279 resultados para Gianni Lipovetsky


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Le système éducatif encourage une histoire positiviste, ordonnée, unilatérale et universelle; par l´incorporation de le découpage chronologique de l´histoire en quatre étapes. Mais, est-ce qu´il serait posible que les élèves puissent étudier leur propre présent? Mon commuication poursuit d´exposer, comme Saab affirmait, le présent est “le point de départ et d´arrivée de l´enseignement de l´histoire détermine les allers et les retours au passé”. La façon d´approcher l´enseignement de l´histoire est confortable. Il n´y a pas de questions, il n´y a pas de discussions. Cette vision de l´histoire interprétée par l´homme blancoccidental-hétérosexuel s´inscrit dans le projet de la modernité du Siècle des Lumières. Par conséquent, cette histoire obvie que nous vivons dans una société postmoderne de la suspicion, de la pensée débile. En ce qui concerne la problématique autour de la pollution audiovisuelle et la façon dont les enseignants et les élèves sont quotidiennement confrontés à ce problème. Par conséquent, il est nécessaire de réfléchir à la question de l´enseignement de l´histoire quadripartite. Actuellement, les médias et les nouvelles technologies sont en train de changer la vie de l´humanité. Il est indispensable que l´élève connaisse son histoire presente et les scénarioshistoriques dans l´avenir. Je pense en la nécessité d´adopter une didactique de l’histoire presente et par conséquent, nous devons utiliser la maîtrise des médias et de l´information. Il faut une formation des enseignants que pose, comme Gadamer a dit: “le passé y le présent se trouvent par une négociation permanente”. Una formation des enseignants qui permette de comprendre et penser l´histoire future / les histoires futures. À mon avis, si les élèves comprennent la complexité de leur monde et leurs multiples visions, les élèves seront plus tolérantes et empathiques.

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En 2010, se cumple el trigésimo aniversario de la muerte y el nonagésimo del nacimiento del escritor italiano Gianni Rodari. En su país diversas instituciones conmemoran esta efemérides y la Feria del Libro Infantil de Bolonia ha dedicado diversos actos en su memoria. En este artículo se facilitan dos enlaces en Internet, uno, que da información sobre la biografía y la obra de Rodari, y otro, que presenta una selección de sus obras de literatura infantil y juvenil en ediciones en castellano.

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Se expone un proyecto que lleva a cabo la escoleta Gianni rodari, en este curso el proyecto se centra en la alimentación, a través de este proyecto basado en la investigación-observación se quieren extraer una serie de reflexiones para poder mejorar la práctica cotidiana.

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Memoria del montaje de la ópera de G. Puccini, 'Gianni Schicchi'. Tiene como objetivo fundamental acercar al alumnado al mundo de la ópera a través del teatro. La experiencia la realizan los alumnos de la EATP de teatro mediante la adaptación teatral de un libreto de ópera, conservando algunas partes cantadas (play-back). Para su puesta en marcha se cuenta con la colaboración de diferentes seminarios. El de lengua y literatura para la adaptación del libreto. El de diseño que elabora los bocetos para la escenografía y el vestuario de la obra. Y el de música, que se encarga del montaje musical original con alumnos que tocan los instrumentos en vivo. Como punto final la obra se pondrá en escena al final de curso. Se incluye en la memoria la adaptación del libreto y los bocetos elaborados..

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Este artigo aborda problemas de tradução relacionados com jogos de palavras em Gianni Rodari, apelando igualmente à criatividade do tradutor.

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Nel trentennale dalla morte di Gianni Rodari, la tesi elabora problemi e riflessioni circa la maggiore urgenza corrente tra gli attuali studi rodariani: la necessità, per la cultura nazionale, di conferire a Gianni Rodari e alla letteratura per l’infanzia il ruolo intellettuale determinante da essi rivestito. La tesi sceglie di concentrarsi sui maggiori libri poetici e sul capolavoro teorico, la Grammatica della fantasia, utilizzando come strumenti il confronto con Gramsci, con la tradizione del folklore, con i grandi scrittori per l’infanzia dell’Inghilterra e con le altre esperienze poetiche del Novecento, discutendo Rodari da una specola esclusivamente filologica e letteraria. Parte prima: Rodari utopista. Nella prima parte Gianni Rodari viene inquadrato in un confronto diretto con l’Antonio Gramsci dei Quaderni, che aveva lucidamente individuato la separatezza tutta italiana tra classe intellettuale e mondo popolare, con conseguente inesistenza di una letteratura nazionale-popolare e di una specifica letteratura per l’infanzia. Rodari, primo intellettuale a dedicare tutto se stesso al riempimento di questa lacuna, risponde con intento sociale e politico al problema, adottando un atteggiamento che la tesi definisce utopico. Tramite una disamina del pensiero delle utopie letterarie a confronto con la tradizione popolare del paese di Cuccagna, la tesi procede all’accurato rinvenimento nell’opera di Rodari dei luoghi utopici, tutti orientati a suggerire un utilizzo dell’utopia come chiave per forzare un presente insoddisfacente e accedere a un futuro costruito da ogni individuo in prima persona. Parte seconda: Rodari poeta nonsense? Scritta in Inghilterra presso l’Istitute of Germanic and Romance Studies della University of London, la seconda e corposa parte della tesi si propone come un ampliamento della traccia gettata nel 1983 dall’articolo di Cristina Bertea Gianni Rodari in Gran Bretagna. La tesi analizza dapprima il problema del nonsense, ancora scarsamente trattato in Italia, riflettendo criticamente sulla maggiore bibliografia anglosassone che ha studiato il tema. Successivamente, mette a raffronto il lavoro linguistico che Gianni Rodari ha compiuto lungo l’arco di tutta la vita e le tecniche di composizione poetica elaborate nella Grammatica della fantasia con gli strumenti retorico-formali del nonsense individuati nell’opera di Lewis Carroll, di Edward Lear e delle nursery rhymes inglesi. Parte terza: Traccia per una mappatura della poesia per l’infanzia in Italia, a partire da Gianni Rodari. L’ultima parte della tesi si avventura alla ricerca di un percorso possibile attraverso la poesia per l’infanzia del Novecento e le sue esperienze di comicità. I capitoli si soffermano sul nonsense di Toti Scialoja e di Nico Orengo, sui precedenti di Lina Schwarz e Alfonso Gatto, sul Petel di Zanzotto, sulla poesia di soglia di Vivian Lamarque e sull’eredità della Grammatica della fantasia con particolare riferimento a Calicanto, di Ersilia Zamponi e Roberto Piumini.

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Questo lavoro si presenta come un’indagine pluridisciplinare fra metrica,linguistica,letteratura e didattica, in cui la rima n’è l’oggetto e il filo conduttore. Attraverso questa ricerca si tenta di mostrare la capacità della rima di costituire un ponte fra espressione e contenuto, di allargare così il bagaglio non solo linguistico del fruitore, ma anche quello conoscitivo. Partendo dall’ambito linguistico e metrico, si analizza in prima istanza, l’apporto pratico che la rima ha avuto nell’evoluzione delle lingue volgari indoeuropee, per poi diventare il mezzo più semplice e istintivo per strutturare il verso poetico. Si passa così da un contesto folklorico ad uno colto, percorrendo tutti i secoli della nostra storia letteraria. Nella seconda parte la materia metrica cede il posto a quella didattico – pedagogica, e il passaggio è facilitato dalla poesia novecentesca che rimette in discussione il ruolo della rima, e la vede come il mezzo perfetto d’associazione fra parole, non solo di suono, ma anche di senso. A questo risponde la teoria del “binomio fantastico” di cui si avvale Gianni Rodari per creare le sue filastrocche, ed educare divertendo i suoi alunni. La rima con la sua omofonia finale, col suo accostamento casuale, concentra l’attenzione del bambino su di se e lo fa entrare a contatto col mondo delle parole, con la potenza della lingua.

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La tesina si occupa dell’adattamento di una commedia scritta in napoletano, Grisù, Giuseppe e Maria di Gianni Clementi, in dialetto veronese da parte di Daniele Marchesini. Si cercherà di mettere in luce i tratti caratteristici dell’originale e di descrivere e motivare la scelta del dialetto da parte dell’autore (in particolare il ruolo del dialetto rispetto alle altre “lingue” presenti nella commedia e di come queste lingue caratterizzino i personaggi) e di vedere come l’adattamento veronese riproponga, utilizzando un altro dialetto e altri riferimenti culturali, il medesimo rapporto fra dialetto e lingua italiana e in generale le altre lingue presenti nel testo originale.

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Fil: Chiani, Miriam Neri. Universidad Nacional de La Plata. Facultad de Humanidades y Ciencias de la Educación; Argentina.

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Fil: Chiani, Miriam Neri. Universidad Nacional de La Plata. Facultad de Humanidades y Ciencias de la Educación; Argentina.

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