923 resultados para ingressione marina scenari di inondazione erosione costiera modellazione matematica


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Questo lavoro di tesi fa parte di un piano monitoraggio sulla Pialassa dei Piomboni coordinato dal Centro Interdipartimentale di Ricerca per le Scienze Ambientali (CIRSA, Universit di Bologna) il cui scopo stato quello di valutare la presenza di batteri solfato-riduttori (sulphatereducing bacteria SRB) in questa laguna costiera sia nell'acqua che nei sedimenti. Lo sviluppo di odori sgradevoli che avviene periodicamente nella Pialassa dei Piomboni ha fatto sorgere la necessit di verificare l'eventuale presenza di questi batteri. La Pialassa dei Piomboni una laguna costiera a nord della citta di Ravenna. Si tratta di un'area in evidente stato di degrado a causa di pesanti interventi di antropizzazione e industrializzazione che stanno determinando forti problemi di inquinamento. La qualit dellacqua di tale bacino risente infatti dei numerosi scarichi inquinati provenienti dal polo industriale e portuale, e di ingenti carichi trofici di origine agricola che entrano in laguna soprattutto attraverso l'idrovora di San Vitale. Questi input di nutrienti stimolano la proliferazione fitoplanctonica, la quale aumenta l'input di materiale organico sul fondo con conseguente riduzione della disponibilita di ossigeno e cambiamento nella struttura dei popolamenti bentonici. L'ipossia che ne consegue determina la diffusione di batteri in grado di degradare anaerobicamente la materia organica, quali ad esempio i solfato-riduttori. Questi batteri utilizzano il solfato come accettore finale di elettroni, che viene ridotto a solfuro di idrogeno. La determinare della presenza di batteri solfato-riduttori nei campioni di acqua e sedimento stata svolta mediante utilizzo di una metodologia molecolare basata sullestrazione delleDNA (environmental DNA) dalle matrici ambientali e la successiva amplificazione (PCR) di un tratto genico codificante lenzima solfito reduttasi (dissimilatory sulfite reductase dsrAB), specifico di questi batteri.

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La presente tesi si inserisce nel contesto del progetto europeo Theseus, che ha lobiettivo di pianificare strategie di difesa sostenibili nei confronti dellerosione costiera e del rischio di inondazioni. E stata indagata la zona intertidale di sei spiagge della costa emiliano-romagnola, diverse per caratteristiche morfodinamiche, grado di antropizzazione e modalit di gestione contro lerosione. Lido di Spina, Bellocchio e lido di Dante sono siti pi naturali, Cervia, Cesenatico e Cesenatico sud sono antropizzati per la presenza di strutture di difesa costiera o attivit di bulldozing. Lo scopo principale stato quello di valutare la risposta della componente macrobentonica a variazioni morfodinamiche conseguenti alla differente gestione. I principali risultati possono essere cos riassunti. Bellocchio, sito naturale, si rivelato il pi differente per tipologia di sedimento, fine e argilloso, e comunit presenti, con specie non tipiche delle spiagge sabbiose, quali Polydora e Mytilus galloprovincialis. Lido di Dante, anchesso naturale, si pone allopposto, con un sedimento pi grossolano e caratterizzato sia dalla dominanza di Lentidium mediterraneum, la cui presenza evidenzia il maggiore grado di idrodinamismo del sito, sia dalle specie Scolelepis squamata ed Eurydice spinigera, tipiche delle spiagge sabbiose esposte al moto ondoso. Cervia, Cesenatico e Cesenatico sud presentano un numero di specie e di individui minore rispetto agli altri siti, come probabile conseguenza della gestione antropica, e comunit che rispecchiano le variazioni idrodinamiche dovute alla presenza di barriere. In generale, le differenze individuate sia fra le comunit che fra i descrittori sedimentari e morfodinamici, sembrano dovute alle caratteristiche peculiari dei siti e dal grado di antropizzazione piuttosto che dalla presenza di un vero e proprio gradiente morfodinamico o geografico. Questi risultati portano un contributo sostanziale alla problematica generale dellimpatto conseguente ai cambiamenti climatici e alla messa in opera di programmi di gestione sostenibili da un punto di vista anche ambientale.

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In questo lavoro si analizza un tratto di falesia costiera nei pressi di Torino di Sangro marina, dove nel 1916 si verific una frana di tipo rotazionale di grandi dimensioni. Non si studia il fenomeno dal punto di vista geotecnico, bens lo si inquadra in uno studio geomorfologico generale dellarea geografica di occorrenza per comprendere se esso possa aver avuto implicazioni non soltanto geomeccaniche ordinarie, ma anche di tipo morfo-tettonico, ossia geologico-strutturale. Si propone la cartografia geomorfologica originale dellarea compresa tra la costa e labitato di Casalbordino, basata sul rilevamento di campagna, nonch lanalisi del profilo longitudinale del torrente Osento. Si comparano i dati cos ottenuti con quelli dei pi recenti studi morfotettonici eseguiti nellarea abruzzese-molisana da vari istituti di ricerca. Dal presente studio non risulta verificabile uninfluenza diretta della tettonica sullinnesco dei fenomeni franosi costieri, se non per quanto relativo al basso tasso di innalzamento, comunque difficilmente quantificabile sulla base dei dati attuali. Pertanto il movimento franoso costiero in oggetto deve essere inquadrato, per ora, come un ordinario caso di scorrimento rotazionale, bench di notevoli dimensioni, principalmente motivato da implicazioni idrologiche locali e dalla erosione marina costiera di medio termine. Non si esclude comunque che ulteriori futuri studi di dettaglio possano evidenziare implicazioni finora non considerate nello sviluppo di tali fenomeni.

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Nella computer grafica, nellambito della modellazione geometrica, si fa uso delle operazioni booleane tra solidi per la manipolazione e la creazione di nuovi oggetti. Queste operazioni, quali unione, intersezione e differenza, vengono applicate alle superfici degli oggetti 3D esattamente come si fa su altri insiemi. In questo modo si riescono ad ottenere nuove forme complesse come combinazione delle altre, che sono in genere pi semplici. Ci che stato realizzato in questo lavoro di tesi si colloca allinterno di un progetto preesistente, realizzato per consentire la manipolazione di modelli tridimensionali mediante lutilizzo di operatori booleani: Mesh Glue. In questo lavoro, si estesa la logica dellapplicazione degli operatori booleani, presente in Mesh Glue, per poter gestire anche scenari con mesh che presentano facce in tangenza. Inoltre, si inserito Mesh Glue allinterno di un progetto pi grande: Mesh Craft. Mesh Craft un progetto che consiste in un ambiente di modellazione che utilizza come sistema di input il Leap Motion Controller, un dispositivo capace di identificare le dita di una mano e seguirne i movimenti con alta precisione.

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Secondo l'Agenzia Europea dell'Ambiente una delle principali minacce per le risorse di acqua dolce della zone costiere italiane lintrusione salina. Lobiettivo di questa tesi magistrale la caratterizzazione idrogeologica di una frazione dellacquifero freatico costiero situato in due differenti corpi dunosi. Lindagine proseguita per cinque mesi ha evidenziano differenze tra unarea sottoposta a forte pressione antropica (Marina Romea) e unarea che mostra un relativo sviluppo naturale del sistema spiaggia-duna (Porto Corsini). La tecnica di campionamento utilizzata il sistema a minifiltri (multi level samplers), metodologia innovativa che garantisce tempistiche di monitoraggio rapide e una campionatura multi-livello puntuale e precisa. La campagna di monitoraggio ha coinvolto misure di freatimetria, conduttivit elettrica e analisi chimiche delle acque che hanno portato ad una loro classificazione geo-chimica. Dai risultati si evidenzia che lacquifero molto salinizzato, gli strati dacqua dolce sono isolati in lenti superficiali e i tipi di acque presenti sono dominati da ioni sodio e cloro. Tra i due siti il pi vulnerabile risulta essere Marina Romea per molti fattori: lerosione costiera che assottiglia la fascia dunale adibita alla ricarica di acqua dolce, unestensione spaziale della duna minore rispetto a Porto Corsini, la presenza di infrastrutture turistiche che hanno frazionato la duna, la vicinanza al canale di drenaggio che causa la risalita delle acque profonde saline, la presenza di specie arboree idro-esigenti che attingono e quindi assottigliano le lenti dacqua dolce. Si propone di migliorare la qualit dellacqua sotterranea con una migliore gestione del canale di drenaggio, sostituendo alcuni esemplari di pinacee con specie arbustive tipiche degli ambienti dunosi ed infine imponendo misure per il risparmio idrico durante la stagione turistica.

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La presente tesi di dottorato si propone lo sviluppo di un modello spazialmente distribuito per produrre una stima dell'erosione superficiale in bacini appenninici. Il modello stato progettato per simulare in maniera fisicamente basata il distacco di suolo e di sedimento depositato ad opera delle precipitazioni e del deflusso superficiale, e si propone come utile strumento per lo studio della vulnerabilit del territorio collinare e montano. Si scelto un bacino collinare dell'Appennino bolognese per testare le capacit del modello e verificarne la robustezza. Dopo una breve introduzione per esporre il contesto in cui si opera, nel primo capitolo sono presentate le principali forme di erosione e una loro descrizione fisico-matematica, nel secondo capitolo verranno introdotti i principali prodotti della modellistica di erosione del suolo, spiegando quale interpretazione dei fenomeni fisici stata data. Nel terzo capitolo verr descritto il modello oggetto della tesi di dottorando, con una prima breve descrizione della componente afflussi-deflussi ed una seconda descrizione della componente di erosione del suolo. Nel quarto capitolo verr descritto il bacino di applicazione del modello, i risultati della calibrazione ed un'analisi di sensitivit. Infine si presenteranno le conclusioni sullo studio.

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La Tesi tratta della modellazione e dell'analisi di ponti ad arco in muratura. In particolare stato studiato il caso del vecchio ponte di Bagno di Piano, sito al km 14 della S.P. 18 "Palludese" in comune di Sala Bolognese in Provincia di Bologna. Lobiettivo della Tesi di Laurea duplice, nel senso che da un lato si cerca di risalire alle probabili cause del crollo e, dallaltra si intende mettere a punto un quadro operativo per lanalisi strutturale di ponti ad arco in muratura.

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Modellazione di pannelli in muratura mediante schemi semplificati; simulazioni numeriche relative a pannelli rinforzati tramite FRP

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In questi ultimi anni il tema della sicurezza sismica degli edifici storici in muratura ha assunto particolare rilievo in quanto a partire soprattutto dallordinanza 3274 del 2003, emanata in seguito al sisma che colp il Molise nel 2002, la normativa ha imposto un monitoraggio ed una classificazione degli edifici storici sotto tutela per quanto riguarda la vulnerabilit sismica (nel 2008, questanno, scade il termine per attuare questopera di classificazione). Si posto per questo in modo pi urgente il problema dello studio del comportamento degli edifici storici (non solo quelli che costituiscono monumento, ma anche e soprattutto quelli minori) e della loro sicurezza. Le Linee Guida di applicazione dellOrdinanza 3274 nascono con lintento di fornire strumenti e metodologie semplici ed efficaci per affrontare questo studio nei tempi previsti. Il problema si pone in modo particolare per le chiese, presenti in grande quantit sul territorio italiano e di cui costituiscono gran parte del patrimonio culturale; questi edifici, composti di solito da grandi elementi murari, non presentano comportamento scatolare, mancando orizzontamenti, elementi di collegamento efficace e muri di spina interni e sono particolarmente vulnerabili ad azioni sismiche; presentano inoltre un comportamento strutturale a sollecitazioni orizzontali che non pu essere colto con un approccio globale basato, ad esempio, su unanalisi modale lineare: non ci sono modi di vibrare che coinvolgano una sufficiente parte di massa della struttura; si hanno valori dei coefficienti di partecipazione dei varii modi di vibrare minori del 10% (in generale molto pi bassi). Per questo motivo lesperienza e losservazione di casi reali suggeriscono un approccio di studio degli edifici storici sacri in muratura attraverso lanalisi della sicurezza sismica dei cosiddetti macroelementi in cui si pu suddividere un edificio murario, i quali sono elementi che presentano un comportamento strutturale autonomo. Questo lavoro si inserisce in uno studio pi ampio iniziato con una tesi di laurea dal titolo Analisi Limite di Strutture in Muratura. Teoria e Applicazione all'Arco Trionfale (M. Temprati), che ha studiato il comportamento dellarco trionfale della chiesa collegiata di Santa Maria del Borgo a San Nicandro Garganico (FG). Suddividere un edificio in muratura in pi elementi il metodo proposto nelle Linee Guida, di cui si parla nel primo capitolo del presente lavoro: la vulnerabilit delle strutture pu essere studiata tramite il moltiplicatore di collasso quale parametro in grado di esprimere il livello di sicurezza sismica. Nel secondo capitolo si illustra il calcolo degli indici di vulnerabilit e delle accelerazioni di danno per la chiesa di Santa Maria del Borgo, attraverso la compilazione delle schede dette di II livello, secondo quanto indicato nelle Linee Guida. Nel terzo capitolo viene riportato il calcolo del moltiplicatore di collasso a ribaltamento della facciata della chiesa. Su questo elemento si incentrata lattenzione nel presente lavoro. A causa della complessit dello schema strutturale della facciata connessa ad altri elementi delledificio, si fatto uso del codice di calcolo agli elementi finiti ABAQUS. Della modellazione del materiale e del settaggio dei parametri del software si discusso nel quarto capitolo. Nel quinto capitolo si illustra lanalisi condotta tramite ABAQUS sullo stesso schema della facciata utilizzato per il calcolo manuale nel capitolo tre: lutilizzo combinato dellanalisi cinematica e del metodo agli elementi finiti permette per esempi semplici di convalidare i risultati ottenibili con unanalisi non-lineare agli elementi finiti e di estenderne la validit a schemi pi completi e pi complessi. Nel sesto capitolo infatti si riportano i risultati delle analisi condotte con ABAQUS su schemi strutturali in cui si considerano anche gli elementi connessi alla facciata. Si riesce in questo modo ad individuare con chiarezza il meccanismo di collasso di pi facile attivazione per la facciata e a trarre importanti informazioni sul comportamento strutturale delle varie parti, anche in vista di un intervento di ristrutturazione e miglioramento sismico.