993 resultados para Radiodifusió per Internet


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Il documento analizza i vantaggi introdotti nel mondo delle telecomunicazioni dai paradigmi di Software Defined Networking e Network Functions Virtualization: questi nuovi approcci permettono di creare reti programmabili e dinamiche, mantenendo alte le prestazioni. L’obiettivo finale è quello di capire se tramite la generalizzazione del codice del controller SDN , il dispositivo programmabile che permette di gestire gli switch OpenFlow, e la virtualizzazione delle reti, si possa risolvere il problema dell’ossificazione della rete Internet.

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Questa tesi si propone di mettere in evidenza la forte spinta innovatrice che internet potrebbe dare allo sviluppo della democrazia, avendo abbattuto in maniera brutale i confini geo-politici, democratizzato addirittura all'esasperazione la libertà di parola e la possibilità di ognuno di far sentire la propria opinione ad un pubblico globale, rendendo sterile qualsivoglia regolamentazione locale e creando nuove e importanti problematiche di portata universale. Sulla rete viaggiano senza soluzione di continuità dati di ogni tipo, si concretizzano transazioni, si intrecciano relazioni, il tutto sorpassando agilmente le barriere fisiche dei confini nazionali, la distanza, le leggi, mettendo quindi l’umanità di fronte alla nuova sfida di armonizzare i vari ordinamenti giuridici, superare il concetto di sovranità nazionale e di creare un meccanismo democratico e partecipato di gestione della rete. La extraterritorialità della rete e il fatto che non si possa qualificare un "popolo sovrano" appartenente a questa entità, ha come vedremo posto l’umanità di fronte a nuove e ardue sfide: la necessità di regolare un mezzo così potente e diffuso ha portato negli anni ad un lungo dibattito, che vedremo, e che pone questioni di importanza capitale per la società di oggi così come la conosciamo: "si può esigere che l’evoluzione tecnologica della rete sia orientata al raggiungimento di obiettivi di interesse pubblico?", "chi deve gestire la rete?", "usufruire di internet è un diritto della persona?", "chi è il soggetto che ha possibilità e facoltà di intervenire efficacemente per la normazione della rete? I privati, lo Stato, gli utenti, o è necessario un quadro concertato che consideri tutti i pareri e gli interessi sulla questione?".

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Grazie alla costante evoluzione tecnologica, negli ultimi anni sempre più oggetti di vita quotidiana stanno accedendo ad Internet. Il proliferare dei dispositivi “smart” ha dato il via ad una nuova rivoluzione tecnologica: quella di Internet of Things (IoT), che sta portando nelle mani degli utenti un elevatissimo numero di informazioni in grado di offrire notevoli benefici alla vita di ogni giorno. Per poter accedere ai dati messi a disposizione risulterà necessario realizzare un servizio in grado di consentire la scoperta, l’accesso e l’interazione con i nodi della rete che si occuperanno della gestione delle informazioni. In letteratura sono già disponibili alcuni di questi meccanismi, ma essi presentano dei difetti che verrebbero ancor più accentuati dalle ridotte capacità computazionali dei terminali IoT. In questo progetto di tesi verrà presentato un servizio di discovery per gateway IoT Kura-based, pensato, grazie all’utilizzo del protocollo di messaggistica MQTT, per operare con terminali dalle performance limitate ed in situazioni di scarsa connettività. Il servizio realizzato prevede che degli smartphone Android richiedano a tutti i gateway in una determinata località i parametri per entrare nel loro network. La richiesta verrà inviata mediante un messaggio MQTT pubblicato in un topic location-specific su un broker remoto. I gateway che riceveranno il messaggio, se interessati alle caratteristiche del client, gli risponderanno comunicando i dati di accesso al network in modo che il dispositivo possa auto-configurarsi per accedervi. Ad accesso avvenuto client e gateway comunicheranno in modo diretto attraverso un broker locale. In fase di testing si valuteranno le performance del servizio analizzando i tempi di risposta e l’utilizzo di risorse lato gateway, e l’assorbimento di potenza lato client.

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Internet è la rete globale a cui si può avere accesso in modo estremamente facile, consentendo praticamente a chiunque di inserire i propri contenuti in tempi rapidi, a costi quasi nulli e senza limitazioni geografiche. Il progresso tecnologico e la maggiore disponibilità della banda larga, uniti alle nuove modalità di fruizione ed ai nuovi format, hanno portato ben il 70% degli web users a vedere video online regolarmente. La popolarità dei servizi di streaming video è cresciuta rapidamente, tanto da registrare dei dati di traffico impressionanti negli ultimi due anni. Il campo applicativo della tesi è Twitch, il più celebre servizio di streaming che è riuscito ad imporsi come quarto sito negli Stati Uniti per traffico Internet: un dato sorprendente se pensiamo che si occupa solo di videogiochi. Il fenomeno Twitch è destinato a durare, lo dimostrano i 970 milioni di dollari investiti da Amazon nel 2014 per acquistare la piattaforma, diventata così una sussidiaria di Amazon. L'obiettivo della tesi è stato lo studio di mercato della piattaforma, attraverso il recupero e l'analisi delle informazioni reperibili in letteratura, nonché attraverso estrapolazione di dati originari mediante le API del sito. Si è proceduto all’analisi delle caratteristiche del mercato servito, in termini di segmentazione effettiva, rivolta alla messa in evidenza della possibile dipendenza dai comportamenti dei player, con particolare attenzione alla possibile vulnerabilità.

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L'obiettivo di questo elaborato è quello di indicare una via verso una nuova modalità di utilizzo degli osservatori astronomici disseminati lungo la penisola italiana. Utilizzando le tecnologie disponibili e integrandole fra loro il sistema che si andrà a progettare permetterà di controllare da remoto un osservatorio astronomico. Questa nuova modalità di interazione con strumenti scientifici quali i telescopi potrà rendere possibile nuove modalità di divulgazione astronomica, sia in ambito educativo fornendo nuovi strumenti alle scuole che in ambito culturale potendo avvicinare tutti i curiosi all'osservazione dei corpi celesti che circondano il pianeta Terra. Utilizzare la tecnologia per avvicinare le persone alla scienza è una grande sfida per il futuro: le nuove scoperte e le nuove invenzioni non sono ormai piu frutto di singole menti brillanti ma frutto di collaborazioni e figlie della "sapienza collettiva" che Internet sta fortificando e rendendo sempre piu fruibile.

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Much of biomedical research is observational. The reporting of such research is often inadequate, which hampers the assessment of its strengths and weaknesses and of a study’s generalizability. The Strengthening the Reporting of Observational Studies in Epidemiology (STROBE) Initiative developed recommendations on what should be included in an accurate and complete report of an observational study. We defined the scope of the recommendations to cover three main study designs: cohort, casecontrol, and cross-sectional studies. We convened a 2-day workshop in September 2004, with methodologists, researchers, and journal editors to draft a checklist of items. This list was subsequently revised during several meetings of the coordinating group and in e-mail discussions with the larger group of STROBE contributors, taking into account empirical evidence and methodological considerations. The workshop and the subsequent iterative process of consultation and revision resulted in a checklist of 22 items (the STROBE Statement) that relate to the title, abstract, introduction, methods, results, and discussion sections of articles. Eighteen items are common to all three study designs and four are specific for cohort, case-control, or cross-sectional studies. A detailed “Explanation and Elaboration” document is published separately and is freely available on the web sites of PLoS Medicine, Annals of Internal Medicine, and Epidemiology. We hope that the STROBE Statement will contribute to improving the quality of reporting of observational studies.

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OBJECTIVE To analyze speech reading through Internet video calls by profoundly hearing-impaired individuals and cochlear implant (CI) users. METHODS Speech reading skills of 14 deaf adults and 21 CI users were assessed using the Hochmair Schulz Moser (HSM) sentence test. We presented video simulations using different video resolutions (1280 × 720, 640 × 480, 320 × 240, 160 × 120 px), frame rates (30, 20, 10, 7, 5 frames per second (fps)), speech velocities (three different speakers), webcameras (Logitech Pro9000, C600 and C500) and image/sound delays (0-500 ms). All video simulations were presented with and without sound and in two screen sizes. Additionally, scores for live Skype™ video connection and live face-to-face communication were assessed. RESULTS Higher frame rate (>7 fps), higher camera resolution (>640 × 480 px) and shorter picture/sound delay (<100 ms) were associated with increased speech perception scores. Scores were strongly dependent on the speaker but were not influenced by physical properties of the camera optics or the full screen mode. There is a significant median gain of +8.5%pts (p = 0.009) in speech perception for all 21 CI-users if visual cues are additionally shown. CI users with poor open set speech perception scores (n = 11) showed the greatest benefit under combined audio-visual presentation (median speech perception +11.8%pts, p = 0.032). CONCLUSION Webcameras have the potential to improve telecommunication of hearing-impaired individuals.

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Internet-based interventions hold specific advantages and disadvantages in the treatment of social anxiety disorder (SAD). The present review examines different approaches in the internet-based treatment of SAD and reviews their efficacy and effectiveness. 21 studies investigated the potential of guided and unguided internetbased cognitive-behavioral treatments (ICBT) for SAD, comprising a total of N = 1,801 socially anxious individuals. The large majority of these trials reported substantial reductions of social anxiety symptoms through ICBT programs. Within effect sizes were mostly large and comparisons to waitlist and more active control groups were positive. Treatment gains were stable from 3 months to 5 years after treatment termination. In conclusion, ICBT is effective in the reduction of social anxiety symptoms. At the same time, not all participants benefit from these treatments to a sufficient degree. Future research should focus on what makes these interventions work in which patient populations, and at the same time, examine ways to implement internet-based treatment in the routine care for socially anxious patients

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Kognitive Interventionen haben sich bei der Behandlung von Schizophrenie als wirksam erwiesen und werden in nationalen Behandlungsleitlinien empfohlen. Viele Patienten mit Schizophrenie-Diagnose haben jedoch keinen Zugang zu ambulanten Psychotherapie-Plätzen nach stationären Klinikaufenthalten. Ein alternativer Zugangsweg zu kognitiven Interventionen sind Online- Selbsthilfe-Programme, welche sich bei anderen psychischen Störungen wie Depression und Angststörungen bereits als effektiv erwiesen haben. Im Rahmen einer Pilotstudie wird ein Symptom-orientiertes, KVT-basiertes Online-Selbsthilfe-Programm für Menschen mit Verfolgungsideen getestet. Das Programm besteht aus acht Einheiten und beinhaltet neben Psychose-bezogenen Inhalten (Störungsmodell, Rückfallprophylaxe, etc.) auch Einheiten zu Selbstwert, Umgang mit Sorgen und Schlafhygiene. Die TeilnehmerInnen werden wöchentlich von klinischen PsychologInnen per eMail kontaktiert (geleitete Selbsthilfe). Primäres Outcome-Maß ist das Ausmaß von Verfolgungswahn (Paranoia Checklist), sekundäre Outcome-Maße beinhalten Abbruchquoten, allgemeine Psychopathologie, Nebenwirkungen und Zufriedenheit. In die aktuell laufende Studie sollen insgesamt N=20 Teilnehmer eingeschlossen werden. Chancen und Einschränkungen von internet-basierter Selbsthilfe bei Psychose werden vor dem Hintergrund der vorläufigen Ergebnisse diskutiert.

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We study how the democratization of the diffusion of research through the Internet could have helped non traditional fields of research. The specific case we approach is Heterodox Economics as its pre-prints are disseminated through NEP, the email alert service of RePEc. Comparing heterodox and mainstream papers, we find that heterodox ones are quite systematically more downloaded, and particularly so when considering downloads per subscriber. We conclude that the Internet definitely helps heterodox research, also because other researcher get exposed to it. But there is still room for more participation by heterodox researchers.

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Este trabajo busca detectar la presencia en Internet de archivos universitarios existentes en países del continente americano cuyo idioma oficial sea la lengua española, y analizar sus sitios web prestando especial atención a los contenidos difundidos en ellos. Se relevaron a junio de 2013 un total de 56 sitios web. Como conclusiones principales pueden señalarse las siguientes: a) se observa un lento incremento en la cantidad de sitios web, pasando de 42 en 2005 a 56 en 2013; b) 52 por ciento corresponden a la fase histórica; c) México es el país con mayor cantidad de archivos; d) 64 por ciento posee sitio web propio; e) 80 por ciento incluye misión del archivo; f) cerca de un 20 por ciento no incluye datos de contacto; g) 74 por ciento señala los servicios ofrecidos; h) 53 por ciento disponen información descriptiva general sobre los fondos custodiados; i) 21 por ciento ofrece la posibilidad de hojear documentos a texto completo; j) 28 por ciento difunde su reglamento y procedimientos de trabajo; k) poco más del 45 por ciento incluye información sobre pautas para el acceso, consulta y reproducción de documentos; l) un bajo porcentaje incluye informaciones adicionales, predominando noticias (39 por ciento) y fotos (18 por ciento), así como legislación archivística (20 por ciento) y recursos archivísticos de interés (27 por ciento); m) en cuanto a las herramientas de la Web 2.0, 18 por ciento posee blog, 16 por ciento canales de RSS, 27 por ciento Facebook y 23 por ciento Twitter

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Este trabajo busca detectar la presencia en Internet de archivos universitarios existentes en países del continente americano cuyo idioma oficial sea la lengua española, y analizar sus sitios web prestando especial atención a los contenidos difundidos en ellos. Se relevaron a junio de 2013 un total de 56 sitios web. Como conclusiones principales pueden señalarse las siguientes: a) se observa un lento incremento en la cantidad de sitios web, pasando de 42 en 2005 a 56 en 2013; b) 52 por ciento corresponden a la fase histórica; c) México es el país con mayor cantidad de archivos; d) 64 por ciento posee sitio web propio; e) 80 por ciento incluye misión del archivo; f) cerca de un 20 por ciento no incluye datos de contacto; g) 74 por ciento señala los servicios ofrecidos; h) 53 por ciento disponen información descriptiva general sobre los fondos custodiados; i) 21 por ciento ofrece la posibilidad de hojear documentos a texto completo; j) 28 por ciento difunde su reglamento y procedimientos de trabajo; k) poco más del 45 por ciento incluye información sobre pautas para el acceso, consulta y reproducción de documentos; l) un bajo porcentaje incluye informaciones adicionales, predominando noticias (39 por ciento) y fotos (18 por ciento), así como legislación archivística (20 por ciento) y recursos archivísticos de interés (27 por ciento); m) en cuanto a las herramientas de la Web 2.0, 18 por ciento posee blog, 16 por ciento canales de RSS, 27 por ciento Facebook y 23 por ciento Twitter

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Este trabajo busca detectar la presencia en Internet de archivos universitarios existentes en países del continente americano cuyo idioma oficial sea la lengua española, y analizar sus sitios web prestando especial atención a los contenidos difundidos en ellos. Se relevaron a junio de 2013 un total de 56 sitios web. Como conclusiones principales pueden señalarse las siguientes: a) se observa un lento incremento en la cantidad de sitios web, pasando de 42 en 2005 a 56 en 2013; b) 52 por ciento corresponden a la fase histórica; c) México es el país con mayor cantidad de archivos; d) 64 por ciento posee sitio web propio; e) 80 por ciento incluye misión del archivo; f) cerca de un 20 por ciento no incluye datos de contacto; g) 74 por ciento señala los servicios ofrecidos; h) 53 por ciento disponen información descriptiva general sobre los fondos custodiados; i) 21 por ciento ofrece la posibilidad de hojear documentos a texto completo; j) 28 por ciento difunde su reglamento y procedimientos de trabajo; k) poco más del 45 por ciento incluye información sobre pautas para el acceso, consulta y reproducción de documentos; l) un bajo porcentaje incluye informaciones adicionales, predominando noticias (39 por ciento) y fotos (18 por ciento), así como legislación archivística (20 por ciento) y recursos archivísticos de interés (27 por ciento); m) en cuanto a las herramientas de la Web 2.0, 18 por ciento posee blog, 16 por ciento canales de RSS, 27 por ciento Facebook y 23 por ciento Twitter