998 resultados para DIVINA COMEDIA
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El presente trabajo explora el estado actual de la sitcom como género televisivo a partir del caso problemático de Louie, serie que renuncia a casi todas las convenciones de la comedia televisivatradicional. Justificando su filiación como sitcom, se articula una breve historia de la comedia revolucionaria que desemboca en Louie a través de las series obra de Garry Shandling, Larry David, Ricky Gervais y Louis C.K. El género se analiza a partir de su estética, su puesta en escena, su relación temática y su dimensión temporal. También se describe la evolución de su tipo de humor, en cuanto a su relación con la stand-up comedy y con el concepto de post-humor. Además se introduce un concepto de autoría propio de estas series, basado en la presencia del cuerpo del cómico/autor en pantalla
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The objective of this work was to evaluate the effects of preceding crops and tillage systems on the incidence of Fusarium wilt (Fusarium oxysporum f. sp. phaseoli) and common bean (Phaseolus vulgaris) yield. The cultivar BRS Valente was cultivated under center‑pivot irrigation in the winter seasons of 2003, 2004 and 2005, after several preceding crops established in the summer seasons. Preceding crops included the legumes Cajanus cajan (pigeon pea), Stylosanthes guianensis, and Crotalaria spectabilis; the grasses Pennisetum glaucum (millet), Sorghum bicolor (forage sorghum), Panicum maximum, and Urochloa brizantha; and a consortium of maize (Zea mays) and U. brizantha (Santa Fé system). Experiments followed a strip‑plot design, with four replicates. Fusarium wilt incidence was higher in the no‑tillage system. Higher disease incidences corresponded to lower bean yields in 2003 and 2004. Previous summer cropping with U. brizantha, U. brizantha + maize consortium, and millet showed the lowest disease incidence. Therefore, the choice of preceding crops must be taken into account for managing Fusarium wilt on irrigated common bean crops in the Brazilian Cerrado.
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El primer tercio del siglo V representó un momento muy convulso en la historia del Imperio Romano. Algunas zonas, como la Galia, se vieron inmersas en una crisis provocada principalmente por las devastaciones que poblaciones bárbaras estaban llevando a cabo, desde inicios de la centuria, en casi todo su territorio. El foedus pactado por el Imperio con los visigodos, por el cual éstos se establecían en Aquitania (418), lejos de representar una solución no hizo sino aumentar los problemas de convivencia entre galorromanos y germanos. El pesimismo cundió entre la población autóctona: la teología eusebiana que presentaba al Dios cristiano como garante de los bienes materiales a través de su culto ―siguiendo la tradicional ideología del do ut des― había fallado, y muchas conciencias cristianas se hundieron en la angustia al preg
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Al ser el Impuesto sobre Sucesiones un tributo generacional su importe -que no su devengo- es fácilmente previsible y susceptible de una favorable planificación. Ciertamente, la divina providencia puede frustrar de forma sorprendente -si es que alguien puede sorprenderse de que la vida esté sujeta a caducidad- la más alambicada de las planificaciones fiscales de la sucesión. Pero es igualmente irrefutable que se tiene toda la vida por delante para programar un relevo generacional en la titularidad del patrimonio lo más liviano posible, en términos tributarios.
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Sobre l' obra anònima 'La gala esta en son punt', escrita l'any 1630, que parodia les convencions de la comedia nueva espanyola del Barroc
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La tesi descrive il fenomeno di ricezione del mito faustiano all'interno della tradizione letteraria italiana di Otto e Novecento (1808-1945) nel suo sviluppo diacronico, individuando i nodi processuali emergenti ritenuti sistematici accanto alle tipologie predominanti della risposta testuale e alle più proficue rifunzionalizzazioni letterarie. La storia del mito di Faust è stata considerata aristotelicamente nella sua natura complessa ed evolutiva di fabula rinarrata, e di volta in volta risemantizzata in nuovi sistemi di valori, estetici e ideologici. Ma soprattutto in nuovi sistemi testuali. Scopo primario è stato infatti quello di comprendere come il mito di Faust sia entrato dentro alla cultura letteraria italiana e come abbia agito al suo interno, interferendo con essa. Naturalmente lo scambio e gli sviluppi hanno investito in modo reciproco e la tradizione accogliente e il mito stesso, producendo un allargamento esegetico delle sue possibilità semantiche: è infatti emersa una storia testuale che tematizza nel tempo il medesimo mito lungo assi interpretative anche estremamente divergenti. La ricerca ha portato alla scoperta di una ricca testualità rimossa dal canone della storia della letteratura italiana, anche se spesso prevalgono i testi-documento sui testi esteticamente più validi e significativi in sé; si tratta di una testualità talmente quantitativamente ricca da invitare ad un ripensamento qualitativo del fenomeno generale. Il mito di Faust, per due secoli percepito dalla critica dominante come distante ed estraneo alla cultura letteraria italiana, è invece riuscito ad entrare nella tradizione letteraria italiana, anche se attraverso modalità molto controverse: in linea di massima è potuto passare dal canone statico al canone dinamico laddove ha saputo influenzare e stimolare nuove vie significative di sviluppo formale. Il confronto della cultura letteraria italiana con il mito di Faust è stato in effetti caratterizzato subito da un doppio movimento discratico di rifiuto e dialogo. Il principale fattore di rifiuto è stato di carattere culturale: la difficoltà ad accettare un equilibrio fatto non di antitesi risolte in una sintesi ma di polarità aperte, irrisolte, in perpetuo bilanciamento, anche a livello formale reso in una tragedia franta in scene apparentemente autonome, divisa in due parti così diverse e chiusa da un lieto fine, mal si confaceva ai diffusi canoni classicisti di equilibrio formale, nonché alle esigenze romantiche di poesia moralmente chiara nel suo messaggio. Da qui le diffuse accuse di scarsa chiarezza e ambiguità morale, che andavano direttamente ad incontrarsi e sommarsi con i pregiudizi più propriamente teologico- religiosi di estraneità a quel mito nato come saga luterana dichiaratamente anti-papale. La condanna di carattere moralistico-cattolico risulta nei fatti propria più di certa cultura che non del largo pubblico che invece nel corso dell'Ottocento dimostra di gradire le versioni per musica e balletto di argomento faustiano, per quanto semplificata ed edulcorate rispetto alla leggenda originaria così come rispetto alla tragedia goethiana. Rispetto a tutti questi elementi di resistenza e rifiuto l'opera Mefistofele di Boito si presenta come snodo di opposizione consapevole e riferimento duraturo d'interrogazione critica. La principale linea di avvicinamento invece tra la cultura letteraria italiana e il mito di Faust resta quella del parallelo, già ideato dagli stessi intellettuali tedeschi d'inizio Ottocento, con l'opera ritenuta massima nel nuovo canone nazionale italiano da fine Settecento ad oggi: la Divina Commedia. Tanta critica, almeno fino alla metà del XX secolo, si rifà più o meno esplicitamente a questo parallelo pregiudiziale e testualmente piuttosto infondato ma molto produttivo, come si è attestato, a livello creativo. Questa ricostruzione ha voluto nel suo complesso dimostrare sul campo il valore di questo macrotesto faustiano come una delle vie maestre della dialettica tra tradizione e modernità, ancor più significativa nell'ambito di una cultura letteraria come quella italiana che, dopo l'estinguersi della sua centralità in epoca rinascimentale, si è rivelata particolarmente resistente al dialogo con le altre letterature fino al pieno Novecento.
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[cat] L'any 235, quan Alexandre Sever fou occit per Maximí el Traci, es va inaugurar una «crisi» caracteritzada per una anarquia militar i per tot un seguit de crisis derivades i interconnectades entre elles: la politicoinstitucional, la militar, l'econòmica i la religiosa. Tradicionalment, es considera que aquest període es va cloure amb la pujada al tron de Dioclecià, l'any 284. Aquest emperador va instaurar un nou sistema polític, conegut per tetrarquia, que va permetre que quatre emperadors governessin al mateix temps però en plena concòrdia, gràcies al qual es va poder aplicar amb més eficàcia el cúmul de reformes que Dioclecià va posar en marxa per a redreçar l'Imperi. Ara bé, aquestes reformes tingueren un alt cost social i polític: una concepció teocràtica del poder que sacralitzava l'emperador i assimilava la seva funció de govern com una missió divina.
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The present paper describes the phytochemical investigation and biological activities of the chloroform, ethyl acetate and methanol extracts of leaf decocts of M. truncata Reiss (Celastraceae). Our studies afforded two flavonoid glycosides, quercetin-3-O-rhamnopyranosyl-O-glucopyranosyl- O-rhamnopyranosyl-O-galactopyranoside (1) and kampferol-3-O-rhamnopyranosyl-O-glucopyranosyl- O-rhamnopyranosyl-O-galactopyranoside (2) from the methanolic extract and dulcitol (3) from the ethyl acetate extract. Ethyl acetate and methanol extracts exhibited considerable antiulcerogenic and analgesic activities. The results of the phytochemical studies suggest that the healing activity of methanol extracts can be related to the presence of glycosyl flavonoids.
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El febrer passat, en aquesta mateixa secció, parlava de la teoria del disseny intel·ligent, que intenta conjugar la teoria neodarwinista de l'evolució amb una certa intervenció divina. Fa un mes, la revista 'Nature' va publicar un estudi sobre el suport que aquesta teoria té als EUA, que contrasta vivament amb un estudi igual que s'acaba de fer a Catalunya.
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Les traduccions catalanes impreses al Rosselló en el segle XIX són cinc; totes de temàtica religiosa. Rafael Crusat traduí la Novena al glorios patriarca Sant Josep, Digne Espos de la Sempre Verge Maria (1711) reimpresa al segle XIX; Pere Marcè i Sentaló traduí Los set salms penitencials en versos catalans segons lo sentit literal (1802); d'autor desconegut són el Compendi del catecisme al us de totas las iglesias del imperi francès (1807) i els Cantichs catalans, traduits dels cantichs de Sant Sulpici (1826); Joan Miquel Aymar traduí la Carta apostolica de N.S. Pare Pio per la providencia divina papa sobre la definicio dogmatica de la immaculada concepció (1889). Aquestes traduccions es justifiquen per la necessitat comunicativa del català a la diòcesi d'Elna Perpinyà : els catecismes, les pregàries, els cants i les novenes s'hi feien en català . Ara bé, aquestes traduccions apareixen en un moment en què la llengua catalana roman abandonada a l'oralitat familiar i és precisament arran d'això que tenen un gran mèrit en la construcció de la nostra llengua nacional a la Catalunya Nord. En el segle XIX, el del triomf de la "catalanada", quan el país s'hagués pogut decantar cap al secessionisme lingüístic, tot entronitzant el parlar rossellonès com a llengua local, els traductors d'obres religioses utilitzen una ortografia etimològica i una varietat de llengua supradialectal.
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Invocatio: Divina adfulgente gratia.
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Invocatio: Divina adfulgente gratia. Ded.: Gustavus Adolphus Humble, Olavus Osander, Andreas Eckerstedt, Peturs Kexerus, Andreas Ståhl, Sveno Fovelin, Samuel Lyseen, Henricus Bereen, Zacharias Tobiis, Lars Eckman [ruots. runo].
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Invocatio: Divina affulgente gratia.
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Invocatio: Divina adfulgente gratia.