488 resultados para Clonostachys rosea


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Human activities are altering the concentrations of ozone in the troposphere and hence in the incidence of ultraviolet-B (UV-B) on Earth’s surface. Although representing only five percent of UV-B radiation striking the Earth's surface, this radiation has the potential to cause effects on biologically active molecules. Sensitivity to UV-B radiation is one of the limitations of biological control of plant pathogens in the field. The objectives of this work were to evaluate the effects of UV-B on several isolates of Clonostachys rosea, and the ability of an isolate of C. rosea, previously selected for its tolerant to UV-B radiation, to control Botrytis cinerea on strawberry leaves in controlled conditions (strawberry leaf discs). The germination of C. rosea conidia was inversely proportional to the irradiance. The most tolerant strain (LQC62) had relative germination of about 60% after irradiation of 4.2kJ/m2, and this strain was selected to be used in the subsequent studies. The data showed that even with exposure to UV-B radiation, C. rosea LQC62 controlled the pathogen. Conidial concentrations of strain LQC62 above 105 conidia/ml showed higher tolerance to UV-B radiation and increased ability to control more than 75% of the B. cinerea even with exposure to radiation. According to our results, in addition to showing less growth under UV-B, conidia of C. rosea had lower antagonistic ability. Further studies are needed to observe the tolerance of B. cinerea conidia to UV-B radiation and thereby prove that an environment with increased UV-B radiation may be favoring the pathogen due to a lower ability of C. rosea to control the pathogen in conditions of increased UV-B.

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Uma alternativa para controle do mofo-branco do feijão (Sclerotinia sclerotiorum, Ss) é o uso de agentes de controle biológico (ACB). Trichoderma sp. (Tr) e Clonostachys rosea (Cr) podem competir, parasitar e produzir metabólitos tóxicos contra fitopatógenos. Avaliou-se a capacidade de três isolados de Tr e um de Cr, previamente selecionados para o controle de Ss, em produzir metabólitos tóxicos contra o patógeno. Os ACB foram crescidos em caldo batata dextrose sob agitação (100 rpm) por sete dias. Após, o caldo foi filtrado a vácuo (membrana bacteriológica 0,22µm) e adicionou-se uma alíquota (2 ml) do filtrado ou de ADE (testemunha) a BDA fundente em placas de Petri. Após o resfriamento, adicionou-se no centro da placa um disco de micélio de Ss. As placas (cinco repetições/tratamento) foram incubadas a 20˚C ou 25˚C. Diariamente mediu-se o diâmetro das colônias até a testemunha atingir as bordas da placa. A 25˚C verificou-se significativa redução (Tukey, 5%) do crescimento micelial de Ss pelos filtrados dos três isolados de Tr (72 a 79%) e por Cr (50%). A 20ºC, apenas dois isolados de Tr inibiram Ss (45 a 65%). Os resultados indicam que os ACB podem atuar por antibiose, porém a eficiência é influenciada pelo ambiente.

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The biological control of the plants diseases, caused by fungi, is carried out using others organisms (predator, parasite or pathogen). Among the possible agents of biocontrol, a fungus has been highlighting as promising and it is known as Clonostachys rosea, asexual form of Bionectria ochroleuca. For that, it is necessary the in vitro production of spores of this fungus. In this study were tested several culture media to select those with better conidia production. The study was conducted at Plant Protection Division, in the Plant Production Department, FCA - UNESP, Botucatu campus, São Paulo state, Brazil. We used the isolated CCR64 (Empresa Brasileira de Pesquisa Agropecuária (EMBRAPA)-CNPMA). The means of crops were: BDA; Oats-Agar; Mazeina-Agar; Rice-Agar; V8-5%; V8-10%; V8-20%; TJ-5 %; TJ-10, TJ-20%. The sporulation of the fungus in different culture media was estimated at 8 days after of the incubation. The data were analyzed using method of comparing averages, using the Tukey test, at 5% probability, and the data processed, using (X + 1) 0.5 transformation. All culture media tested were able to produce conidia. It was found that the best culture media for production of conidia of Bionectria ochroleuca is the TJ-5%, followed by TJ-20%, with an sporulation average of 3,5 x 106 conidia / ml.

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Pós-graduação em Agronomia (Produção Vegetal) - FCAV

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Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)

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Lo studio “Lotta biologica a Fusarium solani f.sp. cucurbitae su zucchino” si colloca nell’ambito della difesa integrata delle colture orticole dalle fitopatie fungine, in particolare quelle causate da patogeni ad habitat terricolo nei confronti dei quali è sempre più frequente il ricorso a mezzi di lotta diversi dai prodotti chimici. Interessante e innovativa appare la prospettiva di utilizzare microrganismi adatti a svilupparsi nel suolo, competenti per la rizosfera delle piante e con spiccate caratteristiche d’antagonismo verso i patogeni tellurici e di stimolazione delle difese sistemiche della pianta. Il marciume del colletto delle cucurbitacee, causato da diversi patogeni tra cui Fusarium solani f.sp. cucurbitae, rappresenta la principale malattia fungina di tipo tellurica che colpisce lo zucchino ed il melone nella Pianura Padana e che può portare a consistenti perdite produttive. Indagini condotte dal 2004 da parte del Diproval nell’areale bolognese, hanno evidenziato un’elevata frequenza del patogeno su zucchino coltivato soprattutto in tunnel. Considerata la carenza di conoscenze locali di F. solani f.sp. cucurbitae e di mezzi chimici di lotta efficaci, la ricerca svolta ha inteso approfondire la diagnosi della malattia e le caratteristiche biologiche degli isolati locali, e valutare la possibilità di utilizzare metodi biologici di lotta contro questo patogeno, nonché di studiare alcune delle possibili modalità d’azione di microrganismi antagonisti. Sono state pertanto prelevate, da zone diverse del Bolognese, campioni di piante di zucchino che presentavano sintomi di marciume del colletto ed è stato isolato il patogeno, che in base alle caratteristiche morfologiche macro e microscopiche, alle prove di patogenicità su diversi ospiti e a saggi biomolecolari, è stato identificato come Fusarium solani f. sp. cucurbitae W.C. Snyder & H.N. Hansen razza 1. Dagli isolati di campo sono state realizzate un centinaio di colture monosporiche venti delle quali sono state utilizzate per la prosecuzione delle prove. I venti ceppi sono stati saggiati per la loro patogenicità inoculandoli in terriccio sterile e con trapianto di giovani piante di zucchino. E’ risultata un’elevata variabilità del livello di virulenza tra i ceppi, stimata da 39% a 83% riguardo la gravità della malattia e da 61 a 96% per la frequenza di malattia. Sono state condotte prove di accrescimento miceliare che hanno evidenziato differenze tra i ceppi e tra gli esperimenti condotti a tre diverse temperature (17, 23 e 28°C) alla luce ed al buio. La crescita maggiore complessivamente è stata ottenuta a 23°C. I venti ceppi hanno anche mostrato di produrre, in vitro, vari livelli di enzimi di patogenesi quali cellulasi, poligalatturonasi, pectin liasi e proteasi. E’ stata evidenziata unan correlazione significativa tra attività cellulasica e pectin liasica con frequenza e gravità della malattia dei venti ceppi del patogeno. Le prove relative al contenimento della malattia sono state condotte in cella climatica. Sono stati considerati prodotti commerciali (Remedier, Rootshield, Cedomon, Mycostop, Proradix, Clonotry) a base rispettivamente dei seguenti microrganismi: Trichoderma harzianum ICC012 + T. viride ICC080, T. harzianum T22, Pseudomonas chlororaphis MA342, Streptomyces griseoviridis K61, P. fluorescens proradix DSM13134 e T. harzianum + Clonostachys rosea). I prodotti sono stati somministrati sul seme, al terreno e su seme+terreno (esperimenti 1 e 2) e in vivaio, al trapianto e vivaio+trapianto (esperimenti 3 e 4), riproducendo situazioni di pratico impiego. L’inoculazione del patogeno (un ceppo ad elevata patogenicità, Fs7 ed uno a bassa patogenicità, Fs37) è stata effettuata nel terreno distribuendo uno sfarinato secco di semi di miglio e cereali colonizzati dal patogeno. La malattia è stata valutata come intensità e gravità. I prodotti sono stati impiegati in situazioni di particolare stress, avendo favorito particolarmente la crescita del patogeno. Complessivamente i risultati hanno evidenziato effetti di contenimento maggiore della malattia nel caso del ceppo Fs37, meno virulento. La malattia è stata ridotta quasi sempre da tutti i formulati e quello che l’ha ridotta maggiormente è stato Cedomon. Il contenimento della malattia somministrando i prodotti solo nel terreno di semina o di trapianto è stato in generale quello più basso. Il contenimento più elevato è stato ottenuto con la combinazione di due tipologie di trattamento, seme+terreno e vivaio+trapianto. Le differenze tra i prodotti sono risultate più evidenti nel caso del ceppo Fs7. Per quanto riguarda lo studio di alcune delle modalità d’azione dei microrganismi contenuti nei formulati più efficaci, è stato verificato che tutti sono stati in grado di inibire, se pur in vario modo, la crescita del patogeno in vitro. Gli antagonisti più efficaci sono stati S. griseoviridis K61 (Mycostop) e P. fluorescens proradix DSM13134). I ceppi di Trichoderma, ed in particolare T.harzianum T22 (Rootshield), sono risultati i più attivi colonizzatori del substrato. Riguardo il fenomeno dell’antibiosi, il batterio P. fluorescens proradix DSM13134 ha mostrato di produrre i metaboliti non volatili più efficaci nel ridurre lo sviluppo del patogeno. Nelle condizioni sperimentali adottate anche i due ceppi di T. viride ICC080 e T. harzianum ICC012 hanno dimostrato di produrre metaboliti efficaci. Tali risultati, anche se relativi a prove in vitro, possono contribuire alla comprensione dei meccanismi dei microrganismi sul contenimento dell’infezione relativamente al rapporto diretto sul patogeno. E’ stato inoltre verificato che tutti i microrganismi saggiati sono dotati di competenza rizosferica e solo i batteri di endofitismo. Si conclude che, nonostante l’elevata pressione infettiva del patogeno che ha certamente influito negativamente sull’efficacia dei microrganismi studiati, i microrganismi antagonisti possono avere un ruolo nel ridurre l’infezione di F. solani f.sp. cucurbitae razza 1.