666 resultados para proposta di traduzione dal francese


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L’idea di sviluppare il presente lavoro è scaturita da alcune considerazioni sulla metodologia di preparazione dell’interprete. In particolare è nata dalla consapevolezza che la sfida principale di questa professione risiede nel fatto di dover gestire, durante l’intera carriera, un confronto impari con una quantità potenzialmente infinita di concetti e termini nuovi da assimilare. Ciò è dovuto in primis all’intrinseca vastità della lingua, principale strumento di comunicazione, e implica che ogni volta l’interprete si trovi a operare in uno degli innumerevoli contesti estremamente eterogenei in cui può essere richiesto il suo servizio, caratterizzati ciascuno da una propria cultura e da un suo lessico settoriale sul quale è necessario prepararsi, spesso disponendo solo di pochi giorni per farlo. Una delle strategie possibili per fare fronte in modo efficace al costante flusso di informazioni da assimilare è la specializzazione, ovvero lo studio approfondito e a lungo termine di uno o più settori tematici, con l’acquisizione graduale della relativa terminologia settoriale nelle varie lingue di lavoro. Il presente lavoro propone l’utilizzo di sistemi di rappresentazione grafica della conoscenza come strumenti a supporto di questo processo di specializzazione, con l’aiuto dei quali mettere a fuoco e fissare sia la componente concettuale, sia quella terminologica relativa ad un dominio specifico. A mo’ di esempio è stato scelto il settore moda, poiché ritenuto particolarmente adeguato agli scopi proposti. Il software utilizzato è la versione freeware di MindMaple. L’elaborato è suddiviso in due parti: la prima ne descrive l’impianto teorico e comprende la descrizione dei processi di categorizzazione della realtà da un punto di vista psicologico-cognitivo (cap.1), integrata da una panoramica delle diverse tipologie di sistematizzazione della conoscenza, dei loro ambiti di applicazione (cap.2), e soffermandosi infine sull’approfondimento dei vari tipi di schemi: mentali, concettuali, ecc.(cap.3) Nella seconda parte del lavoro viene dapprima fornita una descrizione generale del dominio al quale appartiene l’argomento dello schema, ossia il settore moda, esponendo le ragioni di tale scelta e soffermandosi su alcune particolarità del lessico settoriale (cap. 4). L’ultimo capitolo è infine dedicato alla presentazione dell’elaborato grafico con un’ introduzione sulle funzionalità principali del software utilizzato, la descrizione dello schema nei vari suoi aspetti, come la struttura e le fasi di sviluppo, nonché alcuni esempi concreti relativi a problematiche terminologiche incontrate sia in fase di sistematizzazione del lessico che durante la ricerca di equivalenti interlinguistici.

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Analisi del tedesco austriaco nella letteratura per bambini e per ragazzi attraverso la lettura di "Achtung! Vranek sieht ganz harmlos aus", di Christine Nöstlinger. Breve excursus storico sulla letteratura per bambini e studio delle differenze grammaticali rispetto al tedesco standard con l'aiuto di esempi tratti dal libro.

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Traduzione di alcuni estratti del sito ufficiale del Naturhistorisches Museum Wien tra cui la storia del museo, la storia delle collezioni esposte e la descrizione del planetario.

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Il presente lavoro di tesi, svolto presso i laboratori dell'X-ray Imaging Group del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell'Università di Bologna e all'interno del progetto della V Commissione Scientifica Nazionale dell'INFN, COSA (Computing on SoC Architectures), ha come obiettivo il porting e l’analisi di un codice di ricostruzione tomografica su architetture GPU installate su System-On-Chip low-power, al fine di sviluppare un metodo portatile, economico e relativamente veloce. Dall'analisi computazionale sono state sviluppate tre diverse versioni del porting in CUDA C: nella prima ci si è limitati a trasporre la parte più onerosa del calcolo sulla scheda grafica, nella seconda si sfrutta la velocità del calcolo matriciale propria del coprocessore (facendo coincidere ogni pixel con una singola unità di calcolo parallelo), mentre la terza è un miglioramento della precedente versione ottimizzata ulteriormente. La terza versione è quella definitiva scelta perché è la più performante sia dal punto di vista del tempo di ricostruzione della singola slice sia a livello di risparmio energetico. Il porting sviluppato è stato confrontato con altre due parallelizzazioni in OpenMP ed MPI. Si è studiato quindi, sia su cluster HPC, sia su cluster SoC low-power (utilizzando in particolare la scheda quad-core Tegra K1), l’efficienza di ogni paradigma in funzione della velocità di calcolo e dell’energia impiegata. La soluzione da noi proposta prevede la combinazione del porting in OpenMP e di quello in CUDA C. Tre core CPU vengono riservati per l'esecuzione del codice in OpenMP, il quarto per gestire la GPU usando il porting in CUDA C. Questa doppia parallelizzazione ha la massima efficienza in funzione della potenza e dell’energia, mentre il cluster HPC ha la massima efficienza in velocità di calcolo. Il metodo proposto quindi permetterebbe di sfruttare quasi completamente le potenzialità della CPU e GPU con un costo molto contenuto. Una possibile ottimizzazione futura potrebbe prevedere la ricostruzione di due slice contemporaneamente sulla GPU, raddoppiando circa la velocità totale e sfruttando al meglio l’hardware. Questo studio ha dato risultati molto soddisfacenti, infatti, è possibile con solo tre schede TK1 eguagliare e forse a superare, in seguito, la potenza di calcolo di un server tradizionale con il vantaggio aggiunto di avere un sistema portatile, a basso consumo e costo. Questa ricerca si va a porre nell’ambito del computing come uno tra i primi studi effettivi su architetture SoC low-power e sul loro impiego in ambito scientifico, con risultati molto promettenti.

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La principale finalità di questo lavoro sperimentale riguarda la messa a punto di un metodo analitico rapido ed economico di tipo colorimetrico, che possa essere attuato anche in laboratori attrezzati per eseguire solo semplici determinazioni spettrofotometriche, con il quale quantificare il contenuto in composti fenolici in accordo con quanto riportato nell’health claim salutistico relativo ai polifenoli negli oli d’oliva (Reg. UE 432/2012). A questo scopo, il metodo sarà testato su dodici oli extra vergini di oliva, sia italiani che spagnoli, caratterizzati da concentrazioni diverse in composti fenolici, in parallelo ad un metodo cromatografico (HPLC-UV-MS) preceduto da idrolisi acida, già presente in letteratura. Tale reazione idrolitica consente, infatti, una conversione dei fenoli complessi tipici dell’oliva - i secoiridoidi - in fenoli semplici (idrossitirosolo e tirosolo), permettendo una determinazione semplificata del contenuto fenolico di un campione rispetto a quanto possibile mediante l’applicazione del solo metodo COI ("Determinazione dei biofenoli degli oli di oliva mediante HPLC", COI/T.20/Doc.n.29, 2009) per la verifica di quanto richiesto dall’health claim. Sulla base dei risultati ottenuti, sarà possibile valutare se i test colorimetrici più comunemente applicati per la determinazione dei composti fenolici negli oli d’oliva (Folin-Ciocalteu e metodo per la determinazione degli orto-difenoli con sodio molibdato) siano effettivamente applicabili per la determinazione del contenuto totale di idrossitirosolo e derivati in oli vergini di oliva, indicando se gli oli oggetto dello studio soddisfino o meno i requisiti UE per l’indicazione in etichetta del claim salutistico.

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La nostra tesi propone un progetto di riqualificazione funzionale ed energetica di una porzione dell’area dismessa delle Ex Officine Reggiane a Reggio Emilia che comprende uno spazio scoperto di circa 42.500 m2 e un fabbricato, nel quale proponiamo di realizzare il museo delle officine, spazi per esposizioni temporanee e il nuovo polo archivistico di Reggio Emilia. Le Officine Meccaniche Reggiane sono state un polo industriale di particolare rilevanza a livello nazionale ed internazionale, diventando negli anni ’40 la quarta potenza industriale italiana dopo Fiat,Ansaldo e Breda. Dismesse dal 2009, si presentano oggi come un’area abbandonata di ben 260.000 m2 nella quale convivono la memoria e la speranza futura di rilancio della città di Reggio Emilia nel panorama europeo. Sulle tracce dei progetti già messi in atto dall’Amministrazione comunale, abbiamo fornito una proposta progettuale che consideri le vocazioni funzionali dell’area e le strategie energetiche possibili per rendere il progetto sostenibile sia dal punto di vista ambientale che dal punto di vista economico. Il lavoro è partito dalla definizione di un quadro conoscitivo dell’area attraverso una prima fase di analisi a livello territoriale e microclimatico servendosi per queste ultime del software di simulazione in regime dinamico ENVI-met. Questa prima fase si è conclusa con l’elaborazione di un masterplan, in seguito al quale ci siamo soffermate sul progetto di riqualificazione del capannone 15 e del grande spazio vuoto antistante ad esso. L’intervento sul costruito si può riassumere in tre parole chiave: conservare, aggiornare, integrare. Abbiamo scelto infatti di mantenere la robusta e ritmata struttura in acciaio, ripensare l’involucro edilizio in termini di una maggiore efficienza energetica e confinare i locali climatizzati in volumi autoportanti, garantendo, nell’atrio, condizioni di comfort termico accettabili unicamente attraverso strategie energetiche passive. Per verificare l’effettiva opportunità della soluzione ipotizzata ci siamo servite del software di simulazione fluidodinamica IES VE, il quale, attraverso la simulazione oraria del cambiamento dei parametri ambientali più rilevanti e degli indicatori di benessere (PMV, Comfort index, PPD..), ha confermato le nostre aspettative verificando che non è necessario intervenire con l’introduzione di sistemi di climatizzazione convenzionale. Per quanto riguarda i padiglioni entro i quali sono pensate le attività di servizio e supporto al museo e l’archivio, è stata verificata la soddisfacente prestazione energetica raggiunta attraverso l’utilizzo del software Termolog Epix5, il quale ha attestato che essi rientrano nella classe A con un consumo energetico di 4,55 kWh/m3annuo.

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La tesina si occupa dell’adattamento di una commedia scritta in napoletano, Grisù, Giuseppe e Maria di Gianni Clementi, in dialetto veronese da parte di Daniele Marchesini. Si cercherà di mettere in luce i tratti caratteristici dell’originale e di descrivere e motivare la scelta del dialetto da parte dell’autore (in particolare il ruolo del dialetto rispetto alle altre “lingue” presenti nella commedia e di come queste lingue caratterizzino i personaggi) e di vedere come l’adattamento veronese riproponga, utilizzando un altro dialetto e altri riferimenti culturali, il medesimo rapporto fra dialetto e lingua italiana e in generale le altre lingue presenti nel testo originale.

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Il presente lavoro intende concentrarsi sull’analisi del linguaggio e, in particolare, del lessico utilizzato dal movimento politico tedesco PEGIDA, che ha già attirato l’attenzione di linguisti e filologi. Dopo un accenno alle caratteristiche del linguaggio politico, il focus si sposterà sulla lingua di PEGIDA attraverso l’analisi linguistica del programma organico e dei commenti apparsi sulla pagina Facebook del movimento. Infine l’analisi si concentrerà su cinque espressioni che evidenziano come il lessico di PEGIDA riprenda elementi utilizzati in passato da altri soggetti in diverse situazioni, talvolta mantenendone lo stesso significato, talvolta conferendo loro nuove connotazioni e sfumature.

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Questa tesi ha come obiettivo l’analisi contrastiva della versione originale francese e di quella doppiata in italiano del film “Qu’est-ce qu’on a fait au bon Dieu”, del regista Philippe de Chauveron. Partendo da alcuni aspetti teorici spiegati nel primo capitolo, parlerò della traduzione audiovisiva e delle sue due tecniche maggiormente utilizzate, ossia doppiaggio e sottotitolaggio, oltre che ad accennare il contesto storico-sociale in cui è nata e si è sviluppata. In seguito mi concentrerò sull’analisi vera e propria del doppiaggio del film, prendendo in considerazione gli aspetti culturali di più difficile adattamento per i dialoghisti, quali il cibo, gli odonimi, il mondo dello spettacolo, l’ironia e gli aspetti extra-testuali di immagini e suoni. Infine, l’elaborato si concluderà con l’analisi degli aspetti linguistici più complessi per gli adattatori, come il dialetto, il turpiloquio e le espressioni idiomatiche, con un’attenzione particolare anche alla traduzione dei titoli.

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L’idea del presente elaborato nasce da due elementi principali: l’attualità del tema in Giappone ma anche in Europa, e l’esistenza nella lingua giapponese di strutture grammaticali e sintattiche propriamente “maschili”. L’analisi della figura della donna nella società giapponese moderna è trattata attraverso un breve excursus che va dalla mitologia alla Seconda Guerra Mondiale. Il mito presenta la femminilità come valore, e genera una società matriarcale. Tuttavia, l’influenza delle religioni e lo sviluppo del sistema feudale ben presto orientano la società verso un rigido patriarcato. Nonostante la Restaurazione Meiji abbia dato impulso ai primi movimenti di riforma in materia di diritti delle donne, è solo durante il periodo Taishō che la società assimila influenze progressiste e vedute più aperte, e lo status della donna diviene oggetto di riforme e conquiste. Nella seconda metà degli anni Trenta il clima oppressivo in vista della Seconda Guerra Mondiale predilige ancora una volta il ruolo femminile tradizionale plasmato dalla cultura patriarcale. Per la prima volta, durante l’Occupazione statunitense viene proposto un modello femminile alternativo, che sembra promuovere un’immagine diversa della donna. Tuttavia, tale fenomeno indietreggia non appena mutano le priorità degli Stati Uniti in Giappone. In seguito, lo studio della figura della donna nella società è trattata tramite l’analisi della Costituzione del 1946 e delle leggi in materia di famiglia, istruzione e occupazione. Tale analisi risulta interessante in quanto riflette l’andamento altalenante che caratterizza la società giapponese nell'ambito dell’eguaglianza di genere. Inoltre, è riportata l’analisi critica delle leggi in materia di eguaglianza di genere e pari opportunità in ambito lavorativo. L’analisi delle leggi permette di comprendere le tendenze delle nuove generazioni emerse negli ultimi anni, in particolare lo stile di vita della donna del Giappone contemporaneo.

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Lo scoppio della crisi finanziaria globale del 2007 ha rappresentato un evento epocale che ha interessato una varietà di ambiti: l’economia, la finanza, il diritto, la sociologia e anche la comunicazione. Molti linguisti e ricercatori del settore terminologico si sono concentrati sulle conseguenze di questo capovolgimento nella comunicazione che ha accolto in misura crescente anglicismi finanziari provenienti dagli Stati Uniti. I documenti istituzionali, ma soprattutto la stampa generalista e finanziaria sono dovuti ricorrere per esigenze denotative agli anglicismi al fine di illustrare le cause di questo evento e proporre delle soluzioni adeguate per attenuarne gli effetti. Dopo la crisi, infatti, le autorità di vigilanza finanziaria europee hanno iniziato a mettere in campo una serie di riforme della regolamentazione finanziaria volte a prevenire la comparsa di nuove crisi sistemiche: lo stress testing costituisce uno degli strumenti che la vigilanza europea ha adottato allo scopo di valutare lo stato di salute dei bilanci degli istituti di credito e per vagliarne la solidità e la resistenza a crisi simili a quella esplosa nel 2007. Il nostro elaborato si propone di osservare in ottica diacronica il trattamento degli anglicismi finanziari del dominio dello stress testing nella comunicazione istituzionale della Banque de France e della Banca d’Italia e nella stampa economico-finanziaria francese e italiana. Per la realizzazione di tale indagine abbiamo adottato un approccio diacronico teso all’osservazione del trattamento dell’anglicismo stress test in un arco temporale che dai primi anni Duemila arriva fino ad oggi. Ai fini dell’indagine abbiamo costruito due corpora comparabili di testi istituzionali tratti dal sito Web della Banque de France e da quello della Banca d’Italia, delimitando la ricerca al dominio dello stress testing. Abbiamo successivamente compilato due corpora comparabili con testi tratti da La Tribune e Milano Finanza per osservare il trattamento degli anglicismi finanziari in un genere testuale differente, benché specializzato. Abbiamo assunto il 2007, anno di inizio della crisi, come spartiacque, suddividendo i corpora in vari subcorpora e selezionando i testi da includervi in base alla data di pubblicazione. L’obiettivo che ci siamo prefissati è quello di osservare se nel dominio dello stress testing abbia avuto luogo un’evoluzione concettuale e se questa sia riscontrabile anche dal trattamento degli anglicismi finanziari, con un focus particolare sull’anglicismo stress test.

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Lo sviluppo di tecnologie informatiche e telematiche comporta di pari passo l’aumento di dispositivi informatici e di conseguenza la commissione di illeciti che richiedono l’uso di tecniche dell’informatica forense. Infatti, l'evoluzione della tecnologia ha permesso la diffusione di sistemi informatici connessi alla rete Internet sia negli uffici che nelle case di molte famiglie: il miglioramento notevole della velocità di connessione e della potenza dei dispositivi comporta l’uso di un numero sempre maggiore di applicazioni basate sul web 2.0, modificando lo schema classico d’uso del mezzo e passando da utente “lettore” a utente “produttore”: si potrebbe quasi porre la domanda “Chi non ha mai scritto un commento su un social network? Chi non ha mai caricato un video su una piattaforma di video sharing? Chi non ha mai condiviso un file su un sito?”. Il presente lavoro si propone di illustrare le problematiche dell’acquisizione del traffico di rete con particolare focus sui dati che transitano attraverso protocolli cifrati: infatti, l’acquisizione di traffico di rete si rende necessaria al fine di verificare il contenuto della comunicazione, con la conseguenza che diventa impossibile leggere il contenuto transitato in rete in caso di traffico cifrato e in assenza della chiave di decifratura. Per cui, operazioni banali nei casi di traffico in chiaro (come la ricostruzione di pagine html o fotografie) possono diventare estremamente impegnative, se non addirittura impossibile, quando non si sono previsti appositi accorgimenti e in assenza di idonei strumenti. Alla luce di tali osservazioni, il presente lavoro intende proporre una metodologia completa di acquisizione e uno strumento software che agevoli il lavoro di ricostruzione, e quindi verifica, dei dati contenuti nel traffico catturato, anche cifrato. Infine, verranno mostrati dei casi esemplificativi nei quali tale metodologia si rende opportuna (o meglio, necessaria) con test di ricostruzione dei dati eseguiti con il tool SSLTrafficReader.

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La tesi si propone di investigare, mediante un approccio puramente quantitativo, il contenuto informativo e la morfologia della lingua del manoscritto di Voynich (VMS), noto per essere redatto in un alfabeto sconosciuto e tuttora non decodificato. Per prima cosa, a partire dal concetto di entropia, sviluppato nel contesto della teoria della informazione, si costruisce una misura del contenuto informativo di un testo (misura di Montemurro-Zanette); quindi, si presentano diversi esperimenti in cui viene misurata l'informazione di testi sottoposti a trasformazioni linguistiche di vario genere(lemmatizzazione, traduzione, eccetera). In particolare, l'applicazione al VMS di questa misura unita ad altre tecniche, ci permette di indagare la struttura tematica del manoscritto e le relazioni tra i suoi contenuti, verificando che esiste una continuità semantica tra pagine consecutive appartenenti a una stessa sezione. La grande quantità di hapax nel manoscritto ci porta poi a considerazioni di tipo morfologico: suggerisce infatti che la lingua del manoscritto sia particolarmente flessiva. La ricerca, in particolare, di sequenze di hapax consecutivi, ci porta a identificare -verosimilmente- alcuni nomi propri. Proprio per approfondire la morfologia della lingua si costruisce infine un grafo linguistico basato sostanzialmente sulla distanza di Hamming; confrontando la topologia di questi grafi per alcune lingue e per la lingua del VMS si osserva che quest'ultimo si distingue per maggiore densità e connessione. Traendo le conclusioni, i forti indizi a favore della presenza di un contenuto informativo nel testo confermano l'ipotesi che questo sia scritto in una vera lingua. Tuttavia, data la notevole semplicità delle regole di costruzione morfologiche, a nostro parere non sembra assimilabile ad una lingua naturale conosciuta, ma piuttosto ad una artificiale, creata appositamente per questo testo.

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Il presente elaborato ha come obiettivo l’analisi dei discorsi di ringraziamento pronunciati nelle cerimonie dei premi Oscar dal 1990 al 2015 da attori e attrici, protagonisti e non protagonisti, premiati con la statuetta dorata per le loro performance recitative. L’elaborato si articola in tre capitoli: nel primo, si delinea la storia dei premi Oscar, considerati la cerimonia di premiazione cinematografica per antonomasia, con particolare attenzione ai metodi di selezione di premiati e vincitori da parte dell’Academy of Motion Pictures Arts and Sciences. Ci si concentra anche sul significato, letterale e simbolico, dei discorsi di ringraziamento, e sulla rilevanza che essi hanno all’interno della cerimonia. Nel secondo capitolo, si analizzano i discorsi di ringraziamento dei vincitori da un punto di vista linguistico, con particolare attenzione a prosodia, prossemica, retorica e deissi. Nel terzo e ultimo capitolo, infine, l’analisi assume toni più prettamente culturali, focalizzando l’attenzione sugli aspetti pragmatici e contenutistici dei discorsi, nonché nel tentativo di confrontare gli atteggiamenti delle due categorie nazionali più premiate agli Oscar: gli americani e i britannici.

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Il presente lavoro ha come obiettivo la descrizione dello studio del degassamento diffuso di CO2 (acquisizione dei dati e loro trattazione) effettuato nell'area vulcanica dei Campi Flegrei (NA), nello specifico nell'area della Solfatara di Pozzuoli. Questo infatti rappresenta attualmente il punto di massimo rilascio di fluidi ed energia dell'intero Distretto Vulcanico Flegreo attraverso attività quali fumarole e degassamento diffuso dal suolo, nonché deformazioni del terreno (bradisismo). Tramite l'acquisizione dei valori di flusso diffuso e delle temperature dei primi 10 cm di suolo, attraverso una trattazione dei dati statistica e geostatistica, è stato possibile distinguere e caratterizzare le sorgenti di CO2 (biologica o vulcanica), la realizzazione di sviluppo di mappe di probabilità e di flusso medio e la quantificazione dell'output totale giornaliero di CO2. Il lavoro è stato suddiviso in due fasi principali: 1. La prima fase ha riguardato l'acquisizione dei dati sul campo nei giorni 19 e 20 marzo 2015, tramite l'utilizzo di una camera d'accumulo ed un termometro munito di sonda, in 434 punti all'interno del cratere della Solfatara e nelle aree circostanti. 2. Nella seconda fase sono stati elaborati i dati, utilizzando il metodo statistico GSA (Graphical Statistic Approach) ed il metodo geostatistico della simulazione sequenziale Gaussiana (sGs). Tramite il GSA è stato possibile ripartire i dati in popolazioni e definire una media (con relativa varianza) per ognuna di esse. Con la sGs è stato possibile trattare i dati, considerando la loro distribuzione spaziale, per simulare valori per le aree prive di misurazioni; ciò ha permesso di generare delle mappe che mostrassero l'andamento dei flussi e la geometria della struttura del degassamento diffuso (Diffuse Degassing Structure, DDS; Chiodini et al., 2001). Infine i dati ottenuti sono stati confrontati con i risultati di precedenti studi e si è messo in relazione la geometria e l'intensità di degassamento con la geologia strutturale dell'area flegrea indagata.