917 resultados para liability dollarization
Resumo:
L’aumento esponenziale del contenzioso medico-legale – originatosi negli USA negli anni Sessanta in proporzioni tali da far parlare di medical liability crisis, e sviluppatosi in Italia a partire dalla metà degli anni Ottanta – ha comportato e continua a comportare, unitamente ad altre conseguenze negative, il ricorso sempre più frequente dei sanitari alle pratiche di medicina difensiva, con elevatissimi costi a carico del Servizio Sanitario Nazionale dovuti alla sovrabbondanza di trattamenti e ricoveri inutili e di procedure diagnostiche invasive non necessarie, peraltro produttive di stress emotivo nei pazienti. La causa dell’aumento della litigiosità deve essere ricercata in buona parte nella relazione medico-paziente, in particolar modo con riferimento al momento informativo che precede l’acquisizione del consenso informato al trattamento clinico. In Italia, i limiti che per lo più caratterizzano gli studi riguardanti il consenso informato derivano principalmente dal fatto che essi tendono a focalizzarsi unicamente sulla componente scritta del medesimo. Il fulcro del consenso informato, invece, deve ritenersi rappresentato da una comunicazione tra sanitario e paziente relativa ad un trattamento proposto ed alle possibili alternative, alla non sottoposizione ad alcun trattamento e ai rischi e benefici di ciascuna di queste opzioni. In un tale contesto il tema della comunicazione tra il professionista e la persona assistita sta suscitando interesse poiché ci si aspetta che esso conduca a miglioramenti degli outcome dei pazienti e alla diminuzione delle denunce da parte di questi ultimi per casi di responsabilità sanitaria. La maggiore attenzione al rapporto medico - paziente ha fatto emergere il bisogno di migliorare e potenziare le abilità comunicative dei medici, in un’ottica in cui il momento comunicativo possa essere percepito dal professionista come fulcro del rapporto medico-paziente, nella prospettiva di una elaborazione di strategie di prevenzione e contrasto ai fenomeni di medicina difensiva.
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Il presente studio si propone di individuare i doveri e le responsabilità, di tipo risarcitorio, degli amministratori, in particolare degli amministratori della società che esercita attività di direzione e coordinamento, in una situazione di crisi o insolvenza nel gruppo, anche in un’ottica di “prevenzione”, e, più precisamente, il complesso di regole di corretta gestione societaria e imprenditoriale, con le quali il silenzio della legge fallimentare in tema di gruppi di società non può non confrontarsi. In particolare, si indagherà sulla possibilità di individuare nel nostro ordinamento giuridico, nel momento di emersione della crisi, doveri di comportamento in capo agli organi di governo della società o ente che esercita attività di direzione e coordinamento, al fine di fronteggiare la crisi, evitando il peggioramento della stessa, ovvero per un risanamento anticipato e, quindi, più suscettibile di esito positivo, nella prospettiva di tutela dei soci c.d. esterni e dei creditori delle società figlie e, nello stesso tempo, dei soci della capogruppo medesima e, quindi, in una prospettiva più ampia e articolata rispetto a una società individualmente considerata. L’oggetto dell’analisi viene introdotto mediante un inquadramento generale della disciplina in materia di gruppi di società presente nel nostro sistema normativo, con particolare riguardo alla disciplina dell’attività di direzione e coordinamento introdotta dal legislatore della riforma del diritto societario (d.lgs. 17 gennaio 2003, n. 6) con gli artt. 2497 ss. cod. civ.. Nella seconda parte verranno individuati e approfonditi i criteri e i principi dai quali ricavare le regole di governance nei gruppi di società e la relativa responsabilità degli amministratori nelle situazioni di crisi nel gruppo. Sulla scorta delle suddette argomentazioni, nell'ultima parte verranno individuate le regole di gestione nell'ambito del gruppo nel momento di “emersione” della crisi e, in particolare, i possibili “strumenti” che il nostro legislatore offre per fronteggiarla.
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La presente tesi intende offrire una ricostruzione sistematica della disciplina applicabile agli amministratori deleganti di S.p.A. post riforma del 2003, attraverso una analisi della disciplina della delega, dei poteri, dei doveri e della responsabilità applicabili a tali amministratori. Il lavoro analizza, in primis, la disciplina della delega di funzioni amministrative ante e post riforma del 2003, evidenziando gli aspetti di continuità e discontinuità tra i due regimi. In secondo luogo, procede a una descrizione analitica dei poteri e dei doveri previsti in capo agli amministratori deleganti post riforma, per determinarne il contenuto e l'estensione. Infine, analizza le responsabilità degli amministratori deleganti per inadempimento dei doveri previsti a loro carico, tentando di dimostrare che la riforma ha attenuato il regime di responsabilità applicabile a tali amministratori attraverso una migliore distinzione del ruolo di tali soggetti rispetto a quello degli amministratori delegati.
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La tesi approfondisce i profili processuale della responsabilità medica allo scopo di elaborare una proposta alternativa di gestione del contenzioso. Si esamina, altresì, il tema dei limiti di utilizzo della mediazione nelle controversie in cui vengono in gioco interessi di rilievo pubblicistico.
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Il presente lavoro mira a una ricostruzione della condizione giuridica del fondo comune di investimento, definito come “patrimonio autonomo e distinto”, su cui il legislatore non ha preso alcuna posizione espressa sul piano della titolarità, lasciando all’interprete il relativo (e tormentato) compito. A tal fine, l’esame critico della disciplina, alla luce di ulteriori forme di separazione patrimoniale rinvenibili nell’ordinamento giuridico, richiede un approccio metodologico teso sì a una ricostruzione in retrospettiva della questione ma anche a una sua analisi sistematica. La prima parte prende avvio dall’analisi della disciplina dei fondi comuni di investimento e della gestione collettiva del risparmio, ripercorrendo i tratti salienti della normativa al fine di acclararne la ratio. Rifuggendo da una redazione meramente compilativa, tale analisi risulta necessaria ai fini dell’esame degli aspetti problematici concernenti la natura giuridica dei fondi comuni di investimento, che non può essere avulso dal relativo contesto normativo. La seconda parte è dedicata al tema della qualificazione giuridica del fondo e della relativa titolarità alla luce della risalente dottrina, dell’evoluzione normativa e della giurisprudenza pronunciatasi sul punto. Sotto questo profilo, la prospettiva di indagine mira ad approfondire alcuni degli spunti emergenti dalle riflessioni teoriche concernenti la natura e la titolarità del fondo, avendo riguardo non solo alla classiche categorie civilistiche ma anche alla reale essenza della struttura e della disciplina dei fondi comuni di investimento e alle specifiche finalità di tutela degli interessi degli investitori perseguite dalla disciplina. Seguendo questo percorso, l’ultima parte volge uno sguardo doveroso alle tematiche concernenti le funzioni della separazione dei patrimoni nell'ambito dei mercati finanziari e del diritto positivo, senza pretermettere le categorie civilistiche, di diritto interno e di diritto straniero, sottese alle fattispecie considerate.
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To protect motorists and avoid tort liability, highway agencies expend considerable resources to repair damaged longitudinal barriers, such as w-beam guardrails. With limited funding available, though, highway agencies are unable to maintain all field-installed systems in the ideal as-built condition. Instead, these agencies focus on repairing only damage that has a detrimental effect on the safety performance of the barrier. The distinction between minor damage and more severe performance-altering damage, however, is not always clear. This paper presents a critical review of current United States (US) and Canadian criteria on whether to repair damaged longitudinal barrier. Barrier repair policies were obtained via comprehensive literature review and a survey of US and Canadian transportation agencies. In an analysis of the maintenance procedures of 40 US States and 8 Canadian transportation agencies, fewer than one-third of highway agencies were found to have quantitative measures to determine when barrier repair is warranted. In addition, no engineering basis for the current US barrier repair guidelines could be found. These findings underscore the importance of the development of quantitative barrier repair guidelines based on a strong technical foundation.
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Investigators interested in whether a disease aggregates in families often collect case-control family data, which consist of disease status and covariate information for families selected via case or control probands. Here, we focus on the use of case-control family data to investigate the relative contributions to the disease of additive genetic effects (A), shared family environment (C), and unique environment (E). To this end, we describe a ACE model for binary family data and then introduce an approach to fitting the model to case-control family data. The structural equation model, which has been described previously, combines a general-family extension of the classic ACE twin model with a (possibly covariate-specific) liability-threshold model for binary outcomes. Our likelihood-based approach to fitting involves conditioning on the proband’s disease status, as well as setting prevalence equal to a pre-specified value that can be estimated from the data themselves if necessary. Simulation experiments suggest that our approach to fitting yields approximately unbiased estimates of the A, C, and E variance components, provided that certain commonly-made assumptions hold. These assumptions include: the usual assumptions for the classic ACE and liability-threshold models; assumptions about shared family environment for relative pairs; and assumptions about the case-control family sampling, including single ascertainment. When our approach is used to fit the ACE model to Austrian case-control family data on depression, the resulting estimate of heritability is very similar to those from previous analyses of twin data.
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Der Kommissionierprozess stellt im Rahmen der innerbetrieblichen Logistik - gerade auch im Hinblick auf Just-In-Time-Lieferungen und Fragen der Produkthaftung - einen zentralen Baustein des Material- und Informationsflusses in Unternehmen dar. Dabei ist die Wahl des Kommissioniersystems ausschlaggebend für die Optimierung der personal- und zeitaufwendigen Kommissioniervorgänge und dient damit zur Leistungssteigerung unter gleichzeitiger Reduzierung der Fehlerquote.
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Nach den terroristischen Anschlägen vom 11. September 2001 wurde sowohl in der Versicherungspraxis als auch in der Wissenschaft kontrovers darüber diskutiert, ob der Staat bei solchen als "nicht versicherbar" geltenden Terrorismusrisiken mithaften soll. Als Folge der Ereignisse des 11. September 2001 ist in Deutschland die Extremus Versicherungsaktiengesellschaft entstanden, die Versicherungsschutz gegen Terrorismusrisiken anbietet und an de-ren Haftung der deutsche Staat beteiligt ist. Fraglich ist, ob eine solche Staatsbeteiligung an der Extremus AG eine unzulässige Beihilfe im Sinne des Art. 87 EGV darstellt und damit gegen das europäische Wettbewerbsrecht verstößt. Die wettbewerbsrechtliche Überprüfung der Extremus AG hat ergeben, dass die der Extremus AG gegebene staatliche Beihilfe in Form von Staatsgarantie ausnahmsweise zulässig ist.
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The European Commission recently published the first official draft of the Anti-Counterfeiting Trade Agreement (ACTA). The article describes the institutional background of the negotiations on ACTA and its relationship to the existing legal framework. The civil enforcement provisions and the Internet chapter are compared with the international and European instruments in the field. For the most part, ACTA will not oblige EU member states to enact rules that go beyond the already established European standards. But stricter rules could be implemented regarding injunctions against non-infringing intermediaries, strict liability rules for damages, and ex parte measures in preliminary proceedings. According to the published draft, the termination of user accounts in the case of repeated intellectual property infringement will not be mandatory for member ACTA states.
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This Article is a comprehension of the lecture held at at the International Conference on “Commons, Users, Service Providers – Internet (Self-) Regulation and Copyright” which took place in Hannover, Germany, on 17/18 March 2010 on the occasion of the launch of JIPITEC. It summarizes the current issues concerning ISP liability in the Chzech Republic.
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This Judgment by the Presidium of the Supreme Arbitration Court of the Russian Federation can be considered as a landmark ruling for Internet Service Provider’s (ISP) liability. The Court stipulates for the first time concise principles under which circumstances an ISP shall be exempt from liability for transmitting copyright infringing content. But due to the legislation on ISP liability in the Russian Federation it depends on the type of information which rules of liability apply to ISP. As far as a violation of intellectual property rights is claimed, the principles given now by the Supreme Arbitration Court are applicable, which basically follow the liability limitations of the so called EU E-Commerce Directive. But, furthermore, preventive measures that are provided in service provider contracts to suppress a violation through the use of services should be taken into account as well. On the other hand, as far as other information is concerned the limitations of the respective Information Law might be applicable which stipulates different liability requirements. This article gives a translation of the Supreme Arbitration Court’s decision as well as a comment on its key rulings with respect to the legal framework and on possible consequences for practice.
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Internet Service Providers’ liability for copyright infringement is a debated issue in France and Belgium, particularly with respect to intermediaries such as providers of hyperlinks and location tool services for which the e-commerce directive does not set explicitly any exemption from liability. Thus, the question arises among other things whether the safe harbour provisions provided for in respect of caching and hosting also could apply to search engines. French and Belgian Courts had recently to decide on this issue in several cases concerning Google’s complementary tools such as Google Videos, Google Images, Google Suggest and Google News. This article seeks to give a summary of and to assess this recent case law.
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This contribution addresses the substantial tax privilege for businesses introduced by the German Inheritance Tax Act 2009. Advocates of the vast or even entire tax exemption for businesses stress the potential damage of the inheritance tax on businesses, as those often lack liquidity to meet tax liability. This submission tackles this issue empirically based on data of the German Inheritance Tax Statistics and the SOEP. The results indicate that former German inheritance tax law has not endangered transferred businesses. Hence, there is no need for the tremendous tax privilege for businesses in current German inheritance tax law. An alternative flat inheritance tax without tax privileges, which meets revenue neutrality per tax class according to current tax law, provokes in some cases relative high tax loads which might trouble businesses.