952 resultados para sospensioni semi attive meccatronica controllo skyhook
Resumo:
L'obiettivo del presente lavoro è quello di modellare diversi tipi di sospensioni semi attive del sedile di una trattrice agricola ed implementare diverse strategie di controllo di smorzamento e rigidezza al fine di minimizzare la propagazione delle vibrazioni al corpo dell'operatore.
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A livello globale una delle problematiche più urgenti della sanità pubblica umana e veterinaria è rappresentata dal controllo delle infezioni virali. L’emergenza di nuove malattie, la veloce diffusione di patologie finora confinate ad alcune aree geografiche, lo sviluppo di resistenza dei patogeni alle terapie utilizzate e la mancanza di nuove molecole attive, sono gli aspetti che influiscono più negativamente livello socio-economico in tutto il mondo. Misure per limitare la diffusione delle infezioni virali prevedono strategie per prevenire e controllare le infezioni in soggetti a rischio . Lo scopo di questa tesi è stato quello di indagare il possibile utilizzo di prototipi virali utilizzati come modello di virus umani per valutare l’efficacia di due diversi metodi di controllo delle malattie virali: la rimozione mediante filtrazione di substrati liquidi e gli antivirali di sintesi e di origine naturale. Per quanto riguarda la rimozione di agenti virali da substrati liquidi, questa è considerata come requisito essenziale per garantire la sicurezza microbiologica non solo di acqua ad uso alimentare , ma anche dei prodotti utilizzati a scopo farmaceutico e medico. Le Autorità competenti quali WHO ed EMEA hanno redatto delle linee guida molto restrittive su qualità e sicurezza microbiologica dei prodotti biologici per garantire la rimozione di agenti virali che possono essere trasmessi con prodotti utilizzati a scopo terapeutico. Nell'industria biomedicale e farmaceutica c'è l'esigenza di una tecnologia che permetta la rimozione dei virus velocemente, in grande quantità, a costi contenuti, senza alterare le caratteristiche del prodotto finale . La collaborazione con l’azienda GVS (Zola Predosa, Italia) ha avuto come obiettivo lo studio di una tecnologia di filtrazione che permette la rimozione dei virus tramite membrane innovative e/o tessuti-non-tessuti funzionalizzati che sfruttano l’attrazione elettrostatica per ritenere ed asportare i virus contenuti in matrici liquide. Anche gli antivirali possono essere considerati validi mezzi per il controllo delle malattie infettive degli animali e nell’uomo quando la vaccinazione non è realizzabile come ad esempio in caso di scoppio improvviso di un focolaio o di un attacco bioterroristico. La scoperta degli antivirali è relativamente recente ed il loro utilizzo è attualmente limitato alla patologia umana, ma è in costante aumento l’interesse per questo gruppo di farmaci. Negli ultimi decenni si è evidenziata una crescente necessità di mettere a punto farmaci ad azione antivirale in grado di curare malattie ad alta letalità con elevato impatto socio-economico, per le quali non esiste ancora un’efficace profilassi vaccinale. Un interesse sempre maggiore viene rivolto agli animali e alle loro patologie spontanee, come modello di studio di analoghe malattie dell’uomo. L’utilizzo di farmaci ad azione antivirale in medicina veterinaria potrebbe contribuire a ridurre l’impatto economico delle malattie limitando, nel contempo, la disseminazione dei patogeni nell’ambiente e, di conseguenza, il rischio sanitario per altri animali e per l’uomo in caso di zoonosi. Le piante sono sempre state utilizzate dall’industria farmaceutica per l’isolamento dei composti attivi e circa il 40% dei farmaci moderni contengono principi d’origine naturale. Alla luce delle recenti emergenze sanitarie, i fitofarmaci sono stati considerati come una valida per migliorare la salute degli animali e la qualità dei prodotti da essi derivati. L’obiettivo del nostro studio è stato indagare l’attività antivirale in vitro di estratti naturali e di molecole di sintesi nei confronti di virus a RNA usando come prototipo il Canine Distemper Virus, modello di studio per virus a RNA a polarità negativa, filogeneticamente correlato al virus del morbillo umano. La scelta di questo virus è dipesa dal fatto che rispetto ai virus a DNA e ai retrovirus attualmente l’offerta di farmaci capaci di contrastare le infezioni da virus a RNA è molto limitata e legata a molecole datate con alti livelli di tossicità. Tra le infezioni emergenti causate da virus a RNA sono sicuramente da menzionare quelle provocate da arbovirus. Le encefaliti virali da arbovirus rappresentano una emergenza a livello globale ed attualmente non esiste una terapia specifica. Una delle molecole più promettenti in vitro per la terapia delle infezioni da arbovirus è la ribavirina (RBV) che, con il suo meccanismo d’azione pleiotropico, si presta ad essere ulteriormente studiata in vivo per la sua attività antivirale nei confronti delle infezioni da arbovirus. Uno dei fattori limitanti l’utilizzo in vivo di questa molecola è l’incapacità della molecola di oltrepassare la barriera emato-encefalica. Nel nostro studio abbiamo messo a punto una formulazione per la somministrazione endonasale di RBV e ne abbiamo indagato la diffusione dalla cavità nasale all’encefalo attraverso l’identificazione e quantificazione della molecola antivirale nei diversi comparti cerebrali . Infine è stato condotto un esperimento in vivo per valutare l’efficacia di un composto a base di semi di Neem, di cui sono già note le proprietà antimicrobiche, nei confronti dell’infezione da orf virus, una zoonosi a diffusione mondiale, che ha un elevato impatto economico in aree ad alta densità ovi-caprina e può provocare lesioni invalidanti anche nell’uomo.
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L'elaborato descrive il lavoro svolto in cinque mesi presso il Centro Protesi INAIL di Budrio (BO), che ha portato allo sviluppo di un banco prova per testare articolazioni elettromeccaniche. I dispositivi target, in particolare, sono stati due gomiti mioelettrici: il primo di produzione interna INAIL e il secondo prodotto da Selex ES in collaborazione con il Centro Protesi stesso. Per il controllo del movimento e l'acquisizione dei segnali elettrici si è scelto il PAC CompactRIO (National Instruments), mentre per le acquisizioni cinematiche di angolo e velocità angolare si è sfruttata la stereofotogrammetria.
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This paper presents a multi-objective optimization strategy for heavy truck suspension systems based on modified skyhook damping (MSD) control, which improves ride comfort and road-friendliness simultaneously. A four-axle heavy truck-road coupling system model was established using functional virtual prototype technology; the model was then validated through a ride comfort test. As the mechanical properties and time lag of dampers were taken into account, MSD control of active and semi-active dampers was implemented using Matlab/Simulink. Through co-simulations with Adams and Matlab, the effects of passive, semi-active MSD control, and active MSD control were analyzed and compared; thus, control parameters which afforded the best integrated performance were chosen. Simulation results indicated that MSD control improves a truck’s ride comfort and roadfriendliness, while the semi-active MSD control damper obtains road-friendliness comparable to the active MSD control damper.
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A vibration isolator is described which incorporates a near-zero-spring-rate device within its operating range. The device is an assembly of a vertical spring in parallel with two inclined springs. A low spring rate is achieved by combining the equivalent stiffness in the vertical direction of the inclined springs with the stiffness of the vertical central spring. It is shown that there is a relation between the geometry and the stiffness of the individual springs that results in a low spring rate. Computer simulation studies of a single-degree-of-freedom model for harmonic base input show that the performance of the proposed scheme is superior to that of the passive schemes with linear springs and skyhook damping configuration. The response curves show that, for small to large amplitudes of base disturbance, the system goes into resonance at low frequencies of excitation. Thus, it is possible to achieve very good isolation over a wide low-frequency band. Also, the damper force requirements for the proposed scheme are much lower than for the damper force of a skyhook configuration or a conventional linear spring with a semi-active damper.
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A semi-active truck damper was developed in conjunction with a commercial shock absorber manufacturer. A linearized damper model was developed for control system design purposes. Open- and closed-loop damper force tracking control was implemented, with tests showing that an open-loop approach gave the best compromise between response speed and accuracy. A hardware-in-the-loop test facility was used to investigate performance of the damper when combined with a simulated quarter-car model. The input to the vehicle model was a set of randomly generated road profiles, each profile traversed at an appropriate speed. Modified skyhook damping tests showed a simultaneous improvement over the optimum passive case of 13 per cent in vertical body acceleration and 8 per cent in dynamic tyre forces. Full-scale vehicle tests of the damper on a heavy tri-axle trailer were carried out. Implementation of modified skyhook damping yielded a simultaneous improvement over the optimum passive case of 8 per cent in vertical body acceleration and 8 per cent in dynamic tyre forces. © IMechE 2008.
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Questa relazione finale è stata frutto di un lavoro sperimentale svolto in collaborazione con un’azienda del territorio ed ha avuto come obiettivo principale quello di verificare i parametri qualitativi e compositivi di una nuova tipologia di salume in fase di studio. L’azienda sta studiando una nuova tipologia di “prodotto funzionale” addizionando componenti ad attività nutraceutica al salame ottenuto da sole parti magre di suino. L’intenzione dell’azienda è di arricchire il proprio prodotto con acidi grassi polinsaturi della serie omega-3 (da olio di semi di lino), noti per gli effetti benefici che possono esercitare sulla salute umana. A questo scopo, sul prodotto di nuova formulazione (ed in parallelo sul prodotto a formulazione classica e su un prodotto del tutto simile commercializzato da un’altra azienda) sono state effettuate sia la determinazione della percentuale lipidica, al fine di individuare il quantitativo totale di grasso, che una caratterizzazione gascromatografica del profilo quali-quantitativo in acidi grassi, analsi fondamentale per verificare la conformità con i requisiti indicati dal Reg. 1924/06, e successive modifiche, previsti per le indicazioni da inserire in etichetta (claims). Inoltre, è stato importante controllare che la concentrazione voluta di acido alfa-linolenico si mantenga tale durante tutto il periodo di shelf-life del prodotto (45 gg), perciò per soddisfare quest’ultima finalità, le analisi sono state eseguite sia all’inizio (T0) che alla fine (T1) della vita commerciale del prodotto. E’ apparso poi fondamentale monitorare un possibile decadimento/modifica della qualità organolettica del prodotto di nuova formulazione, a causa del possibile aumento di ossidabilità della frazione lipidica causata da una maggiore presenza di acidi grassi polinsaturi; ed infine, con l’intento di verificare se la nuova formulazione potesse comportare una variazione significativa delle caratteristiche sensoriali del prodotto, sono stati condotti un test descrittivo quantitativo (QDA), in grado di descrivere il profilo sensoriale del prodotto ed un test discriminante qualitativo (metodo triangolare) capace di valutare l’eventuale comparsa di cambiamenti in seguito alle modifiche apportate al prodotto; per ultimo è stato poi eseguito un test affettivo quantitativo (test di preferenza, condotto su scala di laboratorio) in grado fornire informazioni sul gradimento e di evidenziare i principali vettori che guidano le scelte dei consumatori. I risultati delle analisi chimiche e sensoriali, eseguite per soddisfare tali richieste, hanno evidenziato come il salume presenti un quantitativo di tali acidi grassi polinsaturi in linea con il claim “Alimento fonte di acidi grassi omega-3”, (requisiti indicati dal Reg. 1924/06 e successive modifiche), risultato confermato sia all’inizio che al termine della vita commerciale del prodotto (pari a circa 45 giorni). Inoltre, esso risulta essere piuttosto interessante dal punto di vista nutrizionale, poiché caratterizzato da un contenuto di grasso per la categoria dei salumi, relativamente limitato, pari a circa il 15%, con percentuali più favorevoli in acidi grassi insaturi. L’analisi del profilo sensoriale condotta ad inizio shelf-life ha invece evidenziato come questa tipologia di prodotto sia caratterizzata sia al gusto che all’olfatto da note più sapide e speziate , oltre ad una maggiore consistenza della fetta, rispetto agli altri campioni analizzati, mentre i risultati relativi al termine della shelf-life hanno evidenziato come esso tenda ad essere soggetto ad alterazioni sensoriali rilevabili proprio al termine della fase di conservazione dovute nello specifico alla formazione di composti responsabili dell’odore di rancido. I test discriminanti, condotti con giudici non allenati, non hanno invece fatto registrare differenze sensoriali significative tra il prodotto con formulazione classica e quello di nuova formulazione, confrontati ad inizio e a fine shelf-life. Riassumendo, dai risultati ottenuti da questo lavoro sperimentale, il prodotto di nuova formulazione, arricchito in acidi grassi polinsaturi della serie omega-3, risulta essere in linea con il claim “Alimento fonte di acidi grassi omega-3”, presenta in generale un contenuto di grasso totale inferiore a quello di altre tipologie di salumi ed un rapporto più favorevole tra acidi grassi insaturi e saturi, per questo può essere considerato un prodotto interessante dal punto di vista della salute e della nutrizione. Proprio per la sua formulazione più ricca in acidi grassi polinsaturi, tende però a fine shelf-life a presentare una leggera nota di rancido, riconducibile ad una maggiore ossidabilità della frazione lipidica. Tale variazione sensoriale è risultata comunque percepita solo da un panel allenato, mentre un test di tipo discriminante, condotto con giudici non allenati, non ha messo in luce differenze significative tra il salume di nuova formulazione e quello con formulazione classica né all’inizio, né al termine della vita commerciale del prodotto.
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Questa relazione finale è incentrata sul lavoro sperimentale richiesto dalla collaborazione con l’azienda Natural Salumi ed ha come obiettivo principale quello di verifica dei parametri qualitativi e compositivi di una nuova tipologia di salume in fase di studio. L’azienda ha infatti messo a punto un nuovo “prodotto funzionale” addizionando componenti aventi attività nutraceutica al salame ottenuto da sole parti magre di suino (tipo NaturalFetta) e si propone di arricchire il proprio prodotto con acidi grassi polinsaturi della serie omega-3 (da olio di semi di lino), noti per gli effetti benefici esercitati sulla salute umana. Sul prodotto di nuova formulazione si effettueranno sia la determinazione della percentuale lipidica mediante metodo ufficiale Soxhlet ed automatizzato Soxtec, al fine di individuare il quantitativo totale della parte grassa, che una caratterizzazione del profilo quali-quantitativo in acidi grassi, fondamentale per verificare la conformità con i requisiti indicati dal Reg. 1924/06 (e successivi come il Reg. UE 432/2012) previsti per le indicazioni da inserire in etichetta (claims) per i prodotti arricchiti con acidi grassi polinsaturi (PUFA). La determinazione del profilo in acidi grassi e, nello specifico, del contenuto in acido -linolenico, sarà realizzata mediante gascromatografia previa estrazione della frazione lipidica dei salumi con metodo di Folch modificato, che prevede un'estrazione solido-liquido. La concentrazione di acido alfa-linolenico sarà inoltre monitorata durante tutto il periodo di shelf-life del prodotto (45 gg) al fine di valutare eventuali variazioni durante la conservazione. Per soddisfare quest’ultima finalità, le analisi saranno eseguite sia all’inizio (T0) che alla fine (T1) della vita commerciale del prodotto. Le stesse analisi verranno inoltre condotte sia sul prodotto a formulazione classica che su un prodotto del tutto simile, commercializzato da un’altra azienda e considerato come leader di mercato. In relazione ad un possibile aumento di ossidabilità della frazione lipidica, sarà realizzato un controllo dei parametri chimici, qualitativi e compositivi, con particolare riferimento ai prodotti di ossidazione del colesterolo (date le loro implicazioni in ambito biomedico). La maggiore presenza in formulazione di acidi grassi polinsaturi potrebbe infatti favorire un incremento dei COPs (Cholesterol Oxidation Products), che saranno separati, identificati e quantificati mediante la procedura SPE/GC-MS (estrazione e purificazione in fase solida accoppiata ad analisi gascromatografica con rivelazione mediante spettrometria di massa).
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Il sistema di acquisizione dati del nuovo layer IBL di ATLAS conta attualmente 15 schede ROD attive sull’esperimento. In ognuna di queste schede sono presenti due catene JTAG per la programmazione e il test. La prima catena è facilmente accessibile da remoto tramite uno standard VME o Ethernet, mentre la seconda è accessibile solo tramite un programmatore JTAG. Accedere alla catena secondaria di tutte 15 le ROD è in primo luogo sconveniente poiché sarebbero necessari 15 programmatori diversi; in secondo luogo potrebbe risultare difficoltoso doverli gestire tutti da un unico computer. Nasce così l’esigenza di sviluppare un’elettronica aggiuntiva con funzione di controllo che riesca, tramite un unico programmatore, a distribuire un segnale JTAG in ingresso a 15 uscite selezionabili in maniera esclusiva. In questa tesi vengono illustrati i vari passaggi che hanno portato alla realizzazione del progetto ponendo attenzione alla scelta, al funzionamento e all’eventuale programmazione dei componenti elettronici che lo costituiscono. Per ogni parte è stato realizzato un ambiente hardware di prototipazione che ne ha garantito il test delle funzionalità. La scheda, basata su un microcontrollore ATmega 328-P, è attualmente in fase di completamento nel laboratorio di progettazione elettronica dell’INFN di Bologna. Il prototipo studiato e realizzato tramite il lavoro di questa tesi verrà anche utilizzato in ambiente CERN una volta che ne sarà convalidata l’affidabilità e potrà anche essere facilmente adattato a tutti gli esperimenti che usano un protocollo JTAG per la programmazione di dispositivi remoti.
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Based on Newmark-β method, a structural vibration response is predicted. Through finding the appropriate control force parameters within certain ranges to optimize the objective function, the predictive control of the structural vibration is achieved. At the same time, the numerical simulation analysis of a two-storey frame structure with magneto-rheological (MR) dampers under earthquake records is carried out, and the parameter influence on structural vibration reduction is discussed. The results demonstrate that the semi-active control based on Newmark-β predictive algorithm is better than the classical control strategy based on full-state feedback control and has remarkable advantages of structural vibration reduction and control robustness.
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An algorithm to improve the accuracy and stability of rigid-body contact force calculation is presented. The algorithm uses a combination of analytic solutions and numerical methods to solve a spring-damper differential equation typical of a contact model. The solution method employs the recently proposed patch method, which especially suits the spring-damper differential equations. The resulting semi-analytic solution reduces the stiffness of the differential equations, while performing faster than conventional alternatives.
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This paper proposes a semi-supervised intelligent visual surveillance system to exploit the information from multi-camera networks for the monitoring of people and vehicles. Modules are proposed to perform critical surveillance tasks including: the management and calibration of cameras within a multi-camera network; tracking of objects across multiple views; recognition of people utilising biometrics and in particular soft-biometrics; the monitoring of crowds; and activity recognition. Recent advances in these computer vision modules and capability gaps in surveillance technology are also highlighted.
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Vehicular traffic in urban areas may adversely affect urban water quality through the build-up of traffic generated semi and non volatile organic compounds (SVOCs and NVOCs) on road surfaces. The characterisation of the build-up processes is the key to developing mitigation measures for the removal of such pollutants from urban stormwater. An in-depth analysis of the build-up of SVOCs and NVOCs was undertaken in the Gold Coast region in Australia. Principal Component Analysis (PCA) and Multicriteria Decision tools such as PROMETHEE and GAIA were employed to understand the SVOC and NVOC build-up under combined traffic scenarios of low, moderate, and high traffic in different land uses. It was found that congestion in the commercial areas and use of lubricants and motor oils in the industrial areas were the main sources of SVOCs and NVOCs on urban roads, respectively. The contribution from residential areas to the build-up of such pollutants was hardly noticeable. It was also revealed through this investigation that the target SVOCs and NVOCs were mainly attached to particulate fractions of 75 to 300 µm whilst the redistribution of coarse fractions due to vehicle activity mainly occurred in the >300 µm size range. Lastly, under combined traffic scenario, moderate traffic with average daily traffic ranging from 2300 to 5900 and average congestion of 0.47 was found to dominate SVOC and NVOC build-up on roads.
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The functional properties of cartilaginous tissues are determined predominantly by the content, distribution, and organization of proteoglycan and collagen in the extracellular matrix. Extracellular matrix accumulates in tissue-engineered cartilage constructs by metabolism and transport of matrix molecules, processes that are modulated by physical and chemical factors. Constructs incubated under free-swelling conditions with freely permeable or highly permeable membranes exhibit symmetric surface regions of soft tissue. The variation in tissue properties with depth from the surfaces suggests the hypothesis that the transport processes mediated by the boundary conditions govern the distribution of proteoglycan in such constructs. A continuum model (DiMicco and Sah in Transport Porus Med 50:57-73, 2003) was extended to test the effects of membrane permeability and perfusion on proteoglycan accumulation in tissue-engineered cartilage. The concentrations of soluble, bound, and degraded proteoglycan were analyzed as functions of time, space, and non-dimensional parameters for several experimental configurations. The results of the model suggest that the boundary condition at the membrane surface and the rate of perfusion, described by non-dimensional parameters, are important determinants of the pattern of proteoglycan accumulation. With perfusion, the proteoglycan profile is skewed, and decreases or increases in magnitude depending on the level of flow-based stimulation. Utilization of a semi-permeable membrane with or without unidirectional flow may lead to tissues with depth-increasing proteoglycan content, resembling native articular cartilage.
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Due to the limitation of current condition monitoring technologies, the estimates of asset health states may contain some uncertainties. A maintenance strategy ignoring this uncertainty of asset health state can cause additional costs or downtime. The partially observable Markov decision process (POMDP) is a commonly used approach to derive optimal maintenance strategies when asset health inspections are imperfect. However, existing applications of the POMDP to maintenance decision-making largely adopt the discrete time and state assumptions. The discrete-time assumption requires the health state transitions and maintenance activities only happen at discrete epochs, which cannot model the failure time accurately and is not cost-effective. The discrete health state assumption, on the other hand, may not be elaborate enough to improve the effectiveness of maintenance. To address these limitations, this paper proposes a continuous state partially observable semi-Markov decision process (POSMDP). An algorithm that combines the Monte Carlo-based density projection method and the policy iteration is developed to solve the POSMDP. Different types of maintenance activities (i.e., inspections, replacement, and imperfect maintenance) are considered in this paper. The next maintenance action and the corresponding waiting durations are optimized jointly to minimize the long-run expected cost per unit time and availability. The result of simulation studies shows that the proposed maintenance optimization approach is more cost-effective than maintenance strategies derived by another two approximate methods, when regular inspection intervals are adopted. The simulation study also shows that the maintenance cost can be further reduced by developing maintenance strategies with state-dependent maintenance intervals using the POSMDP. In addition, during the simulation studies the proposed POSMDP shows the ability to adopt a cost-effective strategy structure when multiple types of maintenance activities are involved.