812 resultados para Short food supply chains
Resumo:
Scopo. Lo scopo di questo studio è esaminare il problema degli sprechi nelle moderne food supply chain, così da consentire una piena comprensione delle principali cause di inefficienza sistemica nell’industria alimentare e individuare potenziali opportunità di miglioramento. Approccio e Metodologia. Per raggiungere gli obiettivi prefissati la presente trattazione si propone di implementare una ricerca empirica basata sull’analisi di due realtà industriali operanti nel settore alimentare. Nello specifico verranno studiate due aziende integrate rispettivamente nel contesto economico italiano e in quello inglese e operanti a due stadi diversi e complementari della filiera alimentare, quello della produzione e quello della distribuzione. Questo studio incrociato consentirà, auspicabilmente, di portare alla luce quegli elementi chiave necessari per una lettura chiara ed esaustiva delle maggiori sfide che le moderne supply chain si trovano a dover affrontare, in una prospettiva di minimizzazione degli sprechi e di accrescimento del valore per il consumatore. Risultati. I risultati che si prevede di ottenere dall’implementazione di questo studio sono fondamentalmente quattro: 1.Piena comprensione del concetto di spreco nell’industria alimentare. 2.Identificazione dei principali fattori chiave che dovrebbero essere attentamente monitorati con lo scopo di conseguire un’efficace riduzione degli sprechi lungo la filiera alimentare. 3.Analisi critica di quelle che sono le più utilizzate pratiche manageriali e operative nelle moderne aziende alimentari. 4.Individuazione dei potenziali sviluppi che potrebbero essere implementati attraverso l’utilizzo delle più recenti ICT in termini di efficienza della supply chain. Valore della Ricerca. Seppure mediante un’analisi prevalentemente di tipo qualitativo, questa trattazione si prefigge di fornire un contributo nell’ambito del food supply chain management che, data la rilevanza del problema relativo agli sprechi, risulta oggi più attuale che mai. L’originalità di questo studio risiede principalmente nelle fonti dei dati che ne hanno costituito le fondamenta: da un lato la ricerca teorica sviluppata nel Regno Unito, dove lo studio della supply chain è ormai da decenni approfondito nelle più importanti Università; dall’altro la ricerca empirica sviluppata sia presso una delle più importanti e moderne aziende alimentari italiane, che presso uno dei più famosi logistics service provider a livello mondiale.
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Il settore suinicolo ricopre un ruolo rilevante nel contesto nazionale, con ricadute economiche e sociali di primaria importanza in varie regioni. Tuttavia da alcuni anni il settore si trova in crisi a causa dell’instabilità dei mercati internazionali, dello scarso coordinamento tra gli attori della filiera, della progressiva riduzione della redditività dei prodotti trasformati a Denominazione di Origine, della mancata valorizzazione dei tagli di carne fresca, nonché della difficoltà di aggredire i mercati esteri. Altre criticità riguardano la distribuzione del valore lungo la filiera e la scarsa efficacia delle politiche di coordinamento finora adottate. L'obiettivo della ricerca è quello di identificare gli elementi che possono garantire maggiore equilibrio di potere negoziale tra allevatori suinicoli e macellatori rispetto alla situazione attuale: verificati gli elementi critici che caratterizzano la relazione commerciale tra allevatori e macellatori, si avanzano alcune proposte operative utili al superamento delle fratture tra la componente agricola e quella dei macelli in Emilia Romagna. La struttura della tesi è la seguente: (capitolo 1) si descrive il quadro economico del settore suinicolo a livello internazionale e nazionale. Successivamente (capitolo 2) si passano in rassegna le teorie economiche utili a comprendere le ragioni alla base del malfunzionamento dei rapporti tra gli attori della filiera agroalimentare, mentre nel terzo capitolo è richiamato il quadro normativo comunitario, nazionale e regionale all’interno del quale tali relazioni si configurano. Nel quarto capitolo si elabora un modello interpretativo al fine di spiegare le fratture che oggi contraddistinguono le relazioni in essere tra gli attori della filiera: il “modello delle fratture”. Alla luce di questa concettualizzazione è stata svolta un’indagine diretta svolta presso gli operatori aderenti all’Organizzazione Interprofessionale del Gran Suino Italiano, i cui risultati hanno consentito di valutare l’efficacia del modello interpretativo e di fornire indicazioni migliorative della strategia di governance delle relazioni tra allevatori e macellatori.
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Stochastische Einflüsse wirken auf alle elementaren Prozesse einer Lieferkette. Sie äußern sich in variablen Fertigungs-, Transport- oder Durchlaufzeiten sowie Lagerbeständen zur Prozessentkopplung. Die Auswirkungen auf Liefertreue, Vorlaufzeiten, Bestände oder Kos¬ten für die gesamte Supply Chain sind zurzeit nur simulativ abschätzbar. Das hier vorge¬stellte numerische Verfahren kann mit geringem Aufwand ähnliche, statistisch abgesicherte Kennzahlen für das Zeitverhalten liefern.
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Future ocean acidification (OA) will affect physiological traits of marine species, with calcifying species being particularly vulnerable. As OA entails high energy demands, particularly during the rapid juvenile growth phase, food supply may play a key role in the response of marine organisms to OA. We experimentally evaluated the role of food supply in modulating physiological responses and biomineralization processes in juveniles of the Chilean scallop, Argopecten purpuratus, that were exposed to control (pH 8.0) and low pH (pH 7.6) conditions using three food supply treatments (high, intermediate, and low). We found that pH and food levels had additive effects on the physiological response of the juvenile scallops. Metabolic rates, shell growth, net calcification, and ingestion rates increased significantly at low pH conditions, independent of food. These physiological responses increased significantly in organisms exposed to intermediate and high levels of food supply. Hence, food supply seems to play a major role modulating organismal response by providing the energetic means to bolster the physiological response of OA stress. On the contrary, the relative expression of chitin synthase, a functional molecule for biomineralization, increased significantly in scallops exposed to low food supply and low pH, which resulted in a thicker periostracum enriched with chitin polysaccharides. Under reduced food and low pH conditions, the adaptive organismal response was to trade-off growth for the expression of biomineralization molecules and altering of the organic composition of shell periostracum, suggesting that the future performance of these calcifiers will depend on the trajectories of both OA and food supply. Thus, incorporating a suite of traits and multiple stressors in future studies of the adaptive organismal response may provide key insights on OA impacts on marine calcifiers.
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This paper shows some findings how product related environmental regulations, especially those that relate to management of chemical substances affect firms in Asia. Interviews were conducted for some firms in Vietnam that are part of global supply chains of electrical and electronic, furniture, and plastic industries. The global supply chains with MNC lead firms have helped local firms in developing countries to adopt technical PRERs overseas. On the other hand, indigenous firms that do not belong to global value chains might face hurdles to keep exporting to the regulated markets. PRERs could become a barrier for firms that attempt to the regulated markets without supports by MNC lead firms.
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In this study, we apply the inter-regional input–output model to explain the relationship between China’s inter-regional spillover of CO2 emissions and domestic supply chains for 2002 and 2007. Based on this model, we propose alternative indicators such as the trade in CO2 emissions, CO2 emissions in trade, regional trade balances, and comparative advantage of CO2 emissions. The empirical results not only reveal the nature and significance of inter-regional environmental spillover within China’s domestic regions but also demonstrate how CO2 emissions are created and distributed across regions via domestic production networks. The main finding shows that a region’s CO2 emissions depend on not only its intra-regional production technique, energy use efficiency but also its position and participation degree in domestic and global supply chains.
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This paper sheds light on the important role played by global supply chains in the adaptation to product-related environmental regulations imposed by importing countries, with a focus on chemicals management. By utilizing a unique data collected in Penang, Malaysia, we depict the supply chain structures and how differences among firms in participation to global supply chain link to differences in chemical management. We found that firms belonging to a supply chain are in a better position to comply with these regulations because information and requirements are transmitted through global supply chains. In contrast, those firms that are neither exporters nor a part of a global supply chain lack the knowledge and information channels relevant to chemical management in a product.
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The paper reviews relevant literature studying the environmental impacts of food supply chain from production to each stage throughout the supply chain. With limited data and information, to better understand these impacts, a concrete example of the tea supply chain in China is provided. The tea supply chain is analyzed from the environmental prospective, with potential pollutants being identified at each stage of the supply chain. As an example of the food supply chain in a developing country, some unique features of the developing economies are taken into consideration when concluding the implications.