484 resultados para PFU, Calcestruzzo, Pavimentazione stradale, Aeroporto


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At present there is not a reliable vaccine against herpes virus. Viral protein vaccines as yet have proved unsuccessful to meet the challenge of raising an appropriate immune response. Cantab Pharmaceuticals has produced a virus vaccine that can undergo one round of replication in the recipient in order to produce a more specific immune reaction. This virus is called Disabled Infectious Single Cycle Herpes Simplex Virus (DISC HSV) which has been derived by deleting the essential gH gene from a type 2 herpes virus. This vaccine has been proven to be effective in animal studies. Existing methods for the purification of viruses rely on laboratory techniques and for vaccine production would be on a far too small a scale. There is therefore a need for new virus purification methods to be developed in order to meet these large scale needs. An integrated process for the manufacture of a purified recombinant DISC HSV is described. The process involves culture of complementing Vero (CR2) cells, virus infection and manufacture, virus harvesting and subsequent downstream processing. The identification of suitable growth parameters for the complementing cell line and optimal limes for both infection and harvest are addressed. Various traditional harvest methods were investigated and found not to be suitable for a scaled up process. A method of harvesting, that exploits the elution of cell associated viruses by the competitive binding of exogenous heparin to virus envelope gC proteins, is described and is shown to yield significantly less contaminated process streams than sonication or osmotic approaches that involve cell rupture (with> 10-fold less complementing cell protein). High concentrations of salt (>0.8M NaCl) exhibit the same effect, although the high osmotic strength ruptures cells and increase the contamination of the process stream. This same heparin-gC protein affinity interaction is also shown to provide an efficient adsorptive purification procedure for herpes viruses which avoids the need to pre-treat the harvest material, apart from clarification, prior to chromatography. Subsequent column eluates provide product fractions with a 100-fold increase in virus titre and low levels of complementing cell protein and DNA (0.05 pg protein/pfu and 1.2 x 104 pg DNA/pfu respectively).

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Given the growth demand for air transport allied to the need of adequacy of the infrastructure of the airports the need arises for the elaboration and Project Deployment enhancements to to the administrative management with efficiency and effectiveness of processes. The present dissertation aims to develop an organizational and operational proposal to management improvement projects an airport midsize business. The state of art literature contemplated the following topics: project management, project office; improvement approaches; improvement projects and technical and support improvement projects and project management tools. The research method is characterized as a case study of a qualitative nature. The validation of the proposal was carried out through a focus group with the participation twelve representatives of the administrative areas of an airport-sized Brazilian midfielder with the objective of validate the proposed organizational structure and operational procedures and to identify the barriers to implementation of the proposal. The result of the work presents an proposed considering the integration of the project office with the organizational structure of the administration, the conception of the project office, operating procedures and the directives for implementation

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Questo documento di tesi si incentra principalmente sullo studio delle reti wireless mobili e dei relativi scenari di utilizzo. In particolare, come esse vengono applicate per il riconoscimento e la prevenzione di incidenti stradali. Vista l’importanza di questo problema a livello di sicurezza stradale, ho deciso di sviluppare un' applicazione per smartphone Android, in grado di riconoscere le attività di uso quotidiano dell’utente e associarle a dei comportamenti, come ad esempio quello di un ciclista, di un pedone o di un automobilista. Nel caso in cui, in uno scenario stradale i dispositivi si trovassero ad una distanza ravvicinata, possono comunicare tramite una connessione Wi-Fi Direct il loro ruolo e lanciare messaggi di pericolo per avvisare la loro presenza, in modo da prevenire collisioni stradali. La realtà in cui si vuole collocare questa applicazione è quella che viene chiamata Pedestrian Detection, già idea di General Motors, che la sta sviluppando sui futuri veicoli che metterà in produzione nei prossimi anni e che sicuramente integreranno funzionalità aggiuntive per la segnalazione di pericoli tramite smartphone e Wi-Fi Direct.

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La tesi si pone l’obiettivo di valutare l’efficienza in termini di sicurezza stradale e di gradimento per l’utenza di una pista ciclabile esistente all’interno dell’area urbana del comune di Bologna. La ricerca è nata dalla necessità di avere degli strumenti di analisi che permettano di migliorare e potenziare le infrastrutture ciclabili. Essendo noto che il conducente di un velocipede durante la guida scansiona con lo sguardo l’ambiente che lo circonda, cercando informazioni significative per la posizione spaziale e temporale in cui si trova, per progettare ciclabili sicure diventa fondamentale conoscere quali elementi dell’ambiente sono maggiormente guardati e considerati dagli utenti. La Tangenziale delle Biciclette è un' infrastruttura ciclabile di recente realizzazione; importante dunque è studiarne le criticità, in modo da rendere le viabilità ciclabile su di essa più fluida e rapida possibile. Il campo prova su cui sono stati effettuati i test è quindi il tratto "Tangenziale Nord-Ovest delle Biciclette". La sperimentazione si è articolata in due parti: inizialmente sono state effettuate indagini preliminari sul campo prova, nello specifico sono stati distribuiti questionari di gradimento ad un totale di 50 utenti ciclabili. In un secondo momento invece sono stati eseguiti in loco test tramite la strumentazione Mobile Eye, cioè un dispositivo per il rilievo in continuo dello sguardo dei conducenti durante la guida. Mediante lo studio combinato dei risultati acquisiti dai questionari e dai video del Mobile Eye è stato possibile dedurre alcune criticità che compromettono la fluidità della viabilità ciclabile. L'ultimo paragrafo della tesi è dedicato all'elenco di alcune soluzioni strutturali che potrebbero rendere queste criticità meno impattanti.

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Il presente testo viene redatto con lo scopo di studiare l’effettiva interazione tra i cantieri stradali, con la relativa segnaletica, e gli utenti che transitano sulla sede stradale interessata da lavori di rifacimento, manutenzione o adeguamento della stessa, partendo dalla conoscenza di tutta la normativa che disciplina i cantieri su strada. Nel presente testo verrà esposta in modo dettagliato la sperimentazione effettuata, analizzando il percorso di prova, il campo prove con i relativi partecipanti, la tipologia dei cantieri presenti lungo il percorso e il segnalamento di ciascuno di essi. Questo studio verrà svolto analizzando nel dettaglio il comportamento dell’utente alla guida ed in particolare la sua risposta alle informazioni fornite dalla segnaletica temporanea di cantiere, sia verticale che orizzontale, grazie a strumenti specifici quali il Mobile-Eye ed il V-Box. I risultati ottenuti, infine, saranno discussi per valutare quali siano le migliori pratiche di installazione di un cantiere su strada e di posizionamento della relativa segnaletica, per ottenere la massima visibilità e considerazione da parte dei conducenti, e quindi la regolazione del loro comportamento in termini di adeguamento della velocità di marcia in relazione ad una situazione straordinaria che si presenta lungo il tracciato che stanno percorrendo. Tutto ciò potrà servire a redigere delle linee guida specifiche in merito all’installazione dei cantieri e al posizionamento della relativa segnaletica di avviso e preavviso, sempre nel rispetto di tutta la normativa che ne disciplina gli stessi.

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Nel presente elaborato è stato studiato l'effetto prodotto dall'inserimento di interstrati di rinforzo tra strati legati di una pavimentazione. Si è realizzato un confronto tra due pavimentazioni, una rinforzata e l'altra di controllo, mediante il software di calcolo OLCRACK, aventi le medesime caratteristiche geometriche e gli stessi materiali. In questo modo è stato possibile osservare l'effetto della griglia di rinforzo nel contrastare e ritardare il fenomeno del reflective cracking. Parallelamente è stata effettuata un'indagine sperimentale in laboratorio su travetti bi-strato rinforzati con due tipologie differenti di griglie. I risultati hanno evidenziato l'importanza del ricoprimento sulla griglia, poiché i travetti più spessi hanno dato una risposta migliore alla vita a fatica. In più è stata osservata l'importanza della resistenza a trazione della griglia nell'incremento dei cicli a rottura dei provini.

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il lavoro si suddivide in una fase preliminare conoscitiva costituita da una ricerca storico-documentale sui principali eventi che hanno interessato San Giovanni in Persiceto e il complesso conventuale. per comprendere a pieno l'oggetto di studio sono stati studiati a fondo la vita e le opere dell'autore e le tendenze architettoniche del periodo storico in cui esercita. è stato eseguito un rilievo dettagliato impiegando tecniche ad alta definizione, come fotogrammetria e scansioni laser. per realizzare un progetto di restauro consapevole e rispettoso del monumento sono state condotte approfondite analisi tematiche e di degrado, in modo da acquisire una conoscenza diretta dell'edificio. per reintegrare l'unità d'immagine andata perduta, visto l'uso improprio che è stato fatto del bene, indispensabile per la comprensione dell'opera, è stata svolta un'attenta analisi della consistenza materica e una analogica con le opere dell'autore simili. gli interventi cercheranno di facilitare la lettura delle tracce presenti sul manufatto, e in maniera tutt'altro che invasiva verrà proposta la videoproiezione di quella che poteva essere l'immagine e la suggestione concepita dall'architetto. sono stati studiati restauri di casi analoghi e gli interventi della scuola di restauro nata a seguito delle devastazioni prodotte dalla guerra. per gli elementi ben conservati si attuerà un restauro conservativo. si restaura la pavimentazione, attraverso due diverse ipotesi che risolvono le possibili casistiche generate dalla rimozione delle superfetazioni. per valorizzare gli elementi architettonici si è proposto uno schema di sorgenti luminose diversificato in illuminazione generale d'ambiente ed un sistema di luci funzionale agli usi specifici.

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Il presente lavoro di tesi mira a studiare l’utilizzo di aggregati artificiali (PLA) costituiti da aggregati leggeri (LWA) impregnati di materiali a cambiamento di fase (Phase-Change Materials, PCM) nei conglomerati bituminosi. L’obiettivo della tesi è quello di dimostrare che l’utilizzo di questi materiali nelle sovrastrutture stradali, grazie alla proprietà di cambiare fase (da solida a liquida e viceversa) in funzione della temperatura, induce una liberazione di calore. La conseguenza immediata dell’utilizzo di questi materiali è la ridotta necessità di manutenzione invernale, abbattendo i costi di ripristino della pavimentazione. Inoltre l’utilizzo di PLA non deve pregiudicare l’aspetto prestazionale e la vita utile dell’infrastruttura.

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Placenta growth factor (PlGF) deficient mice are fertile at a Mendelian ratio. Interestingly, low maternal plasma levels of PlGF are strongly associated with early onset of preeclampsia, a pregnancy hypertensive disorder characterised by high blood pressure, proteinuria and fetal growth restriction. PlGF is increasingly being recognised as an early diagnostic biomarker, but the physiological importance of PlGF in the pathogenesis of preeclampsia is unknown. We investigated whether the decreased levels of PlGF in pregnancy exacerbate the fetal growth restriction associated with preeclampsia in the presence of high sFlt-1 and the potential of hydrogen sulphide to ameliorate these effects. Pregnant PlGF−/− mice were injected with adenovirus encoding sFlt-1 (Ad-sFlt-1) at 1 × 109 pfu/ml at E10.5 and mean arterial blood pressure (MAP), biochemical and histological analysis of maternal kidney, placenta and embryos were assessed at the end of pregnancy. Ad-sFlt-1 significantly increased MAP and induced severe glomerular endotheliosis in PlGF−/− mice compared to wild-type animals. Soluble Flt-1 also significantly elevated albumin–creatinine ratio and increased levels of urinary kidney injury molecule-1, a marker for proximal tubule injury. Furthermore, sFlt-1 over expression increased fetal resorption rate in the PlGF−/− mice and promoted abnormal placental vascularisation. To determine whether placental PlGF is critical for preventing fetal growth restriction associated with preeclampsia, we generated haploinsufficient PlGF+/− placentas and embryos in dams and exposed to high sFlt-1 environment. These mothers showed reduced fetal resorption, gestational hypertension and proteinuria when compared to pregnant PlGF−/− mice. Furthermore, treatment with hydrogen sulphide-releasing agent, GYY4137, significantly reduced resorption, hypertension and proteinuria observed in Ad-sFlt-1 treated pregnant PlGF−/− mice. Our study shows that placental PlGF is a critical protective factor against the damaging effects of high sFlt-1 associated with preeclampsia and activation of the hydrogen sulphide pathway may rescue preeclampsia phenotypes even under low PlGF environment.

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INTRODUCTION: Low circulating levels of placenta growth factor (PlGF) is strongly associated with the onset of preeclampsia, a maternal hypertensive disorder characterized by high blood pressure and proteinuria after 20 weeks of gestation. Although, PlGF-deficient mice are born healthy and fertile at a Mendelian ratio, the physiological importance of PlGF in the pathogenesis of preeclampsia is unclear. We hypothesised that decreased levels of PlGF in pregnancy exacerbates the fetal growth restriction associated with preeclampsia in the presence of high sFlt-1. METHODS: Pregnant PlGF-/- mice were injected with adenovirus encoding sFlt-1 (Ad-sFlt-1) at high (i) 1.5x109 pfu/ml and low (ii) 0.5x109 pfu/ml doses. Mean arterial blood pressure (MBP), biochemical and histological assessments of maternal kidney, placenta and embryos were performed. RESULTS: Ad-sFlt-1 significantly increased MBP and induced severe glomerular endotheliosis in PlGF-/- mice at E10.5 gestation compared to wild-type animals. High sFlt-1 also significantly elevated albumincreatinine ratio and increased levels of urinary kidney injury molecule-1, a marker for proximal tubule injury.At a high dose of sFlt-1, there was complete fetal resorption in the pregnant PlGF-/- mice, and even the lower dose of sFlt-1 induced severe fetal resorption and abnormal placental vascularization. Hydrogen sulphide-releasing agent, GYY4137, significantly reduced resorption, hypertension and proteinuria in Ad-sFlt-1 treated pregnant PlGF-/- mice. To determine if placental PlGF is critical for preventing fetal growth restriction associated with preeclampsia, we generated haploinsufficient PlGF+/- placentas and embryos were generated in wild-time dams and exposed to high sFlt-1 environment. This resulted in reduced fetal resorption, gestational hypertension and proteinuria when compared to pregnant PlGF-/- mice. CONCLUSIONS: Placental PlGF is a critical protective factor against the damaging effects of high sFlt-1 in preeclampsia and the hydrogen sulphide pathway may rescue preeclampsia phenotypes.

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This study describes further validation of a previously described Peptide-mediated magnetic separation (PMS)-Phage assay, and its application to test raw cows’ milk for presence of viable Mycobacterium avium subsp. paratuberculosis (MAP). The inclusivity and exclusivity of the PMS-phage assay were initially assessed, before the 50% limit of detection (LOD50) was determined and compared with those of PMS-qPCR (targeting both IS900 and f57) and PMS-culture. These methods were then applied in parallel to test 146 individual milk samples and 22 bulk tank milk samples from Johne’s affected herds. Viable MAP were detected by the PMS-phage assay in 31 (21.2%) of 146 individual milk samples (mean plaque count of 228.1 PFU/50 ml, range 6-948 PFU/50 ml), and 13 (59.1%) of 22 bulk tank milks (mean plaque count of 136.83 PFU/50 ml, range 18-695 PFU/50 ml). In contrast, only 7 (9.1%) of 77 individual milks and 10 (45.4%) of 22 bulk tank milks tested PMS-qPCR positive, and 17 (11.6%) of 146 individual milks and 11 (50%) of 22 bulk tank milks tested PMS-culture positive. The mean 50% limits of detection (LOD50) of the PMS-phage, PMS-IS900 qPCR and PMS-f57 qPCR assays, determined by testing MAP-spiked milk, were 0.93, 135.63 and 297.35 MAP CFU/50 ml milk, respectively. Collectively, these results demonstrate that, in our laboratory, the PMS-phage assay is a sensitive and specific method to quickly detect the presence of viable MAP cells in milk. However, due to its complicated, multi-step nature, the method would not be a suitable MAP screening method for the dairy industry.

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Aplicação Web pode-se dizer que é uma aplicação que responde a pedidos do utilizador através de um Browser. As aplicações web orientados a objetos hoje em dia têm cada vez mais espaços nas empresas. A redução dos custos de operacionalidade e a gestão das informações, depende da visão e missão das empresas n desenvolvimento das aplicações web, enquanto uma aplicação desktop precisaria de outros meios para a sua manutenção e com maiores custos. A facilidade do acesso principalmente na ASA em que os nossos servidores estão espalhados pelos aeroportos internacionais em Cabo Verde, sem a necessidade de ser instalada num computador sendo o acesso feito apenas através do Browser. Há uma grande vantagem na atualização que só deve ser feita no servidor em vez de máquina a maquina, também como a sua escalabilidade. A aplicação escolhida para desenvolvimento vai ajudar na gestão da frota das viaturas do corpo de Bombeiros do Aeroporto Internacional Cesária Évora, designada de GestFrota, com programação em PHP, HTML, CSS, JQuery e SQL. O trabalho permite o preenchimento diário de check-list dos equipamentos, o registo das viaturas e a gestão de extintores entre outros.

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In questa tesi viene studiato il comportamento visivo del ciclista durante la guida in ambiente urbano diversificato, così da esaminare quali siano le diverse strategie visive adottate dal conducente della bicicletta, in rapporto al contesto in cui si trova. L’analisi del comportamento visivo è stata effettuata mediante l’esecuzione di test su campo, utilizzando il Mobile-Eye Detector, grazie al quale si sono potuti studiare i filmati relativi alle prove compiute da 12 utenti. In seguito ad una fase primaria di elaborazione generale dei dati e di scarto di quelli non ritenuti validi ai fini dello studio, sono state rilevate le fissazioni, le saccadi e i loro relativi tempi. In particolare, studiando i video, si è creato un database in cui vengono analizzate una ad una (fotogramma per fotogramma) le fissazioni e vengono individuati gli elementi ad esse relativi, quali: goal, target, pedoni, ciclisti, veicoli, ammaloramenti della pavimentazione, edifici, segnaletica verticale e orizzontale e intersezioni. Tali elementi sono quelli che attirano maggiormente l'attenzione del ciclista sia da un punto di vista pratico, ai fini della conduzione del mezzo, sia a fini di "svago". Inoltre sono state individuate delle aree di dispersione visiva, ovvero zone su cui è maggiormente ricaduto lo sguardo dei partecipanti all’esperimento: esse sono state studiate, analizzandone le dimensioni e mettendole in relazione col tipo di tragitto e con gli elementi fissati. In questo modo si è cercato di dare un'interpretazione del comportamento visivo del ciclista, sottoposto a tragitti con caratteristiche diverse. In seguito a tale analisi, è stata verificata la compatibilità tra i risultati ottenuti mediante i filmati visionati e le risposte date dai partecipanti nei questionari, proposti al termine della prova, finalizzati ad attestare la percezione soggettiva del ciclista.

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L’utilizzo di compositi fibrorinforzati per il rinforzo e l’adeguamento di strutture esistenti in calcestruzzo armato e in muratura ha raggiunto una grande popolarità negli ultimi decenni. Tra i materiali compositi, i fibrorinforzati a matrice cementizia (fiber reinforced cementitious matrix, FRCM) rappresentano una novità nel mondo del rinforzo e la letteratura disponibile a riguardo è ancora molto limitata. Il presente lavoro si inserisce all’interno di un contesto di campagne sperimentali volte ad approfondire la conoscenza su questi materiali. Uno dei problemi di maggiore importanza nell’utilizzo dei compositi FRCM è costituito dalla valutazione della resistenza al distacco (debonding) del composito dal supporto su cui è applicato. Nel caso di strutture in muratura, i cicli di cristallizzazione salina sono una della cause principali di degrado della murature. In questa tesi vengono analizzati gli effetti della cristallizzazione salina sul debonding di compositi FRCM, con fibre di acciaio galvanizzato a matrice a base di calce idraulica, applicati alla muratura.