977 resultados para Ámbito socio-sanitario


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Dados ciertos cambios en el ámbito socio político como la globalización, el incremento de la movilidad y las características de la emigración, y en el ámbito educativo europeo, como el proceso de Bologna y el apoyo por parte de las instituciones europeas a los programas de intercambio, el aula de la educación terciaria se está convirtiendo cada vez más en un espacio heterogéneo. Hasta ahora los académicos han esperado y dado por hecho que los estudiantes se adapten a su método y concepto de enseñanza, este naturalmente impregnado por su paradigma cultural, sin tener en consideración diferencias en estilos de aprendizaje, cultura, valores y normas; en otras palabras se ha asumido una enseñanza centrada en el profesor como la única válida y viable. En opinión de las autoras esta actitud no corresponde con la tan proclamada internacionalización de la educación sino más bien con una perspectiva etnocéntrica y desfasada por parte del profesorado. Este artículo postula contemplar al estudiante como un cliente (“personalización de la educación”) y por consiguiente adaptar el estilo docente a la nueva realidad internacional universitaria con dos claros fines: mantener y/o mejorar la excelencia académica y satisfacer al cliente, al estudiante. En la última parte del artículo se proponen innovativos enfoques en la enseñanza que pueden respaldar al profesorado en su tarea de tratar con un alumnado cada vez más diverso

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Ester artículo intentará bosquejar una breve semblanza sobre el rol de la mujer rural en la participación política del Ecuador, ya que como se conoce, la inequidad existente en el ámbito socio-político, entre mujeres y hombres, fue y sigue siendo una cruda y patética realidad, pese a esta larga trayectoria de esfuerzo y conquista desde las mismas mujeres, para romper esquemas y barreras impuestas por sistemas androcéntricos que influyen directa e indirectamente. Así mismo se presenta el rol y la participación política de la mujer rural, ocurrida como un hecho histórico a partir de la Constitución de 1998, donde se abre una puerta y se crea un escenario de participación en las listas electorales para integrar las Juntas Parroquiales Rurales.

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Il carcinoma polmonare rappresenta un problema socio-sanitario di grande rilievo, essendo la prima causa di morte per neoplasia. Il carcinoma polmonare non a piccole cellule (non small cell lung cancer - NSCLC) rappresenta la variante istologica più frequente (80% dei casi di tumore polmonare). Al momento della diagnosi circa il 60-70% dei pazienti presenta una malattia in stadio avanzato o metastatico non essendo suscettibile di trattamento chirurgico. Per questi pazienti il trattamento chemioterapico determina un prolungamento della sopravvivenza e un miglioramento della qualità  della vita rispetto alla sola terapia di supporto, identificandosi come standard terapeutico. L'individuazione del migliore trattamento chemioterapico per questo subset di pazienti rappresenta pertanto una delle principali sfide della ricerca oncologica. I regimi polichemioterapici si possono dividere schematicamente in tre generazioni in relazione all'introduzione nel corso degli anni di nuovi agenti chemioterapici. Con l'avvento dei regimi di terza generazione, il trattamento del NSCLC avanzato sembra aver raggiunto un plateau, mancando infatti chiare dimostrazioni di superiorità  di un regime di ultima generazione rispetto ad un altro. Tra questi l'associazione cisplatino e gemcitabina rappresenta uno dei regimi standard più utilizzati in considerazione del suo favorevole rapporto costo-beneficio. Al fine di migliorare i risultati del trattamento chemioterapico in termini di attività  ed efficacia, una possibilità  consiste nell'individuazione di parametri predittivi che ci consentano di identificare il miglior trattamento per il singolo paziente. Tra i vari parametri predittivi valutabili, un crescente interesse è stato rivolto a quelli di carattere genetico, anche grazie all'avvento di nuove tecniche di biologia molecolare e al sequenziamento del genoma umano che ha dato nuovo impulso a studi di farmacogenetica e farmacogenomica. Sulla base di queste considerazioni, in questa tesi è stato effettuato uno studio mirato a valutare l'espressione di determinanti molecolari coinvolti nel meccanismo di azione di gemcitabina e cisplatino in pazienti affetti dai due tipi istologici principali di NSCLC, adenocarcinomi e carcinomi squamocellulari. Lo studio dei livelli di espressione genica è stata effettuata in tessuti di 69 pazienti affetti da NSCLC arruolati presso l'Istituto Europeo di Oncologia di Milano. In particolare, mediante Real Time PCR è stata valutata l'espressione genica di ERCC1, hENT1, dCK, 5'-NT, CDA, RRM1 e RRM2 in 85 campioni isolati con microdissezione da biopsie provenienti dai tessuti polmonari normali o tumorali o dalle metastasi linfonodali. Le analisi di questi tessuti hanno mostrato differenze significative per i pattern di espressione genica di diversi determinanti molecolari potenzialmente utile nel predire l'efficacia di gemcitabina/cisplatino e per personalizzare i trattamenti in pazienti affetti da cancro. In conclusione, l'evoluzione delle tecniche di biologia molecolare promossa dagli studi di farmacogenetica racchiude in sè notevoli potenzialità  per quanto concerne l'ideazione di nuovi protocolli terapeutici. Identificando le caratteristiche genotipiche e i livelli di espressione geniche di determinanti molecolari implicati nella risposta ai farmaci potremmo infatti predisporre delle mappe di chemiosensibilità-chemioresistenza per ciascun paziente, nell'ottica di approntare di volta in volta le più appropriate terapie antitumorali in base alle caratteristiche genetiche del paziente e della sua patologia neoplastica.

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Le patologie di pertinenza odontostomatologica in pazienti adulti istituzionalizzati affetti da disabilità neuropsichiatrica presentano un’alta prevalenza; scopo del presente lavoro è stato la valutazione della prevalenza di carie (DMFT, SIC) e lo stato di igiene orale (OHI-S) in un gruppo di 103 (72 maschi, 31 femmine, età media 51) pazienti degli Istituti del P.O. Corberi e della RSD Beato Papa Giovanni XIII di Limbiate (MB). E’ stato valutata la collaborazione alla visita con la scala di Frankl, si è definito lo stato funzionale del paziente, in base alla Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute (ICF) e si è valutata con un questionario la motivazione degli operatori sanitari a stili di salute orale. Lo studio ha evidenziato un DMFT medio pari a 16,14 e SIC pari a 23,8, valori non correlabili con l'età del soggetto. L’OHI-S medio è pari a 3,46, dato che si presenza correlato con il tempo intercorso dall’ultima visita odontoiatrica. Dal confronto con un gruppo di soggetti sani della stessa età risultano significativamente più elevati i valori della componente (M) e (F) del DMFT e di tutte le componenti dell’OHI-S. Il campione è stato diviso in due gruppi a seconda della loro pregressa collaborazione al trattamento odontoiatrico e sono stati confrontati i dati ricavati dalla checklist ICF. Il gruppo collaborante ha mostrato livelli di funzionalità superiori per quanto riguarda le capacità di osservare, parlare e l’assistenza personale. Dalle risposte del personale socio-sanitario ermerge scarsa informazione sulle tecniche di igiene orale domiciliare quotidiana del paziente assistito. I risultati di questo studio confermano l'alta prevalenza di carie e scarsa igiene orale in soggetti istituzionalizzati con disabilità neuropsichiatrica. L'ICF si è dimostrata una utile guida per la valutazione dell�approccio comportamentale più idoneo in fase di trattamento. Infine, si evidenzia l’importanza di una formazione continua degli operatori socio-sanitari.

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El presente trabajo tiene como finalidad exponer “El rol del contador en la gestión en las PyMEs sanrafaelinas". La elección del tema estuvo principalmente motivada por la importancia de este tipo de empresas en el ámbito socio-económico local, las peculiares características de su gestión y los numerosos problemas que enfrentan en el día a día. Uno de los problemas más significativos se debe a la reticencia de las empresas PyMEs del medio a incorporar profesionales idóneos a la administración. Este trabajo trata de probar la siguiente hipótesis: los empresarios PyMEs, en general, no reconocen la formación académica de los contadores, por ello, no facilitan su intervención en la gestión y en la toma de decisiones, desaprovechando de esta manera el valor agregado que el profesional puede proporcionar. La metodología seguida para realizar esta investigación se basa en la información obtenida de la búsqueda bibliográfica en libros, artículos, legislación vigente y trabajos de investigación referidos al tema. Para el análisis del tema en el ámbito sanrafaelino se realizó trabajo de campo a través de encuestas a contadores residentes en el departamento, matriculados en el Consejo Profesional de Ciencias Económicas de Mendoza y a PyMEs locales. A la fecha no se encuentran estudios profundos sobre el tema que se pretende desarrollar, sin embargo existe información somera al respecto. A su vez, al tratarse de una investigación a nivel local, resulta más complejo hallar bibliografía puntual sobre el contenido de este trabajo.

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Antecedentes: la obesidad es un problema de salud pública en España. Los medios de comunicación son una herramienta útil para la salud pública. Objetivo: explorar el tratamiento periodístico de la obesidad en la prensa escrita española durante 2000-2005, frecuencia de aparición, fuentes de información y enfoques, en relación con el contexto social. Materiales y métodos: análisis de contenido cuantitativo de 690 noticias publicadas en El País, El Mundo y ABC. Cálculo de frecuencias y odds ratio (OR) con intervalos de confianza (IC) del 95% y significación estadística. Resultados: incrementaron las noticias de 2000 (n=25) a 2005 (n=185). Se centraron en denuncias (36,4%) y magnitud del problema (15,7%), en detrimento de aquellas sobre iniciativas-estrategias políticas (3,8%). Destacan los hombres como fuentes informativas principales (75,5%) y las mujeres como primeras firmantes de las noticias (56,1%). Los hombres del ámbito médico-sanitario (OR=1,98;IC95%,1,11-3,57) y las mujeres del ámbito político (OR=2,54;IC95%1,46-4,42) tienen mayor probabilidad de ser la fuente informativa principal. Conclusiones: la cobertura periodística de la obesidad durante 2000-2005 aumentó, coincidiendo con el desarrollo de respuestas políticas en torno al tema. Principalmente, se denuncia el problema. Destaca la escasa cobertura periodística de iniciativas-estrategias políticas, sugiriendo incipiente interacción entre la agenda política y mediática.

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Documento elaborado por CERMI en el que se hace un resumen de las propuestas sociales dirigidas a la defensa y el disfrute de los derechos de las personas con discapacidad con el objetivo de convertirse en compromisos adquiridos por los partidos políticos que se presentan a las elecciones del 26 de junio de 2016. Hace hincapié en la accesibilidad, la inclusión laboral y educativa, la autonomía personal, el espacio socio-sanitario, las mujeres con discapacidad y la imagen social, entre otros temas.

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La violenza domestica è un crimine difficile da denunciare: la vittima è sentimentalmente legata al suo aggressore e, non di rado, proviene da contesti sociali che giustificano questo genere di violenze. D’altra parte, non sempre gli interventi posti in essere dalle istituzioni e dai servizi preposti al trattamento dei casi di violenza domestica risultano efficaci. Per ovviare a tali problematiche, alcuni sistemi giuridici occidentali hanno attivato procedimenti specializzati in violenza domestica che promuovono la cooperazione multidisciplinare tra sistema giudiziario e professionisti dell'intervento socio-sanitario. Il presente articolo si propone di indagare le modalità attraverso le quali il Tribunale di Montréal e la Sezione Fasce Deboli della Procura della Repubblica di Torino praticano la cooperazione specializzata in materia di violenza domestica, nell’ambito di un’analisi comparata di due realtà giudiziarie che, seppur piuttosto diverse, presentano interessanti punti comuni. Taking action to stop domestic violence may be a ‘hard job’ for an abused woman, as she is sentimentally involved in the relationship with the batterer and, not so rarely, she often belongs to a social group in which such abuses are justified or tolerated. On the other hand, the domestic violence service programs provided by state institutions and agencies may lack in efficacy. To face such situations some western jurisdictional systems have established specialized courts in domestic violence, that promote a coordinated response and involve both judiciary experts and professionals from the social and health care area. By means of a comparative analysis of the Court of Montreal and the Procura della Repubblica di Torino, Weaker Members Department, this article aims at investigating how the two courts handle the specialized cooperation as to domestic violence: two courts that, though quite different, show interesting similarities.

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Las dolencias lumbares, la patología psiquiátrica y el cáncer de mama son las tres principales causas de incapacidad médica prolongada. Las incapacidades laborales largas suponen ante todo elevados costes en "capital humano" y costes en "capital salud" del trabajador de graves consecuencias; las incapacidades médicas largas son un tema de salud pública con enormes repercusiones en el sistema económico y de prestaciones del sistema público de salud y de prestaciones de la seguridad social. Es urgente la elaboración de un Mapa de la Incapacidad en España, para conocer población de riesgo, marcadores de riesgo, factores de riesgo y evolución de las incapacidades médicas de larga duración, es decir el propio riesgo protegido. Si conocemos el impacto incapacitante de la pérdida de salud en la población trabajadora se procederá a una mejor gestión y adecuación de recursos públicos destinados a la atención, promoción, prevención, reintegración, y prestaciones en torno a la incapacidad temporal y permanente. Entre los riesgos derivados de las incapacidades médicas prolongadas se encuentran el riesgo de pérdida de trabajo, aumento del riesgo de incapacidad permanente, disminución de calidad de vida, riesgos en la salud, deterioro de la vida familiar y de relación, gastos en apoyo a su situación, gastos sanitarios no públicos y una situación de precariedad y conflicto para la vuelta al trabajo. La mejor prevención es conocer por qué enfermamos y la mejor protección social es saber en qué gastamos. Para evitar los problemas a la reincorporación laboral tras larga incapacidad es preciso conocer cuántos factores la causan, así como las circunstancias personales, laborales, sociales y demográficas que la modulan y conocer la evolución de las situaciones incapacitantes tanto temporales como permanentes, más allá del gasto, para conocer realmente el estado de la salud laboral en cada momento y poder adoptar políticas de mejora. Y es preciso adecuación de los procesos de incapacidad, facultar la reincorporación parcial, conocimiento compartido de limitaciones y evolución del proceso y capacidades que requiere el trabajo. Conclusiones: Es urgente la elaboración de un mapa de la incapacidad en España, para conocer la población de riesgo, conocer no sólo el cuánto (el coste o su número) sino las causas de las incapacidades prolongadas. Adopción de medidas para evitar o paliar los problemas al retorno laboral tras incapacidades médicas laborales largas. Dentro de las bajas de larga duración, las que ocasionan de verdad problemas a la reincorporación laboral son las que duran más de 6 meses, o se prolongan hasta el período máximo del año, o las que están en fase de prórroga o a las incapacidades permanentes revisadas. Para acortar las incapacidades largas, primero y principal, que la baja corresponda a situación indicada o adecuada, tanto en el inicio como en su final, que no se amparen situaciones de refugio protegido. Que la atención sanitaria se preste en tiempo y forma, sin listas de espera. Protocolizar unidades de atención temprana, sobre todo en patologías psíquicas o del aparato locomotor. Es imprescindible una mayor comunicación, coordinación y cooperación entre el ámbito médico sanitario (prestación y atención sanitaria), el ámbito médico evaluador (prestaciones económicas) y el ámbito médico laboral (atención, prevención y vigilancia salud laboral), creando un flujo de información entre estas tres áreas, propiciando acceso a la historia clínica y al conocimiento de las capacidades que requiere el trabajo mediante el uso de fichas de valoración ocupacional para trabajadores en incapacidad temporal. Hay que favorecer la adecuación de las situaciones de incapacidad médica larga y la adaptación en el retorno al trabajo, así como posibilitar la reintegración paulatina del trabajador" con "altas parciales" que faciliten el reingreso al trabajo y prevengan recaídas.

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Introducción Las últimas décadas las facultades de medicina españolas han conseguido un alto nivel de formación ciéntifica y tecnológica de los estudiantes. Ésta gran dedicación a la transmisión de conocimientos y avances científicos ha llevado a una merma en la formación humanística y en valores, fundamental en la formación de un buen profesional médico. Para solventar esta carencia realizamos una experiencia piloto de practicas voluntarias de cooperación internacional para valorar la posibilidad de complementar el curriculum de los estudios de medicina. Diseñamos un proyecto de cooperación internacional en colaboración con la ONG hondureña ACOES. Objetivo Analizar la experiencia de los estudiantes participantes en dicho proyecto para valorar la necesidad de introducir una modificación en los planes de estudio que consistiría en la realización de practicas o trabajo fin de grado como valor añadido al curriculum de medicina. Metodología Análisis textual cualitativo de los informes finales de los alumnos que han participado en la convocatoria oficial de la UMA. Resultados Valoración positiva de la experiencia. Aportación de sugerencias para la mejora de los resultados en un futuro. Han comprobado que el ejercicio de la medicina se puede realizar de manera mas integral y global, existiendo otras enfoques, salidas y posibilidades profesionales. Conclusión Experiencia muy positiva. Han adquirido herramientas nuevas, percibiendo a la medicina como algo mas que una resolución de problemas de salud, reforzando su motivación para trabajar de forma generosa y gratuita para la mejora del bienestar socio-sanitario.

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Tesis inédita presentada en la Universidad Europea de Madrid. Facultad de Ciencias Biomédicas. Programa de Doctorado en Biomedicina y Ciencias de la Salud

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Estudiar los aspectos social, lingüístico y actitudinal del ámbito escolar de l'Hospitalet de Llobregat. Alumnos de séptimo nivel de EGB, sus padres y los profesores de las escuelas de l'Hospitalet de Llobregat durante el curso 1975-76. Alumnos: más de 1000 niños. Padres: los de los alumnos elegidos. Profesores: todos los docentes de las escuelas seleccionadas en la muestra de escolares. Escuelas: 6 estatales y 16 privadas. Investigación sobre el bilingüismo que a partir del estudio de diversas variables analiza comparativamente la realidad sociolingüística-actitudinal del ámbito escolar de la ciudad. Se exponen las necesidades básicas para una buena educación bilingüe después de analizar los resultados obtenidos en distintos tests de la muestra elegida. Variables: uso de lenguas, dominio lingüístico, actitudes, características socioeconómicas y de identificación.. Cuestionarios ad hoc: socioeconómicos; lingüísticos (uso lingüístico y dominio del catalán); actitudinales (pruebas utilizadas por Gardner y Lambert adaptadas a los términos castellano-catalán), orientación para aprender catalán, actitudes hacia el catalano y castellano hablantes y hacia sí mismo, deseos de aprender catalán e identidad catalana; pruebas verbales (comprensión del catalán oral, identificación de palabras catalanas y castellanas, producción de palabras en ambos idiomas). Porcentajes, índices de tendencia central, Chi cuadrado, corrección de Yates. Para que esta población alcance un elevado grado de bilingüismo coordinado y equilibrado al terminar la EGB hace falta: 1) La formación de un profesorado competente y consciente de la complejidad de enseñar dos lenguas en contacto. 2) La puesta en práctica de programas experimentales que tengan presente la multiplicidad de situaciones sociolingüísticas que se ofrece actualmente en Cataluña. 3) La ampliación económica del presupuesto relacionado con el ámbito educativo para enfrentarse a los gastos de formación del profesorado, dedicación, material e investigación ímplicitos.

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Estudiar el contexto de la integración socio-laboral de sujetos con inteligencia límite y deficientes mentales ligeros y la incidencia de algunos de los procesos cognitivos en relación a la adquisición y desarrollo de destrezas y habilidades motrices en la integración y adaptación. A/ Muestra no aleatoria compuesta por 89 sujetos con retraso mental ligero (67) o capacidad intelectual límite (22) que asisten a ocho centros de formación del nivel de Secundaria Especial y centros laborales para discapacitados. B/ 12 profesionales encargados de los sujetos. C/ Muestra piloto para probar los instrumentos de medida. Investigación descriptiva. Consta de un apartado teórico sobre integración y Educación Especial y un apartado práctico que pretende identificar variables que intervienen y configuran las posibilidades de integración social y laboral en los centros laborales especiales, apoyándose en el estudio de los factores ambientales y en el metodo correlacional. Variables- Ind.: Sujetos con inteligencia límite y retraso mental ligero.- Dep.: Conducta psicosocial y adaptación laboral (cinco factores). Intervinientes: personales, familiares, educativas, situacional/contextuales, tareas/ocupaciones, tipología de los centros, Legislación. Elaboran algunos de los instrumentos de obtención de información. Realizan un análisis cualitativo y cuantitativo de los resultados aplicando pruebas de relación y comparación mediante el SPSS. Escala de conducta Psicosocial ad hoc (ECP-1), para valorar las destrezas y los comportamientos disfuncionales de la población con retraso mental. Entrevista con los profesionales. Cuestionario de datos de los sujetos objeto de estudio (DSC-3) aplicado a los monitores. Expedientes de los sujetos. Indices de fiabilidad y validez. Indices de correlación. ANOVA, T-student, Uman Whitney, Kruskall-Wallis y representaciones gráficas. SPSS. Los sujetos con capacidad intelectual límite y con retraso mental ligero manifiestan conductas de adaptación psicosocial similares. A mayor retraso mental, más posibilidad de presentación de trastornos asociados. Las tareas de manipulado son las que conllevan una mayor conducta adaptativa. Respecto a los centros, hay que considerarlos como instituciones transitorias hacia el acceso a los ambientes laborales menos restrictivos. Considera la situación actual de la integración sociolaboral como anacrónica y carente de una línea clara de actuación y dependiente de coyunturas político-interesadas. Plantea algunas consideraciones: evitar la tendencia a infravalorar las posibilidades de adaptación de los retrasados mentales. Incrementar las oportunidades de integración en los ámbitos de desarrollo del retrasado mental y poner en marcha mayores mecanismos sociales.

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Presentar un modelo de intervención en libertad cuya finalidad es la reeducación de los menores y jóvenes entre 14 y 18 años que desarrollan conductas delictivas reincidentes y que están sujetos a una medida judicial de medio abierto dictada por un juzgado de menores. 5 jóvenes reincidentes o multirreincidentes del barrio de Camp Clar de Tarragona sujetos al medio abierto. Plantea un marco conceptual sobre la intervención en libertad respecto la actuación educativa en las medidas judiciales y sobre dos modelos de referencia de Inglaterra y Gales. Realiza un estudio descriptivo de la población destinataria del modelo de intervención y presenta el modelo de intervención en libertad ad hoc, basado en las concepciones teóricas de Demman, la Psicología social, la Psicología cognitiva, la Pedagogía y algunas teorías criminológicas. Realiza un ensayo del modelo en un grupo de jóvenes y una evaluación del modelo a partir de las valoraciones y reflexiones de los sujetos objeto de estudio. En función de los datos obtenidos diseña un doble currículum: correccional y compensatorio. Entrevistas e instrumento de valoración individual del modelo ad hoc. La aplicación del modelo de intervención en libertad ha producido en los sujetos una clara tendencia general al abandono de la actividad delictiva, no obstante destaca la necesidad de continuar con el seguimiento post-intervención de los jóvenes y de realizar numerosos ensayos.