1000 resultados para Microscopia de tunelamento de eletrons
Resumo:
Recent bonding systems have been advocated as multi-purpose bonding agents. The aim of this study was to determine if some of these bonding systems could be associated to composite resins from different manufacturers. This investigation was conducted to test lhe shear bond strength of three bonding systems: Scotchbond Multi-Purpose (3M Dental Products), Optibond Light Cure (Kerr) and Optibond Dual Cure (Kerr), when each of them was associated to lhe composite resins: Z1 00 (3M Dental Products), Prisma - APH (Dentsply) and Herculite XRV (Kerr). Seventy-two flat dentin bonding sites were prepared to 600 grit on human premolars mounted using acrilic resins. The teeth were assigned at random to 9 groups of 8 samples each. A split die with a 3mm diameter was placed over lhe surface of lhe dentin treated with one of lhe adhesive systems, and lhe selected composite resin was inserted and light cured. The split mold was removed and all samples were termocycled and stored in 37ºC water for 24 hours before testing. Shear bond strength was determined using an lnstron Universal testing machine. Some failures were examined under lhe S.E.M. Data was analysed by one-way analysis of variance, that demonstrated a significant difference (p<0,05) in the mean shear bond strength among Optibond Light Cure (15,446 MPa), Scotchbond Multi-Purpose (13,339 MPa) and Optibond Dual Cure (10,019 MPa). These values did not depend on the composite resin used. The association between bonding system/composite resin was statistycally significant (p<0,05) and the best results were obtained when the composite resins Z100 and Herculite were used with the adhesive system Optibond Light Cure, and when the composite resin APH was used with the adhesive system Scotchbond Multi-Purpose
Resumo:
The purpose of this study was to evaluate the apical sealing ability and the marginal adaptation of five dental materials used in retrofillings or applied to the bevelled root surface. One hundred and forty extracted single rooted human teeth were used, divided into seven groups of twenty each. ln the first, second, third and fourth groups, the teeth were apicoectomized, submitted to cavity preparations and retrofilled with one of the following materiais: zinc free silver amalgam, a dentin bonding system plus composite resin, a glass ionomer cement ora compomer. In the fifth, sixth and seventh groups, the teeth were apicoectomized and capped on the bevelled root surface with one of the following materiais: a dentin bonding system plus composite resin, a glass ionomer cement or a compomer. Two specimens of each experimental group were evaluated for the marginal adaptation using scanning electron microscopy. The remaining 126 specimens were immersed in 2% methylene blue dye, stored for one week at 37ºC and the infiltration was evaluated with a stereomicroscope. The results showed that the glass ionomer cement presented the lowest values of marginal infiltration when used as retrofilling material, with a significant statistical difference when compared with the others tested materials. When used as apical capping, the glass ionomer cement and the compomer were equivalent and significantly better than the dentin bonding system plus composite resin. Using scanning electron microscopy, all the materials showed some slight adjustment problem. ln the retrofilling, the smallest marginal gaps were observed with the compomer and the dentin bonding system plus composite resin, while the largest were observed with the glass ionomer cement and zinc free silver amalgam. ln the apical capping, the smallest marginal gaps were observed with the compomer and the dentin bonding system plus composite resin and ...
Resumo:
Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)
Resumo:
Fundação de Amparo à Pesquisa do Estado de São Paulo (FAPESP)
Resumo:
Fundação de Amparo à Pesquisa do Estado de São Paulo (FAPESP)
Resumo:
Pós-graduação em Física - IFT
Resumo:
Pós-graduação em Física - IFT
Resumo:
O tipo de alimentação depende do ambiente em que o animal se encontra, sendo este um fator responsável pela alteração da morfologia, como a estratificação e o nível de queratinização da língua, e a funcionalidade da mesma. Dentre as estruturas morfológicas funcionais da língua, as papilas vêm merecendo destaque devido a sua estreita relação com a dieta. Foram utilizadas duas espécies de cervídeos: cinco Mazama gouazoubira e duas Mazama americana, dividindo-se a língua em três partes: ápice, corpo e raiz. Analisou comparativamente a língua de duas espécies por meio de microscopia de luz e eletrônica de varredura. As papilas filiforme, fungiforme e valada apresentaram na língua das duas espécies estudadas, e com a mesma distribuição, mudando apenas a quantidade e formato de papilas filiformes no ápice lingual e a quantidade e disposição das papilas valadas na raiz da língua, fator este que pode ser ligado à dieta dos animais. . Além disto, sua distribuição é semelhante à de outras espécies de herbívoros.
Resumo:
A causa della limitata estensione del campo di vista del sistema, con un microscopio ottico tradizionale non è possibile acquisire una singola immagine completamente a fuoco se l’oggetto è caratterizzato da una profondità non trascurabile. Fin dagli anni ’70, il problema dell’estensione della profondità di fuoco è stato ampiamente trattato in letteratura e molti metodi sono stati proposti per superare questo limite. Tuttavia, è molto difficile riuscire a decretare quale metodo risulti essere il migliore in una specifica applicazione, a causa della mancanza di una metrica validata e adatta ad essere utilizzata anche in casi reali, dove generalmente non si ha a disposizione un’immagine di riferimento da considerare come “la verità” (ground truth). L’Universal Quality Index (UQI) è ampiamente utilizzato in letteratura per valutare la qualità dei risultati in processi di elaborazione di immagini. Tuttavia, per poter calcolare questo indice è necessaria una ground truth. In effetti, sono state proposte in letteratura alcune estensioni dell’UQI per valutare il risultato dei metodi di fusione anche senza immagine di riferimento, ma nessuna analisi esaustiva è stata proposta per dimostrare la loro equivalenza con l’UQI standard nel valutare la qualità di un’immagine. In questo lavoro di Tesi, partendo dai limiti dei metodi attualmente utilizzati per l'estensione della profondità di campo di un microscopio, ed esposti in letteratura, per prima cosa è stato proposto un nuovo metodo, basato su approccio spaziale e fondato su analisi locale del segnale appositamente filtrato. Attraverso l’uso di sequenze di immagini sintetiche, delle quali si conosce la ground truth, è stato dimostrato, utilizzando metriche comuni in image processing, che il metodo proposto è in grado di superare le performance dei metodi allo stato dell'arte. In seguito, attraverso una serie di esperimenti dedicati, è stato provato che metriche proposte e ampiamente utilizzate in letteratura come estensione dell'UQI per valutare la qualità delle immagini prodotte da processi di fusione, sebbene dichiarate essere sue estensioni, non sono in grado di effettuare una valutazione quale quella che farebbe l'UQI standard. E’ quindi stato proposto e validato un nuovo approccio di valutazione che si è dimostrato in grado di classificare i metodi di fusione testati così come farebbe l’UQI standard, ma senza richiedere un’immagine di riferimento. Infine, utilizzando sequenze di immagini reali acquisite a differenti profondità di fuoco e l’approccio di valutazione validato, è stato dimostrato che il metodo proposto per l’estensione della profondità di campo risulta sempre migliore, o almeno equivalente, ai metodi allo stato dell’arte.
Resumo:
Protocolli e metodologie di caratterizzazione di un sistema di misura di segnali fluorescenti in microscopia ottica
Resumo:
L'utilizzo dell'idrogeno come vettore energetico �è negli ultimi anni uno dei temi in maggior rilievo riguardo la sostenibilit�à energetica, questo per via della sua abbondanza in natura, della sua elevata energia chimica per unità di massa, e della non tossicità dei prodotti della sua combustione. Tuttavia non si conosce ancora una maniera e�fficiente di immagazzinarlo per poterlo utilizzare per applicazioni mobili. In questo lavoro di tesi sono state cresciute, e analizzate mediante microscopia elettronica, nanoparticelle di magnesio decorate con metalli di transizione (Pd e Ti), che si collocano tra i candidati più promettenti per lo stoccaggio di idrogeno a stato solido.
Resumo:
Questo progetto di tesi ha come obiettivo lo sviluppo di un algoritmo per la correzione e la calibrazione delle immagini in microscopia a fluorescenza e della sua implementazione come programma. Infatti, senza tale calibrazione le immagini di microscopia a fluorescenza sarebbero intrinsecamente affette da molteplici tipi di distorsioni ottiche. Questo limita fortemente la possibilità di effettuare analisi quantitative del livello di fluorescenza osservato. Il difetto sul quale ci siamo soffermati è la disomogeneità di campo, ossia una non uniforme fluorescenza causata dalla forma irregolare del fascio di eccitazione. Per conseguire l'obiettivo da noi proposto è necessaria l'acquisizione, in parallelo al campione in esame, di immagini di calibrazione contenenti sfere nanometriche a fluorescenza nota. A partire da queste, tramite procedure di image processing da noi implementate, abbiamo stimato la funzione di correzione della fluorescenza, localmente per ogni punto dell'immagine. Per la creazione di tale algoritmo abbiamo ipotizzato una possibile distribuzione dell'intensità dovuta alla non omogeneità del fascio ed abbiamo quindi stimato i parametri tramite un'apposita procedura di maximum likelihood. Tale stima è stata eseguita tenendo conto di possibili effetti dovuti alla luminosità di background, alla sovrapposizione di più nanosfere e ad effetti di bordo nel corso dell'elaborazione. Questa procedura è stata ripetuta su quattro diverse immagini di calibrazione, per valutarne la consistenza e la validità. Inoltre, per poter verificare che il software di elaborazione abbia le desiderate proprietà di linearità tra segnale misurato ed intensità nota, ci siamo serviti di un'ulteriore immagine di calibrazione contenente una mistura di sfere nanometriche con intensità variabili su due ordini di grandezza. Il risultato di questo lavoro di tesi verrà incluso in un programma per la calibrazione delle immagini in fluorescenza acquisite al laboratorio di biofisica del Dipartimento di Fisica ed Astronomia di Bologna.
Resumo:
Caratterizzazione di un biomateriale a base di fitocomplessi, contenente ossalato di potassio, progettato per il trattamento dell'ipersensibilità dentinale.
Resumo:
L’obiettivo di questa tesi è esfoliare mediante tecnica LPE qualche layer di grafite ed analizzare il campione ottenuto mediante la tecnica AFM. Negli studi sperimentali svolti nell’ambito di questa tesi sono state condotte tre tipologie di esperimenti: 1) analisi della grafite minerale prima del trattamento di esfoliazione; 2) esfoliazione LPE di grafite fissata su substrato di muscovite, in bagno ultrasonico con acqua bidistillata; 3) esfoliazione LPE di grafite fissata su muscovite, in bagno ultrasonico con azoto liquido. L’ultrasonicazione ha portato al distacco ed isolamento di frammenti di grafite di forma tipicamente triangolare e di dimensioni laterali micrometriche, i quali si sono depositati sul substrato di muscovite e ridepositati sulla grafite stessa. Inoltre ho osservato la presenza di diversi DLG (double-layer graphene) e addirittura la presenza di SLG (single-layer graphene) estesi alcune centinaia di nm. L’analisi AFM ha mostrato la presenza di bordi cristallografici definiti, a volte con la presenza di angoli di 120° e ha mostrato il fenomeno del “folding”.