845 resultados para Medical-patient relationship
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This study aimed at describing patients' perception of their communication with nurses when performing home dialysis. Data were collected from interviews guided by the question: What is communication like, between you and nurses, during home dialysis treatment? Results show participants' perception of treatment during home peritoneal dialysis [Continuous ambulatory peritoneal dialysis (CAPD)]; relationship with nurses and family and the effects of treatment on one's existence. Patients can be self-caring and they learn to value the autonomy in their own care. However, some are unable to assume the responsibility for self-care. It was discovered that the connotation of inspection that some participants attributed to the nurse's visits, led to an alienation from the education process in the CAPD education. Findings suggest that effective communication and the development of the relationship of a working partnership with patients is crucial. Improvement in the nurses' communication, aiming at adapting it to the characteristics, limitations and specific needs of each patient, is significant for achieving better outcomes. © 2010 European Dialysis and Transplant Nurses Association/European Renal Care Association.
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Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)
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We discuss the reasons why Defensive Medicine is widely used in Brazil and worldwide. The Defensive Medicine is characterized by excessive use of complementary tests, the use of supposedly safer therapeutic procedures, the frequent referral of patients to other specialists and by the refusal to care for critically ill patients and with greater potential for complications. This is a practice that aims to defend the doctor from legal suits. The way the processes are conducted by the judiciary certainly contributes to the consolidation of this foolish practice. The slow pace of justice in our country, associated with the unpreparedness of judges and legal experts in the analysis of cases, leads to an emotional exhaustion of the parties involved. Furthermore, poor training of doctors in our country values the use of sophisticated diagnostic and treatment methods, rather than a thorough clinical examination and appropriate communication with the patient. Besides inefficient in protecting the doctor, Defensive Medicine has severe consequences to the patient and to society, since it generates an additional invaluable cost to medical practice, determines greater suffering to the patient and causes deterioration of the doctor-patient relationship, which has always been marked by trust, respect and personhood.
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La materia della responsabilità medico-sanitaria è stata interessata nell’ultimo decennio da significative innovazioni, innescate da diversi fattori, quali gli eccezionali progressi scientifici e tecnologici, l’influenza dei diritti stranieri e, in particolare, quello di fonte comunitaria. Tale fenomeno trascende il rapporto diretto medico-paziente e coinvolge la struttura sanitaria e la dimensione organizzativa della stessa. Sintomatica di tali innovazioni è la profonda evoluzione terminologica. Attualmente, infatti, si fa riferimento alla responsabilità medica o medico-sanitaria e non più alla responsabilità del medico, in quanto non può trascurarsi l’indispensabile apporto del personale infermieristico, delle ostetriche, degli assistenti sanitari e dei tecnici delle diverse branche della medicina. Si assiste, pertanto, ad un fenomeno di «spersonalizzazione» ed aggravamento della complessità dell’attività sanitaria: al trattamento propriamente diagnostico e terapeutico, si affiancano altre attività, di tipo informativo, alberghiero, assistenziale, così come nuove tipologie di trattamenti, quali la chirurgia estetica e ricostruttiva, il potenziamento fisico e muscolare, la sterilizzazione, la modificazione dei caratteri sessuali esterni. Ultimamente, poi, l’attenzione si è spostata sul destinatario dell’attività medica e, in particolar modo, sul consenso informato ai trattamenti sanitari e, soprattutto, alle modalità in cui lo stesso viene prestato. Al contempo, sono emersi aspetti di diritto costituzionale, attinenti alla tutela della persona, dei dati personali e sensibili, al diritto alla salute, concepito come diritto dell’essere umano in quanto tale, a prescindere dal requisito della cittadinanza, di diritto amministrativo, riguardanti l’organizzazione delle strutture sanitarie, di diritto penale e di deontologia professionale. All’incedere dei progressi scientifici e tecnologici raggiunti, tuttavia, corrisponde l’accanito desiderio di rivalsa in caso di fallimento delle cure e dei trattamenti o di esiti nefasti degli stessi, la quale ha condotto ad una sensibile accentuazione dei giudizi di responsabilità in campo medico. Basti pensare che, nell’ultimo decennio, i processi civili sono addirittura triplicati per il concatenarsi di molteplici concause: l’aumento delle patologie curate, l’evoluzione qualitativa dei mezzi di cura, la sensibilizzazione delle associazioni a difesa dei diritti del malato, l’allungamento della vita media dell’uomo, la pressione dei mass-media, la maggior consapevolezza dei propri diritti da parte del cittadino, la stessa evoluzione della responsabilità civile e delle sue funzioni. Ciò ha comportato, tra l’altro, un certo grado di uniformità nella disciplina applicabile agli illeciti, a prescindere dal titolo contrattuale o extracontrattuale della responsabilità.
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L’aumento esponenziale del contenzioso medico-legale – originatosi negli USA negli anni Sessanta in proporzioni tali da far parlare di medical liability crisis, e sviluppatosi in Italia a partire dalla metà degli anni Ottanta – ha comportato e continua a comportare, unitamente ad altre conseguenze negative, il ricorso sempre più frequente dei sanitari alle pratiche di medicina difensiva, con elevatissimi costi a carico del Servizio Sanitario Nazionale dovuti alla sovrabbondanza di trattamenti e ricoveri inutili e di procedure diagnostiche invasive non necessarie, peraltro produttive di stress emotivo nei pazienti. La causa dell’aumento della litigiosità deve essere ricercata in buona parte nella relazione medico-paziente, in particolar modo con riferimento al momento informativo che precede l’acquisizione del consenso informato al trattamento clinico. In Italia, i limiti che per lo più caratterizzano gli studi riguardanti il consenso informato derivano principalmente dal fatto che essi tendono a focalizzarsi unicamente sulla componente scritta del medesimo. Il fulcro del consenso informato, invece, deve ritenersi rappresentato da una comunicazione tra sanitario e paziente relativa ad un trattamento proposto ed alle possibili alternative, alla non sottoposizione ad alcun trattamento e ai rischi e benefici di ciascuna di queste opzioni. In un tale contesto il tema della comunicazione tra il professionista e la persona assistita sta suscitando interesse poiché ci si aspetta che esso conduca a miglioramenti degli outcome dei pazienti e alla diminuzione delle denunce da parte di questi ultimi per casi di responsabilità sanitaria. La maggiore attenzione al rapporto medico - paziente ha fatto emergere il bisogno di migliorare e potenziare le abilità comunicative dei medici, in un’ottica in cui il momento comunicativo possa essere percepito dal professionista come fulcro del rapporto medico-paziente, nella prospettiva di una elaborazione di strategie di prevenzione e contrasto ai fenomeni di medicina difensiva.
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L’obiettivo di questa tesi è rilevare se e quanto i medical dramas abbiano contribuito a ridefinire conoscenze, aspettative e pratiche dei telespettatori/pazienti rispetto a questioni concernenti la salute e il loro ruolo all’interno della relazione medico-paziente. Grazie ad un lavoro di campo, fatto di questionari e interviste con utenti, operatori della sanità di Centro e Nord Italia e studenti di Medicina, sono state poi registrate le modalità di interazione che i protagonisti della scena della cura dichiarano di sperimentare quotidianamente. Ciò ha permesso di rendere conto delle trasformazioni più recenti della professione medica e di come viene elaborato oggi il sapere sulla malattia da parte dei soggetti implicati, fra tecnicismi, atteggiamenti difensivi, sfiducia e affidamento. La tesi restituisce anche alcune modalità sperimentali di interazione fra pazienti e medici, messe in atto in contesti locali, che testimoniano l’esigenza di approdare a un sapere partecipato delle relazioni di cura. Infine, raccogliendo la sfida posta dalle medical humanities, immagina un utilizzo del medical drama nella formazione degli studenti di medicina per l’apprendimento di competenze narrative necessarie ad una pratica medica più umana e efficace.
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Loss of appetite and ensuing weight loss is a key feature of severe illnesses. Protein-energy malnutrition (PEM) contributes significantly to the adverse outcome of these conditions. Pharmacological interventions to target appetite stimulation have little efficacy but considerable side effects. Therefore nutritional therapy appears to be the logical step to combat inadequate nutrition. However, clinical trial data demonstrating benefits are sparse and there is no current established standard algorithm for use of nutritional support in malnourished, acutely ill medical inpatients. Recent high-quality evidence from critical care demonstrating harmful effects when parenteral nutritional support is used indiscriminately has led to speculation that loss of appetite in the acute phase of illness is indeed an adaptive, protective response that improves cell recycling (autophagy) and detoxification. Outside critical care, there is an important gap in high quality clinical trial data shedding further light on these important issues. The selection, timing, and doses of nutrition should be evaluated as carefully as with any other therapeutic intervention, with the aim of maximising efficacy and minimising adverse effects and costs. In light of the current controversy, a reappraisal of how nutritional support should be used in acutely ill medical inpatients outside critical care is urgently required. The aim of this review is to discuss current pathophysiological concepts of PEM and to review the current evidence for the efficacy of nutritional support regarding patient outcomes when used in an acutely ill medical patient population outside critical care.
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Objectives: To find how often social problems influence clinical management in general practice, how management is changed, and how the characteristics of patients, doctors, and the doctor-patient relationship influence this management.
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Antecedentes. La relación médico-paciente es aquella que se produce durante la interacción entre el usuario y el profesional. Esta ha ido cambiando a lo largo de la historia. En la actualidad, el paradigma emergente es el que autonomiza y empodera al usuario, en contraposición al tradicional paradigma paternalista. Objetivo. El objetivo de este trabajo es averiguar el estado del fenómeno sociológico del empoderamiento del paciente en España, desde el punto de vista de los profesionales sanitarios. Metodología. Se realizó un estudio exploratorio mediante una metodología cualitativa. La recolección de datos se basó en entrevistas estructuradas no estandarizadas. Se procedió al análisis del contenido a través de un proceso circular simultáneamente a la recolección de datos. Se complementó con un estudio de fuentes documentales bibliográficas a propósito de la temática abordada. Resultados. Los profesionales muestran una actitud positiva hacia el fenómeno del empoderamiento del paciente. Todavía se muestran escépticos ante la fiabilidad de la información sobre salud que se encuentra en internet y del criterio de los propios pacientes. Aun así, el máximo de autonomía del paciente, el consentimiento informado, sigue siendo considerado como una herramienta de protección del profesional. Discusión. Tras este estudio exploratorio se ha podido observar un cambio de actitud en el profesional respecto a la percepción que tiene sobre la evolución en la relación con el paciente. Se empieza a constatar que el fenómeno social se encuentra en un estado en el que los actores adquieren posturas más simétricas jerárquicamente.
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Une femme à risque d’un accouchement prématuré vit un enjeu de santé très éprouvant et stressant ; elle sera souvent hospitalisée pour recevoir des traitements médicaux visant à prolonger la grossesse et améliorer le pronostic du bébé. Dans ce contexte, une consultation avec un néonatalogiste est demandée. Plusieurs associations professionnelles médicales ont émis des lignes directrices sur cette consultation, insistant sur le besoin d’informer les parents au sujet des complications potentielles de la prématurité pour leur enfant. Ces recommandations s’inspirent du point de vue médical, et très peu d’études ont examiné la perspective, les attentes et les besoins des parents à risque d’un accouchement prématuré. Ce projet de thèse a pour objectif de proposer un modèle de relation médecin-patient informé de la perspective maternelle de la consultation anténatale, pour développer une approche clinique répondant à leurs besoins. Afin d’examiner cette problématique de façon complète, un travail constant de va-et-vient a été effectué entre la recension de données empiriques et une réflexion normative bioéthique féministe. Un projet de recherche empirique a d’abord permis d’explorer les attentes et le vécu de ces femmes. Les participantes espéraient recevoir plus que de l’information sur les complications de la prématurité. Elles souhaitaient que le néonatologiste soit attentif à leur situation particulière et qu’il développe une relation de confiance avec elles, leur permettant d’explorer leurs futurs rôles de mères et les encourageant à formuler leurs propres questions. Le cadre théorique féministe d’autonomie relationnelle a ensuite permis de proposer une approche de soin qui sache répondre aux besoins identifiés par les patientes, tout en adressant des enjeux de pouvoir intrinsèques à la clinique, qui influencent la santé et l’autonomie de ces femmes. Cette approche insiste sur l’importance de la relation de soin en clinique, contrastant avec un modèle encourageant une vision réductrice de l’autonomie, dans laquelle un simple transfert de données scientifiques serait équivalent au respect de la norme médicolégale du consentement éclairé. Ce modèle relationnel propose des actions concrètes et pratiques, encourageant les cliniciens à entrer en relation avec chaque patiente et à considérer l’influence qu’ils exercent sur l’autonomie relationnelle de leurs patientes.
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Ethological studies of animals in groups and sociobiology indicate that hierarchies of dominance amongst some species ensure the survival of the group. When transferred to human groups, dominance hierarchies suggest a crucial role played by recasting the scope of such hierarchies of dominant and subordinate members to included hyper-dominant beings. A recognition of such beings as even more dominant than the socially dominant members of a hierarchy facilitates the empowerment of the socially subordinate members. Religious belief and practice works to establish such hyper-dominant beings (gods, goddesses, and so forth) as superior members of human groups. Doing so is a means of ensuring the survival of the species and, thus, enhancing healing and human health. The doctor-patient relationship is examined from such a point of view, with an emphasis on whether the hierarchy created by the relationship allows consideration of alternative and complementary forms of medical treatment.
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Thesis (Ph.D.)--University of Washington, 2016-08
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Introdução – O consentimento informado (CI) para a realização de procedimentos médicos é influenciado pela comunicação entre o médico e o doente, ainda que se desconheça o impacto de alguns dos determinantes da comunicação entre estes dois intervenientes. Objetivo – Identificar e analisar os determinantes da comunicação entre o médico e o doente que influenciam o dever ético de informar para obter um CI. Métodos – Pesquisaram-se artigos de investigação originais, escritos em Portugal entre janeiro de 2005 e março de 2015, nas bases de dados eletrónicas Google Académico, PubMed, B-ON e no Repositório Científico de Acesso Aberto de Portugal, utilizando as palavras-chave ‘consentimento informado’, ‘médico’ e ‘doente‘ ou ‘informed consent’, ‘doctor’ e ‘patient’. Resultados – Identificaram-se cinco artigos que obedeciam aos critérios de inclusão e verificou-se a existência de determinantes da comunicação na relação médico-doente que influenciam o CI livre e esclarecido. Conclusão – O conhecimento da importância dos determinantes da comunicação que influenciem o CI pode ajudar na interação médico-doente e no desenvolvimento de medidas para melhorar a qualidade da prestação de cuidados de saúde.
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Objetivo: Identificar la percepción de los médicos graduados en la Facultad de Ciencias Médicas, respecto a su formación en el tema de Relación y Comunicación Médico Paciente Diseño: es un estudio descriptivo transversal. Metodología: A través de encuesta a los médicos graduados en la Facultad de Ciencias Médicas de la Universidad de Cuenca. Se utilizó una base de datos del programa de Monitoreo de los graduados de la carrera de Medicina de la Universidad de Cuenca, 2003- 2012. Azuay. Resultados: Se realizaron 208 encuestas, 116 varones (56%) y 92 mujeres (44%), cuyas edades oscilan entre los 23 y 42 años, todos graduados de la Escuela de Medicina de la Universidad de Cuenca entre los años 2003 a 2012. El 98% de ellos residentes en el Ecuador. Respecto a la percepción sobre su formación en relación médico paciente y comunicación: para comunicación escrita, comunicación oral, entrega de noticias negativas, relación afectiva con los pacientes y participación comunitaria: la percepción es que su formación fue adecuada, en tanto aprecian como poco adecuado en manejo de situaciones de conflicto, al igual que en la aplicación del consentimiento informado
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Este proyecto se origina en el interés de analizar las estrategias actuales de promoción de productos farmacéuticos, en el marco del debate sobre el efecto persuasivo o informativo que la publicidad directa tiene sobre los consumidores. El objetivo es determinar el efecto de las estrategias de promoción directa para consumidores (Direct to Consumer Advertising [DTCA]) sobre el comportamiento de compra de pacientes y las prescripciones que formulan los médicos en el mercado de productos bajo receta en Estados Unidos. Para tal fin se propuso realizar una monografía que incluyera una revisión de literatura de carácter argumentativo, consultando información de nivel secundario en bases de datos científicas cuyos contenidos obedecieran a criterios metodológicos determinados por la naturaleza argumentativa del estudio. Adicionalmente, se analizó el debate sobre estos anuncios a la luz de dos estudios realizados a pacientes con cáncer de seno, próstata y colon, liderados por el Pennsylvania Cancer Registry con los productos biofarmacéuticos Avodart® y Flomax®. Finalmente, la investigación se fundamentó en la relación del mercado farmacéutico en Estados Unidos con cada uno de los agentes que interactúan en él; consumidores, médicos prescriptores y empresas farmacéuticas, así como el valor que estos comparten través de dichas interacciones. Se concluye que el comportamiento de compra de los consumidores está determinado por la naturaleza de la patología que padecen y el comportamiento de los profesionales que prescriben a sus pacientes se ve influenciado por los anuncios DTCA.