1000 resultados para Traduzione automatica,traduzione umana,ambito letterario,analisi,post-editing


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La seguente tesi presenta una proposta di traduzione dal tedesco all’italiano di quattro racconti tratti da due libri di saghe per bambini: "Hessische Sagen Für Kinder" di Elke Leger e "Das große Buch der Sagen und Balladen" di Gerlinde Wiencirz, nei quali le autrici hanno rivisitato e riscritto alcune leggende popolari dei fratelli Grimm. Si è volutamente scelto di tradurre e analizzare testi letti da bambini, dato il forte interesse per la letteratura infantile e in particolare per racconti mirati a dare un insegnamento ai piccoli lettori, in cui alla parte reale e autentica si associa quella fantastica e immaginaria. L’aspetto leggendario legato ai racconti presenta inoltre un notevole motivo di interesse, avendo lo scopo di avvicinare i bambini alle tradizioni, usanze e credenze antiche del proprio paese. L’elaborato si divide in sette capitoli, preceduti da un’introduzione e seguiti da una conclusione. Il primo capitolo è dedicato alla figura dei fratelli Grimm, il secondo presenta le autrici e le opere trattate, il terzo analizza l’approccio teorico necessario per tradurre un testo letterario, il quarto contiene le versioni originali dei testi e la proposta di traduzione, il quinto è dedicato al commento della traduzione e alla scelta delle strategie traduttive adottate; infine, negli ultimi due capitoli sono riportati la conclusione, la bibliografia, la sitografia e i dizionari utilizzati durante il lavoro.

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La parola “ibrido” è in uso sin dalle civiltà più antiche. Per esempio, i Romani la utilizzavano per indicare chi avesse uno dei due genitori di discendenza non-romana. Nonostante i vasti campi in cui essa è impiegata, tra cui anche la biologia, viene di solito accompagnata da connotazioni negative e da un’idea di “malattia”, sostenuta dalle teorie di filosofi come Aristotele e Platone. Tale elaborato pone al centro della propria analisi la cantante Mariah Carey, proponendo la traduzione di un capitolo della sua autobiografia come motivo per indagare ulteriormente come i soggetti birazziali possano essere in realtà un esempio di “ibridismo” positivo che diventa sinonimo di “identità” e “resistenza”. Si esaminerà dunque come una nuova concezione di “ibridismo” positiva sia stata possibile grazie agli studiosi dei Postcolonial Studies.

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Il presente elaborato si incentra sulla proposta di traduzione dallo spagnolo all’italiano dell’albo illustrato per bambini “Arroz con leche” dell’autrice argentina Natalí Tentori. La raccolta, pubblicata nel 2017 dalla casa editrice Kalandraka, contiene diciotto poesie caratterizzate da una forte componente culturale a sfondo femminista, volta a sradicare gli stereotipi di genere presenti nella società attuale. L’elaborato è suddiviso in tre parti: la prima è dedicata all'analisi del testo di partenza, la seconda vede la proposta di traduzione in italiano di undici liriche della raccolta, commentandone, nella terza parte, le scelte traduttive e la metodologia utilizzate durante il processo traduttivo. Infine, vengono tratte le conclusioni del processo di traduzione e della scrittura dell’elaborato insieme ad alcune considerazioni personali

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La letteratura per l’infanzia e young adults (YA) ha un ruolo fondamentale nello sviluppo della personalità umana e su di essa grava ancora più responsabilità quando si tratta di tematiche come l’eguaglianza di genere, la decostruzione di stereotipi e l’inclusività. In questo elaborato viene esposto inizialmente il quadro generale dell’offerta di letteratura per l’infanzia e YA di taglio di genere da parte dell’editoria attuale. In seguito, un quadro teorico e pratico per l’adozione di un approccio transfemminista e inclusivo alla traduzione per il giovane pubblico, mettendo a confronto le tecniche implementate dalla traduzione più tradizionalista con quelle della traduzione transfemminista. Segue una riflessione sulla responsabilità che grava sulla figura del traduttore quando si approccia alla traduzione per l’infanzia e YA, soprattutto se dà una dimensione politico-ideologica alle proprie scelte traduttive. Infine, nell’elaborato è presente una proposta di traduzione di due degli otto racconti del libro El futuro es femenino di Sara Cano Fernández, seguito dal commento di tutte le scelte traduttive adottate basate sui princìpi esposti nella prima parte di questa tesi.

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Obiettivo di questo elaborato è fornire un quadro generale del fumetto e della sua traduzione. Partendo dalla definizione teorica di questo tipo di opera, vengono poi descritti gli elementi che la compongono e i webcomic, fumetti digitali nati grazie all’avvento di Internet. L’attenzione è successivamente focalizzata sulla traduzione del fumetto, la quale è direttamente condizionata sia dagli elementi che lo compongono, sia da altri fattori come preferenze del target e convenzioni culturali, e che condivide molti dei suoi aspetti con il processo di localizzazione. Segue una spiegazione della pratica nota come scanlation, ovvero la traduzione non professionale di fumetti svolta da appassionati. Essa viene condivisa su Internet da gruppi di scanlation e presenta alcune peculiarità nel suo svolgimento. Per concludere viene proposta l’analisi di due traduzioni non professionali in italiano del manhua Tamen de gushi 她们的故 di Tan Jiu 坛九, le quali sono state confrontate sia con la scanlation in inglese dell’opera, sia con il testo originale in cinese mandarino.

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Questo elaborato ha come scopo quello di rendere nota una misteriosa figura appartenente al folklore russo, il Biaban-guli, presentata dallo zoologo Konstantin Alekseevič Satunin nel suo racconto. All'interno dell'elaborato verranno inizialmente approfondite le caratteristiche non solo di questa creatura, ma anche di esseri fantastici simili e appartenenti ad altre culture; successivamente verrà presentata la proposta di traduzione del racconto corredata dell'analisi delle sue difficoltà traduttive.

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Il presente elaborato mira a fornire una traduzione parziale dall'inglese all'italiano del romanzo Everything Here is Beautiful dell'autrice asiatico-americana Mira T. Lee, un'opera di narrativa che affronta il tema della salute mentale. L'obiettivo principale del libro è abbattere gli stereotipi sulle malattie mentali e suscitare l’empatia di chi lo legge. Lo scopo di questa ricerca è quello di indagare i problemi derivanti dalla traduzione dei romanzi e presentare una panoramica di diverse teorie della traduzione al fine di analizzare e spiegare nel dettaglio le scelte effettuate durante il processo di traduzione. Inoltre, la tesi si propone di esaminare il legame tra cultura, letteratura e rappresentazioni della malattia mentale in narrativa. Il lavoro è strutturato nel seguente ordine: il primo capitolo consiste in un'introduzione teorica alla traduzione dei romanzi e alla multiperspectivity, che è una caratteristica del libro di Lee. Il secondo capitolo è dedicato a una rassegna dei principali approcci storici e letterari alla malattia mentale. Il terzo capitolo descrive il contenuto e la struttura del libro fornendo un'analisi approfondita delle strategie traduttive applicate; contiene inoltre la biografia dell'autrice e una breve riflessione sulla letteratura asiatico-americana, cui segue la traduzione parziale. Il capitolo finale comprende un commento generale sul processo di traduzione e analizza nel dettaglio alcune scelte traduttive.

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Da Bisanzio alla Santa Russia Résumé Ivan Foletti Le texte du premier volume de YIkonografija Bogomatri (Iconographie de la mère de Dieu), publié en 1914 à Saint Pétersbourg par Nikodim Kondakov et traduit dans le cadre de ce travail, soulève chez le lecteur contemporain de nombreuses questions quant au développement des études byzantines, entre la fin du XIXe et le début du XXe siècle. Il s'agit, avant tout, de comprendre les enjeux fondamentaux de la naissance de cette discipline, dans le cadre de l'Europe romantique et plus particulièrement de son acculturation à la réalité russe. En se concentrant sur le personnage de Nikodim Kondakov, considéré par ses contemporains comme le patriarche des études byzantines, ce travail propose d'articuler la réflexion autour de deux axes principaux. Il s'agit d'une part de la relation entre histoire de l'art et société : dans le contexte russe et plus largement dans celui de l'Europe, la recherche semble se développer en étroite relation avec les tendances politiques et sociales de ces années. C'est probablement la raison du choix pour Nikodim Kondakov de se dédier aux études de Byzance, dans les années où la Russie prépare sa guerre contre la Turquie (1877-1878), tandis que l'opinion publique est martelée avec un revival de l'ancienne idéologie de Moscou comme « troisième Rome » et héritière de Byzance. Un autre aspect significatif est la décision de ce même chercheur d'étudier les antiquités russes sous le règne de Alexandre III, le tzar « contre-réformateur », quand la Russie se replie sur elle même autour de trois mots d'ordre: Orthodoxie, autocratie, et nationalité. D'autre part, la réception de Kondakov en Occident, semble aussi dépendre de questions politiques. Son accueil très favorable en France et en Angleterre contraste avec une perception bien plus négative en Autriche et en Allemagne ; il s'agit là d'une position en étonnante harmonie avec les traités politiques - l'alliance franco-russe de 1891 et la triple entente de 1911 qui opposent les pays membres aux empires centraux. Le deuxième axe considéré est celui d'une analyse systématique de la naissance des études sur les images cultuelles russes, les icônes. Les pages dédiées à ce phénomène dans Γ Ikonograflja Bogomatri, mais également dans les autres ouvrages de Kondakov, posent clairement la question des raisons nationalistes et populistes de la redécouverte, autour de 1900, en Russie et en Europe de cette expression visuelle. Conclusion logique de la tradition historiographique du XIXe siècle - qui s'est préoccupé des icônes perçues comme documents historiques - cette nouvelle vague d'intérêt pose la question de l'icône commé"oeuvre d'art. C'est autour de ce débat, alimenté également par l'apparition des avant-gardes, que se situent les plus importants savants russes de ces années en opposant deux manières radicalement différentes de percevoir l'art : à l'approche positiviste s'oppose celle d'un renouveau d'Hegel. Ce débat sera brusquement interrompu par la révolution, suivie par les années staliniennes qui vont définitivement « discerner » laquelle des deux méthodes et approches est la « juste », en congelant de fait, pour des décennies, toute possibilité de discussion. Cette thèse souhaiterait donc ouvrir en Occident un débat pour l'instant marginal dans les études : celui de la naissance d'une histoire de l'art moderne en Russie, mais également de l'émergence d'une nouvelle Europe savante autour de 1900 où l'histoire de l'art byzantin s'affirme comme un domaine émergent.

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A partire dagli anni Trenta del Cinquecento la traduzione dei poeti classici in lingua volgare comincia a imporsi come un fenomeno di vasta portata nel mercato editoriale italiano. Omero, Virgilio, Stazio, ma soprattutto l'enciclopedico e lascivo Ovidio vengono liberamente riscritti e adattati per il diletto di un pubblico medio, desideroso di ritrovare i poemi antichi nel metro dell'Orlando furioso. Se molte di queste traduzioni non riuscirono a sopravvivere ai mutamenti del gusto, alcune di esse entrarono stabilmente nel canone delle versioni poetiche italiane. È il caso delle Metamorfosi ovidiane riscritte in ottava rima attorno alla metà del secolo da Giovanni Andrea dell'Anguillara, poeta della cerchia farnesiana destinato a vita tormentata ed errabonda. Digressivo, artificioso, magniloquente, l'Ovidio dell'Anguillara (cui è dedicato in gran parte questo volume) otterrà per almeno due secoli un incontrastato successo presso letterati, pittori e musicisti, da Marino a Tiepolo.

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La tesi è imperniata sulle modalità di rappresentazione letteraria del tempo e délia memoria (dunque sulla relazione fra tempo e narratività) nella produzione narrativa ad ampio respiro délia scrittrice Giovanna Zangrandi.¦Il canone delle opere prese in esame comprende, in particolar modo, i romanzi I Brusaz (1954) e Orsola nelle stagioni (1957), la narrazione a carattere autobiografico de II campo rosso (1959) e il diario resistenziale Igiorni Veri (1963).¦Il percorso di indagine si è awalso di strumenti teorici e analitici interdisciplinari: alla critica e alla prassi letteraria è stata affiancata una strumentazione di matrice storico-filosofica, sociologica e, in misura minore, psicanalitica.¦La tesi si articola in diverse sezioni. Nella prima parte del lavoro vengono esplorati alcuni nessi fondanti del lavoro: il rapporto fra storia e memoria, la relazione fra memoria individuale e memoria collettiva, la dialettica fra ricordo e oblio e quella fra memoria e narrazione, ossia ira contenuti mnestici individuali e loro configurazione letteraria; successivamente la tesi si focalizza sul nesso individuabile, soprattutto nelle opere più scopertamente autobiografiche di Giovanna Zangrandi, tra testo letterario e meccanismi individuali del ricordo, analizzando la dialettica tra pulsione autobiografica e sua rielaborazione tematica, tra piani memoriali soggettivi e loro traduzione narrativa.¦Nell'ultima parte del percorso critico la tesi si sofferma, in particolare, sulle complesse relazioni instaurate daU'autrice, nel diario I giorni veri, fra dimensioni storico-memoriali, piani autobiografïci e sistemi letterari. A taie fine, il punto di riferimento teorico fondamentale è costituito dalla prospettiva linguististica di Harald Weinrich, applicata alio studio dei tempi verbali, in base all'assunto secondo il quale il tempo verbale non esprime necessariamente una dimensione cronologica, quanto piuttosto una condizione psicologica délia soggettività narrante.¦Soffermandosi su un aspetto flnora inesplorato nell'ambito délia produzione narrativa di Giovanna Zangrandi, il lavoro evidenzia come la dialettica memoria/oblio e la corrispondente dicotomia tra passato e présente tendano a trasformarsi nella direttrice tematica fondamentale - nonchè in uno dei tratti più interessanti e significativi - dell'opera zangrandiana.