainsi que dans le redémarrage des fourches de réplication bloquées. Hypothèses: En général, les mutations qui confèrent une augmentation du stress réplicatif engendrent une séquestration excessive du facteur RPA aux fourches de réplication bloquées ce qui réduit son accessibilité pour le NER. Méthodes et résultats: Le modèle de la levure a été choisi pour vérifier cette hypothèse. Nous avons développé un essai de NER spécifique à chacune des phases du cycle cellulaire pour démontrer que les cellules déficientes en Mec1, l’homologue d’ATR, sont défectives dans la réparation par excision de nucléotides spécifiquement en phase S. De plus, plusieurs autres mutants de levure, caractérisés par un niveau de dommages spontanés élevé, ont aussi exhibé un défaut similaire. Ces mutants ont démontré une fréquence et une intensité de formation de foyers de RPA plus élevée. Finalement, une diminution partielle de RPA dans les levures a induit un défaut significatif dans le NER spécifiquement durant la phase S. Conclusion: Nos résultats supportent la notion que la séquestration de RPA aux fourches de réplication endommagées durant la phase S prévient son utilisation pour la réparation par excision de nucléotides ce qui inhibe fortement l'efficacité de réparation. Cette étude chez la levure facilite l’élucidation du phénomène analogue chez l’humain et, ultimement, comprend des implications majeures dans la compréhension du mécanisme de développement des cancers UV-dépendants.
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O presente documento é um relatório da atividade profissional realizada no Clube Naval do Funchal (CNF) e insere-se no âmbito do mestrado em Atividade Física e Desporto, realizado enquanto aluno da Universidade da Madeira, focado sobre o desempenho, ações, funções e demais iniciativas levadas a cabo nos últimos cinco anos no CNF, tendo como tema principal a “Vela Adaptada” (VA) no CNF. Esta análise e reflexão crítica ao trabalho desenvolvido serão suportadas através das experiências e vivências próprias. A vela adaptada é um desporto recente na cena nacional e regional. Nos dias de hoje, a responsabilidade humana e social de cada um de nós determina que tenhamos o dever ético e moral de criar condições de inclusão às pessoas portadoras de deficiência, possibilitando e facilitando a superação de barreiras sociais que estão enraizadas em todos nós, bem como ajudando à mitigação dos constrangimentos no seu dia a dia. Por essa via, melhoramos a sua qualidade de vida e conferimos-lhes maior autonomia, sendo a atividade física adaptada uma das formas possíveis. Este desporto adaptado tem crescido nos últimos anos, fruto do surgimento de meios tecnológicos apropriados, digam-se embarcações que oferecem todas as garantias de sucesso no ensino aprendizagem desta variante da vela. Desta forma, a inclusão social e o desenvolvimento da vela adaptada oferecem e possibilitam a realização de atividades físicas de forma mais corrente, normal e, acima de tudo, segura. Este trabalho é um exemplo do papel social e inclusivo feito através da implementação de um desporto náutico, neste caso da vela adaptada, como forma de minimizar as assimetrias existentes neste âmbito social.
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O Relatório Final para a obtenção do Mestrado em Educação Pré-escolar, incidiu sobre a temática “Formação de educadores e professores em Necessidades Educativas Especiais”. Esta investigação teve como principais objetivos, o estudo dos conhecimentos que os educadores possuem bem como as oportunidades de formação que alcançaram relativamente acerca das Necessidades Educativas Especiais (NEE), avaliando assim as necessidades de instrução dos docentes para que estejam adequadamente preparados a receber uma criança com NEE na sala. Para este trabalho, optou-se pela realização de um estudo de natureza quantitativa, tendo como método de recolha de dados a elaboração de um inquérito por questionário. Este instrumento de estudo foi desenvolvido em duas partes. Enquanto a primeira, faz referência a fatores sobre a sua carreira como agente educativo (Idade, anos de experiência, situação atual, tipologia escolar e habilitações literárias), a segunda parte questiona as inquiridas sobre o nível de conhecimento (significado, manifestações e cuidados) e os graus de formação (inicial, contínua, especializada e autónoma) que desenvolveram sobre dez NEE mencionadas no mesmo inquérito (Síndrome de Down, Dislexia, Dotado/Sobredotado, Perturbação do Espectro do Autismo, Paralisia Cerebral, Distrofia Muscular, Cegueira e/ou Surdez, Epilepsia, Perturbação da Hiperatividade com Défice de Atenção e Perturbação de Oposição de Desafio). Na revisão da literatura, precedeu-se à pesquisa de informação relevante tornando-a como base ao estudo desenvolvido. Nesse capítulo, abordaram-se conteúdos teóricos como, a noção de NEE, a sua diversidade e importância para a educação, a génese e significado de inclusão, bem como a sua ligação com as NEE, e por último, a formação de educadores/professores promovendo uma educação inclusiva, dando a conhecer o perfil do professor inclusivo. Com a realização desta investigação concluiu-se, que os educadores consideram a formação inicial sobre as NEE pouco aprofundada, tendo também verificado que a maioria dos docentes não se encontra devidamente preparada para atender às dificuldades das crianças com NEE. Aliás, entre outras conclusões, constatou-se ainda que a principal fonte de obtenção de conhecimento desenvolvida pelas inquiridas é através da pesquisa autónoma. A necessidade de investir em ações de formação nesta área fica, pois, bem evidenciada.
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A educação inclusiva assume-se cada vez mais como um tema fulcral na sociedade contemporânea. Esta realidade confere responsabilidades acrescidas às instituições educativas e em especial aos docentes. Com o objetivo de averiguar as atitudes dos professores do 2º, 3º ciclo e secundário face à inclusão de alunos com autismo, este estudo foca-se na determinação do grau de aplicabilidade das considerações teóricas do movimento inclusivo na realidade escolar. Com uma metodologia mista (quantitativa e qualitativa), aplicada ao universo de 312 professores, concluiu-se que os docentes do 2º ciclo expressam uma atitude mais positiva face à inclusão de alunos com autismo nas aulas regulares, comparativamente com os professores do 3º ciclo e secundário. Este trabalho finaliza com breves orientações para futuras investigações.
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O princípio da inclusão baseia-se nas necessidades da criança, vista como um todo e não apenas no seu desempenho académico, comparado, tantas vezes, com o desempenho académico do “aluno médio”. (Correia, 2013) O sistema escolar atual está empenhado em construir uma “escola ” para todos, no sentido de as tornar verdadeiras comunidades educativas onde todos os alunos possam aprender juntos e deste modo ser uma verdadeira escola inclusiva. A reorganização educacional nas nossas escolas inerentes aos princípios da filosofia inclusiva tem procurado estratégias que reunifiquem o ensino regular e a educação especial. A inclusão de alunos com Necessidades Educativas Especiais nas turmas regulares é hoje prática comum nas escolas. A inclusão diz respeito a toda a comunidade educativa: os alunos, os professores e os encarregados de educação. Deste modo, os alunos do ensino regular têm um papel fundamental em todo o processo inclusivo de sucesso. O estudo realizado teve como objetivo geral avaliar as atitudes dos alunos do 2º ciclo, 3º ciclo e secundário face à inclusão de alunos com Necessidades Educativas Especiais (NEE) nas turmas do ensino regular. A amostra do nosso estudo foi retirada população escolar do Agrupamento de Escolas do Centro – Vila de Rei, distrito de Castelo Branco. No total foram inquiridos 206 alunos (54 alunos do 2º ciclo, 112 alunos do 3º ciclo e 40 alunos do ensino secundário). Os resultados revelaram que as atitudes dos alunos face a inclusão dos seus pares com NEE nas turmas são mais positivas no 2º e 3º ciclo, comparativamente ao Ensino Secundário. Em termos de desvantagens da inclusão de alunos com NEE nas turmas, género (feminino), aprendizagem cooperativa e perceção que tinham dos professores em relação à inclusão aferimos, de igual forma, que as atitudes são mais positivas nos dois ciclos de ensino (2º e 3º) comparativamente ao Ensino Secundário. Concluímos, em termos gerais que o grupo de alunos que frequenta o secundário, manifesta atitudes menos positivas face à inclusão dos seus pares com NEE nas suas turmas do ensino regular.
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Il presente elaborato analizza la figura della fangirl geek e del linguaggio tipico della nerd culture attraverso la traduzione di un estratto del libro "The Fangirl's Guide to the Galaxy" di Sam Maggs. In particolare, l'autrice ha tentato di contestualizzare certi termini nati su Internet per un pubblico italiano e approfondire il fenomeno delle fangirl, spesso vittime di stereotipi. Nei due capitoli che compongono l’elaborato si è voluto dare spazio all'analisi etimologica del termine fangirl, all'approfondimento in ottica femminista dell’evoluzione moderna di questa categoria e all'impatto che la nerd culture ha nel mondo di oggi. Il secondo capitolo analizza la traduzione di una parte del Capitolo 4 dedicato al femminismo geek. L'analisi traduttiva si concentra sulla resa dello humor e di uno slang ormai consolidato e conosciuto in inglese.
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Questa tesi si pone l'obiettivo di implementare in ambiente Linux un'applicazione di sincronizzazione, chiamata DTNbox, che permetta lo scambio di file tra due nodi di una rete classificabile come Delay-/Disruption-Tolerant Network (DTN), ossia una rete in cui a causa di ritardi, interruzioni, partizionamento, non sia possibile utilizzare l'usuale architettura di rete TCP/IP. E' evidente che i problemi menzionati rendono estremamente più complessa la sincronizzazione fra cartelle rispetto ad Internet, da cui le peculiarità di DTNbox rispetto ad altre applicazioni in rete visto che, ad esempio, non è possibile la sincronizzazione tramite un nodo centrale, come in Dropbox e similari, ma occorre basarsi su comunicazioni peer-to-peer. L'oggetto della mia tesi si è quindi sviluppato principalmente su tre direzioni: • Implementare, utilizzando il linguaggio di programmazione C, le funzionalità previste dal nuovo progetto per Linux • Integrarne e modificarne le parti ritenute carenti, man mano che i test parziali ne hanno mostrato la necessità • Testarne il suo corretto funzionamento Si è deciso pertanto di dare precedenza alla scrittura delle parti fondamentali del programma quali i moduli di controllo, la struttura e gestione del database e lo scambio di messaggi tra due nodi appartenenti ad una rete DTN per poter arrivare ad una prima versione funzionante del programma stesso, in modo che eventuali future tesi possano concentrarsi sullo sviluppo di una interfaccia grafica e sull'aggiunta di nuovi comandi e funzionalità accessorie. Il programma realizzato è stato poi testato su macchine virtuali grazie all'uso dello strumento Virtualbricks.
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Il lavoro è suddiviso in tre parti, tutte e tre con la cucina come filo conduttore. La prima parte è un'analisi del rapporto tra cucina e cultura e delle caratteristiche comuni a cucina e linguaggio in quanto elementi fondamentali di una cultura. La seconda è un'introduzione alla cucina slovacca, con una visione d'insieme delle sue basi, dei suoi piatti principali e ingredienti base, e delle ragioni storiche e geografiche che hanno influenzato tale tradizione culinaria. La terza parte è un'analisi traduttologica del testo culinario e delle sue caratteristiche peculiari, con commento traduttologico alla traduzione effettuata dal candidato di testi culinari (ricette) dallo slovacco in italiano.
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Il presente elaborato offre una proposta di traduzione commentata di quattro scene del dramma di Larry Kramer, “The Normal Heart”. La tesi consiste di tre capitoli: il primo di questi si concentra sulla biografia e sulla produzione artistica dell'autore, con un focus particolare su The Normal Heart, di cui analizzo le tematiche, e sul contesto storico-sociale in cui l'opera si inserisce. Questo capitolo offre inoltre un excursus sulla letteratura sull'AIDS e presenta le quattro scene di cui propongo la traduzione nel secondo capitolo. È nel terzo e ultimo capitolo che viene poi esposta un'analisi commentata della traduzione, in cui sono messe in luce le difficoltà relative alla traduzione e le strategie con le quali ho risolto i problemi traduttivi. In particolar modo, vengono presi in considerazione il rispetto del criterio della “recitabilità” e i problemi relativi alla traduzione del linguaggio colloquiale, delle forme verbali che non hanno equivalenti precisi nella lingua d'arrivo e delle espressioni volgari. Seguono infine le conclusioni, in cui espongo alcune riflessioni personali sul lavoro eseguito.