1000 resultados para Linguaggio giuridico americano - Doppiaggio - Resa in Italiano


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L’oggetto di studio dela tesi sono proprio le relazioni esistenti tra la Politica e la Pubblica Amministrazione dalla prospettiva dei dirigenti pubblici. Ancora più concretamente, l’analisi proposta si basa sull’articolazione di tale rapporto nel modello di funzione pubblica adottato in Italia e in Spagna. La tesi è strutturata in tre grandi capitoli. Il primo di essi verte, in generale, sullo studio delle relazioni tra la Politica e la Pubblica Amministrazione in Spagna. Il secondo capitolo, sarà destinato allo studio del rapporto tra politica e pubblica amministrazione in Italia, affrontato secondo una prospettiva storica. Nel terzo ed ultimo capitolo viene affrontato in modo dettagliato il regime giuridico del personale dirigente in vigore, così come appare delineato dopo la riforma realizzata dalla legge n. 15/2009, sviluppata attraverso il d.lgs. n. 150/2009, ovvero la cosiddetta riforma “Brunetta”.

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In questa tesi parlo del fenomeno del complemento oggetto preposizionale. Nel primo capitolo definirò e descriverò il fenomeno grazie alle posizioni assunte da molti grammatici e linguisti nei loro studi; riporterò le varie ipotesi sorte nel campo della linguistica circa l’origine del fenomeno e come si giunge all’uso della preposizione “a” per tale marcatura; evidenzierò, infine, i vari approcci da parte dei linguisti di fronte al fenomeno in spagnolo, italiano e nelle sue varianti in diatopia. Nel secondo capitolo, focalizzerò l’attenzione sull’aspetto normativo esposto nelle grammatiche riguardo un uso corretto della marca riportando le casistiche d’uso in spagnolo, in italiano, e descrivendo come e dove alcuni linguisti rintracciano il fenomeno tra le varianti dialettali e di italiano regionale. Nel terzo e ultimo capitolo, riporto i dati di una indagine condotta tra parlanti di due fasce d’età distinte (studenti e over 30) a Granada, per quanto concerne lo spagnolo, e Montemesola (piccolo paese della provincia di Taranto), per una verifica dell’uso della marca preposizionale in italiano e dialetto. Cercherò di evidenziare: quanto e in che modo i parlanti siano consapevoli delle loro scelte linguistiche analizzando, non solo statisticamente la frequenza d’uso della “a”, confrontandola tra le fasce d’età, ma considerando anche, di volta in volta, le motivazioni date dai parlanti nell’effettuare le loro scelte. La grammatica non è il perno centrale delle considerazioni del parlante nel momento in cui sceglie dei ricorsi linguistici piuttosto che altri, ma esistono altri criteri nella scelta altrettanto rilevanti, quali fattori soprasegmentali, contesto linguistico ed extralinguistico, e conoscenza enciclopedica del mondo, che intervengono anche a giustificazione dell’assenza della preposizione, rendendola significativa.

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Lo scopo di questo lavoro è analizzare se e in quali modi il linguaggio metaforico viene utilizzato nella lingua giuridica italiana e tedesca. In particolare, l’analisi verterà su testi giuridici specifici, quali leggi e sentenze. In un primo momento verrà chiarito che cosa s’intende quando si parla di metafora e verrà illustrato come la concezione di metafora è cambiata nel corso degli anni. Saranno illustrate, quindi, le principali teorie sulla metafora, a partire da Aristotele, colui che coniò il termine, arrivando fino alle teorie di linguisti e filosofi dell’età moderna, facendo particolarmente attenzione all’opera Metaphors We Live By pubblicata nel 1980 dagli studiosi americani Lakoff e Johnson, la quale rappresenta un approccio cognitivista allo studio della metafora. In seguito, il lavoro si concentrerà sulla relazione tra metafora e linguaggi specialistici, citando le famose teorie di Boyd e di Kuhn, per poi soffermarsi sulle posizioni sul linguaggio metaforico nei linguaggi specialistici di autori tedeschi e italiani rispetto alle proprie lingue. Rimanendo in questo ambito, verrà approfondito, dopo una breve illustrazione delle caratteristiche della lingua giuridica, il rapporto tra la metafora e, appunto, la lingua giuridica, fornendo le teorie di linguisti e filosofi tedeschi e italiani, ma anche di giuristi stessi. Si passerà poi al cuore di questo lavoro, ovvero l’analisi dei testi giuridici, in cui si vedrà secondo quali criteri e con che scopi gli autori dei testi presi in esame sfruttano il linguaggio metaforico. L’analisi verterà su testi che Mortara Garavelli definisce testi normativi e testi applicativi, ma siccome l’autrice cita anche testi che definisce interpretativi, verrà condotto anche un confronto tra l’analisi compiuta in questo lavoro sui primi due tipi di testi giuridici e l’analisi compiuta da Veronesi in Wege, Gebäude, Kämpfe: Metaphern im deutschen und italienischen rechtswissenschaftlichen Diskurs sui testi di tipo interpretativo.

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In questo progetto di tesi è stata svolta la ritraduzione dall’italiano in tedesco di 16 “linee guida ENP” (14 riguardo l’igiene personale e 2 riguardo le lesioni da decubito) fornite dalla ditta tedesca RECOM®. Le linee guida ENP sono procedure per la pratica infermieristica; sono state scritte originariamente in tedesco e poi tradotte in italiano. La traduzione italiana è stata utilizzata, in questo lavoro, come testo di partenza. Scopo della ritraduzione è il confronto tra tre testi distinti (l’originale tedesco, la traduzione italiana e la ritraduzione in tedesco di quest’ultima) al fine di individuare eventuali discrepanze e verificare l’efficacia della traduzione italiana. La ritraduzione è avvenuta avendo solo a disposizione il testo di partenza e non l’originale tedesco. Per la ritraduzione si è utilizzato il software Trados Studio 2014, dizionari specialistici in entrambe le lingue, libri di testo per l’infermieristica, articoli scientifici e testi paralleli quali linee guida non ENP. Il confronto ha permesso di identificare problemi e difficoltà di traduzione che sono stati poi organizzati secondo il sistema di classificazione proposto da Nord. Sono stati individuati problemi e difficoltà di traduzione sia nel processo traduttivo dell’originale tedesco in italiano, sia nel processo di ritraduzione svolto in questo lavoro. I problemi e le difficoltà individuate nel primo processo hanno sempre causato problemi traduttivi nella ritraduzione. Tuttavia, alcuni problemi e difficoltà presenti nella ritraduzione erano del tutto indipendenti dal primo processo traduttivo. In base ai problemi e alle difficoltà individuate, sono state formulate delle proposte di correzione o revisione da sottoporre alla ditta RECOM®.

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L’elaborato si occupa di fare il punto in materia di indagini difensive a tre lustri dall’entrata in vigore della legge n. 397/2000, epilogo di un lungo processo evolutivo che ha visto da un lato, una gestazione faticosa e travagliata, dall’altro, un prodotto normativo accolto dagli operatori in un contesto di scetticismo generale. In un panorama normativo e giurisprudenziale in continua evoluzione, i paradigmi dettati dagli artt. 24 e 111 della Costituzione, in tema di diritto alla difesa e di formazione della prova penale secondo il principio del contraddittorio tra le parti, in condizioni di parità, richiedono che il sistema giustizia offra sia all’indagato che all’imputato sufficienti strumenti difensivi. Tenuto conto delle diversità che caratterizzano naturalmente i ruoli dell’accusa e della difesa che impongono asimmetrie genetiche inevitabili, l’obiettivo della ricerca consiste nella disamina degli strumenti idonei a garantire il diritto alla prova della difesa in ogni stato e grado del procedimento, nel tentativo di realizzare compiutamente il principio di parità accusa - difesa nel processo penale. La ricerca si dipana attraverso tre direttrici: l’analisi dello statuto sulle investigazioni difensive nella sua evoluzione storica sino ai giorni nostri, lo studio della prova penale nel sistema americano e, infine, in alcune considerazioni finali espresse in chiave comparatistica. Le suggestioni proposte sono caratterizzate da un denominatore comune, ovvero dal presupposto che per contraddire è necessario conoscere e che solo per tale via sia possibile, finalmente, riconoscere il diritto di difendersi indagando.

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La tesi analizza il procedimento di doppiaggio e sottotitolaggio in italiano del cortometraggio in lingua inglese Triple Standard

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La metafora del viaggio è una metafora 'pervasiva', utilizzata quotidianamente e spesso inconsapevolmente. Ma è altrettanto 'automatico' tradurre tali metafore in interpretazione simultanea? Attraverso lo studio di tale tipologia di metafore, tratte dai discorsi pronunciati durante le sessioni plenarie del Parlamento Europeo, e tratti dal corpus EPIC, e durante gli esami finali della Scuola Superiore di Lingue Letterature Traduzione e Interpretazione, se ne osserverà l'uso in italiano, in inglese e in spagnolo. Solo in seguito, sarà possibile prendere in considerazione le rese in interpretazione simultanea degli interpreti del Parlamento Europeo, i 'professionisti', e gli studenti che sostengono gli esami finali, i 'semi-professionisti'. Dalla ricerca sono emerse sostanziali differenze tra la lessicalizzazione delle metafore del viaggio in italiano, inglese e spagnolo che rendono la loro interpretazione in simultanea tutto fuorché semplice e automatica.

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Oggetto del presente elaborato è l’analisi contrastiva di sentenze penali italiane, austriache e tedesche del più alto grado di giudizio. Le analisi sono condotte su tre corpora di sentenze, uno per ogni variante linguistica presa in considerazione, e si svolgono su due livelli: il primo prevede l’analisi degli elementi macro- e microstrutturali delle sentenze, mentre il secondo livello si concentra sugli elementi di coesione testuale con un’analisi statistica della sintassi e della semantica dei connettori testuali, la cui funzione principale è quella di costruire relazioni semantiche tra gli elementi costitutivi del testo. Con la prima analisi si vogliono mettere in risalto le differenze tra il tedesco giuridico della Germania e quello dell’Austria ed evidenziare quindi le differenti strategie traduttive che devono essere utilizzate, se si ha a che fare con varianti di una stessa lingua provenienti da due sistemi giuridici differenti. Per quanto riguarda, invece, l’analisi degli elementi di coesione testuale, il suo obiettivo è quello di verificare da una parte, se esistono delle differenze nell’uso dei connettori all’interno della lingua tedesca e dall’altra di vedere quali differenze possono esserci nell’uso dei connettori in italiano e in tedesco. Nel primo capitolo si introducono i concetti giuridici che stanno alla base del processo penale in Italia, Austria e Germania, per introdurre la materia di base dei testi oggetto dell’analisi. Nel secondo capitolo si espongono delle considerazioni relative al genere testuale della sentenza e ai fattori extra-testuali che condizionano la sua redazione. Nel terzo capitolo si espone l’analisi contrastiva degli elementi macro- e microstrutturali dei corpora di sentenze italiane, austriache e tedesche. Nel quarto capitolo, infine, si espone l’analisi sintattica e semantica dei connettori individuati nei corpora di sentenze.

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Questa tesi ha come obiettivo l’analisi contrastiva della versione originale francese e di quella doppiata in italiano del film “Qu’est-ce qu’on a fait au bon Dieu”, del regista Philippe de Chauveron. Partendo da alcuni aspetti teorici spiegati nel primo capitolo, parlerò della traduzione audiovisiva e delle sue due tecniche maggiormente utilizzate, ossia doppiaggio e sottotitolaggio, oltre che ad accennare il contesto storico-sociale in cui è nata e si è sviluppata. In seguito mi concentrerò sull’analisi vera e propria del doppiaggio del film, prendendo in considerazione gli aspetti culturali di più difficile adattamento per i dialoghisti, quali il cibo, gli odonimi, il mondo dello spettacolo, l’ironia e gli aspetti extra-testuali di immagini e suoni. Infine, l’elaborato si concluderà con l’analisi degli aspetti linguistici più complessi per gli adattatori, come il dialetto, il turpiloquio e le espressioni idiomatiche, con un’attenzione particolare anche alla traduzione dei titoli.

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L’argomento principale di questa tesi è il doppiaggio. Nel primo capitolo ci inoltriamo nel mondo della traduzione audiovisiva, concentrandoci sulla storia del doppiaggio e sui processi che servono per portare le opere in paesi dove non si parla la lingua originale dei film e delle serie tv. Il secondo capitolo introduce la serie tv americana targata ABC Once Upon A Time. Vengono presentati trama, personaggi, temi e alcuni dati sulla distribuzione della serie in Italia e in Spagna. Il terzo capitolo invece, ci porta nel pieno dell’analisi del doppiaggio in italiano e in spagnolo del primo episodio della serie attraverso la comparazione con l’originale inglese e lo studio della varietà diacronica attraverso le formule di cortesia, il lessico, la fraseologia, i sintagmi verbali e la morfologia. In conclusione, il nostro scopo è quello di dimostrare che la scelta traduttiva adottata dalla Spagna è diversa da quella italiana, quest’ultima più simile all’originale inglese.

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Attraverso il presente elaborato si analizza la presenza di termini inglesi e francesi relativi al mondo della moda e della bellezza in alcune delle riviste italiane più diffuse. Nel primo capitolo vengono illustrati i diversi tipi di prestiti, o forestierismi, presenti in italiano, mentre il secondo capitolo si concentra sul loro afflusso nella lingua nel corso della storia, dal quattordicesimo al ventunesimo secolo. Il terzo capitolo racchiude la ricerca empirica che viene condotta su cinque riviste rivolte al pubblico femminile. Viene fatta una analisi del linguaggio dei servizi fotografici e un conteggio dei relativi forestierismi. Inoltre, vengono proposte delle alternative italiane ai forestierismi in uso, con una riflessione sul fenomeno linguistico. Seguono una breve conclusione, la bibliografia e la sitografia consultate.

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Il presente lavoro di ricerca si concentra sulla sincronizzazione nel doppiaggio e consiste nello scoprire se il tentativo di ottenere la sincronia labiale nel doppiaggio di un film avesse come risultato la perdita di qualche informazione essenziale nel contenuto semantico. Al punto di analisi si arriva tra una descrizione esaustiva del doppiaggio. È un percorso che parte dalla nascita del doppiaggio, attraverso lo sviluppo fino ad arrivare alla particolarizzazione del processo lavorativo. Come l’oggetto di ricerca si è scelto il film (DVD) di origine finlandese “Mies vailla menneisyyttä” di Aki Kaurismäki (2002) inclusa la versione doppiata in italiano (l’Uomo Senza Passato). Si è esaminato quali tecniche sono state usate nella traduzione dei dialoghi per il doppiaggio per raggiungere una sincronia adeguata e se il dialoghista ha preferito rispettare il contenuto semantico o la sincronia. I risultati mostrano che per ottenere una bella sincronia, non è necessario deviare dal contenuto semantico del testo originale. Utilizzando le tecniche adatte alla traduzione per il doppiaggio è possibile produrre un doppiaggio che rispetti sia lo stile e la storia del film sia la sincronia. Un effetto negativo sulla qualità del doppiaggio è stato dato dai punti (anche se erano pochi) con errori nella sincronia sillabica. Il mio suggerimento sarebbe di fare attenzione a questi punti in cui la lunghezza della battuta doppiata supera quella originale siccome causano gli errori più visibili nella sincronia.

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Changhen ge 长恨歌 (1995) è il capolavoro dell’autrice contemporanea Wang Anyi, e segue una ragazza di Shanghai, Wang Qiyao, da studentessa fino alla morte prematura, in una continua lotta per restare a galla in una società in costante cambiamento. Il romanzo copre un arco temporale di quasi quarant’anni, sfiorando a malapena alcuni degli eventi più monumentali della storia moderna cinese. Dopo essersi aggiudicato numerosi riconoscimenti, ad anni dalla sua uscita, Changhen ge guadagna finalmente notorietà a livello internazionale grazie alla pubblicazione di diverse traduzioni; tra queste, l’inglese Song of Everlasting Sorrow (2008), e l’italiana La canzone dell’eterno rimpianto (2011). Attraverso un’analisi contrastiva delle due traduzioni, l’obiettivo dell’elaborato è osservare e rilevare, se presenti, eventuali differenze sistematiche nell’approccio alla traduzione di narrativa cinese. Nello specifico, lo studio punta a far luce su possibili tendenze strategiche nella traduzione dal cinese in inglese e in italiano e confrontarle. Al fine dell’analisi, sono stati selezionati due capitoli di Changhen ge in base alle loro caratteristiche testuali e stilistiche e al loro contenuto. A seguito di una lettura approfondita dei tre testi alla ricerca di caratteristiche testuali e differenze, l’analisi si è concentrata su diverse aree di interesse, spaziando da strategie e tendenze traduttive più superficiali a elementi e aspetti più culturo-specifici, nonché alcune peculiarità linguistiche e discorsive del cinese. Da un lato, l’analisi contrastiva ha evidenziato varie differenze tra i due approcci traduttivi, specialmente per ciò che concerne tendenze deformanti a livello strutturale, testuale e coesivo. D’altra parte, tuttavia, sono emerse molte similarità nell’osservazione delle strategie impiegate per elementi culturo-specifici e alcuni aspetti linguistici e discorsivi.

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L’elaborato presenta una proposta di traduzione/adattamento dei due albi illustrati La perra, la cerda, la zorra y la loba (Luis Amavisca e Marta Sevilla, 2020) e Más puta que las gallinas (y otras animalads machistas) (Luis Amavisca e Sonia Pulido, 2021). È diviso in cinque capitoli: il primo propone un quadro teorico sul linguaggio e gli insulti sessisti in Italia e Spagna, con alcuni accorgimenti su come utilizzare un linguaggio non sessista. Il secondo capitolo si concentra sull’educazione alla parità di genere, partendo dalle leggi in merito nei due paesi e dalle linee guida sul linguaggio non sessista per arrivare alla scuola e al ruolo della letteratura per l’infanzia e per ragazze e ragazzi e, in particolare, dell’albo illustrato. Il terzo è dedicato all’analisi dettagliata dei due testi, la cui proposta di traduzione/adattamento viene presentata nel quarto capitolo. Infine, il quinto capitolo verte sul commento alla traduzione proposta, concentrandosi sugli aspetti più interessanti e sull’influenza delle immagini.

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Em início do século XX, no ano de 1905, no momento que se afigurou promissor, foi fundado o Colégio Americano Batista-C.A.B. Já predominava no Brasil o ensino religioso ministrado pelos Jesuítas vindos de Portugal. Fora um trabalho evangelístico-educacional, numa concepção de reeligere, numa cosmovisão unirreligiosa. Os conteúdos dessa disciplina ficavam sob a responsabilidade da igreja, visto ser ela considerada à única com habilidades plausíveis. José Eduardo Franco, (2006, p.311), em seu artigo O mito dos Jesuítas em Portugal - século XVI-XX menciona que “Portugal não teve, no seu território, nenhuma origem religiosa que tivesse obtido em tão elevado grau, o prestígio e o renome, que a partir de 1540, os Jesuítas conquistaram. Mas também nenhuma outra instituição religiosa foi julgada de forma tão dupla contraditória”. A despeito das possíveis qualidades do trabalho efetuado pelos Jesuítas, ou porventura, o aflorar de suas limitações, não é o que neste trabalho de pesquisa pretendemos analisar particularmente. Propomos investigar como o ensino religioso protestante tem influenciado a educação do Colégio Americano Batista desde as suas origens à atualidade sem excluir a promulgação da Lei de Diretrizes e Bases da Educação Nacional-9.394/96 e com a estrutura do ensino religioso mediante a produção dos Parâmetros Curriculares Nacionais-PCNs. Utilizamos como material empírico os depoimentos de docentes, discentes, e de toda a equipe técnica e pedagógica desta instituição. Pretendemos com tal metodologia assegurar a dimensão da influência do Ensino Religioso na educação como agente transformador na sociedade. Compreendemos a relevância desta pesquisa, à medida que observamos a interação do diálogo interreligioso e o avanço obtido quanto à concepção catequética numa passagem para uma nova concepção de ensino religioso, na concepção do sentido para a vida.