997 resultados para Fenoglio Bianciardi interferenza io-traduttore lingua letteratura inglese
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La lingua di Una questione privata e de La vita agra, vista come costruzione culturale condizionata dal contesto, sarà l’oggetto di questo lavoro. L’accento sarà messo sulla sua capacità di andare oltre la mera definizione del dizionario e condizionare il lettore, avvicinandolo ai personaggi. In particolare, si studierà la presenza di termini nella loro lingua originale, come mezzo per permettere al lettore di trovarsi sulla stessa lunghezza d’onda dei personaggi e di avere la loro stessa percezione della realtà. Effettivamente, nei due romanzi scelti, le lingue straniere hanno un forte rilievo, che se nell’opera di Fenoglio si nota soprattutto a livello di riferimenti più o meno impliciti alla letteratura inglese, in quella di Bianciardi si coglie come vera e propria presenza di interferenze. In entrambi i casi, questa tendenza è principalmente dovuta all’esistenza di un “io traduttore”, in cui si incontrano l’io dell’autore e l’io del protagonista. Si può affermare, dunque, che l’uso di termini stranieri sia una scelta stilistica consapevole e volontaria dei due scrittori, che tra l’altro erano anche traduttori, proprio come i loro protagonisti.
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La fotografia viene utilizzata intermedialmente per la narrazione di contromemorie e memorie traumatiche ricorrendo a numerose modalità e strategie di inserzione e impiego diverse. Se l’intermedialità da un lato non è riconducibile ad una serie di pratiche convenzionali, ma dipende dal contesto narrativo, dall’altro essa detiene un’organicità che la allinea funzionalmente ai processi e alle indagini sulla rappresentabilità del trauma. Inoltre, per la versatilità della sua natura poliedrica, la pratica narrativa intermediale (nelle sue configurazioni più diverse) assume una valenza epistemologica e metodologica nei confronti degli studi sull’esternazione e rielaborazione del trauma. Questo studio si prefigge di mettere a confronto testi teorici e testi narrativi per metterne in rilievo il reciproco apporto.
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La presente tesi dimostra che la letteratura nera canadese può costituire una critica al concetto di appartenenza, così come è stato sempre rappresentato nel Canada anglofono. Più specificatamente, prende in considerazione tre scrittori contemporanei – George Elliott Clarke, Austin Clarke e Dionne Brand – che mettono in evidenza, seppure non nei termini classici, ciò che Stuart Hall descrive come “quegli aspetti delle nostre identità che scaturiscono dal nostro ‘appartenere’ a distinte culture etniche, razziali, linguistiche, religiose e soprattutto nazionali” (Stuart Hall, Modernity 596). Ognuno di essi, infatti, pone in evidenza il senso di appartenenza culturale in modo incerto, ambivalente e perfino estremamente critico. L’analisi dei loro testi, inoltre, è imprescindibile, dallo studio di tre discorsi (termine da intendersi secondo la definizione proposta da Ian Angus): il nazionalismo, il multiculturalismo e la diaspora che sembrano condizionare e limitare i termini semantici, concettuali e politici dell’appartenenza culturale, specialmente nell’ambito degli studi canadesi e postcoloniali. In realtà, autori quali Austin Clarke e Dionne Brand, offrendo una prospettiva unica ed originale da cui avviare una critica a tali concetti, propongono dei ‘linguaggi di appartenenza’ diversi e, di conseguenza, modi alternativi di manifestare e concretizzare, non solo un attaccamento culturale, ma anche un impegno politico profondo. Il lavoro è composto dall’Introduzione, in cui vengono esplicitate le ragioni dell’argomento scelto; il Capitolo I, che funge da impianto metodologico alla ricerca, spiega il concetto di appartenenza; da tre Capitoli centrali, ciascuno dedicato ad un singolo autore, che esaminano una serie di opere, di ogni singolo autore, al fine di esaminare e giudicare i tre discorsi; e dalla Conclusione che contiene delle considerazioni sul ruolo della letteratura nera canadese all’interno degli studi canadesi contemporanei e postcoloniali.
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Translations, says Gideon Toury, are facts of target cultures – but the perceived status of source texts has a bearing on how these are reflected or refracted in the target language. This proposition is particularly evident in the case of classics: when translators have to work on literary creations occupying a pivotal position in the source/target cultures, they adopt strategies of literalness and ennoblement which betray a quasi-religious awe – on the one hand, a desire to ruffle the surface of the revered original as little as possible; and on the other, a determination to reproduce the supposed “classical qualities” of the classic even when they are not present in the source. In this dissertation, Paola Venturi studies how the “idea of classic” influences translation theory and practice, and substantiates her theoretical observations by looking at Italian translations of eighteenth- and nineteenth-century English classics. A marked – and historically determined – disparity between source and target readerships, and the translators’ reverence for their prestigious originals, conspire to produce Italian versions which are much more “wooden” and “elegant” than their English counterparts.
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Background: La lombalgia (o Low Back Pain -LBP) è una condizione multifattoriale e complessa che rappresenta una delle principali cause di disabilità al mondo. Si definisce “cronica” quando persiste per più di 12 settimane e “aspecifica” quando non risultano identificabili i meccanismi eziologici alla base della patologia. La Rieducazione Posturale Globale (RPG) è una metodica fisioterapica il cui scopo è quello di allungare i muscoli accorciati, migliorare la contrazione dei muscoli antagonisti e controllare la respirazione, migliorando la morfologia corporea. Obiettivo: Valutare, nei soggetti con LBP cronico aspecifico, l’efficacia della RPG rispetto a dolore, disabilità, articolarità, forza muscolare, qualità della vita, prevenzione delle recidive. Metodi: Sono state consultate le seguenti banche dati biomediche: PubMed, Cochrane Library, Scopus, SportDiscus e PEDro, nel periodo tra il 1° maggio e il 30 settembre 2022. Sono stati inclusi studi randomizzati controllati (RCTs) e studi sperimentali non randomizzati (NRSI) in lingua italiana, inglese o francese, senza restrizione inerente all’anno di pubblicazione. Un solo autore indipendente ha estratto i dati. Per valutare il rischio di bias degli studi inclusi sono stati impiegati il Cochrane Rob2 tool per gli RCT e il ROBINS-I per i NRSI. Risultati: 7 studi (5 RCT e 2 NRSI) hanno soddisfatto i criteri di eleggibilità e sono stati inclusi. Si è riscontrata una bassa qualità metodologica: cinque studi con alto rischio di bias e due studi con moderato rischio di bias. In tutti i trials la metodica RPG si è mostrata efficace nel ridurre dolore e disabilità, soprattutto a breve termine; tuttavia non ci sono sufficienti prove per affermarne la superiorità rispetto ad altre terapie. Conclusioni: La RPG è in grado di ridurre il dolore e la disabilità in soggetti con LBP cronico aspecifico nel breve termine. Studi futuri con maggiore validità interna sono necessari per conferire maggior certezza alle evidenze.