484 resultados para Verucchio Archeologia Paesaggio Esposizione


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Il sito archeologico della città romana di Suasa, nell’entroterra marchigiano, costituisce l'area di intervento della Tesi di Laurea. Il tema progettuale riguarda la musealizzazione del sito e del relativo scavo nell'ambito marchigiano. Si è stabilito come obiettivo progettuale quello di rievocare, proteggere e conservare le tracce archeologiche e la città nel suo insieme. Il progetto mette in evidenza l’estensione dell’insediamento urbano attraverso la riproposizione in superficie di tutte le tracce rinvenute mediante i sondaggi effettuati dagli archeologi. Particolare attenzione è stata posta a Fòro, Domus dei Coiedii e Decumano, attraverso lo scavo di una finestra archeologica con lo scopo di avvicinare il visitatore alla quota degli scavi. Osservando i resti si è concluso che l’atteggiamento progettuale dovesse differenziarsi a seconda dei casi con interventi mirati e specifici: il Decumano, di cui è evidente un'ampia parte del basolato, è stato preservato dal continuo passaggio dei visitatori mediante l’inserimento di una passerella sopraelevata e traslata rispetto ad esso; L'intento progettuale riguardante il Fòro è quello di rievocarne la forma e la relazione che esso instaurava con la città e col paesaggio circostante. La scelta architettonica è ricaduta sulla riproposizione in volume dell'edificio, attraverso la semplificazione della sagoma e l'utilizzo di tecnologie moderne, senza tuttavia negare i principi compositivi romani. Tale involucro viene posizionato al di sopra del dato preesistente senza punti di contatto con esso, mentre la struttura vi poggia direttamente. Atteggiamento differente è stato adottato per la musealizzazione della Domus dei Coiedii; l’intenzione progettuale è, in questo caso, conseguenza della necessità di coprire e rendere fruibile ed apprezzabile, oltre che proteggere, l'intero scavo, in quanto le tracce risultano essere più consistenti e costituite inoltre da una ricca compagine di elementi musivi in un buono stato di conservazione. Definiti tali obiettivi è risultato necessario studiare un percorso museografico interno.

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Il progetto di musealizzazione dell’area archeologica di Suasa pone le basi sullo studio dei legami storici, culturali e paesaggistici che si sono instaurati sin dall’epoca romana e permangono tutt’oggi. Il primo passo parte dallo studio della Salaria Gallica: nasce così la volontà di mantenere la Salaria usufruibile da tutti, richiamando quindi l’interesse di un pubblico di vario target intorno l’area di progetto . Da questa principio si rende quindi necessaria una prima divisione dell’aria in una parte pubblica ed una privata, la prima interessata dalla costruzione di un nuovo spazio polifunzionale, la seconda destinata al mantenimento delle tracce (archeologiche e paesaggistiche). Si rende fondamentale nello spazio pubblico la costruzione di un nuovo edificio che vada ad ospitare funzioni utili alle due aree, una costruzione che è figlia di principi che caratterizzano l’area sin dall’epoca romana: la viabilità antica e le maglie generatrici. Lo spazio privato, reso tale attraverso la costruzione di un limite fisico è a sua volta diviso in due parchi: il parco archeologico e il parco agricolo. Il parco archeologico è interessato dalla costruzione di una copertura atta alla salvaguardia delle tracce di una delle istanze archeologiche di maggior valore : la Domus dei Coiedii. I principi che contraddistinguono il progetto sono quelli di riproporre, a scopo educativo, la volumetria antica della domus, mantenendo però una pianta libera che sottolinei la maestosità che fu. Si ha così una triade di parchi, legati fra loro da elementi ordinatori che nascono da una rilettura di sistemi romani ed una riproposizione di tali. Si tratta degli elementi d’ombra, che riprenderanno le strutture a sacco tipiche romane, e dei percorsi studiati per sottolineare la gerarchia delle tracce.

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The Porta Nocera 2 program aims to study the process of establishing and developing a Roman urban necropolis from a road network, which is an essential setting in the expression of death in the Roman time. As such, the necropolis of Porta Nocera essentially excavated between 1952 and 1958 and then in 1983 offers a privileged field study. Indeed, monuments and funerary enclosures with burial structures (graves, cremation areas) built along the road to Nocera are well preserved and allow to observe funerary practices on a relatively short time, about 160 years, since we can assume that the necropolis has been founded with the colony in 80 BC. It is then the necessity to organize a burial area according to Roman customs, which is at the origin a new landscape development until then essentially marked by the presence of the urban wall.

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Paesaggio ed infrastrutture viarie sono un binomio molto forte: il primo ha insito il concetto di accessibilità, in quanto non può esistere senza la presenza di un osservatore; la strada, invece, trova i fattori che la connotano nel suo rapporto con la morfologia su cui insiste. Le infrastrutture viarie sono elemento strutturale e strutturante non solo di un territorio, ma anche di un paesaggio. Le attuali esigenze di mobilità portano oggi a ripensare ed adeguare molte infrastrutture viarie: laddove è possibile si potenziano le strutture esistenti, in diversi casi si ricorre a nuovi tracciati o a varianti di percorso. Porsi il problema di conservare itinerari testimoni della cultura materiale ed economica di una società implica considerazioni articolate, che travalicano i limiti del sedime: una via è un organismo più complesso della semplice linea di trasporto in quanto implica tutta una serie di manufatti a supporto della mobilità e soprattutto il corridoio infrastrutturale che genera e caratterizza, ovvero una porzione variabile di territorio definita sia dal tracciato che dalla morfologia del contesto. L’evoluzione dei modelli produttivi ed economici, che oggi porta quote sempre maggiori di popolazione a passare un tempo sempre minore all’interno del proprio alloggio, rende la riflessione sulle infrastrutture viarie dismesse o declassate occasione per la progettazione di spazi per l’abitare collettivo inseriti in contesti paesaggistici, tanto urbani che rurali, tramite reti di percorsi pensate per assorbire tagli di mobilità specifici e peculiari. Partendo da queste riflessioni la Tesi si articola in: Individuazioni del contesto teorico e pratico: Lo studio mette in evidenza come la questione delle infrastrutture viarie e del loro rapporto con il paesaggio implichi riflessioni incrociate a diversi livelli e tramite diverse discipline. La definizione dello spazio fisico della strada passa infatti per la costruzione di un itinerario, un viaggio che si appoggia tanto ad elementi fisici quanto simbolici. La via è un organismo complesso che travalica il proprio sedime per coinvolgere una porzione ampia di territorio, un corridoio variabile ed articolato in funzione del paesaggio attraversato. Lo studio propone diverse chiavi di lettura, mettendo in luce le possibili declinazioni del tema, in funzione del taglio modale, del rapporto con il contesto, del regime giuridico, delle implicazioni urbanistiche e sociali. La mobilità dolce viene individuata quale possibile modalità di riuso, tutela e recupero, del patrimonio diffuso costituito dalle diversi reti di viabilità. Antologia di casi studio: Il corpo principale dello studio si basa sulla raccolta, analisi e studio dello stato dell’arte nel settore; gli esempi raccolti sono presentati in due sezioni: la prima dedicata alle esperienze più significative ed articolate, che affrontano il recupero delle infrastrutture viarie a più livelli ed in modo avanzato non concentrandosi solo sulla conversione del sedime, ma proponendo un progetto che coinvolga tutto il corridoio attraversato dall’infrastruttura; la seconda parte illustra la pratica corrente nelle diverse realtà nazionali, ponendo in evidenza similitudini e differenze tra i vari approcci.

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Wydział Historyczny: Instytut Archeologii

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Wydział Historyczny: Instytut Historii Sztuki

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UANL

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Monográfico con el título: 'Patrimonio y Educación'. Resumen basado en el de la publicación

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