84 resultados para ARRESTO DOMICILIARIO
Resumo:
Introduzione L’attività fisica moderata seguita da improvvisa interruzione può influenzare le caratteristiche biologiche del tendine. Lo scopo del lavoro è stato quello di valutare l’attività cellulare, le caratteristiche istologiche, istomorfometriche e microstrutturali del tendine patellare e della sua entesi in condizioni di non allenamento (sedentarietà), allenamento ed improvviso arresto dell’attività fisica. E’ stato ipotizzato che un’iniezione peri-tendinea di acido ialuronico nelle settimane successive all’improvviso arresto dell’attività fisica potesse mantenere l’integrità strutturale e biologica del tendine patellare. Materiali e Metodi 24 ratti Sprague Dawley maschi di 8 settimane sono stati suddivisi in tre gruppi, allenati per 10 settimane, fino a 60-80% VO2max. I ratti sono stati suddivisi in tre gruppi: Non Allenati (6), Allenati (6), Disallenati (12). A 6 dei 12 ratti del gruppo Detrained, è stata praticata un’infiltrazione peri-tendinea a nel tendine patellare destro di 300 μl di acido ialuronico, mentre nei rimanenti 6, è stata praticata l’infiltrazione con soluzione fisiologica. I tendini rotulei espiantati sono stati valutati con coltura cellulare, valutazione biologica molecolare, valutazioni morfologiche microstrutturali, proliferazione, conta ed attività cellulare. Risultati I risultati in vitro hanno evidenziato vitalità e conta cellulare simili fra i Gruppi Trained e Detrained-HA con un incremento significativo del metabolismo cellulare rispetto agli altri Gruppi. La cellularità ha mostrato valori maggiori nei Gruppi Non Allenati e Detrained-NaCl ove si è osservata una biosintesi del collagene III superiore ai Gruppi Trained e Detrained-HA. Contrariamente, la produzione di collagene I e II presentava valori maggiori nei Gruppi Trained e Detrained-HA suggerendo una superiore efficienza tessutale e metabolica di questi ultimi. Conclusioni Questi risultati confermano che l’allenamento ed il suo improvviso arresto hanno effetti sulla struttura tendinea patellare di ratto e che l’iniezione peritendinea di acido ialuronico nel periodo di inattività ha effetti significativi su metabolismo cellulare e sul tendine rispetto al trattamento con soluzione fisiologica.
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Oltre alla progressiva perdita dei linfociti T CD4, i pazienti HIV-infetti presentano diverse citopenie periferiche. In particolare l’anemia si riscontra nel 10% dei pazienti asintomatici e nel 92% di quelli con AIDS e la terapia cART non è in grado di risolvere tale problematica. I meccanismi patogenetici alla base di questa citopenia si ritiene che possano riguardare la deregolazione citochinica, il danno alle HPCs, alle cellule in differenziamento e alle cellule stromali. Le cellule progenitrici ematopoietiche CD34+, dopo essere state separate da sangue cordonale e differenziate verso la linea eritroide, sono state trattate con HIV-1 attivo, inattivato al calore e gp120. In prima istanza è stata messa in luce la mancata suscettibilità all’infezione e l’aumento dell’ apoptosi dovuto al legame gp120-CD4/CXCR4 e mediato dal TGF-β1 nelle cellule progenitrici indifferenziate. L’aspetto innovativo di questo studio però si evidenzia esaminando l’effetto di gp120 durante il differenziamento verso la filiera eritrocitaria. Sono stati utilizzati due protocolli sperimentali: nel primo le cellule sono inizialmente trattate per 24 ore con gp120 (o con HIV-1 inattivato al calore) e poi indotte in differenziamento, nel secondo vengono prima differenziate e poi trattate con gp120. Il “priming” negativo determina una apoptosi gp120-indotta molto marcata già dopo 48 ore dal trattamento ed una riduzione del differenziamento. Se tali cellule vengono invece prima differenziate per 24 ore e poi trattate con gp120, nei primi 5 giorni dal trattamento, è presente un aumento di proliferazione e differenziamento, a cui segue un brusco arresto che culmina con una apoptosi molto marcata (anch’essa dipendente dal legame gp120-CD4 e CXCR4 e TGF-β1 dipendente) e con una drastica riduzione del differenziamento. L’insieme dei risultati ha permesso di definire in modo consistente la complessità della genesi dell’anemia in questi pazienti e di poter suggerire nuovi target terapeutici in questi soggetti, già sottoposti a cART.
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Tenendo conto dell'elevato numero di morti provocate da arresto cardiaco e la possibilità di abbassare questo numero intervenendo tempestivamente con un Defibrillatore, mi sono posto l'obiettivo di analizzare dal punto di vista prestazionale e di costi i principali Defibrillatori Automatici Esterni presenti sul mercato in prospettiva di un eventuale acquisto futuro da parte della sede di Ingegneria dell'Università di Bologna.
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STUDY QUESTION To what extent do the management of endometriosis and the symptoms that remain after treatment affect the quality of life in women with the disease? SUMMARY ANSWER Many women with endometriosis had impaired quality of life and continued to suffer from endometriosis-associated symptoms even though their endometriosis has been managed in tertiary care centres. WHAT IS KNOWN ALREADY The existing literature indicates that quality of life and work productivity is reduced in women with endometriosis. However, most studies have small sample sizes, are treatment related or examine newly diagnosed patients only. STUDY DESIGN, SIZE, DURATION A cross-sectional questionnaire-based survey among 931 women with endometriosis treated in 12 tertiary care centres in 10 countries. PARTICIPANTS/MATERIALS, SETTING, METHODS Women diagnosed with endometriosis who had at least one contact related to endometriosis-associated symptoms during 2008 with a participating centre were enrolled into the study. The study investigated the effect of endometriosis on education, work and social wellbeing, endometriosis-associated symptoms and health-related quality of life, by using questions obtained from the World Endometriosis Research Foundation (WERF) GSWH instrument (designed and validated for the WERF Global Study on Women's Health) and the Short Form 36 version 2 (SF-36v2). MAIN RESULTS AND THE ROLE OF CHANCE Of 3216 women invited to participate in the study, 1450 (45%) provided informed consent and out of these, 931 (931/3216 = 29%) returned the questionnaires. Endometriosis had affected work in 51% of the women and affected relationships in 50% of the women at some time during their life. Dysmenorrhoea was reported by 59%, dyspareunia by 56% and chronic pelvic pain by 60% of women. Quality of life was decreased in all eight dimensions of the SF-36v2 compared with norm-based scores from a general US population (all P < 0.01). Multivariate regression analysis showed that number of co-morbidities, chronic pain and dyspareunia had an independent negative effect on both the physical and mental component of the SF-36v2. LIMITATIONS, REASONS FOR CAUTION The fact that women were enrolled in tertiary care centres could lead to a possible over-representation of women with moderate-to-severe endometriosis, because the participating centres typically treat more complex and referred cases of endometriosis. The response rate was relatively low. Since there was no Institute Review Board approval to do a non-responder investigation on basic characteristics, some uncertainty remains regarding the representativeness of the investigated population. WIDER IMPLICATIONS OF THE FINDINGS This international multicentre survey represents a large group of women with endometriosis, in all phases of the disease, which increases the generalizability of the data. Women still suffer from frequent symptoms, despite tertiary care management, in particular chronic pain and dyspareunia. As a result their quality of life is significantly decreased. A patient-centred approach with extensive collaboration across disciplines, such as pain specialists, psychologists, sexologists and social workers, may be a valuable strategy to improve the long-term care of women with endometriosis. STUDY FUNDING/COMPETING INTEREST(S) The WERF EndoCost study is funded by the World Endometriosis Research Foundation (WERF) through grants received from Bayer Schering Pharma AG, Takeda Italia Farmaceutici SpA, Pfizer Ltd and the European Society of Human Reproduction and Embryology. The sponsors did not have a role in the design and conduct of the study; collection, management, analysis and interpretation of the data; and preparation, review or approval of the manuscript. L.H. is the chief executive and T.D. was a board member of WERF at the time of funding. T.D. holds the Merck-Serono Chair in Reproductive Medicine and Surgery, and the Ferring Chair in Reproductive Medicine at the Katholieke Universiteit Leuven in Belgium and has served as consultant/research collaborator for Merck-Serono, Schering-Plough, Astellas and Arresto.
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La permanencia del paciente en su domicilio conlleva efectos positivos y objetivables para su propia salud. El cuidado de dicho paciente en su entorno domiciliario, previene el deterioro cognitivo y el desarrollo de estados confusionales que pueden darse ante la falta de apoyo. Por otra parte se dignifica su situación de dependencia en el domicilio durante el transcurso de su enfermedad o desenlace. Pero, en forma contradictoria a lo mencionado con anterioridad, el impacto que produce sobre la salud del cuidador, el cuidar por un tiempo prolongado a un familiar-paciente dependiente, no solo se manifiesta como el daño físico sino también al daño psíquico, siendo este último el que cobra mayor importancia en los últimos años. Es por ello, que en este trabajo se intenta reconocer estos daños antes mencionados, de cara a poder poner en marcha medidas que tiendan a reducir la sobrecarga del cuidador, aliviar su sintomatología y mejorar su propia calidad de vida.
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El objetivo de este trabajo es describir el grado de conocimiento que tienen las madres sobre el parto en eldomicilio, a través de un estudio descriptivo en las diferentes comunidades del Departamento de San Carlos. Se intenta establecer si hay aumento de partos en domicilios en las diferentes comunidades de San Carlos, conocer qué aspectos le desagradan del centro asistencial, conocer su aspecto emocional antes y después del parto, detectar si las madres conocen los riesgos y los beneficios de tener un parto en domicilio.
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El artículo aborda los vínculos sostenidos por la Comisión Protectora de las Bibliotecas Populares y las bibliotecas populares con relación a la elaboración de reglas adecuadas para ordenar el funcionamiento de estas instituciones. A partir de un análisis del Boletín de las Bibliotecas Populares, se estudia la manera en que la Comisión insistió en la difusión de dos servicios: la lectura gratuita en la sala y el préstamo domiciliario de libros a cambio de una cuota accesible. Se observa cómo las bibliotecas incorporaron progresivamente esas pautas y, al hacerlo, colaboraron con sus propios reglamentos con la estrategia pedagógica del Boletín. Se examinan, asimismo, las indicaciones técnicas presentes en la revista para contribuir con el desarrollo de los procesos bibliotecarios necesarios para sustentar dichos servicios. Se concluye que entre 1870 y 1875 estas acciones renovaron la tradición bibliotecaria en la Argentina, aun cuando es posible detectar diversas deficiencias y contrasentidos en la transmisión de esta nueva concepción bibliotecológica. Finalmente, se evalúa la pertinencia de los reglamentos y otros documentos institucionales para desenvolver los estudios históricos sobre los contextos de la lectura
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El artículo aborda los vínculos sostenidos por la Comisión Protectora de las Bibliotecas Populares y las bibliotecas populares con relación a la elaboración de reglas adecuadas para ordenar el funcionamiento de estas instituciones. A partir de un análisis del Boletín de las Bibliotecas Populares, se estudia la manera en que la Comisión insistió en la difusión de dos servicios: la lectura gratuita en la sala y el préstamo domiciliario de libros a cambio de una cuota accesible. Se observa cómo las bibliotecas incorporaron progresivamente esas pautas y, al hacerlo, colaboraron con sus propios reglamentos con la estrategia pedagógica del Boletín. Se examinan, asimismo, las indicaciones técnicas presentes en la revista para contribuir con el desarrollo de los procesos bibliotecarios necesarios para sustentar dichos servicios. Se concluye que entre 1870 y 1875 estas acciones renovaron la tradición bibliotecaria en la Argentina, aun cuando es posible detectar diversas deficiencias y contrasentidos en la transmisión de esta nueva concepción bibliotecológica. Finalmente, se evalúa la pertinencia de los reglamentos y otros documentos institucionales para desenvolver los estudios históricos sobre los contextos de la lectura
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El artículo aborda los vínculos sostenidos por la Comisión Protectora de las Bibliotecas Populares y las bibliotecas populares con relación a la elaboración de reglas adecuadas para ordenar el funcionamiento de estas instituciones. A partir de un análisis del Boletín de las Bibliotecas Populares, se estudia la manera en que la Comisión insistió en la difusión de dos servicios: la lectura gratuita en la sala y el préstamo domiciliario de libros a cambio de una cuota accesible. Se observa cómo las bibliotecas incorporaron progresivamente esas pautas y, al hacerlo, colaboraron con sus propios reglamentos con la estrategia pedagógica del Boletín. Se examinan, asimismo, las indicaciones técnicas presentes en la revista para contribuir con el desarrollo de los procesos bibliotecarios necesarios para sustentar dichos servicios. Se concluye que entre 1870 y 1875 estas acciones renovaron la tradición bibliotecaria en la Argentina, aun cuando es posible detectar diversas deficiencias y contrasentidos en la transmisión de esta nueva concepción bibliotecológica. Finalmente, se evalúa la pertinencia de los reglamentos y otros documentos institucionales para desenvolver los estudios históricos sobre los contextos de la lectura
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Con 1.300 millones de personas en el mundo sin acceso a la electricidad (la mayoría en entornos rurales de países empobrecidos), la energía solar fotovoltaica constituye una solución viable técnica y económicamente para electrificar las zonas más remotas del planeta donde las redes eléctricas convencionales no llegan. Casi todos los países en el mundo han desarrollado algún tipo de programa de electrificación fotovoltaica rural durante los últimos 40 años, principalmente los países más pobres, donde a través de diferentes modelos de financiación, se han instalado millones de sistemas solares domiciliarios (pequeños sistemas fotovoltaicos para uso doméstico). Durante este largo período, se han ido superando muchas barreras, como la mejora de la calidad de los sistemas fotovoltaicos, la reducción de costes, la optimización del diseño y del dimensionado de los sistemas, la disponibilidad financiera para implantar programas de electrificación rural, etc. Gracias a esto, la electrificación rural descentralizada ha experimentado recientemente un salto de escala caracterizada por la implantación de grandes programas con miles de sistemas solares domiciliarios e integrando largos períodos de mantenimiento. Muchos de estos grandes programas se están llevando a cabo con limitado éxito, ya que generalmente parten de supuestos e hipótesis poco contrastadas con la realidad, comprometiendo así un retorno económico que permita el desarrollo de esta actividad a largo plazo. En este escenario surge un nuevo reto: el de cómo garantizar la sostenibilidad de los grandes programas de electrificación rural fotovoltaica. Se argumenta que la principal causa de esta falta de rentabilidad es el imprevisto alto coste de la fase de operación y mantenimiento. Cuestiones clave tales como la estructura de costes de operación y mantenimiento o la fiabilidad de los componentes del sistema fotovoltaico no están bien caracterizados hoy en día. Esta situación limita la capacidad de diseñar estructuras de mantenimiento capaces de asegurar la sostenibilidad y la rentabilidad del servicio de operación y mantenimiento en estos programas. Esta tesis doctoral tiene como objetivo responder a estas cuestiones. Se ha realizado varios estudios sobre la base de un gran programa de electrificación rural fotovoltaica real llevado a cabo en Marruecos con más de 13.000 sistemas solares domiciliarios instalados. Sobre la base de este programa se ha hecho una evaluación en profundidad de la fiabilidad de los sistemas solares a partir de los datos de mantenimiento recogidos durante 5 años con más de 80.000 inputs. Los resultados han permitido establecer las funciones de fiabilidad de los equipos tal y como se comportan en condiciones reales de operación, las tasas de fallos y los tiempos medios hasta el fallo para los principales componentes del sistema, siendo este el primer caso de divulgación de resultados de este tipo en el campo de la electrificación rural fotovoltaica. Los dos principales componentes del sistema solar domiciliario, la batería y el módulo fotovoltaico, han sido analizados en campo a través de una muestra de 41 sistemas trabajando en condiciones reales pertenecientes al programa solar marroquí. Por un lado se ha estudiado la degradación de la capacidad de las baterías y por otro la degradación de potencia de los módulos fotovoltaicos. En el caso de las baterías, los resultados nos han permitido caracterizar la curva de degradación en capacidad llegando a obtener una propuesta de nueva definición del umbral de vida útil de las baterías en electrificación rural. También sobre la base del programa solar de Marruecos se ha llevado a cabo un estudio de caracterización de los costes reales de operación y mantenimiento a partir de la base de datos de contabilidad del programa registrados durante 5 años. Los resultados del estudio han permitido definir cuáles son costes que más incidencia tienen en el coste global. Se han obtenido los costes unitarios por sistema instalado y se han calculado los montantes de las cuotas de mantenimiento de los usuarios para garantizar la rentabilidad de la operación y mantenimiento. Finalmente, se propone un modelo de optimización matemática para diseñar estructuras de mantenimiento basado en los resultados de los estudios anteriores. La herramienta, elaborada mediante programación lineal entera mixta, se ha aplicado al programa marroquí con el fin de validar el modelo propuesto. ABSTRACT With 1,300 million people worldwide deprived of access to electricity (mostly in rural environments), photovoltaic solar energy has proven to be a cost‐effective solution and the only hope for electrifying the most remote inhabitants of the planet, where conventional electric grids do not reach because they are unaffordable. Almost all countries in the world have had some kind of rural photovoltaic electrification programme during the past 40 years, mainly the poorer countries, where through different organizational models, millions of solar home systems (small photovoltaic systems for domestic use) have been installed. During this long period, many barriers have been overcome, such as quality enhancement, cost reduction, the optimization of designing and sizing, financial availability, etc. Thanks to this, decentralized rural electrification has recently experienced a change of scale characterized by new programmes with thousands of solar home systems and long maintenance periods. Many of these large programmes are being developed with limited success, as they have generally been based on assumptions that do not correspond to reality, compromising the economic return that allows long term activity. In this scenario a new challenge emerges, which approaches the sustainability of large programmes. It is argued that the main cause of unprofitability is the unexpected high cost of the operation and maintenance of the solar systems. In fact, the lack of a paradigm in decentralized rural services has led to many private companies to carry out decentralized electrification programmes blindly. Issues such as the operation and maintenance cost structure or the reliability of the solar home system components have still not been characterized. This situation does not allow optimized maintenance structure to be designed to assure the sustainability and profitability of the operation and maintenance service. This PhD thesis aims to respond to these needs. Several studies have been carried out based on a real and large photovoltaic rural electrification programme carried out in Morocco with more than 13,000 solar home systems. An in‐depth reliability assessment has been made from a 5‐year maintenance database with more than 80,000 maintenance inputs. The results have allowed us to establish the real reliability functions, the failure rate and the main time to failure of the main components of the system, reporting these findings for the first time in the field of rural electrification. Both in‐field experiments on the capacity degradation of batteries and power degradation of photovoltaic modules have been carried out. During the experiments both samples of batteries and modules were operating under real conditions integrated into the solar home systems of the Moroccan programme. In the case of the batteries, the results have enabled us to obtain a proposal of definition of death of batteries in rural electrification. A cost assessment of the Moroccan experience based on a 5‐year accounting database has been carried out to characterize the cost structure of the programme. The results have allowed the major costs of the photovoltaic electrification to be defined. The overall cost ratio per installed system has been calculated together with the necessary fees that users would have to pay to make the operation and maintenance affordable. Finally, a mathematical optimization model has been proposed to design maintenance structures based on the previous study results. The tool has been applied to the Moroccan programme with the aim of validating the model.
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(SPA) Introducción: los medios de fijación a la piel de un catéter venoso periférico, de un catéter venoso central o de un catéter arterial central presentan los siguientes graves inconvenientes: ser la sede de infecciones a nivel del lugar de la punción, provocar una saturación de la zona anatómica, la cual resulta muy difícil de soportar e incómodo para el paciente portador, y suponer un riesgo para el personal de enfermería cuando se usan hilos de sutura para fijar el soporte del catéter. Objetivo: por lo anteriormente expuesto, se ha detecta- do la necesidad de diseñar un dispositivo que reduzca la complejidad y aparatosidad de los sistemas conocidos y empleados en la actualidad, favoreciendo la asepsia y la movilidad del paciente. Método: el desarrollo presentado en este artículo se refie- re a un sistema mecánico de fijación, cierre y acoplamiento para catéter de perfusión intravenosa. El sistema dispone de una pieza circular de pequeño espesor con al menos dos orificios para su fijación subcutánea, centralmente de uno o más conductos para acoplar lúmenes, y de una parte cilín- drica hueca que sobresale a uno de los lados, exteriormente roscada e interiormente lisa con un tetón de posición. Para uso domiciliario se dispone de un tapón de estanqueidad con uno o más tubos de pequeño diámetro que se acoplan en los orificios para lúmenes, una ranura de posición, un tirador y un tapón roscado ciego para el cierre hermético con la parte roscada. Para uso hospitalario se dispone de un tapón intermedio con una o más entradas para lúmenes, así como de un tapón roscado hueco que permite su acopla- miento hermético con la parte roscada. Resultados: el desarrollo descrito en este artículo va a ser utilizado en dos ambientes: ambiente domiciliario y ambiente hospitalario. Además, reduce el riesgo de infec- ción y saturación de la zona anatómica de los pacientes en los que se realiza la punción cutánea en la que se fijan catéteres venosos periféricos, catéteres venosos centrales o catéteres arteriales centrales. (ENG) Introduction: skin fixing devices in peripheral, central or arterial catheters have several important drawbacks: site infection, stacking of material in the anatomical area which is very annoying for the patient and medical staff risk when fixating stitches are used. Objective: to develop a fixing device that simplifies presently used systems, favoring asepsis and motility. Methods: the device herein described is composed by a mechanical fixation, a closing system and coupling for intravenous catheters. The system has a thin circular pie- ce with at least two holes for subcutaneous fixation, one or several conducts for lumina and a hollow cylindrical part in one side, screwed exteriorly and flat inside, with an oriented protuberance. A watertight plug with one or several thin tubes that adapt to the lumina, a positional slot, a handle and a solid screwed tap for perfect closure are available for at home use. An intermediate plug with one or several lumina and a screwed hollow plug are pro- vided for in hospital use. Results: the above described device is intended to be used in two settings: in hospital and at home. It is su- pposed to reduce the risk of infection and stacking of the anatomical site where cutaneo us puncture with fixation of peripheral, central or arterial catheters is performed.
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Questo elaborato si pone l’obiettivo di dimensionare un prototipo di macchina aggraffatrice, utilizzata per creare la giunzione tra il fondo del barattolo, il corpo del barattolo stesso e la testa o cupola. La progettazione, in particolare, ha richiesto anche la verifica dei motori necessari alla movimentazione della macchina, con particolare attenzione alla fase di arresto di emergenza, in cui le inerzie in gioco risultano essere elevate e la durata del transitorio molto breve. Viene descritta la macchina nel dettaglio, focalizzandosi sulle principali caratteristiche che la rendono peculiare, procedendo poi con la costruzione di un modello cinematico complessivo, seguita dall’analisi cinematica del sistema. Si focalizza, in seguito, sul transitorio durante l’arresto di emergenza e, di conseguenza, sulla verifica dei motori, riducendo i modelli di ciascun sottogruppo della macchina all’albero motore. Il transitorio di emergenza viene analizzato anche con un secondo metodo, dove il dimensionamento del motore viene verificato con l’utilizzo di un software appositamente studiato per la scelta di servomotori. Confronto dei risultati ottenuti
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Title page attributes work to Arresto (Christlieb Georg Heinrich Burchardi).
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Over the past ten years in Italy, Spain and France, the demographic pressure and the increasing women’s participation in labour market have fuelled the expansion of the private provision of domestic and care services. In order to ensure the difficult balance between affordability, quality and job creation, each countries’ response has been different. France has developed policies to sustain the demand side introducing instruments such as vouchers and fiscal schemes, since the mid of the 2000s. Massive public funding has contributed to foster a regular market of domestic and care services and France is often presented as a “best practices” of those policies aimed at encouraging a regular private sector. Conversely in Italy and Spain, the development of a private domestic and care market has been mostly uncontrolled and without a coherent institutional design: the osmosis between a large informal market and the regular private care sector has been ensured on the supply side by migrant workers’ regularizations or the introduction of new employment regulations . The analysis presented in this paper aims to describe the response of these different policies to the challenges imposed by the current economic crisis. In dealing with the retrenchment of public expenditure and the reduced households’ purchasing power, Italy, Spain and France are experiencing greater difficulties in ensuring a regular private sector of domestic and care services. In light of that, the paper analyses the recent economic conjuncture presenting some assumptions about the future risk of deeper inequalities rising along with the increase of the process of marketization of domestic and care services in all the countries under analysis.
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This paper analyzes the impact of Spain’s economic crisis on social reproduction strategies of Ecuadorian migrant families in Madrid and Quito. The paper analyzes circular migration experiences and more permanent returns to Ecuador. I argue that these strategies and migrants' greater or lesser capabilities to move between different migration destinations show significant gender differences. On the one hand, men and women make a differential use of their migratory status to deploy transnational strategies and expand their mobility. On the other hand, migrants’ degree of mobility and flexibility with regard to the labor market and transnational social reproduction are derivative of a specific gendered order and sexual division of labor.