136 resultados para VELO SOCIETARIO


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Il lavoro affronta il tema degli strumenti finanziari partecipativi e non partecipativi che possono essere emessi dalle società per azioni, alla luce della disciplina introdotta dalla riforma del diritto societario. Lo studio è diretto a fornire un inquadramento sistematico di queste modalità di finanziamento rispetto alla dicotomia azioni-obbligazioni, anche sotto il profilo contabile, per poi individuare le conseguenti implicazioni in termini di disciplina applicabile. Affrontando il dibattito dottrinale sulla collocazione complessiva degli strumenti ibridi rispetto alle forme di finanziamento tradizionali, si sposa l’opinione secondo cui tutti gli strumenti finanziari non possono essere ricompresi in una categoria unitaria, ma occorre mantenere distinti gli strumenti finanziari partecipativi indicati dall’art. 2346, comma 6, c.c., dagli altri strumenti finanziari ex art. 2411, comma 3, c.c., riconoscendo nei primi delle modalità di raccolta assimilabili al capitale di rischio e nei secondi delle forme di provvista di capitale di debito. Il connotato distintivo tra strumenti finanziari partecipativi e non partecipativi viene individuato non nell’attribuzione di diritti amministrativi – che possono anche non essere assegnati ai titolari di strumenti di cui all’art. 2346, comma 6 – bensì nell’assenza o nella presenza di un obbligo di rimborso dell’apporto fornito all’impresa. Il lavoro esamina inoltre vari profili di disciplina di entrambe le categorie di strumenti, concentrandosi prevalentemente sui diritti patrimoniali ad essi attribuibili, tra cui la partecipazione agli utili e alle perdite e i diritti in sede di liquidazione. Infine si esaminano le previsioni recentemente introdotte dal d.l. n. 83/2012 in tema di titoli obbligazionari, al fine di valutarne l’impatto sull’impianto complessivo della disciplina vigente. In particolare, viene data attenzione alle nuove disposizioni relative alle obbligazioni subordinate e/o partecipative che possono essere emesse dalle società non quotate, mettendo in evidenza le criticità dal punto di vista sistematico in tema di possibile partecipazione agli utili degli obbligazionisti.

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Il presente studio si propone di individuare i doveri e le responsabilità, di tipo risarcitorio, degli amministratori, in particolare degli amministratori della società che esercita attività di direzione e coordinamento, in una situazione di crisi o insolvenza nel gruppo, anche in un’ottica di “prevenzione”, e, più precisamente, il complesso di regole di corretta gestione societaria e imprenditoriale, con le quali il silenzio della legge fallimentare in tema di gruppi di società non può non confrontarsi. In particolare, si indagherà sulla possibilità di individuare nel nostro ordinamento giuridico, nel momento di emersione della crisi, doveri di comportamento in capo agli organi di governo della società o ente che esercita attività di direzione e coordinamento, al fine di fronteggiare la crisi, evitando il peggioramento della stessa, ovvero per un risanamento anticipato e, quindi, più suscettibile di esito positivo, nella prospettiva di tutela dei soci c.d. esterni e dei creditori delle società figlie e, nello stesso tempo, dei soci della capogruppo medesima e, quindi, in una prospettiva più ampia e articolata rispetto a una società individualmente considerata. L’oggetto dell’analisi viene introdotto mediante un inquadramento generale della disciplina in materia di gruppi di società presente nel nostro sistema normativo, con particolare riguardo alla disciplina dell’attività di direzione e coordinamento introdotta dal legislatore della riforma del diritto societario (d.lgs. 17 gennaio 2003, n. 6) con gli artt. 2497 ss. cod. civ.. Nella seconda parte verranno individuati e approfonditi i criteri e i principi dai quali ricavare le regole di governance nei gruppi di società e la relativa responsabilità degli amministratori nelle situazioni di crisi nel gruppo. Sulla scorta delle suddette argomentazioni, nell'ultima parte verranno individuate le regole di gestione nell'ambito del gruppo nel momento di “emersione” della crisi e, in particolare, i possibili “strumenti” che il nostro legislatore offre per fronteggiarla.

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La tesi fornisce una panoramica delle principali metodologie di analisi dei dati utilizzando il software open source R e l’ambiente di sviluppo integrato (IDE) RStudio. Viene effettuata un’analisi descrittiva e quantitativa dei dati GICS, tassonomia industriale che cataloga le principali aziende per il processo di gestione e ricerca degli asset di investimento. Sono stati studiati i principali settori del mercato USA considerando il fatturato, le spese per il lobbying e tre indici che misurano il grado di collegamento fra industrie. Su questi dati si sono svolte delle analisi quantitative e si sono tentati alcuni modelli nell’ambito della regressione lineare semplice e multipla. Tale studio ha il compito di verificare eventuali interazioni fra le variabili o pattern di comportamento strategico societario durante il periodo 2007 - 2012, anni di rinnovo e miglioramento delle regolamentazioni in materia di lobbying negli Stati Uniti. Più nello specifico vengono presi in esame tre settori: IT, Health Care e Industrial dove viene studiato l’andamento del reddito medio e la spesa media in attività di lobbying dei settori. I risultati ottenuti mostrano l’utilità dei pacchetti di R per l’analisi dei dati: vengono individuati alcuni andamenti che, se confermati da ulteriori e necessarie analisi, potrebbero essere interessanti per capire non solo i meccanismi impliciti nell’attività di lobbying ma anche comportamenti anomali legati a questa attività.

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Una particella carica che si muove in un campo magnetico e` accelerata dalla forza di Lorentz, e di conseguenza emette della radiazione. Quindi si escludo- no a priori i neutroni, che sebbene siano formati da particelle cariche (i quarks) sono globalmente neutre. Per accelerazione, si intende anche solo un’acce- lerazione centripeta di cui risentono le particelle cariche nel campo, sebbene non vi sia una variazione nel modulo della velocita`. In base alla velocita` delle particelle cariche che si muovono nel campo magnetico si possono distinguere radiazione di ciclotrone e di sincrotrone. La radiazione di ciclotrone e` presente quando le particelle cariche hanno velocita` non relativistiche o relativistiche, invece la radiazione di sincrotrone e` presente quando le particelle hanno velo- cita` ultra-relativistiche. Entrambe sono radiazioni che non necessitano dell’equilibrio termico del mez- zo, e sono radiazioni impulsive. Cio` che le distingue, a parte la velocita`, e` la tipologia di impulsi che si misurano. Infatti nel caso del sincrotrone, ove le par- ticelle sono ultra-relativistiche, gli impulsi arrivano molto ravvicinati fra loro. Nel caso del ciclotrone arrivano impulsi meno ravvicinati che coincidono con la frequenza di rotazione nel campo magnetico. In questo elaborato ci si soffermera` esclusivamente sull’emissione di sincro- trone e su alcune applicazioni astrofisiche di questo processo, cercando di dare una trattazione sufficiente, seppur scarna, ai fini di capire un processo fisico molto importante negli ambienti astrofisici.

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Vorlage d. Digitalisats aus d. Besitz d. Theol. Hochschule St. Georgen

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La temática de las personas con discapacidad ha motivado en los últimos años gran interés en distintos ámbitos tantos académicos, como de ejecución de políticas sociales, pero el cambio en la mirada ha comenzado a correr el velo sobre la inserción laboral de las personas que durante años fueron asociadas al concepto de enfermedad. Esto ha llevado a realizar distintos trabajos que abordan esta temática desde diferentes perspectivas, que responden a diferentes modelos que al día de hoy conviven, sin embargo, es necesario realizar investigaciones que desde una rigurosidad analítica puedan indagar esta transición al nuevo modelo en la formulación de políticas públicas concretas dirigidas a las personas con discapacidad y su inclusión laboral. En este sentido repensar la intervención de los/as trabajadores/as sociales en pro de dicho proceso es un punto neurálgico del presente análisis.

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Una de las competencias de un contador, según la ley 20.488 de ejercicio profesional, art. 13, inciso 9, es intervenir en las operaciones de transferencia de fondos de comercio sin perjuicio de las facultades reservadas a otros profesionales en la ley 11.867. Cualquier transferencia de un fondo de comercio y en especial cuando se trata de su aporte para constituir una sociedad, es una operación compleja dado que requiere dar cumplimiento a un conjunto de normas legales y además implica la realización de trámites ante la Dirección de Personas Jurídicas de Mendoza (DPJ), la Administración Federal de Ingresos Públicos (AFIP), la Dirección de Registros Públicos y Archivo Judicial, la Administración Tributaria Mendoza - Dirección General de Rentas de Mendoza (ATM - DGR), el Boletín Oficial de Mendoza (BO), la Subsecretaría de Trabajo y Seguridad Social de Mendoza (STySS) y la Municipalidad que corresponda al departamento donde se encuentra el fondo de comercio. Los objetivos principales de este trabajo son: 1. Brindar un resumen sobre los principales conceptos teóricos relativos a una transferencia de fondo de comercio: concepto, naturaleza jurídica y elementos de un fondo de comercio; intereses protegidos por la ley 11.867. 2. Estudiar el aporte societario de un fondo de comercio, teniendo en cuenta, la normativa societaria, comercial, impositiva, previsional y laboral. 3. Desarrollar en forma cronológica, las distintas etapas a cumplir para llevar a cabo el aporte societario de un fondo de comercio dando cumplimiento a todas las disposiciones legales y reglamentarias.

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La temática de las personas en situación de discapacidad ha motivado en los últimos años gran interés en distintos ámbitos tantos académicos como de ejecución de políticas sociales, pero el cambio en la mirada ha comenzado a correr el velo sobre la inserción laboral de las personas que durante años fueron asociadas al concepto de enfermedad. Ello se encuentra relacionado también con diversos modelos conceptuales sobre la discapacidad que conviven en la actualidad. Se hace el aporte desde el Modelo Social de la Discapacidad, que apunta a reconocer la diversidad como un elemento inherente a la condición humana. Se propone un estudio comparado de dos instituciones: la cooperativa de trabajo y taller protegido de producción La Rañatela y el centro de capacitación y rehabilitación laboral Milenio, y se muestran las representaciones sociales que subyacen en relación con la discapacidad e inclusión laboral que sustentan los profesionales del Trabajo Social.

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Este escrito es el resultado de un trabajo interno de la Cátedra Teoría Psicoanalítica de la Carrera de Psicología de la UNLP. El objetivo es rastrear en primer lugar el papel de la fantasía en la formación de síntomas para luego enunciar algunos interrogantes surgidos de esta articulación, tomando una vertiente más vinculada a lo pulsional. La noción de fantasía se puede explorar en diferentes textos a lo largo de la teoría psicoanalítica. En la Conferencia 23 'Los caminos de formación del síntoma' se la puede ubicar como forma de obtención de placer emancipada del examen de realidad, como una supervivencia, una forma de existencia que la emancipa del requisito de realidad. El otro sentido en el que la presenta en este texto, es como modo de recuperación de la satisfacción perdida. Por otra parte se puede explorar a las fantasías en su versión yoica. Se trata de creaciones designadas por Freud como sueños diurnos, que son concientes. Se describen como satisfacciones imaginadas de deseos eróticos, ambición y grandeza. En ellos la ganancia de placer se hace independiente de la aprobación de la realidad. La otra versión de las fantasías, más interesante a los fines del análisis, es la de las fantasías inconscientes. Estas pueden haber sido siempre inconscientes o han sido concientes y por efecto de la represión, devinieron inconscientes. En 'Mis tesis sobre el papel de la sexualidad en la etiología de las neurosis' Freud lleva adelante una enmienda a la tesis que había enunciado en sus primeros análisis de la histeria. Este esclarecimiento condujo a la reformulación del mecanismo de formación de síntomas que dejan de ser retoños directos de recuerdos reprimidos de vivencias sexuales infantiles. De aquí en más, entre el síntoma y las impresiones infantiles se intercalan las fantasías. La fantasía quedaría allí como el intento de defensa contra el recuerdo de la propia práctica sexual. Queda postulada como constitucional una sexualidad infantil cuyas prácticas onanistas son veladas por la fantasía en el relato de las histéricas. En 1919 en Pegan a un niño. trabajará a la fantasía en una línea muy diferente. Sostiene que en la fantasía de Pegan a un niño no se trata de un enunciado integrado en la textura de un discurso. Este carácter de una frase que se enuncia con esta fijeza nos conduce por el camino de la gramática pulsional. El sujeto esta ausente como sujeto gramatical activo, sufriendo pacientemente la acción del verbo. El fantasma es en primera instancia algo clausurado para el sujeto que lo soporta. Partiendo de la ubicación de la fantasía como lo que se intercala entre el síntoma y las impresiones infantiles en el camino de formación de síntoma surge la pregunta acerca de si es posible pensar al fantasma entonces entre el síntoma y lo traumático de la pulsión, en tanto el síntoma responde al registro de lo inconciente reprimido y el fantasma recubre algo de un orden más pulsional, en la vertiente del ello. Esto tiene dos dificultades. La primera es a propósito de la diferenciación que hace Freud de dos tipos de fantasías inconcientes. La fantasía inconciente en tanto que se reprimió sería formadora de síntomas, por lo que quedaría ubicada en la vertiente del inconciente reprimido y no del ello pulsional. La otra dificultad surge a partir del texto 'Sobre las trasposiciones de la pulsión, en particular del erotismo anal' donde Freud plantea a la fantasía en una serie de producciones del inconciente: ocurrencias, fantasías y síntomas. Allí parece perderse la distancia entre el síntoma y la fantasía. Si la fantasía queda demasiado cercana a las formaciones del inconciente, es difícil que se sostenga como eslabón intermedio. En la vertiente de la interpretación será posible en análisis trabajar sobre las fantasías en el camino de la formación de síntomas. Por otra parte, cuando nos preguntamos por el fantasma de la frase Pegan a un niño aparece la cuestión del trauma. Hay en la estructura del fantasma algo enigmático, de pantalla, de velo. Se trata de cierto límite a la interpretación. Las consecuencias de su consideración modificarán una posible dirección de la cura

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An extensive set of conductivity-temperature-depth (CTD)/lowered acoustic Doppler current profiler (LADCP) data obtained within the northwestern Weddell Sea in August 1997 characterizes the dense water outflow from the Weddell Sea and overflow into the Scotia Sea. Along the outer rim of the Weddell Gyre, there is a stream of relatively low salinity, high oxygen Weddell Sea Deep Water (defined as water between 0° and ?0.7°C), constituting a more ventilated form of this water mass than that found farther within the gyre. Its enhanced ventilation is due to injection of relatively low salinity shelf water found near the northern extreme of Antarctic Peninsula's Weddell Sea shelf, shelf water too buoyant to descend to the deep-sea floor. The more ventilated form of Weddell Sea Deep Water flows northward along the eastern side of the South Orkney Plateau, passing into the Scotia Sea rather than continuing along an eastward path in the northern Weddell Sea. Weddell Sea Bottom Water also exhibits two forms: a low-salinity, better oxygenated component confined to the outer rim of the Weddell Gyre, and a more saline, less oxygenated component observed farther into the gyre. The more saline Weddell Sea Bottom Water is derived from the southwestern Weddell Sea, where high-salinity shelf water is abundant. The less saline Weddell Sea Bottom Water, like the more ventilated Weddell Sea Deep Water, is derived from lower-salinity shelf water at a point farther north along the Antarctic Peninsula. Transports of Weddell Sea Deep and Bottom Water masses crossing 44°W estimated from one LADCP survey are 25 ? 10**6 and 5 ? 10**6 m**3/s, respectively. The low-salinity, better ventilated forms of Weddell Sea Deep and Bottom Water flowing along the outer rim of the Weddell Gyre have the position and depth range that would lead to overflow of the topographic confines of the Weddell Basin, whereas the more saline forms may be forced to recirculate within the Weddell Gyre.

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Este escrito es el resultado de un trabajo interno de la Cátedra Teoría Psicoanalítica de la Carrera de Psicología de la UNLP. El objetivo es rastrear en primer lugar el papel de la fantasía en la formación de síntomas para luego enunciar algunos interrogantes surgidos de esta articulación, tomando una vertiente más vinculada a lo pulsional. La noción de fantasía se puede explorar en diferentes textos a lo largo de la teoría psicoanalítica. En la Conferencia 23 'Los caminos de formación del síntoma' se la puede ubicar como forma de obtención de placer emancipada del examen de realidad, como una supervivencia, una forma de existencia que la emancipa del requisito de realidad. El otro sentido en el que la presenta en este texto, es como modo de recuperación de la satisfacción perdida. Por otra parte se puede explorar a las fantasías en su versión yoica. Se trata de creaciones designadas por Freud como sueños diurnos, que son concientes. Se describen como satisfacciones imaginadas de deseos eróticos, ambición y grandeza. En ellos la ganancia de placer se hace independiente de la aprobación de la realidad. La otra versión de las fantasías, más interesante a los fines del análisis, es la de las fantasías inconscientes. Estas pueden haber sido siempre inconscientes o han sido concientes y por efecto de la represión, devinieron inconscientes. En 'Mis tesis sobre el papel de la sexualidad en la etiología de las neurosis' Freud lleva adelante una enmienda a la tesis que había enunciado en sus primeros análisis de la histeria. Este esclarecimiento condujo a la reformulación del mecanismo de formación de síntomas que dejan de ser retoños directos de recuerdos reprimidos de vivencias sexuales infantiles. De aquí en más, entre el síntoma y las impresiones infantiles se intercalan las fantasías. La fantasía quedaría allí como el intento de defensa contra el recuerdo de la propia práctica sexual. Queda postulada como constitucional una sexualidad infantil cuyas prácticas onanistas son veladas por la fantasía en el relato de las histéricas. En 1919 en Pegan a un niño. trabajará a la fantasía en una línea muy diferente. Sostiene que en la fantasía de Pegan a un niño no se trata de un enunciado integrado en la textura de un discurso. Este carácter de una frase que se enuncia con esta fijeza nos conduce por el camino de la gramática pulsional. El sujeto esta ausente como sujeto gramatical activo, sufriendo pacientemente la acción del verbo. El fantasma es en primera instancia algo clausurado para el sujeto que lo soporta. Partiendo de la ubicación de la fantasía como lo que se intercala entre el síntoma y las impresiones infantiles en el camino de formación de síntoma surge la pregunta acerca de si es posible pensar al fantasma entonces entre el síntoma y lo traumático de la pulsión, en tanto el síntoma responde al registro de lo inconciente reprimido y el fantasma recubre algo de un orden más pulsional, en la vertiente del ello. Esto tiene dos dificultades. La primera es a propósito de la diferenciación que hace Freud de dos tipos de fantasías inconcientes. La fantasía inconciente en tanto que se reprimió sería formadora de síntomas, por lo que quedaría ubicada en la vertiente del inconciente reprimido y no del ello pulsional. La otra dificultad surge a partir del texto 'Sobre las trasposiciones de la pulsión, en particular del erotismo anal' donde Freud plantea a la fantasía en una serie de producciones del inconciente: ocurrencias, fantasías y síntomas. Allí parece perderse la distancia entre el síntoma y la fantasía. Si la fantasía queda demasiado cercana a las formaciones del inconciente, es difícil que se sostenga como eslabón intermedio. En la vertiente de la interpretación será posible en análisis trabajar sobre las fantasías en el camino de la formación de síntomas. Por otra parte, cuando nos preguntamos por el fantasma de la frase Pegan a un niño aparece la cuestión del trauma. Hay en la estructura del fantasma algo enigmático, de pantalla, de velo. Se trata de cierto límite a la interpretación. Las consecuencias de su consideración modificarán una posible dirección de la cura

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Este escrito es el resultado de un trabajo interno de la Cátedra Teoría Psicoanalítica de la Carrera de Psicología de la UNLP. El objetivo es rastrear en primer lugar el papel de la fantasía en la formación de síntomas para luego enunciar algunos interrogantes surgidos de esta articulación, tomando una vertiente más vinculada a lo pulsional. La noción de fantasía se puede explorar en diferentes textos a lo largo de la teoría psicoanalítica. En la Conferencia 23 'Los caminos de formación del síntoma' se la puede ubicar como forma de obtención de placer emancipada del examen de realidad, como una supervivencia, una forma de existencia que la emancipa del requisito de realidad. El otro sentido en el que la presenta en este texto, es como modo de recuperación de la satisfacción perdida. Por otra parte se puede explorar a las fantasías en su versión yoica. Se trata de creaciones designadas por Freud como sueños diurnos, que son concientes. Se describen como satisfacciones imaginadas de deseos eróticos, ambición y grandeza. En ellos la ganancia de placer se hace independiente de la aprobación de la realidad. La otra versión de las fantasías, más interesante a los fines del análisis, es la de las fantasías inconscientes. Estas pueden haber sido siempre inconscientes o han sido concientes y por efecto de la represión, devinieron inconscientes. En 'Mis tesis sobre el papel de la sexualidad en la etiología de las neurosis' Freud lleva adelante una enmienda a la tesis que había enunciado en sus primeros análisis de la histeria. Este esclarecimiento condujo a la reformulación del mecanismo de formación de síntomas que dejan de ser retoños directos de recuerdos reprimidos de vivencias sexuales infantiles. De aquí en más, entre el síntoma y las impresiones infantiles se intercalan las fantasías. La fantasía quedaría allí como el intento de defensa contra el recuerdo de la propia práctica sexual. Queda postulada como constitucional una sexualidad infantil cuyas prácticas onanistas son veladas por la fantasía en el relato de las histéricas. En 1919 en Pegan a un niño. trabajará a la fantasía en una línea muy diferente. Sostiene que en la fantasía de Pegan a un niño no se trata de un enunciado integrado en la textura de un discurso. Este carácter de una frase que se enuncia con esta fijeza nos conduce por el camino de la gramática pulsional. El sujeto esta ausente como sujeto gramatical activo, sufriendo pacientemente la acción del verbo. El fantasma es en primera instancia algo clausurado para el sujeto que lo soporta. Partiendo de la ubicación de la fantasía como lo que se intercala entre el síntoma y las impresiones infantiles en el camino de formación de síntoma surge la pregunta acerca de si es posible pensar al fantasma entonces entre el síntoma y lo traumático de la pulsión, en tanto el síntoma responde al registro de lo inconciente reprimido y el fantasma recubre algo de un orden más pulsional, en la vertiente del ello. Esto tiene dos dificultades. La primera es a propósito de la diferenciación que hace Freud de dos tipos de fantasías inconcientes. La fantasía inconciente en tanto que se reprimió sería formadora de síntomas, por lo que quedaría ubicada en la vertiente del inconciente reprimido y no del ello pulsional. La otra dificultad surge a partir del texto 'Sobre las trasposiciones de la pulsión, en particular del erotismo anal' donde Freud plantea a la fantasía en una serie de producciones del inconciente: ocurrencias, fantasías y síntomas. Allí parece perderse la distancia entre el síntoma y la fantasía. Si la fantasía queda demasiado cercana a las formaciones del inconciente, es difícil que se sostenga como eslabón intermedio. En la vertiente de la interpretación será posible en análisis trabajar sobre las fantasías en el camino de la formación de síntomas. Por otra parte, cuando nos preguntamos por el fantasma de la frase Pegan a un niño aparece la cuestión del trauma. Hay en la estructura del fantasma algo enigmático, de pantalla, de velo. Se trata de cierto límite a la interpretación. Las consecuencias de su consideración modificarán una posible dirección de la cura

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Die Paläozeanographie versucht die Klimageschichte des Quartärs zu rekonstruieren und die Zusammenhänge zwischen Klimaänderungen und ozeanischer Zirkulation besser zu verstehen. Ein wichtiges Hilfsmittel stellen die planktischen Foraminiferen dar. Die Analyse planktischer Foraminiferengemeinschaften hat gezeigt, daß die Verbreitung dieser Protozoa durch die Umweltbedingungen in den Oberflächenwasserströmen bestimmt wird (BoLTOVSKOY, 1969; CIFELLI& BENIER, 1976; OTIENS, 1991). Durch ihre Ablagerung und Erhaltung am Meeresboden speichern sie diese Informationen und bilden einen Indikator für Wassermassen und Oberflächenwassertemperaturschichtung. Zeitliche und räumliche Veränderungen der Faunenvergesellschaftungen und der Verhältnisse stabiler Sauerstoff- und Kohlenstoffisotope einzelner Foraminiferenarten haben damit einen maßgeblichen Beitrag zur Kenntnis der spätquartären Temperatur- und Zirkulationsänderungen der Oberflächenströme geliefert (SHACKLETON & OPDYKE, 1973; BE et al., 1976; RUDDIMAN & McooYRE, 1976; VINCENT & BERGER, 1981; CLIMAP, 1981; RA VELO et al., 1990). Mit Hilfe der planktischen Foraminiferen soll diese Arbeit einen Beitrag zur Rekonstruktion der spätquartären Ozeanographie des Südatlantiks liefern. Die Oberflächenströme des Südatlantiks sind das Bindeglied im Wärmeaustausch zwischen niederen und hohen Breiten. Durch den Südäquatorialstrom (SEC) werden warme Wassermassen, die sich aufgrund der hohen Sonneneinstrahlung im tropischen Atlantik gebildet haben, in den Nordatlantik transportiert. Die Wärme wird im Nordatlantik unter Bildung des Nordatlantischen-Tiefenwassers (NADW) an die Atmosphäre abgegeben. Durch dieses Ereignis wird maßgeblich das nordeuropäische Klima beeinflußt (BROECKER & DENTON, 1989). Die Intensität des SEC wird durch den saisonal variierenden SE-, NE-Passat gesteuert, der hauptsächlich durch die Präzession der geneigten Erdachse bzw. durch die Insolation auf der Nordhalbkugel kontrolliert wird (Mc OOYRE et aI., 1989; MOLFINO & Mc INTYRE, 1990). Der SEC fließt entlang des Äquators von Ost nach West und kalte, nährstotfreiche, tiefere Wassermassen (Südatlantisches-Zentralwasser (SACW)) steigen vor allem im Osten auf und erzeugen das hochproduktive äquatoriale Auftriebsgebiet. Im Osten ist der Temperaturgradient in der Wassersäule steiler, und die Thermoklinentiefe nimmt von Ost nach West zu. Die Lage der Thermokline ist damit ein wesentlicher Faktor, der den Wärmehaushalt im Atlantik mitbestimmt. So wird z. B. im äquatorialen Auftriebsgebiet und im Auftriebsgebiet des küstennahen Benguela-Stroms, wo die Thermoklinentiefe durch aufsteigende kalte Wassermassen gering ist, eine Wärmezunahme von 100 W/qm im Wärmehaushalt erreicht (PETERSON & STRAMMA, 1991). Zur spätquartären Rekonstruktion des Wärmeflusses und der Oberflächenzirkulation im Südostatlantik ist es daher wichtig, auch die zeitlichen und räumlichen Veränderungen tieferer Wasserschichten (bis 300 m) zu erfassen.

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Este proyecto presenta un software para el análisis de imágenes dermatoscópicas correspondiente a lesiones melanocíticas, con el fin de clasificarlas entre lesiones benignas y melanoma. El sistema realiza una segmentación automática de la lesión y la procesa en varas etapas, extrayendo características de relevancia diagnóstica: asimetría, colores, irregularidad del borde, y la presencia de estructuras como redes pigmentadas atípicas o velo azul-blanquecino. Proporciona además una herramienta para el etiquetado manual de estructuras adicionales. La clasificación automática de las lesiones se realiza en base a los métodos de diagnóstico más comúnmente utilizados: las reglas ABCD, Menzies, 7-point checklist, CASH y CHAOS & CLUES. El sistema de clasificación se evalúa sobre una base de datos de imágenes dermatoscópicas, y se realiza una comparativa de los resultados obtenidos por cada método de diagnóstico. ABSTRACT. This project presents a software for the analysis of dermoscopic images of melanocytic lesions, and their classification into benign lesions and melanoma. The system performs automatic segmentation of the lesion and goes through several stages of extraction of certain characteristics relevant to the diagnosis, such as asymmetry, border irregularity, or presence of structures like atypical pigmented network or blue-whitish veil. Automatic classification of the lesions is accomplished by means of the most commonly used diagnostic methods, such as ABCD and Menzies's rules, the 7-point checklist, CASH, and CHAOS & CLUES. The classification system is evaluated by using a dermoscopic image database, and a comparison of the results yielded by the different diagnostic methods is performed.

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Resumen: Descripción: escena donde la joven Isabel se abraza a su padre, de rodillas, en presencia de una mujer vestida de negro y velo sobre la cabeza y al fondo una monja