983 resultados para fisica nucleare


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Lo scopo di questa tesi è la misura di sezione d’urto di produzione di coppie top-antitop nel canale adronico. Per la misura sono stati utilizzati i dati raccolti dall’esperimento CMS in collisioni protone-protone ad LHC, con un’energia nel centro di massa pari a 13 TeV. Il campione di dati utilizzato corrisponde ad una luminosità integrata di 2.474 f b^ −1 . L’analisi dati inizia selezionando gli eventi che soddisfano determinate condizioni (e.g. trigger, tagli cinematici, sei o più jet, almeno 2 jet provenienti dall’adronizzazione di due quark bottom) con lo scopo di incrementare la purezza del segnale scartando il più possibile gli eventi di fondo. A seguire, viene ricostruita la massa del quark top usando un fit cinematico. Sulle distribuzioni di tale massa si basa la stima degli eventi di fondo e di segnale. Infine, attraverso un fit di verosimiglianza, si ottiene il valore della sezione d’urto: σ t t ̄ = 893 ± 57 (stat) ± 104 (syst) pb. Questo risultato è in buon accordo con il valore teorico di 832 pb e con altre misure di CMS effettuate in canali differenti.

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We have studied the radial dependence of the energy deposition of the secondary electron generated by swift proton beams incident with energies T = 50 keV–5 MeV on poly(methylmethacrylate) (PMMA). Two different approaches have been used to model the electronic excitation spectrum of PMMA through its energy loss function (ELF), namely the extended-Drude ELF and the Mermin ELF. The singly differential cross section and the total cross section for ionization, as well as the average energy of the generated secondary electrons, show sizeable differences at T ⩽ 0.1 MeV when evaluated with these two ELF models. In order to know the radial distribution around the proton track of the energy deposited by the cascade of secondary electrons, a simulation has been performed that follows the motion of the electrons through the target taking into account both the inelastic interactions (via electronic ionizations and excitations as well as electron-phonon and electron trapping by polaron creation) and the elastic interactions. The radial distribution of the energy deposited by the secondary electrons around the proton track shows notable differences between the simulations performed with the extended-Drude ELF or the Mermin ELF, being the former more spread out (and, therefore, less peaked) than the latter. The highest intensity and sharpness of the deposited energy distributions takes place for proton beams incident with T ~ 0.1–1 MeV. We have also studied the influence in the radial distribution of deposited energy of using a full energy distribution of secondary electrons generated by proton impact or using a single value (namely, the average value of the distribution); our results show that differences between both simulations become important for proton energies larger than ~0.1 MeV. The results presented in this work have potential applications in materials science, as well as hadron therapy (due to the use of PMMA as a tissue phantom) in order to properly consider the generation of electrons by proton beams and their subsequent transport and energy deposition through the target in nanometric scales.

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La nucleosintesi primordiale descrive le reazioni che hanno formato i primi elementi leggeri (H, 2H, 3He, 4He, 7Li) e ci da una previsione sull'andamento delle loro abbondanze primordiali in funzione del rapporto barioni-fotoni η, unico parametro libero della teoria BBN. Questo parametro è stato fissato dal momento in cui la sonda WMAP è stata lanciata in orbita; essa ha svolto misure importantissime sulla radiazione cosmica di fondo, fornendoci un valore accurato della densità barionica e quindi di η. Con questo nuovo dato sono state calcolate le abbondanze degli elementi leggeri ai tempi della nucleosintesi primordiale, tuttavia quella teorizzata per il 7Li non corrispondeva affatto a quella osservata nelle stelle dell'alone galattico, ma risultava essere dalle 2 alle 4 volte maggiore. Questa discrepanza costituisce il problema cosmologico del litio. Il problema può essere affrontato in diversi campi della fisica; il nostro scopo è quello di studiarlo dal punto di vista della fisica nucleare, analizzando le reazioni nucleari legate al 7Li. Il contributo principale alla produzione di 7Li proviene dal decadimento spontaneo del 7Be, quindi bisogna valutare il rate di reazione dei processi che producono o distruggono quest'ultimo nucleo; tale rate dipende dalla sezione d'urto della reazione. Un contributo fondamentale potrebbe essere dato dalle eventuali risonanze non ancora scoperte, cioè gli stati eccitati dei prodotti di reazione che si trovano ad energie non ancora studiate, in corrispondenza delle quali la sezione d'urto subisce un drastico aumento. Le due reazioni principali da considerare sono 7Be(n,p)7Li e 7Be(n,αlfa)4He; la prima perché contribuisce al 97% della distruzione del berillio, quindi una rivalutazione della sua sezione d'urto porterebbe ad un grande cambiamento nel valore dell'abbondanza di 7Be (e quindi di 7Li), la seconda poiché, anche se contribuisce solo al 2.5% della distruzione del berillio, possiede una incertezza enorme.

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Al Large Hadron Collider (LHC) ogni anno di acquisizione dati vengono raccolti più di 30 petabyte di dati dalle collisioni. Per processare questi dati è necessario produrre un grande volume di eventi simulati attraverso tecniche Monte Carlo. Inoltre l'analisi fisica richiede accesso giornaliero a formati di dati derivati per centinaia di utenti. La Worldwide LHC Computing GRID (WLCG) è una collaborazione interazionale di scienziati e centri di calcolo che ha affrontato le sfide tecnologiche di LHC, rendendone possibile il programma scientifico. Con il prosieguo dell'acquisizione dati e la recente approvazione di progetti ambiziosi come l'High-Luminosity LHC, si raggiungerà presto il limite delle attuali capacità di calcolo. Una delle chiavi per superare queste sfide nel prossimo decennio, anche alla luce delle ristrettezze economiche dalle varie funding agency nazionali, consiste nell'ottimizzare efficientemente l'uso delle risorse di calcolo a disposizione. Il lavoro mira a sviluppare e valutare strumenti per migliorare la comprensione di come vengono monitorati i dati sia di produzione che di analisi in CMS. Per questa ragione il lavoro è comprensivo di due parti. La prima, per quanto riguarda l'analisi distribuita, consiste nello sviluppo di uno strumento che consenta di analizzare velocemente i log file derivanti dalle sottomissioni di job terminati per consentire all'utente, alla sottomissione successiva, di sfruttare meglio le risorse di calcolo. La seconda parte, che riguarda il monitoring di jobs sia di produzione che di analisi, sfrutta tecnologie nel campo dei Big Data per un servizio di monitoring più efficiente e flessibile. Un aspetto degno di nota di tali miglioramenti è la possibilità di evitare un'elevato livello di aggregazione dei dati già in uno stadio iniziale, nonché di raccogliere dati di monitoring con una granularità elevata che tuttavia consenta riprocessamento successivo e aggregazione “on-demand”.

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In questo lavoro di tesi si indaga come gli acceleratori di particelle si siano rivelati di fondamentale utilità nel settore medico-sanitario, risolvendo problematiche fisiche ed economiche legate alla produzione di radioisotopi. Per riuscire ad effettuare procedure terapeutiche e diagnostiche di qualità senza ricondursi a tecniche invasive, sta diventando sempre più importante disporre di ciclotroni nelle vicinanze delle strutture ospedaliere. Di fronte alla carenza di radionuclidi e alla necessità di produrre nuovi radiofarmaci, il mondo si sta muovendo per affiancare ai pochi reattori nucleari rimasti operativi, progetti nati dalla collaborazione di diversi centri di ricerca. In particolare in Italia è in corso un progetto, il TECHN-OPS, portato avanti da diverse sezioni INFN (compreso quella di Bologna), che si pone l’obiettivo di supplire al bisogno di 99m-Tc sfruttando una rete limitata di ciclotroni (che utilizzano bersagli di molibdeno arricchito) e lo sviluppo di metodi di riciclo di 100-Mo e di ottimizzazione delle varie fasi di produzione.

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El estudio del efecto de diferentes residuos orgánicos de origen vegetal y animal en algunas características física, química y biológica del compost. Los objetivos fueron: C ontribuir a la búsqueda de alternativas de reciclaje de diferentes materiales de origen vegetal, animal y que contenga buenas características físicas, q uímicas y biológicas, evaluar el efecto de diferentes materiales orgánicos (pulpa de café, aserrín, basura verde + cascarilla de arroz, abono verde + cascarilla de arroz y residuos del comedor) sobre algunas propiedades químicas, físicas y biológicas del c ompost y determinar cuál de las mezclas orgánicas evaluadas (pulpa de café, aserrín, basura verde + cascarilla de arroz, abono verde + cascarilla de arroz y residuos del comedor) contribuyen a mejorar algunas de las propiedades químicas, físicas y biológic as del compost. Se estableció en la Hacienda Las Mercedes, propiedad de la Universidad Nacional Agraria, ubicada en el Km. 11 y ½ carretera norte, 1 Km. al lago frente a la empresa CARNIC en la localidad Las Mercedes perteneciente al departamento de Mana gua. Está finca se ubica geográficamente a los 12º8 ́36 ́ ́ latitud norte y 86º09 ́49 ́ ́ longitud oeste a una altitud de 56 msnm. El estudio comprendió cinco tratamientos y tres repeticiones: los cinco tratamientos compuestos de: basura seca recogida de la Ha cienda Las Mercedes, estiércol, cal y sica (carbón vegetal) en común; el tratamiento uno se diferenciaba por la presencia de pulpa de café, el dos por tener aserrín, el tres con basura verde más cascarilla de arroz, el cuatro con abono verde más cascarill a de arroz y el quinto con residuos provenientes del comedor de la Universidad Nacional Agraria. Se evaluaron las siguientes variables: temperatura, humedad, fitoxicidad , Contenido de macro y micro elementos y d iversidad de hongos y bacterias en el proce so de compostaje . El aná lisis estadístico utilizado fue el análisis de varianza a la variable: análisis químico, se realizó separación de medias por TUKEY al 5% de probabilidad de error. A las variables humedad, toxicidad y análisis microbiológico se les realizó un análisis cualitativo. La variable temperatura se le realizó análisis de varianz a a través del MANOVA. Se obtuvieron los siguientes resultados: existe diferencia significativa entre los tratamientos en la variable temperatura siendo la pulp a de café el material orgánico que favorece mayor actividad microbiana y que permitió obtener temperaturas más altas que el resto de mezclas . La pasteurización del abono se logró a través de que la temperatura entre 45 ºC y 50 ºC fue por un tiempo prolon gado. Según el resultado del análisis químico realizado en el laboratorio de suelos y aguas de la UNA indican por que los rangos de humedad al final del ensayo se mantuvieron dentro de los parámetros óptimos (50 - 65 %). Todos los tratamientos tienen una r elación carbono/nitrógeno alta, las que varían entre 79:1 a 60:1. Todas las mezclas tienen estabilidad, no hay presencia de sustancias fitotóxicas. En todos los tratamientos se obtiene una germinación arriba del 90 por ciento. La presencia de bacterias y hongos estuvo durante todo el proceso de descomposición, siendo menor el número de especies de hongos encontrados por tratamiento a los 30 días que a los 90 días. Entre las bacterias más encontradas están las del género Bacillus.

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UANL

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Interpretación geométrica del fenómeno de las oscilaciones eléctricas que nos ha permitido deducir la fórmula de Thomson. Energéticamente las oscilaciones de un circuito oscilante se realizan en virtud de un intercambio constante entre las dos clases de energía implicadas, la del campo eléctrico y la del campo magnético. El principio de conservación de la energía permite establecer que en todo momento permanece constante la suma de dichas energías.

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A venous ulcer is the most serious clinical manifestation of chronic venous failure, and the most frequent in lower limbs, accounting for 70% of all ulcers. Patients may suffer from this infirmity for several years without healing of the lesion if treatment is inadequate. The aim of this investigation was to verify the effectiveness of decongestive physical therapy in the healing of venous ulcers. This is a quasi-experimental, interventionist study, with paired, non-probabilistic sampling, composed of 50 patients divided into two groups: control and intervention, each composed of 25 patients. Both groups were identically treated for six months with daily dressings and the latter also underwent complex physical therapy consisting of a combination of the following techniques: manual lymphatic drainage, compression bandaging, lower limb elevation, myolymphokinetic exercises and skin care. The study was approved (Protocol no. 59/2007) by the Ethics Committee of the State University of Southeast Bahia. The Mann-Whitney and Chi-square tests were applied for data analysis. After statistical analysis the patients who underwent therapy showed a statistically significant difference with respect to wound contraction starting in the second month of treatment. Compared to the control, the intervention group showed a greater reduction in both pain and edema starting in the third and fourth month of therapy, respectively. To reinforce these findings, the mean percentage of tissue present at the base of the ulcer (granulation/fibrin ratio) was calculated. The intervention group showed greater granulation at the base of the ulcer compared to the control, significant from the second month of treatment on. It was observed in this study that lymphotherapy, when compared between the intervention and control groups, accelerated the healing process, and reduced pain and edema in the affected limbs. It is expected, therefore, that these results widen scientific knowledge and we suggest that this therapy be used 78 not only to reduce lymphedema, but also as a treatment option for venous ulcers, given its easy application and low cost. The data, therefore, demonstrated the importance of basic care on the part of a multiprofessional and transdisciplinary health team involved in the healing process of these infirmities, thereby contributing to better quality of life in these individuals

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There have been many researchers dedicating themselves to analyze behavior to get solutions to social problems. The practice of childhood sedentary lifestyle is a complex problem that evokes a public health concern. This article exposes a work field in which researches identify, describe and analyze verbal reports about effective contingencies at school. It introduces the practices of three teachers of physical education and their 62 students. The results suggest that actions that can support public policies toward mitigating health risks.