825 resultados para POLITICA ENERGETICA - UNION EUROPEA - 2003-2008
Resumo:
Esta monografía tiene como propósito analizar la manera en que el gas influenció las relaciones bilaterales entre Rusia y la Unión Europea en el periodo del 2003 al 2008. La deficiencia de Fuentes energéticas propias en la Unión Europea, sobre todo de hidrocarburos, contribuyó a que en este periodo, la Federación Rusa alcanzara algunas de las metas que se había propuesto a nivel político y económico desde la llegada del presidente Vladimir Putin al poder, con el fin de hacer un reposicionamiento de Rusia a nivel regional, basado en la reciprocity (reciprocidad), donde Rusia brinda gas a la UE pero a su vez, la UE debe brindar seguridad en otros sectores. A través de la teoría de Barry Buzan Regional Security Complex se muestra la influencia del sector energético (energetic) en el campo político y económico en las relaciones bilaterales de estas dos unidades del sistema internacional.
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La política exterior energética rusa ha logrado direccionar de manera provechosa la producción y exportación de gas natural, de forma que le ha permitido posicionarse dentro del orden energético mundial como una potencia. Además ha construido fuertes relaciones con países dependientes del gas como Alemania, esto ha representado para Rusia la obtención de ganancias relativas en el ámbito político, permitiendo capacidad de interlocución con socios estratégicos dentro de la Unión Europea y en el ámbito económico, manteniendo una oferta estable de gas. El gas natural se configura como una herramienta de poder con importante valor geoestratégico puesto que le ha permitido a las naciones delinear sus políticas energéticas, defender el interés nacional y convertirse en jugadores estratégicos dentro de la estructura geopolítica.
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El conflicto desatado en la República Democrática del Congo desde mediados de la década de los noventa, representa una de las crisis más profundas del continente africano debido a una compleja dinámica interna y regional. Así, las acciones de respuesta a las crisis y prevención y gestión de conflictos llevadas a cabo por la Unión Europea en la RDC representan las primeras operaciones autónomas y fuera de Europa, en un país altamente frágil que constituye una fuente de inestabilidad regional, convirtiéndolo así en un caso de investigación idoneo para examinar los exitos y desafios que se han presentado al concretar la política Europea de Seguridad y Defensa.
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La investigación realizada, analiza las relaciones bilaterales comerciales que Brasil lleva a cabo con la Unión Europea y con China, basándose en la producción de biocombustibles. Lo que se busca demostrar con este estudio es que Brasil necesita y utiliza las relaciones que mantiene con los otros dos actores, que son grandes potencias a nivel internacional, como herramientas para promover la compra de los biocombustibles por parte de éstos y de potenciales socios comerciales que puedan surgir en el futuro. Tales relaciones deben incrementar el mercado de los biocombustibles en el cual Brasil lidera, y que significa sólo una mínima parte dentro del mercado energético mundial.
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La República Popular China ha buscado fortalecer su posición en el sistema internacional lo cual implica potencializar sus capacidades en lo económico, lo político y lo estratégico. La relación que establece con Sudán se convierte en un escenario útil porque le permite alcanzar dichas capacidades. Simultáneamente Sudán se benefició de esta relación en lo económico, al ser China su principal comprador de petróleo, y en lo político al recibir protección contra sanciones internacionales provenientes del Consejo de Seguridad de las Naciones Unidas.
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La tesi analizza i collegamenti tra la dimensione interna e la dimensione esterna del diritto europeo dell’energia al fine valutare l’efficacia e la coerenza della politica energetica europea in un approccio realmente globale ed integrato. Lo scopo della ricerca è quello di interrogarsi sull’evoluzione della competenza dell’Unione in tema di energia e su quale possa essere il suo contributo allo studio del diritto dell’Unione. L’analisi mira a chiarire i principi cardine della politica energetica europea ed i limiti che incontra l’azione dell’Unione nella disciplina dei settori energetici. Nonostante la centralità e l’importanza dell’energia, tanto per il buon funzionamento del mercato interno, quanto per la protezione dell’ambiente e per la sicurezza internazionale, la ricerca ha riscontrato come manchi ancora in dottrina una sufficiente elaborazione dell’energia in chiave organica e sistematica. L’analisi è svolta in quattro capitoli, ciascuno dei quali è suddiviso in due sezioni. Lo studio si apre con l’indagine sulla competenza energetica dell’Unione, partendo dai trattati settoriali (CECA ed Euratom) fino ad arrivare all’analisi delle disposizioni contenute nel Trattato di Lisbona che prevedono una base giuridica ad hoc (art. 194 TFUE) per l’energia. Lo scopo del primo capitolo è quello di fornire un inquadramento teorico alla materia, analizzando le questioni riguardanti l’origine del ‘paradosso energetico’ ed i limiti della competenza energetica dell’Unione, con un sguardo retrospettivo che tenga conto del dinamismo evolutivo che ha caratterizzato il diritto europeo dell’energia. Nel corso del secondo capitolo, la ricerca analizza l’impatto del processo di liberalizzazione sulla struttura dei mercati dell’elettricità e del gas con la graduale apertura degli stessi al principio della libera concorrenza. L’analisi conduce ad una ricognizione empirica sulle principali categorie di accordi commerciali utilizzate nei settori energetici; la giurisprudenza della Corte sulla compatibilità di tali accordi rispetto al diritto dell’Unione mette in evidenza il difficile bilanciamento tra la tutela della sicurezza degli approvvigionamenti e la tutela del corretto funzionamento del mercato interno. L’applicazione concreta del diritto antitrust rispetto alle intese anticoncorrenziali ed all’abuso di posizione dominante dimostra la necessità di tener conto dei continui mutamenti indotti dal processo di integrazione dei mercati dell’elettricità e del gas. Il terzo capitolo introduce la dimensione ambientale della politica energetica europea, sottolineando alcune criticità relative alla disciplina normativa sulle fonti rinnovabili, nonché gli ostacoli al corretto funzionamento del mercato interno delle quote di emissione, istituito dalla legislazione europea sulla lotta ai cambiamenti climatici. I diversi filoni giurisprudenziali, originatisi dalle controversie sull’applicazione delle quote di emissioni, segnalano le difficoltà ed i limiti della ‘sperimentazione legislativa’ adottata dal legislatore europeo per imporre, attraverso il ricorso a strumenti di mercato, obblighi vincolanti di riduzione delle emissioni inquinanti che hanno come destinatari, non solo gli Stati, ma anche i singoli. Infine, il quarto ed ultimo capitolo, affronta il tema della sicurezza energetica. Nel corso del capitolo vengono effettuate considerazioni critiche sulla mancanza di collegamenti tra la dimensione interna e la dimensione esterna del diritto europeo dell’energia, evidenziando i limiti all’efficacia ed alla coerenza dell’azione energetica dell’Unione. L’inquadramento teorico e normativo della dimensione estera della politica energetica europea tiene conto del processo di allargamento e della creazione del mercato interno dell’energia, ma viene inserito nel più ampio contesto delle relazioni internazionali, fondate sul delicato rapporto tra i Paesi esportatori ed i Paesi importatori di energia. Sul piano internazionale, l’analisi ricostruisce la portata ed i limiti del principio di interdipendenza energetica. Lo studio si concentra sulle disposizioni contenute nei trattati internazionale di cooperazione energetica, con particolare riferimento ai diversi meccanismi di risoluzione delle controversie in tema di protezione degli investimenti sull’energia. Sul piano interno, la ricerca pone in evidenza l’incapacità dell’Unione di ‘parlare con una sola voce’ in tema di sicurezza energetica a causa della contrapposizione degli interessi tra i vecchi ed i nuovi Stati membri rispetto alla conclusione degli accordi di fornitura di lunga durata con i Paesi produttori di gas. Alla luce delle nuove disposizioni del Trattato di Lisbona, il principio solidaristico viene interpretato come limite agli interventi unilaterali degli Stati membri, consentendo il ricorso ai meccanismi comunitari previsti dalla disciplina sul mercato interno dell’elettricità e del gas, anche in caso di grave minaccia alla sicurezza degli approvvigionamenti energetici.
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La evolución de las operaciones militares y civiles derivadas de la política de seguridad y de defensa común de la Unión Europea, les ha permitido mayor autonomía. Sin embargo, todavía persisten importantes retos frente a su consolidación.
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Esta monografía pretende examinar la relación existente entre el comercio bilateral Colombo-Chino en el sector textil y las estrategias diplomáticas establecidas por cada uno de estos países respecto al otro entre los años 2003 a 2008. En especifico se analiza de que manera dichas estrategias definen o han definido el rumbo del comercio binacional en este sector.
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Después de la repartición territorial que trajo consigo el desmantelamiento de la Unión de Repúblicas Socialistas Soviéticas (URSS), surgieron en el continente euroasiático nuevos Estados que contribuyeron directamente al debilitamiento de Rusia como potencia mundial y regional, alterando el nuevo orden mundial. Dentro de esta coyuntura se encuentra Ucrania, un país ex soviético con una ubicación geoestratégica dentro del nuevo mapa. Ucrania además de su situación geográfica privilegiada posee una serie de elementos geopolíticos, que serán descritos a lo largo de esta investigación, que lo convierte en actor determinante dentro del continente. Por tal motivo, Ucrania se ha convertido en un país núcleo de intereses geopolíticos por parte de Rusia y la Unión Europea.
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La investigación hace un análisis descriptivo de los intereses en materia de seguridad de Rusia y la Unión Europea en el conflicto moldovo-transnistrio. Para lograr esto se tuvo en cuenta la importancia geoestratégica de Moldavia y el papel de Ucrania, en el juego geopolítico de ambos actores.
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Colombia y Brasil han tradicionalmente tenido pocas relaciones políticas y comerciales. Las relaciones entre los dos Estados estuvieron enmarcadas en una lógica regional. Después de la llegada de Luiz Inácio Da silva las relaciones empezaron a ser más dinámicas. El Programa de Sustitución Competitiva de Importaciones PSCI es un instrumento de la política comercial brasileña que busca disminuir las asimetrías comerciales buscando un mayor acercamiento con los vecinos. Esta monografía buscó analizar la incidencia de este Programa en las relaciones entre los dos Estados.
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La presente investigación pretende analizar la manera como los lineamientos de la Organización de Naciones Unidas, en el tema específico de la lucha contra el virus del VIH/SIDA, han logrado incidir en las determinaciones de la política interna del Estado Colombiano para la lucha contra el VIH/SIDA. Este estudio resulta interesante desde el punto de vista de las Relaciones Internacionales, por que explica como las instituciones internacionales a partir de la creación de un régimen internacional, logran influir en el comportamiento de los Estados en temas específicos, los cuales, para este caso son las políticas públicas que ha realizado el Estado colombiano con el propósito de tratar a las personas que han contraído el virus en el país Las instituciones internacionales como la Organización de Naciones Unidas (ONU), han permitido el establecimiento de relaciones de cooperación entre los Estados, en la medida que se han configurado como espacios multilaterales de dialogo cuyo propósito es dar solución a problemas comunes que afectan y ponen en riesgo al sistema internacional. En dicho proceso de diálogo y negociación multilateral, se ha consolidado la creación de un régimen internacional, a partir del cual, los Estados participantes pueden llegar a acogerse voluntariamente influyendo dicha decisión en la elaboración de sus políticas internas.
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El dinamismo de las políticas exteriores de Brasil y Venezuela ha sido particularmente activo en la última década. Brasil porque con su manifiesta ambición de potencia regional, se ha encargado de ejercer una fuerte influencia sobre América del Sur al mismo tiempo que toma la iniciativa en escenarios multilaterales con la grandes potencias y potencias emergentes, destacándose mundialmente. Y Venezuela porque desde la llegada al poder del presidente Hugo Chávez ha desarrollado una política exterior agresiva con los Estados Unidos y sus aliados en el continente, y extremadamente benévola con sus socios comerciales e ideológicos, usando como principal herramienta sus recursos petroleros y los dividendos que su venta le generan.
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This dissertation is divided into four chapters and combines the study of the European Green Capital Award with a terminology research on small wind turbines, a technical subject in the macro-area of sustainable cities. Chapter I aims at giving an overview of the development of environmental policies and treaties both at the international and European level. Then, after highlighting the crucial role of cities for the global environment, the chapter outlines the urban dimension of the EU environmental policies and defines the vision of a sustainable city promoted by the European Union. Chapter II contains an in-depth analysis of the European Green Capital Award and illustrates its aims, the entire designation process, its communication campaign and its evolution. Chapter III focuses on applicant, finalist and winning cities in order to study the aspect of participation in the competition. It also contains a detailed analysis of two European Green Capitals, i.e. Nantes and Bristol, who respectively won the title in 2013 and 2015. Based on a variety of sources, this chapter examines the successful aspects of their bids and communication campaigns during their year as Green Capitals. Chapter IV presents the terminology research in the field of small wind turbines and the resulting bilingual glossary in English and Italian. The research was carried out using two terminology tools: TranslatorBank and InterpretBank. The former is composed by two software programmes, CorpusCreator and MiniConcordancer DB, which were used to semi-automatically create specialized corpora from the Web and then extract terminology and occurrences of terms from the collected texts. The latter is a software which has been specifically designed for interpreters in order to help them optimize their professional workflow, from gathering information and creating glossaries on a specific subject to the actual interpreting task at a conference. InterpretBank’s tool TermMode was used to create a glossary with term equivalents and additional information such as definitions and the contexts of use.