879 resultados para Perceived organisational support
Resumo:
INTRODUZIONE: L’integrazione mente-corpo applicata ad un ambito patologico predominante in questi tempi, come il cancro, è il nucleo di questa tesi. Il background teorico entro cui è inserita, è quello della Psiconeuroendocrinoimmunologia (Bottaccioli, 1995) e Psico-Oncologia. Sono state identificate, nella letteratura scientifica, le connessioni tra stati psicologici (mente) e condizioni fisiologiche (corpo). Le variabili emerse come potenzialmente protettive in pazienti che si trovano ad affrontare il cancro sono: il supporto sociale, l’immagine corporea, il coping e la Qualità della Vita, insieme all’indice fisiologico Heart Rate Variability (HRV; Shaffer & Venner, 2013). Il potenziale meccanismo della connessione tra queste variabili potrebbe essere spiegato dall’azione del Nervo Vago, come esposto nella Teoria Polivagale di Stephen Porges (2007; 2009). OBIETTIVI: Gli obiettivi principali di questo studio sono: 1. Valutare l’adattamento psicologico alla patologia in termini di supporto sociale percepito, immagine corporea, coping prevalente e qualità della vita in donne con cancro ovarico; 2. Valutare i valori di base HRV in queste donne; 3. Osservare se livelli più elevati di HRV sono associati ad un migliore adattamento psicologico alla patologia; 4. Osservare se una peggiore percezione dell’immagine corporea e l’utilizzo di strategie di coping disadattive sono associate ad una Qualità della Vita più scarsa. METODO: 38 donne affette da cancro ovarico, al momento della valutazione libere da patologia, sono state reclutate presso la clinica oncologica del reparto di Ginecologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, Italia. Ad ogni partecipante è stato chiesto di compilare una batteria di test composta da: MSPSS, per la valutazione del supporto sociale percepito; DAS-59, per la valutazione dell’immagine corporea; MAC, per la valutazione delle strategie di coping prevalenti utilizzate verso il cancro; EORTC-QLQ30, per la valutazione della Qualità della Vita. Per ogni partecipante è stato registrato HRV di base utilizzando lo strumento emWave (HeartMath). RISULTATI PRINCIPALI: Rispondendo agli obiettivi 1 e 2, in queste donne si è rilevato una alto tasso di supporto sociale percepito, in particolare ricevuto dalla persona di riferimento. L’area rivelatasi più critica nel supporto sociale è quella degli amici. Per quanto riguarda l’immagine corporea, la porzione di campione dai 30 ai 61 anni, ha delle preoccupazioni globali legate all’immagine corporea paragonabili ai dati provenienti dalla popolazione generale con preoccupazioni riguardo l’aspetto corporeo. Invece, nella porzione di campione dai 61 anni in su, il pattern di disagio verso l’aspetto fisico sembra decisamente peggiorare. Inoltre, in questo campione, si è rilevato un disagio globale verso l’immagine corporea significativamente più alto rispetto ai valori normativi presenti in letteratura riferiti a donne con cancro al seno con o senza mastectomia (rispettivamente t(94)= -4.78; p<0.000001; t(110)= -6.81;p<0.000001). La strategia di coping più utilizzata da queste donne è lo spirito combattivo, seguito dal fatalismo. Questo campione riporta, inoltre, una Qualità della Vita complessivamente soddisfacente, con un buon livello di funzionamento sociale. L’area di funzionalità più critica risulta essere il funzionamento emotivo. Considerando i sintomi prevalenti, i più riferiti sono affaticamento, disturbi del sonno e dolore. Per definire, invece, il pattern HRV, sono stati confrontati i dati del campione con quelli presenti in letteratura, riguardanti donne con cancro ovarico. Il campione valutato in questo studio, ha un HRV SDNN (Me=28.2ms) significativamente più alto dell’altro gruppo. Tuttavia, confrontando il valore medio di questo campione con i dati normativi sulla popolazione sana (Me=50ms), i nostri valori risultano drasticamente più bassi. In ultimo, donne che hanno ricevuto diagnosi di cancro ovarico in età fertile, sembrano avere maggiore HRV, migliore funzionamento emotivo e minore sintomatologia rispetto alle donne che hanno ricevuto diagnosi non in età fertile. Focalizzando l’attenzione sulla ricerca di relazioni significative tra le variabili in esame (obiettivo 3 e 4) sono state trovate numerose correlazioni significative tra: l’età e HRV, supporto percepito , Qualità della Vita; Qualità della Vita e immagine corporea, supporto sociale, strategie di coping; strategie di coping e immagine corporea, supporto sociale; immagine corporea e supporto sociale; HRV e supporto sociale, Qualità della Vita. Per verificare la possibile connessione causale tra le variabili considerate, sono state applicate regressioni lineari semplici e multiple per verificare la bontà del modello teorico. Si è rilevato che HRV è significativamente positivamente influenzata dal supporto percepito dalla figura di riferimento, dal funzionamento di ruolo, dall’immagine corporea totale. Invece risulta negativamente influenzata dal supporto percepito dagli amici e dall’uso di strategie di coping evitanti . La qualità della vita è positivamente influenzata da: l’immagine corporea globale e l’utilizzo del fatalismo come strategia di coping prevalente. Il funzionamento emotivo è influenzato dal supporto percepito dalla figura di riferimento e dal fatalismo. DISCUSSIONI E CONCLUSIONI: Il campione Italiano valutato, sembra essere a metà strada nell’adattamento dello stato psicologico e dell’equilibrio neurovegetativo al cancro. Sicuramente queste donne vivono una vita accettabile, in quanto sopravvissute al cancro, ma sembra anche che portino con sé preoccupazioni e difficoltà, in particolare legate all’accettazione della loro condizione di sopravvissute. Infatti, il migliore adattamento si riscontra nelle donne che hanno avuto peggiori condizioni in partenza: stadio del cancro avanzato, più giovani, con diagnosi ricevuta in età fertile. Pertanto, è possibile suggerire che queste condizioni critiche forzino queste donne ad affrontare apertamente il cancro e la loro situazione di sopravvissute al cancro, portandole ad “andare avanti” piuttosto che “tornare indietro”. Facendo riferimento alle connessioni tra variabili psicologiche e fisiologiche in queste donne, si è evidenziato che HRV è influenzata dalla presenza di figure significative ma, in particolare, è presumibile che sia influenzata da un’appropriata condivisione emotiva con queste figure. Si è anche evidenziato che poter continuare ad essere efficaci nel proprio contesto personale si riflette in un maggiore HRV, probabilmente in quanto permette di preservare il senso di sé, riducendo in questo modo lo stress derivante dall’esperienza cancro. Pertanto, HRV in queste donne risulta associato con un migliore adattamento psicologico. Inoltre, si è evidenziato che in queste donne la Qualità della Vita è profondamente influenzata dalla percezione dell’immagine corporea. Si tratta di un aspetto innovativo che è stato rilevato in questo campione e che, invece, nei precedenti studi non è stato indagato. In ultimo, la strategia di coping fatalismo sembra essere protettiva e sembra facilitare il processo di accettazione del cancro. Si spera sinceramente che le ricerche future possano superare i limiti del presente studio, come la scarsa numerosità e l’uso di strumenti di valutazione che, per alcuni aspetti come la scala Evitamento nel MAC, non centrano totalmente il target di indagine. Le traiettorie future di questo studio sono: aumentare il numero di osservazioni, reclutando donne in diversi centri specialistici in diverse zone d’Italia; utilizzare strumenti più specifici per valutare i costrutti in esame; valutare se un intervento di supporto centrato sul miglioramento di HRV (come HRV Biofeedback) può avere una ricaduta positiva sull’adattamento emotivo e la Qualità della Vita.
Resumo:
El presente estudio persigue un doble objetivo: evaluar el grado de satisfacción de los estudiantes con la formación recibida en un entorno virtual y, analizar su capacidad predictiva sobre la satisfacción. Se ha utilizado la versión española del cuestionario Distance Education Learning Environments Survey (Sp-DELES). Los resultados ponen de manifiesto el significativo nivel de satisfacción de los estudiantes con la experiencia y revelan las variables más importantes a la hora de explicar la varianza en satisfacción.
Resumo:
This study aimed to evaluate the prevalence and implementation of a training emphasizing the use of autonomy supportive coaching behaviors among youth soccer coaches in game-play situations as well as evaluating its effects on motivational processes among athletes. Participants included youth sport soccer coaches and their intact teams. Coaches received a series of autonomy-supportive coaching training interventions based on successful programs in general and physical education (Reeve, Jang, Carrell, Jeon & Barch, 2004; Cheon, Reeve & Moon, 2012). Athletes completed questionnaires to assess perceived autonomy support, basic need satisfaction, and motivation (Harris & Watson, 2011). Observations indicated coaches were not able to significantly modify their behaviors, yet reflectively reported modest implementation of autonomy supportive behaviors. Coaches believed the training influenced their coaching style/philosophy in regards to the coach-athlete relationship and communication styles, emphasizing choice and rationales. Continued research is needed to enhance use of autonomy supportive behaviors with volunteer coaches in a youth sport environment.
Resumo:
Les personnes en situation d’itinérance, principalement des hommes, représentent pour certains une culture au sein de laquelle on identifie des personnes atteintes de troubles concomitants de santé mentale et d’abus de substances. Déjà vulnérables de par leur statut domiciliaire précaire, les personnes atteintes de cette concomitance le sont davantage et tendent à être plus isolées de leur famille que celles ne rencontrant pas cette double problématique. Le soutien familial est toutefois reconnu comme un élément favorisant l’engagement de comportements de santé et réduisant l’itinérance. Le but de cette étude était alors de décrire, du point de vue des hommes en situation d’itinérance atteints de troubles concomitants de santé mentale et d’abus de substances, les relations qu’ils entretiennent avec leur famille. Pour ce faire, le devis choisi fût une ethnographie ciblée. Différents degrés d’observation participante au sein de la Mission Old Brewery et des entrevues avec neuf informateurs-clés ont été les principales méthodes de collecte des données. L’analyse des données qualitative était soutenue par le guide proposé par Roper et Shapira (2000) ainsi que l’épistémologie constructiviste et l’approche systémique familiale de Calgary (Wright & Leahey, 2013) qui furent les cadres de référence de cette étude. Les résultats font ressortir trois thèmes explicitant 1) l’influence du contexte de vie dans les relations familiales, 2) la teneur conflictuelle de ces relations ainsi que 3) le soutien familial perçu. Finalement, des recommandations pour la pratique infirmière ainsi que des pistes pour de futures recherches sont suggérées.
Resumo:
Tendo por base a teoria da autodeterminação, este estudo objetiva a análise do papel mediador da perceção de satisfação das necessidades psicológicas básicas na relação entre a perceção de suporte de autonomia dado pelo instrutor de fitness e indicadores de bem-estar psicológico, em praticantes de exercício. Participaram neste estudo 984 praticantes de fitness em ginásios, de ambos os géneros (531 femininos; 453 masculinos), com idades compreendidas entre os 16 e os 70 anos (M= 31.7; SD= 11.2). Todos os praticantes foram avaliados ao nível da sua perceção de suporte de autonomia dado pelo instrutor de fitness, perceção de satisfação das necessidades psicológicas básicas (competência, autonomia e relação) e bem-estar psicológico (vitalidade subjetiva, satisfação com a vida e autoestima global). Os resultados obtidos, com recurso à análise de equações estruturais, corroboram o papel mediador das necessidades psicológicas básicas na relação entre a perceção de suporte de autonomia e o bem-estar psicológico. Estes resultados clarificam o mecanismo de promoção do bem-estar psicológico em praticantes de exercício, auxiliando no processo de delineamento de intervenções futuras no contexto do fitness com este propósito.
Resumo:
Les personnes en situation d’itinérance, principalement des hommes, représentent pour certains une culture au sein de laquelle on identifie des personnes atteintes de troubles concomitants de santé mentale et d’abus de substances. Déjà vulnérables de par leur statut domiciliaire précaire, les personnes atteintes de cette concomitance le sont davantage et tendent à être plus isolées de leur famille que celles ne rencontrant pas cette double problématique. Le soutien familial est toutefois reconnu comme un élément favorisant l’engagement de comportements de santé et réduisant l’itinérance. Le but de cette étude était alors de décrire, du point de vue des hommes en situation d’itinérance atteints de troubles concomitants de santé mentale et d’abus de substances, les relations qu’ils entretiennent avec leur famille. Pour ce faire, le devis choisi fût une ethnographie ciblée. Différents degrés d’observation participante au sein de la Mission Old Brewery et des entrevues avec neuf informateurs-clés ont été les principales méthodes de collecte des données. L’analyse des données qualitative était soutenue par le guide proposé par Roper et Shapira (2000) ainsi que l’épistémologie constructiviste et l’approche systémique familiale de Calgary (Wright & Leahey, 2013) qui furent les cadres de référence de cette étude. Les résultats font ressortir trois thèmes explicitant 1) l’influence du contexte de vie dans les relations familiales, 2) la teneur conflictuelle de ces relations ainsi que 3) le soutien familial perçu. Finalement, des recommandations pour la pratique infirmière ainsi que des pistes pour de futures recherches sont suggérées.
Resumo:
O objetivo geral deste estudo foi analisar, interpretar e discutir as relações entre a percepção de suporte organizacional, comprometimento organizacional afetivo e intenção de rotatividade e os efeitos das variáveis: gênero, idade, tempo de trabalho e chefia sobre a intenção de rotatividade. Participaram deste estudo 132 trabalhadores que atuam no estado de São Paulo em organizações públicas e privadas. Como instrumento para a coleta de dados foi utilizado um questionário de autopreenchimento composto por três escalas que mediram as variáveis. A presente pesquisa se propôs a apresentar, interpretar e discutir as relações entre as variáveis, como também, testar as hipóteses referentes ao modelo conceitual proposto, por meio de uma pesquisa de natureza transversal com abordagem quantitativa, cujos dados coletados foram analisados por aplicação de técnicas estatísticas paramétricas (cálculos de estatísticas descritivas: médias, desvio padrão, teste t student, correlações e cálculos de estatísticas multivariadas: analise da regressão múltipla hierárquica). O tratamento e análise dos dados foram realizados pelo software estatístico Statistical Package for Social Science SPSS, versão 19.0 para Windows. Os resultados obtidos demonstraram que percepção de suporte organizacional e o comprometimento organizacional são preditores diretos de intenção de rotatividade. As variáveis: gênero, idade, tempo de trabalho e chefia não apresentaram coeficientes de regressão significantes, portanto não é possível afirmar que são antecedentes de intenção de rotatividade. Os resultados foram discutidos à luz da literatura da área, tendo sido comparados com resultados de outros estudos empíricos.
Resumo:
A necessidade de obter e manter níveis de excelência e de satisfação no trabalho cada vez mais altos leva as organizações a um crescente investimento em modelos de gestão orientados ao suporte dos seus colaboradores. Desse cenário emergem alguns questionamentos: o suporte organizacional impacta na satisfação dos colaboradores? Indivíduos com alto capital psicológico possuem um maior nível de satisfação no trabalho? Buscando responder a essas perguntas, o estudo teve como objetivo comparar e analisar o impacto individual e combinado dos construtos Percepção de Suporte Organizacional e Capital Psicológico na Satisfação no Trabalho. A pesquisa foi realizada com 304 profissionais de empresas públicas e privadas, com escolaridade mínima equivalente ao nível médio, de ambos os gêneros e idades variadas. O instrumento para coleta dos dados foi um questionário de autopreenchimento composto de três escalas: Satisfação no Trabalho EST, Percepção de Suporte Organizacional EPSO e Escala de Capital Psicológico ECP. Para atingir os objetivos propostos no modelo conceitual, foi utilizada a abordagem quantitativa. Os dados foram analisados por modelagem de equação estrutural pelo algoritmo dos mínimos quadrados parciais (PLS). Os resultados demonstraram que as variáveis Percepção de Suporte Organizacional e Capital Psicológico impactam positivamente a variável Satisfação no Trabalho, sendo que a Percepção de Suporte Organizacional exerce maior impacto na Satisfação do Trabalho do que Capital Psicológico.
Resumo:
Esta pesquisa investiga a possível correlação entre os níveis de depressão e ansiedade e a percepção de suporte social em profissionais de enfermagem em ambiente hospitalar. Utiliza-se de método descritivo exploratório de caráter quantitativo comparativo. Foram aplicados: A Escala Beck de Depressão BDI total e as subescalas S1 cognitivo-afetiva, S2 somática e de desempenho; o Inventário de Ansiedade BAI (Beck Anxiety Inventory) ; a Escala de Percepção de Suporte Social (EPSS) e questionário sócio-demográfico-clínico em 39 profissionais de enfermagem, auxiliares e técnicos de hospital particular de médio porte. Os dados da BAI revelaram uma freqüência média de 6,10 (DP=5,826) ; a BDI total, média de 7,36 (DP=5,163), com média de 4,31 (DP= 3,764) na subescala cognitivo-afetiva e média de 3,03 (DP= 2,323) na subescala somática e de desempenho. Os dados evidenciam sintomas de ansiedade em 15% dos participantes e depressão em 18%, na faixa de intensidade leve, sem comprometimento funcional significativo. O escore médio fatorial da percepção de suporte social emocional, verificado é de 2,61(DP=0,781), obtendo no suporte prático frequência média de 2,28 (DP=0,686). . Foi verificada uma relação significante positiva (P=0,004) entre os escores das escalas BAI e BDI BDIS1 e BDIS2. Por outro lado, a correlação entre a Percepção de Suporte Social Emocional e o nível de ansiedade verificado pela Escala BAI apresenta uma relação negativa e inversa com BAI e significante (P=0,022), ou seja, enquanto a percepção de suporte emocional aumenta, o escore da escala de ansiedade diminui. Também uma foi verificada uma correlação negativa inversa significante entre a Percepção de Suporte Social Emocional e o nível de depressão verificado pela escala BDI total (P=0,012), e com BDI S1 (P=0,019). A correlação entre a percepção de Suporte Social Prático e o nível de depressão verificado pela Escala BDI Total (P=0,016) e BDI S1(P=0,014) apresenta um relação negativa e inversa, significante , ou seja, enquanto a percepção de suporte social prático aumenta, o escore da escala de depressão diminui. Esses dados apontam para que a percepção de suporte social tenha efeitos mediadores na proteção de saúde, agindo como moderador do impacto negativo de possíveis condições adversas de trabalho do profissional de enfermagem.
Resumo:
Este estudo objetivou identificar e descrever uma possível relação entre suporte social e qualidade de vida, em pessoas idosas participantes de um programa de educação permanente, o qual é promovido por órgão público em parceria com uma universidade, instalada em um dos municípios que integram a região do ABC Paulista, em São Paulo. A amostra consistiu de 106 idosos, com idade a partir de 60 anos, de ambos os sexos, e que efetivamente participam do referido programa. Para a coleta de dados, a amostra foi dividida em dois subgrupos, onde o primeiro grupo constou de 54 idosos que freqüentam o programa há menos de 1 ano, e o outro grupo foi formado por 52 idosos que freqüentam o programa há mais de 1 ano, com isso objetivamos identificar uma possível existência de diferentes percepções entre os grupos, das variáveis estudadas, em função do tempo de participação no programa, o que não foi confirmado, com os resultados apontando para uma homogeneidade entre os grupos, tanto nos aspectos socioeconômicos quanto nas percepções de suporte social e qualidade de vida, independente do tempo de participação no programa. Este estudo utilizou método descritivo exploratório, de caráter quantitativo e comparativo. Para a coleta de dados foram utilizadas a Escala de Percepção de Suporte Social (EPSS), que avalia percepção de suporte social em suas dimensões emocional e prático; o instrumento de avaliação da qualidade de vida: WHOQOL Bref e Old, e um questionário com dados socioeconômicos que auxiliaram na caracterização do perfil da amostra e na análise estatística dos resultados. Os resultados apontaram que a amostra pesquisada caracteriza-se por possuir um perfil socioeconômico diferenciado, no que se refere a uma maior escolaridade e rendimento mensal, quando comparado a media nacional que mostra o perfil do idoso brasileiro mais vulnerável, com baixa escolaridade e rendimento. Os resultados das avaliações das percepções de suporte social e da qualidade de vida demonstraram tratar-se de idosos que se sentem satisfeitos com seu momento de vida; que percebem apoio emocional, sentindo-se objeto de afeto em sua rede social. Com relação a percepção de suporte prático, os resultados demonstraram que os idosos possuem uma percepção relativa, apontando dúvidas e incertezas quanto ao recebimento deste tipo de apoio de sua rede social. Diante deste resultado, percepção de dúvidas e incertezas em receber suporte prático, e a característica socioeconômica diferenciada da amostra, podemos supor que esses idosos possuem estas percepções, por se sentirem ou por serem de fato provedores e não dependentes da sua rede social. Não foi evidenciada correlação entre as variáveis suporte social e qualidade de vida, sugerindo que o construto suporte social talvez seja percebido pelos idosos da amostra como fator de diminuição da funcionalidade biopsicossocial ou da competência comportamental; ou ainda, pode-se supor que diante dos sentimentos de satisfação com a vida atual, a amostra de idosos volta-se menos aos aspectos protetores do suporte social.
Resumo:
A psicologia positiva focaliza o estudo das emoções positivas, traços de caráter positivo e se destina a complementar, e não se distanciar ou substituir, o que já se sabe sobre o sofrimento humano, a fraqueza e as debilidades. Recentemente, baseado nos estudos da psicologia positiva, foi desenvolvido o conceito de capital psicológico (psycap), um construto de nível superior o qual pode ser definido como um estado de desenvolvimento psicológico positivo, caracterizado por: (1) possuir confiança (autoeficácia) para realizar os esforços necessários para enfrentar tarefas desafiadoras; (2) realizar atribuições positivas (otimismo) acerca de como se comportar no momento atual e no futuro; (3) perseverança no direcionamento dos esforços para atingir seus objetivos (esperança); e, (4) quando confrontado com problemas e adversidades, resistir à pressão e superar os obstáculos (resiliência) para atingir os seus objetivos. A percepção de suporte social pode ser entendida como um conceito que se refere à crença do indivíduo de que possui acesso a recursos materiais e psicológicos através de suas redes sociais. O suporte social pode atuar de forma positiva na saúde, desde a proteção até sua recuperação. A adesão ao tratamento pode ser considerada como a extensão à qual o comportamento do paciente (em termos de tomar os medicamentos, seguir dietas ou alterar o estilo de vida) coincide com as orientações ou conselhos médicos. Este estudo teve como objetivo analisar as relações entre capital psicológico, percepção de suporte social e adesão ao tratamento. Dele fizeram parte, 102 participantes escolhidos por conveniência, que responderam a um questionário autoaplicável contendo as medidas das variáveis deste estudo. Os dados foram submetidos às análises descritivas e multivariadas utilizando o SPSS, versão 19.0. Dentre os resultados, pode-se salientar a comprovação do impacto de percepção de suporte social sobre a adesão ao tratamento e a impossibilidade de que capital psicológico exerça papel moderador sobre essa relação na amostra estudada. Conclui-se que foram atingidos os objetivos do estudo com destaque para a corroboração que os resultados do mesmo trouxeram para os achados já presentes na literatura acerca do impacto do suporte social na adesão ao tratamento.
Resumo:
A perspectiva atual da ciência psicológica, somada aos aspectos da psicologia positiva e da saúde, permite estudar o fenômeno da resiliência, transformando velhas questões em novas possibilidades de compreensão, permitindo um olhar positivo dos seres humanos, focando ao invés de aspectos negativos, os aspectos virtuosos, tais como: resiliência, felicidade, otimismo, altruísmo, esperança, como sendo recursos favoráveis para manutenção e promoção da saúde. A percepção do suporte social protege os indivíduos contra a desestabilização, e os valores humanos contribuem na tomada de decisão e nas escolhas para a resolução de conflitos. O objetivo deste estudo foi verificar se valores humanos e percepção de suporte social predizem resiliência em profissionais da saúde. Participaram 127 brasileiros, profissionais da saúde, sendo 76% do sexo feminino, com idade média de 38 anos, em sua maioria, casados. Os instrumentos utilizados para a coleta de dados foram um questionário de dados sociodemográficos, a Escala de Avaliação de Resiliência, o Questionário de Perfis de Valores QPV e Escala de Percepção de Suporte Social EPSS. Foram calculadas estatísticas descritivas, testes t e análises de regressão lineares múltiplas padrão. Os resultados revelaram que os participantes possuem bons níveis de resiliência, percebem que recebem mais suporte afetivo e movem e guiam suas ações e comportamentos pelo bem-estar dos outros. Resultados das análises de regressão revelaram que apenas valores humanos são preditores de resiliência. Estes achados contribuem para a compreensão do constructo de resiliência como um estado ou processo, portanto, como um fenômeno dinâmico que leva em consideração o contexto onde o ser humano está inserido, mas revela também a importância das características individuais na explicação deste fenômeno. Tendo em vista as limitações deste estudo e considerando que não foi encontrado nenhum estudo empírico acerca da influencia dos valores humanos sobre a resiliência, os resultados indicam a necessidade de desenvolvimentos de mais estudos para melhor compreensão dos preditores de resiliência e uma agenda de pesquisa é sugerida ao final das conclusões.
Resumo:
A família é o primeiro grupo social ao qual o individuo pertence e exerce importante função no desenvolvimento dos seres humanos. Levando-se em consideração o fato da adolescência ser considerada um período do desenvolvimento, marcada por diversas transformações, tanto do individuo quanto do meio familiar, assim como a importância que a família exerce na constituição desses adolescentes, faz-se necessário pensar na qualidade das relações que são estabelecidas. Diante disso, a presente pesquisa teve como objetivo identificar possíveis relações entre a percepção de suporte familiar e qualidade de vida relacionada à saúde de adolescentes e seus responsáveis. Para tanto, buscou-se identificar a percepção dos adolescentes sobre sua qualidade de vida e suporte familiar, bem como a percepção de seus responsáveis sobre os mesmos. Trata-se de um estudo descritivo, quantitativo e de delineamento transversal. Participaram desse estudo 348 sujeitos, sendo 174 adolescentes e 174 responsáveis, escolhidos por conveniência. Dentre os resultados pode-se salientar que os adolescentes possuem percepção de melhor qualidade de vida relacionada à saúde do que seus responsáveis, porém ambos revelam que possuem visão positiva acerca da adolescência. No que se refere à percepção de suporte familiar os dados revelaram que os homens (independente de serem responsáveis ou adolescentes) apresentam melhor percepção acerca da expressão afetiva entre os membros da família e os responsáveis possuem melhor percepção acerca do fator autonomia do que os adolescentes. Conclui se que os objetivos do presente estudo foram atingidos na medida em que foram identificadas inúmeras correlações entre os fatores de percepção de suporte familiar e as dimensões de qualidade de vida relacionada à saúde. Os resultados obtidos sugerem a necessidade de ações que favoreçam o dialogo entre responsáveis e adolescentes favorecendo a aproximação e, consequentemente favorecendo a promoção da saúde.
Resumo:
O setor de saúde é fortemente impactado por diversos fatores e é considerado um dos mais importantes ramos da economia brasileira.O profissional da área é desafiado a responder pela gestão de temas para os quais não foi desenvolvido em seu processo educacional acadêmico. Considerando que pessoas emocionalmente inteligentes e ao mesmo tempo portadores de estados psicológicos positivos, que integram o capital psicológico, possuem uma estrutura psíquica que lhes possibilite atingir posições de liderança, este estudo objetivou interpretar e discutir as correlações entre inteligência emocional, capital psicológico, e percepção do suporte organizacional. Participaram do estudo 123 gestores com formação acadêmica em saúde e experiência em organizacões do segmento saúde. A coleta de dados foi realizada através de questionário eletrônico auto aplicável e os dados foram submetidos a análise descritiva e bivariada através do software SPSS em sua versão 19.0. Evidenciou-se que estes profissionais possuem em maior evidência a habilidade da inteligência emocional de autoconciencia, por outro lado apresentam limitações na disponibilidade e no estabelecimento das relações pessoais (sociabilidade) tão relevantes no processo de gestão. Já as dimensões relativas a capital psicológico, voltadas para o desempenho no trabalho, demonstraram que este profissional é confiante na sua capacidade de contribuição com os objetivos da empresa, bem como de superar os possíveis obstáculos inerentes a sua atividade laboral. Soma-se a seu capital psicológico a percepção de suporte que a organização possa lhe oferecer, quando necessitar de apoio para sentir-se bem e realizar suas tarefas.
Resumo:
Atualmente, características organizacionais vêm sendo estudadas sob um prisma diferenciado. Hoje, são pesquisados com maior ênfase os aspectos positivos que possam prover a possibilidade dos trabalhadores nutrirem sentimentos positivos para com suas organizações empregadoras e ao seu trabalho propriamente dito. Os desafios impostos atualmente giram em torno de se buscar identificar características organizacionais positivas que permitam o florescimento do trabalhador. Tais características são postuladas como benéficas tanto às organizações, por resultar em maior produtividade e lucratividade, assim como para promover o bem-estar dos trabalhadores. O objetivo deste estudo foi analisar os impactos que as dimensões da organização positiva exercem sobre o bem-estar dos trabalhadores. O bem-estar dos trabalhadores foi dividido em duas áreas, bem-estar subjetivo (composto por satisfação geral com a vida, afetos positivos e afetos negativos) e bem-estar no trabalho, composto por três dimensões: satisfação no trabalho, envolvimento com o trabalho e comprometimento organizacional afetivo. Organização positiva foi concebida como um construto composto por três dimensões: percepção de suporte organizacional, percepções de justiça organizacional (distributiva e de procedimentos) e confiança do empregado na organização. A amostra foi composta por 200 trabalhadores de diversas empresas do Estado de São Paulo, sendo 55 do sexo masculino e 145 do sexo feminino, solteiros e casados com escolaridade distribuída desde o ensino fundamental completo até pósgraduação completa. O instrumento de coleta de dados foi um questionário auto-aplicável composto por nove escalas que mediram as variáveis do estudo. Os resultados deste trabalho revelaram que bem-estar subjetivo e bem-estar no trabalho guardam relações entre si. Análises de regressão múltipla informaram que as dimensões da organização positiva tiveram impactos maiores sobre bem-estar no trabalho do que bem-estar subjetivo, destacando-se a capacidade de confiança do empregado na organização de prover explicações para o bem-estar de trabalhadores, seja nos domínios da vida pessoal ou no contexto de trabalho. Conforme tais resultados, confiança do empregado na organização, percepções de justiça e de suporte organizacional poderiam ser apontadas como importantes dimensões da organização positiva para promover e proteger o bem-estar dos trabalhadores. Futuros estudos deveriam incluir outras características organizacionais positivas para aumentar a explicação da variância do bem-estar dos trabalhadores