678 resultados para pellet combustione stufa emissioni


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A collection of miscellaneous pamphlets.

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Bibliographical foot-notes.

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"Publicada em 1903 com o titulo L'Acide salicylique; Propriétés, recherche et dosage; De la presénce normale de l'acide salicylique dans le règne végétal; La question des vins portugais."

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Senior thesis written for Oceanography 445

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In an attempt to develop a gamete-recovery protocol for the northern hairy nosed wombat (Lasiorhinus krefftii), spermatozoa were removed from the cauda epididymides of four common wombats (Vombatus ursinus) and cryopreserved following a variety of prefreeze storage conditions. Spermatozoa stored for 72 h at 4 degrees C within the testicle before cryopreservation tolerated the freeze-thaw procedure remarkably well, resulting in a higher post-thaw viability (% motile P< 0.01; rate of movement P< 0.01; % live P< 0.01) than sperm recovered on the day of post-mortem, stored in a test tube for 72 h at 4 degrees C and then frozen. The effect of post-thaw dilution with Tris citrate fructose (TCF) diluent on the survival of epididymal common wombat spermatozoa was also investigated. Motility (P< 0.05), rate of sperm movement (P< 0.01) and the percentage of live spermatozoa (P< 0.05) were all significantly greater when spermatozoa were thawed and diluted immediately in TCF than when thawed without dilution. The present study also reports, for the first time, a successful pellet method of freezing wombat spermatozoa on dry ice; volumes of 0.25 and 0.5mL resulted in higher post- thaw survival compared with 0.1-mL pellets.

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As a first step towards the development of a method for the cryopreservation of black marlin spermatozoa, this study investigated the effect of dimethylsulfoxide (DMSO) concentration and pellet size on post-thaw spermatozoal motility. Spermatozoa were recovered from the spermatic duct of testes retrieved post-mortem from four adult black marlin caught in the Coral Sea spawning grounds of Australia. Undiluted spermatozoa. were stored on ice for 4 to 10 hours during transport to shore, then evaluated for motility after activation in seawater (1:10 v:v). Spermatozoa were prepared for cryopreservation in pellets by extension (1:3 v:v) in a defined fish Ringer's solution to give two final DMSO concentrations of 2.5% or 5.0%. Diluted spermatozoa were frozen directly on a dry ice block in pellet sizes of either 0.25 ml or 0.50 ml. Frozen pellets were thawed in a water bath at 40 degrees C for 60 seconds and assessed for post-thaw motility following activation in seawater. Spermatozoa recovered within 50 minutes of death and chilled on ice for 4 to 10 hours showed a mean (+/- SEM) motility immediately following activation of 91.6 +/- 7.9%. 50% of the spermatozoa remained motile for approximately 4 to 5 minutes. Following cryopreservation; mean motility declined significantly across all cryoprotectant and pellet size combinations (P < 0.001) but spermatozoa frozen in 2.5% DMSO showed higher motility than those frozen in 5.0% DMSO (P = 0.014). Pellet size had no effect on post-thaw motility (P = 0.179).

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Efficient insulin action requires spatial and temporal coordination of signaling cascades. The prototypical insulin receptor substrate, IRS-1 plays a central role in insulin signaling. By subcellular fractionation IRS-1 is enriched in a particulate fraction, termed the high speed pellet (HSP), and its redistribution from this fraction is associated with signal attenuation and insulin resistance. Anecdotal evidence suggests the cytoskeleton may underpin the localization of IRS-1 to the HSP. In the present study we have taken a systematic approach to examine whether the cytoskeleton contributes to the subcellular fractionation properties and function of IRS-1. By standard microscopy or immunoprecipitation we were unable to detect evidence to support a specific interaction between IRS-1 and the major cytoskeletal components actin (microfilaments), vimentin (intermediate filaments), and tubulin (microtubules) in 3T3-L1 adipocytes or in CHO.IR.IRS-1 cells. Pharmacological disruption of microfilaments and microtubules, individually or in combination, was without effect on the subcellular distribution of IRS-1 or insulin-stimulated tyrosine phosphorylation in either cell type. Phosphorylation of Akt was modestly reduced (20-35%) in 3T3-L1 adipocytes but not in CHO.IR.IRS-1 cells. In cells lacking intermediate filaments (Vim(-/-)) IRS-1 expression, distribution and insulin-stimulated phosphorylation appeared normal. Even after depolymerisation of microfilaments and microtubules, insulin-stimulated phosphorylation of IRS-1 and Akt were maintained in Vim-/- cells. Taken together these data indicate that the characteristic subcellular fractionation properties and function of IRS-1 are unlikely to be mediated by cytoskeletal networks and that proximal insulin signaling does not require an intact cytoskeleton. (c) 2006 Elsevier Ltd. All rights reserved.

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La riduzione dei consumi di combustibili fossili e lo sviluppo di tecnologie per il risparmio energetico sono una questione di centrale importanza sia per l’industria che per la ricerca, a causa dei drastici effetti che le emissioni di inquinanti antropogenici stanno avendo sull’ambiente. Mentre un crescente numero di normative e regolamenti vengono emessi per far fronte a questi problemi, la necessità di sviluppare tecnologie a basse emissioni sta guidando la ricerca in numerosi settori industriali. Nonostante la realizzazione di fonti energetiche rinnovabili sia vista come la soluzione più promettente nel lungo periodo, un’efficace e completa integrazione di tali tecnologie risulta ad oggi impraticabile, a causa sia di vincoli tecnici che della vastità della quota di energia prodotta, attualmente soddisfatta da fonti fossili, che le tecnologie alternative dovrebbero andare a coprire. L’ottimizzazione della produzione e della gestione energetica d’altra parte, associata allo sviluppo di tecnologie per la riduzione dei consumi energetici, rappresenta una soluzione adeguata al problema, che può al contempo essere integrata all’interno di orizzonti temporali più brevi. L’obiettivo della presente tesi è quello di investigare, sviluppare ed applicare un insieme di strumenti numerici per ottimizzare la progettazione e la gestione di processi energetici che possa essere usato per ottenere una riduzione dei consumi di combustibile ed un’ottimizzazione dell’efficienza energetica. La metodologia sviluppata si appoggia su un approccio basato sulla modellazione numerica dei sistemi, che sfrutta le capacità predittive, derivanti da una rappresentazione matematica dei processi, per sviluppare delle strategie di ottimizzazione degli stessi, a fronte di condizioni di impiego realistiche. Nello sviluppo di queste procedure, particolare enfasi viene data alla necessità di derivare delle corrette strategie di gestione, che tengano conto delle dinamiche degli impianti analizzati, per poter ottenere le migliori prestazioni durante l’effettiva fase operativa. Durante lo sviluppo della tesi il problema dell’ottimizzazione energetica è stato affrontato in riferimento a tre diverse applicazioni tecnologiche. Nella prima di queste è stato considerato un impianto multi-fonte per la soddisfazione della domanda energetica di un edificio ad uso commerciale. Poiché tale sistema utilizza una serie di molteplici tecnologie per la produzione dell’energia termica ed elettrica richiesta dalle utenze, è necessario identificare la corretta strategia di ripartizione dei carichi, in grado di garantire la massima efficienza energetica dell’impianto. Basandosi su un modello semplificato dell’impianto, il problema è stato risolto applicando un algoritmo di Programmazione Dinamica deterministico, e i risultati ottenuti sono stati comparati con quelli derivanti dall’adozione di una più semplice strategia a regole, provando in tal modo i vantaggi connessi all’adozione di una strategia di controllo ottimale. Nella seconda applicazione è stata investigata la progettazione di una soluzione ibrida per il recupero energetico da uno scavatore idraulico. Poiché diversi layout tecnologici per implementare questa soluzione possono essere concepiti e l’introduzione di componenti aggiuntivi necessita di un corretto dimensionamento, è necessario lo sviluppo di una metodologia che permetta di valutare le massime prestazioni ottenibili da ognuna di tali soluzioni alternative. Il confronto fra i diversi layout è stato perciò condotto sulla base delle prestazioni energetiche del macchinario durante un ciclo di scavo standardizzato, stimate grazie all’ausilio di un dettagliato modello dell’impianto. Poiché l’aggiunta di dispositivi per il recupero energetico introduce gradi di libertà addizionali nel sistema, è stato inoltre necessario determinare la strategia di controllo ottimale dei medesimi, al fine di poter valutare le massime prestazioni ottenibili da ciascun layout. Tale problema è stato di nuovo risolto grazie all’ausilio di un algoritmo di Programmazione Dinamica, che sfrutta un modello semplificato del sistema, ideato per lo scopo. Una volta che le prestazioni ottimali per ogni soluzione progettuale sono state determinate, è stato possibile effettuare un equo confronto fra le diverse alternative. Nella terza ed ultima applicazione è stato analizzato un impianto a ciclo Rankine organico (ORC) per il recupero di cascami termici dai gas di scarico di autovetture. Nonostante gli impianti ORC siano potenzialmente in grado di produrre rilevanti incrementi nel risparmio di combustibile di un veicolo, è necessario per il loro corretto funzionamento lo sviluppo di complesse strategie di controllo, che siano in grado di far fronte alla variabilità della fonte di calore per il processo; inoltre, contemporaneamente alla massimizzazione dei risparmi di combustibile, il sistema deve essere mantenuto in condizioni di funzionamento sicure. Per far fronte al problema, un robusto ed efficace modello dell’impianto è stato realizzato, basandosi sulla Moving Boundary Methodology, per la simulazione delle dinamiche di cambio di fase del fluido organico e la stima delle prestazioni dell’impianto. Tale modello è stato in seguito utilizzato per progettare un controllore predittivo (MPC) in grado di stimare i parametri di controllo ottimali per la gestione del sistema durante il funzionamento transitorio. Per la soluzione del corrispondente problema di ottimizzazione dinamica non lineare, un algoritmo basato sulla Particle Swarm Optimization è stato sviluppato. I risultati ottenuti con l’adozione di tale controllore sono stati confrontati con quelli ottenibili da un classico controllore proporzionale integrale (PI), mostrando nuovamente i vantaggi, da un punto di vista energetico, derivanti dall’adozione di una strategia di controllo ottima.

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The performance of vacuum, slow and fast pyrolysis processes to transfer energy from the paper waste sludge (PWS) to liquid and solid products was compared. Paper waste sludges with low and high ash content (8.5 and 46.7 wt.%) were converted under optimised conditions for temperature and pellet size to maximise both product yields and energy content. Comparison of the gross energy conversions, as a combination of the bio-oil/tarry phase and char (ECsum), revealed that the fast pyrolysis performance was between 18.5% and 20.1% higher for the low ash PWS, and 18.4% and 36.5% higher for high ash PWS, when compared to the slow and vacuum pyrolysis processes respectively. For both PWSs, this finding was mainly attributed to higher production of condensable organic compounds and lower water yields during FP. The low ash PWS chars, fast pyrolysis bio-oils and vacuum pyrolysis tarry phase products had high calorific values (∼18-23 MJ kg-1) making them promising for energy applications. Considering the low calorific values of the chars from alternative pyrolysis processes (∼4-7 MJ kg-1), the high ash PWS should rather be converted to fast pyrolysis bio-oil to maximise the recovery of usable energy products.

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The matrices in which Multi Walled Carbon Nanotubes (MWCNTs) are incorporated to produce composites with improved electrical properties can be polymer, metal or metal oxide. Most composites containing CNTs are polymer based because of its flexibility in fabrication. Very few investigations have been focused on CNT-metal composites due to fabrication difficulties, such as achievement of homogeneous distribution of MWCNTs and poor interfacial bonding between MWCNTs and the metal matrix. In an effort to overcome poor interfacial bonding for the Cu - MWCNT composite, silver (Ag) and nickel (Ni) resinates have been incorporated in the ball milling stage. Composites of MWCNT (16, 12, and 8 Vol %) - Cu+Ag+Ni were pelleted at 20,000 psi (669.4 Mpa) and sintered at 950 °C. The electrical conductivity results measured by four probe meter showed that the conductivity decreases with increase in the porosity. Moreover from these results it can also be stated that an addition of optimum value of (12 Vol %) MWCNT leads to high electrical conductivity (9.26E+07 s-m"), which is 50% greater than the conductivity of Cu. It is anticipated that the conductivity can be increased substantially with hot isostatic pressing of the pellet.

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Questo progetto di tesi è parte di un programma più ampio chiamato TIME (Tecnologia Integrata per Mobilità Elettrica) sviluppato tra diversi gruppi di ricerca afferenti al settore meccanico, termofluidodinamico e informatico. TIME si pone l'obiettivo di migliorare la qualità dei componenti di un sistema powertrain presenti oggi sul mercato progettando un sistema general purpose adatto ad essere installato su veicoli di prima fornitura ma soprattutto su retrofit, quindi permettendo il ricondizionamento di veicoli con motore a combustione esistenti ma troppo datati. Lo studio svolto si pone l'obiettivo di identificare tutti gli aspetti di innovazione tecnologica che possono essere installati all'interno del sistema di interazione uomo-macchina. All'interno di questo progetto sarà effettuata una pianificazione di tutto il lavoro del gruppo di ricerca CIRI-ICT, partendo dallo studio normativo ed ergonomico delle interfacce dei veicoli analizzando tutti gli elementi di innovazione che potranno far parte del sistema TIME e quindi programmare tutte le attività previste al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati, documentando opportunamente tutto il processo. Nello specifico saranno analizzate e definite le tecniche da utilizzare per poi procedere alla progettazione e implementazione di un primo sistema sperimentale di Machine Learning e Gamification con lo scopo di predire lo stato della batteria in base allo stile di guida dell'utente e incentivare quest'ultimo tramite sistemi di Gamification installati sul cruscotto ad una guida più consapevole dei consumi. Questo sistema sarà testato su dati simulati con l'obiettivo di avere un prodotto configurabile da installare sul veicolo.

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Nell'elaborato di tesi viene descritto il funzionamento di un impianto di quadri-generazione con la peculiarità del recupero di diossido di carbonio dai fumi di combustione utilizzato poi per l'imbottigliamento e la realizzazione di soft drink. Sono state valutate fonti alternative al gas naturale e una tecnica alternativa al recupero mediante solventi chimici.

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Nell’ottica della pianificazione di interventi di Retrofit Energetico che possano migliorare l’efficienza energetica del comparto edilizio-residenziale, in relazione agli obiettivi della vigente normativa energetica di ispirazione comunitaria, obiettivo della tesi è la ricerca e validazione di strumenti economici che possano guidare le committenze nella scelta del migliore rapporto tra costi e benefici delle opere. La tesi affronta l’approccio dell’analisi del Costo Globale come previsto dalla normativa comunitaria formato dalla direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica degli edifici, dal regolamento delegato UE n°244 del 16 gennaio 2012 e dalla norma EN 15459 del 2008. Obiettivo è la comparazione di tre interventi alternativi di retrofit energetico per un edificio ad uso misto sito nel centro di Bologna. Si tratta di interventi mirati all’efficientamento e all’abbattimento del fabbisogno energetico per la climatizzazione invernale dello stabile, con gradi successivi di approfondimento, come definiti dalla attuale normativa (ristrutturazione importante di primo livello, di secondo livello e riqualificazione energetica). Lo studio si sviluppa definendo le criticità dello stato attuale del costruito e i possibili interventi migliorativi necessari. Definiti i pacchetti tecnici delle soluzioni di intervento si è passato alla ricerca dei dati necessari comprendenti dati finanziari su tassi di sconto e di inflazione e sui costi di investimento iniziali, costi di gestione e manutenzione, costi di sostituzione e costi energetici relativi alle varie alternative di progetto. I risultati dell’analisi economica delle alternative progettuali, nel periodo di studio considerato, vengono poi confrontati con i dati relativi all’impatto energetico e delle emissioni di CO2 e con le relative classi energetiche.

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Hypotheses of origin of ocean deep red clays are under discussion. On an example of the Pacific Ocean grain size, mineralogy and chemical composition of clays are considered. It is shown that they formed from atmospheric dust and andesite pyroclastics. Accumulation of the clays occurred through deposition particle-by-particle and by pellet transport.

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Feed characteristics may influence the bacterial community composition and metabolic activities in the pig gastrointestinal tract, known to be associated with positive effects on the gut. Use of mash feed is associated with reduced Salmonella excretion, but little is known of its effect on the Escherichia coli population or of the mechanism of action. Our objectives were to assess the effect of feed texture combined with feed particle size on VFA profiles and levels, total E. coli count, and the presence of genes encoding virulence factors of pathogenic E. coli strains in the digestive tract along with their impact on pig performance of fattening pigs. Pigs (n = 840) on a commercial farm received mash or pellet diets of different particle sizes during the fattening period. Caecal and colon contents from 164 pigs were sampled at the slaughterhouse for enumeration of E. coli by quantitative PCR (qPCR) and for VFA quantification by capillary gas chromatography. The yccT gene was used to enumerate total E. coli. Improved pig performances associated with pellet texture and a 500-μm size were observed. Caecal (P = 0.02) and colon (P < 0.01) propionic acid concentrations were lower for pigs receiving pellet rather than mash feed. Similarly, caecal (P = 0.01) and colon (P < 0.001) butyric acid concentrations were also lower for pigs receiving pellet rather than mash feed, as determined by capillary gas chromatography. Moreover, caecal (P = 0.03) and colon (P < 0.001) butyric acid concentrations were higher for pigs receiving a feed with a 1,250-μm particle size rather than a 500-μm particle size. On the other hand, total caecal and colon E. coli levels were higher for pigs receiving pellet feed than for those receiving mash feed. For total E. coli enumeration, caecal (P < 0.01) and colon (P < 0.01) yccT gene copies were higher for pigs receiving pellet rather than mash feed. No effect of particle size on fatty acid concentrations or on E. coli numbers was observed. Virulence gene quantification revealed no trend. Taken together, results showed that mash feed is associated with lower growth performance but with favorable intestinal changes linked to VFA levels and E. coli reduction in the intestine.