991 resultados para Christine Nöstlinger, Österreichisches Deutsch, letteratura, bambini


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Analisi del tedesco austriaco nella letteratura per bambini e per ragazzi attraverso la lettura di "Achtung! Vranek sieht ganz harmlos aus", di Christine Nöstlinger. Breve excursus storico sulla letteratura per bambini e studio delle differenze grammaticali rispetto al tedesco standard con l'aiuto di esempi tratti dal libro.

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La tesi si compone di una proposta di traduzione dei primi due capitoli del romanzo per ragazzi "Maikäfer, flieg!" di Christine Nöstlinger. Ad una breve introduzione segue un capitolo contenente alcune informazioni circa l’autrice e la sua opera, segue poi un’analisi del testo di partenza e delle sue caratteristiche. Il quarto capitolo contiene la proposta di traduzione e infine il quinto capitolo si compone di un commento alla traduzione, nel quale vengono esplicate le strategie adottate nel corso del processo traduttivo.

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Il tedesco austriaco rappresenta una variante standard del tedesco parlato in Germania; non tutti però lo riconoscono come lingua a sé. In questo elaborato viene analizzato il percorso storico che ha portato alla sua formazione, gli aspetti linguistici che lo contraddistinguono e le varie differenze rispetto al tedesco standard.

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El mundo de la escuela se halla presente en la literatura infantil y juvenil desde sus inicios. En este artículo se presenta un recorrido literario por las visiones que tienen de la escuela algunos autores de novela infantil y juvenil: Miguel Cané, María Inés Falconi, Isabel Allende, Roald Dahl, Christine Nöstlinger, Elvira Lindo y María Elena Walsh. En la perspectiva de todos estos autores coincide el rechazo a la escuela estricta y autoritaria más tradicional, y se muestran textos que lo ponen de manifiesto.

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Retrospectively, Linguistics - understood as a scientific study of language - has been an important part of British German Studies. In fact, the establishment of modern language as academic disciplines in the UK is closely related to the Germanic philology and the interest in the history, and structure of languages. However, over the last few decades, a demise of Linguistics in the departments of modern languages has been observed. The aim of this paper is to survey the position of linguistic research and teaching in the discipline of German Studies in the UK. To begin with, I will give a brief account of the history of linguistic/ language studies in the discipline. Subsequently, the current position of Linguistics in research and teaching will be scrutinised. Finally, this paper will discuss the importance of linguistic insights for the discipline of German Studies, with particular reference to teaching.

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In dieser Arbeit handelt es sich um die Plurizentrik der deutschen Sprache und deren Darstellungen im finnischen Deutschunterricht. Eine Auswahl der DaF-Lehrbücher und Wörterbücher werden analysiert und mit Hilfe eines Fragebogens werden die Einstellungen der angehenden LehrerInnen zu den gegenwärtigen nationalen deutschen Varietäten erhoben. In der Fragebogenerhebung werden auch die Kenntnisse der Unterrichtenden über die nationalen Standardvarietäten ausgewertet. Im Theorieteil werden zentrale Angaben über die gegenwärtigen nationalen Standardvarietäten der deutschen Sprache gegeben. Zu diesen Standardvarietäten gehören Bundesdeutsch, österreichisches Deutsch und Schweizerdeutsch. Diese Standardvarietäten werden in der vorliegenden Arbeit in Bezug auf Sprachunterricht und Sprachlernen betrachtet. Die zentralen Begriffe des Sprachlernens und der jeweiligen nationalen Standardvarietät werden kurz definiert. Diese Arbeit gehört zum Teil zur Wörterbuchdidaktik, weil in der Analyse die Darstellungen der Standardvarietäten in Wörterbüchern aus der Sicht des Lernens betrachtet werden. Diese Arbeit behandelt auch die Frage, in welchem Umfang man die nationalen Standardvarietäten im Deutschunterricht betrachten soll und ob es überhaupt sinnvoll ist, diese Varietäten den Deutschlernenden zu lehren. In der Arbeit werden Vorschläge gegeben, wie man die nationalen Standardvarietäten im Umgang mit digitalen Wörterbüchern außerhalb der Lektionen lernen könnte und was dabei problematisch sein kann. Hierfür wird die Hypothese aufgestellt, dass bundesdeutsche Wörter öfter als Austriazismen und Helvetismen in Lehrbüchern vorkommen aber die Wörterbücher wahrscheinlich einen umfassenderen plurizentrischen Inhalt als die Lehrbücher haben. Die empirische Untersuchung deckte auf, dass die angehenden LehrerInnen zum Thema Plurizentrik eine positive Einstellung haben und einige Helvetismen und Austriazismen sind ihnen bekannt. Als Ergebnis dieser Arbeit ist festzuhalten, dass die Lehrbücher überhaupt sehr wenig Austriazismen und Helvetismen im Vergleich zur Anteil der Teutonismen beinhalten. Die analysierten Wörterbücher haben einen mehr plurizentrischen Inhalt als die Lehrbücher und man könnte sich vorstellen, dass die Wörterbücher als Hilfsmittel im Unterricht benutzt werden können, um den SchülerInnen eine mehr umfassende, mindestens rezeptive plurizentrische Kompetenz vermitteln zu können.

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Questa tesina intende proporre la traduzione dal francese all'italiano di quattro racconti tratti dal libro per bambini Le Livre des djinns di Nacer Khemir, scrittore, artista e cineasta tunisino, pubblicato dalla casa editrice francese Syros nel 2002. Nella prima sezione, offrirò una definizione di letteratura per bambini e della sua traduzione, soffermandomi poi sul procedimento traduttivo di fronte a specifici riferimenti culturali, appoggiandomi su teorie elaborate da studiosi e traduttori. Proseguirò presentando la mia proposta di traduzione realizzata secondo le metodologie esposte nella prima sezione. Infine, presenterò un mio commento alla traduzione nel quale saranno evidenziati i principali problemi riscontrati durante la traduzione giustificando le scelte traduttive adottate.

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In the early decades of Brazilian Republic, didactic literature played an important role in contributing to the «spirit of national integration», as José Veríssimo recommended. But, in addition to fighting the «parochialism» of different regions of the vast country, didactic literary works intended to combat the «foreign threat» represented by uncontrolled immigration and the economic and military imperialism. Brief analysis of Contos Pátrios (1894) and A Pátria Brasileira (1909), written by Olavo Bilac and Coelho Neto, and Porque Me Ufano do Meu País (1901), by earl of Afonso Celso, aims to reveal some of the resources used by the authors to elicit the feeling of brotherhood, solidarity and collective bond among Brazilian children, driving away threats that hung over the country. It also indicates that the interpretation of the national past, from which came the heroes, martyrs and leaders to be worshiped and imitated by children, radically opposed the monarchist Afonso Celso and the republicans Bilac and Coelho Neto.

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Linguaggio e numero rappresentano due aspetti centrali nella storia del genere umano, dal momento che competenze precoci sono già descritte a partire dalla preistoria, accompagnano l’uomo durante la sua esistenza e non sono condivise pienamente da altre specie. I neonati mostrano già delle predisposizioni per gli stimoli linguistici e numerici, queste abilità si sviluppano precocemente nei primi anni di vita e accompagnano il bambino durante l’iter scolastico e l’adulto nella vita di tutti i giorni. Linguaggio e numero condividono, quindi, molte caratteristiche e lo studio di tali competenze e delle loro relazioni aggiunge importanti riflessioni alle teorie dello sviluppo. Inoltre lo studio di questi aspetti in popolazioni con sviluppo tipico, atipico e a rischio permette una migliore comprensione della complessità dinamica dello sviluppo all’interno di una prospettiva neurocostruttivista interessata ai processi sottostanti e non agli esiti finali. La tesi analizza la letteratura sulle competenze linguistiche (orali: cap. 1; scritte: cap. 2; relazioni: cap. 3), numeriche (sistema numerico approssimativo: cap. 4; sistema numerico esatto: cap. 5; relazioni: cap. 6) e sulle loro relazioni (cap. 7), descrivendo le ricerche che si sono occupate delle popolazioni con sviluppo tipico, atipico e a rischio. In ogni singolo capitolo sono confrontate le competenze linguistiche e numeriche e le loro reciproche relazioni in bambini con sviluppo tipico (nati a termine) e bambini nati pretermine sani, caratterizzati da un’elevata immaturità neonatale. I dati sono stati raccolti alla fine della scuola dell’infanzia e dopo due anni di scolarizzazione per comprendere le traiettorie evolutive in due momenti rilevanti di transizione. I risultati emersi hanno aggiunto nuove considerazioni interessanti per i bambini con sviluppo tipico, soprattutto rispetto alle relazioni tra linguaggio e numero che rappresentano un campo non ancora esplorato. I dati emersi con i nati pretermine hanno mostrato che questi bambini non presentano un ritardo cognitivo generalizzato, ma difficoltà specifiche e relazioni diverse da quelle descritte nello sviluppo tipico, indicando la presenza di una traiettoria che possiamo definire atipica. I risultati ottenuti aggiungono importanti considerazioni teoriche rispetto alle relazioni tra competenze innate ed apprese e tra fasi di acquisizione e di consolidamento delle abilità. Al tempo stesso emergono importanti indicazioni cliniche per la programmazione di interventi specifici per il recupero delle competenze maggiormente compromesse nei nati pretermine.

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Questa ricerca mostra l’evoluzione della letteratura mitologica per ragazzi in Italia. Il primo libro italiano di mitologia per bambini è stato pubblicato nel 1911 (lo stesso anno di un’importante e violenta guerra coloniale tra l’Italia e la Libia): la scrittrice italiana Laura Orvieto pubblicò allora “Storie della storia del mondo”, in cui riunì antichi racconti greci per giovani lettori. Queste storie erano ispirate al libro mitologico per bambini “Il libro delle meraviglie” di Hawthorne (titolo originale “A Wonder Book for Girls and Boys”). In seguito molti scrittori italiani scrissero libri mitologici per giovani lettori: serie importanti di libri di mitologia per bambini furono pubblicate durante il regime mussoliniano – talvolta per diffondere l’ideologia fascista della superiorità romana. Durante questo periodo, i libri mitologici spesso mostravano uno stile letterario solenne. Dopo la seconda guerra mondiale, la letteratura mitologica per bambini cambiò lentamente prospettiva: gli scrittori italiani cominciarono ad usare il mito per parlare di problemi sociali (p.e. Gianni Rodari descriveva re Mida come un capitalista) e per spiegare le diverse condizioni umane (p.e. Beatrice Masini fa riferimento alle dee e alle eroine greche per descrivere la condizione femminile). La ricerca analizza anche la relazione tra mito e scuola in Italia: i racconti mitologici hanno sempre fatto parte dei programmi scolastici italiani per bambini dagli 8 agli 11 anni. Le riforme scolastiche – deliberate negli anni ’20 e ’40 – fissarono pratiche didattiche sui miti ancora oggi in uso. I racconti mitologici erano soprattutto un supporto per gli studi storici e letterari. Tuttavia, negli ultimi decenni, i miti sono divenuti un importante aiuto per gli insegnamenti scientifici e artistici.

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L’erosione dentale è definita come una perdita progressiva e irreversibile dei tessuti duri del dente, a causa di un processo chimico che non coinvolge i batteri. La sua prevalenza è accresciuta negli ultimi anni nella popolazione generale, particolarmente nei bambini e negli adolescenti e rappresenta attualmente un’enorme sfida per la cura della salute orale. L'eziologia delle erosioni è difficile da diagnosticare perché può essere il risultato di una varietà di fattori e si può manifestare in maniera differente in base alla causa che l’ha determinata. L’eziologia può essere intrinseca, cioè derivante dal contenuto acido dello stomaco associato a disordini alimentari come l’anoressia, la bulimia nervosa, il reflusso gastro-esofageo e il regurgito, o estrinseca, derivante dal contenuto acido proveniente dall’ambiente esterno (cibi dietetici, bevande analcoliche, succhi di frutta, ecc). L’erosione è particolarmente frequente nei bambini e poiché i soggetti che presentano erosioni in dentizione decidua hanno un rischio aumentato di manifestare erosioni in dentizione permanente, una diagnosi precoce e una prevenzione attuata in tenera età, aiuterà a prevenire il danno a carico dei denti permanenti. Inoltre se l’erosione dentale non è controllata e stabilizzata, il bambino potrebbe soffrire di severe perdite di superfici dentali, sensibilità dentale, malocclusione, inestetismi o anche ascessi dentali dei denti affetti. Lo studio caso-controllo è stato condotto dalla Sezione di Odontostomatologia del Dipartimento Testa - Collo, in collaborazione con l’Unità Operativa Complessa di Gastroenterologia Pediatrica dell’Azienda Ospedaliera-Univesitaria di Parma. Il gruppo di studio comprende 60 pazienti di età compresa tra i 4 e i 13 anni. Dei 60 bambini arruolati, 30 presentano sintomi e storia clinica di GERD, mentre gli altri 30 sono bambini sani senza alcun sintomo di GERD o di altri disturbi gastrointestinali. Il gruppo campione A include anche soggetti affetti, oltre che dal reflusso gastro-esofageo, da varie forme di disabilità, in alcune delle quali il GERD sembra essere parte del quadro sindromico. I risultati ottenuti dallo studio hanno dimostrato una prevalenza maggiore di erosioni dentali nel gruppo di bambini affetti da GERD, rispetto ai bambini sani, in accordo con quanto riportato dalla letteratura.

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La traduzione è un’arte e in quanto tale necessita di moltissime ore di ricerca e riflessione. Non esiste una tecnica traduttiva a cui fare riferimento: ve ne sono diverse e ognuno è libero di seguirle o di creare la propria. L’elaborato si sofferma, in particolare, sulla letteratura per l’infanzia, un mondo che presenta diversi aspetti problematici rimasti ad oggi irrisolti, quali il rapporto con la letteratura in generale, la figura dell’autore di opere per bambini, la questione delle fasce di età, la doppia appartenenza al sistema letterario ed educativo e la dipendenza dal ruolo di mediazione svolto dagli adulti. Segue poi la traduzione di due capitoli dell’opera "Omelette au sucre" di Jean-Philippe Arrou-Vignod e una riflessione sulle problematiche traduttive che caratterizzano la letteratura per l’infanzia, mettendo in luce tutti gli elementi fonti di dubbio e riflessione incontrati durante la traduzione dell’opera. Scopo dell’elaborato non è quindi quello di proporre una nuova teoria della traduzione, bensì quello di effettuare un’analisi approfondita delle principali e più frequenti problematiche traduttive della letteratura per l’infanzia, ambito in continua evoluzione che sta acquisendo, anno dopo anno, sempre più importanza nel panorama letterario italiano e internazionale.

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In questa tesi dottorale viene preso in analisi il tema della famiglia, uno degli elementi fondanti della riflessione pedagogica, crocevia di una molteplicità di nuclei interpretativi con diramazioni e contaminazioni, con mutamenti attraverso le epoche storiche, rappresentati in pagine contenute nei Classici della letteratura per l’infanzia e nei migliori libri di narrativa contemporanea. Si tratta di un tema di grande ampiezza che ha comportato una scelta mirata di Autori che, nei loro romanzi hanno trattato questioni riguardanti la famiglia nelle sue pluralità delle sue tante accezioni, dalla vita familiare agli abbandoni, dalle infanzie senza famiglia alle famiglie altre. Nelle diverse epoche storiche, le loro narrazioni hanno lasciato un segno per l'originalità interpretativa che ancora oggi ci raccontano storie di vie familiale Dai romanzi ottocenteschi alle saghe fantasy degli ultimi cinquant’anni, fino ai picturebook, destinati ai più piccoli, le families stories possono costituire un materiale pedagogico privilegiato, sia offrendo occasioni di scoperta e conoscenza di sé e del mondo, attraverso le quali i lettori bambini, enigmatici frontalieri, varcano soglie verso altrovi misteriosi, sia fornendo spunti agli studiosi per approfondire tematiche multiple e complesse. Le families stories riflettono spesso in maniera critica le divergenze che possono manifestarsi tra le prassi individuate e studiate dalle scienze umane e sociali e le metafore narrative proposte dai numerosi Autori della letteratura per l’infanzia. Proponendo una prospettiva spesso spiazzante, esse interpretano la realtà a fondo, cogliendo i più piccoli ed inosservati particolari che, invece, hanno la capacità di rompere gli schemi socio-educativi dell’epoca storica in cui le storie prendono vita.