981 resultados para Teatro della Fortuna (Fano, Italy)
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L’obiettivo del lavoro di ricerca consiste nell’analisi dei dati archeologici della sinagoga di Bova marina (RC). Dopo una veloce descrizione della presenza ebraica in Italia, attraverso i reperti archeologici, si è passati ad analizzare i dati degli scavi degli anni ’80 del Novecento e successivamente si è proceduto a delle nuove analisi stratigrafiche per definire la cronologia della sinagoga e dell’intero sito di S. Pasquale. Nella tesi sono riportati i nuovi dati inerenti il rilievo della sinagoga, le nuove ipotesi interpretative delle due aree sepolcrali e la lettura di un nuovo edificio collegabile alla stessa fase di vita della sinagoga.
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The aim of this dissertation is to provide a translation in English of the Notes on the Consolidated Financial Statements of MNLG S.r.l., holding company of the Italian Sorma Group. This translation work is one example of the technical material produced in accordance with the project called Language Toolkit, set up by the Chamber of Commerce of Forlì-Cesena, to support the internationalization of the companies established in the territory. This initiative has represented a unique opportunity for me to put into practice the knowledge and abilities learnt in the translation field during these years at university. It also allowed me to give a concrete purpose to my dissertation, that is to provide a technical document translated into a foreign language. By making its Consolidated Financial Statement readily available in English, the company MNLG S.r.l. can in fact increase the number of possible investors and guarantee a more transparent financial informative to its shareholders. This translation work is divided into six chapters: the first one describes the project, its main objectives and the ways in which it was developed. The second chapter deals with the notions of Consolidated Financial Statements and presents the accounting documents of which the Financial Statements are made up as well as the norms according to which they are prepared. The third chapter, instead, focuses on the translation procedure applied and especially on the documentation process, analysing the differences between the International Accounting Standards and the accounting standards used in Italy. The fourth chapter provides a description of the translation resources built for the translation of this specific document. The fifth chapter includes the English version of the Notes on the Consolidated Financial Statements and, to conclude, the sixth chapter analyses the difficulties encountered in translating and the strategies adopted to overcome them.
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Il lavoro di tesi si propone di valutare il livello di sicurezza sismica di una parte del complesso edilizio e monumentale del Baraccano. Nella tesi sono illustrati tutti i passaggi per la valutazione della vulnerabilità, per la moderazione della struttura, nonché un'ampia sintesi dei risultati ottenuti
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Nella valle del Marzeno, posta su un’altura che domina e protegge la città, si trova la rocca di Modigliana, una costruzione antica, che si configura come una preziosa occasione per poter leggere e comprendere la storia di un luogo. È infatti un delicato palinsesto, una testimonianza fisica di complesse trasformazioni storiche e sociali, accumulate nel tempo. La cittadina di Modigliana sorge in una posizione geografica di natura strategica, vicina all’attuale confine tra Emilia Romagna e Toscana, teatro di numerosi conflitti e contese politiche nel corso della storia. La rocca viene costruita alla fine del IX secolo, come torre residenziale dei Conti Guidi, una potente famiglia a cui va attribuito un ruolo politico decisivo nell’Italia centrale del medioevo. Sotto il dominio dei Guidi,durato circa quattro secoli, Modigliana diventa capitale del feudo romagnolo e la rocca un palatium, emblema del forte potere politico e militare che i conti detenevano sul territorio. Nel 1377 il Comune di Modigliana viene annesso alla Repubblica Fiorentina e la rocca subisce importanti trasformazioni, perdendo la propria funzione palaziale e acquistando quella militare difensiva, fino ad un definitivo abbondono nel XVI secolo. La rocca, definita ‘Roccaccia’ per la propria imponenza, è divenuta simbolo e identità della cittadina nella percezione collettiva locale. In seguito al crollo di una parte del mastio, la rocca presenta un suggestivo spaccato, visibile da tutto il paese, che permette di osservare l’interno dell’antica costruzione. Purtroppo la mancata attuazione di un progetto di conservazione della rocca, ha lasciato la rovina in uno stato di totale degrado, pericolosità e inaccessibilità, portandola ad un lento declino. Il progetto si pone innanzitutto l’obiettivo di conservare e valorizzare il manufatto, permettendo l’accessibilità e la fruizione della rocca, senza stravolgerne i caratteri naturali e accettando i limiti imposti dal luogo. Sfruttando i percorsi storici e gli spazi esistenti, il progetto è pensato con l’intento di rendere conoscibile la composizione delle parti del manufatto e il suo funzionamento. Queste volontà progettuali hanno portato a maturare l’idea di voler restituire alla città di Modigliana un luogo, che il degrado e l’incuria stanno rubando al tempo.
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La tesina si occupa dell’adattamento di una commedia scritta in napoletano, Grisù, Giuseppe e Maria di Gianni Clementi, in dialetto veronese da parte di Daniele Marchesini. Si cercherà di mettere in luce i tratti caratteristici dell’originale e di descrivere e motivare la scelta del dialetto da parte dell’autore (in particolare il ruolo del dialetto rispetto alle altre “lingue” presenti nella commedia e di come queste lingue caratterizzino i personaggi) e di vedere come l’adattamento veronese riproponga, utilizzando un altro dialetto e altri riferimenti culturali, il medesimo rapporto fra dialetto e lingua italiana e in generale le altre lingue presenti nel testo originale.
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L'elaborato consiste in una proposta di traduzione delle didascalie dell'opera teatrale La casa degli uomini zoppi o Edipo liberato, interpretata dal Laboratorio teatro (In)stabile. Il primo capitolo ripercorre la nascita, l'affermazione e i principali riconoscimenti ottenuti dal collettivo teatrale (In)stabile, soffermandosi in particolar modo sull'ideazione e sul percorso di realizzazione dello spettacolo La casa degli uomini zoppi o Edipo liberato. Seguirà poi un capitolo incentrato sulla comparsa delle didascalie, la loro evoluzione nel corso dei secoli e la loro funzione attuale, concentrandosi sulle varianti esistenti e il problema del doppio destinatario del testo teatrale. Il terzo capitolo presenta la proposta di traduzione delle didascalie dell'opera. Il capitolo che segue è dedicato, a completare il precedente, al commento della traduzione. Verranno messi in luce i problemi incontrati nella resa in lingua straniera e le strategie utilizzate per giungere alla soluzione più appropriata, con l'obiettivo di mantenere quanto più possibile inalterati il significato e lo stile del testo di partenza. Per concludere, saranno presentati i commenti e le riflessioni scaturiti dal lavoro di traduzione dell'opera.
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Il problema dell'acidificazione degli oceani, conseguente ai cambiamenti climatici, è un processo ancora poco conosciuto. Per comprendere questo fenomeno, possono essere utilizzati degli ambienti naturalmente acidificati, considerati laboratori a cielo aperto. Lo scopo di questo lavoro di tesi è stato quello di utilizzare le fumarole presenti nell'isola di Ischia, per approfondire le dinamiche dei processi di acidificazione e per analizzare l'eventuale interazione tra pH e condizioni meteorologiche. I dati utilizzati, forniti dalla Stazione Zoologica “Anton Dohrn” di Napoli, erano serie di pH e di vento rilevate in continuo, in due aree, nord e sud rispetto all'isolotto del Castello Aragonese, e in tre stazioni lungo un gradiente di acidificazione. Tutto il lavoro è stato svolto a step, dove il risultato di un'analisi suggeriva il tipo e il metodo analitico da utilizzare nelle analisi successive. Inizialmente i dati delle due serie sono stati analizzati singolarmente per ottenere i parametri più salienti delle due serie. In seguito i dati sono stati correlati fra loro per stimare l'influenza del vento sul pH. Globalmente è stato possibile evidenziare come il fenomeno dell'acidificazione sia correlato con il vento, ma la risposta sembra essere sito-specifica, essendo risultato dipendente da altri fattori interagenti a scala locale, come la geomorfologia del territorio, le correnti marine e la batimetria del fondale. È però emersa anche la difficoltà nel trovare chiare correlazioni fra le due serie indagate, perché molto complesse, a causa sia della numerosa quantità di zeri nella serie del vento, sia da una forte variabilità naturale del pH, nelle varie stazioni esaminate. In generale, con questo lavoro si è dimostrato come utilizzare tecniche di analisi delle serie storiche, e come poter utilizzare metodi di regressione, autocorrelazione, cross-correlation e smoothing che possono integrare i modelli che prendono in considerazione variabili esogene rispetto alla variabile di interesse.
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In the literature on migration, as well as in social policies regarding this phenomenon, the situation of returning emigrants receives scant attention. This essay establishes an intricate connection between attitudes and policies that prevail in a country regarding emigration and those concerning immigration. The case of Italy provides a prime example for this as it once was a classical country of emigration, only to turn, in recent decades, into a country that appears highly attractive (and relatively accessible) to immigrants. The essay traces the pervasive ambiguity that characterizes this country’s attitudes towards emigration from the beginning of mass emigration shortly after the unification of Italy in 1868 to the emigration policies of the fascist regime of Mussolini and the post-World War II waves of emigration right through to the corresponding ambiguity concerning the status of immigrants in contemporary society, including the indifferent treatment of returning Italian emigrants who constitute a considerable numerical phenomenon. These reflections take their origin from the impending closure of a reception centre in Lazio, the Casa dell’Emigrante near Sant’Elia Fiumerapido, Province of Frosinone, ostensibly for financial reasons. This centre had been the only one of its kind in the whole of Italy dealing officially with the needs of repatriated Italians. It had assisted returning emigrants both with practical matters, such as negotiating the labyrinth of Italian bureaucracy , and with psychological implications of a return, which are often considerable given the time lag of experiences with current social realities and the frequently unrealistic expectations associated with the return. Questions of identity become highly acute in those circumstances. The threatened closure of the centre illustrates the unwillingness of the state to face up to the factual prevalence of migratory experiences in the country as a whole and as a core element of national history, experiences of migration in both directions. The statistics speak for themselves: of the 4.660.427 persons who left Italy between 1880 and 1950, 2.322.451 have returned, almost exactly 50%. To those have to be added 3.628.430 returnees of the 5.109.860 emigrants who left Italy between the end of World War II and 1976 for Europe alone. Attitudes towards people leaving changed ostensibly over time. In the first two decades after Unification parliament on the one hand wanted to show some concern over the fate of its citizens, not wanting to abandon those newly created citizens entirely to their own destiny, while on the other portraying their decisions to emigrate as expressions of individual liberty and responsibility and not necessitated by want and poverty. Emigrants had to prove, paradoxically that they had the requisite means to emigrate when in fact poverty was largely driving them to emigrate. To admit that publicly would have amounted to admission of economic and political failure made evident through emigration. In contrast to that Mussolini’s emigration policies not only enforced large population movements within the territory of Italy to balance unemployment between regions and particularly between North and South, but also declared it citizen’s duty to be ready to move also to the colonies, thereby ‘turning emigration as a sign of social crisis into a sign of national strength and the success of the country’s political agenda’ (Gaspari 2001, p. 34). The duplicity continued even after World War II when secret deals were done with the USA to allow a continuous flow of Italian immigrants and EU membership obviously further facilitated the departure of unemployed, impoverished Italians. With the growing prosperity of Italy the reversal of the direction of migration became more obvious. On the basis of empirical research conducted by one of the author on returning emigrants four types of motives for returning can be distinguished: 1. Return as a result of failure – particularly the emigrants who left during the 1950-1970 period usually had no linguistic preparation, and in any case the gap between the spoken and the written language is enormous with the latter often being insurmountable. This gives rise to nostalgic sentiments which motivates a return into an environment where language is familiar 2. Return as a means of preserving an identity – the life of emigrants often takes place within ghetto-like conditions where familiarity is being reproduced but under restricted conditions and hence not entirely authentic. The necessity for saving money permits only a partial entry into the host society and at the same time any accumulating savings add to the desire to return home where life can be lived fully again – or so it seems. 3. Return of investment – the impossibility to become fully part of another society often motivates migrants to accumulate not so much material wealth but new experiences and competences which they then aim to reinvest in their home country. 4. Return to retire – for many emigrants returning home becomes acute once they leave a productive occupation and feelings of estrangement build up, in conjunction with the efforts of having invested in building a house back home. All those motives are associated with a variety of difficulties on the actual return home because, above all, time in relation to the country of origin has been suspended for the emigrant and the encounter with the reality of that country reveals constant discrepancies and requires constant readjustment. This is where the need for assistance to returning emigrants arises. The fact that such an important centre of assistance has been closed is further confirmation of the still prevailing politics of ambiguity which nominally demand integration from nationals and non-nationals alike but deny the means of achieving this. Citizenship is not a natural result of nationality but requires the means for active participation in society. Furthermore, the experiences of returning immigrants provide important cues for the double ambivalence in which immigrants to Italy live between the demands made on them to integrate, the simultaneous threats of repatriation and the alienation from the immigrants’ home country which grows inexorably during the absence. The state can only regain its credibility by putting an end to this ambiguity and provide to returning emigrants, and immigrants alike, the means of reconstructing strong communal identities.
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Il configurarsi di Genova come approdo e luogo di passaggio per mete assai più note e la presenza nella città delle architetture alessiane tardo rinascimentali e alcune collezioni artistiche di rilievo presero ad attirare visitatori da tutta Europa, in un flusso che, a partire già dal XVI secolo, non aveva conosciuto grandi interruzioni nonostante i rischi del viaggio. Il patrimonio locale, specialmente quello figurativo, non aveva ancora una sua identità artistica e territoriale fuori dalle mura cittadine e pertanto l’attenzione dei visitatori fu dunque fino ad allora rivolta quasi unicamente ai grandi nomi legati al gusto coevo e al collezionismo europeo dell’epoca. Scopo di questo saggio è quello di puntualizzare la fortuna o sfortuna critica di alcuni specifici artisti emersi, sia pur episodicamente, da alcune relazioni di viaggiatori e di alcuni ricorrenti ›luoghi dell’arte‹.
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In this essay I review a recent research study from Italy, “Le Radici nel Futuro – La Continuita’ della Relazione Genitoriale oltre la Crisi Familiare,” edited by Paola Dallanegra (2005). The contributors focus on “Spazio Neutro,” a multi-purpose child welfare agency in southern Italy that facilitates parent-child visiting and relationships between children placed in out-of-home care and their families. They delineate and illustrate, through comments from family members, selected principles and strategies for maintaining such continuity throughout the out-of-home placement.