962 resultados para lingua franca


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Tese de doutoramento, Linguística (Linguística Aplicada), Universidade de Lisboa, Faculdade de Letras, 2015

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La lingua inglese ha subito negli ultimi secoli una diffusione senza precedenti e viene oggi utilizzata in tutto il mondo come mezzo di comunicazione. Da questo fenomeno inedito emergono nuove prospettive di ricerca; le lingue sono infatti in continua evoluzione e si modificano attraverso l’uso. La lingua inglese, così largamente utilizzata in tutto il mondo, si sta quindi trasformando, e presenta oggi ai ricercatori aspetti originali ed innovativi. L’utilizzo dell’inglese come mezzo di comunicazione tra parlanti appartenenti a diverse linguaculture viene chiamato “ELF”, English as a Lingua Franca. Lo scopo di questa tesi è di esporre i punti fondamentali delle ricerche degli ultimi anni sull’argomento e di realizzare un piccolo studio di caso su questo tema. Lo studio avrà come oggetto le linee guida per gli autori di articoli scientifici fornite da un campione di 100 riviste specialistiche, che sono state esaminate al fine di individuare riferimenti alla lingua inglese, alle sue varietà e a parlanti nativi e non nativi. L’obbiettivo sarà quindi quello di ottenere un idea generale sulla posizione dei parlanti non nativi all’interno della comunità scientifica.

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Il presente lavoro rientra nella cornice dei progetti volti ad agevolare la traduzione e produzione da parte delle Università italiane di contenuti online e documentazione ufficiale anche in ELF, in modo da renderli più facilmente accessibili a livello internazionale. Uno strumento utile a questo scopo, di cui molte università si stanno dotando, è un supporto terminologico relativo al dominio accademico-istituzionale. Questo elaborato si suddivide in sei capitoli. Il primo capitolo, di introduzione, è seguito dal capitolo 2, che presenta la terminologia come disciplina, offre una descrizione dei concetti della terminologia classica rilevanti per il lavoro, seguita da una panoramica degli strumenti di sistematizzazione della conoscenza utilizzati. Il capitolo 3 introduce il processo europeo di riforma dei sistemi di istruzione superiore, che ha motivato la creazione da parte di diverse università europee di strumenti di gestione della terminologia accademico-istituzionale. Vengono anche illustrate alcune Banche Dati terminologiche reperite presso altre università europee. Segue l’analisi dei progetti avviati dall’Università di Bologna, in particolare della Banca Dati di terminologia riferita alla Didattica e all’Organizzazione dell’Ateneo creata dall’Ufficio Relazioni Internazionali. All’interno del capitolo 4 viene descritto il lavoro di analisi delle fonti utilizzate durante la creazione della Banca Dati. Il capitolo 5 introduce le fonti aggiuntive utilizzate nel processo di revisione e compilazione, ovvero i corpora specialistici di dominio accademico-istituzionale, e descrive il processo di analisi metodologica e le modifiche strutturali implementate sulla Banca Dati originale, per poi illustrare le modalità di ricerca e di compilazione dei campi della Banca Dati. L’ultimo capitolo descrive la Banca Dati finale, riassumendo brevemente i risultati del lavoro svolto e presentando la proposta del metodo di assegnazione della tipologia di scheda terminologica a ciascun termine in base alle sue caratteristiche funzionali come punto di riferimento per la successiva compilazione delle restanti sezioni della Banca Dati.

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Tese de doutoramento, Linguística (Linguística Aplicada), Universidade de Lisboa, Faculdade de Letras, 2016

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Mémoire numérisé par la Direction des bibliothèques de l'Université de Montréal.

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Mémoire numérisé par la Direction des bibliothèques de l'Université de Montréal.

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This study aims to investigate Namibian teachers’ attitudes towards English as a medium of instruction in Namibian classrooms. Regardless of the fact that English has no historical ties with Namibia, English still operates as the official language and the language of instruction in schools. This study briefly discusses the probable reasons for choosing English as an official language in Namibia, and as the medium of instruction in educational institutions. Furthermore, it discusses the attitudes that Namibian teachers have towards English as a medium of instruction in Namibian classrooms. A pilot electronic questionnaire, a revised questionnaire, and telephone interviews were used to acquire data for the study. The results indicate that English is a challenge for many learners and this poses a challenge to teachers as well. However, a majority of teachers from this study portray English as the language that is capable of uniting Namibian learners from different backgrounds, and a language that makes education possible in Namibia. In addition, teachers also reported that knowledge of English opens up educational opportunities for learners to study abroad.

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False Anglicisms are words which technically are not part of the English language, but "seem" English, due to their shape or resemblance to English words. These are usually the result of new creations/coinages in other languages and/or semantic shifts. Due to the use of English as a Lingua Franca, it is becoming quite common to come across these words in English with the "re-imported" shape and meaning they bring from other languages.

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Over the past decades, English language teachers have become familiar with several terms which attempt to describe the role of English as a language of international communication. Presently, the term English as a lingua franca (ELF) seems to be one of the most favoured and adopted to depict the global use of English in the 21st century. Basically, the concept of ELF im-plies cross-cultural, cross-linguistic interactions involving native and non-native speakers. Conse-quently, the ELF paradigm suggests some changes in the language classroom concerning teachers’ and students’ goals as far as native speaker norms and cultures are concerned. Based on Kachru’s (1992) fallacies, this article identifies thirteen misconceptions in ELT regarding learning and teach-ing English varieties and cultures, suggesting that an ethnocentred and linguacentred approach to English should be replaced by an ELF perspective which recognizes the diversity of communicative situations involving different native and non-native cultures and varieties of English